IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
    Ha  pronunciato  la  seguente  ordinanza  sul  ricorso n. 797/1992
 proposto da Giuseppe Picone,  Rino  Corradi,  Gino  Martines,  Arturo
 Santandrea,  Elena  di  Renzo,  Antonina  Lorino, Giuseppe Battiston,
 Clemente Chiocchi, Adamo Remoli, Marcello Bonardi, Guido Maniscalchi,
 Rina  Riccucci,   Domenico   Catania,   Maria   Lanzafame,   Giuseppe
 Tritarelli,  Armando Girardi, Fioravanti Gattucci, Domenico Perfetti,
 Mario Cicerchia, Nicola  Tedeschi,  Carlo  Morsucci,  Angelo  Armati,
 Maria  Faccenda,  Giovanni  Siracusa,  Guglielmo  Marcaccio, Giuseppe
 Paciello, Franco Trillo, Dante Di Norscia, Alfredo Santucci, Giuseppe
 Tomasello, Aleandro Ferri, Adelinda Mencarini, Umberto Malandruccolo,
 Francesco Paolo Menta,  Domenico  Maura,  Nello  Proietti  Farinelli,
 Alberto  Hilbrat,  Pietro  Casula, Antonio Mazzarella, Giovanni Meli,
 Renato Cavallari, Anna Maria Nenci in qualita' di  erede  di  Simeone
 Marino,  Clara  D'Amore,  Elio  Paoletti,  Enrico Catangia, Gladstone
 Camba, Roberto Rambelli, Luigi Nobilio, Marcello Micarelli,  Giuseppe
 Paolantoni,  Sergio  Allevi,  Salvatore  Rivitti,  Silvano  Giordani,
 Modesto  Maurizi,  Giuseppe  Vittorioso,  Oreste  Morassut,  Guerrino
 Gabrielli,  Domenico  Ferretti, Luigi Minerba, Caio Vetriani, Giorgio
 Tromboni,  Gino  Giuggioli,  Amedeo  Franzi,  Alfonso  Paparo,  Luigi
 Mariottini,  Michele  Mellone,  Aurelio  Lupi,  Giorgio Anania, Ennio
 Pisani, Antonio Donati, Carmela Barbacane, Mario  Guerriero,  Antonio
 Giulio  Della  Penna,  Biagio  La Rovere, Antonio Giangiulio, Alfredo
 Rosati, Vittorio Scastiglia, Roberto Di Pietro,  Rolando  Caldarelli,
 Giovanna  Schiazza,  Walter  Leoni, Alfonso Ferrara, Giuseppe Nolani,
 Lamberto  Di  Iorio,  Leopoldo  Di  Iorio,  Maria   Martino,   Nicola
 Mammarella,  Nicolangelo  Di  Fabio,  Antonio  Cavuto, Guido Jarussi,
 Verona Guarrasi, Giovanni Scappucci, Giuseppe Cennamo, Fulvio  Fulvi,
 Aldo  De  Carolis,  Edoardo  Greco,  Fabio Sabatini, Manlio Perugini,
 Luigi Somma, Zelindo Vannucci,  Antonino  Giuseppe  Romano,  Giovanni
 Barogi,  Vincenzo  Pasqua, Luca Avella, Innocenzo Ronzani, Gennaro Di
 Fiore,  Camillo  Verna,  Guido  Giacinti,  Ugo   Bianchini,   Felicia
 Cascarano, Vito Salvatore, Tobia Petrocchi, Giuseppe Colombo, Evandro
 Lelj,  Roberto  Marcilli,  Umberto Travaglini, Emilio Giordano, Nello
 Zaghi, Alberto Mobilio, Armando Paolini, Aristide Mei, Maria Forte in
 qualita' di erede di Rosanna Di Gosta, Vincenza Viali,  rappresentati
 e  difesi  dall'avv.  Giovanni  Di Gioia ed elettivamente domiciliati
 presso lo stesso in Roma, piazza Mazzini n. 27, contro  il  Ministero
 delle  poste  e  delle  telecomunicazioni,  in  persona  del Ministro
 pro-tempore,  il  Ministero  del  tesoro  in  persona  del   Ministro
 pro-tempore,  rappresentati  e  difesi dall'avvocatura generale dello
 Stato per la declaratoria  del  diritto  dei  ricorrenti  al  computo
 dell'anzianita'  convenzionale  di  servizio, di cui all'art. 1 della
 legge n. 336, del 24 maggio 1970, ai fini del  trattamento  economico
 agli  stessi spettante in base al d.P.R. n. 310 del 9 giugno 1981, al
 d.P.R. n. 344 del 25 giugno 1983, al d.P.R. n. 269 del 18 maggio 1987
 e al d.P.R. n. 335 del 4 agosto 1990 con  conseguente  obbligo  delle
 amministrazioni di rideterminare il loro trattamento economico per la
 condanna delle amministrazioni al pagamento, in favore dei ricorrenti
 delle   maggiori  somme  dovute,  oltre  rivalutazione  monetaria  ed
 interessi  sulle  somme  rivalutate  decorrenti  dai  singoli  ratei;
 rivalutazione  monetaria ed interessi riferiti agli importi dovuti al
 lordo sia delle ritenute  fiscali  che  di  quelle  previdenziali  ed
 esenti essi stessi da tali ritenute;
    Visto il ricorso con i relativi allegati;
    Visto  l'atto  di  costituzione  in giudizio delle amministrazioni
 intimate;
    Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle  rispettive
 difese;
    Visti gli atti tutti della causa;
    Uditi alla pubblica udienza del 24 giugno 1993 l'avv. Di Gioia per
 i ricorrenti e l'avvocato dello Stato Di Carlo per le amministrazioni
 resistenti;
    Ritenuto e considerato in fatto e in diritto quanto segue
                               F A T T O