Ricorso della regione Veneto, in persona del presidente pro-tempore della Giunta regionale on. dott. Giancarlo Galan, rappresentata e difesa, come da delega a margine del presente atto, ed in virtu' di deliberazione di G.R. n. 3452 del 29 luglio 1996 di autorizzazione a stare in giudizio, dagli avvocati Romano Morra e professori Giuseppe Franco Ferrari e Massimo Luciani, ed elettivamente domiciliati presso lo studio di quest'ultimo, in Roma, lungotevere delle Navi n. 30, contro il Presidente del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione di illegittimita' costituzionale del decreto-legge 8 luglio 1996, n. 353, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 158 dell'8 luglio 1996 "Interventi urgenti nei settori agricoli e fermo biologico della pesca per il 1996" (All. 1), quanto all'art. 2, commi primo e quarto, nella parte in cui si prescrive che i bollettini di aggiornamento degli elenchi dei produttori da pubblicarsi dall'AIMA entro il 31 marzo 1996, senza adeguata partecipazione regionale, costituiscono accertamento definitivo delle posizioni individuali, sostituiscono ad ogni effetto i bollettini precedentemente pubblicati e vincolano gli acquirenti ai fini della trattenuta e del versamento del prelievo supplementare; all'art. 2, comma secondo, nella parte in cui tale disposizione sospende fino al 31 marzo 1997 l'efficacia dell'art. 2-bis del d.-l. 23 dicembre 1994, n. 727, convertito con modificazioni in legge 24 febbraio 1995, n. 46; all'art. 2, comma terzo, nella parte in cui tale disposizione introduce un sistema di ricordi estremamente oneroso per gli operatori; quanto all'art. 3, commi primo, secondo e terzo, nella parte in cui i meccanismi di compensazione ivi previsti penalizzano irragionevolmente e retroattivamente la regione ricorrente e quanto infine all'art. 3, commi quarto e quinto nella parte in cui il programma volontario della produzione e la correlata redistribuzione di quote aggravano la predetta penalizzazione.