(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
    1.  Nome  della  specialita'  medicinale:  "Nome  commerciale" da
compilare a cura dell'azienda.
    2.  Composizione  qualitativa e quantitativa: da compilare a cura
dell'azienda.
    3. Forma farmaceutica: da compilare a cura dell'azienda.
    4. Informazioni cliniche:
      4.1 Indicazioni terapeutiche.
    Trattamento in associazione con altri antiepilettici per pazienti
con  epilessia  parziale  resistente  con  o  senza  generalizzazione
secondaria   e   cioe'  in  quei  pazienti  in  cui  tutte  le  altre
associazioni siano risultate inadeguate o non siano state tollerate.
    Monoterapia  nel  trattamento  di  spasmi  infantili (sindrome di
West).
      4.2 Posologia e metodo di somministrazione.
    Il  trattamento  con "nome commerciale" puo' essere iniziato solo
da    uno    specialista   in   neurologia   o   neuropsichiatria   o
neuropsichiatria  infantile.  Il  follow-up  deve  essere organizzato
sotto   il   controllo   di   uno   specialista   in   neurologia   o
neuropsichiatria o neuropsichiatria infantile.
    Il  "nome  commerciale"  e' destinato alla somministrazione orale
una o due volte al giorno e puo' essere assunto prima o dopo i pasti.
      Il  contenuto  delle bustine puo' essere versato in bevande (ad
es.   acqua,   succo   di   frutta   o  latte)  immediatamente  prima
dell'assunzione orale.
    Se  il  controllo  dell'epilessia  non  e'  migliorato in maniera
clinicamente  significativa  dopo un periodo di trattamento adeguato,
la somministrazione di vigabatrin non deve essere continuata.
    Vigabatrin   deve  essere  gradualmente  sospeso  sotto  rigoroso
controllo medico.
Adulti.
    L'efficacia massima si manifesta generalmente in un intervallo di
2-3  g/die.  Una  dose  iniziale  di  1 g/die deve essere aggiunta al
regime  terapeutico  attuale dei pazienti con farmaci antiepilettici.
La  dose giornaliera deve essere poi titolata con incrementi di 0,5 g
ad  intervalli  settimanali, a seconda della risposta clinica e della
tollerabilita'  del  farmaco.  La  dose  massima raccomandata e' di 3
g/die.
    Non  esiste  alcuna  correlazione  diretta  fra la concentrazione
plasmatica  e  l'efficacia  del  farmaco.  La durata dell'effetto del
farmaco  dipende  dal  tasso  di  resintesi  della  GABA-transaminasi
anziche'  dalla concentrazione plasmatica del farmaco (vedere anche i
paragrafi   5.1   Proprieta'   farmacodinamiche   e   5.2  Proprieta'
farmacocinetiche).
Bambini.
    La  dose iniziale raccomandata nei bambini e' di 40 mg/kg/die. Le
dosi  di  mantenimento raccomandate in rapporto al peso corporeo sono
le seguenti:
      peso corporeo:
        10-15 kg - 0,5-1 g/die;
        15-30 kg - 1-1,5 g/die;
        30-50 kg - 1,5-3 g/die;
         > 50 kg - 2-3 g/die.
    Non  bisogna  superare  la  dose massima raccomandata in ciascuna
delle categorie.
    Bambini  -  Monoterapia  per  gli  spasmi  infantili (Sindrome di
West).  La  dose  iniziale  raccomandata  e' di 50 mg/kg/die che puo'
essere titolata nel corso di una settimana, se necessario. Sono state
usate con una buona tollerabilita' dosi fino a 150 mg/kg/die.
Anziani e pazienti con alterazione renale.
    Dato  che  vigabatrin viene eliminato attraverso il rene, bisogna
usare  cautela  quando si somministra il farmaco a persone anziane e,
piu'  in  particolare,  a  pazienti  con  clearance  della creatinina
inferiore   a  60  ml/min.  Bisogna  prendere  in  considerazione  un
aggiustamento  della  dose  o  della  frequenza  di somministrazione.
