ALLEGATO II Elenco di attrezzature e materiali non nucleari specificati ai fini della comunicazione di informazioni sulle esportazioni e importazioni ai sensi dell'articolo 2, paragrafo a), punto ix) REATTORI E RELATIVE ATTREZZATURE Reattori nucleari completi Reattori nucleari in grado di funzionare in modo da assicurare una reazione di fissione a catena controllata autosostenuta, esclusi i reattori a potenza zero, questi ultimi definiti come reattori aventi un tasso nominale di produzione di plutonio non superiore a 100 grammi all'anno. Nota esplicativa Un "reattore nucleare" comprende essenzialmente gli elementi situati all'interno o collegati direttamente al recipiente in pressione del reattore (vessel), le attrezzature che controllano il livello di potenza nel nocciolo e i componenti che normalmente contengono o vengono in contatto diretto con o controllano il refrigerante primario del nocciolo del reattore. La definizione non intende escludere i reattori che potrebbero ragionevolmente essere modificati per produrre una quantita' significativamente superiore a 100 grammi di plutonio all'anno. Non sono considerati "reattori a potenza zero" i reattori progettati per operare in maniera continua a livelli di potenza significativa, a prescindere dalla loro capacita' di produzione di plutonio. 1.2 Recipienti in pressione dei reattori Contenitori metallici, come unita' complete o loro parti principali fabbricate in officina, appositamente progettati o preparati per contenere il nocciolo di un reattore nucleare di cui al precedente paragrafo 1.1 e in grado di sopportare la pressione di esercizio del refrigerante primario. Nota esplicativa La piastra superiore dei contenitori in pressione dei reattori rientra nel punto 1.2 tra le parti principali fabbricate in officina di un recipiente in pressione. I componenti interni (ad esempio strutture e piastre di supporto del nocciolo e altri componenti interni dei contenitori, tubi guida delle barre di controllo, schermi termici, diaframmi, griglie del nocciolo, piastre forate del diffusore, ecc.) sono in genere forniti dal fornitore del reattore. In alcuni casi, alcuni componenti interni di supporto fanno parte della fabbricazione del recipiente in pressione. Questi elementi sono sufficientemente critici per la sicurezza e l'affidabilita' del funzionamento del reattore (e, pertanto, per le garanzie e la responsabilita' del fornitore del reattore): ne consegue che la fornitura di tali elementi al di fuori del contratto di fornitura di base del reattore non e' una prassi diffusa. Pertanto, anche se la fornitura separata di questi elementi unici, appositamente progettati e preparati, critici, di notevoli dimensioni e costosi non dovrebbe essere necessariamente esclusa dal campo di interesse, tale tipo di fornitura e' ritenuto improbabile. 1.3 Macchine per il carico e lo scarico del combustibile del reattore Attrezzature per la manipolazione appositamente progettate o preparate per introdurre o estrarre il combustibile da un reattore nucleare di cui al precedente paragrafo 1.1, in grado di funzionare con reattore in esercizio o che impiegano dispositivi di posizionamento e allineamento tecnicamente sofisticati per consentire lo svolgimento di operazioni complesse di caricamento a vuoto, ad esempio quelle in cui non e' normalmente possibile avere una visibilita' o un accesso diretti al combustibile. 1.4 Barre di controllo del reattore Barre appositamente progettate o preparate per regolare la reattivita' in un reattore nucleare di cui al precedente paragrafo 1.1. Nota esplicativa Oltre alla parte assorbente i neutroni, questa voce comprende, anche le rispettive strutture di supporto o di sospensione, qualora vengano fornite separatamente. 1.5 Tubi del reattore resistenti alla pressione Tubi appositamente progettati o preparati per contenere gli elementi di combustibile e il refrigerante primario in un reattore di cui al precedente paragrafo 1.1, in grado di sopportare una pressione di esercizio superiore a 5,1 MPa. 1.6 Tubi di zirconio Zirconio metallico e leghe sotto forma di tubi o assiemi di tubi, in quantita' superiori a 500 kg in un periodo di 12 mesi, appositamente progettati o preparati per l'utilizzo in un reattore di cui al precedente paragrafo 1.1 e nei quali il rapporto in peso afnio/zirconio e' inferiore a 1/500. 1.7 Pompe per la circolazione del refrigerante primario Pompe appositamente progettate o preparate per la circolazione del refrigerante primario nei reattori nucleari di cui al precedente paragrafo 1.1. Nota esplicativa Tra le "pompe appositamente progettate o preparate" possono figurare elaborati sistemi ermetici o pluriermetici che impediscano la fuoriuscita del refrigerante primario, pompe sommerse e pompe munite di sistemi a massa inerziale. La definizione comprende le pompe conformi alla norma NC-1 o a norme equivalenti. 2. MATERIALI NON NUCLEARI PER REATTORI 2.1 Deuterio e acqua pesante Deuterio, acqua pesante (ossido di deuterio) e ogni altro composto del deuterio nel quale il rapporto deuterio-parti di idrogeno e' superiore e 1:5 000 da utilizzate in un reattore nucleare di cui al precedente paragrafo 1.1, in quantita' superiori a 200 kg di atomi di deuterio per ciascun paese destinatario in un periodo di 12 mesi. 2.2 Grafite di purezza nucleare Grafite da utilizzare in un reattore nucleare di cui al precedente paragrafo 1.1 con un livello di purezza superiore a cinque parti per milione di boro equivalente e una densita' superiore a 1,50 g/cm3, in quantita' superiore a 3 x 10(4) kg (30 tonnellate metriche) per ciascun paese destinatario in un periodo di dodici mesi. Nota Ai fini della comunicazione delle informazioni, il governo stabilisce se le esportazioni di grafite conforme alle suddette specifiche siano o meno destinate all'uso nei reattori nucleari. 3 IMPIANTI PER IL RITRATTAMENTO DI ELEMENTI DI COMBUSTIBILE IRRAGGIATO E LORO ATTREZZATURE APPOSITAMENTE PROGETTATE O PREPARATE Nota introduttiva Il ritrattamento di combustibile nucleare irraggiato separa il plutonio e l'uranio dai prodotti di fissione altamente radioattivi e da altri elementi transuranici. Tale separazione viene ottenuta con varie tecniche. Tuttavia, nel corso degli anni il processo Purex e' diventato quello piu' comunemente usato e accettato. Tale processo comporta la dissoluzione del combustibile nucleare irraggiato in acido nitrico, seguito dalla separazione dell'uranio, del plutonio e degli altri prodotti di fissione tramite estrazione con solventi, utilizzando una miscela di tributilfosfato in un diluente organico. Gli impianti Purex presentano funzioni di processo analoghe tra loro, tra le quali: il taglio degli elementi di combustibile irraggiato, la dissoluzione del combustibile, l'estrazione con solventi e lo stoccaggio dei liquidi derivanti dal processo. Possono esserci anche attrezzature per la denitrazione termica del nitrato di uranio, la conversione del nitrato di plutonio in ossido o metallo e il trattamento delle scorie liquide contenenti i prodotti di fissione per trasformarle in una forma adatta allo stoccaggio a lungo termine o allo smaltimento. Negli impianti Purex possono invece variare, per motivi diversi, il tipo o la configurazione specifici dei componenti che svolgono tali funzioni, tra i quali il tipo e la quantita' di combustibile nucleare irraggiato da sottoporre a ritrattamento e il tipo di smaltimento previsto per i materiali recuperati, oppure i principi di sicurezza e manutenzione applicati nella progettazione dell'impianto. Un "impianto per il ritrattamento di elementi di combustibile irraggiato" comprende attrezzature e componenti che entrano normalmente in contatto diretto con e direttamente controllano il combustibile irraggiato e le principali correnti di materiale nucleare e prodotti di fissione. I processi in questione, compresi i sistemi completi per la conversione del plutonio e la produzione di plutonio metallico, possono essere individuati attraverso le misure adottate per evitare la criticita' (ad esempio, per geometria), l'esposizione alle radiazioni (ad esempio tramite schermature) e il rischio di tossicita' (ad esempio tramite contenimento). Tra gli elementi delle attrezzature che si ritengono compresi nell'espressione "e loro attrezzature appositamente progettare o preparate, per il ritrattamento degli elementi di combustibile irraggiato figurano quelli indicati di seguito. 3.1. Macchine di taglio di elementi di combustibile irraggiato Nota introduttiva Queste attrezzature tagliano il rivestimento del combustibile per esporre il materiale nucleare irraggiato alla dissoluzione. Tra gli apparecchi piu' usati figurano macchine di taglio per metalli appositamente progettate, ma si puo' ricorrere anche a dispositivi tecnologicamente avanzati come i laser. Attrezzature telecomandate appositamente progettate o preparate per l'impiego in un impianto di ritrattamento di cui sopra e destinate a tagliare, sminuzzare o tranciare assiemi, fasci o barre di combustibile nucleare irraggiato. 3.2. Dissolutori Nota introduttiva I dissolutori normalmente ricevono il combustibile esaurito gia' tagliato. In questi recipienti progettati a geometria sottocritica, il materiale nucleare irraggiato viene quindi dissolto nell'acido nitrico e i rimanenti spezzoni di guaina vengono eliminati dalla corrente di processo. Recipienti a geometria sottocritica di sicurezza anticriticita' (ad esempio contenitori di piccolo diametro, anulari o a piastra) appositamente progettati o preparati per l'impiego in un impianto di ritrattamento di cui sopra, destinati alla dissoluzione del combustibile nucleare irraggiato, in grado di sopportare liquidi caldi altamente corrosivi e con possibilita' di essere caricati e revisionati a distanza. 3.3. Estrattori con solventi e attrezzature di estrazione con solventi Nota introduttiva Gli estrattori con solventi ricevono sia la soluzione di combustibile irraggiato dai dissolutori che la soluzione organica impiegata per la separazione dell'uranio, del plutonio e dei prodotti della fissione. Le attrezzature di estrazione con solventi sono normalmente progettate per rispondere a rigidi parametri di esercizio, quali lunghi tempi di vita utile senza alcun requisito di manutenzione o semplicita' di sostituzione, esercizio e regolazione, oltre che flessibilita' di fronte a condizioni di processo variabili. Estrattori con solventi appositamente progettati o preparati quali torri a riempimento o colonne a lusso pulsato, estrattori a mescolatori-decantatori o contattori centrifughi da utilizzare in un impianto di ritrattamento del combustibile irraggiato. Gli estrattori con solventi devono essere resistenti all'effetto Corrosivo dell'acido nitrico. Di solito gli estrattori sono fabbricati con acciai inossidabili a basso tenore di carbonio, titanio, zirconio o altri materiali di elevata qualita', nel rispetto di standards industriali molto elevati (comprese norme speciali per la saldatura e l'ispezione e tecniche di garanzia e controllo della qualita). 