Art. 6 
 
Raccordi viari tra medie strutture di vendita e  viabilita'  pubblica
  (art. 4, comma 2, lettera c) della legge regionale n. 62/2018). 
 
  1. Le medie strutture con superficie di  vendita  superiore  a  800
metri quadrati devono essere collegate con la viabilita' pubblica nel
rispetto delle seguenti prescrizioni: 
    a) i collegamenti fra il parcheggio destinato alla clientela e la
strada pubblica o comunque di accesso devono  essere  indipendenti  e
separati da ogni altro collegamento, distinguendoli chiaramente dalle
altre viabilita', anche qualora utilizzate per carico-scarico merci o
riservate ai pedoni; 
    b)  gli  accessi  alla  struttura   commerciale   devono   essere
evidenziati con  idonea  segnaletica  stradale  conforme  al  decreto
legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo  codice  della  strada)  al
fine di essere chiaramente percepiti dai veicoli in percorrenza sulla
viabilita' pubblica. In prossimita' degli accessi e in particolare in
corrispondenza delle intersezioni deve essere garantita  la  distanza
di visibilita' per l'arresto dei veicoli impegnati in  ogni  tipo  di
manovra e per ogni condizione di aderenza; 
    c) i raggi di curvatura e le larghezze utilizzate per  raccordare
la viabilita' pubblica con il parcheggio della struttura  commerciale
e/o le altre aree carrabili devono essere dimensionati in  base  agli
effettivi ingombri dinamici dei veicoli attesi; 
    d) deve essere garantita  idonea  illuminazione  artificiale,  in
conformita'  a  quanto  stabilito  dalla  normativa  vigente  per  la
tipologia di strada considerata; 
    e) deve essere garantito  il  corretto  smaltimento  delle  acque
meteoriche incidenti sulle aree di progetto; 
    f) i collegamenti fra il  parcheggio  e  la  viabilita'  pubblica
devono  essere  costituiti  da  almeno  due  varchi  a  senso   unico
indipendenti, opportunamente distanziati tra loro, nel rispetto delle
disposizioni vigenti in materia; 
    g) per ogni tipo di  manovra  prevista  in  corrispondenza  delle
intersezioni con la strada pubblica devono essere valutati i  ritardi
medi di attesa nell'ora di punta della settimana tipo, anche al  fine
di definire il livello di servizio delle viabilita' in questione.  In
mancanza  di  modellazioni  di  traffico  analitiche  o  di   rilievi
specifici, tali valutazioni possono essere ricavate in funzione delle
dotazioni infrastrutturali attese (numero di parcheggi) o in  base  a
metodi statistici; 
    h) qualora, in base alle  valutazioni  di  cui  alla  lettera  g)
relative al traffico, il livello di servizio atteso delle  viabilita'
interferenti  con  l'esercizio  commerciale  sia  prossimo   ad   una
situazione di traffico congestionato,  oppure  risulti  inferiore  al
livello di servizio (Level of service) «E», come definito dal  metodo
Highway capacity manual (HCM), il progetto deve prevedere  interventi
infrastrutturali in grado di minimizzare gli impatti sulla  mobilita'
in questione, quali dislocazione degli accessi,  corsie  di  accumulo
riservate per le svolte, corsie  di  decelerazione  e  accelerazione,
intersezioni a rotatoria e/o semaforizzate. 
  2. La progettazione della viabilita' di  raccordo  e  dei  relativi
accessi  deve  rispettare  le  disposizioni  vigenti  in  materia  di
progettazione stradale, con particolare riferimento  al  decreto  del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001 (Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade), al decreto
del Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  19  aprile  2006
(Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni
stradali), al decreto  legislativo  n.  285/1992  e  al  decreto  del
Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (Regolamento  di
esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada). 
  3. Il comune puo' consentire la deroga, in tutto o in  parte,  alle
prescrizioni di cui  al  comma  1  qualora  la  media  struttura  sia
insediata in aree interessate da interventi di cui agli articoli  110
e 111 del codice o da interventi  di  riuso  o  rigenerazione  urbana
previsti  dai  vigenti  piani  operativi,  a  condizione  che   siano
verificati e documentati  i  requisiti  di  sicurezza,  efficienza  e
funzionalita' delle soluzioni progettuali alternative adottate.