Questi  pazienti  possono  rispondere  ad  una  dose  di mantenimento
inferiore.  I  pazienti  devono  essere  tenuti  sotto  controllo per
accertare eventuali effetti indesiderati, come sedazione o confusione
(vedere  i  paragrafi  4.4 Speciali avvertenze e speciali precauzioni
per l'uso e 4.8 Effetti indesiderati).
      4.3 Controindicazioni.
    Ipersensibilita' a vigabatrin o a qualche eccipiente del prodotto
medicinale.
      4.4 Speciali avvertenze e speciali precauzioni per l'uso.
    Tranne  che  per  il trattamento degli spasmi infantili, il "nome
commerciale" non deve essere iniziato come monoterapia.
    Difetti  del  campo  visivo  sono  stati  segnalati  con  elevata
prevalenza   (circa  1/3  dei  pazienti)  in  pazienti  trattati  con
vigabatrin. L'insorgenza generalmente si verifica dopo un periodo che
varia  da  mesi  ad  anni  di  terapia  con  vigabatrin.  Il grado di
restrizione  del  campo  visivo puo' essere severo, il che puo' avere
conseguenze  pratiche  per il paziente. La maggior parte dei pazienti
con   difetti   confermati   dalla   misurazione   del  campo  visivo
(perimetria) era priva di sintomi. Quindi questo effetto indesiderato
puo'   essere  riconosciuto  in  maniera  attendibile  solo  mediante
perimetria  sistematica  che  di solito e' possibile solo in pazienti
con eta' dello sviluppo di oltre nove anni. Il produttore fornisce su
richiesta   un   metodo  messo  a  punto  appositamente,  basato  sui
"Potenziali  Evocati  Visivi"  (Visual  Evoked Potentials = VEP), per
controllare  la  presenza  della visione periferica in bambini di tre
anni  e  piu'.  Attualmente  questo  metodo non e' stato validato nel
riconoscimento   di   difetti   visivi   attribuiti   a   vigabatrin.
L'elettroretinografia  puo'  essere  utile,  ma deve essere impiegata
solo  in  adulti  che  non  siano  in  grado  di  collaborare  con la
perimetria  o  in  soggetti  molto giovani (vedere "Difetti del campo
visivo").
    I  dati  attualmente disponibili fanno ritenere che i difetti del
campo  visivo  siano  irreversibili  anche  dopo  la  sospensione  di
vigabatrin.
    Pertanto,  vigabatrin deve essere impiegato solo dopo un'accurata
valutazione  del rapporto rischio/beneficio rispetto alle alternative
terapeutiche disponibili.
    Vigabatrin   non  e'  raccomandato  per  l'uso  in  pazienti  con
preesistenti difetti del campo visivo clinicamente significativi.
    I  pazienti  devono  essere  sottoposti  ad un esame di screening
sistematico   quando  si  inizia  la  terapia  con  vigabatrin  e  ad
intervalli  regolari  per  diagnosticare  difetti  del  campo  visivo
(vedere "Difetti del campo visivo").
Difetti del campo visivo (DCV).
    In  base  ai dati disponibili, l'andamento abituale e' costituito
da  una  restrizione  concentrica  del  campo  visivo di entrambi gli
occhi,  che  generalmente  e'  piu'  marcata  a  livello nasale che a
livello   temporale.   Nel   campo  visivo  centrale  (entro  30o  di
eccentricita'),   si   osserva  spesso  un  difetto  nasale  anulare.
L'acuita'  visiva  centrale  non  e'  alterata, ma i DCV segnalati in
pazienti  trattati  con  vigabatrin andavano da lievi a gravi. I casi
gravi sono potenzialmente invalidanti.
    La maggior  parte  dei  pazienti  con  difetti  del  campo visivo
confermati   mediante  perimetria  non  aveva  notato  in  precedenza
spontaneamente  alcun sintomo, neppure in casi in cui si osservava un
grave  difetto alla perimetria. I dati disponibili fanno ritenere che
il DCV sia irreversibile anche dopo sospensione di vigabatrin.
