(Allegato II)
                             ALLEGATO II 
                                      (previsto dall'art. 2, comma 1) 
 
PREPARAZIONE  DEI  CAMPIONI  E  SPECIFICHE  PER  I  METODI  D'ANALISI
IMPIEGATI NEL CONTROLLO UFFICIALE DEI LIVELLI DI DIOSSINE (PCDD/PCDF)
   E NELLA DETERMINAZIONE DI PCB DIOSSINA-SIMILI IN TALUNI MANGIMI 
 
1. Finalita' e campo d'applicazione 
 
   Queste specifiche si applicano  all'analisi  di  materie  prime  e
mangimi   volta   a   determinare    la    presenza    di    diossine
[policlorodibenzodiossine  (PCDD)  policlorodibenzofurani  (PCDF)]  e
difenili policlorurati diossina-simili (PCB). 
   Il controllo della presenza di diossine nei  mangimi  puo'  essere
effettuato mediante una strategia che preveda un metodo di  screening
per  selezionare  i  campioni  con  livelli  di  diossine  e  di  PCB
diossina-simili superiori al livello massimo consentito  o  inferiori
di   un   valore   al   di   sotto   del   30-40   %.   Occorre   poi
determinare/confermare la concentrazione di diossine nei campioni con
livelli significativi tramite un metodo di conferma. 
   I metodi di screening sono impiegati per rilevare la  presenza  di
diossine e PCB diossinasimili ai  livelli  massimi  consentiti.  Essi
sono dotati di una grande capacita' di trattamento  di  campioni,  il
che consente di' passare al vaglio un'elevata quantita'  di  campioni
per ricercare quelli che potrebbero rivelarsi positivi. Questi metodi
sono specialmente concepiti in modo  da  evitare  i  falsi  risultati
negativi. 
   I  metodi  di  conferma   forniscono   informazioni   complete   o
complementari che consentono di individuare e quantificare in maniera
inequivocabile le diossine e i PCB diossina-simili al livello massimo
consentito. 
 
   2. Contesto 
 
   Poiche' i campioni ambientali e biologici (inclusi i  campioni  di
materie prime/mangimi) generalmente contengono miscele  complesse  di
diversi congeneri di  diossine,  per  agevolare  la  valutazione  dei
rischi e' stato elaborato  il  concetto  di  "fattori  di  tossicita'
equivalente" (TEF). I TEF consentono di esprimere  concentrazioni  di
miscele di PCDD e  PCDF  sostituiti  alle  posizioni  2,3,7,8  e,  di
recente, alcune forme di PCB non orto e orto  clorosostituiti  aventi
proprieta' simili a quelle delle diossine in equivalenti tossici (TE)
di 2,3,7,8-TCDD (cfr. nota 1 dell'allegato I). 
   Le concentrazioni delle  singole  sostanze  in  un  dato  campione
vengono dapprima moltiplicate per il corrispondente TEF e poi sommate
per ottenere la concentrazione totale  dei  composti  diossina-simili
espressa in TE. 
   Per  il  calcolo  del  "limite  superiore",  si  suppone  che   il
contributo al TE di ogni congenere non quantificato sia  uguale  alla
soglia di determinazione. 
   Per  il  calcolo  del  "limite  inferiore",  si  suppone  che   il
contributo al TE di ogni congenere  non  quantificato  sia  uguale  a
zero. 
   Per  il  calcolo  del  "valore  intermedio",  si  suppone  che  il
contributo al TE di ogni congenere non quantificato sia  uguale  alla
meta' della soglia di quantificazione. 
 
