Art. 3 
 
                             Definizioni 
 
  1. Ai fini della presente legge si intende per: 
    a) acquifero: uno o piu' strati sotterranei di roccia o di  altri
strati geologici di permeabilita', sufficiente a consentire un flusso
significativo  di  acque  sotterranee  o  l'estrazione  di  quantita'
significative di acque sotterranee; 
    b)  alveo  inciso  o   attivo:   porzione   dell'area   fluviale,
generalmente incisa e compresa tra le sponde, all'interno della quale
hanno luogo i deflussi liquidi del corso  d'acqua  in  condizioni  di
piena  ordinaria,  ancorche'  rimanga  asciutta  durante  gran  parte
dell'anno; 
    c) alveo  di  piena:  porzione  dell'area  fluviale  comprendente
l'alveo  inciso  e  una  parte  delle  aree  a  esso  adiacenti   che
contribuiscono al deflusso di portate di piena superiori a quelle  di
piena ordinaria; 
    d)  area  fluviale:  aree  del  corso  d'acqua   morfologicamente
riconoscibili o all'interno delle quali  possono  svolgersi  processi
morfodinamici e di invaso che le caratterizzano  anche  in  relazione
alla piena di riferimento; l'area fluviale e' individuata  dai  piani
di bacino ai sensi del decreto legislativo 152/2006; in  mancanza  di
un'individuazione nei piani  medesimi,  l'area  fluviale  si  intende
ricompresa nella porzione di territorio tra  i  piedi  esterni  degli
argini  ovvero  tra  i  cigli  della  sponda,   incluse   le   golene
eventualmente presenti; nel  caso  di  alvei  a  sponde  variabili  o
incerte, la delimitazione dell'area  fluviale  e'  determinata  sulla
base di una piena di progetto avente un tempo  di  ritorno  di  cento
anni; 
    e) argine: opera idraulica  in  rilevato  rispetto  al  piano  di
campagna, avente sviluppo in senso longitudinale al corso  d'acqua  o
alla linea di costa, a diversa tipologia costruttiva, con funzioni di
contenimento dei livelli idrici delle piene fluviali o delle maree, a
protezione del territorio limitrofo; 
    f) argine costiero: argine che si sviluppa  lungo  la  costa  del
mare o della laguna di  Marano-Grado,  con  funzione  di  difesa  del
territorio retrostante; in corrispondenza delle immissioni  di  corsi
d'acqua nel mare o in laguna, laddove l'argine costiero si  congiunge
con l'argine del corso d'acqua immissario, la separazione tra  i  due
e' convenzionalmente definita in  corrispondenza  della  sezione  del
corso d'acqua che dista 50 metri dalla foce; nel tratto che  delimita
la laguna di  Marano-Grado  dalla  terraferma  l'argine  costiero  e'
definito argine di conterminazione lagunare; 
    g) bacino idrografico: il territorio nel quale scorrono tutte  le
acque  superficiali  attraverso  una  serie  di  torrenti,  fiumi  e,
eventualmente, laghi  per  sfociare  al  mare  in  un'unica  foce,  a
estuario o delta; 
    h) bacino a scolo alternato: zone nelle quali  il  convogliamento
delle acque verso il  corpo  idrico  recettore  e'  attuato  mediante
impianti di sollevamento o a scolo naturale; 
    i) bacino a  scolo  meccanico:  zone  trasformate  a  seguito  di
interventi di bonifica nelle  quali  il  convogliamento  delle  acque
verso il corpo idrico  ricettore  e'  attuato  mediante  impianti  di
sollevamento; 
    j)  bilancio  idrico:  la  comparazione,  nel  periodo  di  tempo
considerato, fra le risorse idriche disponibili o  reperibili  in  un
determinato bacino o  sottobacino,  superficiale  e  sotterraneo,  al
netto delle risorse necessarie alla  conservazione  degli  ecosistemi
acquatici e i fabbisogni per i diversi usi esistenti o previsti; 
    k) corpo idrico sotterraneo: volume distinto di acque sotterranee