    I  dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che
fino ad un terzo dei pazienti trattati con vigabatrin presenti DCV. I
pazienti   di   sesso   maschile   possono   essere   esposti  ad  un
rischio maggiore dei pazienti di sesso femminile.
    Tutti   i   pazienti   devono   essere   sottoposti   a  consulto
oftalmologico  con  l'esame  del  campo  visivo  prima di iniziare il
trattamento con vigabatrin.
    Se possibile, prima di iniziare il trattamento e ad intervalli di
sei  mesi  devono  essere eseguiti esami del campo visivo appropriati
(perimetria)  usando  una perimetria statica standardizzata (Humphrey
oppure  Octopus) od una perimetria cinetica (Goldmann). La perimetria
statica  e'  il  metodo preferito per riconoscere i difetti del campo
visivo associati al vigabatrin.
    L'elettroretinografia  puo'  essere  utile,  ma deve essere usata
solo in pazienti adulti che non siano in grado di collaborare durante
la  perimetria.  In  base  ai  dati  disponibili, il primo potenziale
oscillatorio    e    le    risposte    di    flicker    a    30    Hz
dell'elettroretinogramma  sembrano  correlate  ad  un DCV associato a
vigabatrin.  Queste  risposte  sono ritardate e ridotte al di la' dei
limiti  normali.  Queste  modificazioni  non  sono state osservate in
pazienti trattati con vigabatrin senza DCV.
    Il  paziente  e/o  gli  operatori  sanitari  devono  ricevere una
descrizione  approfondita  della frequenza e delle implicazioni dello
sviluppo  di  DCV  durante  il trattamento con vigabatrin. I pazienti
devono essere istruiti a segnalare eventuali nuovi problemi e sintomi
visivi  che  possano  essere  associati  ad una limitazione del campo
visivo.  Se si sviluppano dei sintomi visivi, il paziente deve essere
inviato a consulto da un oculista.
    Se  si  osserva  una  restrizione  del  campo  visivo  durante il
follow-up,   bisogna   prendere  in  considerazione  una  sospensione
graduale  di  vigabatrin.  Se si decide di continuare il trattamento,
bisogna  prendere  in  considerazione  un  follow-up  piu'  frequente
(perimetria)  per  riconoscere  la progressione del difetto o difetti
che mettano in pericolo la vista del paziente.
    Vigabatrin  non  deve  essere impiegato in concomitanza con altri
farmaci retinotossici.
Bambini.
    La perimetria e' raramente possibile in bambini di eta' inferiore
a nove anni nell'eta' dello sviluppo. I rischi del trattamento devono
essere ponderati accuratamente in confronto ad un possibile vantaggio
nei  bambini.  Attualmente  non  esiste  alcun  metodo  affermato per
diagnosticare od escludere difetti del campo visivo in bambini in cui
non  si possa eseguire una perimetria standardizzata. Un metodo messo
a  punto  appositamente,  basato  su  Potenziali Evocati Visivi (PEV)
specifici  e'  messo  a  disposizione del produttore su richiesta per
controllare  la  presenza  della visione periferica di bambini di tre
anni  e  piu'.  Attualmente  questo  metodo non e' stato validato nel
riconoscimento  dei difetti del campo visivi attribuiti a vigabatrin.
Se  il  metodo rivela una risposta normale del campo visivo centrale,
ma  una risposta periferica assente, il rapporto rischio/beneficio di
vigabatrin  deve  essere  passato  in  rassegna e bisogna prendere in
considerazione  una  sospensione  graduale  del  farmaco. La presenza
della  visione periferica non esclude la possibilita' che si sviluppi
un  DCV.  L'elettroretinografia  puo'  essere  utile,  ma deve essere
impiegata solo in bambini di eta' inferiore ai tre anni.
Condizioni neurologiche e psichiatriche.
