(Allegato I) (parte 1)
                                                           Allegato I 
 
                                PREMESSA 
 
 
   1. Definizioni 
   Ai fini del presente allegato si intende per: 
      a.  "Apparecchio  radiotelefonico  VHF  ricetrasmittente":   un
impianto VHF  fisso  o  portatile  per  imbarcazioni  di  salvataggio
conforme alle prestazioni  standard  adottate  dall'IMO  e  contenute
nella risoluzione A.762(18) e successivi emendamenti; 
      b. "Battello di emergenza": indica un'imbarcazione in grado  di
recuperare persone in pericolo, in acqua, e per mantenere riunite  le
zattere di salvataggio; 
      c. "Bordo libero" ha il significato dato nell'allegato 1  della
Convenzione LL66. Il bordo libero assegnato e'  la  distanza  fra  il
galleggiamento a pieno carico e la superficie superiore del ponte  di
bordo libero, misurata a murata; 
      d. "Carico": indica un bene (beni) trasportato da un  luogo  ad
un altro, per il quale sia o non sia fatto un addebito, ma, comunque,
non destinato all'uso esclusivo a bordo della nave; 
      e. "Cinture di salvataggio gonfiabili": indica una  cintura  di
salvataggio conforme  ai  requisiti  del  Codice  IMO  "International
Life-Saving Appliances Code; 
      f. "Codice sulla stabilita' a nave integra":  il  codice  sulla
stabilita' a nave integra per tutti i  tipi  di  nave  oggetto  degli
strumenti  dell'IMO  (Code  on  Intact  Stability),  contenuto  nella
risoluzione A.749 (18) dell'Assemblea dell'Organizzazione stessa  del
4 novembre 1993; 
      g. "Condizione di emergenza":  e'  la  condizione  nella  quale
tutti i servizi necessari per le normali condizioni di esercizio e di
abitabilita', non sono in grado di operare a  causa  di  avaria  alla
sorgente principale di alimentazione elettrica; 
      h. "Dispositivo per la messa a mare": un  dispositivo  conforme
ai requisiti del Codice IMO  "International  Life-Saving  Appliances"
per l'ammaino sicuro di un'imbarcazione di salvataggio o  zattera  di
salvataggio, rispettivamente, dalla propria  posizione  di  stivaggio
all'acqua e il suo recupero, ove applicabile; 
      i. "Dispositivo di  messa  a  mare  a  galleggiamento  libero":
indica un metodo per il lancio delle zattere di salvataggio,  in  cui
la zattera e' liberata automaticamente dalla nave che sta  affondando
ed e' pronta all'uso, in conformita'  ai  requisiti  del  Codice  IMO
"International Life-Saving Appliances"; 
      j.  "Dispositivo  lanciasagole":  un  dispositivo  conforme  al
Codice IMO "International Life-Saving Appliances"; 
      k. "Dotazione di emergenza SOLAS A PACK  ":  una  dotazione  di
emergenza di una zattera di salvataggio  conforme  ai  requisiti  del
Codice IMO International Life-Saving Appliances; 
      l. "Dotazione di emergenza SOLAS B  PACK  ":  la  dotazione  di
emergenza di una zattera di salvataggio  conforme  ai  requisiti  del
Codice IMO "International Life-Saving Appliances"; 
      m.  "Efficiente"  in  relazione  ad  un  accessorio,  parte  di
apparecchiatura o materiale, significa che sono state prese tutte  le
misure ragionevoli e praticabili  per  assicurarne  l'adeguatezza  ed
integrita' allo scopo cui e' destinato; 
      n.  "EPIRB":  indica  un  trasmettitore  radio   indicante   la
posizione d'emergenza, ed e' una stazione  a  terra  nell'ambito  del
servizio mobile-satellitare, le cui emissioni servono ad agevolare le
operazioni di ricerca e  salvataggio  SAR.  Tale  trasmettitore  deve
essere in grado di: 
         1. galleggiare liberamente ed attivarsi  automaticamente  se
la nave affonda; 
         2. essere attivabile manualmente; 
         3. essere trasportato da una persona; 
      o. "Finestra" o "oblo'" indica  una  finestra  della  nave,  di
qualsivoglia tipo, a prescindere dalle sue dimensioni, che sia idonea
ad essere installata a bordo di navi; 
      p. "GMDSS": il sistema globale di sicurezza e soccorso in  mare
(Global Maritime Distress and Safety System), definito  nel  capitolo
IV della "SOLAS 1974", e relativi emendamenti del 1988; 
      q. "IMO": indica l'Organizzazione Marittima Internazionale; 
      r.  "Impermeabilizzato":  protetto,   per   quanto   possibile,
dall'ingresso di acqua; 
      s. "Istruzioni per la  manutenzione  a  bordo":  le  istruzioni
conformi ai requisiti di SOLAS III/Part B - "Life  Saving  Appliances
and Arrangements, Regola 36"; 
      t. "Locali macchine": tutti i locali macchine di categoria A  e
tutti gli altri spazi  contenenti  le  macchine  di  propulsione,  le
caldaie,  i  gruppi  di  trattamento  del  combustibile  liquido,  le
macchine a vapore, i motori a combustione interna, i generatori  e  i
motori elettrici principali, le stazioni di imbarco del  combustibile
liquido,  gli  impianti  di  refrigerazione  e  condizionamento,  gli
stabilizzatori, i dispositivi di ventilazione, i locali pompe nonche'
i locali di tipo analogo e relativi cofani; 
      u. "Locali macchine di categoria  A"  sono  tutti  i  locali  e
relativi cofani che contengono: 
         1. motori a combustione interna utilizzati per l'apparato di 
propulsione principale; o 
         2. motori a combustione interna utilizzati per altri scopi 
di potenza complessiva non minore di 375 kW; o 
         3. qualsiasi caldaia a olio combustibile o qualsiasi  gruppo
per il trattamento del combustibile; 
      v. "Luce  ad  accensione  automatica":  una  luce  conforme  ai
requisiti del Codice IMO "International Life-Saving Appliances"; 
      w. "Lunghezza fuori tutto": ogni unita' con scafo di  lunghezza
superiore  a  24  metri,  misurata  secondo  gli  opportuni  standard
armonizzati; 
      x.  "Lunghezza":  e'  il  96%   della   lunghezza   totale   al
galleggiamento dritto corrispondente ad  un'immersione  pari  all'85%
dell'altezza minima del ponte di bordo  libero  (lunghezza  di  bordo
libero), oppure la distanza tra la faccia prodiera del dritto di prua
e  l'asse  del  timone,  ove  questa  risulti  maggiore.  Nelle  navi
progettate con una differenza di immersione la linea d'acqua  su  cui
si esegue la  misurazione  sara'  parallela  alla  linea  d'acqua  di
progetto; 
      y. "Macchina di governo principale":  il  complesso  costituito
dalle macchine, dagli azionatori del timone, dalle  eventuali  unita'
di potenza per macchina di governo, dalle apparecchiature sussidiarie
e dai dispositivi per applicare  il  momento  torcente  all'asta  del
timone (per esempio barra o settore) che e' necessario per  imprimere
il movimento al timone allo scopo di governare la nave nelle  normali
condizioni di servizio; 
      z.  "Macchina  di  governo  ausiliaria":  e'  l'apparecchiatura
necessaria per governare  la  nave  in  condizioni  di  avaria  della
macchina di governo principale e che non comprende nessun'altra parte
della macchina di governo principale ad eccezione  della  barra,  del
settore o di altri componenti destinati allo stesso scopo; 
      aa. "Manuale  di  addestramento":  in  relazione  ai  mezzi  di
salvataggio, indica un manuale conforme ai requisiti di III/Part B  -
"Life Saving Appliances and Arrangements", Regola 35; 
      bb. "Materiale a debole potere di propagazione di  fiamma":  un
materiale la cui superficie considerata  si  oppone  sufficientemente
alla  propagazione  delle  fiamme,  secondo  quanto   determinato   a
soddisfazione dell'Amministrazione o dell'organismo tecnico; 
      cc. "Materiale catarifrangente": un materiale che  riflette  in
direzione opposta un fascio luminoso; 
      dd. "Materiale non facilmente infiammabile": materiale  la  cui
superficie considerata non continuera' a  bruciare  per  piu'  di  20
secondi dopo aver interrotto la sorgente di ignizione; 
      ee.  "Mezzo  di  salvataggio":  indica  un  mezzo  conforme  ai
requisiti del Codice IMO "International Life-Saving Appliances"; 
      ff "Miglio": indica un miglio nautico di 1852 metri; 
      gg. "Nave con ponte completo": una nave provvista di  un  ponte
completo,  esposto  alle  intemperie  e  al  mare,  dotato  di  mezzi
permanenti che permettano la chiusura di tutte le aperture  praticate
nella parte esposta  alle  intemperie  e  sotto  il  quale  tutte  le
aperture praticate nelle fiancate sono dotate di  mezzi  di  chiusura
permanenti, stagni almeno alle intemperie.  Il  ponte  completo  puo'
essere un ponte stagno o una struttura equivalente  a  un  ponte  non
stagno, completamente coperto da una struttura  stagna  e  munita  di
mezzi di chiusura stagni alle intemperie; 
      hh.  "Ponte  di  bordo   libero"   ha   il   significato   dato
nell'allegato I della Convenzione LL66. Il ponte di bordo  libero  e'
generalmente il ponte piu' completo esposto  alle  intemperie  avente
mezzi di chiusura permanenti a tutte le aperture esistenti nel  ponte
stesso e nelle murate, al disotto di detto ponte . 
   Su una nave che ha un ponte  di  bordo  libero  non  completo,  si
assume come ponte di  bordo  libero  la  linea  inferiore  del  ponte
esposto e  la  continuazione  di  tale  linea  parallela  alla  parte
superiore del ponte. 
   A scelta dell'armatore, e salvo approvazione dell'Amministrazione,
un ponte inferiore puo' essere assunto come ponte di bordo libero,  a
condizione che sia un ponte permanente e completo, come minimo tra il
locale macchine e le  paratie  del  gavone  di  poppa,  in  direzione
prodiera e  verso  poppa,  e  continuo  di  traverso.  Ove  un  ponte
inferiore sia assunto come ponte di  bordo  libero,  la  parte  dello
scafo che si estende al di sopra del ponte di bordo libero,  ai  fini
dell'applicazione delle condizioni di assegnazione e del calcolo  del
bordo libero, e' considerata una sovrastruttura. E' il ponte  da  cui
si calcola il bordo libero; 
      ii.  "Ponte   scoperto":   indica   il   piu'   elevato   ponte
completamente stagno alle intemperie che fa  parte  integrante  della
struttura della nave ed e' esposto al mare e alle intemperie; 
      jj. "Posizione 1": indica una posizione su  ponti  esposti,  su
casseretti e su ponti di sovrastrutture  esposte  che  si  trovano  a
proravia rispetto ad un punto segnato ad un  quarto  della  lunghezza
della nave dalla perpendicolare avanti; 
      kk.  "Posizione  2":  indica  una   posizione   su   ponti   di
sovrastrutture esposte che si trovano a poppavia di un  quarto  della
lunghezza della nave dalla perpendicolare avanti; 
      ll. "Prova standard del fuoco": una prova  alla  quale  vengono
sottoposti campioni di paratie, ponti o altre strutture nel forno  di
collaudo, secondo un metodo specificato in conformita' alle Procedure
per l'esecuzione delle prove al fuoco IMO; 
      mm. "Quadro  principale":  il  quadro  alimentato  direttamente
dalla  sorgente  principale  di  energia  elettrica  e  destinato   a
distribuire tale energia ai servizi della nave; 
      nn. "Quadro di emergenza": e' un quadro che, in caso di  avaria
dell'impianto  principale  di  energia  elettrica,  e'   direttamente
alimentato dalla sorgente di emergenza di energia elettrica  o  dalla
sorgente temporanea di  emergenza  di  energia  elettrica  e  che  e'
destinato a distribuire l'energia ai servizi di emergenza; 
      oo. "Recesso": una rientranza su un ponte, circondata dal ponte
stesso e che non confina con il fasciame della nave; 
      pp. "Sagole galleggianti": indica cavi  conformi  ai  requisiti
del Codice IMO "International Life-Saving Appliances Code"; 
      qq. "Salvagente":  un  salvagente  conforme  ai  requisiti  del
Codice IMO "International Life-Saving Appliances Code"; 
      rr. "Scala d'imbarco": indica una scala conforme  ai  requisiti
del Codice IMO "International Life-Saving Appliances Code"; 
      ss. "Segnale fumogeno ad  accensione  automatica":  un  segnale
conforme ai  requisiti  del  Codice  IMO  "International  Life-Saving
Appliances Code"; 
      tt. "Segnale pirotecnico a paracadute": un segnale  pirotecnico
conforme ai  requisiti  del  Codice  IMO  "International  Life-Saving
Appliances Code"; 
      uu. "Sistema di  allarme  generale  di  emergenza":  indica  un
sistema  conforme  ai  requisiti  del   Codice   IMO   "International
Life-Saving Appliances Code"; 
      vv. "Sorgente principale di  energia  elettrica":  la  sorgente
destinata a fornire energia elettrica al quadro  principale,  che  la
distribuisce a tutti i servizi  necessari  a  mantenere  la  nave  in
condizioni normali di esercizio e abitabilita'; 
      ww. "Sovrastruttura" ha il  significato  dato  nell'allegato  I
della Convenzione LL66; 
      xx. "Stagno": chiusura in grado di evitare il passaggio d'acqua
all'interno dello scafo sotto battente  per  il  quale  le  strutture
circostanti sono state costruite; 
      yy.  "Stazioni  di  controllo  e  comando":  Locali  contenenti
sistemi di controllo essenziali della nave, come generatori elettrici
di emergenza, la plancia, la sala controllo propulsione, sala  radio,
stazioni antincendio e stazioni per la segnalazione degli incendi; 
      zz. "Strutture resistenti al fuoco": sono costituite da paratie
e ponti realizzati con  materiali  incombustibili  o  ignifughi  che,
grazie a proprieta' isolanti o di  resistenza  al  fuoco  intrinseche
soddisfano le seguenti disposizioni: 
         1. sono convenientemente irrobustiti. 
         2. sono costruiti in modo da impedire il passaggio del fuoco
e delle fiamme  alla  fine  del  periodo  di  protezione  antincendio
adeguato. 
         3. ove necessario, manterranno la propria capacita' portante
fino al termine del periodo di protezione antincendio adeguato. 
         4. hanno  proprieta'  termiche  conformi  ai  requisiti  del
Codice IMO "Fire  Test  Procedures"  per  il  periodo  di  protezione
antincendio adeguato. 
         5. il collaudo  di  un  prototipo  di  paratia  o  ponte  in
conformita' a Codice Internazionale delle Procedure per  l'esecuzione
delle prove al fuoco (International Fire Test  Procedures  Code)  per
accertare che soddisfi i requisiti suddetti. 
      yy.   "Timoneria":   la   postazione   di   governo    occupata
dall'ufficiale di guardia responsabile della navigazione in sicurezza
della nave; 
      zz. "Tipo approvato": approvato dall'Amministrazione  o  da  un
organismo formalmente riconosciuto dall'Amministrazione stessa; 
      aaa.  "Transponder  radar":  indica  un  segnalatore  radar  da
impiegarsi nei mezzi di salvataggio per facilitarne il posizionamento
nelle operazioni di ricerca; 
      bbb. "Unita' multiscafo": qualsiasi unita'  che,  in  qualsiasi
assetto di navigazione o angolo di operazione o di sbandamento, abbia
uno scafo a struttura rigida che penetra la superficie  del  mare  su
piu' di un'area separata o distinta; 
      ccc. "Unita' di potenza per macchina di governo" e': 
         1. nel caso di macchina  di  governo  elettrica,  un  motore
elettrico e le apparecchiature elettriche ad esso associate; 
         2. nel caso di  macchina  di  governo  elettroidraulica,  un
motore elettrico, le apparecchiature elettriche ad esso  associate  e
la pompa connessa; 
         3. nel caso di  altra  macchina  di  governo  idraulica,  un
motore di comando e la pompa connessa; 
      ddd. "Viaggio": un'escursione di tipo turistico ricreativo; 
      eee. "Zattera  di  salvataggio":  una  zattera  di  salvataggio
conforme ai  requisiti  del  Codice  IMO  "International  Life-Saving
Appliances"; 
      fff. "Zona verticale principale":  quella  sezione  in  cui  lo
scafo, le sovrastrutture e le tughe  sono  suddivise  da  paratie  di
classe "A". La lunghezza media delle zone su di  un  qualsiasi  ponte
non deve eccedere in genere i 40 metri. 
 