3.4. Recipienti di contenimento o stoccaggio Nota introduttiva Dalla fase di estrazione con solventi si ottengono tre principali correnti di processo in fase liquida. I serbatoi di raccolta o stoccaggio vengono utilizzati per l'ulteriore trattamento di tutte e tre le correnti: a) la soluzione di nitrato di uranio puro viene concentrata per evaporazione e sottoposta alla denitrazione dove viene convertita in ossido di uranio, che viene a sua volta riutilizzato nel ciclo di combustibile; b) la soluzione altamente radioattiva dei prodotti di fissione viene di solito sottoposta a concentrazione per evaporazione e stuccata come concentrato in fase liquida. Il concentrato puo' successivamente essere sottoposto a evaporazione e trasformato in una forma adeguata allo stoccaggio o allo smaltimento; c) la soluzione pura di nitrato di plutonio viene sottoposta a concentrazione e stoccata in attesa delle fasi successive. In particolare, i recipienti di contenimento o di stoccaggio per le soluzioni di plutonio sono progettati per evitare problemi di criticita' derivanti da cambiamenti nella concentrazione e nella forma di tale corrente di processo. Serbatoi di raccolta o stoccaggio appositamente progettati o preparati per l'utilizzo in un impianto di ritrattamento del combustibile irraggiato. I serbatoi di raccolta o stoccaggio devono essere resistenti all'azione corrosiva dell'acido nitrico. Di solito tali recipienti sono fabbricati con materiali quali acciai inossidabili a basso tenore di carbonio, titanio, zirconio o altri materiali di elevata qualita'; essi possono essere progettati per l'esercizio e la manutenzione a distanza e possono presentare le seguenti caratteristiche per il controllo della criticita' nucleare: 1) pareti o strutture interne con un equivalente di boro pari ad almeno 2%, o 2) diametro massimo di 175 mm per i recipienti cilindrici, o 3) larghezza massima di 75 mm per i recipienti anulari o a piastra. 3.5. Sistema di conversione del nitrato di plutonio in ossido di plutonio Nota introduttiva Nella maggior parte degli impianti, questo processo finale comporta la conversione della soluzione di nitrato di plutonio in biossido di plutonio. Il processo e' costituito dalle seguenti fasi principali: stoccaggio e regolazione della carica di processo, precipitazione e separazione solido/liquida, calcinazione, manipolazione del prodotto, ventilazione, gestione delle scorie e controllo del processo. Sistemi completi appositamente progettati o preparati per la conversione di nitrato di plutonio in ossido di plutonio realizzati, in particolare, in modo da evitare criticita' ed effetti nocivi delle radiazioni e ridurre al minimo i rischi di tossicita'. 3.6. Sistemi per la produzione di plutonio metallico dall'ossido di plutonio Nota introduttiva Questo processo, che potrebbe essere connesso ad un impianto di ritrattamento, comporta la fluorurazione del biossido di plutonio, di solito con l'impiego di acido fluoridrico altamente corrosivo, per la produzione di fluoruro di plutonio, che viene successivamente ridotto con calcio metallico di elevata purezza per produrre plutonio metallico e scorie di fluoruro di calcio. Il processo e' costituito dalle seguenti fasi principali: fluorurazione (ad esempio mediante attrezzature costruite con o rivestite di metallo prezioso), riduzione a metallo (ad esempio mediante crogioli in ceramica), recupero delle scorie, manipolazione del prodotto. ventilazione, gestione dei rifiuti e controllo del processo. Sistemi completi appositamente progettati o preparati per la produzione di plutonio metallico, realizzati in particolare, in modo da evitare criticita' ed effetti nocivi delle radiazioni e ridurre al minimo i rischi di tossicita'. 4. IMPIANTI PER LA FABBRICAZIONE DI ELEMENTI DI COMBUSTIBILE Un "impianto per la fabbricazione di elementi di combustibile" comprende attrezzature che: a) entrano normalmente in contatto diretto, e/o processano direttamente, o controllano, il flusso produttivo di materiali nucleari; b) sigillano il materiale nucleare all'interno del rivestimento. 5. IMPIANTI PER LA SEPARAZIONE DI ISOTOPI DI URANIO E ATTREZZATURE, DIVERSE DA STRUMENTAZIONE PER ANALISI, APPOSITAMENTE PROGETTATE E PREPARATE Tra gli elementi che sono da considerare compresi nell'espressione "attrezzature diverse da strumentazione per analisi" appositamente progettate o preparate per la separazione di isotopi di uranio figurano i seguenti. 5.1. Centrifughe a gas e assiemi e componenti appositamente progettati o preparati per l'impiego in centrifughe a gas Nota introduttiva Una centrifuga a gas e' normalmente composta di uno o piu' cilindri a parete sottile di diametro compreso tra 75 e 400 mm contenuti in un ambiente sottovuoto e fatti ruotare ad un'elevata velocita' periferica - minimo 300 m/s circa - mantenendo verticale l'asse centrale. Per raggiungere tale velocita' elevata i materiali di costruzione dei componenti rotanti devono avere un elevato rapporto resistenza/densita' e gli assiemi rotori, con i relativi componenti, devono essere fabbricati con tolleranze minime per ridurre al massimo l'eventuale squilibrio. A differenza di altri tipi di centrifughe le centrifughe a gas per l'arricchimento dell'uranio presentano, all'interno della camera del rotore, uno o piu' diaframmi rotanti a disco e una serie di tubi fissi per l'alimentazione e l'estrazione dell'UF6 in forma gassosa, con almeno tre canali separati, due dei quali collegati a deflettori che vanno dall'asse del rotore alla periferia della camera del rotore. L'ambiente sotto vuoto contiene anche una serie di elementi critici non rotanti e che, pur essendo progettati appositamente allo scopo, non sono di difficile fabbricazione ne' richiedono materiali particolari. Un sistema di centrifuga necessita tuttavia di numerosi componenti di questo tipo e pertanto la quantita' puo' fornire un'importante indicazione sull'utilizzo finale. 5.1.1. Componenti rotanti a) Assiemi rotori completi Cilindri a parete sottile, o una serie di cilindri a parete sottile collegati tra loro, costruiti con uno o piu' materiali ad alto rapporto resistenza/densita' descritti nella nota esplicativa del presente paragrafo. Se collegati tra loro, i cilindri sono uniti mediante anelli o soffietti flessibili descritti al successivo punto 5.1.1, lettera c). Il rotore, nella forma finale, e' munito di uno o piu' diaframmi e coperchi descritti al seguente punto 5.1.1, lettere d) ed e): l'insieme puo' comunque essere fornito anche solo parzialmente montato. b) Tubi rotori Cilindri a parete sottile appositamente progettati o preparati, con spessore massimo di 12 mm, diametro compreso tra 75 e 400 mm e costruiti con uno o piu' dei materiali ad alto rapporto resistenza/densita' descritti nella nota esplicativa del presente paragrafo. c) Anelli o soffietti Componenti appositamente progettati o preparati per rinforzare localmente il tubo del rotore o per collegarne un certo numero tra loro. I soffietti sono cilindretti a spirale con parere di spessore massimo di 3 mm, diametro compreso tra 75 e 400 mm e costruiti con uno o piu' dei materiali ad alto rapporto resistenza/densita' descritti nella nota esplicativa del presente paragrafo. d) Diaframmi Componenti discoidali di diametro compreso tra 75 e 400 mm, appositamente progettati o preparati per essere installati all'interno del tubo rotore della centrifuga per isolare la camera di prelievo dalla camera di separazione principale e, in alcuni casi, per favorire la circolazione dell'UF6 (gas) all'interno della camera di separazione principale del tubo rotore e costruiti con uno o piu' dei materiali ad alto rapporto resistenza/densita' descritti nella nota esplicativa del presente paragrafo. e) Coperchi superiori e inferiori Componenti discoidali di diametro compreso tra 75 e 400 mm, appositamente progettati o preparati per essere installati alle estremita' del rubo rotore per contenere l'UF6 all'interno del rubo rotore stesso e, in alcuni casi, per sostenere, mantenere o contenere quale parte integrante un elemento del cuscinetto superiore (coperchio superiore) o per contenere gli elementi rotanti del motore e il cuscinetto inferiore (coperchio inferiore), e costruiti con uno o piu' dei materiali ad alto rapporto resistenza/densita' descritti nella nota esplicativa del presente paragrafo. Nota esplicativa I materiali usati per i componenti rotanti della centrifuga sono i seguenti: a) acciaio Maraging avente carico di rottura uguale o superiore a 2,05 x 10 (elevato al nono) N/mq; b) leghe di alluminio con carico di rottura uguale o superiore a 0,46 x 10(elevato al nono) N/mq; c) materiali filamentosi adatti all'impiego in strutture composite e con moduli specifici uguali o superiori a 12,3 x 10(elevato al sesto) m, con carico di rottura specifico uguale o superiore a 0,3 x 10(elevato al sesto) m. (Per "modulo specifico" s'intende il modulo Young in N/mq diviso per il peso specifico espresso in N/mc; per "carico di rottura specifico" s'intende il carico di rottura espresso in N/mq diviso per il peso specifico espresso in N/mc). 