    Tenendo  conto  dei  risultati  degli  studi  sulla sicurezza del
farmaco  nell'animale  (vedere  il  paragrafo  5.3  Dati di sicurezza
preclinici),  si  consiglia  di  tenere  sotto stretta osservazione i
pazienti  trattati  con  vigabatrin  per  accertare eventuali effetti
avversi sulla funzione neurologica.
    Poco  dopo  l'inizio  del  trattamento  con vigabatrin sono stati
descritti  rari  rapporti  di  sintomi  encefalopatici,  come marcata
sedazione,  stupore  e  confusione  in  associazione con un'attivita'
aspecifica  ad  onde  lente  sull'elettroencefalogramma. I fattori di
rischio  di sviluppo di queste reazioni comprendono una dose iniziale
piu'  elevata  di  quella  raccomandata,  un  aumento della dose piu'
rapida  di quella raccomandata ed insufficienza renale. Questi eventi
erano reversibili dopo una riduzione della dose o dopo la sospensione
di vigabatrin. (Vedere il paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).
    Come avviene con altri farmaci antiepilettici, in alcuni pazienti
si  possono verificare un aumento della frequenza delle convulsioni o
la  comparsa  di  nuovi tipi di convulsioni con vigabatrin (vedere il
paragrafo  4.8  Effetti indesiderati). Questi fenomeni possono essere
anche  la  conseguenza  di un sovradosaggio, di una diminuzione delle
concentrazioni   plasmatiche   di   un   trattamento   antiepilettico
concomitante o di un effetto paradosso.
    Come  avviene con altri antiepilettici, un'improvvisa sospensione
puo'  determinare convulsioni di rebound. Nel caso di sospensione del
trattamento  con  vigabatrin,  si consiglia di farlo con una graduale
riduzione della dose nel corso di 2-4 settimane.
    Vigabatrin deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi
di   psicosi,   depressione   o   problemi   comportamentali.  Eventi
psichiatrici  (ad  es.  agitazione,  depressione,  pensiero anormale,
reazioni  paranoidi)  sono  stati riferiti durante il trattamento con
vigabatrin.  Questi eventi si sono verificati in pazienti con e senza
anamnesi  psichiatrica e, di solito, erano reversibili quando le dosi
di vigabatrin venivano ridotte o gradualmente sospese.
Anziani o pazienti con alterazione renale.
    Dato che vigabatrin viene eliminato per via renale, bisogna usare
cautela  in  pazienti  con  clearance della creatinina inferiore a 60
ml/min  ed  in pazienti anziani. Questi pazienti devono essere tenuti
sotto   stretta   sorveglianza   per   accertare   eventuali  effetti
indesiderati,  come  sedazione e confusione. (Vedere il paragrafo 4.2
Posologia e modo di somministrazione).
      4.5 Interazioni con altri medicinali e interazioni di qualsiasi
altro genere.
    Dato  che  vigabatrin  non  viene  metabolizzato ne' si lega alle
proteine  e  non  e'  un  induttore  di enzimi del citocromo P450 che
metabolizzano  i  farmaci,  sono  improbabili  interazioni  con altri
farmaci.  Tuttavia,  durante  studi  clinici  controllati,  e'  stata
osservata  una  graduale  riduzione  del  16-33% delle concentrazioni
plasmatiche  di fenitoina. La natura esatta di questa interazione non
e'   attualmente   chiara,  ma,  nella maggior  parte  dei  casi,  e'
improbabile che abbia un significato terapeutico.
    Le  concentrazioni  plasmatiche di carbamazepina, fenobarbitale e
valproato  di  sodio  sono  state  anch'esse monitorate durante studi
clinici  controllati  e  non e' stata riconosciuta alcuna interazione
clinicamente significativa.
    Vigabatrin   puo'   determinare  una  diminuzione  dell'attivita'
plasmatica misurata dell'analanin-aminotransferasi (ALT) e, in misura
minore,  dell'aspartato-aminotransferasi (AST). E' stato riferito che
l'entita'  della  soppressione dell'ALT variava fra il 30 ed il 100%.
Pertanto questi test epatici possono essere inaffidabili dal punto di
vista  quantitativo in pazienti che assumevano vigabatrin. (Vedere il
paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).
