(Protocollo - Allegato II)
                             ALLEGATO II 
 
Elenco di attrezzature e materiali non nucleari specificati  ai  fini
della comunicazione di informazioni sulle esportazioni e importazioni
          ai sensi dell'articolo 2, paragrafo a), punto ix) 
 
REATTORI E RELATIVE ATTREZZATURE 
 
Reattori nucleari completi 
 
   Reattori nucleari in grado di funzionare in modo da assicurare una
reazione di fissione a catena controllata  autosostenuta,  esclusi  i
reattori a potenza zero, questi ultimi definiti come reattori  aventi
un tasso nominale di produzione  di  plutonio  non  superiore  a  100
grammi all'anno. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Un  "reattore  nucleare"  comprende  essenzialmente  gli  elementi
situati  all'interno  o  collegati  direttamente  al  recipiente   in
pressione del reattore (vessel), le attrezzature che  controllano  il
livello di potenza  nel  nocciolo  e  i  componenti  che  normalmente
contengono o  vengono  in  contatto  diretto  con  o  controllano  il
refrigerante primario del nocciolo del reattore. 
   La definizione non intende escludere  i  reattori  che  potrebbero
ragionevolmente  essere  modificati  per   produrre   una   quantita'
significativamente superiore a 100 grammi di plutonio  all'anno.  Non
sono considerati "reattori a potenza zero" i reattori progettati  per
operare in maniera continua a livelli  di  potenza  significativa,  a
prescindere dalla loro capacita' di produzione di plutonio. 
 
   1.2 Recipienti in pressione dei reattori 
 
   Contenitori  metallici,  come  unita'  complete   o   loro   parti
principali  fabbricate  in  officina,  appositamente   progettati   o
preparati per contenere il nocciolo di un reattore nucleare di cui al
precedente paragrafo 1.1 e in grado di  sopportare  la  pressione  di
esercizio del refrigerante primario. 
 
   Nota esplicativa 
 
   La piastra superiore dei contenitori  in  pressione  dei  reattori
rientra nel punto 1.2 tra le parti principali fabbricate in  officina
di un recipiente in pressione. 
   I componenti interni (ad esempio strutture e piastre  di  supporto
del nocciolo e altri componenti interni dei contenitori,  tubi  guida
delle barre di controllo, schermi  termici,  diaframmi,  griglie  del
nocciolo, piastre forate del diffusore, ecc.) sono in genere  forniti
dal fornitore del reattore. In alcuni casi, alcuni componenti interni
di  supporto  fanno  parte  della  fabbricazione  del  recipiente  in
pressione. Questi  elementi  sono  sufficientemente  critici  per  la
sicurezza  e  l'affidabilita'  del  funzionamento  del  reattore  (e,
pertanto, per le garanzie e  la  responsabilita'  del  fornitore  del
reattore): ne consegue che la fornitura di tali elementi al di  fuori
del contratto di fornitura di base del reattore  non  e'  una  prassi
diffusa. Pertanto, anche se la fornitura separata di questi  elementi
unici, appositamente progettati e  preparati,  critici,  di  notevoli
dimensioni e costosi non dovrebbe essere necessariamente esclusa  dal
campo di interesse, tale tipo di fornitura e' ritenuto improbabile. 
 
1.3 Macchine per il carico e lo scarico del combustibile del reattore 
 
   Attrezzature  per  la  manipolazione  appositamente  progettate  o
preparate per introdurre o estrarre il combustibile  da  un  reattore
nucleare di cui al precedente paragrafo 1.1, in grado  di  funzionare
con  reattore  in  esercizio   o   che   impiegano   dispositivi   di
posizionamento e allineamento tecnicamente sofisticati per consentire
lo svolgimento di operazioni complesse di  caricamento  a  vuoto,  ad
esempio  quelle  in  cui  non  e'  normalmente  possibile  avere  una
visibilita' o un accesso diretti al combustibile. 
 
   1.4 Barre di controllo del reattore 
 
   Barre  appositamente  progettate  o  preparate  per  regolare   la
reattivita' in un reattore nucleare di cui  al  precedente  paragrafo
1.1. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Oltre alla parte assorbente i  neutroni,  questa  voce  comprende,
anche le rispettive strutture di supporto o di  sospensione,  qualora
vengano fornite separatamente. 
 
   1.5 Tubi del reattore resistenti alla pressione 
 
   Tubi  appositamente  progettati  o  preparati  per  contenere  gli
elementi di combustibile e il refrigerante primario in un reattore di
cui al precedente paragrafo 1.1, in grado di sopportare una pressione
di esercizio superiore a 5,1 MPa. 
 
   1.6 Tubi di zirconio 
 
   Zirconio metallico e leghe sotto forma di tubi o assiemi di  tubi,
in  quantita'  superiori  a  500  kg  in  un  periodo  di  12   mesi,
appositamente progettati o preparati per l'utilizzo in un reattore di
cui al precedente paragrafo 1.1 e  nei  quali  il  rapporto  in  peso
afnio/zirconio e' inferiore a 1/500. 
 
   1.7 Pompe per la circolazione del refrigerante primario 
 
   Pompe appositamente progettate o preparate per la circolazione del
refrigerante primario nei reattori  nucleari  di  cui  al  precedente
paragrafo 1.1. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Tra  le  "pompe  appositamente  progettate  o  preparate"  possono
figurare elaborati sistemi ermetici o pluriermetici  che  impediscano
la fuoriuscita del refrigerante  primario,  pompe  sommerse  e  pompe
munite di sistemi a massa  inerziale.  La  definizione  comprende  le
pompe conformi alla norma NC-1 o a norme equivalenti. 
 
   2. MATERIALI NON NUCLEARI PER REATTORI 
 
   2.1 Deuterio e acqua pesante 
 
   Deuterio, acqua pesante (ossido di deuterio) e ogni altro composto
del deuterio nel quale il  rapporto  deuterio-parti  di  idrogeno  e'
superiore e 1:5 000 da utilizzate in un reattore nucleare di  cui  al
precedente paragrafo 1.1, in quantita' superiori a 200 kg di atomi di
deuterio per ciascun paese destinatario in un periodo di 12 mesi. 
 
   2.2 Grafite di purezza nucleare 
 
   Grafite da utilizzare in un reattore nucleare di cui al precedente
paragrafo 1.1 con un livello di purezza superiore a cinque parti  per
milione di boro equivalente e una densita' superiore a 1,50 g/cm3, in
quantita' superiore a 3 x  10(4)  kg  (30  tonnellate  metriche)  per
ciascun paese destinatario in un periodo di dodici mesi. 
 
   Nota 
 
   Ai  fini  della  comunicazione  delle  informazioni,  il   governo
stabilisce se le  esportazioni  di  grafite  conforme  alle  suddette
specifiche siano o meno destinate all'uso nei reattori nucleari. 
 
3 IMPIANTI PER IL RITRATTAMENTO DI ELEMENTI DI COMBUSTIBILE 
IRRAGGIATO E LORO ATTREZZATURE APPOSITAMENTE PROGETTATE O PREPARATE 
 
Nota introduttiva 
 
 
   Il ritrattamento di combustibile  nucleare  irraggiato  separa  il
plutonio e l'uranio dai prodotti di fissione altamente radioattivi  e
da altri elementi transuranici. Tale separazione viene  ottenuta  con
varie tecniche. Tuttavia, nel corso degli anni il processo  Purex  e'
diventato quello piu' comunemente usato e  accettato.  Tale  processo
comporta la dissoluzione  del  combustibile  nucleare  irraggiato  in
acido nitrico, seguito dalla separazione dell'uranio, del plutonio  e
degli altri prodotti di fissione  tramite  estrazione  con  solventi,
utilizzando una miscela di tributilfosfato in un diluente organico. 
   Gli impianti Purex presentano funzioni di  processo  analoghe  tra
loro,  tra  le  quali:  il  taglio  degli  elementi  di  combustibile
irraggiato,  la  dissoluzione  del  combustibile,  l'estrazione   con
solventi e lo stoccaggio dei liquidi derivanti dal processo.  Possono
esserci anche attrezzature per la denitrazione termica del nitrato di
uranio, la conversione del nitrato di plutonio in ossido o metallo  e
il trattamento delle scorie liquide contenenti i prodotti di fissione
per trasformarle in una forma adatta allo stoccaggio a lungo  termine
o allo smaltimento. Negli impianti Purex possono invece variare,  per
motivi diversi, il tipo o la configurazione specifici dei  componenti
che svolgono tali funzioni, tra i quali il tipo  e  la  quantita'  di
combustibile nucleare irraggiato da sottoporre a ritrattamento  e  il
tipo di smaltimento previsto per i  materiali  recuperati,  oppure  i
principi di sicurezza e manutenzione  applicati  nella  progettazione
dell'impianto. 
   Un "impianto per il  ritrattamento  di  elementi  di  combustibile
irraggiato"  comprende  attrezzature   e   componenti   che   entrano
normalmente in contatto diretto con  e  direttamente  controllano  il
combustibile  irraggiato  e  le  principali  correnti  di   materiale
nucleare e prodotti di fissione. 
   I processi in  questione,  compresi  i  sistemi  completi  per  la
conversione del plutonio  e  la  produzione  di  plutonio  metallico,
possono essere individuati attraverso le misure adottate per  evitare
la  criticita'  (ad  esempio,  per  geometria),  l'esposizione   alle
radiazioni  (ad  esempio  tramite  schermature)  e  il   rischio   di
tossicita' (ad esempio tramite contenimento). 
   Tra gli elementi delle  attrezzature  che  si  ritengono  compresi
nell'espressione "e  loro  attrezzature  appositamente  progettare  o
preparate,  per  il  ritrattamento  degli  elementi  di  combustibile
irraggiato figurano quelli indicati di seguito. 
 
   3.1. Macchine di taglio di elementi di combustibile irraggiato 
 
   Nota introduttiva 
 
   Queste attrezzature tagliano il rivestimento del combustibile  per
esporre il materiale nucleare irraggiato alla dissoluzione.  Tra  gli
apparecchi  piu'  usati  figurano  macchine  di  taglio  per  metalli
appositamente progettate, ma si puo' ricorrere  anche  a  dispositivi
tecnologicamente avanzati come i laser. 
   Attrezzature telecomandate appositamente  progettate  o  preparate
per l'impiego  in  un  impianto  di  ritrattamento  di  cui  sopra  e
destinate a tagliare, sminuzzare o tranciare assiemi, fasci  o  barre
di combustibile nucleare irraggiato. 
 
   3.2. Dissolutori 
 
   Nota introduttiva 
 
   I dissolutori normalmente ricevono il combustibile  esaurito  gia'
tagliato. In questi recipienti progettati a  geometria  sottocritica,
il materiale nucleare irraggiato  viene  quindi  dissolto  nell'acido
nitrico e i rimanenti spezzoni  di  guaina  vengono  eliminati  dalla
corrente di processo. 
   Recipienti a geometria sottocritica  di  sicurezza  anticriticita'
(ad esempio contenitori di piccolo diametro,  anulari  o  a  piastra)
appositamente progettati o preparati per l'impiego in un impianto  di
ritrattamento  di  cui  sopra,  destinati   alla   dissoluzione   del
combustibile nucleare irraggiato,  in  grado  di  sopportare  liquidi
caldi altamente corrosivi e con possibilita'  di  essere  caricati  e
revisionati a distanza. 
 
3.3. Estrattori con solventi e attrezzature di estrazione con 
solventi 
 
Nota introduttiva 
 
   Gli  estrattori  con  solventi  ricevono  sia  la   soluzione   di
combustibile irraggiato dai dissolutori  che  la  soluzione  organica
impiegata per la separazione dell'uranio, del plutonio e dei prodotti
della fissione. Le  attrezzature  di  estrazione  con  solventi  sono
normalmente  progettate  per  rispondere  a   rigidi   parametri   di
esercizio, quali lunghi tempi di vita utile senza alcun requisito  di
manutenzione o semplicita' di sostituzione, esercizio e  regolazione,
oltre che flessibilita' di fronte a condizioni di processo variabili. 
   Estrattori con solventi appositamente progettati o preparati quali
torri  a  riempimento  o  colonne  a  lusso  pulsato,  estrattori   a
mescolatori-decantatori o contattori centrifughi da utilizzare in  un
impianto di ritrattamento del combustibile irraggiato. Gli estrattori
con  solventi  devono   essere   resistenti   all'effetto   Corrosivo
dell'acido nitrico. Di solito  gli  estrattori  sono  fabbricati  con
acciai inossidabili a basso tenore di carbonio, titanio,  zirconio  o
altri materiali  di  elevata  qualita',  nel  rispetto  di  standards
industriali molto elevati (comprese norme speciali per la saldatura e
l'ispezione e tecniche di garanzia e controllo della qualita). 
 