5.1.2. Componenti statici a) Cuscinetti a sospensione magnetica Assiemi di cuscinetti appositamente progettati o preparati, costituiti da un magnete anulare sospeso in un alloggiamento contenente un mezzo di smorzamento. L'alloggiamento e' costruito con materiali resistenti all'UF6 (cfr. la nota esplicativa al paragrafo 5.2). Accoppiamento magnetico con una espansione polare o con un secondo magnete sistemato nel coperchio superiore descritto al punto 5.1.1, lettera e). Il magnete puo' essere anulare e il rapporto tra diametro esterno e diametro interno deve essere uguale o inferiore a 1,6:1. Il magnete puo' avere una permeabilita' iniziale minima di 0,15 H/m (120 000 in unita' CGS), o una induzione residua minima pari al 98,5 % o un prodotto energetico superiore a 80 KJ/mc) (10 (elevato al settimo) gauss-oersted). Oltre alle normali proprieta' dei materiali la deviazione dell'asse magnetico rispetto all'asse geometrico deve essere estremamente limitata (inferiore a 0,1 mm) e si raccomanda particolarmente l'omogeneita' del materiale del magnete. b) Cuscinetti/smorzatori Cuscinetti appositamente progettati o preparati comprendenti un assieme con coperchio a perno rotante montato su smorzatore. Il perno e temprato e una semisfera ad una estremita' ed e inferiore descritto al punto 5.1.1, lettera e), all'altra estremita'. L'albero puo' anche essere munito di cuscinetto idrodinamico. Il coperchio e una superficie. Spesso questi componenti vengono forniti separatamente dallo smorzatore. c) Pompe molecolari Cilindri appositamente progettati o preparati con scanalature elicoidali interne ottenute per estrusione o per lavorazione e fori interni ottenuti per lavorazione. Dimensioni standard: diametro interno da 75 a 400 mm, spessore minimo della parete 10 mm, con lunghezza uguale o superiore al diametro. Di solito le scanalature hanno sezione rettangolare e una profondita' minima di 2 mm. d) Statori Statori di forma anulare appositamente progettati o preparati per motori polifase a corrente alternata e ad alta velocita', del tipo ad isteresi (o riluttanza) per funzionamento sincrono sottovuoto nella gamma di frequenze tra 600 e 2 000 Hz e potenze comprese tra 50 e 1 000 VA. Gli statuti sono costituiti da avvolgimenti polifase su un nucleo in ferro laminato a bassa perdita, formato da strati sottili di spessore generalmente uguale o inferiore a 2,0 mm. e) Contenitori/alloggiamenti di centrifuga Componenti appositamente progettati o preparati per contenere l'assieme tubo rotore di una centrifuga a gas. Il contenitore e' inferiore a 30 mm e con i terminali lavorati di precisione per accogliere i cuscinetti e muniti di una o piu' flange per il montaggio. I terminali lavorati sono paralleli tra loro e perpendicolari all'asse longitudinale del cilindro con una tolleranza massima di 0,05 gradi. Il contenitore puo' anche essere una struttura a nido d'ape per accogliere vari tubi rotori. Gli alloggiamenti sono costruiti o protetti con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. f) Prese di estrazione Tubi appositamente progettati o preparati, con diametro interno uguale o inferiore a 12 mm, per l'estrazione del gas UF6 dall'interno del tubo rotore per azione di un tubo Pitot (ovvero, con un'apertura verso il flusso tangenziale del gas all'interno del tubo rotore, ad esempio piegando l'estremita' di un tubo radiale), che possono essere fissati al sistema centrale di estrazione dei gas. I tubi sono costruiti o protetti con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 5.2. Sistemi ausiliari, attrezzature e componenti appositamente progettati o preparati per impianti di arricchimento con centrifughe a gas Nota introduttiva I sistemi ausiliari, attrezzature e componenti per impianti di arricchimento con centrifughe a gas sono i sistemi di un impianto che servono ad alimentare l'UF6 alle centrifughe, a collegare le singole centrifughe tra loro a cascata (stati) per consentire un arricchimento sempre maggiore ed estrarre l'UF6 (prodotto e code) dalle centrifughe, oltre alle attrezzature necessarie ad azionare le centrifughe o a controllare l'impianto. In genere l'UF6 passa dalla forma solida a vapore in autoclavi riscaldate e viene distribuito sotto forma gassosa alle centrifughe attraverso sistemi di tubi collettori in cascata. I flussi gassosi di UF6 (prodotto e code) provenienti dalle centrifughe vengono fatti defluite anche attraverso sistemi di tubi collettori in cascata verso trappole fredde (con temperature di esercizio pari a circa 203 o 70 gradi C), deve vengono condensati prima di essere ulteriormente trasferiti in contenitori adatti al trasporto o allo stoccaggio. Poiche' migliaia di centrifughe disposte in cascata, i tubi collettori in cascata raggiungono lunghezze di svariati chilometri e presentano migliaia di saldature con una notevole ripetizione del la out. Le attrezzature, i componenti e le tubazioni sono costruiti nel rispetto di norme di livello molto elevato in materia di sottovuoto e pulizia. 5.2.1. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" e delle "code" Sistemi di lavorazione appositamente progettati e preparati, comprendenti: - autoclavi (o stazioni) di alimentazione usate per prelevare l'UF6 alle centrifughe in cascata ad una pressione massima di 100 kPa e una velocita' uguale o superiore a 1 kg/h; - desublimatori (trappole fredde) utilizzati per eliminare l'UF6 dalle cascate ad una pressione massima di 3 kPa. I desublimatori possono raggiungere una temperatura di raffreddamento di 203 K (- 70 gradi C) e una temperatura di riscaldamento di 343 K (70 gradi C); - stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per trasferire l'UF6 nei contenitori. L'impianto, le attrezzature e le tubazioni sono interamente costruiti o rivestiti con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 (cfr. la flora esplicativa di questo paragrafo) e sono costruiti nel rispetto di norme di livello molto elevato in materia di sottovuoto e pulizia. 5.2.2. Sistemi di tubi collettori Sistemi di tubazioni e sistemi collettori appositamente progettati e preparati per la manipolazione dell'UF6, all'interno delle centrifughe in cascata. La rete di tubazioni e', in genere, un sistema collettore "triplice", nel quale ogni centrifuga e' collegata a ciascun collettore: in questo senso e' presente una notevole ripetizione nella forma. I sistemi sono interamente costruiti con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 (cfr. la nota esplicativa di questo paragrafo) e sono costruiti nel rispetto di norme di livello molto elevato in materia di sottovuoto e pulizia. 5.2.3. Spettometri di massa/sorgenti di ioni per l'UF6 Spettometri di massa magnetici o quadripolari appositamente progettati e preparati per il prelievo "in linea" di campioni di carica - prodotto o code - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi tutte le caratteristiche seguenti: 1) capacita' di risoluzione unitaria per unita' di massa atomica superiore a 320; 2) sorgenti di ioni costruite o rivestite con nichelcromo, monel o placcate al nichel; 3) sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 4) sistema collettore per l'analisi isotopica. 5.2.4. Variatori di frequenza Variatori di frequenza (convertitori o invertitori) appositamente progettati e preparati per gli statori di cui al paragrafo 5.1.2, lettera d), o parti, componenti e sottoinsiemi di tali variatori di frequenza aventi tutte le caratteristiche seguenti: 1) uscita polifase da 600 a 2 000 Hz; 2) elevata stabilita' (con controllo di frequenza migliore rispetto allo 0,1 %); 3) bassa distorsione armonica (inferiore al 2 %); 4) rendimento superiore all'80 %. Nota esplicativa Gli elementi citati in precedenza entrano direttamente in contatto con il gas UF6 o controllano direttamente le centrifughe e il passaggio del gas da una centrifuga all'altra e da una cascata all'altra. Tra i materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 figurano l'acciaio inossidabile, l'alluminio, le leghe di alluminio, il nichel o le leghe contenenti una percentuale minima di nichel pari al 60%. 5.3. Insiemi e componenti appositamente progettati e preparati per l'impiego nel processo di arricchimento per diffusione gassosa Nota introduttiva Il metodo di separazione degli isotopi di uranio per diffusione gassosa comporta un assieme tecnologico principale costituito da una particolare membrana porosa di diffusione gassosa, da uno scambiatore di calore per raffreddare il gas (che si riscalda con il processo di compressione), valvole a tenuta e di controllo e tubazioni. Nella misura in cui la tecnologia della diffusione gassosa impiega l'esafluoruro di uranio (UF6), le superfici di tutte le attrezzature, tubazioni e strumenti che vengono a contatto con il gas devono essere costituite da materiali che rimangano stabili a contatto con l'UF6. Un impianto di diffusione gassosa prevede una serie di assiemi di questo tipo e pertanto le quantita' possono rappresentare un'indicazione importante dell'uso finale. 5.3.1. Barriere di diffusione gassosa a) Sottili filtri porosi appositamente progettati e preparati con materiali metallici, polimerici o ceramici resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, con una dimensione dei pori compresa tra 100 e 1000 A (angstrom), uno spessore massimo di 5 mm e, nel caso siano di forma tubolare, un diametro uguale o inferiore a 25 mm; b) composti o polveri appositamente preparati per la fabbricazione dei filtri in questione. I composti e le polveri, appositamente preparati per la realizzazione di barriere di diffusione gassosa, comprendono il nichel o leghe contenenti una percentuale minima di nichel pari al 60 %, l'ossido di alluminio o polimeri di idrocarburi interamente fluorurati con un grado minimo di purezza pari al 99,9%, una dimensione delle particelle inferiore a 10 micron e un'elevata omogeneita' nella dimensione delle particelle. 5.3.2. Alloggiamenti dei diffusori Recipienti cilindrici appositamente progettati e preparati per contenere la barriera di diffusione gassosa, sigillati ermeticamente, con diametro superiore a 300 mm e lunghezza superiore a 900 mm, oppure recipienti a sezione rettangolare di dimensioni comparabili con un collegamento in entrata e due collegamenti in uscita, tutti di diametro superiore a 50 mm, costruiti o rivestiti con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 e progettati per un'installazione di tipo orizzontale o verticale. 