Art. 25 
 
                    Sostituzione dell'allegato VI 
                 del regolamento regionale 10/R/2007 
 
  1. L'allegato VI del regolamento regionale 10/R/2007 e'  sostituito
dalla seguente: «Allegato VI (Strategie di gestione  degli  effluenti
zootecnici). 
Parte A - Trattamenti aziendali di effluenti zootecnici, digestati  e
acque reflue e gestione aziendale o interaziendale  dei  prodotti  di
risulta. 
  In aree in cui e' necessario riequilibrare il rapporto  tra  carico
di nutrienti e suolo disponibile per lo spandimento  degli  effluenti
zootecnici, digestati e acque reflue  si  puo'  ottenere  un'efficace
riduzione  del  carico  attraverso  tecniche  di  trattamento   degli
effluenti  che  ne  favoriscano  l'utilizzo  agronomico  (separazione
solido/liquido, digestione anaerobica, compostaggio);  l'adozione  di
trattamenti presso la singola azienda puo' essere utilmente integrata
da forme di  gestione  consortile  dei  materiali  trattati  e  delle
frazioni  risultanti  dai  trattamenti,  garantendo,  inoltre,  l'uso
agronomico al di fuori dell'area di produzione. In alternativa ad  un
diretto uso agronomico di tali matrici, puo'  esserne  effettuata  la
valorizzazione come ammendanti organici  e  la  loro  immissione  sul
mercato dei fertilizzanti. 
  La  costituzione  di  consorzi  o  altre  forme   di   cooperazione
interaziendale di cui all'art. 29, comma 1 e' finalizzata  a  rendere
possibili il trattamento di effluenti zootecnici, digestati  e  acque
reflue nelle singole aziende con mezzi propri  o  di  proprieta'  del
consorzio e la gestione dei prodotti di risulta a cura di un apposito
servizio facente capo al consorzio stesso. 
  Si riportano di seguito alcune linee di gestione che possono essere
adottate in tale ambito: 
    1) separazione solido/liquido con dispositivi ad alta efficienza,
quali ad esempio i sistemi a centrifuga,  da  effettuarsi  in  ambito
aziendale; compostaggio del  solido  separato  in  platee  aziendali,
ritiro del compost da parte della struttura interaziendale, trasporto
del compost verso aree agricole di utilizzo,  poste  anche  a  grande
distanza e comunque  a  forte  richiesta  di  sostanza  organica  per
ristabilire la fertilita' dei suoli;  utilizzo  in  ambito  aziendale
della  frazione  chiarificata,  alleggerita  dei  nutrienti,  a  fini
agronomici; 
    2) separazione solido/liquido con dispositivi ad alta efficienza,
quali ad esempio i sistemi a centrifuga,  da  effettuarsi  in  ambito
aziendale; compostaggio del solido separato in platee  gestite  dalla
struttura  interaziendale,  commercializzazione  del  compost  oppure
trasporto del medesimo verso aree agricole di utilizzo, poste anche a
grande distanza e comunque a forte richiesta di sostanza organica per
ristabilire la fertilita' dei suoli;  utilizzo  in  ambito  aziendale
della  frazione  chiarificata,  alleggerita  dei  nutrienti,  a  fini
agronomici; 
    3) separazione solido/liquido con dispositivi ad alta efficienza,
quali ad esempio i sistemi a centrifuga,  da  effettuarsi  in  ambito
aziendale; compostaggio del  solido  separato  in  platee  aziendali,
ritiro del compost da parte della struttura interaziendale, trasporto
del compost verso aree agricole di utilizzo,  poste  anche  a  grande
distanza e comunque  a  forte  richiesta  di  sostanza  organica  per
ristabilire la fertilita' dei suoli; depurazione in ambito  aziendale
della frazione chiarificata, alleggerita  dei  nutrienti,  e  scarico
della medesima in pubblica fognatura per  il  trattamento  finale  in
depuratore di acque reflue urbane; 
    4) separazione solido/liquido con dispositivi ad alta efficienza,
quali ad esempio i sistemi a centrifuga,  da  effettuarsi  in  ambito
aziendale; compostaggio del  solido  separato  in  platee  aziendali,
ritiro del compost da parte del centro interaziendale, trasporto  del
compost verso aree agricole di utilizzo poste anche a grande distanza
e comunque a forte richiesta di sostanza organica per ristabilire  la
fertilita' dei suoli;  depurazione  della  frazione  chiarificata  in
centro interaziendale; 
    5) separazione solido/liquido con dispositivi ad alta  efficienza
(es. flottatori)  da  effettuarsi  in  ambito  aziendale;  digestione
anaerobica del fango addensato con recupero di biogas  in  un  centro
interaziendale;  depurazione  in  ambito  aziendale  della   frazione
chiarificata e scarico della medesima in pubblica  fognatura  per  il
trattamento finale in depuratore di acque reflue urbane e/o  utilizzo
fertirriguo sul suolo aziendale di superficie ridotta. 
