Art. 5. Piano di coltivazione e di recupero ambientale 1. Il piano di coltivazione e di recupero ambientale previsto all'Art. 4, comma 1, lettera b), predispone il buon governo del giacimento, programma l'organizzazione del lavoro e la sicurezza dei lavoratori ed e' redatto nel rispetto dei principi dell'ingegneria mineraria e nel perseguimento della massima connessione tra la fase di escavazione, riassetto e quella di recupero ambientale e si articola in due parti: a) il piano di coltivazione; b) il piano di recupero ambientale. 2. Il piano di coltivazione di cui al comma 1, lettera a), si compone di una relazione tecnica, corredata da elaborati cartografici. 3. In particolare la relazione tecnica di cui al comma 2 descrive: a) la natura e l'estensione dei vincoli eventualmente gravanti sull'area di coltivazione e sul circostante territorio; b) le caratteristiche del giacimento con indicazione della distribuzione spaziale del materiale utile estraibile ossia il volume del materiale estraibile comunque commercializzabile, degli eventuali minerali associati e dello sterile di coltivazione; c) lo stato iniziale dei luoghi; d) la predisposizione del cantiere estrattivo; e) l'organizzazione del lavoro; f) gli allacciamenti per servizi vari, ove necessari; g) la descrizione del metodo di coltivazione prescelto in funzione dei parametri giacimentologici, morfologici, geomeccanici, del recupero ambientale e della minimizzazione dell'impatto visuale, comprendente tra l'altro: 1) la determinazione degli spazi funzionali; 2) la congruita' del programma di estrazione e delle geometrie adottate con le caratteristiche geomorfologiche ed il contesto paesistico ambientale; 3) la suddivisione del cantiere estrattivo in fasi o lotti e relativo programma produttivo; 4) l'indicazione della profondita' massima di scavo, con riferimento alla quota media del piano di campagna ed alla falda sotterranea; 5) la individuazione delle aree da utilizzare temporaneamente come deposito per l'accumulo del materiale sterile e del terreno agrario, con indicate le modalita' di accumulo, indichi le aree di servizio; h) la descrizione delle operazioni di definizione di un nuovo assetto morfologico; i) la descrizione delle verifiche idrologiche e idrauliche ossia la portata delle precipitazioni, le vasche di sedimentazione ed il deflusso nel reticolo di drenaggio; l) la descrizione dell'organizzazione del lavoro e delle prescrizioni sulla sicurezza; m) l'abbattimento primario e secondario, il caricamento e la movimentazione; n) la descrizione degli impianti di prima lavorazione; o) il programma economico-finanziario contenente: 1) la valutazione dei costi di abbattimento, caricamento, movimentazione e prima lavorazione; 2) le previsioni di produzione media annua/giornaliera; 3) le caratteristiche tecniche di impiego e merceologiche del materiale utile estraibile ossia il volume del materiale estraibile comunque commercializzabile; 4) il personale impiegato; 5) la valutazione dei costi del recupero ambientale e la determinazione degli importi fideiussori a garanzia degli adempimenti degli obblighi assunti; 6) il conto economico e l'analisi di redditivita' dell'iniziativa. 4. Gli elaborati cartografici previsti al comma 2 illustrano in maniera precisa ed esaustiva tutti gli elementi conoscitivi richiesti e, con le necessarie differenziazioni in relazione alla dimensione e alla tipologia dell'intervento estrattivo, consistono nella: a) corografia generale costituita da estratto di tavoletta IGM 1:25.000 o altra idonea cartografia, almeno di formato A3, con indicata l'area oggetto della coltivazione, la localizzazione dei connessi o correlati impianti di prima lavorazione o trasformazione, la viabilita' interessata, i confini comunali, altre attivita' di cava in esercizio o dismesse; b) planimetria catastale scala 1:2.000 o 1:5.000 in relazione alle dimensioni della coltivazione, contenente il piano particellare delle proprieta' interessate, la previsione degli strumenti urbanistici comunali, il perimetro ed i vertici dell'area di coltivazione, le fasi ed i lotti di coltivazione; c) monografia dei capisaldi di riferimento, facilmente individuabili sul terreno e riferiti a punti trigonometrici della rete geodetica dell'Istituto Geografico Militare, ovvero a punti fiduciari catastalmente definiti; d) planimetria dei punti quotati a curve di livello derivante da apposito rilievo planoaltimetrico, da eseguire con idonee metodologie in scala 1:2.000 o 1:5.000, in relazione alle dimensioni della coltivazione, contenente vertici e caposaldi di riferimento; e) planimetrie generali a curve di livello dello