contenute da una o da piu' falde acquifere; 
    l) corpo idrico superficiale: elemento distinto  e  significativo
di acque superficiali,  quale  un  lago,  un  invaso,  un  fiume,  un
torrente, un rio, una roggia, uno scolo o un canale, ovvero  parte  o
tronco di un fiume, di un torrente, di un rio, di una roggia, di  uno
scolo o di un canale, nonche' di acque di transizione o un tratto  di
acque costiere; 
    m) corso d'acqua: corpo  idrico  che  scorre  prevalentemente  in
superficie (torrente, rio, fiume,  roggia,  canale),  con  esclusione
delle reti urbane di fognatura e di drenaggio; 
    n) costa: linea di contatto fra la terraferma o le isole  con  le
acque marine, lagunari o lacustri; 
    o) deflusso minimo vitale (DMV): livello minimo di deflusso di un
corso d'acqua necessario a garantire la vita degli organismi  animali
e vegetali  nell'alveo  sotteso  e  gli  equilibri  degli  ecosistemi
interessati; 
    p) derivazioni: qualsiasi prelievo di  acqua  pubblica  da  corpi
idrici superficiali, sotterranei o sorgenti; 
    q)  difesa  di  sponda:  opera  idraulica  a  diversa   tipologia
costruttiva  con  andamento  longitudinale   rispetto   alla   sponda
dell'alveo o addossata a essa, avente funzione  di  protezione  della
sponda stessa nei confronti dell'azione idrodinamica esercitata dalla
corrente o rispetto a fenomeni di instabilita' gravitativi; 
    r)  dissesto  idrogeologico:  condizione  che  caratterizza  aree
laddove processi naturali o antropici,  relativi  alla  dinamica  dei
corpi idrici, del suolo o dei  versanti,  determinano  condizioni  di
pericolo sul territorio; 
    s) falda: acque sotterranee circolanti attraverso la zona  satura
dell'acquifero; 
    t) golena: parte dell'area fluviale compresa tra l'alveo attivo e
le sponde o gli argini del fiume che viene invasa dalle acque durante
gli eventi di piena; 
    u) interventi di difesa delle coste: interventi finalizzati  alla
protezione e alla conservazione della linea di costa e degli arenili; 
    v)  invarianza  idraulica:  principio   secondo   il   quale   la
trasformazione di un'area avviene senza provocare un  aggravio  della
portata di piena del corpo idrico o della rete di drenaggio riceventi
i deflussi originati dall'area stessa; 
    w) invaso: corpo idrico superficiale interno e fermo,  costituito
da  un  accumulo  di  acqua  creato   artificialmente   mediante   la
realizzazione di uno sbarramento; 
    x) lago: corpo idrico superficiale interno e fermo costituito  da
un accumulo di acqua di origine naturale; 
    y) lavori d'urgenza o di pronto intervento: lavori realizzati con
procedura d'urgenza ai sensi della normativa  in  materia  di  lavori
pubblici o ai sensi della legge regionale 29  dicembre  1976,  n.  69
(Interventi   d'urgenza   per   opere   e   lavori   di    competenza
dell'Assessorato  regionale   dell'agricoltura,   delle   foreste   e
dell'economia montana), o ai sensi dell'art. 57 della legge regionale
23 aprile 2007, n. 9 (Norme in materia di risorse forestali); 
    z)  manutenzione:  l'insieme  delle  operazioni  necessarie   per
mantenere in buono stato idraulico-ambientale  gli  alvei  dei  corsi
d'acqua,  in  buone  condizioni  idrogeologiche  i  versanti   e   in
efficienza  le   opere   idrauliche,   le   opere   di   sistemazione
idrogeologica e le sistemazioni idraulico-forestali; 
    aa)  manutenzione   ordinaria:   gli   interventi   da   svolgere
periodicamente e ordinariamente ai fini della  con-servazione  e  del
mantenimento   in   efficienza   delle   opere,   consistenti   nella
riparazione,  nel  rinnovamento  e  nella  sostituzione  delle  parti
