(Allegato III)
                            ALLEGATO III 
                                                    (articoli 8 e 16) 
 
              INFORMAZIONI OBBLIGATORIE PER LA NOTIFICA 
 
   La notifica di cui al Titolo II o al Titolo  III  deve  contenere,
secondo i casi, le informazioni specificate nelle sezioni IIIA e IIIB
del presente allegato. 
   Non tutte le  informazioni  richieste  sono  applicabili  ad  ogni
notifica, che dovra' contenere, comunque, quelle ad essa pertinenti. 
   Le  risposte  a  ciascun  gruppo  di  informazioni  devono  essere
sufficientemente particolareggiate in funzione della tipologia di OGM
oggetto di notifica, della  modificazione  genetica  proposta,  della
dimensione dell'emissione oggetto della notifica. 
   Ulteriori sviluppi nella modificazione genetica potrebbero rendere
necessario un adeguamento del presente allegato al progresso  tecnico
o l'elaborazione di note orientative. Una successiva  modifica  delle
informazioni richieste per i vari tipi di OGM, per esempio  organismi
unicellulari, pesci o insetti, o per  un  uso  particolare  dell'OGM,
come lo sviluppo di vaccini, potra' rendersi  necessaria  non  appena
verra'  acquisita  sufficiente  esperienza  con  le   notifiche   per
l'emissione di OGM specifici. 
   La descrizione dei metodi utilizzati o  il  riferimento  a  metodi
normalizzati o internazionalmente riconosciuti deve parimenti  essere
menzionata nel fascicolo, unitamente  al  nome  del  o  dei  soggetti
responsabili dell'esecuzione degli studi. 
   L'allegato III A si riferisce all'emissione di  tutti  i  tipi  di
organismi geneticamente modificati che non  siano  piante  superiori.
L'allegato III B  si  riferisce  all'emissione  di  piante  superiori
geneticamente modificate. 
   Il termine "piante superiori" indica  le  piante  appartenenti  ai
gruppi tassonomici delle Spermatofite, ovvero  le  Gimnosperme  e  le
Angiosperme. 
 
                           ALLEGATO III A 
 
INFORMAZIONI OBBLIGATORIE PER LE NOTIFICHE RELATIVE ALL'EMISSIONE DI 
  ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI CHE NON SIANO PIANTE SUPERIORI 
 
A. INFORMAZIONI GENERALI 
 
1) nome e indirizzo del notificante, ovvero societa' o istituto; 
2) nome, qualifica ed esperienza professionale del ricercatore o  dei
ricercatori responsabili; 
3) titolo del progetto. 
 
B. INFORMAZIONI SULL'OGM 
 
1) Caratteristiche  dell'organismo  o   degli   organismi   donatori;
   dell'organismo  o  degli  organismi  ospiti;  e,  se   del   caso,
   dell'organismo o degli organismi progenitori: 
a) nome scientifico; 
b) tassonomia; 
c) altri nomi, ovvero nome comune, nome del ceppo, ecc.; 
d) marcatori fenotipici e genetici; 
e) grado di parentela tra  donatore  e  ospite  o  tra  i  rispettivi
organismi progenitori; 
f) descrizione delle tecniche di individuazione e rilevamento; 
g)  sensibilita',  attendibilita',   in   termini   quantitativi,   e
specificita' delle tecniche di rilevamento e individuazione; 
h) descrizione della distribuzione geografica e dell'habitat naturale
   dell'organismo, ivi comprese informazioni sui predatori  naturali,
   le prede, i parassiti, i competitori, i simbionti e gli ospiti; 
i) organismi con i quali e' noto che il  trasferimento  di  materiale
genetico avviene in condizioni naturali; 
l) verifica della stabilita' genetica dell'organismo e fattori che la
influenzano; 
m) caratteristiche patologiche, ecologiche e fisiologiche: 
 