5.3.3. Compressori e soffianti per gas Compressori o soffianti per gas appositamente progettati e preparati, di tipo assiale, centrifuga o volumetrico, con capacita' di aspirazione volumetrica uguale o superiore a 1 mc/min di UF6 e pressione di mandata sino a varie centinaia di kPa, per un funzionamento a lungo termine in un ambiente contenente UF6 con o senza un motore elettrico di potenza adeguata, e insiemi separati di tali compressori e soffianti per gas. I compressori e le soffianti hanno un rapporto di compressione compreso tra 2:1 e 6:1 e sono costituiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 5.3.4. Dispositivi di tenuta dell'asse rotante Dispositivi di tenuta al vuoto appositamente progettati e preparati, dotati di collegamenti a tenuta di alimentazione e scarico, per la tenuta dell'asse rotante che collega il rotore del compressore o del ventilatore per gas al motore principale per garantire una tenuta adeguata contro le infiltrazioni di aria all'interno della camera interna del compressore o del ventilatore, contenente UF6. I dispositivi di tenuta sono in genere progettati per limitare infiltrazioni di gas tampone ad una velocita' inferiore a 1000 cmc/min. 5.3.5. Scambiatori di calore per il raffreddamento dell'UF6 Scambiatori di calore appositamente progettati e preparati, costruiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 (escluso l'acciaio inossidabile), con rame o con qualsiasi combinazione di tali metalli ad una velocita' di variazione della perdita di pressione inferiore a 10 Pa/h con differenza di pressione di 100 kPa. 5.4. Sistemi, attrezzature e componenti ausiliari appositamente progetti e preparati per l'impiego nel processo di arricchimento per diffusione gassosa Nota introduttiva I sistemi, le attrezzature e i componenti ausiliari per impianti di arricchimento a diffusione gassosa sono i sistemi di un impianto che servono ad alimentare l'UF6 all'assieme di diffusione gassosa, a collegare i singoli insieme tra loro a cascata (stadi) per consentire un arricchimento sempre maggiore ed estrarre l'UF6 ("prodotto" e "code") dalle cascate di diffusione. Vista l'elevata inerzia delle cascate di diffusione, l'eventuale interruzione del funzionamento e soprattutto il suo arresto comporta gravi conseguenze. Per questo motivo in un impianto di diffusione gassosa e' fondamentale mantenere, in maniera rigida e costante, il vuoto in tutti i sistemi tecnologici, la protezione automatica contro gli incidenti e una precisa regolazione automatizzata del flusso gassoso. In questo senso si rende necessario dotare l'impianto di numerosi sistemi speciali di misurazione, regolazione e controllo. In genere l'UF6 evapora da cilindri collocati all'interno di autoclavi e viene distribuito sotto forma gassosa al punto di ingresso attraverso sistemi di tubi collettori in cascata. I flussi gassosi di UF6 ("prodotto" e "code") provenienti dai punti di uscita vengono fatti defluire attraverso sistemi di tubi collettori in cascata verso trappole fredde o stazioni di compressione, dove l'UF6 in forma gassosa viene liquefatto prima di essere trasferito in contenitori adatti al trasporto o allo stoccaggio. Poiche' l'impianto di arricchimento a diffusione gassosa e' costituito da numerosi insiemi di diffusione gassosa disposti in cascata, i tubi collettori in cascata raggiungono lunghezze di svariati chilometri e presentano migliaia di saldature con una notevole ripetizione del layout. Le attrezzature, i componenti e le tubazioni sono costruiti nel rispetto di norme di livello molto elevato in materia di vuoto e pulizia. 5.4.1. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" e delle "code" Sistemi di lavorazione appositamente progettati e preparati, in grado di operare ad una pressione massima di 300 kPa e comprendenti: - autoclavi (o sistemi) di alimentazione usate per trasferire l'UF6 alle cascate di diffusione gassosa; - desublimatori (trappole fredde) utilizzati per eliminare l'UF6 dalle cascate di diffusione; - stazioni di liquefazione dove l'UF6 in forma gassosa proveniente dalla cascata viene sottoposto a compressione e raffreddato fino a trasformarsi in UF6 in forma liquida; - stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per trasferire l'UF6 nei contenitori. 5.4.2. Sistemi di tubi collettori Sistemi di tubazioni e sistemi collettori appositamente progettati e preparati per la manipolazione dell'UF6 all'interno delle cascate di diffusione gassosa. La rete di tubazioni e', in genere, un sistema collettore "duplice", nel quale ogni cella e' collegata a ciascun collettore. 5.4.3. Sistemi sottovuoto a) Collettori di grandi dimensioni per vuoto, tubi di distribuzione e pompe per vuoto appositamente progettati e preparati, con una capacita' di aspirazione uguale o superiore a 5 mc/min. b) Pompe per vuoto appositamente progettare per funzionare in atmosfere contenenti UF6, costituite o rivestite di alluminio, nichel o leghe contenenti una percentuale minima di nichel superiore al 60 %. Le pompe possono essere rotative (a capsulismo) o volumetriche, possono agire per trasporto meccanico o essere dotate di dispositivi di tenuta al fluorocarbonio e possono richiedere particolari fluidi. 5.4.4. Speciali valvole di intercettazione e di controllo Valvole a soffietto, di intercettazione e di controllo, manuali o automatiche, costruite con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 e aventi un diametro compreso tra 40 e 1 500 mm, appositamente progettate o preparate per l'installazione nei sistemi principali e ausiliari degli impianti di arricchimento per diffusione gassosa. 5.4.5. Spettrometri di massa/sorgenti di ioni per UF6 Spettrometri di massa magnetici o quadripolari appositamente progettati e preparati per il prelievo "in linea" di campioni di carica - prodotto o code - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi tutte le caratteristiche seguenti: 1) capacita' di risoluzione unitaria per unita' di massa atomica superiore a 320; 2) sorgenti di ioni costruite o rivestite di nichelcromo, monel o placcate al nichel; 3) sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 4) sistema collettore per l'analisi isotopica. Nota esplicativa Gli elementi citati in precedenza entrano direttamente in contatto con il gas UF6 o controllano direttamente il flusso all'interno della cascata. Tutte le superfici a contatto con il gas impiegato devono essere interamente costituite o rivestite con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. Ai fini dei paragrafi relativi agli elementi utilizzati nella diffusione gassosa, tra i materiali resistenti all'UF6 figurano l'acciaio inossidabile, l'alluminio, le leghe di alluminio, l'ossido di alluminio, il nichel o le leghe contenenti una percentuale minima di nichel pari al 60 %, oltre che i polimeri di idrocarburi fluorurati resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 5.5. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati e preparati per l'impiego negli impianti di arricchimento aerodinamici Nota introduttiva Nei processi di arricchimento aerodinamici una miscela di UF6 in forma gassosa e di gas leggeri (idrogeno o elio) viene sottoposta a compressione e trasferita in elementi di separazione dove avviene il processo di separazione isotopica attraverso la generazione di elevate forze centrifughe in un ambiente a parete curva. Attualmente sono stati sviluppati due processi di questo tipo: la separazione con ugelli e la separazione con tubi vortex (vortex). In entrambi i processi i componenti principali della fase di separazione comprendono recipienti cilindrici contenenti gli elementi specifici deputati alla separazione (ugelli o tubi vortex), i compressori per gas e gli scambiatori di calore che eliminano il calore prodotto durante la compressione. Un impianto aerodinamico prevede una serie di stadi di questo tipi e in tal senso le quantita' possono fornire un'indicazione importante dell'utilizzo finale. Poiche' nei processi aerodinamici si utilizza l'UF6 tutte le superfici delle attrezzature, delle tubazioni e degli strumenti che entrano in contatto con il gas devono essere costruite con materiali che rimangano stabili in caso di contatto con l'UF6. Nota esplicativa Gli elementi citati in questo paragrafo entrano direttamente in contatto con il gas UF6 o controllano direttamente il flusso all'interno della cascata. Tutte le superfici a contatto con il gas impiegato devono essere interamente costituite o rivestite di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. Ai fini del paragrafo relativo agli elementi utilizzati nel processo aerodinamico di arricchimento, tra i materiali resistenti all'UF6 figurano il rame, l'acciaio inossidabile, l'alluminio, le leghe di alluminio, il nichel o le leghe contenenti una percentuale minima di nichel pari al 60 %, oltre che i polimeri di idrocarburi interamente fluorurati resistenti all'UF6. 5.5.1. Ugelli di separazione Ugelli di separazione e relativi assiemi appositamente progettati o preparati. Gli ugelli di separazione sono costituiti da condotti curvi fessurati con un raggio di curvatura inferiore a 1 mm, resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 e dotati, all'interno, di un separatore a lama per suddividere il flusso di gas in due correnti. 5.5.2. Tubi vortex Tubi vortex e relativi assiemi appositamente progettati o preparati. I tubi sono cilindrici o conici, costruiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, con un diametro compreso tra 0,5 e 4 cm, un rapporto massimo lunghezza/diametro pari a 20:1 e con una o piu' prese tangenziali. I tubi possono essere muniti di appendici del tipo a ugello ad una estremita' o ad entrambe. Nota esplicativa Il gas di alimentazione penetra nel tubo vorticoso tangenzialmente da un'estremita' o attraverso diffusori a vortice o in numerose posizioni tangenziali situate sul perimetro del tubo. 5.5.3. Compressori e soffianti per gas Compressori o soffianti per gas appositamente progettati e preparati, di tipo assiale, centrifugo o volumetrico, costituiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, con capacita' di aspirazione volumetrica uguale o superiore a 2 mc/min di miscela di UF6 e di veicolo gassoso (idrogeno o elio). Nota esplicativa In genere i compressori e le soffianti per gas presentano un rapporto di compressione compreso tra 1,2:1 e 6:1. 5.5.4. Dispositivi di tenuta dell'asse rotante Dispositivi di tenuta appositamente progettati e preparati, dotati di collegamenti di alimentazione e scarico, per la tenuta dell'asse rotante che collega il rotore del compressore o del ventilatore per gas al motore principale per garantire una tenuta adeguata contro la fuoriuscita di gas o le infiltrazioni di aria o di gas di tenuta all'interno della camera interna del compressore o del ventilatore, contenente la miscela di UF6/veicolo gassoso. 