    Vigabatrin  puo'  aumentare la quantita' di aminoacidi nell'urina
probabilmente  determinando un test falso-positivo per certi disturbi
metabolici  genetici  rari  (ad  es.  la presenza nell'urina di acido
alfa-amino-adipico).
      4.6 Uso in gravidanza ed allattamento.
    Sono  disponibili i dati relativi ad un numero limitato (n = 192)
di  gravidanze esposte al farmaco. Nel 14,5% delle gravidanze esposte
sono   state  riferite  anomalie  congenite,  di  cui  il  64,5%  era
rappresentato  da  gravi  malformazioni. Un aborto spontaneo e' stato
riferito  nel  10,9% delle gravidanze esposte al farmaco. Non si puo'
trarre  alcuna  conclusione  definitiva  per  stabilire se vigabatrin
determini  un maggior  rischio di malformazioni se assunto durante la
gravidanza  a  causa dei dati limitati, dell'epilessia stessa e della
presenza  di  concomitanti medicinali antiepilettici durante ciascuna
gravidanza   riferita.  Non  esistono  informazioni  sulla  possibile
comparsa  di  difetti  del  campo  visivo  in bambini che siano stati
esposti a vigabatrin in utero.
    Studi  eseguiti  nell'animale  hanno  dimostrato  una  tossicita'
riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3 Dati preclinici sulla sicurezza
d'impiego). Non si conosce la rilevanza di questi dati per l'uomo.
    Se  una  paziente  resta  incinta o desidera avere un bambino, il
trattamento  deve essere riesaminato. L'improvvisa interruzione di un
trattamento  antiepilettico  efficace puo' portare ad un aggravamento
delle condizioni della madre che risultano dannose per il feto.
    Vigabatrin  deve  essere  usato  durante la gravidanza solo se e'
chiaramente necessario.
    Vigabatrin  viene  escreto  nel  latte materno. L'allattamento al
seno non e' consigliato durante il trattamento con vigabatrin.
      4.7  Effetti  sulla  capacita'  di  guidare  veicoli  ed  usare
macchinari.
    Come  regola  generale,  i pazienti con epilessia non controllata
non   sono   autorizzati   a   guidare  veicoli  o  usare  macchinari
potenzialmente  pericolosi.  Tenendo  conto  del  fatto  che e' stato
osservato  senso  di  stordimento  in  studi  clinici  con  il  "nome
commerciale",  bisogna  avvisare  i  pazienti  di questa possibilita'
all'inizio del trattamento.
    Difetti    del    campo    visivo    che    possano   influenzare
significativamente   la   capacita'   di  guidare  veicoli  ed  usare
macchinari sono stati segnalati frequentemente in associazione con il
"nome  commerciale". I pazienti devono essere esaminati per accertare
l'eventuale  presenza  di  difetti  del campo visivo (vedere anche il
paragrafo  4.4 Speciali avvertenze e speciali precauzioni per l'uso).
Bisogna  che  i  pazienti  che  guidano  veicoli, usano macchinari od
eseguono compiti pericolosi adottino una particolare attenzione.
      4.8 Effetti indesiderati.
    Difetti del campo visivo che andavano da lievi a gravi sono stati
riferiti  frequentemente  in pazienti trattati con vigabatrin. I casi
gravi  sono potenzialmente invalidanti. La comparsa avviene di solito
dopo  mesi  od anni di terapia con vigabatrin. I dati riuniti in pool
di  studi  di  prevalenza  fanno  ritenere  che  fino ad un terzo dei
pazienti  trattati  con  vigabatrin sviluppi difetti del campo visivo
(vedere  anche  il  paragrafo  4.4  Speciali  avvertenze  e  speciali
precauzioni per l'uso).