   1.  classificazione  del  rischio   secondo   le   vigenti   norme
comunitarie  per  la   tutela   della   salute   umana,   animale   e
dell'ambiente; 
   2.  tempo  di  generazione  negli   ecosistemi   naturali,   ciclo
riproduttivo sessuato e assessuato; 
   3. informazioni su modalita' di diffusione e condizioni e forme di
sopravvivenza, compresa la stagionalita'; 
   4.   patogenicita':   infettivita',   tossigenicita',   virulenza,
allergenicita',  vettore  di  agenti  patogeni,  vettori   e   ospiti
possibili,  ivi  compresi  gli  organismi  non  bersaglio;  eventuale
attivazione  di  virus  latenti,  ovvero,  provirus;   capacita'   di
colonizzare altri organismi; 
   5.  resistenza  agli  antibiotici  e  potenziale  uso,   a   scopo
profilattico o terapeutico di questi antibiotici  nell'uomo  e  negli
animali domestici; 
   6. partecipazione  a  processi  ambientali:  produzione  primaria,
ricambio   nutritivo,   decomposizione   della   materia    organica,
respirazione, ecc. 
 
n) Natura dei vettori indigeni: 
 
1. sequenza; 
 
2. frequenza di mobilizzazione; 
 
3. specificita'; 
 
4. presenza di geni che conferiscono resistenza. 
 
o) Precedenti modificazioni genetiche. 
 
2) Caratteristiche del vettore: 
 
a) natura e fonte del vettore; 
b) sequenze geniche di trasposoni, vettori e altri segmenti  di  geni
   non codificanti usati per  costruire  l'OGM,  formare  il  vettore
   introdotto e inserire funzioni nell'OGM; 
c) frequenza di mobilizzazione del vettore inserito  e  capacita'  di
trasferimento di materiale genetico e metodi di determinazione; 
d) informazioni circa la misura in cui il vettore si  limita  al  DNA
necessario per ottenere la funzione desiderata; 
 
3) Caratteristiche dell'organismo modificato: 
 
a) Informazioni relative alla modificazione genetica: 
 
   1. metodi utilizzati per effettuare la modificazione; 
   2.  metodi  utilizzati  per  la  costruzione  e  di   introduzione
dell'inserto o degli inserti  nell'ospite  o  per  una  delezione  di
sequenza; 
   3. descrizione dell'inserto e della costruzione del vettore; 
   4.  purezza  dell'inserto  da  ogni  sequenza  non  conosciuta   e
informazioni sulla misura in cui la sequenza inserita  si  limita  al
DNA necessario per ottenere la funzione desiderata; 
   5. metodi e criteri di selezione utilizzati; 
   6. sequenza, identita'  funzionale  e  localizzazione  del  o  dei
segmenti di acido nucleico  modificati,  inseriti  o  eliminati,  con
particolare riferimento ad eventuali sequenze notoriamente dannose. 
 
   b) Informazioni sull'OGM oggetto della notifica: 
 
   1.  descrizione  dei  tratti  genetici  o  delle   caratteristiche
fenotipiche e, in particolare, di ogni nuovo tratto e  caratteristica
che puo' o non puo' piu' esprimersi; 
   2. struttura e quantita' di ciascun vettore e acido  nucleico  del
donatore che resta nel costrutto finale dell'organismo modificato; 3. 
stabilita' genetica dell'organismo; 
   4.  velocita'  e  livello  di  espressione  del  nuovo   materiale
genetico. Metodo di misura e sua sensibilita'; 
   5. attivita' delle proteine espresse; 
   6. descrizione delle tecniche di identificazione e di rilevamento,
comprese quelle per identificare e rivelare le sequenze e  i  vettori
inseriti; 
   7.  sensibilita',  attendibilita',  in  termini  quantitativi,   e
specificita' delle tecniche di rilevamento e di  identificazione;  8.
precedenti emissioni o utilizzazioni dell'OGM; 
   9. analisi degli aspetti che possono avere influenza sulla  salute
umana e animale, nonche' effetti fitosanitari: 
   9.1. effetti tossici o allergenici dell'OGM e  dei  loro  prodotti
metabolici; 
   9.2. confronto dell'organismo modificato con l'organismo donatore,
ospite o, se del caso, progenitore, sotto l'aspetto patogeno; 
   9.3. capacita' di colonizzazione: 
   9.4. se l'organismo e' patogeno per esseri umani immunocompetenti: 
   9.4.1.  disturbi   causati   e   meccanismo   patogeno,   comprese
invasivita' e virulenza; 
   9.4.2. trasmissibilita'; 
   9.4.3. dose infettante; 
   9.4.4.  eventualita'  di  alterazione  della  gamma  degli  ospiti
possibili; 
   9.4.5. possibilita'  di  sopravvivenza  al  di  fuori  dell'ospite
umano; 
   9.4.6. presenza di vettori o mezzi di diffusione; 
   9.4.7. stabilita' biologica; 
   9.4.8. morfologia della resistenza agli antibiotici; 
   9.4.9. allergenicita'; 
   9.4.10. disponibilita' di terapie appropriate; 
   9.5 altri rischi insiti nel prodotto. 
 