3. Requisiti da applicare nella  preparazione  dei  campioni  per  la
garanzia della qualita'. 
 
   Si applicano  le  disposizioni  generali  sulla  preparazione  dei
campioni destinati all'analisi indicate nell'allegato, punto  1,  del
decreto  ministeriale  in  data  28  maggio  1982,   pubblicato   nel
supplemento ordinario n. 6 alla Gazzetta  Ufficiale  n.  265  del  25
settembre 1982. 
   Occorre inoltre che siano rispettate le seguenti prescrizioni: 
 
- i campioni devono  essere  conservati  e  trasportati  in  appositi
  contenitori di vetro, alluminio, polipropilene o polietilene,  dopo
  avere rimosso ogni traccia di polvere di carta dal contenitore. Gli
  strumenti  in  vetro  devono  essere  risciacquati   con   solventi
  previamente sottoposti  a  un  controllo  volto  a  determinare  la
  presenza di diossine; 
- occorre fare  un'analisi  in  bianco,  ovvero  effettuare  l'intera
procedura analitica senza il campione; 
- il peso del campione utilizzato per l'estrazione deve  essere  tale
  da rispondere ai requisiti relativi alla sensibilita' del metodo. 
 
4. Requisiti applicabili ai laboratori 
 
- I  laboratori   devono   dimostrare   la   validita'   del   metodo
  nell'intervallo di tolleranza del livello considerato, ad  esempio,
  0,5x, 1x e 2x  il  livello  considerato,  con  un  coefficiente  di
  variazione  accettabile  per  analisi   ripetute.   Per   ulteriori
  informazioni sui criteri di validita', si veda il punto 5. 
- Il limite di quantificazione per un metodo  di  conferma  non  deve
  essere superiore a un quinto del livello  massimo  consentito,  per
  garantire coefficienti di' variazione  accettabili  nell'intervallo
  di cui al punto precedente; 
- Si  devono  costantemente  effettuare  controlli   in   bianco   ed
  esperimenti o analisi dei campioni di controllo con  l'aggiunta  di
  indicatori (di preferenza, se disponibile, materiale di riferimento
  certificato), quali misure interne di garanzia della qualita'. 
- La riuscita partecipazione a studi condotti in  collaborazione  con
  altri laboratori che valutano la competenza del laboratorio  e'  il
  modo migliore per dimostrarne la  perizia  nell'ambito  di  analisi
  specifiche. Tuttavia, il buon esito della  partecipazione  a  studi
  condotti con altri laboratori, ad esempio, su campioni di terreno o
  di acque residue, non dimostra necessariamente che  il  laboratorio
  sia  altrettanto  competente  a  trattare  campioni   di   prodotti
  alimentari o mangimi, caratterizzati da livelli  di  contaminazione
  minori. E' pertanto  requisito  imprescindibile  la  partecipazione
  regolare a studi condotti in collaborazione  con  altri  laboratori
  sulla determinazione di diossina e  di  PCB  diossina-simili  nelle
  corrispondenti matrici di prodotti alimentari/mangimi. 
 
5. Requisiti applicabili alle procedure d'analisi per le diossine e i 
PCB diossina-simili 
 
Requisiti di base di validita' delle procedure d'analisi: 
 
