(Pubblicata nel Bollettino ufficiale - Parte prima - 
                 della Regione Emilia-Romagna n. 225 
                         del 23 luglio 2014) 
 
 
                  L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE 
 
 
                            Ha approvato 
 
 
                     IL PRESIDENTE DELLA REGIONE 
 
 
                              Promulga 
 
la seguente legge: 
 
                               Art. 1 
 
                              Principi 
 
  1.  In  armonia  con  i  principi  e  le  finalita'  dello  statuto
regionale, per promuovere lo sviluppo civile,  sociale  ed  economico
della collettivita', la Regione Emilia-Romagna riconosce  e  sostiene
l'economia solidale, quale  modello  sociale  economico  e  culturale
improntato a principi di eticita' e giustizia, di equita' e  coesione
sociale, di solidarieta' e centralita' della persona, di  tutela  del
patrimonio naturale e legame con  il  territorio  e  quale  strumento
fondamentale  per  affrontare  le  situazioni  di  crisi   economica,
occupazionale e ambientale. 
  2. Ai fini della presente legge la Regione Emilia-Romagna riconosce
nell'economia solidale un modello che: 
  a) promuove i beni comuni, assicurandone  l'utilizzo  collettivo  e
sostenibile a beneficio delle comunita' e delle generazioni future; 
  b)  difende  i  diritti  fondamentali  di  ogni  essere  umano,  in
particolare quello di soddisfare i propri bisogni essenziali; 
  c) si fonda sul rispetto,  la  tutela  e  la  valorizzazione  delle
risorse del pianeta; 
  d) e'  finalizzato  al  perseguimento  del  «benvivere»  di  tutti,
basandosi sulla giustizia e sul rispetto delle persone; 
  e)  si  fonda  sulle  relazioni   e   su   modelli   collaborativi,
sviluppandosi nelle reti; 
  f)  promuove  una  trasformazione   sociale   finalizzata   a   una
democratizzazione dell'economia; 
  g) regola e limita il ruolo dei meccanismi di mercato,  ove  questi
compromettano o  mettano  a  rischio  la  sostenibilita'  sociale  ed
ecologica del sistema economico; 
  h) promuove e tutela il lavoro, le conoscenze, le competenze  e  le
abilita' che da esso derivano. 
  3. L'economia solidale e' informata ai criteri e  finalizzata  agli
obiettivi di seguito indicati: 
  a)  sostegno  all'economia  locale  e  rapporto   attivo   con   il
territorio, per  ricondurre  il  prodotto  al  suo  luogo  d'origine,
restituire centralita' ai produttori e valorizzare  la  qualita'  dei
loro prodotti,  difendere  il  paesaggio  e  i  beni  culturali  come
componenti essenziali per la qualita' della vita delle comunita'; 
  b)  innovazione  dei  modelli  relazionali,  per  far  crescere  la
disponibilita' dei  soggetti  economici  e  sociali  a  intraprendere
percorsi condivisi, fondati sulla fiducia sostenuta dalla conoscenza,
la cooperazione e la convivialita'; 
  c) consumo critico consapevole e responsabile,  per  promuovere  un
percorso di transizione verso nuovi modelli economici  socialmente  e
naturalmente sostenibili; 
  d) trasparenza, per rendere visibili e controllabili  -  sul  piano
sociale e ambientale - le decisioni e i comportamenti degli operatori
economici, con particolare riguardo ai diritti  dei  lavoratori,  dei
consumatori,  degli  utenti  dei  servizi  e  degli  altri  portatori
d'interesse; 
  e)  equita'  e  reciprocita',  per   riequilibrare   le   relazioni
socio-economiche in un'ottica solidale  (sia  a  livello  locale  che
globale), al fine di riconoscere ai produttori  e  ai  prestatori  di
servizi  la  giusta  retribuzione  per  la  propria  attivita'  e  ai
consumatori  e  agli  utenti   il   diritto   di   essere   informati
correttamente sui prodotti e i servizi, sui processi  di  produzione,
sulla formazione dei prezzi; 
  f) partecipazione democratica, per favorire il coinvolgimento e  la
corresponsabilita' di  tutti  i  soggetti  economici  e  degli  altri
portatori d'interesse nelle sedi e nei momenti decisionali; 
  g) «buona occupazione», per dare centralita' al lavoro, superare la
precarieta' e promuovere i processi di inclusione sociale; 
  h) ecocompatibilita', intesa quale metodo  con  cui  contribuire  a
ridurre l'impatto ambientale dei processi produttivi, distributivi  e
di smaltimento,  promuovendo  una  migliore  qualita'  della  vita  e
tutelando la salute delle comunita'; 
  i)  «senso  del  limite  (umano  e  naturale)»,   per   puntare   a
un'efficienza intesa come utilizzo sostenibile delle risorse, con  il
minor  costo  ambientale  e  sociale  e  con  la  massima   efficacia
possibili; 
  j) ricostruzione e consolidamento di relazioni  di  solidarieta'  e
reciprocita' tra cittadini. 
  4. L'economia solidale opera  e  si  sviluppa  in  particolare  nei
seguenti ambiti e settori: 
  a) agricoltura contadina di prossimita'; 
  b) produzione agricola e agroalimentare biologica e bio-dinamica; 
  c) filiera corta e garanzia della qualita' alimentare; 
  d)  tutela  del  paesaggio,  del  patrimonio   naturale   e   della
bio-diversita'; 
  e) commercio equo e solidale; 
  f) servizi comunitari e di prossimita'; 
  g) edilizia sostenibile e bioedilizia; 
  h) risparmio energetico ed energie rinnovabili e sostenibili; 
  i) finanza etica, mutualistica e solidale; 
  j) trasporto collettivo e mobilita' sostenibile; 
  k) riuso e riciclo di materiali e beni; 
  l) sistemi di scambio locale; 
  m) software libero; 
  n) turismo responsabile e sostenibile; 
  o) consumo critico e responsabile; 
  p) banche del tempo.