Art. 10. Utenza accolta 1. Le strutture di cui all'art. 8 accolgono temporaneamente o permanentemente: a) persone maggiorenni autosufficienti, da soli o in nuclei familiari, anche in presenza di figli minorenni, che si trovano in situazione di disagio e marginalita' sociale, per le quali la permanenza nel nucleo familiare e' temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il percorso individuale; b) persone senza fissa dimora e persone con esigenze abitative e di soddisfacimento dei bisogni primari di vita, che versano in gravi condizioni di disagio economico, alle quali puo' essere offerto accompagnamento a percorsi di inclusione sociale; c) persone prive di validi riferimenti che siano o siano state sottoposte a procedimenti penali e che sono nelle posizioni di: 1) permesso premio o licenza; 2) persone sottoposte a misure alternative, in particolare in affidamento in prova al servizio sociale o soggette a detenzione domiciliare con attivita' di lavoro o formazione; 3) liberta' vigilata; 4) attesa di processo definitivo; 5) ex detenute; d) richiedenti asilo, rifugiati e stranieri con permesso umanitario; e) donne, anche con figli, ivi comprese le cittadine straniere, con riferimento all'art. 18 del decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286 (testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) in situazione di pericolo, esposte a rischio psico-sociale e in situazioni di difficolta', causata da forme di maltrattamento, abuso e violenza che necessitano di una collocazione abitativa protetta e segreta, ai sensi della legge regionale 16 novembre 2007, n. 59 (norme contro la violenza di genere); f) persone vittime di tratta, sfruttamento e traffico di esseri umani che necessitano di un percorso di protezione e reinserimento, ai sensi dell'art. 18 del decreto legislativo n. 286/1998; g) persone disabili per le quali si ritiene possibile l'adozione di appositi progetti personali improntati al raggiungimento di una maggiore autonomia e le cui eventuali gravi disabilita' consentano comunque di intraprendere uno specifico percorso formativo o lavorativo, secondo quanto previsto dal proprio percorso assistenziale personalizzato.