                CAPITOLO 1 - COSTRUZIONE E ROBUSTEZZA 
 
   1 Requisiti generali 
   1.1 Tutte le navi devono avere un ponte di bordo libero. 
   1.2 Tutte le navi devono essere dotate di un ponte esposto, stagno
alle intemperie, per tutta la  lunghezza  della  nave  ed  essere  di
robustezza adeguata alle condizioni meteorologiche e del mare che  e'
probabile incontreranno. 
   1.3  La  scelta  dei  materiali  di  costruzione  dello  scafo  e'
strettamente collegata  ai  requisiti  antincendio,  ed  e'  pertanto
necessario fare riferimento al capitolo 8. 
 
   2 Robustezza strutturale 
   2.1 Tutte le navi destinate ad una navigazione senza  limitazioni,
devono essere classificate. 
   2.2 Tutte le navi nuove destinate alla navigazione nella Categoria
degli  yacht  per  navigazione  a   corto   raggio,   devono   essere
classificate. 
   2.3 Le navi esistenti, non classificate, di stazza inferiore a 500
tonnellate, si considerano limitate alla navigazione a corto raggio. 
 
   3 Paratie stagne 
   Il  capitolo  3  del   Regolamento   contiene   i   requisiti   di
compartimentazione e stabilita' in caso di avaria, che determinano il
numero e posizione delle paratie stagne definite nel prosieguo. 
   3.1 Le paratie stagne devono essere sistemate  in  conformita'  ai
seguenti requisiti: 
      .1  La  robustezza  delle  paratie  stagne  e  degli  eventuali
passaggi a paratia, e l'integrita' della tenuta stagna  dei  divisori
devono essere conformi ai requisiti di uno degli organismi tecnici. 
      .2 In generale, le aperture nelle paratie stagne devono  essere
conformi agli standard previsti per le navi passeggeri definiti nella
regola SOLAS II-1. Specifici requisiti sono  contenuti  nell'allegato
III. 
      .3 Si possono impiegare  porte  a  cerniera  approvate  per  le
aperture in compartimenti stagni, se non sono aperte di frequente  e,
se saranno sempre presidiate da un membro dell'equipaggio  quando  la
porta resta aperta durante la navigazione. E' necessario  predisporre
allarmi sonori e luminosi in plancia. 
      .4 Ad eccezione delle poste di cui alla clausola 4.1, le  porte
a tenuta stagna degli yacht di  stazza  inferiore  a  500  tonnellate
possono essere porte a cerniera approvate, a condizione che esista un
allarme sonoro e luminoso in plancia che indichi quando la  porta  e'
aperta. Durante la navigazione, le porte devono essere tenute chiuse. 
Adeguata indicazione deve essere prevista sulla porta  per  segnalare
porta chiusa in navigazione. 
      .5 Il piano per la  manovra  delle  porte  stagne  deve  essere
approvato dall' amministrazione ed affisso  in  postazioni  adeguate.
Salvo i casi in cui l'accesso a locali abitativi e  di  lavoro  molto
usati avvenga attraverso porte scorrevoli a tenuta stagna, le porte a
tenuta stagna devono restare normalmente chiuse. 
 
   4 Compartimenti chiusi all'interno dello scafo e al di sotto del 
ponte di bordo libero con accesso attraverso aperture nello scafo 
   4.1 I compartimenti  al  di  sotto  del  ponte  di  bordo  libero,
destinati   a   fini   ricreativi,   all'imbarco   del   combustibile
liquido/acqua potabile, o  ad  altri  scopi  collegati  all'attivita'
della nave, con  accesso  attraverso  aperture  nello  scafo,  devono
essere delimitati da divisioni a tenuta stagna prive di aperture  che
li separino da qualsiasi altro compartimento al di  sotto  del  bordo
libero, salvo se dotati di porte stagne conformi  al  paragrafo  3.1.
Nel caso in cui tali porte a tenuta stagna siano del tipo a cerniera,
devono aprirsi verso l'interno dello spazio interessato. 
   4.2 Le aperture nello scafo devono  essere  conformi  alla  regola
SOLAS II-1/25-10 - "External  opening  in  cargo  ships".  Dovrebbero
essere prese precauzioni per assicurare che le porte  possano  essere
chiuse  manualmente  e  bloccate  nel  caso  di  un  malfunzionamento
idraulico o elettrico. 
 
