Art. 13.
                      Tecniche di distribuzione

1.  La  scelta  delle tecniche di distribuzione deve tenere conto: a)
delle caratteristiche idrogeologiche e geomorfologiche del sito;
b) delle caratteristiche pedologiche e condizioni del suolo;
c) del tipo di effluente zootecnico utilizzato;
d) delle colture praticate e della loro fase vegetativa.
2. Le tecniche di distribuzione devono assicurare:
a)  il  contenimento  della  formazione  e diffusione, per deriva, di
aerosol verso aree non interessate da attivita' agricola, comprese le
abitazioni  e  le  strade, fatta eccezione per quelle interpoderali e
per le piste agrosilvopastorali;
b)  l'incorporazione  al  terreno  simultaneamente allo spandimento o
entro  il  giorno  successivo alla distribuzione in campo, al fine di
ridurre  le  perdite di ammoniaca per volatilizzazione, il rischio di
ruscellamento,  la lisciviazione e la formazione di odori sgradevoli;
sono fatti salvi i casi di distribuzione in copertura;
c) l'elevata utilizzazione degli elementi nutritivi;
d) l'uniformita' di applicazione dell'effluente zootecnico;
e)  la  prevenzione della percolazione dei nutrienti nei corpi idrici
sotterranei.
3.  Ai  fini del massimo contenimento della lisciviazione dei nitrati
al  di  sotto  dello  strato  di  terreno  interessato  dall'apparato
radicale  e  dei  rischi  di  ruscellamento  di  composti azotati, la
fertirrigazione   e'  realizzata  attraverso  una  valutazione  della
capacita'  del terreno a immagazzinare i quantitativi apportati e del
volume  d'acqua  gia'  presente nel suolo al momento dell'intervento,
privilegiando  i  metodi  a  maggiore  efficienza e che consentono la
maggiore  uniformita'  di  distribuzione.  A tale scopo e' vietata la
pratica  fertirrigua per scorrimento nei suoli con pendenza superiore
al 10 per cento, ovvero caratterizzati da ristagno idrico temporaneo.
4.  In  particolare, nei suoli soggetti a forte erosione, nel caso di
utilizzazione  agronomica  degli effluenti zootecnici al di fuori del
periodo di durata della coltura principale, deve essere garantita una
copertura   dei   medesimi  tramite  vegetazione  spontanea,  colture
intercalari, colture di copertura o altre pratiche agronomiche atte a
ridurre la lisciviazione dei nitrati.