   3.4. Recipienti di contenimento o stoccaggio 
 
   Nota introduttiva 
 
   Dalla fase di estrazione con solventi si ottengono tre  principali
correnti di processo in  fase  liquida.  I  serbatoi  di  raccolta  o
stoccaggio vengono utilizzati per l'ulteriore trattamento di tutte  e
tre le correnti: 
 
a) la soluzione di nitrato  di  uranio  puro  viene  concentrata  per
   evaporazione e sottoposta alla denitrazione dove viene  convertita
   in ossido di uranio, che viene a sua volta riutilizzato nel  ciclo
   di combustibile; 
b) la soluzione altamente radioattiva dei prodotti di fissione  viene
   di solito sottoposta a concentrazione per evaporazione e  stuccata
   come  concentrato   in   fase   liquida.   Il   concentrato   puo'
   successivamente essere sottoposto a evaporazione e trasformato  in
   una forma adeguata allo stoccaggio o allo smaltimento; 
c) la soluzione pura  di  nitrato  di  plutonio  viene  sottoposta  a
   concentrazione e stoccata in  attesa  delle  fasi  successive.  In
   particolare, i recipienti di contenimento o di stoccaggio  per  le
   soluzioni di plutonio sono  progettati  per  evitare  problemi  di
   criticita' derivanti da cambiamenti nella concentrazione  e  nella
   forma di tale corrente di processo. 
 
   Serbatoi di  raccolta  o  stoccaggio  appositamente  progettati  o
preparati  per  l'utilizzo  in  un  impianto  di  ritrattamento   del
combustibile irraggiato. I serbatoi di raccolta o  stoccaggio  devono
essere resistenti all'azione corrosiva dell'acido nitrico. Di  solito
tali  recipienti  sono  fabbricati   con   materiali   quali   acciai
inossidabili a basso tenore di carbonio, titanio,  zirconio  o  altri
materiali di elevata qualita'; essi  possono  essere  progettati  per
l'esercizio e la manutenzione a  distanza  e  possono  presentare  le
seguenti caratteristiche per il controllo della criticita' nucleare: 
 
1) pareti o strutture interne con un  equivalente  di  boro  pari  ad
almeno 2%, o 
2) diametro massimo di 175 mm per i recipienti cilindrici, o 
3) larghezza massima di 75 mm per i recipienti anulari o a piastra. 
 
3.5. Sistema di conversione del nitrato di plutonio in ossido di 
plutonio 
 
Nota introduttiva 
 
   Nella  maggior  parte  degli  impianti,  questo  processo   finale
comporta la conversione della soluzione di  nitrato  di  plutonio  in
biossido di plutonio. Il processo e' costituito dalle  seguenti  fasi
principali: 
   stoccaggio e regolazione della carica di processo,  precipitazione
e  separazione  solido/liquida,   calcinazione,   manipolazione   del
prodotto,  ventilazione,  gestione  delle  scorie  e  controllo   del
processo. 
   Sistemi completi  appositamente  progettati  o  preparati  per  la
conversione di nitrato di plutonio in ossido di plutonio  realizzati,
in particolare, in modo da evitare criticita' ed effetti nocivi delle
radiazioni e ridurre al minimo i rischi di tossicita'. 
 
3.6. Sistemi per la produzione di plutonio metallico dall'ossido di 
plutonio 
 
Nota introduttiva 
 
   Questo processo, che potrebbe essere connesso ad  un  impianto  di
ritrattamento, comporta la fluorurazione del biossido di plutonio, di
solito con l'impiego di acido fluoridrico altamente corrosivo, per la
produzione di fluoruro di plutonio, che viene successivamente ridotto
con  calcio  metallico  di  elevata  purezza  per  produrre  plutonio
metallico e scorie di fluoruro di calcio. Il processo  e'  costituito
dalle seguenti fasi principali: fluorurazione  (ad  esempio  mediante
attrezzature  costruite  con  o  rivestite  di   metallo   prezioso),
riduzione a metallo  (ad  esempio  mediante  crogioli  in  ceramica),
recupero delle  scorie,  manipolazione  del  prodotto.  ventilazione,
gestione dei rifiuti e controllo del processo. 
   Sistemi completi  appositamente  progettati  o  preparati  per  la
produzione di plutonio metallico, realizzati in particolare, in  modo
da evitare criticita' ed effetti nocivi delle radiazioni e ridurre al
minimo i rischi di tossicita'. 
 
   4. IMPIANTI PER LA FABBRICAZIONE DI ELEMENTI DI COMBUSTIBILE 
 
   Un "impianto per la fabbricazione  di  elementi  di  combustibile"
comprende attrezzature che: 
 
a) entrano  normalmente   in   contatto   diretto,   e/o   processano
   direttamente, o controllano, il  flusso  produttivo  di  materiali
   nucleari; 
b) sigillano il materiale nucleare all'interno del rivestimento. 
 
5. IMPIANTI PER LA SEPARAZIONE DI ISOTOPI DI URANIO  E  ATTREZZATURE,
DIVERSE DA STRUMENTAZIONE PER ANALISI, APPOSITAMENTE PROGETTATE E 
PREPARATE 
 
   Tra gli elementi che sono da considerare compresi nell'espressione
"attrezzature diverse da strumentazione  per  analisi"  appositamente
progettate o preparate  per  la  separazione  di  isotopi  di  uranio
figurano i seguenti. 
 
5.1. Centrifughe a gas e assiemi e componenti appositamente 
progettati o preparati per l'impiego in centrifughe a gas 
 
Nota introduttiva 
 
   Una centrifuga a  gas  e'  normalmente  composta  di  uno  o  piu'
cilindri a parete sottile di  diametro  compreso  tra  75  e  400  mm
contenuti in un ambiente sottovuoto e  fatti  ruotare  ad  un'elevata
velocita' periferica - minimo 300 m/s circa  -  mantenendo  verticale
l'asse centrale. Per raggiungere tale velocita' elevata  i  materiali
di  costruzione  dei  componenti  rotanti  devono  avere  un  elevato
rapporto resistenza/densita' e gli assiemi  rotori,  con  i  relativi
componenti,  devono  essere  fabbricati  con  tolleranze  minime  per
ridurre al massimo l'eventuale squilibrio. A differenza di altri tipi
di centrifughe le centrifughe a gas per  l'arricchimento  dell'uranio
presentano, all'interno della camera del rotore, uno o piu' diaframmi
rotanti a disco e una serie  di  tubi  fissi  per  l'alimentazione  e
l'estrazione  dell'UF6  in  forma  gassosa,  con  almeno  tre  canali
separati, due dei quali collegati a deflettori  che  vanno  dall'asse
del rotore alla periferia della camera del rotore.  L'ambiente  sotto
vuoto contiene anche una serie di elementi critici non rotanti e che,
pur  essendo  progettati  appositamente  allo  scopo,  non  sono   di
difficile fabbricazione  ne'  richiedono  materiali  particolari.  Un
sistema di centrifuga necessita tuttavia di  numerosi  componenti  di
questo tipo  e  pertanto  la  quantita'  puo'  fornire  un'importante
indicazione sull'utilizzo finale. 
 
5.1.1. Componenti rotanti 
 
a) Assiemi rotori completi 
 
   Cilindri a parete sottile,  o  una  serie  di  cilindri  a  parete
sottile collegati tra loro, costruiti con uno  o  piu'  materiali  ad
alto rapporto resistenza/densita' descritti  nella  nota  esplicativa
del presente paragrafo. Se collegati tra loro, i cilindri sono  uniti
mediante anelli o soffietti flessibili descritti al successivo  punto
5.1.1, lettera c). Il rotore, nella forma finale, e' munito di uno  o
piu' diaframmi e coperchi descritti al seguente punto 5.1.1,  lettere
d)  ed  e):  l'insieme  puo'  comunque  essere  fornito  anche   solo
parzialmente montato. 
 
   b) Tubi rotori 
 
   Cilindri a parete sottile appositamente  progettati  o  preparati,
con spessore massimo di 12 mm, diametro compreso tra 75 e  400  mm  e
costruiti  con  uno  o  piu'   dei   materiali   ad   alto   rapporto
resistenza/densita' descritti nella  nota  esplicativa  del  presente
paragrafo. 
 
   c) Anelli o soffietti 
 
   Componenti appositamente progettati  o  preparati  per  rinforzare
localmente il tubo del rotore o per collegarne un  certo  numero  tra
loro. I soffietti sono cilindretti a spirale con parere  di  spessore
massimo di 3 mm, diametro compreso tra 75 e 400 mm  e  costruiti  con
uno  o  piu'  dei  materiali  ad  alto  rapporto  resistenza/densita'
descritti nella nota esplicativa del presente paragrafo. 
 
   d) Diaframmi 
 
   Componenti discoidali di  diametro  compreso  tra  75  e  400  mm,
appositamente  progettati   o   preparati   per   essere   installati
all'interno del tubo rotore della centrifuga per isolare la camera di
prelievo dalla camera di separazione principale e,  in  alcuni  casi,
per favorire la circolazione dell'UF6 (gas) all'interno della  camera
di separazione principale del tubo rotore e costruiti con uno o  piu'
dei materiali ad alto rapporto  resistenza/densita'  descritti  nella
nota esplicativa del presente paragrafo. 
 
   e) Coperchi superiori e inferiori 
 
   Componenti discoidali di  diametro  compreso  tra  75  e  400  mm,
appositamente progettati  o  preparati  per  essere  installati  alle
estremita' del rubo rotore per contenere l'UF6 all'interno  del  rubo
rotore stesso e, in alcuni casi, per sostenere, mantenere o contenere
quale  parte  integrante  un  elemento   del   cuscinetto   superiore
(coperchio superiore) o per contenere gli elementi rotanti del motore
e il cuscinetto inferiore (coperchio inferiore), e costruiti con  uno
o piu' dei materiali ad alto rapporto  resistenza/densita'  descritti
nella nota esplicativa del presente paragrafo. 
 
Nota esplicativa 
 
   I materiali usati per i componenti rotanti della centrifuga sono i
seguenti: 
 
a) acciaio Maraging avente carico di rottura  uguale  o  superiore  a
2,05 x 10 (elevato al nono) N/mq; 
b) leghe di alluminio con carico di rottura uguale o superiore a 0,46
x 10(elevato al nono) N/mq; 
c) materiali filamentosi adatti all'impiego in strutture composite  e
   con moduli specifici uguali o superiori a  12,3  x  10(elevato  al
   sesto) m, con carico di rottura specifico uguale o superiore a 0,3
   x 10(elevato al sesto) m. (Per  "modulo  specifico"  s'intende  il
   modulo Young in N/mq diviso per  il  peso  specifico  espresso  in
   N/mc; per "carico di rottura specifico"  s'intende  il  carico  di
   rottura espresso in N/mq diviso per il peso specifico espresso  in
   N/mc). 
 
