Art. 33 
 
                Cinema, audiovisivo e multimedialita' 
 
  1. La Regione valorizza e sostiene le  attivita'  cinematografiche,
audiovisive  e  multimediali,  anche  favorendo  lo  sviluppo   delle
iniziative produttive, distributive, di  promozione  e  ricerca,  con
particolare riferimento a: 
    a) progetti di promozione, anche con carattere di rassegne  e  di
festival, quali occasioni di conoscenza del repertorio e della storia
del cinema e di confronto  tra  le  diverse  espressioni  e  tendenze
artistiche della produzione contemporanea italiana e  internazionale,
nonche' di valorizzazione, anche in chiave turistica,  dei  territori
che li ospitano; 
    b) la diffusione di  spettacoli  cinematografici  sul  territorio
regionale, con l'obiettivo di realizzare una costante  e  qualificata
azione di promozione  e  formazione  del  pubblico,  con  particolare
attenzione per le aree particolarmente svantaggiate  nell'ambito  del
sistema distributivo; 
    c) la promozione  della  conoscenza,  in  particolare  presso  le
giovani  generazioni,  delle  piu'   recenti   tendenze   in   ambito
cinematografico, audiovisivo  e  multimediale  connesse  all'utilizzo
delle nuove tecnologie; 
    d) lo studio e la valorizzazione del patrimonio cinematografico. 
  2. La Regione riconosce il rilievo  culturale  ed  economico  della
produzione cinematografica, televisiva, audiovisiva e multimediale, e
ne favorisce lo sviluppo sul territorio piemontese,  con  particolare
attenzione  per  la  realizzazione  di  prodotti  ad  alto  contenuto
culturale, creativo e innovativo e  al  costante  sviluppo  di  nuove
tecnologie e modalita' di fruizione. 
  3. La Regione interviene a sostegno del settore, di cui al comma 2,
secondo le modalita' previste dall'art. 4, commi 3, 4,  5,  6,  della
legge  14  novembre  2016,  n.   220   (Disciplina   del   cinema   e
dell'audiovisivo) e relativi decreti attuativi, tramite la fondazione
Film commission Torino Piemonte. 
  4. La Regione riconosce il ruolo della sala  cinematografica  quale
presidio culturale del territorio, fattore di  aggregazione  sociale,
elemento di valorizzazione dei centri  urbani,  prevedendo  forme  di
sostegno al piccolo e medio  esercizio  indipendente  sulla  base  di
criteri stabiliti dal programma triennale  per  la  cultura,  di  cui
all'art. 6, che tengono conto in particolare della collocazione delle
sale in territori lontani dai flussi consolidati della  distribuzione
o in centri storici, della  programmazione  di  cinema  di  qualita',
della   capacita'   dell'esercente   di   attivare   iniziative    di
fidelizzazione del pubblico.