deteriorate  degli  elementi  di  difesa,  nonche'   gli   interventi
necessari a integrare e mantenere in efficienza le sezioni originarie
di deflusso dei corsi d'acqua; 
    bb) manutenzione straordinaria:  interventi  di  riparazione,  di
ricostruzione e  di  miglioramento  delle  opere,  consistenti  nella
costruzione, nella sistemazione, nella riparazione, nella modifica  e
nella  sostituzione  degli  elementi  di  difesa  necessari  per   il
rinnovamento, per il risanamento, per il consolidamento, nonche'  per
la trasformazione degli stessi  in  opere  anche  diverse  da  quelle
originarie ma compatibili e funzionali ai compiti di difesa idraulica
alla quale sono preposti; 
    cc) materiale litoide: 
      1) ghiaia o sabbia pronta; 
      2) misto granulometrico  di  sabbia  o  ghiaia  da  vagliare  o
lavorare al frantoio; 
      3) misto sabbia e limo argilloso; 
      4) massi di volume superiore a 0,5 metri cubi; 
      5) materiale eterogeneo di scarsa  qualita'  misto  di  ghiaia,
sabbia, limo e argilla senza  impurita'  o  comprensivo  di  ceppaie,
ramaglie ed eventuali trovanti; 
    dd) opera idraulica: manufatto  finalizzato  alla  regimazione  o
alla regolazione del regime idraulico del corso d'acqua o alla difesa
idraulica delle sponde o  del  territorio;  rientrano  tra  le  opere
idrauliche,  anche  se  esterni  all'alveo  o  all'area  fluviale,  i
manufatti finalizzati alla regolazione del regime idraulico  mediante
sottrazione di portata e convogliamento  della  stessa  in  un  altro
corso d'acqua; 
    ee) piena ordinaria: piena  corrispondente  al  livello,  in  una
sezione di un corso d'acqua che,  rispetto  alla  serie  storica  dei
massimi livelli  misurati  nella  stessa  sezione,  e'  uguagliata  o
superata nel 50 per cento dei casi; nei corsi d'acqua non  dotati  di
stazioni di misura, e' considerata ordinaria la piena  caratterizzata
da un valore di portata al colmo che viene uguagliato o  superato  in
media una volta in un periodo di due anni; 
    ff) polizia delle acque:  attivita'  diretta  alla  tutela  delle
acque mediante la regolamentazione degli usi delle stesse; 
    gg) polizia  idraulica:  insieme  delle  funzioni  amministrative
dirette alla tutela delle opere idrauliche, del buon regime idraulico
dei corsi d'acqua, della conservazione del demanio idrico in funzione
della sicurezza dei territori limitrofi al corso d'acqua; 
    hh) pronto intervento di  protezione  civile:  opere  urgenti  di
qualunque tipologia realizzate, su disposizione del Presidente  della
Regione o dell'Assessore regionale delegato alla protezione civile ai
sensi dell'art. 9 della legge  regionale  31  dicembre  1986,  n.  64
(Organizzazione delle strutture ed interventi di competenza regionale
in materia di protezione civile), in caso d'urgenza e  in  previsione
di un  rischio  di  emergenza,  nonche'  nel  corso  dello  stato  di
emergenza; 
    ii) regimazione idraulica: insieme coordinato  e  sistematico  di
interventi che comporta la sostanziale modifica delle caratteristiche
geometriche  e   idrauliche   di   un   corso   d'acqua;   a   titolo
esemplificativo, comprende l'esecuzione di nuove opere, la variazione
delle  sezioni  di  deflusso,  dello  sviluppo  planimetrico,   delle
pendenze  e  delle  scabrezze  del  corso  d'acqua,  comportando   di
conseguenza modifiche al regime idraulico; 
    jj) regolazione idraulica: variazione della portata di  un  corso
d'acqua che si ottiene mediante la realizzazione di opere  aventi  la
funzione di trattenuta temporanea e di graduale rilascio  dei  volumi
d'acqua defluenti, o mediante la realizzazione di  opere  finalizzate