stato attuale e modificato dell'area di intervento, compresa una ulteriore e significativa fascia contermine in scala 1:2.000 o 1:5.000 con equidistanza, rispettivamente, non superiore ad uno o due metri, con indicato il perimetro delle varie fasi di coltivazione, traccia delle sezioni; f) planimetrie a curve di livello della singola fase di coltivazione in scala 1:2.000 con equidistanza un metro o inferiore, traccia delle sezioni; g) sezioni topografiche dello stato di fatto e di fine coltivazione, longitudinali e trasversali nel senso della massima pendenza, a scala non inferiore a 1:1000, rappresentanti contemporaneamente il profilo morfologico precedente l'attivita' ed il profilo corrispondente alla fase di progetto e in numero sufficiente a consentire una precisa valutazione della consistenza del giacimento; h) computo dei volumi di materiali da estrarre da eseguire con appropriate metodologie; i) planimetria generale con indicate le aree estrattive, le piste di arroccamento, la viabilita' interna, le aree di lavorazione, deposito e stoccaggio dei prodotti di cava, dei materiali di scoperta, di scarto, del terreno vegetale e agrario; l) schemi grafici e funzionali nel numero, articolazioni e scale utili, a permettere la migliore individuazione di tutte le caratteristiche spaziali, tipologiche e funzionali di tutte le attivita' connesse all'escavazione, movimentazione, lavorazione e trasformazione dei materiali e dei prodotti di cava; m) rappresentazione tridimensionale dello stato originario e modificato; n) documentazione fotografica dello stato originario del paesaggio da significativi punti di visuale; o) simulazione fotografica o rappresentazione con altri adeguati sistemi della previsione di ricostruzione del paesaggio. 5. Oltre a quanto previsto ai commi precedenti, nel piano di coltivazione di cui al comma 1, lettera a), sono indicati gli impianti di prima e seconda lavorazione, ivi compresi gli eventuali connessi impianti per il riutilizzo dei materiali alternativi, nonche' i manufatti edilizi aventi destinazioni d'uso per lo svolgimento di attivita' di servizio. 6. Il piano di recupero ambientale previsto al comma 1, lettera b), ha lo scopo di prevedere e programmare l'insieme degli interventi finalizzati alla composizione di un assetto topografico, geomorfologico, idraulico e vegetazionale finale delle aree interessate dall'attivita' di coltivazione, idoneo ad accogliere gli usi e le destinazioni preesistenti e programmati dalla pianificazione vigente, in coerenza con le condizioni territoriali al contorno e di illustrare le opere, i tempi ed i modi per la sistemazione ambientale dell'area gia' oggetto di coltivazione, comprendendo lo smantellamento finale degli eventuali impianti previsti in sede di autorizzazione, dei servizi di cantiere ed eventualmente delle strade e altre opere di servizio, con indicate le modalita' ed i tempi di attuazione. 7. Gli interventi finalizzati alla composizione di un assetto topografico, geomorfologico, idraulico e vegetazionale di cui al comma 6, privilegiano l'utilizzo delle tecniche di ingegneria naturalistica. 8. Il piano di recupero ambientale di cui al comma 6 e' composto da una relazione tecnica e da elaborati cartografici. 9. La relazione tecnica di cui al comma 8 contiene: a) la descrizione quali - quantitativa delle specie vegetali e del materiale vivaistico da impiegare; b) la descrizione delle fasi temporali di attuazione degli interventi programmati e delle modalita' realizzative a predisposizione di idoneo piano di manutenzione per almeno i successivi tre anni dall'impianto, completo di rimpinguamento delle fallanze, le irrigazioni di soccorso nei periodi piu' caldi; c) le cure colturali alle piante giovani; d) la descrizione degli interventi di compensazione ambientale; e) il computo metrico estimativo, previsto all'Art. 8, delle opere e degli interventi di ricomposizione ambientale suddiviso per lotti. 10. Gli elaborati cartografici di cui al comma 8 sono costituiti da: a) una planimetria dello stato di progetto a riassetto morfologico e riambietamento eseguito nelle medesima scala dello stato di fatto 1:1000 che indichi la conformazione finale del suolo, la rete di raccolta e smaltimento delle acque superficiali; b) i lotti di progressivo intervento; c) i principali interventi di riambietamento; d) una o piu' sezioni tipo su scala 1:1000; e) particolari esecutivi delle opere di riassetto morfologico, di regimazione idraulica, delle tipologie di intervento agro-forestale, dei sesti d'impianto, con approfondimenti tematici relativi agli aspetti pedagogici, agronomici, botanici e faunistici.