   5 Manovre sulle navi a vela 
   5.1 Informazioni generali 
   5.1.1  Durante  l'esercizio  si  deve  monitorare  la   condizione
dell'attrezzatura  in  conformita'  al  programma   di   manutenzione
programmata.  Il  programma  deve  comprendere,  in  particolare,  il
regolare  monitoraggio  di  tutti  i  meccanismi  collegati   ad   un
funzionamento sicuro in aria  e  sul  bompresso  (vedi  capitolo  12,
paragrafo 2.3). 
   5.2 Alberi e Pennoni 
   5.2.1 Il dimensionamento e i materiali  costruttivi  di  alberi  e
pennoni devono essere conformi alle raccomandazioni  degli  organismi
tecnici  di  cui  al  punto  2.1  o  ad  uno  standard  nazionale   o
internazionale riconosciuto. 
   5.2.2 Tutta l'attrezzatura e le  relative  strutture  di  rinforzo
devono  essere   adeguatamente   dimensionate   in   relazione   alle
sollecitazioni applicate. 
   5.3 Manovre correnti e manovre fisse 
   5.3.1 I cavi d'acciaio usati  per  le  manovre  fisse  (stragli  o
sartie) non devono essere cavi d'acciaio flessibili (anima  del  cavo
in fibra). 
   5.3.2  Bozzelli,  grilli,  arridatoi  a  vite,  bitte  e  relativi
accessori e punti di attacco devono  avere  resistenza  superiore  al
carico di rottura delle manovre fisse e correnti collegate. 
   5.3.3 Le landre per le manovre fisse devono  essere  adeguatamente
dimensionate in relazione ai  carichi  di  lavoro.  Ogni  straglio  o
sartia deve esercitare forza su un singolo punto di attacco, salvo il
caso il cui il progetto ne ammetta specificamente due o piu'. 
   5.4 Vele 
   5.4.1  Si  devono  predisporre  mezzi  adeguati  per  aumentare  o
diminuire la superficie velica. 
   5.4.2 Per le navi a vela che operano come unita' in navigazione  a
corto raggio non e' prevista una dotazione di vele di rispetto. 
   5.4.3 Tutte le altre navi devono essere dotate di vele di  fortuna
separate o avere vele specifiche progettate e realizzate per  fungere
da vele di fortuna. 
 
                 CAPITOLO 2 - TENUTA ALLE INTEMPERIE 
 
   Ponte di bordo libero virtuale 
   Ai soli fini del presente capitolo, se il bordo  libero  effettivo
rispetto al ponte scoperto supera quello assegnato dalla  Convenzione
LL66 di almeno un'altezza standard di sovrastruttura, le aperture  su
tale ponte, a poppavia del quarto di prora  della  nave,  si  possono
considerare in posizione 2, secondo la definizione  contenuta  in  LL
66, salvo ove diversamente specificato. 
   Per le navi fino  a  75m  di  lunghezza  della  linea  di  carico,
un'altezza standard di sovrastruttura e' pari a  1,8  metri.  Per  le
navi con una lunghezza della linea di carico  superiore  a  125m,  e'
pari a 2,3m. Le altezze della sovrastruttura per  navi  di  lunghezze
intermedie devono essere ottenute per interpolazione. 
 
   1 Boccaporti e osteriggi 
   1.1 Requisiti generali 
   1.1.1 Tutte le aperture che danno accesso a spazi al di sotto  del
ponte scoperto e che non si possono  chiudere  in  modo  stagno  alle
intemperie, devono essere racchiuse in una sovrastruttura chiusa o in
una tuga a tenuta d'intemperie di robustezza adeguata. 
   1.1.2 Tutti i boccaporti  esposti,  che  danno  accesso  a  locali
stagni alle intemperie al disotto del ponte scoperto,  devono  essere
robusti, stagni alle intemperie e dotati di dispositivi  di  chiusura
efficaci. I portelli di  boccaporto  stagni  alle  intemperie  devono
essere fissati in modo permanente alla nave e dotati  di  dispositivi
adeguati per chiudere il boccaporto. 
   1.1.3 I boccaporti che  servono  come  mezzi  di  sfuggita  devono
essere dotati di quartieri di boccaporto apribili da entrambi i  lati
e, nella direzione di fuga, devono potersi aprire senza chiave. Tutte
le maniglie all'interno devono essere di  tipo  non  asportabile.  Un
boccaporto  che  sia  anche  un  mezzo  di  sfuggita,   deve   essere
prontamente identificabile, facile e sicuro da usare, con particolare
riguardo alla sua posizione e all'accesso dal, e al, boccaporto. 
   1.2 Boccaporti aperti in navigazione 
   In generale, durante la navigazione, i  boccaporti  devono  essere
tenuti chiusi. Tuttavia, le dimensioni dei boccaporti che si  possono
tenere aperti per motivi di accesso durante  la  navigazione,  devono
essere le piu' ridotte possibile (al massimo 1 metro di area libera),
e dotati di mastre di altezza minima pari a 300 mm.  I  quartieri  di
boccaporto devono essere posizionati  quanto  piu'  vicino  possibile
all'asse di simmetria  della  nave,  specie  sulle  navi  a  vela.  I
quartieri dei boccaporti devono essere  fissati  in  modo  permanente
alle mastre di boccaporto e, in caso siano  incernierati,  i  cardini
devono essere posizionati sul lato a prora. 
 
   2 Vani porta e tambucci 
   2.1 Vani di porte situati al di sopra del ponte scoperto 
   2.1.1 Le porte esposte nelle  tughe  e  sovrastrutture  che  danno
accesso a spazi al di sotto  del  ponte  scoperto,  devono  essere  a
tenuta d'intemperie e le aperture delle porte devono avere mastre  di
altezza minima di: 
 
           Unita' in  navigazione   Unita'  in  navigazione  a  corto
Posizione  illimitata   raggio 
    
---------------------------------------------------------------------
A         _         600         mm         _          300          mm

    
    
---------------------------------------------------------------------
B         _         300         mm         _          150          mm

    
    
---------------------------------------------------------------------
C _ 150 mm _ 75 mm Posizione  A  -  la  porta  si  trova  nel  quarto
prodiero della lunghezza della nave e si usa durante la  navigazione.
Posizione B - la porta e' in una posizione esposta rivolta  verso  la
parte  anteriore  a  poppa  del  quarto  prodiero  della   lunghezza.
Posizione C - al di sopra della superficie del ponte quando la  porta
si trova in una posizione riparata a poppa del quarto prodiero  della
lunghezza. 2.1.2  Le  porte  stagne  alle  intemperie  devono  essere
predisposte per aprirsi verso l'esterno e, ove  siano  sistemate  sul
fianco di sovrastrutture, dovranno essere incernierate verso prua. Si
prenderanno in considerazione soluzioni di  chiusura  alternative,  a
condizione che si possa dimostrare che l'efficienza  del  dispositivo
di chiusura e la sua capacita' di impedire l'ingresso dell'acqua, non
compromettano la sicurezza  della  nave.  2.1.3  Una  porta  che  dia
accesso al locale macchine direttamente da un  ponte  scoperto,  deve
essere dotata di una mastra di altezza: _  Unita'  in  navigazione  _
Unita'   in   navigazione   a   _   illimitata   _    corto    raggio

    
    