    Circa  il  50% dei pazienti in studi clinici controllati ha avuto
effetti  indesiderati  durante  il  trattamento con vigabatrin. Negli
adulti  essi  erano per la maggior parte a carico del sistema nervoso
centrale,  ad esempio: sedazione, stordimento, stanchezza ed alterata
capacita'   di  concentrazione.  Mentre,  nei  bambini  e'  frequente
eccitazione od agitazione. L'incidenza di questi effetti indesiderati
e'  generalmente piu' elevata all'inizio del trattamento e diminuisce
con l'andar del tempo.
    Come  avviene  con  altri antiepilettici, alcuni pazienti possono
avere  un aumento della frequenza di convulsioni, compreso lo "status
epilepticus"  (stato  epilettico),  con  vigabatrin.  I  pazienti con
convulsioni  miocloniche  possono  essere  particolarmente soggetti a
questo  effetto.  In  casi rari possono verificarsi mioclono di nuova
insorgenza ed esacerbazione del mioclono esistente.
    Molto comuni (>1/10):
      disturbi generali: sonnolenza, stanchezza;
      disturbi psichiatrici (*): eccitazione ed agitazione (bambini);
      disturbi oculari: difetti del campo visivo.
    Comuni (>1/100, <1/10):
      disturbi generali: cefalea, aumento di peso, tremore, edema;
      disturbi  del  sistema nervoso: vertigini, parestesia, disturbi
della capacita' di concentrazione e di memoria;
      disturbi     psichiatrici (*):    agitazione,    aggressivita',
nervosismo,   irritabilita',  depressione,  disturbi  dell'ideazione,
reazione paranoide;
      disturbi gastrointestinali: nausea, dolore addominale;
      disturbi oculari: visione offuscata, diplopia, nistagmo.
    Insoliti (>1/1.000 <1/100):
      disturbi del sistema nervoso: atassia;
      disturbi psichiatrici (*): ipomanie, manie, psicosi;
      disturbi cutanei: rash.
    (*)  Durante  la  terapia  con  vigabatrin  sono  state segnalate
reazioni psichiatriche che si sono verificate in pazienti con e senza
anamnesi  psichiatrica  ed erano di solito reversibili quando le dosi
di  vigabatrin  venivano  ridotte  o  gradualmente sospese (vedere il
paragrafo 4.4  Speciali avvertenze e speciali precauzioni per l'uso).
La  depressione  era  una reazione psichiatrica frequente negli studi
clinici, ma raramente ha richiesto la sospensione di vigabatrin.
    Rari (<1/1.000):
      disturbi generali: angioedema, orticaria;
      disturbi del sistema nervoso: sintomi encefalopatici (**);
      disturbi psichiatrici: tentativi di suicidio;
      disturbi  oculari:  disturbi retinici (ad esempio atrofia della
retina).
    Molto rari (<1/10.000): disturbi oculari: neurite ottica, atrofia
del nervo ottico.
    I  dati di laboratorio indicano che il trattamento con vigabatrin
non  determina  tossicita'  renale  od  epatica. Sono state osservate
riduzioni  dei valori di ALT e AST, che sono considerate il risultato
dell'inibizione di queste aminotransferasi da parte di vigabatrin. Il
trattamento cronico con vigabatrin puo' essere associato ad una lieve
diminuzione  del  livello  di  emoglobina che raramente raggiunge una
significativita' clinica.
      4.9 Sovradosaggio.
Sintomi.
    Sono stati riferiti casi di sovradosaggio di vigabatrin in cui le
dosi,  se  riferite,  comunemente  erano  comprese  fra  7,5  e 30 g;
tuttavia  sono  stati segnalati casi di ingestione fino a 90 g. Quasi
meta'  dei casi implicava l'ingestione di numerosi farmaci. I sintomi
piu'  comuni,  se  erano  riferiti, comprendevano stordimento o coma.
Altri  sintomi  riferiti  meno di frequente comprendevano: vertigini,
cefalea,  psicosi,  depressione  respiratoria  od apnea, bradicardia,
ipotensione,  agitazione,  irritabilita',  confusione,  comportamento
anormale  e  disturbi della parola. Nessuno dei casi di sovradosaggio
si e' concluso con la morte del soggetto.