  L'utilizzo  di  sistemi  di  separazione   solido/liquido   tramite
dispositivi a minore efficienza di separazione e'  anche  compatibile
con le linee di gestione sopra riportate, in particolare nel caso  di
allevamenti di dimensioni piu' contenute e quando l'adozione di  tali
dispositivi sia effettuata in forma associata, tramite contoterzismo,
e venga integrata con altre modalita' di gestione degli effluenti. 
  Le tipologie  di  trattamento  su  menzionate  ed  altre  possibili
combinazioni di  azioni  aziendali  ed  interaziendali  tra  di  loro
integrate sono di raccomandata applicazione in zone non  vulnerabili,
al  fine  di  una  tutela  preventiva  delle  acque  superficiali   e
sotterranee e sono rese obbligatorie nelle zone vulnerabili, nei casi
previsti all'art.  29,  in  sinergia  con  i  trattamenti  consortili
trattati nella successiva parte B. 
Parte B - Trattamenti consortili  di  effluenti  zootecnici  e  acque
reflue. 
  Gli impianti interaziendali con utilizzo agronomico  dei  effluenti
zootecnici e acque reflue trattati prevedono in testa  la  digestione
anaerobica per sfruttare  al  meglio  il  potenziale  energetico  dei
liquami, in particolare tramite  la  produzione  di  biogas;  a  tale
proposito  e'  pero'  necessario  evidenziare  come   la   digestione
anaerobica  permetta  il  recupero   di   energia   rinnovabile,   la
stabilizzazione e la deodorizzazione dei liquami, ma non la riduzione
dei nutrienti. 
  Dopo la  digestione  anaerobica  i  materiali  di  risulta  vengono
sottoposti a separazione solido/liquido:  la  frazione  solida  viene
stoccata e poi avviata, previo eventuale  compostaggio,  ad  utilizzo
agronomico; la frazione liquida puo' essere sottoposta a trattamento,
allo scopo di recuperare l'azoto in  essa  presente  sotto  forma  di
fertilizzante o per eliminarlo in forma gassosa  non  impattante  per
l'ambiente; la parte liquida restante  puo'  essere  destinata,  dopo
stoccaggio di alcuni mesi, alla fertirrigazione su suolo agricolo. Il
suolo per l'utilizzo agronomico sia della frazione solida che liquida
puo' essere messo a disposizione sia dagli allevatori che  consegnano
il liquame all'impianto che da altri agricoltori. 
  Oltre alla riduzione dell'eccedenza di nitrati ed  alla  produzione
di ammendante compostato ai sensi del decreto legislativo  29  aprile
2010,  n.  75,  il  ricorso  ai  sopra   citati   sistemi   integrati
anaerobici/aerobici comporta ulteriori vantaggi: 
    si migliora nettamente il bilancio energetico  dell'impianto,  in
quanto nella fase anaerobica si ha in  genere  la  produzione  di  un
surplus di energia rispetto al fabbisogno dell'intero impianto; 
    si possono controllare meglio  e  con  costi  minori  i  problemi
olfattivi; le fasi maggiormente odorigene sono  gestite  in  reattore
chiuso e le «arie esauste» sono rappresentate dal biogas  (utilizzato
e non immesso in atmosfera); 
    si ha un minor impegno  di  superficie  a  parita'  di  materiale
trattato,  pur  tenendo  conto  delle  superfici  necessarie  per  il
post-compostaggio   aerobico,   grazie   alla   maggior   compattezza
dell'impiantistica anaerobica; 
    si riduce l'emissione di CO2 in atmosfera da un  minimo  del  25%
sino al 67% (nel  caso  di  completo  utilizzo  dell'energia  termica
prodotta in cogenerazione), coerentemente con le esigenze  ambientali
di contenimento dell'emissione dei gas ad effetto serra. 
  Coerentemente con  i  principi  di  trattamento,  valorizzazione  e
riduzione  del  carico  zootecnico  sopra  esposti,  potranno  essere
valutati altri sistemi innovativi  di  trattamento  e  produzione  di
energia, quali quelli connessi alla gestione delle biomasse derivanti
dagli effluenti del settore avicolo.».