- Elevata sensibilita' e limiti di rilevabilita'  bassi.  Per  quanto
  concerne le PCDD e i PCDF, le quantita'  rilevabili  devono  essere
  dell'ordine  del  picogrammo  di  TE  (10-12  g),  data   l'estrema
  tossicita' di alcuni di questi  composti.  E  noto  che  i  PCB  si
  presentano in quantita' piu' elevate rispetto alle PCDD e ai  PCDF.
  Per quanto concerne la maggior parte  dei  congeneri  di  PCB,  una
  sensibilita' dell'ordine del nanogrammo (10-9  g)  e'  sufficiente.
  Tuttavia, per la determinazione dei congeneri piu' tossici  di  PCB
  diossina-simili (in particolare i congeneri non orto sostituiti) si
  deve ottenere la stessa sensibilita' delle PCDD e dei PCDF. 
- Alta selettivita' (specificita). Occorre  distinguere  le  PCDD,  i
  PCDF e i PCB diossina-simili da una moltitudine di  altri  composti
  che,  estratti  simultaneamente   dal   campione   e   suscettibili
  d'interferire, sono presenti in concentrazioni di molto superiori a
  quelle degli analiti da rilevare. Per quanto concerne i  metodi  di
  gascromatografia/spettrometria  di  massa  (GC/MS),  e'  necessario
  distinguere tra vari congeneri, in particolare tra  quelli  tossici
  (ad esempio, i diciassette PCDD e PCDF  sostituiti  alle  posizioni
  2,3,7,8 e i PCB diossinasimili) e altri congeneri. Mediante biotest
  dovrebbe essere possibile determinare selettivamente  i  valori  di
  TE, quale somma di PCDD, PCDF e PCB diossina-simili. 
- Estrema accuratezza (esattezza  e  precisione).  La  determinazione
  deve fornire una stima valida ed  affidabile  della  concentrazione
  reale presente in un campione. E'  necessario  porre  estrema  cura
  (accuratezza  della  misurazione:  grado  di  concordanza  tra   il
  risultato di una misurazione e il  valore  reale  o  assegnato  del
  misurando) per evitare che i risultati dell'analisi di un  campione
  siano respinti a causa della scarsa affidabilita' della  stima  dei
  TE. L'accuratezza e' la risultante di esattezza (differenza tra  il
  valore medio misurato per un analita in un  materiale  certificato,
  espressa in percentuale ditale valore) e precisione (la  precisione
  viene generalmente  calcolata  sotto  forma  di  scarto-tipo;  essa
  include la ripetibilita' e la riproducibilita' e indica il grado di
  concordanza tra i risultati ottenuti  applicando  ripetutamente  la
  procedura sperimentale in determinate condizioni). 
 
   I metodi di screening possono comprendere biotest e metodi  GC/MS,
mentre i metodi di conferma sono costituiti dalla gascromatografia ad
alta risoluzione e dalla spettrometria di massa ad  alta  risoluzione
(HRGC/HRMS). Si devono osservare i seguenti  criteri  per  il  valore
totale in TE: 
 
 
    

+=============================+===================+======================+
|                             |Metodi di screening|   Metodi dI conferma |
+-----------------------------+-------------------+----------------------+
|Percentuale di falsi negativi| < 1 %          |                      |
+-----------------------------+-------------------+----------------------+
|Esettezza                    |                   |-20%a+20%             |
+-----------------------------+-------------------+----------------------+
|CV (coefficiente di          |<30 %           |<15 %              |
|variazione)                  |                   |                      |
+-----------------------------+-------------------+----------------------+

    
 
6. Requisiti specifici applicabili ai metodi GC/MS a fini di 
screening o di conferma 
 
- Quale primo passo dell'analisi per convalidarne  la  procedura,  da
  effettuare, ad esempio, prima dell'estrazione,  occorre  aggiungere
  standard interni di PCDD/F clorosostituiti alle posizioni 2,3,7,8 e
  marcati con 13C (e standard interni di PCB diossina-simile  marcati
  con 13C, se si devono determinare PCB diossina-simili). Va aggiunto
  almeno un congenere per ciascun gruppo omologo di PCDD/F da tetra a
  octaclorati (e almeno un congenere per ciascun  gruppo  omologo  di
  PCB diossina-simile, se si devono determinare  PCB  diossinasimili)
  (in alternativa, e' possibile aggiungere almeno  un  congenere  per
  ciascuna funzione di  registrazione  di  ioni  selezionati  tramite
  spettrografia di massa utilizzata per il controllo di PCDD/F e  PCB
  diossina-simile). Si consiglia vivamente, soprattutto per i  metodi
  di conferma,  di  utilizzare  l'insieme  dei  diciassette  standard
  interni di PCDD/F clorosostituiti alle  posizioni  2,3,7,8  marcati
  con 13C, nonche' la totalita' dei dodici standard  interni  di  PCB
  diossina-simile marcati con 13C (nel caso  si  debbano  determinare
  PCB diossina-simili). 
 
   Vanno inoltre determinati i fattori di risposta relativa per  quei
congeneri ai quali non e' stato aggiunto alcun  analogo  marcato  con
13C, utilizzando soluzioni di taratura adeguate. 
 