Trattamento.
    Non  esiste  alcun  antidoto  specifico.  Si  devono impiegare le
misure  di  sostegno  consuete.  Si devono prendere in considerazione
alcune  misure  per eliminare il farmaco non assorbito. In uno studio
in  vitro  e'  stato  dimostrato  che  il  carbone attivo non assorbe
significativamente   vigabatrin.   L'efficacia   dell'emodialisi  nel
trattamento  del  sovradosaggio di vigabatrin e' sconosciuto. In casi
isolati  in  pazienti  con  insufficienza  renale  trattati  con dosi
terapeutiche  di  vigabatrin,  l'emodialisi  ha ridotto del 40-60% le
concentrazioni plasmatiche di vigabatrin.
    5. Proprieta' farmacologiche.
      5.1 Proprieta' farmacodinamiche.
    Gruppo farmacoterapico: antiepilettici, codice ATC: N03AG04.
    Vigabatrin  e'  un  antiepilettico  con  un  meccanismo  d'azione
chiaramente  definito.  Il  trattamento  con  vigabatrin determina un
aumento  della  concentrazione  di GABA (acido gamma-aminobutirrico),
che   e'   il   principale  neurotrasmettitore  inibitore  a  livello
cerebrale,  perche'  vigabatrin e' stato impostato razionalmente come
inibitore  irreversibile  selettivo della GABA-transaminasi, l'enzima
responsabile della scissione del GABA.
    Studi clinici controllati ed a lungo termine hanno dimostrato che
vigabatrin  e'  un  anticonvulsivante  efficace se somministrato come
terapia associata in pazienti con epilessia non controllata in misura
soddisfacente  mediante la terapia convenzionale. Questa efficacia e'
particolarmente marcata in pazienti con convulsioni parziali.
      5.2 Proprieta' farmacocinetiche.
    Vigabatrin  e'  un  composto  idrosolubile  che  viene  assorbito
rapidamente   e   completamente   dal  tratto  gastrointestinale.  La
somministrazione  di  cibo  non altera l'entita' dell'assorbimento di
vigabatrin.  Il  farmaco  si distribuisce largamente con un volume di
distribuzione  apparente  leggermente  superiore  a quello dell'acqua
corporea   totale.   Le  concentrazioni  nel  plasma  e  nel  liquido
cerebrospinale sono in un rapporto lineare con la dose nell'ambito di
dosi raccomandate.
    Non   esiste  una  correlazione  diretta  fra  la  concentrazione
plasmatica del farmaco e la sua efficacia. La durata dell'effetto del
farmaco dipende dalla velocita' di sintesi della GABA-transaminasi.
    Vigabatrin viene eliminato dal plasma con un'emivita terminale di
5-8  ore  e  circa  il 70% di una dose orale singola viene recuperato
sotto  forma  di  farmaco immodificato nelle urine nelle prime 24 ore
dopo la dose. Non sono stati identificati metaboliti.
-----
    (**)  Rari  rapporti  di  sintomi  encefalopatici,  come  marcata
sedazione,   stupore  e  confusione,  in  associazione  ad  attivita'
aspecifica  ad  onde  lente  nell'elettroencefalogramma,  sono  stati
descritti  poco  dopo l'inizio del trattamento con vigabatrin. Queste
reazioni  erano pienamente reversibili dopo la riduzione della dose o
la  sospensione  di  vigabatrin  (vedere  il  paragrafo  4.4 Speciali
avvertenze e speciali precauzioni per l'uso).
    Vigabatrin  non  induce gli enzimi epatici del citocromo P450 ne'
viene metabolizzato o legato alle proteine. Pertanto sono improbabili
interazioni con i farmaci.
    5.3 Dati preclinici sulla sicurezza d'impiego.
    Studi  sulla  sicurezza  del  farmaco  nell'animale, eseguiti nel
ratto,  nel  topo,  nel  cane  e  nella  scimmia,  hanno indicato che
vigabatrin  non  provoca  alterazioni  significative  sul fegato, sul
rene, sul polmone, sul cuore o sul tratto gastrointestinale.