5.1.2. Componenti statici 
 
a) Cuscinetti a sospensione magnetica 
 
   Assiemi  di  cuscinetti  appositamente  progettati  o   preparati,
costituiti  da  un  magnete  anulare  sospeso  in  un   alloggiamento
contenente un mezzo di smorzamento. L'alloggiamento e' costruito  con
materiali resistenti all'UF6 (cfr. la nota esplicativa  al  paragrafo
5.2). Accoppiamento magnetico con una  espansione  polare  o  con  un
secondo magnete sistemato nel coperchio superiore descritto al  punto
5.1.1, lettera e). Il magnete puo' essere anulare e il  rapporto  tra
diametro esterno e diametro interno deve essere uguale o inferiore  a
1,6:1. Il magnete puo' avere una  permeabilita'  iniziale  minima  di
0,15 H/m (120 000 in unita' CGS), o una induzione residua minima pari
al 98,5 % o un prodotto energetico superiore a 80 KJ/mc) (10 (elevato
al  settimo)  gauss-oersted).  Oltre  alle  normali  proprieta'   dei
materiali  la  deviazione  dell'asse  magnetico   rispetto   all'asse
geometrico deve essere estremamente limitata (inferiore a 0,1  mm)  e
si  raccomanda  particolarmente  l'omogeneita'  del   materiale   del
magnete. 
 
   b) Cuscinetti/smorzatori 
 
   Cuscinetti appositamente progettati o  preparati  comprendenti  un
assieme con coperchio a perno rotante montato su smorzatore. Il perno
e temprato e una semisfera ad una estremita' ed e inferiore descritto
al punto 5.1.1, lettera e), all'altra estremita'. 
L'albero puo' anche essere  munito  di  cuscinetto  idrodinamico.  Il
coperchio e una superficie. Spesso questi componenti vengono  forniti
separatamente dallo smorzatore. 
 
   c) Pompe molecolari 
 
   Cilindri appositamente  progettati  o  preparati  con  scanalature
elicoidali interne ottenute per estrusione o per lavorazione  e  fori
interni  ottenuti  per  lavorazione.  Dimensioni  standard:  diametro
interno da 75 a 400 mm, spessore  minimo  della  parete  10  mm,  con
lunghezza uguale o superiore al diametro. Di  solito  le  scanalature
hanno sezione rettangolare e una profondita' minima di 2 mm. 
 
   d) Statori 
 
   Statori di forma anulare appositamente progettati o preparati  per
motori polifase a corrente alternata e ad alta velocita', del tipo ad
isteresi (o riluttanza) per funzionamento sincrono  sottovuoto  nella
gamma di frequenze tra 600 e 2 000 Hz e potenze comprese tra 50  e  1
000 VA. Gli statuti sono costituiti da avvolgimenti  polifase  su  un
nucleo in ferro laminato a bassa perdita, formato da  strati  sottili
di spessore generalmente uguale o inferiore a 2,0 mm. 
 
   e) Contenitori/alloggiamenti di centrifuga 
 
   Componenti appositamente  progettati  o  preparati  per  contenere
l'assieme tubo rotore di una centrifuga  a  gas.  Il  contenitore  e'
inferiore a 30 mm e  con  i  terminali  lavorati  di  precisione  per
accogliere i cuscinetti  e  muniti  di  una  o  piu'  flange  per  il
montaggio.  I  terminali  lavorati  sono   paralleli   tra   loro   e
perpendicolari all'asse longitudinale del cilindro con una tolleranza
massima di 0,05 gradi. Il contenitore puo' anche essere una struttura
a nido d'ape per accogliere vari tubi rotori. Gli alloggiamenti  sono
costruiti o protetti con materiali  resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6. 
 
   f) Prese di estrazione 
 
   Tubi appositamente progettati o preparati,  con  diametro  interno
uguale o inferiore a 12 mm, per l'estrazione del gas UF6 dall'interno
del tubo rotore per azione di un tubo Pitot (ovvero, con  un'apertura
verso il flusso tangenziale del gas all'interno del tubo  rotore,  ad
esempio piegando l'estremita' di un tubo radiale), che possono essere
fissati al sistema centrale  di  estrazione  dei  gas.  I  tubi  sono
costruiti o protetti con materiali  resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6. 
 
5.2.  Sistemi  ausiliari,  attrezzature  e  componenti  appositamente
progettati o preparati per impianti di arricchimento con centrifughe 
a gas 
 
Nota introduttiva 
 
   I sistemi ausiliari, attrezzature e  componenti  per  impianti  di
arricchimento con centrifughe a gas sono i sistemi di un impianto che
servono ad alimentare l'UF6 alle centrifughe, a collegare le  singole
centrifughe  tra  loro  a   cascata   (stati)   per   consentire   un
arricchimento sempre maggiore ed estrarre  l'UF6  (prodotto  e  code)
dalle centrifughe, oltre alle attrezzature necessarie ad azionare  le
centrifughe o a controllare l'impianto. 
   In genere l'UF6 passa dalla forma solida  a  vapore  in  autoclavi
riscaldate e viene distribuito sotto forma gassosa  alle  centrifughe
attraverso sistemi di tubi collettori in cascata. I flussi gassosi di
UF6 (prodotto e code) provenienti  dalle  centrifughe  vengono  fatti
defluite anche attraverso sistemi di tubi collettori in cascata verso
trappole fredde (con temperature di esercizio pari a circa 203  o  70
gradi C), deve  vengono  condensati  prima  di  essere  ulteriormente
trasferiti in contenitori adatti  al  trasporto  o  allo  stoccaggio.
Poiche'  migliaia  di  centrifughe  disposte  in  cascata,   i   tubi
collettori in cascata raggiungono lunghezze di svariati chilometri  e
presentano migliaia di saldature con una notevole ripetizione del  la
out. Le attrezzature, i componenti e le tubazioni sono costruiti  nel
rispetto di norme di livello molto elevato in materia di sottovuoto e
pulizia. 
 
5.2.1. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" 
e delle "code" 
 
   Sistemi  di  lavorazione  appositamente  progettati  e  preparati,
comprendenti: 
 
- autoclavi (o stazioni) di alimentazione usate per  prelevare  l'UF6
  alle centrifughe in cascata ad una pressione massima di 100  kPa  e
  una velocita' uguale o superiore a 1 kg/h; 
- desublimatori (trappole  fredde)  utilizzati  per  eliminare  l'UF6
  dalle cascate ad una pressione massima di 3  kPa.  I  desublimatori
  possono raggiungere una temperatura di raffreddamento di 203  K  (-
  70 gradi C) e una temperatura di riscaldamento di 343 K  (70  gradi
  C); 
- stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per  trasferire  l'UF6
nei contenitori. 
 
   L'impianto,  le  attrezzature  e  le  tubazioni  sono  interamente
costruiti o rivestiti con materiali resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6 (cfr. la flora  esplicativa  di  questo  paragrafo)  e  sono
costruiti nel rispetto di norme di livello molto elevato  in  materia
di sottovuoto e pulizia. 
 
   5.2.2. Sistemi di tubi collettori 
 
   Sistemi di tubazioni e sistemi collettori appositamente progettati
e  preparati  per  la  manipolazione  dell'UF6,   all'interno   delle
centrifughe in cascata. La  rete  di  tubazioni  e',  in  genere,  un
sistema collettore "triplice", nel quale ogni centrifuga e' collegata
a ciascun collettore:  in  questo  senso  e'  presente  una  notevole
ripetizione nella forma. I sistemi  sono  interamente  costruiti  con
materiali resistenti all'azione  corrosiva  dell'UF6  (cfr.  la  nota
esplicativa di questo paragrafo) e sono  costruiti  nel  rispetto  di
norme di livello molto elevato in materia di sottovuoto e pulizia. 
 
   5.2.3. Spettometri di massa/sorgenti di ioni per l'UF6 
 
   Spettometri  di  massa  magnetici  o  quadripolari   appositamente
progettati e preparati per il prelievo  "in  linea"  di  campioni  di
carica - prodotto o code - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi  tutte
le caratteristiche seguenti: 
 
1) capacita' di risoluzione unitaria  per  unita'  di  massa  atomica
superiore a 320; 
2) sorgenti di ioni costruite o rivestite con  nichelcromo,  monel  o
placcate al nichel; 
3) sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 
4) sistema collettore per l'analisi isotopica. 
 
5.2.4. Variatori di frequenza 
 
   Variatori di frequenza (convertitori o invertitori)  appositamente
progettati e preparati per gli statori di  cui  al  paragrafo  5.1.2,
lettera d), o parti, componenti e sottoinsiemi di tali  variatori  di
frequenza aventi tutte le caratteristiche seguenti: 
 
1) uscita polifase da 600 a 2 000 Hz; 
2) elevata stabilita' (con controllo di frequenza  migliore  rispetto
allo 0,1 %); 
3) bassa distorsione armonica (inferiore al 2 %); 
4) rendimento superiore all'80 %. 
 
Nota esplicativa 
 
   Gli elementi citati in precedenza entrano direttamente in contatto
con il gas  UF6  o  controllano  direttamente  le  centrifughe  e  il
passaggio del gas da  una  centrifuga  all'altra  e  da  una  cascata
all'altra. 
   Tra i materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6  figurano
l'acciaio inossidabile, l'alluminio, le leghe di alluminio, il nichel
o le leghe contenenti una percentuale minima di nichel pari al 60%. 
 
5.3. Insiemi e componenti appositamente progettati e preparati per 
l'impiego nel processo di arricchimento per diffusione gassosa 
 
Nota introduttiva 
 
   Il metodo di separazione degli isotopi di  uranio  per  diffusione
gassosa comporta un assieme tecnologico principale costituito da  una
particolare membrana porosa di diffusione gassosa, da uno scambiatore
di calore per raffreddare il gas (che si riscalda con il processo  di
compressione), valvole a tenuta e di  controllo  e  tubazioni.  Nella
misura  in  cui  la  tecnologia  della  diffusione  gassosa   impiega
l'esafluoruro di uranio (UF6), le superfici di tutte le attrezzature,
tubazioni e strumenti che vengono a contatto con il gas devono essere
costituite da materiali che rimangano stabili a contatto  con  l'UF6.
Un impianto di diffusione gassosa prevede una  serie  di  assiemi  di
questo  tipo  e   pertanto   le   quantita'   possono   rappresentare
un'indicazione importante dell'uso finale. 
 
   5.3.1. Barriere di diffusione gassosa 
 
a) Sottili filtri porosi appositamente  progettati  e  preparati  con
   materiali metallici, polimerici o ceramici  resistenti  all'azione
   corrosiva dell'UF6, con una dimensione dei pori compresa tra 100 e
   1000 A (angstrom), uno spessore massimo di 5 mm e, nel caso  siano
   di forma tubolare, un diametro uguale o inferiore a 25 mm; 
 
b) composti o polveri appositamente preparati  per  la  fabbricazione
dei filtri in questione.  I  composti  e  le  polveri,  appositamente
preparati per la realizzazione di  barriere  di  diffusione  gassosa,
comprendono il nichel o leghe contenenti una  percentuale  minima  di
nichel pari al 60 %, l'ossido di alluminio o polimeri di  idrocarburi
interamente fluorurati con un grado minimo di purezza pari al  99,9%,
una dimensione delle particelle inferiore a 10  micron  e  un'elevata
omogeneita' nella dimensione delle particelle. 
 
5.3.2. Alloggiamenti dei diffusori 
 
   Recipienti cilindrici appositamente  progettati  e  preparati  per
contenere la barriera di diffusione gassosa, sigillati ermeticamente,
con diametro superiore a 300 mm  e  lunghezza  superiore  a  900  mm,
oppure recipienti a sezione rettangolare  di  dimensioni  comparabili
con un collegamento in entrata e due collegamenti in uscita, tutti di
diametro superiore a 50  mm,  costruiti  o  rivestiti  con  materiali
resistenti   all'azione   corrosiva   dell'UF6   e   progettati   per
un'installazione di tipo orizzontale o verticale. 
 
   5.3.3. Compressori e soffianti per gas 
 
   Compressori  o  soffianti  per  gas  appositamente  progettati   e
preparati, di tipo assiale, centrifuga o volumetrico,  con  capacita'
di aspirazione volumetrica uguale o superiore a 1  mc/min  di  UF6  e
pressione  di  mandata  sino  a  varie  centinaia  di  kPa,  per   un
funzionamento a lungo termine in un ambiente  contenente  UF6  con  o
senza un motore elettrico di potenza adeguata, e insiemi separati  di
tali compressori e soffianti per gas. I compressori  e  le  soffianti
hanno un rapporto di compressione compreso  tra  2:1  e  6:1  e  sono
costituiti o rivestiti di materiali resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6. 
 