- Per i mangimi d'origine vegetale e per i mangimi d'origine  animale
  con un contenuto  di  grasso  inferiore  al  10  %,  l'aggiunta  di
  standard interni  prima  dell'estrazione  e'  obbligatoria.  Per  i
  mangimi d'origine animale con un contenuto di grasso  superiore  al
  10  %,  gli  standard  interni  possono  essere  aggiunti  o  prima
  dell'estrazione o dopo l'estrazione del grasso. Occorre convalidare
  adeguatamente l'efficacia dell'estrazione, a seconda della fase  in
  cui sono stati introdotti gli standard interni e del modo in cui  i
  risultati sono riportati sulla base di un prodotto o del grasso.  -
  Prima dell'analisi GC/MS, occorre aggiungere  1  o  2  standard  di
  recupero (surrogato). 
- E' necessario effettuare il controllo del recupero. Per i metodi di
  conferma, i recuperi dei singoli  standard  interni  devono  essere
  compresi tra il 60 % e il 120 %. Recuperi inferiori o superiori per
  singoli congeneri, in particolare alcune dibenzodiossine  e  alcuni
  dibenzofurani epta e octaclorati, sono accettabili, purche' il loro
  contributo al valore TE non superi il 10 %  del  valore  totale  TE
  (tenendo conto unicamente di PCDD/F). Per quanto concerne i  metodi
  di screening, i recuperi devono essere compresi tra il 30  %  e  il
  140 %. 
- E'  opportuno  separare  le   diossine   dai   composti   clorurati
  interferenti, quali i  PCB  e  gli  eteri  clorurati  di  difenile,
  ricorrendo ad  adeguate  tecniche  cromatografiche  (di  preferenza
  tramite una colonna di florisil, d'allumina e/o di carbone). 
- La separazione gascromatografica degli isomeri deve essere adeguata
(overlapping <25 % tra 1,2,3,4,7,8-HxCDD e 1,2,3,6,7 8-HxCDD). 
- Per la determinazione, si consiglia di fare riferimento  al  metodo
  "EPA  Method  1613,  Revision  B:  Tetra-  through  Octachlorinated
  Dioxins and Furans by Isotope Dilution HRGCHRMS",  o  ad  un  altro
  metodo con criteri di rendimento equivalenti. 
- La differenza tra il livello massimo e il livello minimo  non  deve
  essere superiore al 20 % per i mangimi con  una  contaminazione  da
  diossina pari o superiore il livello massimo.  Per  i  mangimi  che
  presentano livelli di contaminazione di molto inferiori al  livello
  massimo, la differenza puo' essere dell'ordine del 25-40 %. 
 
7. Metodi d'analisi di screening 
 
7.1. Introduzione 
 
   Il  metodo  di  screening  consente  di  applicare  vari  approcci
analitici:  un  approccio  puramente  di  screening  e  un  approccio
quantitativo. 
 
   Approccio di screening 
 
   La risposta dei campioni e' confrontata con quella di un  campione
di riferimento al livello considerato. I campioni la cui risposta  e'
inferiore a quella  del  campione  di  riferimento  sono  considerati
negativi,  mentre  quelli  con  risposta  superiore   sono   ritenuti
positivi. Requisiti: 
 
- In  ogni  serie  di  prove  si  devono  includere  un  campione  di
  riferimento e uno in bianco,  estratti  e  analizzati  allo  stesso
  tempo e alle medesime condizioni. Il campione di  riferimento  deve
  presentare una risposta nettamente superiore a quella del bianco. -
  Si devono  includere  campioni  di  riferimento  supplementari  con
  concentrazione pari  a  0,5x  e  2x  il  livello  considerato,  per
  dimostrare l'efficacia del test nell'intervallo considerato per  il
  controllo del livello considerato. 
- Qualora  si  analizzino  altre  matrici,  occorre   dimostrare   la
  validita' dei campioni di riferimento,  utilizzando  di  preferenza
  campioni il cui livello di TE,  stabilito  tramite  HRGC/HRMS,  sia
  equivalente a quello del campione di riferimento  o  di  un  bianco
  arricchito. 
- Poiche' nei biotest non si possono utilizzare standard  interni,  i
  test di ripetibilita' sono  estremamente  importanti  per  ottenere
  informazioni sullo scarto-tipo nell'ambito di una serie di test. Il
  coefficiente di variazione deve essere inferiore al 30 %. 
- Per quanto concerne  i  biotest,  occorre  definire  quali  sono  i
  composti-bersaglio, le potenziali interferenze e il valore  massimo
  tollerato per il bianco. 
 
