Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale.
Intervento in giudizio - Interventi spiegati da Confindustria,
Federacciai e WWF Italia - Soggetti che non sono parti nel giudizio
a quo e che non sono titolari di un interesse qualificato -
Inammissibilita' degli interventi.
- Decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (convertito nella legge 24
dicembre 2012, n. 231), artt. 1 e 3.
-
Intervento in giudizio - Interventi spiegati da persone che hanno
partecipato, in qualita' di persone offese, all'incidente
probatorio ammesso dal Giudice per le indagini preliminari del
Tribunale di Taranto con ordinanza del 27 ottobre 2010 - Soggetti
titolari di un interesse qualificato - Ammissibilita' degli
interventi.
- Decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (convertito nella legge 24
dicembre 2012, n. 231), artt. 1 e 3.
-
Industria - Stabilimenti in crisi con almeno duecento occupati -
Necessita' di salvaguardare l'occupazione e la produzione -
Riconoscimento dell'interesse strategico nazionale con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri - Possibilita' di continuare
l'esercizio dell'attivita' di impresa - Disposizioni specifiche
relative all'impianto siderurgico Ilva di Taranto - Asserita
lesione di norme della Convenzione europea dei diritti dell'uomo o
dell'ordinamento dell'Unione europea - Evocazione generica, basata
su una pretesa corrispondenza tra le norme di tutela dei diritti
fondamentali contenute nella Carta costituzionale e le norme
sovranazionali - Mancata considerazione della specifica normativa
dell'Unione in materia di siderurgia e delle risoluzioni assunte
dal Parlamento europeo - Inammissibilita' delle questioni.
- Decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (convertito nella legge 24
dicembre 2012, n. 231), artt. 1 e 3.
- Costituzione, art. 117, primo comma.
Industria - Stabilimenti in crisi con almeno duecento occupati -
Necessita' di salvaguardare l'occupazione e la produzione -
Riconoscimento dell'interesse strategico nazionale con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri - Possibilita' di continuare
l'esercizio dell'attivita' di impresa - Disposizioni specifiche
relative all'impianto siderurgico Ilva di Taranto - Asserita
violazione del principio del giudice naturale precostituito per
legge - Asserita violazione del principio della personalita' della
responsabilita' penale - Completa carenza di motivazione -
Inammissibilita' delle questioni.
- Decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (convertito nella legge 24
dicembre 2012, n. 231), artt. 1 e 3.
- Costituzione, artt. 25, primo comma, e 27, primo comma.
Industria - Stabilimenti in crisi con almeno duecento occupati -
Necessita' di salvaguardare l'occupazione e la produzione -
Riconoscimento dell'interesse strategico nazionale con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri - Possibilita' di continuare
l'esercizio dell'attivita' di impresa, anche nel caso sia stato
disposto il sequestro giudiziario degli impianti, per un tempo non
superiore a 36 mesi, nel rispetto delle prescrizioni impartite con
una autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata in sede di
riesame, al fine di assicurare la piu' adeguata tutela
dell'ambiente e della salute secondo le migliori tecniche
disponibili - Asserita cancellazione o attenuazione delle
responsabilita' gravanti sui soggetti autori di violazioni di norme
penali e amministrative poste a presidio dell'ambiente e della
salute - Asserita discriminazione fra cittadini esposti ad
emissioni inquinanti e lesione del loro diritto di agire in
giudizio per la tutela delle proprie situazioni giuridiche
soggettive - Asserita ingiustificata differenziazione di disciplina
tra stabilimenti "strategici" e altri impianti, sulla base di un
mero atto amministrativo - Asserito intervento normativo lesivo di
un "giudicato cautelare" con violazione della riserva di
giurisdizione e del principio di separazione tra i poteri dello
Stato - Asserita violazione del diritto alla salute e all'ambiente
salubre - Insussistenza - Perdurante applicabilita', nel corso dei
36 mesi, delle sanzioni amministrative e penali vigenti, con
rafforzamento e allargamento dei controlli sull'osservanza delle
prescrizioni contenute nell'AIA riesaminata - Ragionevole
bilanciamento tra i diritti fondamentali della salute e del lavoro
- Non fondatezza delle questioni.
- Decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (convertito nella legge 24
dicembre 2012, n. 231), art. 1.
- Costituzione, artt. 2, 3, 9, secondo comma, 24, primo comma, 32,
41, secondo comma, 101, 102, 103, 104, 107, 111, 112 e 113.
Industria - Stabilimenti in crisi - Necessita' di salvaguardare
l'occupazione e la produzione - Norme relative all'impianto
siderurgico Ilva di Taranto - Riconoscimento che costituisce
stabilimento di interesse strategico nazionale ai sensi dell'art. 1
del medesimo decreto-legge - Riconoscimento che l'AIA rilasciata
alla societa' Ilva il 26 ottobre 2012 produce gli effetti
autorizzatori previsti dall'art. 1 del medesimo decreto-legge -
Reimmissione in possesso degli impianti e dei beni gia' sottoposti
a sequestro dell'autorita' giudiziaria - Autorizzazione alla
commercializzazione dei prodotti in giacenza, compresi quelli
realizzati antecedentemente alla data di entrata in vigore del
decreto-legge - Asserita discriminazione in danno dei cittadini
esposti alle emissioni inquinanti dell'Ilva e lesione del loro
diritto di agire in giudizio - Asserito vantaggio per l'Ilva in
danno di altre aziende - Asserito intervento normativo lesivo di un
"giudicato cautelare" con violazione della riserva di giurisdizione
e del principio di separazione tra i poteri dello Stato - Asserita
mancanza di ragionevole giustificazione per l'efficacia retroattiva
della norma censurata - Asserito ostacolo all'esercizio della
funzione pubblica di accertamento, repressione e prevenzione dei
reati - Insussistenza - Ragionevole bilanciamento tra i diritti
fondamentali della salute e del lavoro - Non fondatezza delle
questioni.
- Decreto-legge 3 dicembre 2012, n. 207 (convertito nella legge 24
dicembre 2012, n. 231), art. 3.
- Costituzione, artt. 3, 24, 102, 104, 112 e 113.
(T-130085)
(GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.20 del 15-5-2013)
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