   5.3.4. Dispositivi di tenuta dell'asse rotante 
 
   Dispositivi  di  tenuta  al  vuoto  appositamente   progettati   e
preparati,  dotati  di  collegamenti  a  tenuta  di  alimentazione  e
scarico, per la tenuta dell'asse rotante che collega  il  rotore  del
compressore o del  ventilatore  per  gas  al  motore  principale  per
garantire  una  tenuta  adeguata  contro  le  infiltrazioni  di  aria
all'interno della camera interna del compressore o  del  ventilatore,
contenente UF6. I dispositivi di tenuta sono in genere progettati per
limitare infiltrazioni di gas tampone ad una  velocita'  inferiore  a
1000 cmc/min. 
 
   5.3.5. Scambiatori di calore per il raffreddamento dell'UF6 
 
   Scambiatori  di  calore  appositamente  progettati  e   preparati,
costruiti o rivestiti di materiali  resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6 (escluso l'acciaio inossidabile), con rame o  con  qualsiasi
combinazione di tali metalli ad una  velocita'  di  variazione  della
perdita di pressione inferiore a 10 Pa/h con differenza di  pressione
di 100 kPa. 
 
5.4.  Sistemi,  attrezzature  e  componenti  ausiliari  appositamente
progetti e preparati per l'impiego nel processo di arricchimento per 
diffusione gassosa 
 
Nota introduttiva 
 
   I sistemi, le attrezzature e i componenti ausiliari  per  impianti
di arricchimento a diffusione gassosa sono i sistemi di  un  impianto
che servono ad alimentare l'UF6 all'assieme di diffusione gassosa,  a
collegare i singoli insieme tra loro a cascata (stadi) per consentire
un arricchimento sempre maggiore  ed  estrarre  l'UF6  ("prodotto"  e
"code") dalle cascate di diffusione. Vista  l'elevata  inerzia  delle
cascate di diffusione, l'eventuale interruzione del  funzionamento  e
soprattutto il suo arresto comporta  gravi  conseguenze.  Per  questo
motivo  in  un  impianto  di  diffusione  gassosa   e'   fondamentale
mantenere, in maniera rigida e costante, il vuoto in tutti i  sistemi
tecnologici, la protezione automatica  contro  gli  incidenti  e  una
precisa regolazione automatizzata del flusso gassoso. In questo senso
si rende necessario dotare l'impianto di numerosi sistemi speciali di
misurazione, regolazione e controllo. 
   In genere l'UF6  evapora  da  cilindri  collocati  all'interno  di
autoclavi e  viene  distribuito  sotto  forma  gassosa  al  punto  di
ingresso attraverso sistemi di tubi collettori in cascata.  I  flussi
gassosi di UF6 ("prodotto" e "code") provenienti dai punti di  uscita
vengono fatti defluire  attraverso  sistemi  di  tubi  collettori  in
cascata verso trappole fredde o stazioni di compressione, dove  l'UF6
in forma gassosa viene  liquefatto  prima  di  essere  trasferito  in
contenitori adatti al trasporto o allo stoccaggio. Poiche' l'impianto
di arricchimento a  diffusione  gassosa  e'  costituito  da  numerosi
insiemi di diffusione gassosa disposti in cascata, i tubi  collettori
in cascata raggiungono lunghezze di svariati chilometri e  presentano
migliaia di saldature con una notevole  ripetizione  del  layout.  Le
attrezzature, i componenti e le tubazioni sono costruiti nel rispetto
di norme di livello molto elevato in materia di vuoto e pulizia. 
 
5.4.1. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" 
e delle "code" 
 
   Sistemi di lavorazione appositamente progettati  e  preparati,  in
grado di operare ad una pressione massima di 300 kPa e comprendenti: 
 
- autoclavi (o sistemi) di alimentazione usate per  trasferire  l'UF6
alle cascate di diffusione gassosa; 
- desublimatori (trappole  fredde)  utilizzati  per  eliminare  l'UF6
dalle cascate di diffusione; 
- stazioni di liquefazione dove l'UF6 in  forma  gassosa  proveniente
  dalla cascata viene sottoposto a compressione e raffreddato fino  a
  trasformarsi in UF6 in forma liquida; 
- stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per  trasferire  l'UF6
nei contenitori. 
 
5.4.2. Sistemi di tubi collettori 
 
   Sistemi di tubazioni e sistemi collettori appositamente progettati
e preparati per la manipolazione dell'UF6 all'interno  delle  cascate
di diffusione gassosa. La rete di tubazioni e', in genere, un sistema
collettore "duplice", nel quale ogni cella  e'  collegata  a  ciascun
collettore. 
 
5.4.3. Sistemi sottovuoto 
 
a) Collettori di grandi dimensioni per vuoto, tubi di distribuzione e
   pompe per vuoto appositamente  progettati  e  preparati,  con  una
   capacita' di aspirazione uguale o superiore a 5 mc/min. 
b) Pompe  per  vuoto  appositamente  progettare  per  funzionare   in
   atmosfere contenenti UF6, costituite  o  rivestite  di  alluminio,
   nichel  o  leghe  contenenti  una  percentuale  minima  di  nichel
   superiore al 60 %. Le pompe possono essere rotative (a capsulismo)
   o volumetriche, possono agire per  trasporto  meccanico  o  essere
   dotate di  dispositivi  di  tenuta  al  fluorocarbonio  e  possono
   richiedere particolari fluidi. 
 
5.4.4. Speciali valvole di intercettazione e di controllo 
 
   Valvole a soffietto, di intercettazione e di controllo, manuali  o
automatiche, costruite con materiali resistenti all'azione  corrosiva
dell'UF6  e  aventi  un  diametro  compreso  tra  40  e  1  500   mm,
appositamente progettate o preparate per l'installazione nei  sistemi
principali e ausiliari degli impianti di arricchimento per diffusione
gassosa. 
 
   5.4.5. Spettrometri di massa/sorgenti di ioni per UF6 
 
   Spettrometri  di  massa  magnetici  o  quadripolari  appositamente
progettati e preparati per il prelievo  "in  linea"  di  campioni  di
carica - prodotto o code - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi  tutte
le caratteristiche seguenti: 
 
1) capacita' di risoluzione unitaria  per  unita'  di  massa  atomica
superiore a 320; 
2) sorgenti di ioni costruite o rivestite  di  nichelcromo,  monel  o
placcate al nichel; 
3) sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 
4) sistema collettore per l'analisi isotopica. 
 
Nota esplicativa 
 
   Gli elementi citati in precedenza entrano direttamente in contatto
con il gas UF6 o controllano direttamente il flusso all'interno della
cascata. Tutte le superfici a contatto con il  gas  impiegato  devono
essere interamente costituite o rivestite  con  materiali  resistenti
all'azione corrosiva dell'UF6. Ai fini dei  paragrafi  relativi  agli
elementi  utilizzati  nella  diffusione  gassosa,  tra  i   materiali
resistenti all'UF6 figurano l'acciaio inossidabile,  l'alluminio,  le
leghe di alluminio, l'ossido di  alluminio,  il  nichel  o  le  leghe
contenenti una percentuale minima di nichel pari al 60 %, oltre che i
polimeri di idrocarburi fluorurati  resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6. 
 
5.5. Sistemi, attrezzature e componenti  appositamente  progettati  e
preparati per l'impiego negli impianti di arricchimento aerodinamici 
 
Nota introduttiva 
 
   Nei processi di arricchimento aerodinamici una miscela di  UF6  in
forma gassosa e di gas leggeri (idrogeno o elio) viene  sottoposta  a
compressione e trasferita in elementi di separazione dove avviene  il
processo  di  separazione  isotopica  attraverso  la  generazione  di
elevate forze centrifughe in un ambiente a parete curva.  Attualmente
sono stati sviluppati due processi di questo tipo: la separazione con
ugelli e la separazione con  tubi  vortex  (vortex).  In  entrambi  i
processi  i  componenti  principali   della   fase   di   separazione
comprendono recipienti cilindrici contenenti gli  elementi  specifici
deputati alla separazione (ugelli o tubi vortex), i  compressori  per
gas e gli scambiatori di calore  che  eliminano  il  calore  prodotto
durante la compressione. Un impianto aerodinamico prevede  una  serie
di stadi di questo tipi e in tal senso le quantita'  possono  fornire
un'indicazione importante dell'utilizzo finale. Poiche' nei  processi
aerodinamici si utilizza l'UF6 tutte le superfici delle attrezzature,
delle tubazioni e degli strumenti che entrano in contatto con il  gas
devono essere costruite con materiali che rimangano stabili  in  caso
di contatto con l'UF6. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Gli elementi citati in questo paragrafo  entrano  direttamente  in
contatto  con  il  gas  UF6  o  controllano  direttamente  il  flusso
all'interno della cascata. Tutte le superfici a contatto con  il  gas
impiegato  devono  essere  interamente  costituite  o  rivestite   di
materiali resistenti  all'azione  corrosiva  dell'UF6.  Ai  fini  del
paragrafo relativo agli elementi utilizzati nel processo aerodinamico
di arricchimento, tra i  materiali  resistenti  all'UF6  figurano  il
rame, l'acciaio inossidabile, l'alluminio, le leghe di alluminio,  il
nichel o le leghe contenenti una percentuale minima di nichel pari al
60 %, oltre che i  polimeri  di  idrocarburi  interamente  fluorurati
resistenti all'UF6. 
 
   5.5.1. Ugelli di separazione 
 
   Ugelli di separazione e relativi assiemi appositamente  progettati
o preparati. Gli ugelli di separazione sono  costituiti  da  condotti
curvi fessurati  con  un  raggio  di  curvatura  inferiore  a  1  mm,
resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 e dotati, all'interno, di un
separatore a lama per suddividere il flusso di gas in due correnti. 
 
   5.5.2. Tubi vortex 
 
   Tubi  vortex  e  relativi  assiemi  appositamente   progettati   o
preparati. I tubi sono cilindrici o conici, costruiti o rivestiti  di
materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, con  un  diametro
compreso tra 0,5 e 4 cm, un rapporto massimo lunghezza/diametro  pari
a 20:1 e con una o piu' prese  tangenziali.  I  tubi  possono  essere
muniti di appendici  del  tipo  a  ugello  ad  una  estremita'  o  ad
entrambe. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Il gas di alimentazione penetra nel tubo vorticoso tangenzialmente
da un'estremita' o attraverso  diffusori  a  vortice  o  in  numerose
posizioni tangenziali situate sul perimetro del tubo. 
 
   5.5.3. Compressori e soffianti per gas 
 
   Compressori  o  soffianti  per  gas  appositamente  progettati   e
preparati, di tipo assiale, centrifugo o  volumetrico,  costituiti  o
rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6,  con
capacita' di aspirazione volumetrica uguale o superiore a 2 mc/min di
miscela di UF6 e di veicolo gassoso (idrogeno o elio). 
 
   Nota esplicativa 
 
   In genere i compressori e  le  soffianti  per  gas  presentano  un
rapporto di compressione compreso tra 1,2:1 e 6:1. 
 
   5.5.4. Dispositivi di tenuta dell'asse rotante 
 
   Dispositivi di tenuta appositamente progettati e preparati, dotati
di collegamenti di alimentazione e scarico, per la  tenuta  dell'asse
rotante che collega il rotore del compressore o del  ventilatore  per
gas al motore principale per garantire una tenuta adeguata contro  la
fuoriuscita di gas o le infiltrazioni di aria  o  di  gas  di  tenuta
all'interno della camera interna del compressore o  del  ventilatore,
contenente la miscela di UF6/veicolo gassoso. 
 
   5.5.5. Scambiatori di calore per il raffreddamento del gas 
 
   Scambiatori  di  calore  appositamente  progettati  e   preparati,
costruiti o rivestiti di materiali  resistenti  all'azione  corrosiva
dell'UF6. 
 