C) INFORMAZIONI SULLE CONDIZIONI IN CUI AVVIENE L'EMISSIONE 
DELIBERATA E SULL'AMBIENTE OSPITE 
 
1) Informazioni sull'emissione: 
 
a) descrizione dell'emissione deliberata proposta, inclusi gli  scopi
e i prodotti previsti; 
b) date previste per l'emissione e calendario della  sperimentazione,
comprese la frequenza e la durata delle emissioni; 
c) preparazione del sito prima dell'emissione; 
d) dimensione del sito; 
e) metodo o metodi utilizzati per l'emissione; 
f) quantita' di OGM da emettere; 
g) elementi di perturbazione del  sito,  ovvero,  tipo  e  metodo  di
coltivazione, attivita' estrattive, irrigazione, altre attivita'; 
h) misure di protezione degli operatori durante l'emissione; 
i) trattamento del sito dopo l'emissione; 
l) tecniche  previste  per  eliminare  o  rendere  inattivo  l'OGM  a
conclusione della sperimentazione; 
m) informazioni  sulle  precedenti  emissioni  dell'OGM  e   relativi
   risultati, specialmente  se  effettuate  su  scale  diverse  e  in
   ecosistemi differenti. 
 
2) Informazioni sull'ambiente, ovvero, sito di emissione  e  ambiente
circostante: 
 
a) ubicazione geografica e coordinate del sito o dei siti; in caso di
   notifica ai sensi  del  Titolo  III,  per  sito  di  emissione  si
   intendono le localita' previste per l'uso del prodotto; 
b) prossimita' fisica o biologica  con  persone  e  altri  importanti
bioti; 
c) prossimita' con biotopi significativi o aree protette  o  siti  di
approvvigionamento di acqua potabile; 
d) caratteristiche climatiche  della  regione  o  delle  regioni  che
potrebbero essere interessate; 
e) caratteristiche geografiche, geologiche e pedologiche; 
f)  flora  e  fauna,  ivi  comprese  colture,  allevamenti  e  specie
migratorie; 
g) descrizione degli ecosistemi bersaglio o non bersaglio che possono
essere interessati; 
h) confronto dell'habitat naturale dell'organismo ospite con  i  siti
proposti per l'emissione; 
 
i) ogni eventuale notizia relativa a piani di sviluppo o  a  modifica
della  destinazione  d'uso  del  suolo  nell'area   interessata   che
potrebbero avere influenza sull'impatto ambientale dell'emissione. 
 
D) INFORMAZIONI SULLE INTERAZIONI TRA L'OGM E L'AMBIENTE 
 
   1. Caratteristiche che hanno influenza sulla sopravvivenza,  sulla
moltiplicazione e sulla diffusione: 
 
a) peculiarita' biologiche che incidono  sulla  sopravvivenza,  sulla
moltiplicazione e sulla diffusione; 
b) condizioni ambientali note o previste che possono avere  influenza
   sulla sopravvivenza, sulla  moltiplicazione  e  sulla  diffusione,
   ovvero, vento, acqua, suolo, temperatura, pH, ecc.; 
c) sensibilita' ad agenti specifici. 
 
