Art. 33 Carenza medica 1. In attuazione alla normativa statale relativa alla carenza dei medici specialisti, la Regione attua una politica tesa al miglioramento continuo del sistema sanitario, anche attraverso la definizione dei fabbisogni formativi delle professioni sanitarie e dei medici specialisti quanto piu' coerente con i piani di fabbisogno di personale, anche nell'ottica di realizzare un'efficiente allocazione delle risorse umane. 2. Nelle more della definizione a livello statale di strumenti tesi a superare la situazione di carenza di cui al comma 1, qualora gli esiti delle procedure concorsuali o delle assunzioni non siano stati positivi, gli enti del Servizio sanitario regionale possono conferire incarichi libero professionali a medici specialisti in quiescenza, secondo modalita' correlate alle esigenze assistenziali. 3. Al personale del Servizio sanitario regionale e' riconosciuta pari dignita', nel rispetto dei peculiari ambiti di autonomia e responsabilita' di ciascuna professione. 4. Al fine di fare fronte ai mutevoli bisogni assistenziali, la Regione promuove la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze del personale sanitario e favorisce il coinvolgimento di tutti i professionisti operanti nei diversi ambiti di attivita' che richiedono un'integrazione interdisciplinare secondo la pianificazione regionale. 5. Per le finalita' di cui al comma 4, presso l'Azienda regionale di coordinamento per la salute sono costituiti gruppi di lavoro interprofessionali, senza nuovi o maggiori oneri per il Servizio sanitario regionale, con il compito di predisporre, sulla base di protocolli standardizzati condivisi fra il personale medico e la componente delle professioni sanitarie, linee di indirizzo approvate dall'Azienda regionale di coordinamento per la salute, su temi stabiliti con deliberazione della Giunta regionale. 6. Ai gruppi di lavoro di cui al comma 5, oltre ai medici specialisti e alle professioni sanitarie coinvolte, partecipano anche un rappresentante dell'ordine professionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri e uno dell'ordine professionale di riferimento in relazione alla linea di attivita', senza nuovi o maggiori oneri per il Servizio sanitario regionale.