    Nel  cervello,  e' stata osservata microvacuolizzazione in tratti
della  sostanza  bianca  di  ratto,  topo  e  cane  a  dosi  di 30-50
mg/kg/die.  Nella scimmia queste lesioni sono minime o dubbie. Questo
effetto  e' causato da una separazione della guaina lamellare esterna
di  fibre  mieliniche,  una  modificazione  caratteristica dell'edema
intramielinico. Sia nel ratto che nel cane l'edema intramielinico era
reversibile  alla  sospensione  del  trattamento  con vigabatrin e si
osservava   una   regressione   istologica   anche   continuando   il
trattamento.  Tuttavia,  nei  roditori,  sono state osservate modeste
alterazioni   residue   costituite   da   assoni   rigonfi  (sferoidi
eosinofili) e micro-corpi mineralizzati. Nel cane, i risultati di uno
studio  elettrofisiologico  indicano  che  un edema intramielinico e'
associato  ad  un  incremento  della  latenza  del potenziale evocato
somatosensoriale che e' reversibile quando si sospende il farmaco.
    Nell'uomo   non   vi  sono  prove  della  comparsa  di  un  edema
intramielinico.  Test  eseguiti  per  confermare  la  mancanza  di un
effetto avverso significativo sulla funzione neurologica comprendono:
potenziali  evocati,  TAC,  risonanza  magnetica, analisi del liquido
cerebrospinale e, in un piccolo numero di casi, esami neuropatologici
di campioni cerebrali.
    Una  retinotossicita'  associata  a vigabatrin e' stata osservata
solo  in ratti albini, ma non in ratti pigmentati, cani o scimmie. Le
alterazioni  retiniche  nei ratti albini si manifestavano sotto forma
di  disorganizzazione  focale  o  multifocale  dello  strato nucleare
esterno  con spostamento dei nuclei nell'area dei coni e bastoncelli.
Gli  altri  strati della retina non erano influenzati. Queste lesioni
sono  state  osservate  nell'80-100%  degli  animali alla dose di 300
mg/kg/die per os. L'aspetto istologico di queste lesioni era simile a
quello  riscontrato  in  ratti albini dopo eccessiva esposizione alla
luce.  Tuttavia  le alterazioni retiniche possono rappresentare anche
un effetto diretto indotto dal farmaco.
    Esperimenti eseguiti nell'animale hanno dimostrato che vigabatrin
non  ha  alcuna  influenza negativa sulla fertilita' o sullo sviluppo
dei  piccoli. Non e' stata osservata alcuna teratogenicita' nel ratto
a  dosi fino a 150 mg/kg (3 volte la dose umana) o nei conigli a dosi
fino  a  100  mg/kg.  Tuttavia, nel coniglio si e' osservato un lieve
aumento dell'incidenza di palatoschisi a dosi di 150-200 mg/kg.
    Studi  eseguiti con vigabatrin non hanno rivelato alcuna evidenza
di effetti mutageni o cancerogeni.
    6. Informazioni farmaceutiche.
      6.1 Lista degli eccipienti: da compilare a cura dell'azienda.
      6.2 Incompatibilita': da compilare a cura dell'azienda.
      6.3 Validita': da compilare a cura dell'azienda.
      6.4  Speciali  precauzioni per la conservazione: da compilare a
cura dell'azienda.
      6.5 Natura e contenuto del contenitore e prezzo: da compilare a
cura dell'azienda.
      6.6  Istruzioni  per l'uso e per l'impiego: da compilare a cura
dell'azienda.
    7.  Titolare  dell'autorizzazione all'immissione in commercio: da
compilare a cura dell'azienda.
    8.  Numero  dell'autorizzazione  all'immissione  in commercio: da
compilare a cura dell'azienda.
    9.  Data  della prima autorizzazione/rinnovo dell'autorizzazione:
da compilare a cura dell'azienda.
    10.  Data  di (parziale) revisione del testo: da compilare a cura
dell'azienda.