Art. 9. Impianti esistenti da potenziare Per gli impianti esistenti da potenziare, nel caso in cui si potessero osservare le prescrizioni di cui ai precedenti articoli per difficolta' o eccessiva onerosita' delle opere. I comuni dovranno approvare apposita deroga. Il progetto dovra' essere accompagnato da una tabella riportante i dati tecnici relativi alle costruzioni ed alle apparecchiature nonche' ai costi di esercizio. Per le acque depurate si dovranno prioritariamente documentare le utilizzazioni nell'ambito dei comprensori di valutazione irrigua contigui, ovvero nelle aree produttive limitrofe. Lo smaltimento diretto nei corpi recipienti potra' essere autorizzato solo nel caso in cui non sia tecnicamente o economicamente possibile la riutilizzazione della risorsa, o per periodi determinati. I criteri da utilizzare nella progettazione degli impianti devono tendere ad assicurare l'efficienza del trattamento e la facilita' di manutenzione. A tal fine gli impianti nel loro ciclo di trattamento devono comprendere: a) una stazione di sedimentazione primaria, attrezzata per il trattamento di chiariflocculazione, da usare in caso di emergenza o di fuori esercizio delle unita' di trattamento biologico; b) una stazione di disinfezione dell'effluente; c) gruppi elettrogeni, nel caso in cui non sia possibile l'allacciamento sulle reti preferenziali, che assicurino la continuita' del funzionamento dell'eventuale stazione di sollevamento iniziale, dei macchinari a servizio della vasca di sedimentazione primaria e della stazione di sollevamento dei fanghi primari; d) by-pass che permettano l'esclusione delle singole unita' operative; e) idonee schermature dei bacini di ossidazione e stabilizzazione aerobica dei fanghi onde contendere e limitare gli spruzzi; In relazione alla potenzialita' degli impianti si dovra' prevedere: a) per impianti a servizio di centri abitati con popolazione inferiore a 20.000 abitanti equivalenti, una linea di trattamento; b) per impianti a servizio di centri abitati con popolazione maggiore di 20.000 abitanti equivalenti, due sedimentatori primari in parallelo; c) impianto a servizio di centri abitati con popolazione superiore a 50.000 abitanti equivalenti, due o piu' linee di trattamento in parallelo per la linea acqua, esclusa la stazione di disinfezione. La linea fanghi deve essere unica e prevedere la digestione anaerobica e disidratazione meccanica; ulteriori sistemi di trattamento dovranno essere previsti in relazione alla potenzialita' degli impianti ed allo smaltimento finale dei fanghi. Per gli impianti a servizio di centri abitati con la popolazione superiore a 50.000 abitanti equivalenti, si deve sempre prevedere il recupero dei gas biologici, e l'essicamento termico dei fanghi. La linea fanghi di questi impianti dovra' essere proporzionata per ricevere i fanghi provenienti dallo spurgo dei pozzi neri, fosse Im hoff e piccoli impianti depurativi. A tal fine, in fase di progettazione dell'impianto, si dovra' procedere al censimento e rilevamento degli impianti di trattamento a servizio degli insediamenti civili inferiore a 50 vani o 5.000 mc nonche' degli insediamenti civili e turistici non allacciati e non allacciabili alla pubblica fognatura. Tutti gli impianti di depurazione dovranno prevedere, per le apparecchiature principali, una unita' di riserva, eventualmente gia' installata. All'atto della progettazione si dovranno inoltre considerare tutti i problemi connessi con un efficiente controllo dell'impianto. A tal fine per tutti gli impianti dovra' prevedersi: a) il misuratore di portata all'ingresso ed all'uscita dall'impianto; b) idonei misuratori dei principali parametri fisici e chimici sulle unita' di trattamento; c) idonei pozzetti e derivazioni per il prelievo dei campioni. Per tutti gli impianti con potenzialita' superiore a 50.000 abitanti equivalenti, si dovranno installare idonei sistemi di controllo automatico del processo, compatibilmente con la loro accertata funzionalita'.