---------------------------------------------------------------------
Posizione       1_        600        mm        _        450        mm
---------------------------------------------------------------------
Posizione 2_ 380 mm _ 200 mm 2.1.4 L'altezza, la  costruzione  e  gli
standard  per  il  fissaggio  dei  battenti  delle  porte  a   tenuta
d'intemperie che  si  usano  solo  quando  la  nave  e'  in  porto  o
all'ancora in acque protette e calme, e restano chiuse quando la nave
e'  in  navigazione,  possono  essere   oggetto   di   considerazione
specifica. 2.2  Boccapporti  nei  tambucci  2.2.1  I  boccaporti  dei
tambucci che danno accesso a spazi al di sotto  del  ponte  scoperto,
devono essere dotati di una mastra la cui parte superiore  sia,  come
minimo, a 300 mm al di sopra del ponte, o 150 mm in caso di  navi  in
navigazione a corto  raggio.  2.2.2  Le  aperture  verticali  possono
essere chiuse con battenti, nel qual caso,  e'  necessario  che  essi
siano concepiti e montati in modo che non siano facilmente rimovibili
dal loro alloggiamento. Nel momento in cui sono rimossi per  lasciare
libero il passaggio i battenti devono essere riposti in una posizione
sicura e legati saldamente. 2.2.3 La larghezza massima di un'apertura
in un tambuccio di boccaporto non  deve  mai  essere  superiore  a  1
metro. 3 Osteriggi 3.1 Tutti gli osteriggi devono  essere  realizzati
in modo robusto e a tenuta d'intemperie e devono  essere  posizionati
quanto piu' vicino possibile all'asse di simmetria  della  nave.  3.2
Nel caso in cui siano di  tipo  apribile,  devono  essere  dotati  di
efficaci dispositivi per mantenerli chiusi.  3.3  Gli  osteriggi  che
servono come mezzi di sfuggita devono essere apribili su  entrambi  i
lati e, nella direzione di fuga, devono potersi aprire senza  chiave.
Tutte le  maniglie  sul  lato  interno  devono  essere  di  tipo  non
asportabile.  Qualsiasi  osteriggio   di   fuga   deve   essere   ben
identificato, facile e sicuro da usare, con particolare riguardo alla
sua posizione. 3.4  Il  materiale  in  cui  e'  realizzato  il  vetro
dell'osteriggio ed il metodo con cui esso e' fissato all'interno  del
telaio, devono soddisfare gli standard marittimi adeguati definiti in
appositi standard nazionali o internazionali. Come  minimo,  si  deve
avere a disposizione, una corazzetta  portatile  per  le  aperture  a
vetri di qualsiasi dimensione, che sia facilmente accessibile  e  che
possa  essere  fissata  in   modo   sicuro   in   caso   di   rottura
dell'osteriggio. 4 Oblo' e portelli di  murata  4.1  Gli  oblo'  e  i
portelli di murata devono essere di  robustezza  adeguata  alla  loro
collocazione  sulla  nave  e  a  soddisfare  gli  adeguati   standard
marittimi  nazionali  ed  internazionali.  Riguardo  alla  protezione
strutturale antincendio, i requisiti per  la  costruzione  di  alcuni
oblo' laterali devono soddisfare quelli specificati nel  capitolo  8.
4.2 In generale, tutti gli oblo' montati in posizioni che  proteggono
le aperture di spazi al di sotto del ponte scoperto o  montati  nello
scafo  della  nave,  devono  essere  forniti  di  corazzette  interne
collegate in modo permanente e che quando chiuse assicurino lo stagno
in caso di rottura  del  vetro  dell'oblo'.  Le  corazzette  potranno
essere  smontabili  se  sara'  garantito  il  loro  stoccaggio  nelle
immediate vicinanze  dell'oblo'  e  se  sara'  garantita  una  rapida
manovra  di  montaggio.  Si  prestera'  particolare  attenzione  alla
fornitura di istruzioni operative al Comandante su  quando  applicare
le corazzette. 4.3 Gli oblo' e i portellini di murata  montati  nello
scafo della nave al di sotto del livello del ponte  di  bordo  libero
devono essere di tipo non apribile, o non immediatamente apribile, ed
essere conformi ad uno  standard  riconosciuto  dall'amministrazione.
L'altezza della soglia degli oblo' e dei portellini  di  murata  deve
essere pari al valore maggiore tra 500 mm o il 2,5%  della  larghezza
della   nave   al   di   sopra   del   massimo   galleggiamento    di
compartimentazione assegnato alla nave stessa. I portellini  di  tipo
non immediatamente apribile devono essere chiusi in  modo  permanente
quando la nave e' in navigazione. 4.4  Non  devono  essere  sistemati
oblo' o portelli nel  locale  apparato  motore.  5  Finestre  5.1  La
robustezza delle finestre deve essere adeguata alla  loro  ubicazione
sulla  nave  e  a  soddisfare  lo  standard  marittimo  nazionale  ed
internazionale  adeguato.  Ai  fini  della   protezione   antincendio
strutturale delle navi nuove,  i  requisiti  per  la  costruzione  di
alcune finestre deve soddisfare quelli specificati  nel  Capitolo  8.
5.2 Ove il materiale con cui e' realizzato il vetro, lo spessore  del
vetro o il metodo per fissare le finestre non soddisfino i  requisiti
di uno standard riconosciuto, si possono collaudare  le  finestre,  a
soddisfazione dell'Amministrazione, ad una pressione  di  prova  come
minimo quattro volte superiore alla pressione di progetto prescritta,
indicata in uno standard nazionale o internazionale riconosciuto. Per
le finestre dotate di corazzette, vedi paragrafo 5.5, o navigazione a
corto raggio, le prove di pressione possono essere  eseguite  ad  una
pressione 2,5 volte superiore alla suddetta  pressione  di  progetto.
5.3 In generale, le finestre montate nelle sovrastrutture o  tughe  a
tenuta d'intemperie devono avere un telaio robusto ed essere  fissate
alla struttura in  modo  efficace.  Il  vetro  deve  essere  di  tipo
temperato.  Il  vetro  puo'  essere   incollato   direttamente   alla
sovrastruttura o tuga utilizzando una metodologia approvata.  5.4  In
generale, non si devono montare finestre nello scafo principale al di
sotto del livello del ponte di bordo libero. Eventuali  proposte  per
il montaggio di finestre nello  scafo  principale  al  di  sotto  del
livello del ponte di bordo libero saranno soggette  ad  un  esame  ed
approvazione speciale da parte  dell'Amministrazione,  tenendo  conto
della collocazione e robustezza delle finestre,  della  struttura  di
supporto e della disponibilita' di coperture altamente protettive per
le finestre stesse. In particolare, si terra' conto delle  istruzioni
operative fornite al Comandante su quando sia  necessario  installare
le corazzette a protezione delle finestre. 5.5 Fatta eccezione per la
navigazione a corto raggio, sono necessarie corazzette per  tutte  le
finestre sulla parte frontale e laterale del  primo  ordine  e  sulle
finestre frontali del secondo ordine  di  sovrastrutture  o  tughe  a
tenuta d'intemperie, al di sopra del ponte di  bordo  libero.  Ove  i
vetri delle finestre  siano  del  tipo  stratificato  e  lo  spessore
equivalente del vetro di sicurezza temprato superi i requisiti  della
norma di un minimo del 30%, si possono omettere le corazzette, ma  e'
necessario disporre di scudi leggeri di protezione, uno per ogni tipo
di finestra. Nei casi in cui le corazzette  siano  intercambiabili  a
sinistra e a destra, si deve disporre di una fornitura minima del 50%
per ciascuna dimensione. 5.6  Le  finestre  laterali  e  frontali  in
plancia non devono essere di vetro  polarizzato  o  colorato.  Per  i
vetri laterali possono essere concesse  deroghe  se  garantiscono  un
livello  di  visibilita'  sufficiente.  6   Condotte   verticali   di
ventilazione e scarico gas 6.1 Tutta la nave deve essere ventilata in
modo  adeguato.  I  locali  di  alloggio   devono   essere   protetti
dall'ingresso di gas e/o vapori emessi dai  macchinari,  impianti  di
scarico e del combustibile. 6.2 Le condotte verticali di ventilazione
devono essere costruite in modo efficiente e devono  essere  previsti
efficaci  dispositivi  di   chiusura   stagni   alle   intemperie   o
