IL GIUDICE DI PACE

    Nel  giudizio  di  convalida dell'arresto di Cazacu Viorel per il
reato di cui all'art. 14, comma 5-ter, d.lgs. n. 286/1998, cosi' come
modificato  dalla  legge  30  luglio  2002, n. 189, ritenuto di dover
sollevare  questioni  di legittimita' costituzionale degli artt. 13 e
14 della legge citata, in relazione agli articoli 2, 3, 111, 24 e 10,
secondo  comma,  della  Costituzione; ritenuto che le questioni siano
non manifestamente infondate per le considerazioni che seguono:
        A)   l'arresto   obbligatorio   di  cui  all'art.  14,  comma
5-quinquies, d.lgs. n. 286/1998 in relazione al reato di cui all'art.
14,   comma   5-ter,   decreto   citato,   e'   previsto   per  reato
contravvenzionale, punito con la pena massima dell'arresto fino ad un
anno,  con  cio' il legislatore essendosi evidentemente discostato di
principi  ricavabili dagli artt. 380 e 381 c.p.p. dai quali si evince
la  necessita'  che  la  obbligatorieta' della misura restrittiva sia
ancorata  a  fattispecie  di  reale  ed obiettiva gravita', apparendo
violato  quindi il principio di ragionevolezza cui agli articoli 2, 3
e  10, secondo comma, Cost (trattandosi di cittadino straniero), tale
ultima  norma in relazione alle norme contenute nella convenzione per
la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali;
        B)  all'arresto  obbligatorio  non potrebbe conseguire per il
reato per il quale si procede la comminazione di misure cautelari, ai
sensi dell'art. 280 c.p.p.;
        C)  Sotto  altro  profilo, all'esito della convalida ai sensi
dell'art.   13,  comma  3-quater,  il  giudice  dovrebbe  pronunciare
sentenze  di  non  luogo a procedere, a fronte della espulsione dello
straniero  dallo  Stato  disposta  dal  questore,  giacche'  nel rito
monocrativo direttissimo nessun provvedimento che dispone il giudizio
viene  emesso  (art. 558 c.p.p.), apparendo palese in tale ipotesi la
violazione  degli  articoli  111, 24 Cost. poiche' lo straniero viene
privato  del  diritto  di difendersi in un processo rispetto ai fatti
oggetto   della  imputazione,  ritenuto  altresi'  che  le  questioni
risultino  rilevanti  ai  fini  del  decidere,  giacche'  in  sede di
convalida il giudice deve accertare la legittimita' dell'arresto;