(Pubblicata nel 2o supplemento ordinario al Bollettino ufficiale della Regione Lombardia n. 13 del 31 marzo 2000) IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL COMMISSARIO DEL GOVERNO Ha apposto il visto IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga la seguente legge: Art. 1. Gli obiettivi 1. Sono obiettivi del IV piano regionale sangue e plasma della Regione Lombardia per gli anni 1999-2001: a) mantenere i livelli di autosufficienza di sangue, emocomponenti e plasmaderivati conseguiti ed estendere la gamma dei derivati del plasma ottenibili con la produzione da plasma di donatori volontari periodici e associati; b) garantire la salute globale dei donatori e dei pazienti trasfusi assicurando la disponibilita' completa di sangue, emocomponenti, plasmaderivati, nonche' di farmaci innovativi derivati dall'ingegneria genetica, per tutto il territorio della Regione; c) promuovere e garantire il corretto ricorso alle tecniche di raccolta di sangue autologo; d) mantenere e aumentare i livelli di sicurezza del sangue, dei suoi componenti e dei plasmaderivati attraverso la promozione dell'associazionismo volontario, periodico, anonimo e non remunerato, la definizione di condizioni operative presso le strutture trasfusionali improntate a sistemi di qualita', la promozione del buon uso del sangue; e) ridefinire la tipologia, il numero e l'ambito territoriale delle strutture trasfusionali in riferimento anche alla programmazione sanitaria regionale e nazionale; f) sviluppare e rendere omogenea l'organizzazione delle strutture di cui alla lettera e) nei dipartimenti di medicina trasfusionale e di ematologia (DMTE), di cui all'art. 4, avendo, di norma, come riferimento territoriale l'ambito provinciale; g) promuovere la omogeneizzazione e la standardizzazione di tutte le procedure trasfusionali attraverso la concentrazione delle attivita' produttive e il decentramento delle attivita' inerenti la medicina trasfusionale; h) garantire efficacemente la programmazione, il coordinamento e la verifica delle strutture trasfusionali da parte del servizio regionale competente della direzione generale della sanita' e partecipare alla programmazione nazionale in tema di produzione di emocomponenti e plasmaderivati promuovendo, al fine del conseguimento della autosufficienza nazionale, forme di coordinamento delle attivita' delle diverse regioni, anche mediante l'istituto del gemellaggio, e definendo i meccanismi della compensazione interregionale; i) definire i criteri dell'accreditamento istituzionale per le strutture trasfusionali e favorire la diffusione e lo sviluppo di sistemi di qualita' secondo normative internazionali, anche ai fini della certificazione. A tale scopo la Regione prevede le modalita' attuative della verifica e della revisione delle prestazioni erogate dalle strutture trasfusionali; j) stabilire i criteri del finanziamento regionale delle attivita' trasfusionali con la previsione di una specifica quota di bilancio definita dalla Regione che istituisce i DMTE quali sedi di programmazione e di gestione delle risorse economiche e finanziarie in riferimento alle attivita' inerenti l'autosufficienza e la compensazione; k) raggiungere nel triennio la messa a regime e lo sviluppo del piano di informatizzazione delle strutture trasfusionali lombarde collegate tra loro e con il servizio regionale competente ai fini dell'attuazione del piano attraverso il sistema informativo in unica rete secondo quanto gia' previsto dalla giunta regionale; l) promuovere e sostenere le associazioni del volontariato dei donatori e degli utenti al fine di garantire il reclutamento di donatori di sangue, di plasma ed emocomponenti e di candidati alla donazione di midollo osseo secondo le necessita' indicate dalla programmazione regionale; m) valorizzare, in modo precipuo, la partecipazione del volontariato dei donatori e degli utenti ad azioni promosse dalla Regione e finalizzate alla promozione, insieme con le strutture trasfusionali, di iniziative di diffusione delle informazioni di carattere scientifico e medico che possono promuovere tra la popolazione stili di vita e modelli di comportamento capaci i migliorarne il livello di salute; n) promuovere e favorire le attivita' di educazione ed informazione sanitaria e sociale, di didattica, di formazione, di ricerca clinica, di divulgazione scientifica delle attivita' di medicina trasfusionale, di prevenzione, diagnosi e cura delle malattie del sangue, di prevenzione delle epatiti virali, della infezione da HIV e di tutte le malattie trasmissibili con il sangue, di buon uso del sangue, degli emocomponenti e dei plasmaderivati, sviluppando la collaborazione con le facolta' di medicina e chirurgia delle universita' degli studi di Brescia, Milano, Pavia e Varese.