sistemazioni  equivalenti.  In   linea   generale,   le   trombe   di
ventilazione al servizio di qualsiasi locale al di sotto del ponte di
bordo libero, o di una sovrastruttura chiusa, devono avere mastre  di
altezza minima: 900 mm entro il quarto prodiero della lunghezza della
nave; e 760 mm altrove. Per la navigazione a corto  raggio  l'altezza
delle condotte verticali di ventilazione puo'  essere  la  meta'  dei
suddetti requisiti. 6.3 Le condotte  di  ventilazione  devono  essere
mantenute  il  piu'  possibile  all'interno  del  bordo  e  l'altezza
dell'apertura della tromba di ventilazione rispetto  al  ponte,  deve
essere sufficiente  a  prevenire  l'ingresso  di  acqua  in  caso  di
sbandamento della nave. 6.4 Le  condotte  di  ventilazione  di  spazi
quali locali macchine, che devono  rimanere  aperte,  richiedono  una
particolare attenzione per quanto riguarda la collocazione ed altezza
delle aperture di  ventilazione  rispetto  al  ponte,  tenendo  conto
dell'effetto dell'angolo di allagamento sullo standard di stabilita'.
(Vedi capitolo 3.)  I  dispositivi  di  chiusura  delle  condotte  di
ventilazione a servizio dei locali macchine  devono  essere  definiti
tenendo conto dei mezzi antincendio e  della  protezione  antincendio
predisposti nei locali macchine. 6.5 I  tubi  di  sfogo  dei  gas  di
scarico dei motori che attraversano lo scafo al di sotto del ponte di
bordo libero, devono essere dotati di  dispositivi  per  impedire  il
riflusso nello scafo attraverso un impianto di  scarico  danneggiato.
Per  le  navi  che  operano  in  servizio  illimitato  devono  essere
predisposti dispositivi di chiusura di azione sicura. Il sistema deve
essere di costruzione equivalente allo scafo sul lato  esterno  della
chiusura. Per le unita' in navigazione a  corto  raggio,  in  cui  il
montaggio di un dispositivo di  chiusura  di  azione  sicura  non  e'
praticabile, la  condotta  di  scarico  deve  essere  fatta  risalire
dall'uscita a scafo fino ad un'altezza minima di 1000 mm al di  sopra
della linea d'acqua, ed essere di costruzione equivalente allo scafo.
7 Sfoghi d'aria 7.1 Gli sfoghi d'aria delle casse combustibile  e  di
ogni altra cassa devono essere adeguatamente dimensionati e provvisti
di mezzi di chiusura atti ad evitare l'ingresso d'acqua.  Si  possono
omettere i dispositivi di chiusura, a condizione che  siano  adottate
soluzioni equivalenti atte ad evitare  l'ingresso  d'acqua.  7.2  Gli
sfoghi d'aria devono essere sistemati quanto piu' possibile  distanti
dalla murata, ed  avere  altezza  dal  ponte  maggiore  dei  seguenti
valori: 760 mm se posizionate sul ponte di bordo  libero;  e  450  mm
altrove. Per la navigazione  a  corto  raggio,  l'altezza  prescritta
degli sfoghi d'aria puo' essere la meta' dei suddetti requisiti.  7.3
Gli sfoghi d'aria delle casse  del  carburante  devono  terminare  ad
un'altezza non inferiore a 760mm al di sopra  della  parte  superiore
della tubolatura di riempimento di una  cassa  di  gravita'  e  della
parte superiore della  cassa  di  troppopieno,  per  un  serbatoio  a
pressione. 8 Ombrinali, prese dal mare  e  scarichi  Nei  limiti  del
possibile, si devono applicare gli standard ICLL a qualsiasi  scarico
che attraversi il fasciame della nave, e in ogni caso, tutte le prese
dal mare e gli scarichi fuori bordo devono essere dotati  di  valvole
di  chiusura  sistemate  in  posizioni  facilmente   accessibili.   9
Materiali per valvole  e  relative  tubature  9.1  Tutte  le  valvole
sistemate al di sotto della linea di galleggiamento devono essere  in
acciaio, bronzo  o  altro  materiale  avente  equivalente  resistenza
meccanica e  al  fuoco.  9.2  Analogamente  le  relative  tubolature,
sistemate al di sotto della linea di galleggiamento devono essere  in
acciaio, bronzo, rame o altro materiale equivalente. 9.3 E' possibile
prendere in considerazione l'impiego di  tubolature  di  plastica,  a
condizione di sottoporre all'approvazione dettagli completi sul  tipo
di tubolatura, la sua ubicazione, ed uso. 9.4 In ogni caso, l'impiego
di tratti flessibili di tubazioni deve essere ridotto  al  minimo  in
relazione all'impiego cui deve essere destinato.  Sia  le  tubolature
flessibili che i  relativi  sistemi  di  collegamento  ai  tratti  di
tubolatura rigida devono  essere  riconosciuti  dall'Amministrazione.
CAPITOLO 3 -  STABILITA'  1.  Requisiti  generali  1.1.  Il  presente
capitolo contiene le norme per la stabilita' a nave integra e in caso
di falla. 1.2. Qualsiasi standard di stabilita'  allo  stato  integro
proposto che non rientri  tra  gli  standard  previsti  dal  presente
regolamento,     deve     essere     sottoposto      all'approvazione
dell'Amministrazione   o   dell'organismo   tecnico,   quanto   prima
possibile.   2.   L'eventuale   zavorra   permanente   deve    essere
adeguatamente fissata. Il piano di sistemazione deve essere approvato
dall'Amministrazione o dall'organismo  tecnico.  Eventuali  modifiche
relative   al   posizionamento   della   zavorra   dovranno    essere
preventivamente  approvate  dall'Amministrazione   o   dall'organismo
tecnico. Il piano  di  sistemazione  della  zavorra  permanente  deve
essere  annotato  nel  documento  di  stabilita'   della   nave.   La
sistemazione della  zavorra  dovra'  tener  conto  dei  requisiti  di
robustezza locale o generale  dello  scafo  in  corrispondenza  della
sistemazione della zavorra stessa. 3. Stabilita' allo  stato  integro
Devono essere verificate le condizioni di stabilita'  statica  (curve
GZ) per la condizione di partenza a pieno carico con  il  100%  delle
dotazioni e arrivo con il 10%  delle  dotazioni.  3.1.Navi  a  motore
3.1.1. Navi monoscafo Le  curve  di  stabilita'  statica  alle  varie
condizioni di caricazione devono soddisfare i  seguenti  criteri:  .1
l'area al disotto della curva del braccio della coppia di  stabilita'
(curva GZ) non deve essere inferiore a 0,055 metri-radianti fino a un
angolo di sbandamento di 30° e non inferiore  a  0,09  metri-radianti
fino a un angolo di sbandamento di 40°, o all'angolo di  allagamento,
se tale angolo e' minore di 40°; .2 l'area al di sotto della curva GZ
tra gli angoli di 30° e 40° o tra 30° e l'angolo di  allagamento,  se
tale angolo e' minore di  40°,  non  deve  essere  inferiore  a  0,03
metro-radianti; .3 il braccio di stabilita' (GZ) deve  essere  almeno
pari a 0,20 metri, ad un angolo di sbandamento  pari  o  superiore  a
30°; .4 il massimo braccio di stabilita' GZ deve  verificarsi  ad  un
angolo  di  sbandamento  preferibilmente  superiore  a  30°  ma   non
inferiore a 25°; .5 dopo la correzione per effetto di specchi liberi,
l'altezza metacentrica trasversale  iniziale  (GM)  non  deve  essere
inferiore a 0,15 metri; e .6 ove le condizioni di stabilita'  a  nave
integra non soddisfino i criteri di cui ai precedenti punti da 1 a 5,
possono essere proposti all'Amministrazione o  all'organismo  tecnico
criteri equivalenti. 3.1.2 Navi monoscafo che operano in  navigazione
a corto raggio Qualora i criteri suddetti non  siano  soddisfatti  da
unita' in navigazione a corto raggio, in alternativa potranno  essere
considerati  i  seguenti  criteri:  .1  Se  il  massimo  braccio   di
stabilita' GZ si verifica a  15°,  l'area  sottesa  dalla  curva  del
braccio di stabilita' (curva GZ) non deve  essere  inferiore  a  0,07
metri-radianti fino a un angolo di sbandamento di 15°. Se il  massimo
GZ si verifica a 30° o piu' l'area "sottesa dalla" curva del  braccio
di  stabilita'  (curva  GZ)  non  deve  essere  inferiore   a   0,055
metri-radianti fino a 30° di angoli di sbandamento. Nel caso  in  cui
il massimo braccio della coppia  di  stabilita'  GZ  si  registri  ad
angoli compresi tra 15° e 30°, l'area corrispondente sotto  la  curva
del braccio di stabilita' Areq sara':

