(all. 4 - art. 1)
                                                           Allegato D
COMMISSIONE  BELLEZZE  NATURALI .ce, E PANORAMICHE DELLA PROVINCIA DI
                               RAGUSA
Proposta di vincolo paesaggistico di parte dell'area urbana
                        del comune di Ispica
    Verbale della commissione provinciale BB.NN.PP. di Ragusa redatto
nella seduta del 23 luglio 1998.
    L'anno  1998, il giorno 23 luglio 1998 alle ore 10, si e' riunita
in prima convocazione, nei locali della Soprintendenza BB.CC.AA. siti
in  Piazza Liberta' n. 2, la commissione BB.NN.PP. della provincia di
Ragusa,  nominata  con  D.A.  5006  del  7  gennaio  1995, cosi' come
ricostituita  per  il  quadriennio  1995-99, convocata dal presidente
dott.  Giuseppe  Voza  con nota racc. n. prot. 3583/Amm del 14 luglio
1998,  inviata  a  ciascuno  dei  componenti  della commissione ed ai
rappresentanti   dall'Ispettorato  ripartimentale  delle  foreste  di
Ragusa e del Distretto minerario di Catania, quali membri aggregati.
    Sono  intervenuti  alla  riunione  i  seguenti  componenti  della
commissione:
      dott.  prof. Giuseppe Voza - Soprintendente per i BB.CC.AA. pro
tempore della circoscrizione di Ragusa - presidente;
      prof. Filippo Garofalo - componente;
      arch. Giovanni Cintolo - componente;
      ing.  Gaetano  Maltese  - membro aggregato - rappresentante del
Distretto minerario di Catania - delegato;
      m.llo  Cilio  Salvatore  -  membro  aggregato  - rappresentante
dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Ragusa - deleato;
      sig.ra   La  Ferla  Lidia  -  assistente  amministrativo  della
Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa - segretario.
    Assistono  alla  riunione,  nella  sua prima fase, l'arch. Fulvia
Caffo   -   Direttore   della   sezione   beni   paesaggistici  della
Soprintendenza  BB.CC.AA.  di  Ragusa,  per  eventuali chiarimenti ed
approfondimenti che dovessero essere richiesti.
    Alle  ore 10, il presidente, preso atto della presenza di tutti i
componenti   la  commissione  provinciale  BB.NN.PP.  di  cui  sopra,
dichiara  aperta  la  seduta invitando la commissione all'esame del I
punto  all'ordine  del  giorno che prevede la delibera della proposta
del  vincolo  paesaggistico  di parte delle zone urbane del comune di
Ispica,  gia'  ampiamente  dibattuta  nella  precedente  seduta della
commissione,  nonche' verificata attraverso il sopralluogo effettuato
in data 26 giugno 1998.
    Il presidente, prima di procedere alla delibera, da lettura della
relazione  tecnica  che costituisce il presupposto per la proposta di
emanazione  del  presente vincolo ed e' allegata al presente verbale.
Copia  di  essa e delle planimetrie con la perimetrazione del vincolo
verranno  anche depositate insieme al verbale presso gli uffici della
Soprintendenza  BB.CC.AA. di Ragusa, per l'eventuale consultazione da
parte di coloro che ne abbiano interesse.
    A  conclusione  della suddetta lettura l'arch. Caffo si allontana
dalla sala della riunione e la commissione passa alla votazione sulla
proposta  di  vincolo  e alla delimitazione dell'area da tutelare che
sara' la seguente:
                           Perimetrazione
    Proposta  di  vincolo di alcune aree del centro urbano di Ispica:
la  perimetrazione  di  tale  vincolo  viene  qui appresso definita e
meglio  indicata con linea continua rossa e campitura in giallo nelle
allegate planimetrie in scala 1:4000 e in scala 1:25.000.
    Il   perimetro   del   vincolo   segue   il   confine  est  della
perimetrazione  del  centro  storico lungo il margine del Parco Forza
(gia'   sottoposto  al  vincolo  archeologico)  cosi'  come  definito
dall'attuale P.R.G., prosegue lungo il confine del centro urbano fino
all'incrocio  con  via  Silvio Pellico e prosegue percorrendola verso
nord (comprendendo anche le costruzioni prospicienti il lato ovest di
tale  via),  fino  ad incrociare via Michelini, che si percorre verso
ovest  fino  ad incrociare via N. Sauro, la quale si segue verso nord
fino  all'incrocio con via Neghelli che si percorre fino all'incrocio
con  via  S.  Pellico,  che  si  percorre  in direzione ovest fino ad
incrociare  la strada provinciale Modica-Spaccaforno. Da questo punto
si  percorre in direzione nord-est comprendendone anche le unita' del
lato   ovest,  fino  al  punto  di  confluenza  con  via  V.  Veneto.
