Art. 4 Comitato di partecipazione di zona-distretto e altre forme partecipative. Inserimento dell'art. 16-quater nella legge regionale n. 40/2005. 1. Dopo l'art. 16-ter della legge regionale n. 40/2005 e' inserito il seguente: «Art. 16-quater (Comitato di partecipazione di zona-distretto e altre forme partecipative). - 1. In ciascuna zona-distretto o societa' della salute, ove costituita, e' istituito il comitato di partecipazione, con funzioni di consultazione e proposta in merito all'organizzazione ed erogazione dei servizi. 2. Il comitato di partecipazione e' composto da membri designati dalle associazioni rappresentative dell'utenza, nonche' dell'associazionismo di tutela, di promozione e di sostegno attivo, operanti nella comunita' locale, purche' non erogatori di prestazioni e che abbiano stipulato il protocollo d'intesa di cui all'art. 16, comma 2, lettera c). Ogni associazione designa un proprio rappresentante. 3. Nella zona-distretto il comitato di partecipazione, e' nominato dal direttore generale, su proposta del direttore di zona. Nella societa' della salute, il comitato di partecipazione e' nominato dal direttore della societa' della salute, su proposta dell'assemblea dei soci. 4. Qualora il numero delle associazioni sia minore di cinque, il comitato di partecipazione puo' operare a livello sovrazonale. 5. La Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce gli indirizzi per il funzionamento dei comitati di partecipazione di zona-distretto. 6. Il comitato di partecipazione, in relazione alle competenze di cui al comma 1, in particolare: a) contribuisce alla definizione dei bisogni di salute della popolazione di riferimento; b) contribuisce alla programmazione delle attivita' ed alla progettazione dei servizi avanzando proposte per la predisposizione degli atti di programmazione e di governo, con particolare riferimento al piano integrato di salute di cui all'art. 21; c) monitora il rispetto delle garanzie e degli impegni indicati dalla carta dei servizi, con particolare riferimento ai percorsi di accesso e di fruibilita' dei servizi, tenendo conto degli strumenti di ascolto e di valutazione partecipata e degli indicatori di qualita' sulla base di elementi misurabili, attivita' di analisi e monitoraggio degli scostamenti tra i singoli obiettivi; d) esprime pareri sulla qualita' e quantita' delle prestazioni erogate e sulla relativa rispondenza tra queste ed i bisogni dell'utenza, avvalendosi degli strumenti di ascolto e di rilevazione; e) svolge attivita' di monitoraggio ed esprime pareri sull'efficacia delle informazioni fornite agli utenti e su ogni altra tematica attinente il rispetto dei diritti dei cittadini; t) propone progetti di miglioramento sulle tematiche attinenti la qualita' dei servizi e collabora alla loro realizzazione; g) propone iniziative per favorire corretti stili di vita ed un uso appropriato dei servizi, al fine di contribuire al processo di crescita culturale della comunita' locale e al miglioramento dei determinanti sociali di salute. 7. Il comitato di partecipazione, nel rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), puo' accedere ai dati statistici di natura epidemiologica e di attivita' che costituiscono il quadro di riferimento degli interventi sanitari e sociali del territorio di riferimento, al fine di sviluppare la consapevolezza nei cittadini dell'incidenza degli stili di vita corretti e della salubrita' dell'ambiente sulla salute. 8. Al fine di assicurarne la operativita' e favorire la partecipazione dei cittadini la zona-distretto o la societa' della salute, ove costituita, mette a disposizione del comitato di partecipazione locali idonei per le attivita' ordinarie, gli incontri pubblici e i convegni e seminari sul tema della salute. 9. In ciascuna societa' della salute, nominata dall'assemblea della societa' della salute, e' istituita la consulta del terzo settore dove sono rappresentate le organizzazioni del volontariato e del terzo settore che sono presenti in maniera rilevante nel territorio e operano in campo sanitario e sociale. 10. La consulta del terzo settore elegge al proprio interno il presidente ed esprime proposte progettuali per la definizione del piano integrato di salute. 11. Al fine di assicurare un confronto diretto con la popolazione, le zone distretto e le societa' della salute promuovono almeno due incontri pubblici all'anno, in cui e' assicurata la presenza dell'assessore regionale competente per il diritto alla salute, del direttore generale dell'azienda unita' sanitaria locale e dell'azienda ospedaliero-universitaria, nonche' del direttore della programmazione di area vasta e della conferenza zonale integrata.