    
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
         .2 L'area sottesa dalla curva del braccio di stabilita'  tra
gli angoli di  sbandamento  30°  e  40°  o  tra  30°  e  l'angolo  di
allagamento se  tale  angolo  e'  minore  di  40°,  non  deve  essere
inferiore a 0,03  metri-radianti;  .3  Il  braccio  della  coppia  di
stabilita' (GZ) non deve essere inferiore a 0,2 m, ad  un  angolo  di
sbandamento pari  o  superiore  a  30°.  .4  Il  braccio  massimo  di
stabilita' dovra' comunque verificarsi ad un  angolo  di  sbandamento
non inferiore a 15°. .5 L'altezza metacentrica iniziale (GM) non deve
essere inferiore a 0,15 m dopo  la  correzione  per  specchi  liberi.
3.1.3 Multiscafo Le curve di stabilita' statica per le condizioni  di
navigazione devono soddisfare i seguenti criteri:  1  Se  il  massimo
braccio della coppia di stabilita' (GZ)  si  verifica  a  20°  l'area
sottesa dalla curva del braccio di stabilita'  (curva  GZ)  non  deve
essere inferiore a 0,075 metri-radianti fino ad un angolo di 20°  .Se
il massimo del braccio di stabilita' (curva GZ) si verifica a  30°  o
piu' l'area "sottesa dalla" curva del braccio  di  stabilita'  (curva
GZ) non deve essere inferiore  a  0,055  metri-radianti  fino  ad  un
angolo di 30°. Nel caso in cui il massimo del braccio  di  stabilita'
(GZ) si verifichi ad angoli tra  20°  e  30°,  l'area  corrispondente
sotto la curva GZ, Areq deve essere determinata come segue: 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
         .2 L'area sotto la curva GZ tra gli  angoli  di  sbandamento
30° e 40° o tra 30° e l'angolo di  allagamento,  se  tale  angolo  e'
minore di a 40°, non devono essere inferiori a  0,03  metri-radianti;
.3 Il braccio  della  coppia  di  stabilita'  (GZ)  non  deve  essere
inferiore a 0,20 metri all'angolo di sbandamento in cui raggiunge  il
suo massimo; .4 Il massimo GZ dovra' verificarsi  per  un  angolo  di
sbandamento non inferiore a  20°;  .5  Dopo  la  correzione  per  gli
effetti di superficie libera, l'altezza  metacentrica  iniziale  (CM)
non deve essere inferiore a 0,15 metri; e  .6  Nel  caso  in  cui  il
massimo del braccio di stabilita' (GZ)  si  verifichi  ad  un  angolo
inferiore  a  20°'   l'Amministrazione   puo'   prendere   in   esame
l'approvazione della stabilita' come caso speciale. 3.1.4 Ai fini  di
valutare in linea generale se sono stati  soddisfatti  i  criteri  di
stabilita', si  devono  tracciare  le  curve  GZ  per  le  principali
condizioni  di  carico  previste  dall'Armatore  in  funzione   della
destinazione della nave. 3.1.5 Sovrastrutture. - Ai fini del  calcolo
del braccio di stabilita' possono essere  considerate  sovrastrutture
chiuse conformi ai requisiti delle Norme sul bordo libero del 1966. -
Analogamente possono essere considerate efficaci tughe le  cui  porte
siano conformi ai requisiti del bordo  libero.  3.1.6  Unita'  veloci
Oltre ai suddetti criteri, si deve fare attenzione ai seguenti rischi
che,  notoriamente,  riguardano  le  navi  plananti  e   quelle   che
raggiungono  velocita'   relativamente   elevate:   .1   instabilita'
direzionale, spesso accoppiata a instabilita' di rollio e beccheggio;
.2 sommersione della prua dei motoscafi plananti e catamarani a causa
della  perdita  dinamica  di   stabilita'   longitudinale   in   mari
relativamente calmi; .3 riduzione della  stabilita'  trasversale  con
l'aumento della  velocita'  nei  monoscafi;  .4  piastrellamento  dei
monoscafi  plananti,  accoppiato  ad  oscillazioni  di  beccheggio  e
sollevamento, che possono diventare violente; .5 "chine tripping", un
fenomeno  tipico  dei  monoscafi  plananti  che  si  verifica  quando
l'immersione  di   uno   spigolo   genera   un   forte   momento   di
capovolgimento. 3.2 Navi a vela  3.2.1  Monoscafi  .1  La  stabilita'
delle  navi  a  vela  deve  essere  verificata,  nelle  seguenti  due
condizioni: - come Nave a Motore,  secondo  i  requisiti  di  cui  al
paragrafo 1.2.1, con  barca  in  condizioni  "Motoring"  (andatura  a
motore, vele chiuse, eventuale deriva/e in posizione sollevata/e);  -
come Nave a Vela, secondo i requisiti di cui ai punti successivi, con
barca in  condizioni  "Sailing"  (andatura  a  vela,  vele  spiegate,
deriva/e in posizione abbassata/e). .2 Devono  essere  verificate  le
condizioni di stabilita' statica (curve  GZ)  per  la  condizione  di
partenza a pieno carico con il 100% delle dotazioni e arrivo  con  il
10% delle dotazioni. .3 Per unita' a vela di lunghezza superiore a 45
m possono essere accettate curve di stabilita' statica (curve GZ)  il
cui andamento positivo si arresta  per  un  angolo  inferiore  a  90°
nell'eventualita' che siano imposte  limitazioni  operative  definite
dall'Amministrazione o dall'organismo tecnico. .4 Oltre ai  requisiti
di cui al punto  2,  l'angolo  di  sbandamento  statico  deve  essere
superiore a 15° (vedi  figura).L'angolo  di  sbandamento  statico  si
ottiene dall'intersezione  di  una  curva  derivata  del  braccio  di
sbandamento del vento con la curva GZ di cui al punto 1 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
         Nel calcolo dell'angolo di allagamento si devono prendere in
considerazione tutte le aperture usate  regolarmente  per  accesso  e
ventilazione. Non deve mai immergersi un'apertura che, a  prescindere
dalle sue dimensioni, possa provocare il progressivo  allagamento  ad
un angolo di sbandamento inferiore a 40 gradi.  Si  possono  tuttavia
trascurare le aperture per gli sfoghi d'aria delle  casse.  Eventuali
tughe non efficaci non devono essere considerate  nel  calcolo  delle
curve  di  stabilita'  statica  (curve  GZ).  Si  evidenzia  che   la
conformita' ai requisiti dei paragrafi  2.2.1.1,  2.2.1.2  e  2.2.1.3
implica che ove la nave navighi con un angolo di sbandamento maggiore
dell'angolo di sbandamento derivato, la sua stabilita' dinamica sara'
tale da poter reagire ad azioni sbandanti dovute a raffiche di  vento
minori di 1,4 volte  la  velocita'  del  vento  reale  (cioe'  doppie
rispetto alla pressione effettiva), senza immergere le  aperture  che
danno luogo ad allagamento progressivo,  e  comunque  con  angoli  di
sbandamento non superiori a 60 gradi. 3.2.2 Multiscafo .1  Si  devono
verificare come minimo, le curve di stabilita' statica in  condizioni
di rollio e beccheggio, all'arrivo con il  10%  delle  dotazioni.  La
posizione verticale del centro di gravita' (VCG) si otterra' con  uno
dei metodi elencati: .1 prova di stabilita' in aria  con  ausilio  di
celle di carico o .2 determinazione separata  dei  pesi  di  scafo  e
attrezzatura (compreso alberi e tutte le manovre fisse e correnti), e
successivo calcolo assumendo che  il  centro  di  gravita'  verticale
dello scafo sia il 75% dell'altezza dello scafo al di sopra del fondo
del corpo canoa, e che il VCG dell'attrezzatura  sia  a  meta'  della
lunghezza dell'albero (o una media ponderale delle lunghezze di  piu'
di un albero), o .3 calcolo dettagliato del peso e  posizione  CG  di
tutti i componenti della nave, piu' un margine del  15%  dell'altezza
VCG risultante al di sopra della parte inferiore del corpo canoa.  .2
Se si usa  un  software  convenzionale  di  architettura  navale  per
calcolare una curva dei momenti raddrizzanti del beccheggio, si  deve
trovare l'angolo di assetto per una serie di posizioni di  centri  di
gravita' longitudinale (LCG) avanti rispetto a quella necessaria  per
la linea d'acqua di progetto. Quindi, la curva, puo' essere  derivata
come segue: 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
         Il  suddetto  dato  sara'  accompagnato   dalla   nota:   In
condizioni di vento in poppa, e' necessario sottrarre alla  velocita'
di sicurezza del vento indicata in tabella per ogni  combinazione  di
vele, la  velocita'  della  nave.  .4  Se  la  velocita'  massima  di
sicurezza del vento a vele piene a prua e poppa  e'  inferiore  a  27
nodi, si dimostrera' con calcoli eseguiti servendosi dell'allegato  D
di  ISO  12217-2  (2002)  che,  quando  la  nave  e'  capovolta   e/o
completamente allagata, il volume di  galleggiabilita',  espresso  in
metri cubi (m3), nello scafo, accessori ed attrezzature e'  superiore
a: 1,2 x (massa a pieno carico in tonnellate)  assicurando  cosi'  un
margine sufficiente a sostenere la massa della nave a  pieno  carico.
Non si includera' la tolleranza per bolle d'aria intrappolate  (fatta
eccezione per le casse  dell'aria  e  compartimenti  stagni).  .5  La
velocita' massima di  sicurezza  del  vento  senza  giuoco  di  vele,
calcolata in conformita' al precedente  punto  .3  deve  superare  36
nodi. Nel caso delle  unita'  in  navigazione  a  corto  raggio  deve
superare i 32 nodi. .6 Ciascuno degli scafi  laterali  dei  trimarani
destinati ad operare senza  limitazioni,  deve  avere  un  volume  di
galleggiabilita' pari  a  non  meno  del  150%  del  dislocamento  in
condizioni  di  pieno  carico.  .7  Il  libretto  informativo   della
stabilita' deve contenere informazioni e linee guida su: .1 i  rischi
di stabilita' cui sono soggette tali imbarcazioni, incluso il rischio
di  capovolgimento  in  presenza  di  rollio   e/o   beccheggio;   .2
l'importanza di conformarsi alle informazioni fornite sulla velocita'
massima del vento apparente; .3 la necessita', in condizioni di vento
in poppa,  di  sottrarre  dalla  velocita'  di  sicurezza  del  vento
indicata in tabella, la velocita' della nave; .4 la scelta delle vele
da issare  in  funzione  della  forza  del  vento  prevalente,  della
direzione del vento relativo e  delle  condizioni  del  mare;  .5  le
precauzioni da prendere quando si modifica la rotta da  un  vento  in
poppa a un vento al traverso. .8 Nelle navi che devono dimostrare  la
capacita' di galleggiare  dopo  il  capovolgimento  (vedi  precedente
punto .3), e' necessario montare un boccaporto  di  sfuggita  per  le
emergenze in ciascun compartimento  stagno  principale  destinato  ad
ospitare persone, che sia al di sopra  delle  linee  d'acqua  a  nave
dritta e capovolta. 3 Stabilita' delle navi in  caso  di  falla  Come
prima i seguenti requisiti sono applicabili a tutte  le  navi,  fatta
eccezione per quelle che effettuano la navigazione a corto raggio. La
conformita' ai  criteri  di  stabilita'  in  caso  di  falla  non  e'
richiesta  per  le  navi  pienamente  conformi  alle  condizioni   di
assegnazione     della     Convenzione     LL66     a     discrezione
dell'Amministrazione o  dell'organismo  tecnico.  3.1  La  nave  deve
essere adeguatamente compartimentata in modo tale che, a  seguito  di
falla che provochi l'allagamento di qualunque compartimento, la linea
di galleggiamento risulti a non meno di 75 mm dal ponte di coperta  o
ponte delle paratie se diverso. 3.2 Si  puo'  considerare  una  falla
lieve se non si verifica in corrispondenza di una  paratia  stagna  e
non interessi ponti, copertini e casse incluse. 3.3  Nei  calcoli  di
stabilita'  in  caso  di  falla  si  devono  assumere   le   seguenti
permeabilita' standard: 
    
