ha pronunciato la seguente
                                Sentenza
 nel giudizio promosso con ricorso della Regione Siciliana, notificato
 il 10 febbraio 1997, depositato in cancelleria il 18 successivo,  per
 conflitto  di  attribuzione  sorto a seguito del decreto del Ministro
 dei trasporti e  della  navigazione,  emesso  il  27  novembre  1996,
 recante  integrazione alla circoscrizione territoriale dell'Autorita'
 portuale di Messina, ed iscritto al n. 5 del registro conflitti 1997.
   Udito  nell'udienza  pubblica  del  24  febbraio  1998  il  giudice
 relatore Valerio Onida;
   Uditi  gli  avvocati  Francesco  Castaldi e Laura Ingargiola per la
 regione siciliana.
                           Ritenuto in fatto
   1. -  Con ricorso notificato il 10  febbraio  e  depositato  il  18
 febbraio  1997,  il  Presidente  della Regione Siciliana ha sollevato
 conflitto di attribuzione nei confronti del Presidente del  Consiglio
 dei  Ministri  in  relazione  al decreto del Ministro dei trasporti e
 della  navigazione  27  novembre  1996,  pubblicato  nella   Gazzetta
 Ufficiale  della Repubblica n. 291 del 12 dicembre 1996, con il quale
 viene integrata la circoscrizione dell'Autorita' portuale di Messina,
 ricomprendendovi anche le aree demaniali marittime, le opere portuali
 e gli antistanti spazi acquei compresi  nel  tratto  di  costa  dalla
 radice  del  molo Marullo del porto di Milazzo alla foce del torrente
 Muto.
   Secondo la Regione  ricorrente,  il  provvedimento  impugnato,  nel
 sottoporre il porto di Milazzo - appartenente alla seconda categoria,
 classe  seconda, e come tale trasferito alla competenza della Regione
 Siciliana in forza del d.P.R. 1 luglio 1977, n. 684, recante norme di
 attuazione dello statuto siciliano in materia di demanio marittimo  -
 alla  potesta'  dell'Autorita'  portuale  del  porto  di  Messina, lo
 avrebbe illegittimamente sottratto  alla  competenza  della  Regione,
 finora pacificamente esercitata, e avrebbe conseguentemente sottratto
 alla  Regione stessa i canoni concessori e gli altri proventi fin qui
 dalla medesima  riscossi  in  relazione  a  dette  aree.  Il  decreto
 impugnato  sarebbe  pertanto lesivo delle attribuzioni spettanti alla
 Regione in base allo statuto e alle  relative  norme  di  attuazione,
 onde la ricorrente ne chiede l'annullamento.
   2.  - Viene formulata altresi', nel ricorso, istanza di sospensione
 dell'esecuzione del decreto ministeriale  impugnato,  che  recherebbe
 danni  gravi  al  funzionamento  del  porto  di Milazzo e pregiudizio
 economico alla Regione per il mancato introito dei canoni  concessori
 e degli altri proventi delle attivita' portuali.
   3. - Il Presidente del Consiglio non si e' costituito nel giudizio.
   4.  -  Con  nota  del  27 gennaio, pervenuta il 4 febbraio 1998, il
 difensore della Regione ricorrente ha depositato  copia  del  decreto
 del  Ministro  dei  trasporti  e  della navigazione 25 febbraio 1997,
 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 66 del 20 marzo 1997,  con  il
 quale  viene  disposto  l'annullamento,  in  via  di  autotutela, del
 decreto ministeriale impugnato, riconosciuto  illegittimo  in  quanto
 ricomprende  nella  circoscrizione dell'Autorita' portuale di Messina
 anche aree portuali gia' trasferite alla competenza della Regione.
                         Considerato in diritto
   L'annullamento in via di  autotutela,  con  effetto  ex  tunc,  del
 decreto ministeriale impugnato, motivato dal riconoscimento della sua
 illegittimita'   in  quanto  aveva  ricompreso  nella  circoscrizione
 dell'Autorita' portuale di Messina le aree del porto di Milazzo, gia'
 trasferite al demanio e alla competenza della Regione Siciliana,  da'
 luogo,  come  la  stessa  difesa  della  ricorrente  ha  riconosciuto
 all'udienza, alla cessazione della materia del contendere.