2. Interazioni con l'ambiente: 
 
a) prevedibile habitat dell'OGM; 
b) studi sull'OGM in ambienti  naturali  simulati,  come  microcosmi,
laboratori di coltivazione, serre relativi a: 
 
1. comportamento; 
 
2. caratteristiche; 
 
3. impatto ecologico; 
 
c) capacita' di trasferimento di materiale genetico dopo l'emissione: 
 
   1.   dall'OGM   ad   organismi   negli   ecosistemi    interessati
dall'emissione; 
   2. da organismi indigeni all'OGM. 
 
d) probabilita'  di  selezione  dopo  l'emissione,  con   conseguente
   espressione di tratti imprevisti e  indesiderabili  nell'organismo
   modificato; 
e) misure  intraprese  per  garantire  e  verificare  la   stabilita'
   genetica  e  i  metodi  di  verifica  adottati.  Descrizione   dei
   caratteri genetici che possono prevenire o ridurre  al  minimo  la
   diffusione di materiale genetico; 
f) vie di diffusione biologica, interazioni  note  o  potenziali  con
   l'agente di diffusione,  incluse  l'inalazione,  l'ingestione,  il
   contatto superficiale, la penetrazione, ecc; 
g)  individuazione  e  descrizione  degli  ecosistemi  in  cui  l'OGM
potrebbe essere diffuso; 
h)   possibilita'   di   incremento   eccessivo   delle   popolazioni
nell'ambiente; 
i) vantaggio competitivo dell'OGM  rispetto  all'  organismo  o  agli
organismi ospiti o progenitori non modificati; 
l) identificazione e descrizione degli organismi  bersaglio,  qualora
essi esistano; 
m) meccanismo previsto e risultati dell'interazione tra l'OGM  emesso
e l'organismo o gli organismi bersaglio, qualora essi esistano; 
n) identificazione e descrizione degli organismi  non  bersaglio  che
   possono essere negativamente interessati dall'emissione dell'OGM e
   dei meccanismi previsti di ogni interazione negativa identificata;
   o) probabilita' di variazioni, dopo l'emissione, delle interazioni
   biologiche o della gamma di possibili ospiti; 
p) interazioni  note  o  previste  sugli  organismi   non   bersaglio
   nell'ambiente, compresi i competitori, le  prede,  gli  ospiti,  i
   simbionti, i predatori, i parassiti e i patogeni; 
q) coinvolgimento noto o previsto in processi biogeochimici; 
r) altre potenziali interazioni con l'ambiente. 
 
E)  INFORMAZIONI  SUL  PIANO  DI  MONITORAGGIO,  DI  CONTROLLO  E  DI
TRATTAMENTO DEI  RIFIUTI  E  SUL  PIANO  DI  INTERVENTO  IN  CASO  DI
EMERGENZA. 
 
1. Tecniche di monitoraggio: 
 
a) metodi per rintracciare gli OGM e per distinguerli dagli organismi
donatori, ospiti o, ove possibile, progenitori; 
b)  metodi  per  monitorare  gli  effetti  dell'emissione  deliberata
proposta, ovvero, sensibilita', specificita' e attendibilita'; 
c) Tecniche per rilevare  il  trasferimento  del  materiale  genetico
donato in altri organismi; 
d) durata e frequenza del monitoraggio. 
 
2. Controllo dell'emissione: 
 
a) metodi e procedure per evitare e ridurre al minimo  la  diffusione
   dell'OGM  oltre  il  sito  d'emissione   o   dell'area   destinata
   all'impiego; 
b) metodi e procedure  per  proteggere  il  sito  dall'intrusione  di
soggetti non autorizzati; 
c) metodi e procedure per impedire che altri organismi penetrino  nel
sito. 
 
3. Trattamento dei rifiuti: 
 
a) tipo di rifiuti prodotti; 
b) volume di rifiuti previsto; 
c) descrizione del trattamento previsto. 
 
4. Piani di intervento in caso di emergenza: 
 
a) metodi e procedure di controllo dell'OGM in  caso  di  dispersione
imprevista; 
b)  metodi  di  decontaminazione  delle  aree  colpite,  per  esempio
eradicazione dell'OGM; 
c) metodi di eliminazione o disinfezione per piante, animali,  suoli,
ecc., esposti durante o dopo la diffusione; 
d) metodi di isolamento della zona interessata dalla dispersione; 
 
e)  piani  per  la  protezione  della   salute   umana,   animale   e
dell'ambiente in caso di manifestazione di effetti non desiderati. 
 