Percorrendo  quindi via V. Veneto in direzione sud si incrocia via M.
Rapisardi, la quale si percorre in direzione est per un breve tratto,
fino  all'incrocio  con  via P. Micca; percorre poi in direzione nord
per  un  breve tratto fino ad incontrare via Capri che si percorre in
direzione est fino a richiudersi col confne del Parco Forza.
    Tutto cio' esaurito e condiviso, la commissione all'unanimita':
                              Delibera
di  proporre  l'inclusione  nell'elenco delle bellezze naturali della
provincia  di Ragusa, ai sensi dell'art. 1, numeri 3 e 4, della legge
29  giugno 1939, n. 1497, come bellezza d'insieme e panoramica, parte
delle  aree  urbane  del comune di Ispica, cosi' come descritto nella
primetrazione sopra riportata.
    (Omissis).
    Il  presidente,  esauriti  tutti  gli  argomenti  all'ordine  del
giorno,  alle  ore 13, ringrazia gli intervenuti e dichiara chiusa la
riunione.
      Letto, approvato e sottoscritto
                            Il presidente
                                Voza
                            Il componente
                              Garofalo
                            Il componente
                               Cintolo
                         Il membro aggregato
                               Maltese
                         Il membro aggregato
                                Cilio
                            Il segretario
                              La Ferla
                          REGIONE SICILIANA
       Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Ragusa
       Proposta di vincolo di alcune aree del centro urbano di
       ispica ai sensi della legge n. 1497 del 29 giugno 1939
    Proposta  di  dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico di
alcune  aree del centro urbano di Ispica ai sensi della legge n. 1497
del 29 giugno 1939.
    Il  patrimonio  storico-architettonico-ambientale della citta' di
Ispica   necessita   di   un   immediato   strumento   di  tutela  in
considerazione  della  gravita' della situazione edificatoria che mal
governata,   rischia   di   stravolgere  l'aspetto  paesaggistico  ed
urbanistico  della  citta',  prima che venga ulteriormente distrutta,
come  in  atto  sta  avvenendo,  parecchia di quella architettura che
caratterizza  buona  parte del liberty ispicese, per lasciare posto a
nuove unita' edilizie prive di qualunque connotazione architettonica,
o ad interventi di "maquillage" estetico di dubbio gusto.
    In  conseguenza di tale situazione, questa Soprintendenza ritiene
improcrastinabile  l'esigenza  di  sottoporre  il  centro  abitato di
Ispica,  nella  perimetrazione  qui' appresso indicata, con una linea
rossa  e  campitura in giallo nella allegata planimetria a vincolo ai
sensi  della legge n. 1497/1939, indispensabile strumento di tutela e
salvaguardia   sia   dei   valori   panoramici,  sia  della  qualita'
dell'architettura    tradizionale,   per   la   conservazione   delle
caratteristiche  dell'impianto  urbano  e dei partiti architettonici,
con  il  rispetto  dei  valori  materici  e cromatici tradizionali di
fronti, coperture e finiture di tale patrimonio.
    L'estensione  del  vincolo  riguarda  il  centro storico e quella
parte  urbana  che  si  e'  sviluppata nella terza fase di espansione
della citta', successivamente a quella che riguardo' la ricostruzione
post-terremoto del 1693.
    Nella  fase  di ricostruzione del dopo terremoto, la cittadinanza
obbedendo   alla  cessata  esigenza  di  difesa  dell'abitato,  aveva
abbandonato  il  fortilitium di Cava d'Ispica e aveva individuato sul
pianoro  a  nord  del  vecchio  sito i requisiti morfologici idonei a
lunghi  allineamenti  viari  e  agli  sfondi  prospettici  tipici del
periodo barocco.
    La  terza  fase, e' caratterizzata da un inurbamento spinto dalla
forte    esigenza    di    terziarizzazione    che    pertiene   alla
contemporaneita',  e  che  ha  portato  Ispica  a  continuare  la sua
espansione  sul  pianoro del periodo barocco, risolvendola in maniera
prettamente  lineare  ed  in  continuita'  con  quella  fase genetica
iniziata  nella Ispica barocca post-terremoto, e che ancora oggi puo'
dirsi non completamente esaurita.