5.5.5. Scambiatori di calore per il raffreddamento del gas Scambiatori di calore appositamente progettati e preparati, costruiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 5.5.6. Alloggiamenti degli elementi di separazione Alloggiamenti per elementi di separazione costruiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, appositamente progettati e preparati per contenere i tubi vortex o gli ugelli di separazione. Nota esplicativa Gli alloggiamenti possono essere recipienti cilindrici con diametro superiore a 300 mm e lunghezza superiore a 900 mm, oppure recipienti di forma rettangolare di dimensioni comparabili e progettati per un'installazione di tipo orizzontale o verticale. 5.5.7. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" e delle "code" Sistemi di lavorazione o attrezzature per impianti di arricchimento, costruiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, appositamente progettati e preparati, comprendenti: a) autoclavi, forni o sistemi di alimentazione usati per trasferire l'UF6 alla fase di arricchimento; b) desublimatori (trappole fredde) utilizzati per eliminare l'UF6 dal processo di arricchimento per il successivo trasferimento dopo riscaldamento; c) stazioni di solidificazione o liquefazione utilizzate per eliminare l'UF6 dal processo di arricchimento dopo averlo sottoposto a compressione e convertito in forma liquida o solida; d) stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per trasferire l'UF6 nei contenitori. 5.5.8. Sistemi di tubi collettori Sistemi di tubi collettori, costruiti o rivestiti con materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 appositamente progettati e preparati per a manipolazione dell'UF6 all'interno delle cascate aerodinamiche. La rete di tubazioni e', in genere, un sistema collettore "duplice", nel quale ogni stadio o gruppo di stadi e' collegato a ciascun collettore. 5.5.9. Sistemi e pompe per vuoto a) Sistemi per vuoto appositamente progettati e preparati per funzionare in atmosfere contenenti UF6 con una capacita' di aspirazione uguale o superiore a 5 mc/min, costituiti da collettori a vuoto, tubi di distribuzione e pompe per vuoto. b) Pompe per vuoto appositamente progettate o preparate per funzionare in atmosfere contenenti UF6 costituite o rivestite di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. Le pompe possono essere dotate di dispositivi di tenuta al fluorocarbonio e richiedere particolari fluidi. 5.5.10. Speciali valvole di intercettazione e di controllo Valvole a soffietto, di intercettazione e di controllo, manuali o automatiche, costruire o rivestite di materiali resistenti all'azione corrosiva UF6 e aventi un diametro compreso tra 40 e 1500 mm, appositamente progettate o preparate per l'installazione nei sistemi principali e ausiliari degli impianti di arricchimento aerodinamici. 5.5.11. Spettrometri di massa/sorgenti di ioni per UF6 Spettrometri di massa magnetici o quadripolari appositamente progettati e preparati per il prelievo "in linea" di campioni di carica - "prodotto" o "code" - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi tutte le caratteristiche seguenti: 1. capacita' di risoluzione unitaria per massa superiore a 320; 2. sorgenti di ioni costruite o rivestite di nichelcromo, monel o placcate al nichel; 3. sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 4. sistema collettore per l'analisi isotopica. 5.5.12. Sistemi di separazione UF6/veicolo gassoso Sistemi appositamente progettati e preparati per separare l'UF6 dal veicolo gassoso (idrogeno o elio). Nota esplicativa I sistemi sono progettati per ridurre il contenuto di UF6 presente nel veicolo gassoso a 1 ppm o meno e possono comprendere le seguenti attrezzature: a) scambiatori di calore criogenici o crioseparatori in grado di raggiungere temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; b) unita' di refrigerazione criogeniche in grado di raggiungere temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; c) ugelli di separazione o tubi vortex per separare l'UF6 dal veicolo gassoso; d) trappole fredde per l'UF6 in grado di raggiungere temperature di -20 gradi C o temperature inferiori. 5.6. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati o preparati per l'impiego in impianti di arricchimento a scambio chimico o a scambio ionico Nota introduttiva La leggera differenza di massa tra gli isotopi di uranio provoca esigue modifiche nell'equilibrio delle reazioni chimiche, che si possono sfruttare per la separazione degli isotopi. In quest'ambito sono stati sviluppati due processi principali: lo scambio chimico liquido-liquido e lo scambio ionico solido-liquido. Nel processo di scambio chimico liquido-liquido, le fasi di liquidi immiscibili (acquosa e organica) sono messe in contatto in controcorrente per creare l'effetto a cascata di migliaia di fasi di separazioni. La fase acquosa e' rappresentata dal cloruro di uranio in una soluzione di acido cloridrico; la fase organica e' rappresentata da un estraente contenente cloruro di uranio in un solvente organico. I contattori utilizzati nella cascata di separazione possono essere colonne di scambio liquido-liquido (ad esempio colonne pulsate con piatti forati) o contattori centrifughi. Le reazioni chimiche (ossidazione e riduzione) devono avvenire ad entrambe le estremita' della cascata di separazione per garantire il necessario riflusso in ogni estremita'. Uno dei principali problemi di progettazione e' dato dalla necessita' di evitare la contaminazione dei flussi impiegati nel processo con determinati ioni metallici: per questo motivo vengono impiegate colonne e tubazioni in plastica o con rivestimento in plastica (ivi compresi polimeri di fluorocarbonio) o con rivestimento in vetro. Nel processo di scambio ionico solido-liquido l'arricchimento avviene tramite adsorbimento/desorbimento di uranio su resine o adsorbenti speciali di scambio ionico ad azione rapida. Una soluzione di uranio in acido cloridrico e altri agenti chimici viene introdotta in colonne di arricchimento cilindriche contenenti letti riempiti di adsorbente. Per un processo continuo e' necessario un sistema di riflusso che rilasci l'uranio contenuto nell'adsorbente nel flusso di liquido, al fine di raccogliere il "prodotto" e le "code". A tal fine si usano opportuni agenti chimici di ossido/riduzione che vengono completamente rigenerati in circuiti esterni separati e che possono essere parzialmente rigenerati all'interno delle stesse colonne di separazione isotopica. La presenza di soluzioni concentrate di acido cloridrico ad alta temperatura fa si' che le attrezzature debbano essere costituite o rivestite di materiali speciali anticorrosione. 5.6.1. Colonne di scambio liquido-liquido (scambio chimico) Colonne di scambio liquido-liquido in controcorrente con alimentazione meccanica (ad esempio colonne pulsate con piatti forati, estrattori a piatti con moto alternativo e colonne con mescolatori interni a turbina), appositamente progettate o preparate per l'arricchimento dell'uranio attraverso il processo di scambio chimico. Per garantire la resistenza alla corrosione delle soluzioni concentrate di acido cloridrico, le colonne e le relative parti interne sono costruire o rivestite di opportuni materiali plastici (quali i polimeri di fluorocarbonio) o di vetro. Il tempo di permanenza delle colonne in uno stadio deve essere breve (al massimo 30 secondi). 5.6.2. Contattori centrifughi liquido-liquido (scambio chimico) Contattori centrifughi liquido-liquido appositamente progettati o preparati per l'arricchimento dell'uranio attraverso il processo di scambio chimico. I contattori sfruttano la rotazione per disperdere i flussi organici e acquosi e, successivamente, la forza centrifuga per separare le fasi. Per garantire la resistenza alla corrosione delle soluzioni concentrate di acido cloridrico, i contattori sono costruiti o rivestiti di opportuni materiali plastici (quali i polimeri di fluorocarbonio) o di vetro. Il tempo di permanenza dei contattori centrifughi deve essere breve (al massimo 30 secondi). 5.6.3. Sistemi e attrezzature di riduzione dell'uranio (scambio chimico) a) Celle di riduzione per via elettrochimica appositamente progettate o preparate per ridurre l'uranio da una valenza ad un'altra per l'arricchimento dell'uranio attraverso il processo di scambio chimico. I materiali delle celle che vengono a contatto con le soluzioni impiegate nel processo devono essere resistenti all'azione corrosiva delle soluzioni concentrate di acido cloridrico. Nota esplicativa Lo scomparto catodico delle celle deve impedire la riossidazione dell'uranio alla valenza superiore. Per mantenere l'uranio nello scomparto catodico, la cella puo' essere munita di un diaframma impervio costituito di particolare materiale di scambio cationico. Il catodo ecostituito da un adeguato conduttore solido come la grafite. b) Sistemi sul lato "prodotto" della cascata opportunamente progettati o preparati per estrarre l'U4+ dal flusso organico, regolando la concentrazione dell'acido e alimentando le celle di riduzione per via elettrochimica. Nota esplicativa Questi sistemi sono costituiti di attrezzature di estrazione con solventi per lo stripping dell'U4+ dal flusso organico nella soluzione acquosa, evaporatori o altre attrezzature per la regolazione e il controllo del pH della soluzione, pompe o altri dispositivi di trasferimento per l'alimentazione delle celle di riduzione per via elettrochimica. Uno dei principali problemi di progettazione consiste nella necessita' di evitare la contaminazione del flusso acquoso con alcuni ioni metallici; per questo motivo, per le parti che vengono a contatto con i flussi coinvolti nel processo, il sistema e' realizzato o rivestito di materiali adeguati (ad esempio vetro, polimeri di fluorocarbonio, polifenilsolfato, solfone polietere e grafite impregnata di resina). 5.6.4. Sistemi di preparazione della carica (scambio chimico) Sistemi appositamente progettati o preparati per la produzione di soluzioni di cloruro di uranio di purezza elevata per gli impianti di separazione degli isotopi di uranio con il processo di scambio chimico. Nota esplicativa Questi sistemi sono costituiti di attrezzature per la dissoluzione, l'estrazione con solventi e/o lo scambio ionico per la purificazione, e di celle elettrolitiche destinate alla riduzione dell'U6+ dell'U4+ a U3+. Questi sistemi producono soluzioni di cloruro di uranio contenenti solo alcune parti per milione di impurita' metalliche, ad esempio di cromo, ferro, vanadio, molibdeno e altri cationi bivalenti o di valenza superiore. Tra i materiali impiegati per la costruzione delle parti del sistema per il trattamento dell'U3+ ad elevata purezza figurano il vetro, i polimeri di fluorocarbonoio, il polifenilsolfato, il solfone polietere o la grafite rivestita in plastica e impregnata di resina. 