=====================================================================
LOCALI                        _                         PERMEABILITA'

    
    
=====================================================================
Provviste _ 60 Piccole quantita' di  provviste  _  95  Alloggi  _  95
Locali macchine _ 85 3.4 In presenza di falla, come  specificato  nel
paragrafo 3.1, la stabilita' residua deve risultare tale per  cui:  -
lo sbandamento finale dovuto  ad  allagamento  asimmetrico  non  deve
eccedere i 7° dalla posizione diritta;  -  la  curva  risultante  del
braccio della coppia di stabilita' presenti un campo minimo  positivo
fino all'angolo di allagamento, di  15°  oltre  qualsiasi  angolo  di
equilibrio; - Il braccio massimo di stabilita'  all'interno  di  tale
campo positivo non sia inferiore a 100 mm e l'area al di sotto  della
curva non sia inferiore a  0,015  metri-radianti.  3.5  Una  nave  di
lunghezza pari o superiore a 85 metri deve  soddisfare  uno  standard
calcolato secondo la metodologia deterministica della  stabilita'  in
caso di falla "SOLAS 1 -  compartment  standard  of  subdivision".  4
Elementi di stabilita' 4.1 Il peso  a  nave  scarica,  l'altezza  del
centro di gravita' sulla chiglia (KG) e la posizione  del  centro  di
gravita' longitudinale (LCG) di una nave  devono  essere  determinati
dai risultati di una prova di stabilita'. 4.2 Una prova di stabilita'
deve essere eseguita  in  conformita'  ad  uno  standard  dettagliato
approvato dall'Amministrazione o da  un  organismo  tecnico.  4.3  Il
rapporto della prova di stabilita' e i relativi valori caratteristici
a  nave  scarica  devono  essere  approvati  dall'Amministrazione   o
dell'organismo  tecnico  prima  del  loro  impiego  nei  calcoli   di
stabilita'.  A   discrezione   dell'armatore(i)/agente(i)   e   prima
dell'approvazione dei relativi valori caratteristici a nave  scarica,
potra' essere considerato un margine di sicurezza per il peso a  nave
scarica e KG puo' essere calcolato dopo la prova di stabilita'.  Tale
margine  deve  essere  chiaramente  identificato  e  registrato   nel
certificato  di  stabilita'.  Eventuali  modifiche  alla   nave   che
risulteranno essere compensate dal margine  inizialmente  previsto  e
dovranno essere documentate nel certificato di  stabilita'.  4.4  Per
navi gemelle l'Amministrazione puo' accettare  che  la  verifica  del
peso della nave vacante sia effettuata a mezzo di  una  pesata  nave.
Ove il peso nave vacante dell'unita' gemella differisca non piu'  del
2%-3% del peso nave vacante della nave madre potranno essere  assunte
anche per la nave gemella  le  coordinate  baricentriche  della  nave
madre. 5 Documenti di stabilita' 5.1 Una nave deve essere  dotata  di
un fascicolo relativo alla stabilita' per  il  Comandante,  approvato
dall'Amministrazione. 5.2 Il contenuto, forma e  presentazione  delle
informazioni contenute nel libretto sulla stabilita'  devono  basarsi
sul libretto modello per il  tipo  di  nave  (a  motore  o  a  vela),
pubblicato da/per l'Amministrazione. 5.3 Una nave con informazioni di
stabilita' gia' approvate, sottoposta ad una  ristrutturazione,  o  a
modifiche  di  grande  entita',  deve  essere   sottoposta   ad   una
rivalutazione completa della stabilita' e dotata di  informazioni  di
stabilita' di nuova approvazione. Una ristrutturazione o modifica  si
possono considerare di grande entita' se comportano: -  una  modifica
del peso a nave scarica pari o superiore al 2%-3%, e/o - una modifica
della posizione longitudinale del centro di gravita' pari o superiore
all'1% (misurato dalla perpendicolare a poppa), e/o  -  una  modifica
dell'altezza del centro di gravita' sulla chiglia che s'innalza dello
0,25% o piu' (misurato dalla chiglia). 5.4  Le  navi  a  vela  devono
montare, in posizione che ne consenta una rapida  consultazione,  una
copia delle curve dell'angolo massimo di  sbandamento  per  prevenire
l'allagamento in condizioni di cattivo tempo, o in caso di  un'unita'
multiscafo, i valori del massimo avvisato medio  apparente  velocita'
del vento. Deve trattarsi di una copia diretta  di  quella  contenuta
nel libretto di stabilita' approvato. Dovranno essere forniti i  dati
che  indichino  la  massima  velocita'  media  del  vento   apparente
consigliata per ogni combinazione di vele. CAPITOLO 4 - BORDO  LIBERO
1 Requisiti generali  1.1  L'assegnazione  del  bordo  libero  dovra'
essere effettuata dall'Organismo incaricato in conformita' alle norme
della Convenzione (LL 1966). 1.2 Le navi devono essere conformi  alla
LL66 per l'assegnazione di una marca di bordo libero che  corrisponde
alla  condizione  di  massima  immersione   indicata   nel   libretto
informativo della  stabilita'  per  la  nave.  1.3  Il  bordo  libero
relativo al massimo galleggiamento  della  nave,  come  indicato  nel
fascicolo delle istruzioni al comandante, deve essere compatibile con
la robustezza strutturale dello scafo, con i requisiti di  stabilita'
a nave integra e in caso di falla,  e  deve  soddisfare  i  requisiti
minimi  di  altezza   della   prora.   1.4   L'Organismo   incaricato
dell'assegnazione deve fornire all'armatore/agenti  della  nave,  una
copia del rapporto di  bordo  libero  ove  siano  indicate  tutte  le
caratteristiche relative alle condizioni di assegnazione. 2 Marche di
bordo libero 2.1 La marca di bordo libero deve essere posizionata sul
fianco sinistro e  destro  in  corrispondenza  della  mezzeria  della
lunghezza di bordo libero.  Puo'  essere  accettata  una  sola  marca
riferita  a  tutto  il  periodo  dell'anno.  La  marca  deve   essere
costituita da una corona circolare fissata in  modo  permanente  alla
carena e di colore contrastante rispetto al  colore  dello  scafo  in
corrispondenza della marca.  2.2  La  sovraimmersione  per  il  bordo
libero in acqua dolce  deve  essere  ottenuta  sottraendo  dal  bordo
libero per tutte le stagioni assegnato,la quantita': (Delta)  -------
millimetri 4T dove: (Delta) e' il dislocamento  in  acqua  salata  in
tonnellate all'immersione per tutte  le  stagioni  T  rappresenta  in
tonnellate per centimetro l'immersione della linea d'acqua  di  pieno
carico a tutte le stagioni In alternativa la sottrazione puo'  essere
ottenuta come 1/48 del pescaggio della nave in tutte  le  stagioni  a
centro nave. 2.3 In  ogni  condizione  di  carico  la  corrispondente
immersione non dovra' mai superare la marca di bordo libero assegnato
con nave ferma e longitudinalmente diritta. 3  Marche  di  immersione
3.1 Le marche di immersione devono essere sistemate a prua e a poppa,
a sinistra e  a  destra.  Le  marche  di  immersione  possono  essere
rappresentate con tratti  di  linea.  3.2  Le  marche  devono  essere
permanenti e facilmente leggibili, ma non necessariamente  di  colore
contrastante rispetto allo scafo. Le marche possono non indicare piu'
di una immersione in ciascuna posizione, ma in tal caso devono essere
sopra ed entro 1000 mm dalla linea  di  massima  immersione.  3.3  Il
pescaggio cui fanno riferimento le marche deve essere indicato, al di
sopra della marca sullo scafo e/ o  nel  libretto  informativo  della
stabilita'  della  nave.  La  posizione  delle  marche  deve   essere
verificata al  momento  della  sistemazione  dall'Amministrazione,  o
dall'Organismo incaricato di assegnarle, quando vengono  segnate  per
la prima volta. CAPITOLO 5 - APPARATO DI GOVERNO A)  NAVI  DI  STAZZA
INFERIORE A 500  TONNELLATE  A.1  Requisiti  generali  L'apparato  di
governo e la sua sistemazione devono, in linea di  principio,  essere
conformi ai requisiti dei regolamenti degli enti di  classifica.  Nel
caso in cui i suddetti requisiti non possano  essere  soddisfatti  su
una nave esistente, l'Amministrazione o  l'organismo  tecnico  potra'
prendere in considerazione disposizioni alternative equivalenti.  A.2
L'imbarcazione  deve  essere  dotata  di  mezzi  per   il   controllo
direzionale aventi una robustezza e progettazione tali  da  mantenere
la direzione e rotta della nave in navigazione, al meglio  possibile,
senza indebito sforzo, nelle  condizioni  prevalenti  e  in  funzione
della velocita' della nave, a  tutte  le  velocita'  e  in  tutte  le
condizioni in cui la nave e' destinata a operare. Ove appropriato per
il controllo direzionale  della  nave,  l'apparato  di  governo  deve
essere azionato ad energia meccanica dotato di motore in  conformita'
ai requisiti dell'Amministrazione. A.3 Nei casi in cui l'apparato  di
governo sia dotato di comando  a  distanza,  si  dovranno  installare
sistemazioni per manovra in emergenza. B) NAVI DI STAZZA SUPERIORE  A
500 TONNELLATE B.1 L'apparato di governo e la sua installazione sulle
navi nuovi ed esistenti devono soddisfare gli standard  delle  regole
SOLAS II-1/Parte C - "Machinery installations",  nei  limiti  in  cui
cio' sia pratico e ragionevole. B.2 L'obiettivo  deve  sempre  essere
quello  di  raggiungere  uno  standard  di  sicurezza,  come  minimo,
equivalente   allo   standard   SOLAS.   E'   possibile   raggiungere
l'equivalenza includendo requisiti piu'  restrittivi  per  compensare
eventuali  carenze  e  garantire  cosi'  lo  standard  di   sicurezza
complessivo. CAPITOLO 6 - MACCHINE A) NAVI DI STAZZA INFERIORE A  500
TONNELLATE A.1. Requisiti generali  A.1.1  I  macchinari  e  la  loro
installazione devono, in generale,  soddisfare  i  requisiti  di  uno
degli Enti di classifica. Nel caso di navi nuove  ed  esistenti,  che
operano  con  locali  macchine  periodicamente  non   presidiati,   i
macchinari e la loro installazione  devono  soddisfare  gli  standard
della regola  SOLAS  II-1/Part  E  --  "Additional  requirements  for
periodically unattended machinery spaces", nei limiti in cui cio'  e'
possibile. Si possono accettare tubolature di plastica  a  condizione
che tali tubolature e i dispositivi per il loro impiego soddisfino  i
requisiti del "Fire Test Procedures Code" IMO. A.1.2 I requisiti  per
la propulsione  principale  fanno  riferimento  all'installazione  di
motori diesel. Nel caso in cui si proponga l'adozione di  altri  tipi
di propulsione principale,  la  loro  sistemazione  ed  installazione
devono essere oggetto di esame particolare. Ove si installino turbine
a gas, e' necessario tenere conto delle  linee  guida  contenute  nel
"High-speed Craft Code" di IMO,  e  l'installazione  deve  soddisfare
l'Amministrazione o l'organismo  tecnico.  A.1.3  A  prescindere  dai
requisiti di cui al paragrafo A.1.1, l'impianto di alimentazione  del
combustibile di un  motore  che  impiega  una  sezione  di  tubazioni
flessibili, deve adottare attacchi del tipo a  vite,  o  di  un  tipo
equivalente  approvato.  Le  tubazioni   flessibili   devono   essere
resistenti al fuoco/rinforzate in metallo.  I  materiali  e  raccordi
devono essere conformi ad uno  standard  nazionale  o  internazionale
riconosciuto. A.2 Installazione A.2.1 A prescindere dai requisiti  di
cui al punto A.1, macchinari, serbatoi, tubolature e raccordi  devono
essere progettati e costruiti in modo adeguato all'impiego  cui  sono
destinati, e devono essere installati e protetti in modo  da  ridurre
al minimo qualsiasi pericolo  per  le  persone  a  bordo  durante  la
navigazione della nave in condizioni normali,  prestando  particolare
attenzione alle parti in movimento, alle  superfici  calde  ed  altri
rischi connessi.  A.2.2  Si  devono  predisporre  mezzi  per  isolare