   5.5.6. Alloggiamenti degli elementi di separazione 
 
   Alloggiamenti per elementi di separazione costruiti o rivestiti di
materiali resistenti  all'azione  corrosiva  dell'UF6,  appositamente
progettati e preparati per contenere i tubi vortex o  gli  ugelli  di
separazione. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Gli  alloggiamenti  possono  essere  recipienti   cilindrici   con
diametro superiore a 300 mm e lunghezza superiore a  900  mm,  oppure
recipienti  di  forma  rettangolare  di  dimensioni   comparabili   e
progettati per un'installazione di tipo orizzontale o verticale. 
 
5.5.7. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" 
e delle "code" 
 
   Sistemi  di   lavorazione   o   attrezzature   per   impianti   di
arricchimento,  costruiti  o  rivestiti   di   materiali   resistenti
all'azione corrosiva dell'UF6, appositamente progettati e  preparati,
comprendenti: 
 
a) autoclavi, forni o sistemi di alimentazione usati  per  trasferire
l'UF6 alla fase di arricchimento; 
b) desublimatori (trappole fredde) utilizzati per eliminare l'UF6 dal
   processo di arricchimento per  il  successivo  trasferimento  dopo
   riscaldamento; 
c) stazioni  di  solidificazione  o   liquefazione   utilizzate   per
   eliminare  l'UF6  dal  processo  di  arricchimento   dopo   averlo
   sottoposto a compressione e convertito in forma liquida o solida; 
d) stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per trasferire  l'UF6
nei contenitori. 
 
5.5.8. Sistemi di tubi collettori 
 
   Sistemi di tubi collettori, costruiti o  rivestiti  con  materiali
resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 appositamente  progettati  e
preparati per a  manipolazione  dell'UF6  all'interno  delle  cascate
aerodinamiche. La  rete  di  tubazioni  e',  in  genere,  un  sistema
collettore "duplice", nel quale ogni stadio  o  gruppo  di  stadi  e'
collegato a ciascun collettore. 
 
   5.5.9. Sistemi e pompe per vuoto 
 
a) Sistemi  per  vuoto  appositamente  progettati  e  preparati   per
   funzionare in  atmosfere  contenenti  UF6  con  una  capacita'  di
   aspirazione  uguale  o  superiore  a  5  mc/min,   costituiti   da
   collettori a vuoto, tubi di distribuzione e pompe per vuoto. 
b) Pompe  per  vuoto  appositamente  progettate   o   preparate   per
   funzionare in atmosfere contenenti UF6 costituite o  rivestite  di
   materiali  resistenti  all'azione  corrosiva  dell'UF6.  Le  pompe
   possono essere dotate di dispositivi di tenuta al fluorocarbonio e
   richiedere particolari fluidi. 
 
5.5.10. Speciali valvole di intercettazione e di controllo 
 
   Valvole a soffietto, di intercettazione e di controllo, manuali  o
automatiche, costruire o rivestite di materiali resistenti all'azione
corrosiva UF6 e aventi  un  diametro  compreso  tra  40  e  1500  mm,
appositamente progettate o preparate per l'installazione nei  sistemi
principali e ausiliari degli impianti di arricchimento aerodinamici. 
 
   5.5.11. Spettrometri di massa/sorgenti di ioni per UF6 
 
   Spettrometri  di  massa  magnetici  o  quadripolari  appositamente
progettati e preparati per il prelievo  "in  linea"  di  campioni  di
carica - "prodotto" o "code" - dai flussi gassosi di  UF6  ed  aventi
tutte le caratteristiche seguenti: 
 
1. capacita' di risoluzione unitaria per massa superiore a 320; 
2. sorgenti di ioni costruite o rivestite  di  nichelcromo,  monel  o
placcate al nichel; 
3. sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 
4. sistema collettore per l'analisi isotopica. 
 
5.5.12. Sistemi di separazione UF6/veicolo gassoso 
 
   Sistemi appositamente progettati e preparati  per  separare  l'UF6
dal veicolo gassoso (idrogeno o elio). 
 
   Nota esplicativa 
 
   I sistemi sono progettati per ridurre il contenuto di UF6 presente
nel veicolo gassoso a 1 ppm o meno e possono comprendere le  seguenti
attrezzature: 
 
   a) scambiatori di calore criogenici o crioseparatori in  grado  di
raggiungere temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; 
   b) unita' di refrigerazione criogeniche in  grado  di  raggiungere
temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; 
   c) ugelli di separazione o tubi  vortex  per  separare  l'UF6  dal
veicolo gassoso; 
   d) trappole fredde per l'UF6 in grado di  raggiungere  temperature
di -20 gradi C o temperature inferiori. 
 
   5.6. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati o
preparati per l'impiego in impianti di arricchimento a scambio 
chimico o a scambio ionico 
 
   Nota introduttiva 
 
   La leggera differenza di massa tra gli isotopi di  uranio  provoca
esigue modifiche nell'equilibrio  delle  reazioni  chimiche,  che  si
possono sfruttare per la separazione degli isotopi.  In  quest'ambito
sono stati sviluppati due processi  principali:  lo  scambio  chimico
liquido-liquido e lo scambio ionico solido-liquido. 
   Nel processo  di  scambio  chimico  liquido-liquido,  le  fasi  di
liquidi immiscibili (acquosa e organica) sono messe  in  contatto  in
controcorrente per creare l'effetto a cascata di migliaia di fasi  di
separazioni. La fase acquosa e' rappresentata dal cloruro  di  uranio
in  una  soluzione  di  acido  cloridrico;  la   fase   organica   e'
rappresentata da un estraente contenente  cloruro  di  uranio  in  un
solvente  organico.  I  contattori  utilizzati   nella   cascata   di
separazione possono essere colonne  di  scambio  liquido-liquido  (ad
esempio colonne pulsate con piatti forati) o contattori  centrifughi.
Le reazioni chimiche (ossidazione e  riduzione)  devono  avvenire  ad
entrambe le estremita' della cascata di separazione per garantire  il
necessario riflusso in ogni estremita'. Uno dei  principali  problemi
di  progettazione  e'   dato   dalla   necessita'   di   evitare   la
contaminazione dei flussi impiegati nel processo con determinati ioni
metallici: per questo motivo vengono impiegate colonne e tubazioni in
plastica o con rivestimento in plastica  (ivi  compresi  polimeri  di
fluorocarbonio) o con rivestimento in vetro. 
   Nel processo  di  scambio  ionico  solido-liquido  l'arricchimento
avviene tramite  adsorbimento/desorbimento  di  uranio  su  resine  o
adsorbenti speciali di scambio ionico ad azione rapida. Una soluzione
di uranio in acido cloridrico e altri agenti chimici viene introdotta
in colonne di arricchimento cilindriche contenenti letti riempiti  di
adsorbente. Per un processo continuo  e'  necessario  un  sistema  di
riflusso che rilasci l'uranio contenuto nell'adsorbente nel flusso di
liquido, al fine di raccogliere il "prodotto" e le "code". A tal fine
si usano opportuni agenti chimici  di  ossido/riduzione  che  vengono
completamente rigenerati in circuiti esterni separati e  che  possono
essere parzialmente rigenerati all'interno delle  stesse  colonne  di
separazione isotopica. La presenza di soluzioni concentrate di  acido
cloridrico ad alta temperatura fa si'  che  le  attrezzature  debbano
essere costituite o rivestite di materiali speciali anticorrosione. 
 
   5.6.1. Colonne di scambio liquido-liquido (scambio chimico) 
 
   Colonne  di  scambio   liquido-liquido   in   controcorrente   con
alimentazione  meccanica  (ad  esempio  colonne  pulsate  con  piatti
forati, estrattori a  piatti  con  moto  alternativo  e  colonne  con
mescolatori interni a turbina), appositamente progettate o  preparate
per l'arricchimento dell'uranio attraverso  il  processo  di  scambio
chimico. Per garantire la resistenza alla corrosione delle  soluzioni
concentrate di acido cloridrico,  le  colonne  e  le  relative  parti
interne sono costruire o rivestite di  opportuni  materiali  plastici
(quali i  polimeri  di  fluorocarbonio)  o  di  vetro.  Il  tempo  di
permanenza delle colonne in uno stadio deve essere breve (al  massimo
30 secondi). 
 
   5.6.2. Contattori centrifughi liquido-liquido (scambio chimico) 
 
   Contattori centrifughi liquido-liquido appositamente progettati  o
preparati per l'arricchimento dell'uranio attraverso il  processo  di
scambio chimico. I contattori sfruttano la rotazione per disperdere i
flussi organici e acquosi e, successivamente, la forza centrifuga per
separare le fasi. Per garantire la resistenza alla  corrosione  delle
soluzioni  concentrate  di  acido  cloridrico,  i   contattori   sono
costruiti o  rivestiti  di  opportuni  materiali  plastici  (quali  i
polimeri di fluorocarbonio) o di vetro. Il tempo  di  permanenza  dei
contattori centrifughi deve essere breve (al massimo 30 secondi). 
 
5.6.3. Sistemi  e  attrezzature  di  riduzione  dell'uranio  (scambio
chimico) 
 
a) Celle di riduzione per via elettrochimica appositamente progettate
   o preparate per ridurre l'uranio da una valenza  ad  un'altra  per
   l'arricchimento dell'uranio  attraverso  il  processo  di  scambio
   chimico. I materiali delle celle che vengono  a  contatto  con  le
   soluzioni  impiegate  nel  processo   devono   essere   resistenti
   all'azione  corrosiva  delle  soluzioni   concentrate   di   acido
   cloridrico. 
 
Nota esplicativa 
 
   Lo scomparto catodico delle celle deve impedire  la  riossidazione
dell'uranio alla valenza  superiore.  Per  mantenere  l'uranio  nello
scomparto catodico, la cella  puo'  essere  munita  di  un  diaframma
impervio costituito di particolare materiale di scambio cationico. Il
catodo ecostituito da un adeguato conduttore solido come la grafite. 
 
b) Sistemi  sul  lato   "prodotto"   della   cascata   opportunamente
   progettati o preparati per estrarre  l'U4+  dal  flusso  organico,
   regolando la concentrazione dell'acido e alimentando le  celle  di
   riduzione per via elettrochimica. 
 
Nota esplicativa 
 
   Questi sistemi sono costituiti di attrezzature di  estrazione  con
solventi  per  lo  stripping  dell'U4+  dal  flusso  organico   nella
soluzione  acquosa,  evaporatori  o   altre   attrezzature   per   la
regolazione e il controllo del pH  della  soluzione,  pompe  o  altri
dispositivi di  trasferimento  per  l'alimentazione  delle  celle  di
riduzione per via elettrochimica.  Uno  dei  principali  problemi  di
progettazione consiste nella necessita' di evitare la  contaminazione
del flusso acquoso con alcuni ioni metallici; per questo motivo,  per
le parti che vengono a contatto con i flussi coinvolti nel  processo,
il sistema e'  realizzato  o  rivestito  di  materiali  adeguati  (ad
esempio vetro, polimeri di fluorocarbonio, polifenilsolfato,  solfone
polietere e grafite impregnata di resina). 
 
   5.6.4. Sistemi di preparazione della carica (scambio chimico) 
 
   Sistemi appositamente progettati o preparati per la produzione  di
soluzioni di cloruro di uranio di purezza elevata per gli impianti di
separazione degli isotopi  di  uranio  con  il  processo  di  scambio
chimico. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Questi  sistemi   sono   costituiti   di   attrezzature   per   la
dissoluzione, l'estrazione con solventi e/o lo scambio ionico per  la
purificazione, e di celle  elettrolitiche  destinate  alla  riduzione
dell'U6+ dell'U4+  a  U3+.  Questi  sistemi  producono  soluzioni  di
cloruro di  uranio  contenenti  solo  alcune  parti  per  milione  di
impurita' metalliche, ad esempio di cromo, ferro, vanadio,  molibdeno
e altri cationi bivalenti o di valenza  superiore.  Tra  i  materiali
impiegati  per  la  costruzione  delle  parti  del  sistema  per   il
trattamento dell'U3+ ad elevata purezza figurano il vetro, i polimeri
di fluorocarbonoio, il polifenilsolfato, il solfone  polietere  o  la
grafite rivestita in plastica e impregnata di resina. 
 
