Art. 3.
                        Progetti antiviolenza
    1.  L'amministrazione  regionale, per le finalita' della presente
legge, finanzia "Progetti antiviolenza presentati:
      a) da enti locali singoli o associati;
      b)  da  associazioni  femminili  operano in regione che abbiano
maturato  esperienze  e  competenze specifiche in materia di violenza
contro le donne;
      c)   di  concerto,  da  enti  locali,  singoli  o  associati  e
associazioni femminili operanti in regione.
    2.  I  progetti, da realizzarsi anche in piu' annualita', possono
prevedere:
      a)    il   "Centro   antiviolenza",   facilmente   accessibile,
adeguatamente  pubblicizzato,  che  svolge  le  seguenti  funzioni  e
attivita' di prima accoglienza:
        1) colloqui  preliminari  per individuare i bisogni e fornire
le prime informazioni utili;
        2) percorsi  di  uscita dalla violenza personalizzati, basati
sull'analisi  delle  specifiche situazioni della violenza, tendenti a
rafforzare  la fiducia della donna nelle proprie capacita' e risorse,
e'  a  favorire  nuovi progetti di vita e da autonomia, attraverso le
relazioni fra donne;
        3) colloqui informativi di carattere legale;
        4) affiancamento  della donna, qualora la stessa lo richieda,
nella   fruizione   dei  servizi  pubblici  o  privati  nel  rispetto
dell'identita' culturale e della libera scelta di ognuna;
      b)  una o piu' "case di accoglienza", segrete o con garanzia di
sicurezza, quali strutture di ospitalita' temporanea per le donne che
si trovano in situazioni di necessita' o di emergenza; le ospiti sono
coadiuvate    da    operatrici   di   ospitalita'   che   favoriscono
l'autogestione.
    3.  L'accesso  alle case di accoglienza avviene unicamente per il
tramite  del  centro  antiviolenza, secondo le valutazioni e i pareri
espressi dalle operatrici di accoglienza.
    4.  A  dette strutture, si possono svolgere tutte le donne, siano
esse  sole  o  con  figli  minori,  indipendentemente dal loro status
giuridico   o   di   cittadinanza,  che  siano  vittime  di  violenza
psicofisica, sessuale, economica o di maltrattamenti.