(Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 152 del 31 dicembre 1999) IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga la seguente legge: Art. 1. F i n a l i t a' 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce le bambine ed i bambini, le ragazze e i ragazzi come soggetti sociali autonomi, portatori di diritti propri e bisogni specifici di tipo fisico, psichico, relazionale, culturale, di partecipazione alla vita sociale e civile e sostiene la promozione di diritti ed opportunita' finalizzate al miglioramento della loro qualita' di vita, nonche' alla concreta affermazione della loro centralita' nella vita sociale, anche in attuazione delle leggi 28 agosto 1997, n. 285 e 27 maggio 1991, n. 176. 2. In particolare la Regione Emilia-Romagna persegue il miglioramento della qualita' della vita dei minori nei contesti urbani: a) promuovendo il rispetto dei loro diritti e dei loro bisogni nello sviluppo delle politiche e degli interventi volti ad accrescere la sostenibilita' dell'ambiente urbano e nelle scelte relative alla pianificazione ed alla progettazione spaziale e temporale della citta'; b) promuovendo ed incentivando la realizzazione di progetti volti a favorire la loro autonomia, facilitare la loro mobilita' negli spazi esterni in condizioni di sicurezza, la loro conoscenza ed esplorazione della citta', la loro capacita' di fruirla in modo pieno e corretto; c) favorendo la loro partecipazione alla vita civile, ed in particolare alla definizione dei progetti, degli interventi e delle politiche di cui alle lettere a) e b). 3. La Regione, per perseguire le finalita' della presente legge, promuove la collaborazione con gli enti locali, con i provveditorati agli studi, con le associazioni di volontariato, con le cooperative sociali, con le organizzazioni non lucrative di utilita' sociale. A tal fine puo' stipulare apposite intese. 4. La Regione promuove altresi' progetti interregionali, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale in merito. 5. La Regione mantiene il raccordo con organismi e programmi nazionali ed internazionali per la creazione di una rete di "citta' amiche dell'infanzia".