   5.6.5. Sistemi per l'ossidazione dell'uranio (scambio chimico) 
 
   Sistemi appositamente progettati  o  preparati  per  l'ossidazione
dell'U3+ in U4+ che viene rinviato alla cascata di separazione  degli
isotopi di uranio nel processo di arricchimento per scambio chimico. 
 
   Nota esplicativa 
 
   I sistemi possono comprendete le seguenti attrezzature: 
 
a) attrezzatura che mette in  contatto  il  cloro  e  l'ossigeno  con
   l'effluente  acquoso  proveniente  dall'impianto  di   separazione
   isotopica ed  estrae  l'U4+  nella  corrente  organica  rigenerata
   proveniente dal lato prodotta della cascata; 
b) attrezzatura che separa l'acqua dall'acido cloridrico, in modo che
   l'acqua  e   l'acido   cloridrico   concentrato   possano   essere
   reintrodotti nel processo nei punti giusti. 
 
5.6.6. Resine e adsorbenti scambiatori  di  ioni  a  reazione  rapido
(scambio ionico) 
 
   Resine  o  adsorbenti  scambiatori  di  ioni  a  reazione   rapida
appositamente progettati o preparati per l'arricchimento  dell'uranio
con  il  processo  di  scambio  ionico,  comprese  le  resine  porose
macroreticolari, e/o  strutture  pellicolari  nelle  quali  i  gruppi
attivi  di  scambio  chimico  sono  limitati  al  rivestimento  sulla
superficie di una struttura  di  supporto  porosa  inattiva  e  altre
strutture composite sotto  qualsiasi  forma,  comprese  particelle  e
fibre. Le resine o  gli  adsorbenti  scambiatori  di  ioni  hanno  un
diametro massimo di 0,2 mm e devono presentare una resistenza chimica
all'azione delle soluzioni concentrate di acido cloridrico ed  essere
sufficientemente robusti per non degradarsi all'interno delle colonne
di scambio. Le resine e gli adsorbenti sono appositamente  progettati
per raggiungere una cinetica molto rapida di scambio degli isotopi di
uranio (tempo di semi-reazione inferiore a  10  secondi)  e  sono  in
grado di operare a temperature comprese tra i 100 gradi  C  e  i  200
gradi C. 
 
   5.6.7. Colonne di scambio ionico (scambio ionico) 
 
   Colonne cilindriche con diametro superiore a 1 000 mm destinate  a
contenere  e  sostenere  i  letti   riempiti   di   resine/adsorbenti
scambiatori  di  ioni,  appositamente  progettate  o  preparate   per
l'arricchimento dell'uranio con il processo  di  scambio  ionico.  Le
colonne sono costituite o rivestite di materiali (come il  titanio  o
le plastiche al fluorocarbonio) resistenti all'azione corrosiva delle
soluzioni concentrate di acido cloridrico e sono in grado di  operare
a temperature comprese tra i 100  gradi  C  e  i  200  gradi  C  e  a
pressioni superiori a 0,7 MPa. 
 
5.6.8. Sistemi di scambio ionico a riflusso (scambio ionico) 
 
a) Sistemi  di   riduzione   per   via   chimica   o   elettrochimica
   appositamente progettati o  preparati  per  la  rigenerazione  dei
   riducenti chimici  impiegati  nella  cascate  per  l'arricchimento
   dell'uranio tramite scambio ionico. 
b) Sistemi  di  ossidazione  per   via   chimica   o   elettrochimica
   appositamente progettati o preparati per  la  rigenerazione  degli
   ossidanti chimici  impiegati  nelle  cascate  per  l'arricchimento
   dell'uranio tramite scambio ionico. 
 
Nota esplicativa 
 
   Il processo di arricchimento a scambio ionico puo'  avvalersi,  ad
esempio, di titanio trivalente (Ti3+) come catione riducente: in  tal
caso il sistema di riduzione consentirebbe di ottenere Ti3+ riducendo
Ti4+. 
   Il processo puo'  utilizzare,  ad  esempio,  il  ferro  trivalente
(Fe3+)  come  ossidante:  in  tal  caso  il  sistema  di  ossidazione
consentirebbe di ottenere Fe3+ ossidando Fe2+. 
 
5.7. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati o 
preparati per l'utilizzo in impianti di arricchimento a laser 
 
Nota introduttiva 
 
   Gli attuali  sistemi  deputati  all'arricchimento  mediante  laser
rientrano in due categorie: i sistemi  in  cui  viene  utilizzato  il
vapore di uranio atomico e quelli in cui si utilizza il vapore di  un
composto dell'uranio. La nomenclatura piu' comunemente utilizzata per
questi  processi  e'  la  seguente:  prima  categoria  -  separazione
isotopica di  vapore  atomico  a  laser  (AVLIS);  seconda  categoria
-separazione isotopica molecolare a laser (MLIS) e  reazione  chimica
mediante attivazione isotopica selettiva a laser (CRISLA). I sistemi,
le attrezzature e i componenti per gli impianti  di  arricchimento  a
laser comprendono: 
 
a) dispositivi di alimentazione del vapore dell'uranio metallico (per
   la fotoionizzazione selettiva) o  dispositivi  per  alimentare  il
   vapore di un composto  dell'uranio  (per  la  fotodissociazione  o
   l'attivazione chimica); 
b) dispositivi  per  raccogliere  l'uranio  metallico  arricchito   e
   esaurito (i cosiddetti  "prodotto"  e  "code")  appartenenti  alla
   prima  categoria,  e  dispositivi  per  raccogliere   i   composti
   dissociati o che  hanno  subito  la  reazione  ("prodotto")  e  il
   materiale che non ha subito processi  ("code")  appartenenti  alla
   seconda categoria; 
c) sistemi laser per l'eccitazione selettiva di 235U; 
d) attrezzature per la preparazione della carica e la conversione del
   prodotto. Vista la  complessa  spettroscopia  degli  atomi  e  dei
   composti di uranio, puo' essere necessario incorporare  una  serie
   di tecnologie laser disponibili. 
 
Nota esplicativa 
 
   Molti  degli  elementi  elencati  in  questo   paragrafo   vengono
direttamente in contatto  con  il  vapore  o  il  liquido  di  uranio
metallico e con i gas impiegati nel processo, costituiti da UF6 o  da
una miscela di UF6 e altri gas. Tutte  le  superfici  che  vengono  a
contatto con l'uranio o  con  l'UF6  sono  interamente  costituite  o
rivestite con materiali anti-corrosione. Ai fini  del  paragrafo  sui
dispositivi di arricchimento a  laser,  tra  i  materiali  resistenti
all'azione corrosiva dei vapori o dei liquidi di uranio  metallico  o
delle leghe di uranio figurano la  grafite  rivestita  di  ossido  di
ittrio (III) e il tantalio; tra  i  materiali  resistenti  all'azione
corrosiva  dell'UF6  figurano  il   rame,   l'acciaio   inossidabile,
l'alluminio, le leghe di alluminio, il nichel  o  le  leghe  con  una
percentuale di nichel superiore al 60 % e i polimeri  di  idrocarburi
interamente fluorurati anti-UF6. 
 
   5.7.1. Sistemi di vaporizzazione dell'uranio (AVLIS) 
 
   Sistemi di vaporizzazione dell'uranio appositamente  progettati  o
preparati comprendenti cannoni a fascio elettronico a  striscia  o  a
scansione  ad  elevata  potenza,  con  potenza  utile  sull'obiettivo
superiore a 2,5 kW/cm. 
 
5.7.2.  Sistemi  di  manipolazione  dell'uranio  metallico  in  forma
liquida (AVLIS) 
 
   Sistemi  di  manipolazione  del  metallo   liquido   appositamente
progettati o preparati per l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso  e
costituiti da crogioli e da sistemi di raffreddamento per crogioli. 
 
   Nota esplicativa 
 
   I crogioli e le altre  parti  di  questo  sistema  che  vengono  a
contatto con l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso sono  costituiti
o rivestiti di materiali caratterizzati da una sufficiente resistenza
alla corrosione e al calore. Tra i materiali piu'  indicati  figurano
il tantalio, la grafite rivestita  di  ossido  di  ittrio  (III),  la
grafite rivestita di altri ossidi di terre rare a loro miscele. 
 
5.7.3. Sistemi collettori dell'uranio metallico ("prodotto" e "code")
(AVLIS) 
 
   Sistemi collettori dell'uranio  metallico  ("prodotto"  e  "code")
appositamente progettati o preparati per l'uranio metallico in  forma
liquida o solida. 
 
   Nota esplicativa 
 
   I componenti di questi sistemi  sono  costituiti  o  rivestiti  di
materiali resistenti al calore  e  all'azione  corrosiva  dell'uranio
metallico sotto  forma  di  vapore  o  liquido  [ad  esempio  grafite
rivestita di ossido di ittrio (III) e tantalio] e possono comprendere
tubi, valvole, raccordi, "canalette", passanti, scambiatori di calore
e piastre collettrici per i sistemi di separazione per via magnetica,
elettrostatica o di altro genere. 
 
   5.7.4. Alloggiamenti dei moduli di separazione (AVLIS) 
 
   Serbatoi  cilindrici  o  a  sezione   rettangolare   appositamente
progettati o preparati per contenere la sorgente di vapore di  uranio
metallico, il cannone a fascio elettronico e i sistemi collettori del
"prodotto" e delle "code". 
 
   Nota esplicativa 
 
   Gli alloggiamenti sono muniti di molteplici porte per  i  passanti
elettrici e idrici, finestre per il raggio laser,  connessioni  delle
pompe per vuoto  e  dispositivi  di  diagnostica  e  controllo  della
strumentazione. Essi sono inoltre predisposti con aperture e chiusure
che consentano la sostituzione dei componenti interni. 
 
   5.7.5. Ugelli a espansione supersonica (MLIS) 
 
   Ugelli  a  espansione  supersonica  appositamente   progettati   o
preparati per il raffredamento di miscele di UF6 e veicolo gassoso ad
una temperatura uguale o inferiore a 150 K  e  resistenti  all'azione
corrosiva dell'UF6. 
 
5.7.6. Dispositivi collettori del prodotto  del  fluoruro  di  uranio
(MLIS) 
 
   Dispositivi collettori del prodotto solido  del  pentafluoruro  di
uranio (UF5) composti di collettori a filtro, per urto o a ciclone  o
da un'eventuale  combinazione  degli  stessi,  resistenti  all'azione
corrosiva dell'ambiente UF5/UF6. 
 
   5.7.7. Compressori per UF6/veicolo gassoso (MLIS) 
 
   Compressori  per  miscele  di  UF6/veicolo  gassoso  appositamente
progettati o preparati per operare a lungo in un ambiente  contenente
UF5. I componenti dei compressori che vengono a contatto  con  i  gas
impiegati nel processo  sono  costituiti  o  rivestiti  di  materiali
resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 
 
   5.7.8. Dispositivi di tenuta dell'asse rotante (MLIS) 
 
   Dispositivi di tenuta dell'asse rotante appositamente progettati e
preparati, dotati di collegamenti di alimentazione e scarico, per  la
tenuta dell'asse che collega il  rotore  del  compressore  al  motore
principale per garantire una tenuta adeguata contro la fuoriuscita di
gas o le infiltrazioni di aria  o  di  gas  di  tenuta  nella  camera
interna del compressore contenente la miscela di UF6/veicolo gassoso. 
 
   5.7.9. Sistemi di fluorurazione (MLIS) 
 
   Sistemi appositamente progettati e preparati per trasformare l'UF5
(solido) in UF6 (gas) tramite fluorurazione. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Questi sistemi sono progettati per la fluorurazione della  polvere
di UF5  raccolta  in  UF6,  che  viene  successivamente  raccolto  in
contenitori per prodotto o trasferito come carica  alle  unita'  MLIS
per un ulteriore arricchimento. Una tecnica prevede che  la  reazione
di  fluorurazione  venga  realizzata  all'interno  dell'impianto   di
separazione isotopica e il materiale viene fatto reagire e recuperato
direttamente dai collettori del "prodotto". Secondo un'altra tecnica,
invece, la  polvere  di  UF5  puo'  essere  eliminata/trasferita  dai
collettori del "prodotto" in recipienti  adeguati  per  effettuare  a
fluorurazione  (ad  esempio  reattori  a  combustibile   fluidizzato,
reattori elicoidali o torri a fiamma). Entrambe le tecniche ricorrono
ad attrezzature per lo stoccaggio e il trasferimento del fluoro (o di
altri agenti di fluorurazione) e per la raccolta e  il  trasferimento
dell'UF6. 
 