Approccio quantitativo 
 
   L'approccio quantitativo comprende obbligatoriamente una serie  di
diluizioni-tipo, un processo di purificazione e di misurazione doppio
o triplo, nonche' analisi in  bianco  e  controlli  di  recupero.  Il
risultato puo' essere espresso  in  TE,  dando  per  scontato  che  i
composti responsabili del segnale soddisfano il principio  di  TE.  A
tale  fine,  si  puo'  impiegare  la  TCDD  (o  una  miscela-tipo  di
diossine/furani) per elaborare una curva di taratura che consenta  di
calcolare il livello  di  TE  nell'estratto  e  di  conseguenza,  nel
campione. Tale risultato  e'  poi  corretto  con  il  livello  di  TE
calcolato per un campione in bianco (per tenere  conto  di  impurezze
derivanti dai solventi e dalle sostanze chimiche utilizzate) e per il
recupero (quest'ultima quantita' e' calcolata a partire  dal  livello
di TE in un campione di controllo qualita' la cui  concentrazione  e'
equivalente  a  quella   del   livello   massimo   considerato).   E'
fondamentale tenere conto che una parte della perdita  apparente  del
recupero puo' essere dovuta  agli  effetti  della  matrice  e/o  alle
differenze tra i valori dei TEF  nei  biotest  e  i  valori  dei  TEF
ufficiali stabiliti dall'OMS. 
 
7.2. Requisiti per i metodi d'analisi utilizzati per lo screening 
 
- Lo screening puo' essere effettuato tramite metodi d'analisi  GC/MS
  e biotest. Ai metodi GC/MS si applicano le  prescrizioni  stabilite
  al punto 6. Prescrizioni specifiche sono stabilite al punto 7.3 per
  i biotest cellulari, e al punto 7.4 per i  biotest  realizzati  con
  kit. 
- Si devono  fornire  informazioni  sul  numero  di  risultati  falsi
  positivi e falsi negativi di un'ampia serie di campioni al di sopra
  e al di sotto  dei  livelli  massimi  o  dei  valori  delle  soglie
  d'intervento, raffrontati al contenuto di  TE  determinato  tramite
  metodo  analitico  di  conferma.  La  percentuale  reale  di  falsi
  negativi deve essere inferiore all'1  %.  Affinche'  il  metodo  di
  screening risulti vantaggioso, la  percentuale  di  campioni  falsi
  positivi deve essere sufficientemente bassa. 
- I risultati positivi devono essere sempre  convalidati  tramite  un
  metodo analitico di conferma (HRGC/HRMS). I campioni corrispondenti
  a una vasta gamma di TE devono inoltre  essere  confermati  tramite
  HRGC/HRMS (circa 2-10 % dei campioni negativi). Si  devono  fornire
  dati sulle corrispondenze tra i  risultati  dei  biotest  e  quelli
  della HRGC/HRMS. 
 