alla sottrazione di portate dal corso d'acqua; 
    kk) rete idrografica o reticolo idrografico:  insieme  dei  corsi
d'acqua che costituiscono il  sistema  drenante  alveato  del  bacino
idrografico; 
    ll)  reti  di  drenaggio  urbano:   sistema   di   canalizzazioni
artificiali sotterranee per raccogliere e allontanare da insediamenti
civili o produttivi le acque meteoriche; 
    mm)  sbarramento:  opera  artificiale  realizzata  in   modo   da
interrompere il corso d'acqua e da formare un  invaso,  temporaneo  o
permanente, o un rigurgito; 
    nn) servizio di piena: insieme delle attivita' di monitoraggio  e
di  controllo  attivo,  nonche'  di   intervento   da   attivare   al
manifestarsi di un evento  di  piena  che  potrebbe  dare  origine  a
situazioni di pericolo; 
    oo) sistema derivatorio: insieme di diverse strutture  (opere  di
presa superficiale o sotterranea, rete di collegamento, di  adduzione
e di distribuzione, impianto di utilizzo o ambito servito,  eventuali
cessioni d'acqua per utilizzi diversi,  opere  di  restituzione)  che
costituiscono  un  unico  complesso  per  la  gestione  e  l'utilizzo
dell'acqua prelevata; 
    pp)   sistemazione   idrogeologica:   intervento   di   carattere
geologico-tecnico, idraulico-forestale  e  ingegneristico-ambientale,
volto a prevenire o a  mitigare  gli  effetti  dannosi  del  dissesto
idrogeologico, nonche' a  ripristinare  le  opportune  condizioni  di
sicurezza dei luoghi a seguito di calamita' naturali; 
    qq) sistemazioni idraulico-forestali: gli interventi e  le  opere
che si attuano nel territorio montano finalizzati alla  conservazione
e alla difesa dei terreni soggetti a processi  erosivi,  mediante  il
consolidamento  dei  versanti  instabili,   l'esecuzione   di   opere
paravalanghe, di paramassi, il  ripristino  e  la  regolazione  delle
normali sezioni di deflusso, nonche' la  riqualificazione  ambientale
attuata attraverso la realizzazione di opere e  di  manufatti,  anche
idraulici, compresa la viabilita' di  servizio,  con  il  piu'  ampio
ricorso alle tecniche costruttive dell'ingegneria naturalistica; 
    rr) Sistema regionale integrato di  protezione  civile:  servizio
pubblico  a  tutela  dell'integrita'   della   vita,   dei   beni   e
dell'ambiente  rispetto  all'insorgere   degli   eventi   calamitosi,
assicurato dall'apporto integrato di diverse componenti  pubbliche  e
private che intervengono in modo coordinato sulla base della legge 24
febbraio 1992, n.  225  (Istituzione  del  Servizio  nazionale  della
protezione civile), e della  legge  regionale  64/1986,  nonche'  dei
protocolli d'intesa siglati a livello istituzionale  tra  gli  organi
dello Stato e della Regione incaricati del servizio medesimo; 
    ss) sorgente: punto del terreno da cui scaturisce,  per  defluire
superficialmente, una vena d'acqua sotterranea; 
    tt) sotto bacino o  sub-bacino:  territorio  nel  quale  scorrono
tutte le acque superficiali attraverso una serie di torrenti,  fiumi,
rogge, canali  ed  eventualmente  laghi  per  sfociare  in  un  punto
specifico di un corso d'acqua, di solito un lago o la  confluenza  di
un fiume; 
    uu) sponda:  linea  che  delimita  l'alveo  inciso  di  un  corso
d'acqua; nei casi di sponda fissa  essa  e'  generalmente  costituita
dalla scarpata, naturale  o  artificiale,  che  delimita  l'incisione
morfologica costituente l'alveo;  nei  casi  di  sponda  variabile  o
incerta, la linea di sponda e' individuata  sulla  base  del  livello
idrico della piena ordinaria; 
    vv) zona montana: area del territorio regionale delimitata  nella
cartografia di cui all'art. 4, comma 2.