5.6.5. Sistemi per l'ossidazione dell'uranio (scambio chimico) Sistemi appositamente progettati o preparati per l'ossidazione dell'U3+ in U4+ che viene rinviato alla cascata di separazione degli isotopi di uranio nel processo di arricchimento per scambio chimico. Nota esplicativa I sistemi possono comprendete le seguenti attrezzature: a) attrezzatura che mette in contatto il cloro e l'ossigeno con l'effluente acquoso proveniente dall'impianto di separazione isotopica ed estrae l'U4+ nella corrente organica rigenerata proveniente dal lato prodotta della cascata; b) attrezzatura che separa l'acqua dall'acido cloridrico, in modo che l'acqua e l'acido cloridrico concentrato possano essere reintrodotti nel processo nei punti giusti. 5.6.6. Resine e adsorbenti scambiatori di ioni a reazione rapido (scambio ionico) Resine o adsorbenti scambiatori di ioni a reazione rapida appositamente progettati o preparati per l'arricchimento dell'uranio con il processo di scambio ionico, comprese le resine porose macroreticolari, e/o strutture pellicolari nelle quali i gruppi attivi di scambio chimico sono limitati al rivestimento sulla superficie di una struttura di supporto porosa inattiva e altre strutture composite sotto qualsiasi forma, comprese particelle e fibre. Le resine o gli adsorbenti scambiatori di ioni hanno un diametro massimo di 0,2 mm e devono presentare una resistenza chimica all'azione delle soluzioni concentrate di acido cloridrico ed essere sufficientemente robusti per non degradarsi all'interno delle colonne di scambio. Le resine e gli adsorbenti sono appositamente progettati per raggiungere una cinetica molto rapida di scambio degli isotopi di uranio (tempo di semi-reazione inferiore a 10 secondi) e sono in grado di operare a temperature comprese tra i 100 gradi C e i 200 gradi C. 5.6.7. Colonne di scambio ionico (scambio ionico) Colonne cilindriche con diametro superiore a 1 000 mm destinate a contenere e sostenere i letti riempiti di resine/adsorbenti scambiatori di ioni, appositamente progettate o preparate per l'arricchimento dell'uranio con il processo di scambio ionico. Le colonne sono costituite o rivestite di materiali (come il titanio o le plastiche al fluorocarbonio) resistenti all'azione corrosiva delle soluzioni concentrate di acido cloridrico e sono in grado di operare a temperature comprese tra i 100 gradi C e i 200 gradi C e a pressioni superiori a 0,7 MPa. 5.6.8. Sistemi di scambio ionico a riflusso (scambio ionico) a) Sistemi di riduzione per via chimica o elettrochimica appositamente progettati o preparati per la rigenerazione dei riducenti chimici impiegati nella cascate per l'arricchimento dell'uranio tramite scambio ionico. b) Sistemi di ossidazione per via chimica o elettrochimica appositamente progettati o preparati per la rigenerazione degli ossidanti chimici impiegati nelle cascate per l'arricchimento dell'uranio tramite scambio ionico. Nota esplicativa Il processo di arricchimento a scambio ionico puo' avvalersi, ad esempio, di titanio trivalente (Ti3+) come catione riducente: in tal caso il sistema di riduzione consentirebbe di ottenere Ti3+ riducendo Ti4+. Il processo puo' utilizzare, ad esempio, il ferro trivalente (Fe3+) come ossidante: in tal caso il sistema di ossidazione consentirebbe di ottenere Fe3+ ossidando Fe2+. 5.7. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati o preparati per l'utilizzo in impianti di arricchimento a laser Nota introduttiva Gli attuali sistemi deputati all'arricchimento mediante laser rientrano in due categorie: i sistemi in cui viene utilizzato il vapore di uranio atomico e quelli in cui si utilizza il vapore di un composto dell'uranio. La nomenclatura piu' comunemente utilizzata per questi processi e' la seguente: prima categoria - separazione isotopica di vapore atomico a laser (AVLIS); seconda categoria -separazione isotopica molecolare a laser (MLIS) e reazione chimica mediante attivazione isotopica selettiva a laser (CRISLA). I sistemi, le attrezzature e i componenti per gli impianti di arricchimento a laser comprendono: a) dispositivi di alimentazione del vapore dell'uranio metallico (per la fotoionizzazione selettiva) o dispositivi per alimentare il vapore di un composto dell'uranio (per la fotodissociazione o l'attivazione chimica); b) dispositivi per raccogliere l'uranio metallico arricchito e esaurito (i cosiddetti "prodotto" e "code") appartenenti alla prima categoria, e dispositivi per raccogliere i composti dissociati o che hanno subito la reazione ("prodotto") e il materiale che non ha subito processi ("code") appartenenti alla seconda categoria; c) sistemi laser per l'eccitazione selettiva di 235U; d) attrezzature per la preparazione della carica e la conversione del prodotto. Vista la complessa spettroscopia degli atomi e dei composti di uranio, puo' essere necessario incorporare una serie di tecnologie laser disponibili. Nota esplicativa Molti degli elementi elencati in questo paragrafo vengono direttamente in contatto con il vapore o il liquido di uranio metallico e con i gas impiegati nel processo, costituiti da UF6 o da una miscela di UF6 e altri gas. Tutte le superfici che vengono a contatto con l'uranio o con l'UF6 sono interamente costituite o rivestite con materiali anti-corrosione. Ai fini del paragrafo sui dispositivi di arricchimento a laser, tra i materiali resistenti all'azione corrosiva dei vapori o dei liquidi di uranio metallico o delle leghe di uranio figurano la grafite rivestita di ossido di ittrio (III) e il tantalio; tra i materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6 figurano il rame, l'acciaio inossidabile, l'alluminio, le leghe di alluminio, il nichel o le leghe con una percentuale di nichel superiore al 60 % e i polimeri di idrocarburi interamente fluorurati anti-UF6. 5.7.1. Sistemi di vaporizzazione dell'uranio (AVLIS) Sistemi di vaporizzazione dell'uranio appositamente progettati o preparati comprendenti cannoni a fascio elettronico a striscia o a scansione ad elevata potenza, con potenza utile sull'obiettivo superiore a 2,5 kW/cm. 5.7.2. Sistemi di manipolazione dell'uranio metallico in forma liquida (AVLIS) Sistemi di manipolazione del metallo liquido appositamente progettati o preparati per l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso e costituiti da crogioli e da sistemi di raffreddamento per crogioli. Nota esplicativa I crogioli e le altre parti di questo sistema che vengono a contatto con l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso sono costituiti o rivestiti di materiali caratterizzati da una sufficiente resistenza alla corrosione e al calore. Tra i materiali piu' indicati figurano il tantalio, la grafite rivestita di ossido di ittrio (III), la grafite rivestita di altri ossidi di terre rare a loro miscele. 5.7.3. Sistemi collettori dell'uranio metallico ("prodotto" e "code") (AVLIS) Sistemi collettori dell'uranio metallico ("prodotto" e "code") appositamente progettati o preparati per l'uranio metallico in forma liquida o solida. Nota esplicativa I componenti di questi sistemi sono costituiti o rivestiti di materiali resistenti al calore e all'azione corrosiva dell'uranio metallico sotto forma di vapore o liquido [ad esempio grafite rivestita di ossido di ittrio (III) e tantalio] e possono comprendere tubi, valvole, raccordi, "canalette", passanti, scambiatori di calore e piastre collettrici per i sistemi di separazione per via magnetica, elettrostatica o di altro genere. 5.7.4. Alloggiamenti dei moduli di separazione (AVLIS) Serbatoi cilindrici o a sezione rettangolare appositamente progettati o preparati per contenere la sorgente di vapore di uranio metallico, il cannone a fascio elettronico e i sistemi collettori del "prodotto" e delle "code". Nota esplicativa Gli alloggiamenti sono muniti di molteplici porte per i passanti elettrici e idrici, finestre per il raggio laser, connessioni delle pompe per vuoto e dispositivi di diagnostica e controllo della strumentazione. Essi sono inoltre predisposti con aperture e chiusure che consentano la sostituzione dei componenti interni. 5.7.5. Ugelli a espansione supersonica (MLIS) Ugelli a espansione supersonica appositamente progettati o preparati per il raffredamento di miscele di UF6 e veicolo gassoso ad una temperatura uguale o inferiore a 150 K e resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 5.7.6. Dispositivi collettori del prodotto del fluoruro di uranio (MLIS) Dispositivi collettori del prodotto solido del pentafluoruro di uranio (UF5) composti di collettori a filtro, per urto o a ciclone o da un'eventuale combinazione degli stessi, resistenti all'azione corrosiva dell'ambiente UF5/UF6. 5.7.7. Compressori per UF6/veicolo gassoso (MLIS) Compressori per miscele di UF6/veicolo gassoso appositamente progettati o preparati per operare a lungo in un ambiente contenente UF5. I componenti dei compressori che vengono a contatto con i gas impiegati nel processo sono costituiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6. 5.7.8. Dispositivi di tenuta dell'asse rotante (MLIS) Dispositivi di tenuta dell'asse rotante appositamente progettati e preparati, dotati di collegamenti di alimentazione e scarico, per la tenuta dell'asse che collega il rotore del compressore al motore principale per garantire una tenuta adeguata contro la fuoriuscita di gas o le infiltrazioni di aria o di gas di tenuta nella camera interna del compressore contenente la miscela di UF6/veicolo gassoso. 5.7.9. Sistemi di fluorurazione (MLIS) Sistemi appositamente progettati e preparati per trasformare l'UF5 (solido) in UF6 (gas) tramite fluorurazione. Nota esplicativa Questi sistemi sono progettati per la fluorurazione della polvere di UF5 raccolta in UF6, che viene successivamente raccolto in contenitori per prodotto o trasferito come carica alle unita' MLIS per un ulteriore arricchimento. Una tecnica prevede che la reazione di fluorurazione venga realizzata all'interno dell'impianto di separazione isotopica e il materiale viene fatto reagire e recuperato direttamente dai collettori del "prodotto". Secondo un'altra tecnica, invece, la polvere di UF5 puo' essere eliminata/trasferita dai collettori del "prodotto" in recipienti adeguati per effettuare a fluorurazione (ad esempio reattori a combustibile fluidizzato, reattori elicoidali o torri a fiamma). Entrambe le tecniche ricorrono ad attrezzature per lo stoccaggio e il trasferimento del fluoro (o di altri agenti di fluorurazione) e per la raccolta e il trasferimento dell'UF6. 