(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato I

ALLEGATO  AL  DECRETO  DEL  MINISTRO  DELL'INTERNO DI CONCERTO CON IL
   MINISTRO  DELLA  GIUSTIZIA 2 FEBBRAIO 2001, RECANTE: "MODALITA' DI
   INSTALLAZIONE   ED   USO   E   DESCRIZIONE   DEI   TIPI   E  DELLE
   CARATTERISTICHE  DEI  MEZZI  ELETTRONICI  E  DEGLI ALTRI STRUMENTI
   TECNICI  DESTINATI  AL  CONTROLLO  DELLE  PERSONE  SOTTOPOSTE ALLA
   MISURA  CAUTELARE  DEGLI  ARRESTI  DOMICILIARI  NEI  CASI PREVISTI
   DALL'ART.  275-BIS  DEL  C.P.P. E DEI CONDANNATI NEL CASO PREVISTO
   DALL'ART.  47-TER,  COMMA  4-BIS,  DELLA  LEGGE 26 LUGLIO 1975, N.
   354".

1.0  Uso  e descrizione delle caratteristiche dei mezzi elettronici e
degli altri strumenti tecnici.
    Per  realizzare  un sistema di controllo a distanza delle persone
sottoposte  alla  misura  cautelare degli arresti domiciliari ed alla
detenzione domiciliare, sono necessarie tre componenti:
      a) dispositivo di controllo (trasmettitore e ricevitore);
      b) linea telefonica;
      c) sistema informatico centrale.
1.1 Dispositivo di controllo.
    Per  dispositivo  di  controllo  si  intende  l'insieme  dei  due
apparati che consentono il costante controllo del soggetto.
    I dispositivi, che riescono ad espletare la loro funzione solo in
ambito   domiciliare,   sono  composti  da  un  trasmettitore  ed  un
ricevitore.
Trasmettitore
    Il  trasmettitore,  o  braccialetto elettronico, e' la componente
mobile  del  dispositivo  di controllo: viene applicato alla caviglia
della  persona e, tranne per la normale manutenzione, non puo' essere
tolto durante l'intero periodo di durata della misura cautelare degli
arresti domiciliari o della detenzione domiciliare.
    Per  garantire  la sua integrita' e favorirne l'installazione, il
trasmettitore  deve  essere  corredato di uno speciale cinturino che,
una  volta  applicato,  evidenzi qualsiasi tentativo di manomissione,
generando specifici ed identificabili allarmi.
    L'intero apparato di trasmissione deve essere a tenuta stagna, di
materiale ipoallergico e di dimensioni e peso contenuti.
    Il   protocollo   di   trasmissione,   per  inviare  gli  impulsi
radioelettrici   al   ricevitore,  dovra'  utilizzare  una  banda  di
frequenza  compresa tra i 433.05 ed i 434.79 MHz, come indicato nella
direttiva dell'European Radiocommunication Committe - Report 25.
    Tale  banda  di  frequenza  include,  tra gli altri, gli Industry
scientific  Medical  (ISM) e i Low Power Transponder (TAG), anch'essi
classificati Short Range Device (SRD).
Ricevitore
    Il  ricevitore  e'  l'unita'  che  riceve  gli  impulsi radio dal
trasmettitore  e  li  invia,  a  sua  volta,  al  sistema informatico
centrale installato presso la sala operativa.
    Deve  mantenere  un  costante  controllo  del  trasmettitore  per
rilevarne  il  corretto  funzionamento  o  le  eventuali anomalie che
dovessero verificarsi. Il colloquio tra i due apparati deve avvenire,
tramite la banda di frequenza, precedentemente indicata, in modalita'
protetta.  Cio'  vuol  dire  che, nel raggio di azione di circa cento
metri,  le  trasmissioni  non  devono  essere  disturbabili  da altri
trasmettitori e le informazioni non debbono essere intercettate.
    Eventuali    disturbi    che    causassero   interruzioni   nelle
comunicazioni  devono  essere  gestiti  localmente, tramite opportuni
accorgimenti   tecnici   contro   falsi   allarmi   che  limitino  la
trasmissione al sistema centrale dei soli allarmi reali.
    In  ogni  caso, il protocollo di comunicazione tra i due apparati
non  deve  poter  essere  interpretato da apparecchiature estranee al
dispositivo di controllo.
    La  sicurezza adottata nella trasmissione delle informazioni deve
garantire  contro  possibili tentativi di effrazione, come ad esempio
replicabilita'    del    segnale    o   false   autenticazioni,   che
consentirebbero di emulare il trasmettitore applicato.
    Infine,  ogni  ricevitore  non  puo'  colloquiare  con piu' di un
trasmettitore contemporaneamente.