    Fase  tesa  alla  riappropriazione  dell'ambiente  urbano, che si
contrappone  alla  tendenza  barocca  di  un  inurbamento prettamente
simbolico  (Ispica,  infatti  era soprattutto una piazza, con tutti i
suoi  elementi  caratteristici,  ma senza citta' attorno, in quanto i
massari  continuavano  a svolgere una vita prettamente rurale), e che
fin  dai primi del novecento, accanto alle inestimabili realizzazioni
del  periodo  barocco,  S. Bartolomeo, S. Maria Maggiore, il Loggiato
del  Sinatra,  Chiesa  Convento  del  Carmine  ecc., ha visto nascere
splendidi  esempi  di  edifici  in  stile liberty, vedi Palazzo Bruno
progettato  dall'arch. Ernesto  Basile,  grande esponente del liberty
nazionale,  l'edificio  del  mercato,  Palazzo Modica, Palazzo Bruno,
Palazzo  Miceli  ecc.,  ed  inoltre  ha  reso ricche le sue strade di
quell'edilizia cosiddetta "elencale" che caratterizza buona parte del
liberty   ispicese   la  cui  valenza,  se  pure  non  riveste  nella
generalita' dei casi un carattere di monumentalita', ha dato luogo ad
una interventualita' rivolta a dare compiutezza all'ambiente urbano.
    Gli  elementi  formali caratterizzanti le facciate, manifestano i
segni  di  una  pratica  artigiana di scalpellini che nelle soluzioni
formali  degli  intagli  di  stipiti,  di cornicioni, di frontespizi,
ecc.,  hanno  dato  prova  di  pregevoli  prestazioni  d'opera, e che
costituiscono  raro esempio di concentrazione ed omogeneita', sia dal
punto  di  vista  stilistico  che da quello ambientale, favorendo una
componente estetico-architettonica di indubbio valore.
    Ed  e'  proprio  nel  concetto  di  ambiente  che  individua  nei
complessi di cose immobili la doppia istanza quella estetica e quella
storica,  che  occorre  considerare il centro di citta' oggetto della
proposta  di  vincolo.  Quindi il bene architettonico-monumentale non
piu'  individuato  in  modo  circoscritto  e puntiforme, ma esteso ad
intere  aree  urbane  che  se  pur  caratterizzate  da  una  "istanza
estetica"   non   fortemente  tipicizata,  hanno  un  valore  storico
sicuramente indiscusso.
    L'ambiente  urbano  di  Ispica  presenta  infatti dei manufatti e
delle proporzioni talmente omogenee ed originali da costituire di per
se'   valenza   paesaggistica  di  forte  caratterizzazione  estetica
assolutamente   degna   di  salvaguardia  e  di  rigorosa  tutela  da
conseguire       attraverso       il      rispetto      dell'impianto
tipologico-strutturale  e  degli  elementi  formali degli edifici, la
riqualificazione  dell'arredo  urbano  (pavimentazioni,  reti  aeree,
illuminazione,    pubblicita',    verde   pubblico),   nel   rispetto
dell'immagine storicizzata della citta'.
Proposta  di  dichiarazione  di notevole interesse pubblico di alcune
    aree del centro urbano di Ispica ai sensi della legge n. 1497 del
    29 giugno 1939.
                        Perimetro di vincolo
    La  perimetrazione  di tale vincolo viene qui appresso definita e
meglio  indicata  con  linea  continua  rossa  e  campitura in giallo
nell'allegata planimetria in scala 1:4000 e 1:25.000.
    Il   perimetro   del   vincolo   segue   il   confine  est  della
perimetrazione  del  centro  storico lungo il margine del Parco Forza
(gia'   sottoposto   a  vincolo  archeologico)  cosi'  come  definito
dall'attuale piano regolatore generale; prosegue lungo il confine del
centro  urbano  fino  all'incrocio  con via Silvio Pellico e prosegue
percorrendola   verso   nord   (comprendendo   anche  le  costruzioni
prospicienti  il  lato  ovest  di  tale  via), fino ad incrociare via
Michelini,  che  si  percorre  verso  ovest fino ad incontrare via N.
Sauro,  la  quale  si  segue  verso  nord  fino  all'incrocio con via
Neghelli che si percorre fino all'incrocio con via S. Pellico, che si
percorre  in direzione ovest fino ad incrociare la strada provinciale
Modica-Spaccaforno. Da questo punto si percorre in direzione nord-est
comprendendone  anche  le  unita'  del  lato  ovest, fino al punto di
confluenza  con  via  V.  Veneto. Percorrendo quindi via V. Veneto in
direzione  sud  si incrocia via M. Rapisardi, la quale si percorre in
direzione  est  per  un  breve  tratto  fino, all'incrocio con via P.
Micca.  Percorre  poi  in  direzione nord per un breve tratto fino ad
incontrare  via  Capri  che  si  percorre  in  direzione  est  fino a
richiudersi col confine del Parco Forza.