5.7.10. Spettrometri di massa/sorgenti di ioni per UF6 (MLIS) Spettrometri di massa magnetici o quadripolari appositamente progettati e preparati per il prelievo "in linea di campioni di carica - prodotto o code - dai flussi gassosi di UF6 ed aventi tutte le caratteristiche seguenti: 1. capacita' di risoluzione unitaria per massa superiore a 320; 2. sorgenti di ioni costruite o rivestite di nichelcromo, monel o placcate al nichel; 3. sorgenti di ioni a bombardamento elettronico; 4. collettore per l'analisi isotopica. 5.7.11. Sistemi di alimentazione e sistemi di prelievo del "prodotto" e delle "code" (MLIS) Sistemi o attrezzature per impianti di arricchimento, costruiti o rivestiti di materiali resistenti all'azione corrosiva dell'UF6, appositamente progettati e preparati, comprendenti: a) autoclavi, forni o sistemi di alimentazione usati per trasferire l'UF6 alla fase di arricchimento; b) desublimatori (trappole fredde) utilizzati per eliminare l'UF6 dal processo di arricchimento per il successivo trasferimento dopo riscaldamento; c) stazioni di solidificazione o liquefazione utilizzate per eliminare l'UF6 dal processo di arricchimento dopo averlo sottoposto a compressione e convertito in forma liquida o solida; d) stazioni del "prodotto" e delle "code" usate per trasferire l'UF6 nei contenitori. 5.7.12. Sistemi di separazione UF6/veicolo gassoso (MLIS) Sistemi appositamente progettati e preparati per separare l'UF6 dal veicolo gassoso (azoto, argon o altri gas). Nota esplicativa I sistemi possono comprendere le seguenti attrezzature: a) scambiatori di calore criogenici o crioseparatori in grado di raggiungere temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; b) unita' di refrigerazione criogeniche in grado di raggiungere temperature di -120 gradi C o temperature inferiori; c) trappole fredde per l'UF6 in grado di raggiungere temperature di -20 gradi C o temperature inferiori. 5.7.13. Sistemi laser (AVLIS, MLIS e CRISLA) Laser o sistemi laser appositamente progettati o preparati per la separazione degli isotopi di uranio. Nota esplicativa Il sistema laser per il processo AVLIS in genere e' costituito di due laser: un laser ai vapori di rame e un laser a colorante. Il sistema laser per l'MLIS comprende, in genere, un laser a CO2 o a eccimeri e una cella ottica multi-pass con specchi girevoli alle due estremita'. Nel caso di uso per lunghi periodi di tempo, i laser o i sistemi laser impiegati nelle due tecniche richiedono la presenza di uno stabilizzatore delle frequenze di spettro. 5.3. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati o preparati per l'impiego negli impianti di arricchimento per separazione a plasma Nota introduttiva Nel processo di separazione a plasma, un plasma di ioni di uranio attraversa un campo elettrico alla frequenza di risonanza degli ioni 235U affinche' essi assorbano energia e aumentino il diametro degli orbitali esterni. Gli ioni con orbitali di maggior diametro vengono bloccati per ottenere un prodotto arricchito di 235U. Il plasma, ottenuto per ionizzazione del vapore di uranio, e' contenuto in una camera sotto vuoto con un campo magnetico molto intenso prodotto da un magnete superconduttore. Tra i sistemi tecnologici piu' importanti di questo processo figurano il sistema di produzione del plasma di uranio, il modulo di separazione dotato di magnete superconduttore e i sistemi di eliminazione del metallo per la successiva raccolta del "prodotto" e delle "code". 5.8.1. Sorgenti di potenza a microonde e antenne Sorgenti di potenza a microonde e antenne appositamente progettate e preparate per la produzione o l'accelerazione di ioni, aventi le seguenti caratteristiche: frequenza superiore a 30 GHz e potenza di uscita media superiore a 50 kW per la produzione di ioni. 5.8.2. Bobine di eccitazione ionica Bobine di eccitazione ionica a radiofrequenza appositamente progettate e preparate per frequenze superiori a 100 kHz e in gradi di sopportare una potenza media superiore a 40 kW. 5.3.3. Generatori di plasma di uranio Generatori di plasma di uranio appositamente progettati e preparati, che possono contenere cannoni a fascio elettronico a striscia o a scansione con potenza utile sull'obiettivo superiore a 2,5 kW/cm. 5.8.4. Sistemi di manipolazione dell'uranio metallio in forma liquida Sistemi di manipolazione del metallo liquido appositamente progettati o preparati per l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso e costituiti da crogioli e da sistemi di raffreddamento per i crogioli. Nota esplicativa I crogioli e le altre parti di questo sistema che vengono a contatto con l'uranio fuso o le leghe di uranio fuso sono costituiti o rivestiti di materiali caratterizzati da una sufficiente resistenza alla corrosione e al calore. Tra i materiali piu' indicati figurano il tantalio, la grafite rivestita di ossido di ittrio (III), la grafite rivestita di altri ossidi di terre rare o loro miscele. 5.8.5. Sistemi collettori dell'uranio metallico ("prodotto" e "code") Sistemi collettori dell'uranio metallico in forma solida ("prodotto" e "code") appositamente progettati o preparati. Questi sistemi sono costituiti o rivestiti di materiali resistenti al calore e all'azione corrosiva dell'uranio metallico sotto forma di vapori, ad esempio grafite rivestita di ossido di ittrio (III) e tantalio. 5.8.6. Alloggiamenti dei moduli di separazione Serbatoi cilindrici appositamente progettati o preparati per l'impiego negli impianti di arricchimento per separazione a plasma e destinati a contenere la sorgente di plasma di uranio, la bobina a radiofrequenza e i collettori del "prodotto" e delle "code". Nota esplicativa Gli alloggiamenti sono muniti di molteplici porte per i passanti elettrici, le connessioni delle pompe a diffusione e i dispositivi di diagnostica e controllo della strumentazione. Essi sono inoltre predisposti con aperture e chiusure che consentano la sostituzione dei componenti interni e siano costituiti di idonei materiali non magnetici come l'acciaio inossidabile. 5.9. Sistemi, attrezzature e componenti appositamente progettati o preparati per l'impiego in impianti di arricchimento per via elettromagnetica Nota introduttiva Nel processo per via elettromagnetica gli ioni di uranio metallico prodotto per ionizzazione di un sale (solitamente Ucl4) vengono accelerati e fatti passare attraverso un campo magnetico che porta gli ioni dei vari isotopi a seguire percorsi diversi. Principali componenti di un separatore elettromagnetico di isotopi: campo magnetico per la diversione/separazione del fascio ionico degli isotopi, sorgente di ioni con relativo sistema di accelerazione e collettori degli ioni separati. Sistemi ausiliari: sistema di alimentazione del magnete, sistema di alimentazione ad alta tensione per la sorgente di ioni, sistema sotto vuoto e ampi sistemi di manipolazione chimica per il recupero del prodotto e la pulitura/riciclaggio dei componenti. 5.9.1. Separatori elettromagnetici di isotopi Separatori elettromagnetici di isotopi appositamente progettati o preparati per la separazione degli isotopi di uranio e relative attrezzature o componenti, comprendenti: a) Sorgenti di ioni Sorgenti di ioni, singole o multiple, appositamente progettate o preparate, costituite da una sorgente di vapore, uno ionizzatore e un acceleratore del fascio e costruite con materiali idonei quali la grafite, l'acciaio inossidabile o il rame, in grado di fornire una corrente totale del fascio uguale o superiore a 50 mA. b) Piastre collettrici Piastre collettrici con due o piu' fenditure e cavita' appositamente progettate o preparate per ricevere i fasci di ioni di uranio arricchito ed esaurito e costruite con materiali idonei come la grafite o l'acciaio inossidabile. c) Alloggiamenti sotto vuoto Alloggiamenti sotto vuoto appositamente progettati a preparati per i separatori elettromagnetici dell'uranio, costruiti con adeguati materiali non magnetici come l'acciaio inossidabile e destinati ad operare ad una pressione massima di 0,1 Pa. Nota esplicativa Gli alloggiamenti sono destinati in particolare a contenere le sorgenti di ioni, le piastre collettrici e i rivestimenti raffreddati ad acqua; sono inoltre dotati di attacchi per le pompe a diffusione e di aperture e chiusure per lo smontaggio e la reinstallazione di questi componenti. .sp, d) Espansioni polari magnetiche Espansioni polari magnetiche con un diametro superiore a 2 m, appositamente progettate o preparate per mantenere un campo magnetico costante all'interno di un separatore di isotopi elettromagnetico e per trasferire il campo magnetico tra separatori adiacenti. 5.9.2. Alimentatori ad alta tensione Alimentatori ad alta tensione per le sorgenti di ioni, appositamente progettati o preparati, con tutte le seguenti caratteristiche: funzionamento continuo, tensione di uscita uguale o superiore a 20000 V, torrente di uscita pari o superiore a 1 A e variazione di tensione migliore di 0,01 % in un periodo di 8 ore. 5.9.3. Alimentatori per magneti Alimentatori per magneti a corrente continua di potenza elevata, appositamente progettati o preparati, con tutte le seguenti caratteristiche: produzione continua di corrente uguale o superiore a 500 A ad una tensione uguale o superiore a 100 V e variazione di tensione migliore di 0,01 % in un periodo di 8 ore. 6. IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ACQUA PESANTE, DEUTERIO E COMPOSTI DEL DEUTERIO, E ATTREZZATURE APPOSITAMENTE PROGETTATE O PREPARATE Nota introduttiva .s L'acqua pesante si puo' produrre con vari processi, ma i due che si sono rivelati piu' adatti sotto il profilo commerciale sono lo scambio acqua-acido solfidrico (processo GS) e lo scambio ammoniaca- idrogeno. Il processo GS si basa sullo scambio di idrogeno e deuterio tra l'acqua e l'acido solfidrico che avviene in una serie di torri nelle quali la parte superiore viene mantenuta a bassa temperatura e la parte inferiore a temperatura elevata. L'acqua scorre dall'alto verso il basso mentre l'acido solfidrico gassoso circola dal basso verso l'alto: il gas e l'acqua si mescolano grazie a una serie di piatti perforati. Il deuterio migra verso l'acqua a basse temperature e verso l'acido solfidrico a temperature