    Il  ricevitore  deve  essere  alimentato  tramite la normale rete
elettrica  presente  nell'abitazione  della persona ma deve integrare
una  batteria  tampone che ne consenta il funzionamento anche in caso
di assenza di energia elettrica.
    Come il trasmettitore anche il ricevitore deve essere in grado di
effettuare  autodiagnosi, che evidenzino eventuali guasti o tentativi
di manomissione fisica, riferiti anche agli aspetti di comunicazione.
    Per   assicurare   la   tracciatura  di  qualsiasi  tentativo  di
manomissione,  ogni  evento che si verifichi deve essere memorizzato,
in modalita' sicura, in una specifica memoria del ricevitore.
    Le  informazioni  possono essere rimosse dal ricevitore solo dopo
essere state positivamente trasmesse al sistema informatico centrale.
    L'intervallo  di tempo tra le singole trasmissioni, pianificabile
in  centrale  operativa,  deve  poter essere differenziato tra i vari
ricevitori.
1.2 Linea telefonica.
    Per  consentire  al  ricevitore  di poter segnalare ad un sistema
informatico centrale tutti gli eventi che si rilevano sul dispositivo
di controllo, lo stesso deve essere collegato ad una linea telefonica
che puo' essere di tipo digitale (ISDN) o analogico (TELCO). La linea
analogica,  comunque,  potra'  essere utilizzata solo eccezionalmente
laddove  impedimenti  tecnici  non consentano di installare una linea
digitale (ISDN).
    In  ogni  caso, il software di gestione dovra' comunque garantire
gli   stessi  livelli  di  sicurezza  e  controllo  sui  dispositivi,
ottenibili con linee digitali.
    Presso   l'abitazione   della  persona  sottoposta  agli  arresti
domiciliari o alla detenzione domiciliare, deve essere installata una
terminazione, per consentire il collegamento del ricevitore.
    Presso  la  centrale operativa deve, invece, essere garantito che
tutte  le terminazioni di rete abbiano accesso al sistema di gestione
centrale per le segnalazioni degli allarmi.
1.3 Sistema informatico centrale
    La  gestione  remota  dei  dispositivi di controllo e' affidata a
sistemi informatici posti presso le centrali operative.
    Ciascun  sistema  deve  essere  in  grado  di sorvegliare tutti i
dispositivi di controllo installati nel suo territorio di competenza.
Tutti  i  sistemi  informatici devono, pertanto, essere adeguatamente
dimensionati e rispondere a requisiti di modularita', per consentirne
eventuali  espansioni,  e ridondanza, per garantire la continuita' di
esercizio nelle ventiquattro ore.
    Il sistema informatico e' composto da:
      a)  computer  di  potenza  elaborativa  adeguata  al  numero di
dispositivi di controllo da sorvegliare;
      b)  software  di  gestione  in  grado  di esprimere, almeno, le
seguenti funzionalita':
        controllo  dei  processi  di  comunicazione (tra ricevitori e
trasmettitori, tra ricevitori e sistema informatico);
        configurazione   remota   dei   parametri  di  controllo  dei
ricevitori. Tale funzione non deve causare interruzione di servizio;
        gestione degli allarmi (rilevati dal ricevitore e dal sistema
informatico);
        prospettazione grafica, a monitor, degli eventi;
        stampe di tipo statistico;
        stampa  dei  registri degli eventi per singolo dispositivo di
controllo;
        gestione,  a  matrice,  di  eventi  pianificati  (es.  uscite
autorizzate dall'abitazione);
        anagrafica  con le informazioni necessarie al controllo delle
persone  sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari o
alla detenzione domiciliare;
      c)  consolle  di controllo per l'inserimento delle attivita', o
eventi, pianificati e per la visualizzazione grafica degli stessi.
2.0 Modalita' di installazione.
    I  dispositivi  di  controllo devono essere realizzati in modo da
rendere  particolarmente  semplice la fase di installazione che deve,
comunque, essere dettagliatamente descritta in apposito manuale d'uso
fornito dalla ditta.
    Relativamente   al  ricevitore,  le  sole  operazioni  necessarie
durante  l'installazione del ricevitore devono riguardare al massimo,
il collegamento alla rete elettrica, quello alla rete telefonica e la
taratura  dell'unita'  fissa,  per dimensionarne il raggio massimo di
ricezione del trasmettitore.
    L'attivazione    del    trasmettitore,    che    deve   limitarsi
all'apposizione  dello  stesso  alla  caviglia della persona, avviene
immediatamente dopo la chiusura del cinturino.
    Successivamente   all'attivazione  ogni  eventuale  tentativo  di
apertura  del  cinturino,  deve  generare  un  allarme irreversibile,
immediatamente trasmesso alla centrale operativa.