Art. 6.
                           I n c a r i c o

    1.  Il  direttore generale e' nominato con decreto del Presidente
della  Regione,  previa  deliberazione  della  giunta  regionale,  su
proposta  dell'assessore  regionale alle risorse agricole, naturali e
forestali.
    2.  Il  direttore  generale  e'  scelto  tra dirigenti pubblici o
privati,  in  possesso  di  diploma  di  laurea,  che  abbiano svolto
attivita'  dirigenziali  per  almeno cinque anni in settori attinenti
l'ambito  operativo  dell'ERSA,  in  enti,  associazioni  o  societa'
pubbliche o private del comparto agricolo o agroalimentare.
    3.  Il  rapporto  di lavoro del direttore generale e' regolato da
contratto  di  diritto  privato  di  durata  massima quinquennale. La
giunta regionale stabilisce con proprio provvedimento i contenuti del
contratto,  ivi  compresa  la  determinazione  degli  emolumenti,  in
analogia  a  quanto  previsto dalla normativa vigente per i contratti
dei direttori centrali.
    4.  Nei casi in cui ricorrano gravi motivi o la gestione presenti
una  situazione  di  grave disavanzo o in caso di grave violazione di
leggi,  nonche'  di mancato raggiungimento degli obiettivi, la giunta
regionale  puo'  provvedere alla revoca dell'incarico con conseguente
risoluzione del contratto di lavoro.
    5.   Il   conferimento  dell'incarico  di  direttore  generale  a
dipendenti   della   Regione   determina   il  loro  collocamento  in
aspettativa  senza  assegni  per  tutto  il periodo dell'incarico; il
servizio prestato in forza del contratto a tempo determinato e' utile
ai   fini   del   trattamento   di   quiescenza  e  di  previdenza  e
dell'anzianita' di servizio. Il conferimento dell'incarico a soggetti
provenienti da altre pubbliche amministrazioni e' subordinato al loro
collocamento  in  aspettativa  o  fuori  ruolo  da parte dell'ente di
appartenenza, secondo il relativo ordinamento.
    6. Il soggetto cui sia conferito l'incarico di direttore generale
non  puo'  rivestire  cariche  pubbliche  elettive  ovvero cariche in
partiti  politici  o in associazioni sindacali e di categoria e avere
incarichi  direttivi  o  rapporti continuativi di collaborazione o di
consulenza con i predetti organismi.