   5.7.10. Spettrometri di massa/sorgenti di ioni per UF6 (MLIS) 
 
   Spettrometri  di  massa  magnetici  o  quadripolari  appositamente
progettati e preparati per il  prelievo  "in  linea  di  campioni  di
carica - prodotto o code - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi  tutte
le caratteristiche seguenti: 
 
1. capacita' di risoluzione unitaria per massa superiore a 320; 
2. sorgenti di ioni costruite o rivestite  di  nichelcromo,  monel  o
placcate al nichel; 
3. sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 
4. collettore per l'analisi isotopica. 
 
5.7.11. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto"
e delle "code" (MLIS) 
 
   Sistemi o attrezzature per impianti di arricchimento, costruiti  o
rivestiti di  materiali  resistenti  all'azione  corrosiva  dell'UF6,
appositamente progettati e preparati, comprendenti: 
 
a) autoclavi, forni o sistemi di alimentazione usati  per  trasferire
l'UF6 alla fase di arricchimento; 
b) desublimatori (trappole fredde) utilizzati per eliminare l'UF6 dal
   processo di arricchimento per  il  successivo  trasferimento  dopo
   riscaldamento; 
c) stazioni  di  solidificazione  o   liquefazione   utilizzate   per
   eliminare  l'UF6  dal  processo  di  arricchimento   dopo   averlo
   sottoposto a compressione e convertito in forma liquida o solida; 
d) stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per trasferire  l'UF6
nei contenitori. 
 
5.7.12. Sistemi di separazione UF6/veicolo gassoso (MLIS) 
 
   Sistemi appositamente progettati e preparati  per  separare  l'UF6
dal veicolo gassoso (azoto, argon o altri gas). 
 
Nota esplicativa 
 
I sistemi possono comprendere le seguenti attrezzature: 
 
a) scambiatori di calore criogenici  o  crioseparatori  in  grado  di
raggiungere temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; 
b) unita' di  refrigerazione  criogeniche  in  grado  di  raggiungere
temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; 
c) trappole fredde per l'UF6 in grado di raggiungere  temperature  di
-20 gradi C o temperature inferiori. 
 
5.7.13. Sistemi laser (AVLIS, MLIS e CRISLA) 
 
   Laser o sistemi laser appositamente progettati o preparati per  la
separazione degli isotopi di uranio. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Il sistema laser per il processo AVLIS in genere e' costituito  di
due laser: un laser ai vapori di rame e  un  laser  a  colorante.  Il
sistema laser per l'MLIS comprende, in genere, un laser  a  CO2  o  a
eccimeri e una cella ottica multi-pass con specchi girevoli alle  due
estremita'. Nel caso di uso per lunghi periodi di tempo, i laser o  i
sistemi laser impiegati nelle due tecniche richiedono la presenza  di
uno stabilizzatore delle frequenze di spettro. 
 
5.3. Sistemi, attrezzature e componenti  appositamente  progettati  o
preparati per l'impiego negli impianti di arricchimento per 
separazione a plasma 
 
Nota introduttiva 
 
   Nel processo di separazione a plasma, un plasma di ioni di  uranio
attraversa un campo elettrico alla frequenza di risonanza degli  ioni
235U affinche' essi assorbano energia e aumentino il  diametro  degli
orbitali esterni. Gli ioni con orbitali di maggior  diametro  vengono
bloccati per ottenere un prodotto  arricchito  di  235U.  Il  plasma,
ottenuto per ionizzazione del vapore di uranio, e' contenuto  in  una
camera sotto vuoto con un campo magnetico molto intenso  prodotto  da
un magnete superconduttore. Tra i sistemi tecnologici piu' importanti
di questo processo figurano il sistema di produzione  del  plasma  di
uranio, il modulo di separazione dotato di magnete superconduttore  e
i sistemi di eliminazione del metallo per la successiva raccolta  del
"prodotto" e delle "code". 
 
   5.8.1. Sorgenti di potenza a microonde e antenne 
 
   Sorgenti di potenza a microonde e antenne appositamente progettate
e preparate per la produzione o l'accelerazione di  ioni,  aventi  le
seguenti caratteristiche: frequenza superiore a 30 GHz e  potenza  di
uscita media superiore a 50 kW per la produzione di ioni. 
 
   5.8.2. Bobine di eccitazione ionica 
 
   Bobine  di  eccitazione  ionica  a  radiofrequenza   appositamente
progettate e preparate per frequenze superiori a 100 kHz e  in  gradi
di sopportare una potenza media superiore a 40 kW. 
 
   5.3.3. Generatori di plasma di uranio 
 
   Generatori  di  plasma  di  uranio  appositamente   progettati   e
preparati, che possono  contenere  cannoni  a  fascio  elettronico  a
striscia o a scansione con potenza utile sull'obiettivo  superiore  a
2,5 kW/cm. 
 
5.8.4. Sistemi di manipolazione dell'uranio metallio in forma liquida 
 
   Sistemi  di  manipolazione  del  metallo   liquido   appositamente
progettati o preparati per l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso  e
costituiti da crogioli e da sistemi di raffreddamento per i crogioli. 
 
   Nota esplicativa 
 
   I crogioli e le altre  parti  di  questo  sistema  che  vengono  a
contatto con l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso sono  costituiti
o rivestiti di materiali caratterizzati da una sufficiente resistenza
alla corrosione e al calore. Tra i materiali piu'  indicati  figurano
il tantalio, la grafite rivestita  di  ossido  di  ittrio  (III),  la
grafite rivestita di altri ossidi di terre rare o loro miscele. 
 
5.8.5. Sistemi collettori dell'uranio metallico ("prodotto" e "code") 
 
   Sistemi  collettori  dell'uranio   metallico   in   forma   solida
("prodotto" e "code") appositamente progettati  o  preparati.  Questi
sistemi sono costituiti o rivestiti di materiali resistenti al calore
e all'azione corrosiva dell'uranio metallico sotto forma  di  vapori,
ad esempio grafite rivestita di ossido di ittrio (III) e tantalio. 
 
   5.8.6. Alloggiamenti dei moduli di separazione 
 
   Serbatoi  cilindrici  appositamente  progettati  o  preparati  per
l'impiego negli impianti di arricchimento per separazione a plasma  e
destinati a contenere la sorgente di plasma di uranio,  la  bobina  a
radiofrequenza e i collettori del "prodotto" e delle "code". 
 
   Nota esplicativa 
 
   Gli alloggiamenti sono muniti di molteplici porte per  i  passanti
elettrici, le connessioni delle pompe a diffusione e i dispositivi di
diagnostica e  controllo  della  strumentazione.  Essi  sono  inoltre
predisposti con aperture e chiusure che  consentano  la  sostituzione
dei componenti interni e siano costituiti  di  idonei  materiali  non
magnetici come l'acciaio inossidabile. 
 
5.9. Sistemi, attrezzature e componenti  appositamente  progettati  o
preparati per l'impiego in impianti di arricchimento per via 
elettromagnetica 
 
Nota introduttiva 
 
   Nel processo per via elettromagnetica gli ioni di uranio metallico
prodotto per ionizzazione  di  un  sale  (solitamente  Ucl4)  vengono
accelerati e fatti passare attraverso un campo  magnetico  che  porta
gli ioni dei vari isotopi  a  seguire  percorsi  diversi.  Principali
componenti  di  un  separatore  elettromagnetico  di  isotopi:  campo
magnetico per  la  diversione/separazione  del  fascio  ionico  degli
isotopi, sorgente di ioni con relativo  sistema  di  accelerazione  e
collettori  degli  ioni  separati.  Sistemi  ausiliari:  sistema   di
alimentazione del magnete, sistema di alimentazione ad alta  tensione
per la sorgente di ioni,  sistema  sotto  vuoto  e  ampi  sistemi  di
manipolazione  chimica  per   il   recupero   del   prodotto   e   la
pulitura/riciclaggio dei componenti. 
 
   5.9.1. Separatori elettromagnetici di isotopi 
 
   Separatori elettromagnetici di isotopi appositamente progettati  o
preparati per la separazione  degli  isotopi  di  uranio  e  relative
attrezzature o componenti, comprendenti: 
 
   a) Sorgenti di ioni 
 
   Sorgenti di ioni, singole o multiple, appositamente  progettate  o
preparate, costituite da una sorgente di vapore, uno ionizzatore e un
acceleratore del fascio e costruite con  materiali  idonei  quali  la
grafite, l'acciaio inossidabile o il rame, in grado  di  fornire  una
corrente totale del fascio uguale o superiore a 50 mA. 
 
   b) Piastre collettrici 
 
   Piastre  collettrici  con  due  o   piu'   fenditure   e   cavita'
appositamente progettate o preparate per ricevere i fasci di ioni  di
uranio arricchito ed esaurito e costruite con materiali  idonei  come
la grafite o l'acciaio inossidabile. 
 
   c) Alloggiamenti sotto vuoto 
 
   Alloggiamenti sotto vuoto appositamente progettati a preparati per
i separatori elettromagnetici  dell'uranio,  costruiti  con  adeguati
materiali non magnetici come l'acciaio inossidabile  e  destinati  ad
operare ad una pressione massima di 0,1 Pa. 
 
   Nota esplicativa 
 
   Gli alloggiamenti sono destinati in  particolare  a  contenere  le
sorgenti di ioni, le piastre collettrici e i rivestimenti raffreddati
ad acqua; sono inoltre dotati di attacchi per le pompe a diffusione e
di aperture e chiusure per lo smontaggio e la reinstallazione di 
questi componenti. .sp, d) Espansioni polari magnetiche 
 
   Espansioni polari magnetiche con un  diametro  superiore  a  2  m,
appositamente progettate o preparate per mantenere un campo magnetico
costante all'interno di un separatore di isotopi  elettromagnetico  e
per trasferire il campo magnetico tra separatori adiacenti. 
 
   5.9.2. Alimentatori ad alta tensione 
 
   Alimentatori  ad  alta  tensione  per   le   sorgenti   di   ioni,
appositamente  progettati  o  preparati,  con   tutte   le   seguenti
caratteristiche: funzionamento continuo, tensione di uscita uguale  o
superiore a 20000 V, torrente di uscita pari o  superiore  a  1  A  e
variazione di tensione migliore di 0,01 % in un periodo di 8 ore. 
 
   5.9.3. Alimentatori per magneti 
 
   Alimentatori per magneti a corrente continua di  potenza  elevata,
appositamente  progettati  o  preparati,  con   tutte   le   seguenti
caratteristiche: produzione continua di corrente uguale o superiore a
500 A ad una tensione uguale o superiore a  100  V  e  variazione  di
tensione migliore di 0,01 % in un periodo di 8 ore. 
 
6. IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ACQUA PESANTE, DEUTERIO E COMPOSTI 
DEL DEUTERIO, E ATTREZZATURE APPOSITAMENTE PROGETTATE O PREPARATE 
 
Nota introduttiva .s 
 
   L'acqua pesante si puo' produrre con vari processi, ma i  due  che
si sono rivelati piu' adatti sotto il  profilo  commerciale  sono  lo
scambio acqua-acido solfidrico (processo GS) e lo scambio  ammoniaca-
idrogeno. 
   Il processo GS si basa sullo scambio di idrogeno  e  deuterio  tra
l'acqua e l'acido solfidrico che avviene in una serie di torri  nelle
quali la parte superiore viene mantenuta a  bassa  temperatura  e  la
parte inferiore a temperatura elevata. L'acqua scorre dall'alto verso
il basso mentre l'acido solfidrico gassoso circola  dal  basso  verso
l'alto: il gas e l'acqua si mescolano grazie a una  serie  di  piatti
perforati. Il deuterio migra verso  l'acqua  a  basse  temperature  e
verso l'acido solfidrico a temperature  elevate.  Il  gas  o  l'acqua
arricchiti di deuterio vengono eliminati dalla torre del primo stadio
nel punto di giunzione tra le sezioni calde e fredde  e  il  processo
viene ripetuto  nelle  torri  degli  stadi  successivi.  Il  prodotto
ottenuto nell'ultimo stadio, ovvero acqua arricchita fino al 30 %  di
deuterio, viene inviato  all'impianto  di  distillazione  dove  viene
prodotta acqua pesante adatta al reattore, ovvero  contenente  ossido
di deuterio al 99,75 %. 
   Il processo di scambio ammoniaca-idrogeno estrae deuterio dai  gas
di sintesi attraverso il contatto con l'ammoniaca liquida in presenza
di un catalizzatore. Il gas di sintesi viene introdotto  nelle  torri
di scambio e inviato ad un  convertitore  di  ammoniaca.  All'interno
delle torri il gas scorre dal basso verso l'alto  mentre  l'ammoniaca
liquida in senso inverso. Il deuterio viene  strippato  dall'idrogeno
contenuto  nel  gas  di   sintesi   e   concentrato   nell'ammoniaca;
quest'ultima passa successivamente in un piroscissore (cracker) nella
parte inferiore della torre, mentre il gas passa in  un  convertitore
di ammoniaca posto nella parte superiore. Nelle  fasi  successive  si
procede ad  un  ulteriore  arricchimento  e,  dopo  la  distillazione
finale, si ottiene l'acqua pesante adatta per il reattore. Il gas  di
sintesi alimentato puo' essere fornito da un  impianto  di  ammoniaca
che,  a  sua  volta,  puo'  rientrare  in  un  impianto  di   scambio
ammoniaca-idrogeno  ad  acqua  pesante;  il   processo   di   scambio
ammoniaca-idrogeno puo' anche utilizzare l'acqua normale  come  fonte
di deuterio. 
 
   Molti degli elementi principali che costituiscono gli impianti  di
produzione di acqua pesante, sia per il  processo  GS  che  quello  a
scambio   ammoniaca-idrogeno,   sono   comuni   a    vari    impianti
dell'industria chimica o petrolifera soprattutto nel caso di impianti
di piccole dimensioni che sfruttano il processo  GS.  Solo  pochi  di
questi elementi,  pero',  sono  gia'  disponibili  in  commercio.  Il
processo GS e quello a scambio ammoniaca-idrogeno  impiegano  elevate
quantita' di fluidi infiammabili, corrosivi  e  tossici  a  pressioni
elevate: per questo motivo, le norme di  progettazione  ed  esercizio
degli impianti e delle attrezzature destinati a tali processi  devono
dedicare una particolare attenzione alla selezione e alle  specifiche
dei materiali, onde  garantire  una  lunga  durata  di  esercizio  ad
elevate condizioni di sicurezza e affidabilita'. La scelta  di  scala
einnanzitutto in funzione delle considerazioni di ordine economico  e
delle esigenze; pertanto gran parte dei componenti delle attrezzature
deve essere predisposta in base alle esigenze dei clienti. 
 
   Si sottolinea infine che, nei processi GS e in  quelli  a  scambio
ammoniaca-idrogeno, singoli componenti di attrezzature che  non  sono
appositamente progettati o  preparati  per  la  produzione  di  acqua
pesante possono essere incorporati in sistemi  che  invece  lo  sono.
Casi di questo tipo sono, ad esempio, il sistema  di  produzione  dei
catalizzatori impiegato nello scambio ammoniaca-idrogeno e i  sistemi
di distillazione  dell'acqua  utilizzati  nei  due  processi  per  la
concentrazione finale dell'acqua pesante  per  ottenere  la  qualita'
adatta al reattore. 
   Tra i componenti delle  attrezzature  appositamente  progettate  o
preparate  per  produrre  acqua   pesante   attraverso   lo   scambio
acqua-solfuro  di  idrogeno  o  ammoniaca-idrogeno  si  annoverano  i
seguenti. 
 
   6.1. Torri di scambio acqua-acido solfidrico 
 
   Torri di scambio di acciaio al  carbonio  fino  (ad  esempio  ASTM
A156) con diametro compreso tra 6 m e 9 m, con pressioni di esercizio
uguali o superiori a 2 MPa e una tolleranza alla  corrosione  pari  o
superiore a  6  mm,  appositamente  progettate  o  preparate  per  la
produzione di acqua pesante con il processo di scambio  acqua-solfuro
di idrogeno. 
 
   6.2. Ventilatori e compressori 
 
   Ventilatori o compressori  centrifughi  a  stadio  unico  e  bassa
pressione (0,2 MPa) per la circolazione dell'acido solfidrico gassoso
(ovvero gas contenente una percentuale di H2S  superiore  al  70  %),
appositamente progettati o  preparati  per  la  produzione  di  acqua
pesante  con  il  processo  di  scambio  acqua-acido  solfidrico.   I
ventilatori o i compressori hanno una capacita' uguale o superiore  a
56 mc/sec con pressione di esercizio uguale o superiore a 1,8 MPa  in
aspirazione e dispongono di  dispositivi  di  tenuta  progettati  per
operare con H2S umido. 
 
   6.3. Torri di scambio ammoniaca-idrogeno 
 
   Torri di scambio di altezza pari o superiore a  35  m  e  diametro
compreso tra 1,5 m e 2,5 m,  in  grado  di  operare  a  pressioni  di
esercizio uguali o superiori a 15  MPa,  appositamente  progettate  o
preparate per la produzione di  acqua  pesante  con  il  processo  di
scambio ammoniaca-idrogeno. Le torri sono inoltre provviste di almeno
un'apertura assiale con flangia avente lo stesso diametro della parte
cilindrica per poter inserire o estrarre i componenti  interni  della
torre. 
 
   6.4. Componenti interni delle torri e pompe a stadi 
 
   Componenti interni delle torri  e  pompe  a  stadi,  appositamente
progettati e preparati per le  torri  destinate  alla  produzione  di
acqua pesante con il processo di scambio  ammoniaca-idrogeno.  Tra  i
componenti  interni  delle  torri  figurano  contattori   di   stadio
appositamente progettati che favoriscono uno stretto contatto tra gas
e liquido. Le  pompe  a  stadi  comprendono  pompe  sommerse  per  la
circolazione dell'ammoniaca liquida  all'interno  di  uno  stadio  di
contatto nelle torri a stadi. 
 
   6.5. Piroscissori (cracker) di ammoniaca 
 
   Piroscissori (cracker) di ammoniaca  con  pressioni  di  esercizio
uguali o superiori a 3 MPa appositamente progettati e  preparati  per
la  produzione  di  acqua  pesante  con  il   processo   di   scambio
ammoniaca-idrogeno. 
 
   6.6. Analizzatori ad assorbimento dell'infrarosso 
 
   Analizzatori  ad  assorbimento   dell'infrarosso   in   grado   di
analizzare in tempo reale il  rapporto  idrogeno/deuterio  quando  le
concentrazioni di deuterio sono uguali o superiori al 90 %. 
 
   6.7. Bruciatori catalitici 
 
   Bruciatori  catalitici  per  la  conversione  del   gas   deuterio
arricchito in acqua pesante, appositamente progettati e preparati per
la  produzione  di  acqua  pesante  con  il   processo   di   scambio
ammoniaca-idrogeno. 
 
7. IMPIANTI PER LA CONVERSIONE DI URANIO E LORO ATTREZZATURE 
APPOSITAMENTE PROGETTATE O PREPARATE 
 
Nota introduttiva 
 
   Gli impianti  e  i  sistemi  di  conversione  dell'uranio  possono
realizzare una o piu' trasformazioni da una forma chimica dell'uranio
ad un'altra, ad esempio: conversione dei concentrati di  minerale  di
uranio in UO3, conversione di UO3 in UO2, conversione  di  ossidi  di
uranio in UF4 o UF6, conversione di UF4 o UF6, conversione di UF6  in
UF4, conversione di UF4 in uranio metallico e conversione di fluoruri
di uranio in UO2. Molti elementi principali  delle  attrezzature  per
gli impianti di conversione dell'uranio sono comuni a  vari  impianti
dell'industria chimica. Tra  gli  esempi  dei  tipi  di  attrezzature
impiegate in tali processi figurano i  forni,  i  forni  rotativi,  i
reattori  a  letto  fluido,  i  reattori  con  torri  a  fiamma,   le
centrifughe per liquidi, le colonne di distillazione e le colonne  di
estrazione liquido-liquido. Tuttavia solo pochi  di  essi  sono  gia'
disponibili  in  commercio  e  la  maggior  parte   dovrebbe   essere
predisposta in base alle esigenze e alle specifiche dei  clienti.  In
alcuni casi e' richiesta una progettazione e una costruzione speciale
a  causa  della  particolare  corrosivita'  di  alcuni  dei  prodotti
trattati (HF, F2, CIF3 e fluoruri di uranio).  Si  sottolinea  infine
che, nei processi di conversione dell'uranio, singoli  componenti  di
attrezzature che non sono appositamente progettati o preparati per la
conversione di uranio  possono  essere  incorporati  in  sistemi  che
invece lo sono. 
 
7.1. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di concentrati di minerale di uranio in UO3 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione dei concentrati di minerali di uranio in  UO3  puo'
avvenire dissolvendo il minerale in acido  nitrico  ed  estraendo  il
nitrato di uranile purificato con un solvente quale, ad  esempio,  il
tributilfosfato. In seguito il nitrato di uranile  viene  trasformato
in UO3 per concentrazione e denitrazione o per  neutralizzazione  con
ammoniaca gassosa per produrre diuranato di  ammonio  con  successiva
filtrazione, essiccazione e calcinazione. 
 
7.2. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UO3 in UF6 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione di  UO3  in  UF6  puo'  avvenire  direttamente  per
fluorurazione, processo che richiede una sorgente di fluoro gassoso o
trifluoruro di cloro. 
 
7.3. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UO3 in UO2 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione di UO3 in UO2 puo' avvenire per riduzione  dell'UO3
con gas ammoniacale di cracking o con idrogeno. 
 
7.4. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UO2 in UF4 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione di UO2 in UF4 puo' avvenire facendo  reagire  l'UO2
con acido fluoridrico gassoso (HF) a 300-500 gradi C. 
 
7.5. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UF4 in UF6 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione di UF4  in  UF6  avviene  attraverso  una  reazione
esotermica con il fluoro all'interno di un reattore  a  torre.  L'UF6
viene condensato dai gas emessi ad alta temperatura, facendo  passare
la corrente gassosa in una trappola fredda avente una temperatura  di
-10 gradi C. Il processo richiede la  presenza  di  una  sorgente  di
fluoro in forma gassosa. 
 
7.6. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UF4 in uranio metallico 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione di UF4 in uranio metallico  avviene  per  riduzione
con magnesio  (grandi  cariche)  o  di  calcio  (piccole  cariche)  a
temperature superiori al punto di fusione dell'uranio  (1  130  gradi
C). 
 
7.7. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UF6 in UO2 
 
Nota esplicativa 
 
   La conversione di UF6 in UO2 puo' avvenire in  tre  modi:  1)  UF6
ridotto e idrolizzato trasformandosi in UO2 con l'impiego di idrogeno
e vapore acqueo; 2) l' UF6 viene sottoposto a idrolisi in acqua,  cui
viene aggiunta ammoniaca per precipitare il diuranato di ammonio, che
viene successivamente ridotto a UO2 mediante idrogeno  a  820  C,  3)
UF6, CO2  NH3  in  forma  gassosa  vengono  combinati  in  acqua  con
precipitazione di uranil carbonato di ammonio, che  a  sua  volta  si
lega al vapore acqueo e  all'idrogeno  alla  temperatura  di  500-600
gradi C e forma l' UO2. 
   La conversione di UF6 in UO2 rappresenta spesso il primo stadio di
un impianto di produzione del combustibile. 
 
7.8. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione 
di UF6 in UF4 
 
Nota esplicativa 
 
La conversione di UF6 in UF4 avviene per riduzione con idrogeno. sp;