elevate. Il gas o l'acqua arricchiti di deuterio vengono eliminati dalla torre del primo stadio nel punto di giunzione tra le sezioni calde e fredde e il processo viene ripetuto nelle torri degli stadi successivi. Il prodotto ottenuto nell'ultimo stadio, ovvero acqua arricchita fino al 30 % di deuterio, viene inviato all'impianto di distillazione dove viene prodotta acqua pesante adatta al reattore, ovvero contenente ossido di deuterio al 99,75 %. Il processo di scambio ammoniaca-idrogeno estrae deuterio dai gas di sintesi attraverso il contatto con l'ammoniaca liquida in presenza di un catalizzatore. Il gas di sintesi viene introdotto nelle torri di scambio e inviato ad un convertitore di ammoniaca. All'interno delle torri il gas scorre dal basso verso l'alto mentre l'ammoniaca liquida in senso inverso. Il deuterio viene strippato dall'idrogeno contenuto nel gas di sintesi e concentrato nell'ammoniaca; quest'ultima passa successivamente in un piroscissore (cracker) nella parte inferiore della torre, mentre il gas passa in un convertitore di ammoniaca posto nella parte superiore. Nelle fasi successive si procede ad un ulteriore arricchimento e, dopo la distillazione finale, si ottiene l'acqua pesante adatta per il reattore. Il gas di sintesi alimentato puo' essere fornito da un impianto di ammoniaca che, a sua volta, puo' rientrare in un impianto di scambio ammoniaca-idrogeno ad acqua pesante; il processo di scambio ammoniaca-idrogeno puo' anche utilizzare l'acqua normale come fonte di deuterio. Molti degli elementi principali che costituiscono gli impianti di produzione di acqua pesante, sia per il processo GS che quello a scambio ammoniaca-idrogeno, sono comuni a vari impianti dell'industria chimica o petrolifera soprattutto nel caso di impianti di piccole dimensioni che sfruttano il processo GS. Solo pochi di questi elementi, pero', sono gia' disponibili in commercio. Il processo GS e quello a scambio ammoniaca-idrogeno impiegano elevate quantita' di fluidi infiammabili, corrosivi e tossici a pressioni elevate: per questo motivo, le norme di progettazione ed esercizio degli impianti e delle attrezzature destinati a tali processi devono dedicare una particolare attenzione alla selezione e alle specifiche dei materiali, onde garantire una lunga durata di esercizio ad elevate condizioni di sicurezza e affidabilita'. La scelta di scala einnanzitutto in funzione delle considerazioni di ordine economico e delle esigenze; pertanto gran parte dei componenti delle attrezzature deve essere predisposta in base alle esigenze dei clienti. Si sottolinea infine che, nei processi GS e in quelli a scambio ammoniaca-idrogeno, singoli componenti di attrezzature che non sono appositamente progettati o preparati per la produzione di acqua pesante possono essere incorporati in sistemi che invece lo sono. Casi di questo tipo sono, ad esempio, il sistema di produzione dei catalizzatori impiegato nello scambio ammoniaca-idrogeno e i sistemi di distillazione dell'acqua utilizzati nei due processi per la concentrazione finale dell'acqua pesante per ottenere la qualita' adatta al reattore. Tra i componenti delle attrezzature appositamente progettate o preparate per produrre acqua pesante attraverso lo scambio acqua-solfuro di idrogeno o ammoniaca-idrogeno si annoverano i seguenti. 6.1. Torri di scambio acqua-acido solfidrico Torri di scambio di acciaio al carbonio fino (ad esempio ASTM A156) con diametro compreso tra 6 m e 9 m, con pressioni di esercizio uguali o superiori a 2 MPa e una tolleranza alla corrosione pari o superiore a 6 mm, appositamente progettate o preparate per la produzione di acqua pesante con il processo di scambio acqua-solfuro di idrogeno. 6.2. Ventilatori e compressori Ventilatori o compressori centrifughi a stadio unico e bassa pressione (0,2 MPa) per la circolazione dell'acido solfidrico gassoso (ovvero gas contenente una percentuale di H2S superiore al 70 %), appositamente progettati o preparati per la produzione di acqua pesante con il processo di scambio acqua-acido solfidrico. I ventilatori o i compressori hanno una capacita' uguale o superiore a 56 mc/sec con pressione di esercizio uguale o superiore a 1,8 MPa in aspirazione e dispongono di dispositivi di tenuta progettati per operare con H2S umido. 6.3. Torri di scambio ammoniaca-idrogeno Torri di scambio di altezza pari o superiore a 35 m e diametro compreso tra 1,5 m e 2,5 m, in grado di operare a pressioni di esercizio uguali o superiori a 15 MPa, appositamente progettate o preparate per la produzione di acqua pesante con il processo di scambio ammoniaca-idrogeno. Le torri sono inoltre provviste di almeno un'apertura assiale con flangia avente lo stesso diametro della parte cilindrica per poter inserire o estrarre i componenti interni della torre. 6.4. Componenti interni delle torri e pompe a stadi Componenti interni delle torri e pompe a stadi, appositamente progettati e preparati per le torri destinate alla produzione di acqua pesante con il processo di scambio ammoniaca-idrogeno. Tra i componenti interni delle torri figurano contattori di stadio appositamente progettati che favoriscono uno stretto contatto tra gas e liquido. Le pompe a stadi comprendono pompe sommerse per la circolazione dell'ammoniaca liquida all'interno di uno stadio di contatto nelle torri a stadi. 6.5. Piroscissori (cracker) di ammoniaca Piroscissori (cracker) di ammoniaca con pressioni di esercizio uguali o superiori a 3 MPa appositamente progettati e preparati per la produzione di acqua pesante con il processo di scambio ammoniaca-idrogeno. 6.6. Analizzatori ad assorbimento dell'infrarosso Analizzatori ad assorbimento dell'infrarosso in grado di analizzare in tempo reale il rapporto idrogeno/deuterio quando le concentrazioni di deuterio sono uguali o superiori al 90 %. 6.7. Bruciatori catalitici Bruciatori catalitici per la conversione del gas deuterio arricchito in acqua pesante, appositamente progettati e preparati per la produzione di acqua pesante con il processo di scambio ammoniaca-idrogeno. 7. IMPIANTI PER LA CONVERSIONE DI URANIO E LORO ATTREZZATURE APPOSITAMENTE PROGETTATE O PREPARATE Nota introduttiva Gli impianti e i sistemi di conversione dell'uranio possono realizzare una o piu' trasformazioni da una forma chimica dell'uranio ad un'altra, ad esempio: conversione dei concentrati di minerale di uranio in UO3, conversione di UO3 in UO2, conversione di ossidi di uranio in UF4 o UF6, conversione di UF4 o UF6, conversione di UF6 in UF4, conversione di UF4 in uranio metallico e conversione di fluoruri di uranio in UO2. Molti elementi principali delle attrezzature per gli impianti di conversione dell'uranio sono comuni a vari impianti dell'industria chimica. Tra gli esempi dei tipi di attrezzature impiegate in tali processi figurano i forni, i forni rotativi, i reattori a letto fluido, i reattori con torri a fiamma, le centrifughe per liquidi, le colonne di distillazione e le colonne di estrazione liquido-liquido. Tuttavia solo pochi di essi sono gia' disponibili in commercio e la maggior parte dovrebbe essere predisposta in base alle esigenze e alle specifiche dei clienti. In alcuni casi e' richiesta una progettazione e una costruzione speciale a causa della particolare corrosivita' di alcuni dei prodotti trattati (HF, F2, CIF3 e fluoruri di uranio). Si sottolinea infine che, nei processi di conversione dell'uranio, singoli componenti di attrezzature che non sono appositamente progettati o preparati per la conversione di uranio possono essere incorporati in sistemi che invece lo sono. 7.1. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di concentrati di minerale di uranio in UO3 Nota esplicativa La conversione dei concentrati di minerali di uranio in UO3 puo' avvenire dissolvendo il minerale in acido nitrico ed estraendo il nitrato di uranile purificato con un solvente quale, ad esempio, il tributilfosfato. In seguito il nitrato di uranile viene trasformato in UO3 per concentrazione e denitrazione o per neutralizzazione con ammoniaca gassosa per produrre diuranato di ammonio con successiva filtrazione, essiccazione e calcinazione. 7.2. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UO3 in UF6 Nota esplicativa La conversione di UO3 in UF6 puo' avvenire direttamente per fluorurazione, processo che richiede una sorgente di fluoro gassoso o trifluoruro di cloro. 7.3. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UO3 in UO2 Nota esplicativa La conversione di UO3 in UO2 puo' avvenire per riduzione dell'UO3 con gas ammoniacale di cracking o con idrogeno. 7.4. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UO2 in UF4 Nota esplicativa La conversione di UO2 in UF4 puo' avvenire facendo reagire l'UO2 con acido fluoridrico gassoso (HF) a 300-500 gradi C. 7.5. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UF4 in UF6 Nota esplicativa La conversione di UF4 in UF6 avviene attraverso una reazione esotermica con il fluoro all'interno di un reattore a torre. L'UF6 viene condensato dai gas emessi ad alta temperatura, facendo passare la corrente gassosa in una trappola fredda avente una temperatura di -10 gradi C. Il processo richiede la presenza di una sorgente di fluoro in forma gassosa. 7.6. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UF4 in uranio metallico Nota esplicativa La conversione di UF4 in uranio metallico avviene per riduzione con magnesio (grandi cariche) o di calcio (piccole cariche) a temperature superiori al punto di fusione dell'uranio (1 130 gradi C). 7.7. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UF6 in UO2 Nota esplicativa La conversione di UF6 in UO2 puo' avvenire in tre modi: 1) UF6 ridotto e idrolizzato trasformandosi in UO2 con l'impiego di idrogeno e vapore acqueo; 2) l' UF6 viene sottoposto a idrolisi in acqua, cui viene aggiunta ammoniaca per precipitare il diuranato di ammonio, che viene successivamente ridotto a UO2 mediante idrogeno a 820 C, 3) UF6, CO2 NH3 in forma gassosa vengono combinati in acqua con precipitazione di uranil carbonato di ammonio, che a sua volta si lega al vapore acqueo e all'idrogeno alla temperatura di 500-600 gradi C e forma l' UO2. La conversione di UF6 in UO2 rappresenta spesso il primo stadio di un impianto di produzione del combustibile. 7.8. Sistemi appositamente progettati o preparati per la conversione di UF6 in UF4 Nota esplicativa La conversione di UF6 in UF4 avviene per riduzione con idrogeno. sp;