IL GIUDICE DI PACE Ha pronunciato questa ordinanza nel procedimento di opposizione a sanzione amministrativa promosso dal sig. Grifo' Santo nei confronti della Questura di Palermo, Commissariato di P.S. San Lorenzo, iscritto al n. 9800/03 R.G. Premesso che: a tale opposizione relativa a violazione di norme del codice della strada, deve applicarsi l'art. 204-bis della legge 1° agosto 2003 n. 214; tale norma, al n. 3 prevede a pena d'inammissibilita' del ricorso il versamento, contestuale al deposito dell'atto introduttivo del giudizio, di una somma, a titolo di cauzione, pari alla meta' del massimo edittale della sanzione inflitta dall'organo accertatore. Cio' premesso si ritiene che la previsione normativa indicata violi gli articoli 3 e 24 della Costituzione: infatti la sua applicazione comporta una disuguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge, in ragione delle loro condizioni personali intese in senso economico. Cio' per quanto concerne il suo rapporto con l'art. 3 della Costituzione. Anche in riferimento all'art. 24 della Costituzione, se ne ritiene la violazione da parte della norma in commento: si reputa che la sua applicazione comporterebbe una dicotomia tra i cittadini, in ordine alla loro possibilita' di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti. Sicche', conseguentemente, il diritto di difesa ad essi spettante ne rimarrebbe, ingiustificatamente, quantomeno attenuato. In conclusione si ritiene opportuno evidenziare a mo' d'esempio, che ove il concetto procedurale espresso dalla norma codicistica in argomento venisse in rilievo quale paradigma in ordine ai giudizi promossi per lo piu' innanzi ai Tribunali ed alle Corti d'appello, ovvero al Giudice delle leggi, comporterebbe come conseguenza - con gli opportuni aggiustamenti - che per iniziare un processo nel quale l'attore domanda un milione di euro, dovrebbe versarne cinquecentomila. E' intuitivo come in tal modo non tutti potrebbero agire in giudizio per la tutela dei propri diritti, dunque il diritto di difesa non sarebbe piu' inviolabile e non tutti i cittadini sarebbero uguali di fronte alla legge.