7.3. Requisiti specifici per i biotest cellulari 
 
- Quando si effettua un biotest, si deve utilizzare in ogni prova una
  serie di concentrazioni di riferimento di TCDD  o  una  miscela  di
  diossine/furani (curva di risposta con un R2 > 0,95  per  una  dose
  completa). Tuttavia, ai fini dello screening,  si  puo'  utilizzare
  nell'analisi  dei  campioni  a  bassa  concentrazione   una   curva
  dettagliata nei livelli bassi. 
- Per i risultati del biotest in un intervallo di tempo costante,  e'
  opportuno usare una concentrazione di riferimento di TCDD (circa 3x
  il limite di  determinazione)  su  un  modulo  di  controllo  della
  qualita'. In alternativa, si puo' utilizzare la  risposta  relativa
  di un campione di riferimento paragonata a una curva di taratura di
  TCDD,  dato  che  la  risposta  delle  cellule  puo'  dipendere  da
  molteplici fattori. 
- Si raccomanda di compilare e verificare  i  grafici  del  controllo
  della qualita' (QC) per ogni tipo di materiale di riferimento,  per
  garantire che il risultato sia conforme alle linee guida indicate. 
- L'induzione  della  diluizione  utilizzata  per  il  campione  deve
  situarsi  nella  parte  lineare  della  curva   di   risposta,   in
  particolare  per  i  calcoli  quantitativi.  I  campioni  che   non
  rientrano nella parte lineare della curva di risposta devono essere
  diluiti  e  nuovamente  analizzati.  Si   consiglia   pertanto   di
  analizzare almeno 3 diluizioni alla volta. 
- Lo scarto percentuale-tipo non deve essere superiore al 15 % quando
  si effettua una  determinazione  tripla  per  ogni  diluizione  del
  campione, ne' superiore al 30 % fra tre esperimenti indipendenti. -
  E'  possibile  scegliere  come  limite  di  rilevamento  un  valore
  equivalente a 3 volte lo scarto-tipo della soluzione di solvente in
  bianco  o  della  risposta  di  fondo.  Un  altro  metodo  consiste
  nell'applicare una risposta che  sia  superiore  alla  risposta  di
  fondo (fattore d'induzione 5 volte il solvente in bianco) calcolata
  dalla curva di taratura del  giorno.  E  possibile  scegliere  come
  limite di quantificazione un valore  equivalente  a  5-6  volte  lo
  scarto-tipo della soluzione di solvente in bianco o della  risposta
  di fondo oppure applicare una risposta che sia nettamente superiore
  alla risposta di fondo (fattore d'induzione 10 volte il solvente in
  bianco) calcolata dalla curva di taratura del giorno. 
 
7.4. Requisiti specifici per i biotest effettuati con kit (1) 
 
-  Occorre  seguire  le  istruzioni  del  fabbricante  relative  alla
preparazione dei campioni e alle analisi. 
- Il kit non  deve  essere  utilizzato  oltre  la  data  di  scadenza
indicata. 
- Non si devono utilizzare materiali o componenti previsti per  altri
kit. 
-  I  kit  vanno  conservati  e  utilizzati   alle   temperature   di
conservazione e di impiego indicate. 
- Il limite di rilevazione per gli immunodosaggi e' pari  alla  somma
  della media e 3x lo scarto tipo, basandosi su 10  analisi  ripetute
  del bianco, diviso per il valore della pendenza  dell'equazione  di
  regressione lineare. 
- E' opportuno impiegare standard di  riferimento  per  le  prove  di
  laboratorio, al fine di garantire che  la  risposta  allo  standard
  rientri in un intervallo di valori accettabile. 
 
8. Comunicazione dei risultati 
 
   A condizione che il metodo  d'analisi  impiegato  io  consenta,  i
risultati  dell'analisi  devono  contenere  i  livelli  dei   singoli
congeneri di PCDD/F  e  PCB,  nonche'  essere  indicati  come  limite
inferiore, limite superiore e  valore  intermedio,  onde  fornire  la
maggior quantita' di dati possibile e permettere cosi' d'interpretare
i risultati in base alle prescrizioni specifiche. 
   La relazione deve inoltre menzionare  il  contenuto  lipidico  del
campione e il metodo impiegato per l'estrazione del grasso. 
   I recuperi dei singoli standard interni devono essere  forniti  se
si situano al di  fuori  dell'intervallo  menzionato  al  punto  6  e
qualora  eccedano  il  livello  massimo;  negli  altri  casi,  dietro
richiesta. 
 
(1) I kit per biotest attualmente in commercio non hanno  dato  prove
sufficienti  di  sensibilita'  e  affidabilita',  tali   da   poterli
utilizzare per rilevare la presenza di diossine ai livelli  richiesti
nei campioni di prodotti alimentari e mangimi.