Art. 5.
                            Zonizzazione
    1.  L'area  del  parco, individuata nella carta in scala 1:25.000
allegata alla presente legge, viene suddivisa in quattro zone:
      a) zona  A,  di  protezione  integrale:  rupe della riva di San
Biagio;  risorgente  del  rio Basino; rupi di monte Mauro; risorgente
del  rio  Cavinale.  Rappresentano le aree superficiali del Parco che
possiedono  il maggior  grado  di  naturalita'  ed equilibrio, grazie
anche  alla  presenza  di  siti  difficilmente  accessibili; ospitano
alcune  delle  specie  di  prioritaria  importanza conservazionistica
locale  (Cheilanthes  persica,  Staphylea pinnata, Galanthus nivalis,
Monticola  solitarius)  e comunitaria (Bubo bubo) e alcuni habitat di
importanza   comunitaria  (formazioni  erbose  calcicole  rupicole  o
basofile   dell'Alysso-Sedion  albi,  pareti  rocciose  calcaree  con
vegetazione   casmofitica,   foreste   di  Quercus  ilex  et  Quercus
rotundifolia);
      b) zona  B,  di protezione generale: rupi ed emergenze gessose;
aree  a  vegetazione  naturale  (aree boscate, arbustate o a gariga);
ingressi  delle  grotte  e doline. Rappresentano aree superficiali ad
elevata  naturalita',  ma  non sempre in equilibrio, e gli accessi ai
sistemi  sotterranei  della  Vena del Gesso Romagnola; ospitano molte
delle    specie   di   prioritaria   importanza   locale   (Phyllitis
scolopendrium,  Helianthemum  jonium,  Speleomantes italicus, Bombina
pachypus,  Nyctalus noetula, Plecotus austriacus, Hystrix cristata) e
comunitaria  (Callimorpha  quadripunctaria, Lucanus cervus, Osmoderma
eremita,  Cerambix  cerdo,  Pernis  apivorus,  Caprimulgus europaeus,
Lullula arborea, Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus ferrumequinum,
Rhinolophus  euryale,  Myotis  blythi, Miniopterus schreibersi Myotis
myotis)  ed  alcuni habitat di importanza comunitaria (oltre a quelli
gia'  citati per la zona A, formazioni di Juniperus communis su lande
o  prati  calcarei,  formazioni  erbose  secche seminaturali e facies
coperte  da  cespugli  su  substrato calcareo Festuco Brometalia, con
stupenda  fioritura  di  orchidee,  praterie  con  Molinia su terreni
calcarei  torbosi  o  argilloso-limosi Molinion caeruleae, grotte non
ancora sfruttate a livello turistico, foreste di Castanea sativa);
      c) zona  C, di protezione e valorizzazione agroambientale: zone
prevalentemente calanchive e zone ad uso agricolo. Rappresentano zone
immediatamente  circostanti  l'emergenza  gessosa,  caratterizzate da
agricoltura  tradizionale,  con  colture  largamente inframmezzate da
residui  habitat  naturali,  quali  siepi,  macchie boscate, praterie
secondarie  e rupi gessose, in territori che hanno subito la secolare
attivita'  dell'uomo;  ospitano  alcune  delle  specie di prioritaria
importanza locale (Rhamnus alaternus, Typha minima, Lanius senator) e
comunitaria  (Triturus  carnifex, Circus pygargus, Anthus campestris,
Lanius  collurio,  Emberiza hortulana), oltre ad alcuni degli habitat
di  importanza  comunitaria precedentemente citati (formazioni erbose
secche  seminaturali  e  facies  coperte  da  cespugli  su  substrato
calcareo  Festuco  Brometalia  con  stupenda  fioritura  di orchidee,
praterie  con  Molinia su terreni calcarei torbosi o argilloso-limosi
Molinion caeruleae);
      d) zona  area  contigua,  di  promozione  dello sviluppo locale
ecosostenibile caratterizzato dalle seguenti tipologie ambientali:
        1)    agricola:   zone   distanti   dall'emergenza   gessosa,
caratterizzate   da  un'agricoltura maggiormente  specializzata,  con
dominanza  delle  colture  legnose  e minore diffusione degli habitat
naturali residui;
        2)  fluviale:  tratti di corsi d'acqua appenninici principali
che  attraversano  in direzione sud-nord la Vena del Gesso Romagnola,
caratterizzandone  il  paesaggio  con ampie fratture; ospitano alcune
delle specie di prioritaria importanza locale (Padogobius martensi) e
comunitaria  (Chondrostoma genei, Leuciscus souffia, Rutilus rubilio,
Barbus plebejus, Barbus meridionalis, Cobitis taenia, Alcedo atthis),
oltre ad un habitat di importanza comunitaria (Foreste alluvionali di
Alnus  giutinosa  e  Fraxinus excelsior: Alno-Padion, Alnion incanae,
Salicion albae);
        3)  urbana:  principali  centri  storici sorti sull'emergenza
gessosa o nelle sue vicinanze, ma ad essa strettamente connessi.