Art. 8. Personale del Servizio sanitario regionale 1. Il rapporto di lavoro del personale del Ssr e' di dipendenza, regolato ai sensi del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche). Eventuali previsioni speciali sono stabilite dalla Regione, nell'ambito dei principi della normativa statale. Le aziende sanitarie esercitano, nei confronti del personale del Ssr, le capacita' ed i poteri del privato datore di lavoro. 2. La dirigenza sanitaria ha rapporto di lavoro esclusivo, disciplinato da disposizioni regionali e dalla contrattazione collettiva, ad eccezione di quanto stabilito dall'Art. 15-sexies del decreto legislativo n. 502 del 1992, nel testo introdotto dall'Art. 13 del decreto legislativo n. 229 del 1999, e tenendo conto del principio fondamentale di reversibilita' desumibile dall'Art. 2-septies del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 81, recante interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2004, n. 138. 3. L'attribuzione dell'incarico di direzione di struttura complessa ai dirigenti sanitari e' effettuata dal direttore generale ai sensi dell'Art. 15-ter del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modifiche, sulla base di una rosa di tre candidati selezionati fra i soggetti idonei dalla commissione di cui al medesimo articolo. 4. L'esclusivita' del rapporto di lavoro costituisce criterio preferenziale per il conferimento ai dirigenti sanitari di incarichi di direzione di struttura semplice e complessa, nonche' di quelli previsti dall'Art. 5 del decreto legislativo 29 dicembre 1999, n. 517 (disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed Universita', a norma dell'Art. 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419). La validita' dei contratti individuali relativi agli incarichi di cui al periodo precedente operanti alla data di entrata in vigore della presente legge e' condizionata all'esclusivita' del rapporto di lavoro. 5. La Regione stabilisce le disposizioni sull'esercizio della libera professione intra ed extramuraria della dirigenza sanitaria, curando di prevenire l'instaurarsi di condizioni di conflitto di interessi fra attivita' istituzionale ed attivita' libero professionale e di garantire il superamento delle liste di attesa ed il miglioramento continuo della qualita' delle prestazioni e dei servizi nonche' della efficienza generale del servizio. La Regione disciplina, in coerenza con quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 marzo 2000 (atto di indirizzo e coordinamento concernente l'attivita' libero-professionale intramuraria del personale della dirigenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale), l'utilizzo del proprio studio professionale da parte dei dirigenti sanitari con rapporto di lavoro esclusivo nello svolgimento dell'attivita' libero-professionale intramuraria in regime ambulatoriale. 6. Il rapporto di lavoro del personale medico convenzionato con il Ssr e' disciplinato dall'Art. 8 del decreto legislativo n. 502 del 1992. La Regione detta le opportune disposizioni affinche' le attivita' dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nonche' delle professioni sanitarie di cui all'Art. 8, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 502 del 1992, nel testo introdotto dall'Art. 6 del decreto legislativo 28 luglio 2000, n. 254 (Disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229, per il potenziamento delle strutture per l'attivita' libero-professionale dei dirigenti sanitari), siano raccordate con le attivita' e le funzioni delle aziende USL, con particolare riferimento al livello distrettuale. 7. La Regione promuove e conclude accordi integrativi al fine di conformare ai principi di cui agli articoli 1 e 2 della presente legge gli accordi collettivi nazionali stipulati ai sensi dell'Art. 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412 (disposizioni in materia di finanza pubblica), relativamente al personale medico convenzionato ed alle farmacie pubbliche e private. Tali accordi integrativi sono finalizzati all'integrazione professionale ed organizzativa dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei medici di continuita' assistenziale con i servizi distrettuali e con gli altri servizi aziendali, anche favorendo forme associative tra il personale medico convenzionato.