                           ALLEGATO III B 
 
INFORMAZIONI OBBLIGATORIE PER LE NOTIFICHE RELATIVE ALL'EMISSIONE  DI
PIANTE SUPERIORI  GENETICAMENTE  MODIFICATE  (PSGM)  (GIMNOSPERME  ED
                            ANGIOSPERME) 
 
A) INFORMAZIONI GENERALI 
 
   1. nome e indirizzo del notificante, ovvero, societa' o istituto; 
   2. nome, qualifica ed esperienza professionale del  ricercatore  o
dei ricercatori responsabili; 
   3. titolo del progetto. 
 
B) INFORMAZIONI SULL'ORGANISMO OSPITE O, SE DEL CASO, SUI PROGENITORI 
 
1. Nome completo: 
 
a) nome di famiglia; 
b) genere; 
c) specie; 
d) sottospecie; 
e) cultivar/linea di riproduzione; 
f) nome comune. 
 
2. Informazioni sulla riproduzione: 
 
a) informazioni generali: 
 
   1. modalita' di riproduzione,  se  sessuata,  allogama,  autogama,
asessuata, propaguli, stoloni, tuberi ecc; 
   2. eventuali fattori specifici che influiscono sulla riproduzione;
3. tempi generazionali; 
 
b) compatibilita' sessuale con  altre  specie  vegetali  coltivate  o
   selvatiche, compresa la distribuzione in Europa ed in Italia delle
   specie compatibili; 
 
3. Capacita' di sopravvivenza: 
 
a) capacita' di sviluppare  strutture  di  sopravvivenza  o  latenza,
inclusa l'indicazione sulla vitalita' del seme; 
b) fattori  ambientali  ed  altri  eventuali  fattori  specifici  che
influiscono sulla capacita' di sopravvivenza; 
 
4. Diffusione: 
 
a) modalita' e portata della diffusione, ad esempio, stima di come si
   riducono con la distanza la vitalita' del polline e/o la  presenza
   di semi vitali; 
b) eventuali fattori specifici che influiscono sulla diffusione,  per
   esempio  vento,  pioggia,  insetti  vettori,   pratiche   agricole
   ecc....). 
 
   5. Distribuzione  geografica  della  pianta,  inclusa,  ove  nota,
l'identificazione di centri di origine e di diversita' genetica. 
   6. In caso di specie vegetali normalmente non presenti in  Italia,
descrizione  dell'habitat  naturale  della  pianta  e  di   eventuali
organismi, predatori naturali, parassiti, competitori e simbionti. 
   7. Altre potenziali interazioni  significative  per  l'OGM,  della
pianta con organismi appartenenti al suo  ecosistema  naturale  o  ad
ecosistemi diversi. 
   8. Informazioni su eventuali effetti tossici per gli esseri umani,
gli animali e altri organismi. 
 
C) INFORMAZIONI SULLA MODIFICAZIONE GENETICA 
 
   1.  Descrizione  dei   metodi   utilizzati   per   effettuare   la
modificazione genetica. 
   2. Natura e origine del vettore utilizzato. 
   3.  Natura  e  origine,  nome  dell'organismo  o  degli  organismi
donatori. 
   4.  Dimensioni  e  funzione  prevista  di  ciascun  frammento  che
costituisce la regione destinata ad essere inserita. 
 
D) INFORMAZIONI RELATIVE ALLA PIANTA GENETICAMENTE MODIFICATA 
 
   1. Descrizione del o dei tratti e delle caratteristiche introdotte 
o modificate, nonche' dello scopo dell'introduzione o della modifica 
   2. Informazioni su ciascuna delle sequenze effettivamente inserite
o eliminate: 
 
a) dimensioni  e  struttura  dell'inserto,  ovvero  sequenza   genica
   codificante compresi il  promotore  ed  il  terminatore  e  metodi
   utilizzati per caratterizzarla, incluse informazioni su  eventuali
   parti del vettore introdotte nella PSGM o qualsiasi altra sequenza
   di DNA esogeno che rimane nella PSGM; 
b) in caso di soppressione, dimensioni e funzioni  della/e  regione/i
eliminata/e; 
c) numero di copie dell'inserto; 
d) posizione degli insetti nelle cellule della pianta, integrati  nei
   cromosomi,  cloroplasti  o  mitocondri,  oppure  in  maniera   non
   integrata e metodi per determinarla. 
 
3. Informazioni sull'espressione dell'inserto: 
 
a) modalita' e tempi di espressione  dell'inserto  durante  il  ciclo
vitale della pianta; 
b) sito di espressione, ad esempio radici, fusto, polline, ecc.; 
c) metodi utilizzati per la caratterizzazione; 
 
   4. Informazioni sulle differenze tra la PSGM e la  pianta  ospite,
in termini di: 
 
   a) modalita', velocita' e capacita' di riproduzione; 
   b) diffusione; 
   c) capacita' di sopravvivenza. 
 
   5. Stabilita' genetica dell'inserto e stabilita' fenotipica  della
PSGM. 
   6. Eventuali modifiche della capacita' della  PSGM  di  trasferire
materiale genetico ad altri organismi. 
   7. Informazioni su eventuali effetti tossici, allergenici o  altri
effetti nocivi per la salute umana riconducibili  alla  modificazione
genetica. 
   8. Informazioni sulla sicurezza della PSGM per la salute  animale,
con particolare riguardo ad eventuali effetti tossici, allergenici  o
altri effetti nocivi riconducibili alla modificazione genetica se  si
intende impiegare la PSGM negli alimenti per animali. 
   9.  Meccanismi  di  interazione  tra  le  PSGM  e  gli   organismi
bersaglio, se del caso. 
   10.  Potenziali  cambiamenti  nelle  interazioni  della  PSGM  con
organismi non bersaglio risultanti dalla modificazione genetica. 
   11. Potenziali interazioni con l'ambiente abiotico. 
   12. Descrizione delle tecniche di  identificazione  e  rilevazione
delle PSGM. 
   13. Informazioni su eventuali precedenti emissioni della PSGM. 
 
E)  INFORMAZIONI  SUL  SITO  DI  EMISSIONE  (SOLO  PER  LE  NOTIFICHE
PRESENTATE A NORMA DEL TITOLO II) 
 
   1. Ubicazione e dimensioni del sito o dei siti di emissione. 
   2. Descrizione dell'ecosistema locale di emissione, inclusi clima,
flora e fauna. 
   3.  Presenza  di  specie  sessualmente  compatibili   naturali   o
coltivate. 
   4.  Prossimita'  di  biotopi   o   aree   protette   ufficialmente
riconosciuti che potrebbero essere interessati dall'emissione. 
 
F)  INFORMAZIONI  CONCERNENTI  L'EMISSIONE  (SOLO  PER  LE  NOTIFICHE
PRESENTATE A NORMA DEL TITOLO II) 
 
   1. Scopo dell'emissione. 
   2. Date e durata previste. 
   3. Metodo di emissione delle piante geneticamente modificate. 
   4. Metodo di preparazione e gestione del sito di emissione, prima,
durante e dopo l'emissione, comprese pratiche colturali  e  modalita'
di raccolto. 
   5. Numero complessivo stimato di piante oppure  numero  di  piante
per m2. 
 
G) INFORMAZIONI SUI PIANI DI MONITORAGGIO,  CONTROLLO  E  TRATTAMENTO
DEL SITO E DEI  RIFIUTI  DOPO  L'EMISSIONE  (SOLO  PER  LE  NOTIFICHE
PRESENTATE A NORMA DEL TITOLO II) 
 
1. Eventuali misure precauzionali adottate: 
 
a)  distanza  da  altre  specie  vegetali  selvatiche   o   coltivate
sessualmente compatibili; 
b) eventuali misure per ridurre al minimo o impedire  la  dispersione
   di organi di  riproduzione  della  PSGM,  ad  es.  polline,  semi,
   tuberi. 
 
   2. Descrizione dei metodi di trattamento del sito di emissione  ad
emissione avvenuta. 
   3. Descrizione dei metodi di trattamento successivo  all'emissione
concernenti il materiale vegetale geneticamente modificato, inclusi i
rifiuti. 
   4. Descrizione dei piani di monitoraggio e relative tecniche. 
   5. Descrizione di eventuali piani di emergenza. 
   6. Metodi e procedimenti di protezione del sito.