qualsiasi fonte di carburante che puo' alimentare un incendio in caso
di  incendio  di  locale  macchine.  Si  devono  predisporre  valvole
automatiche di non ritorno montate , se possibile,  direttamente  sul
serbatoio e che possano essere chiuse a  distanza  da  una  posizione
all'esterno del compartimento che ospita il serbatoio .  A.2.3  Tutte
le tubolature di alimentazione del carburante, esterne o interne,  ad
alta pressione, tra le pompe del carburante ad alta pressione  e  gli
ugelli del carburante, devono essere  protette  con  un  impianto  di
tubazioni rivestito in grado di contenere il carburante  in  caso  di
rottura della tubazione ad alta pressione.  L'impianto  di  tubazioni
rivestito deve montare dispositivi per la raccolta di  perdite  e  si
devono prendere accorgimenti per dare l'allarme in caso di rottura di
una tubolatura del carburante. A.2.4 I rilevatori di  livello  devono
essere del tipo con vetro  piatto  con  valvole  automatiche  tra  il
serbatoio e il rilevatore. B) NAVI DI STAZZA PARI O SUPERIORE  A  500
TONNELLATE B.1 Nel caso di navi nuove ed esistenti, che  operano  con
locali macchine periodicamente non presidiati, i macchinari e la loro
installazione devono  soddisfare  gli  standard  della  regola  SOLAS
II-1/Part E - "Additional requirements  for  periodically  unattended
machinery  spaces",  nei  limiti  in  cui  cio'  e'  possibile.   B.2
L'obiettivo deve sempre essere quello di raggiungere uno standard  di
sicurezza come minimo equivalente allo standard SOLAS.  E'  possibile
raggiungere l'equivalenza includendo requisiti piu'  restrittivi  per
compensare  eventuali  carenze  e  garantire  cosi'  lo  standard  di
sicurezza complessivo. B.3 In caso di installazione di turbine a gas,
e' necessario attenersi alle linee guida  contenute  nel  "High-speed
Craft Code" IMO, e l'installazione deve  soddisfare  le  prescrizioni
dell'Amministrazione o di un organismo tecnico. CAPITOLO 7 - IMPIANTI
ELETTRICI  A)  NAVI  DI  STAZZA  INFERIORE  A  500  TONNELLATE   A.1.
Installazione A.1.1 Si  deve  prestare  particolare  attenzione  alla
protezione dal sovraccarico e dai corto circuiti,  ad  eccezione  del
circuito di avviamento di motori  alimentati  a  batteria.  A.1.2  Le
apparecchiature elettriche posizionate in aree di potenziale rischio,
in cui possono penetrare vapori di idrocarburi, devono essere di tipo
certificato sicuro a tale rischio. A.2 Illuminazione A.2.1 I circuiti
di illuminazione, incluso quelli per  l'illuminazione  di  emergenza,
devono essere distribuiti in tutti gli spazi, cosi' da  prevenire  un
blackout  completo  per  l'avaria  di  un  singolo   dispositivo   di
protezione  A.2.2  E'  necessario   predisporre   una   sorgente   di
alimentazione di emergenza dell'illuminazione  che  sia  indipendente
dall'impianto generale. Tale sorgente deve avere  un'autonomia  di  3
ore e deve  prevedere  l'alimentazione  delle  luci  di  navigazione.
L'illuminazione deve essere sufficiente  a  consentire  la  fuga  del
personale dai locali alloggi o dagli spazi di lavoro fino ai punti di
raccolta,  nonche'  alla  messa  a  mare  ed  imbarco  sui  mezzi  di
salvataggio. Inoltre, tale illuminazione,  con  l'ausilio  di  torce,
deve essere sufficiente a consentire, riparazioni  di  emergenza  dei
macchinari, ecc. La  sorgente  di  alimentazione  di  emergenza  deve
essere  indipendente  dalla  sorgente  principale  di   alimentazione
elettrica, deve essere esterna ai locali macchine e  deve  avere  una
distribuzione separata. A.3 Batterie A.3.1 Si devono  usare  batterie
di un tipo adeguato all'impiego in mare e non soggette a perdite.  La
ventilazione deve prevenire l'accumulo di  concentrazioni  pericolose
di gas infiammabili emessi dalle batterie di qualsivoglia tipo.  Vedi
anche capitolo 8 paragrafo 1.5. B) NAVI DI  STAZZA  SUPERIORE  A  500
TONNELLATE B.1 L'apparecchiatura elettrica  e  la  sua  installazione
sulle navi nuove ed esistenti, devono soddisfare gli  standard  della
regola SOLAS II-1/Parte D - "Electrical installations e II-1/Parte  E
- "Additional  requirements  for  periodically  unattended  machinery
spaces" (ove appropriato), nei limiti in cui cio' e'  possibile.  B.2
L'eventuale generatore di emergenza,  puo'  essere  collocato  al  di
sotto del ponte continuo  superiore,  ma  deve  essere  separato  dai
generatori e dal quadro di comando  principale  da  un  divisorio  in
grado di garantirne il funzionamento. Il generatore d'emergenza  deve
essere facilmente  accessibile  dal  ponte  scoperto.  CAPITOLO  8  -
PROTEZIONE CONTRO GLI INCENDI 1.  Protezione  dei  locali  contenenti
veicoli o  imbarcazioni  con  combustibile  liquido  nei  serbatoi  o
depositi  per  lo  stoccaggio  dei  combustibili  suddetti.  1.1.  E'
necessario  adottare  le  debite  precauzioni  per   trasportare   in
sicurezza   benzina   ed   altri   combustibili   liquidi   altamente
infiammabili, sia in taniche / serbatoi, sia all'interno dei serbatoi
dei veicoli (quali mezzi acquatici ad uso personale, veicoli a motore
ed elicotteri) che la nave e' autorizzata a trasportare. Quanto sopra
non e' applicabile allo stivaggio di  combustibile  diesel.  1.2.  La
quantita' di benzina e/o combustibili liquidi altamente  infiammabili
deve essere mantenuta al minimo, al massimo fino a 150 litri. 1.3.  I
contenitori per il trasporto  di  combustibili  liquidi  infiammabili
devono essere costruiti in conformita' ad uno  standard  adeguato  al
loro contenuto e ciascun contenitore deve essere  marchiato  in  modo
chiaro per  indicarne  il  contenuto.  1.4.  I  depositi  di  piccole
dimensioni su ponti scoperti, destinati allo stivaggio di taniche  di
benzina, devono essere ubicati lontano da aree  ad  alto  rischio  di
incendio, essere privi di  impianto  elettrico  e  dotati  di  quanto
segue: 1. aperture in alto e in basso per la  ventilazione  naturale;
2. drenaggi che scarichino fuori bordo; 3. dispositivi per fissare il
contenitore del carburante; 4.  un  dispositivo  per  raffreddare  le
pareti del contenitore. 1.5. I locali chiusi e i depositi  di  grandi
dimensioni su ponte scoperto, destinati al trasporto in sicurezza  di
benzina o combustibili liquidi o veicoli con carburante nel serbatoio
devono essere dotati di: .1 Un impianto a  spruzzo  d'acqua  azionato
manualmente che garantisca un'erogazione di 3,5 1/m²/minuto sull'area
totale del ponte che puo' essere coperta dalla  rete  antincendio  la
cui valvola di isolamento sia posizionata all'esterno del garage.  E'
possibile prendere in considerazione un dispositivo  equivalente.  Si
devono prevedere soluzioni per il drenaggio dell'acqua introdotta nel
locale, senza attraversare locali macchine o altri locali in  cui  si
potrebbe originare un incendio. .2 Un impianto fisso di rilevazione e
allarme antincendio  conforme  alla  regola  A  SOLAS  II-2/Parte  A.
L'impianto all'interno di tali locali, deve essere conforme anche  al
paragrafo 1.5.5 del capitolo 8. .3 I suddetti  locali  devono  essere
dotati di ventilazione meccanica continua indipendente da  quella  di
altri locali, che garantisca un minimo di 6 ricambi d'aria l'ora  (in
proporzione allo spazio vuoto). L'eventuale diminuzione del flusso di
aria deve essere segnalata da allarme sonoro o luminoso in plancia  e
presso la stazione di controllo  presidiata  quando  l'unita'  e'  in
porto. Le condotte di aspirazione devono essere sistemate in modo  da
coprire  l'area  in  basso,  sopra  la  sentina.  Se  i  motori   dei
ventilatori sono posizionati all'interno del  locale  o  condotta  di
ventilazione,  devono  essere  certificati  sicuri  per  il  tipo  di
combustibile liquido interessato. I  ventilatori  devono  essere  del
tipo antiscintilla e l'impianto di  ventilazione  deve  poter  essere
arrestato e chiuso  "dall'esterno  del  locale"  in  modo  rapido  ed
efficace in caso di incendio. .4 E' necessario installare un  sistema
di rilevazione del gas, con allarme sonoro e luminoso nella timoniera
o in un luogo in cui possa sempre essere  osservato  dall'equipaggio.
.5 Tutte le apparecchiature elettriche posizionate fino a 450  mm  al
di sopra del ponte devono essere certificate come sicure ai vapori di
idrocarburi. Le apparecchiature elettriche posizionate a piu' di  450
mm al di sopra del ponte devono, a)  essere  conformi  allo  standard
IP55 (BSEN  60529:1992),  o,  b)  essere  dotate  di  dispositivi  di
isolamento facilmente accessibili  (su  tutti  i  poli),  posizionati
all'esterno del locale. Nei limiti  del  possibile,  detti  isolatori
devono  essere  raggruppati  ed  essere  chiaramente  marchiati.   La
presente opzione non vale per sistemi di sicurezza  quali  motori  di
macchine di governo, assiometro, ecc. .6 A  prescindere  dall'altezza
d'installazione si ritiene che, ove le seguenti apparecchiature siano
posizionate nei locali suddetti, debbano  essere  certificate  sicure
rispetto ai vapori infiammabili: a) sistema di rilevamento  del  gas;
b) allarme  di  sentina;  c)  impianto  rilevazione  antincendio;  d)
sorgente di illuminazione (possibilmente di emergenza). Si  noti  che
le  apparecchiature  elettriche  comprendono  starter,  cassette   di
distribuzione, ecc. 2. Varie. 2.1. Costruzione e  sistemazione  delle
saune. 2.1.1. Il perimetro di una sauna  deve  essere  delimitato  da
paratie di classe "A" e puo' includere spogliatoi, docce e  toilette.
La sauna deve  essere  isolata  in  conformita'  allo  standard  A-60
rispetto ai locali  contigui,  ad  eccezione  di  quelli  interni  al
perimetro, per barche sopra le 500 GT, e A-30 per barche sotto le 500
GT. 2.1.2. I bagni  che  accedono  direttamente  alle  saune  possono
considerarsi parte delle stesse. In tal caso, non e'  necessario  che
la porta che separa la sauna ed il bagno sia conforme ai requisiti di
sicurezza antincendio. 2.1.3.  Sono  ammessi  rivestimenti  in  legno
sulle paratie e soffitti. Il soffitto al  di  sopra  del  forno  deve
essere rivestito con una lamiera incombustibile posta ad almeno 30 mm
di distanza da questo. La distanza tra superfici  calde  e  materiali
combustibili  deve,  come  minimo,  essere  500  mm  o  i   materiali
combustibili devono essere protetti (es. piastra incombustibile posta
ad almeno 30 mm di distanza da questo). 2.1.4. Sono ammesse le panche
di legno. 2.1.5. La porta della sauna deve  aprirsi  a  spinta  verso
l'esterno. 2.1.6. I forni  riscaldati  elettricamente  devono  essere
dotati di timer. 2.1.7. Tutti gli  spazi  all'interno  del  perimetro
della sauna devono essere protetti  da  un  impianto  di  allarme  ed
antincendio ed un impianto a "sprinkler" automatico. 2.2. Costruzione
e sistemazione dei bagni turchi (es.  bagno  di  vapore).  2.2.1.  Il
perimetro  del  bagno  turco  puo'  includere  spogliatoi,  docce   e
toilette. 2.2.2. I bagni che accedono  direttamente  al  bagno  turco
possono  considerarsi  parte  degli  stessi.  In  tal  caso,  non  e'
necessario che la porta che separa  il  bagno  turco  dal  bagno  sia
conforme ai requisiti di sicurezza antincendio. 2.2.3.  Nel  caso  in
cui il generatore di vapore sia contenuto all'interno del  perimetro,
i divisori del bagno turco devono  essere  costruiti  in  conformita'
allo standard A-0. Nel caso in cui il generatore di  vapore  non  sia
all'interno del perimetro, i divisori devono  essere  realizzati  con
paratie di classe B-0, mentre il generatore  di  vapore  deve  essere
protetto da standard A-0. 2.2.4. Ove  la  sistemazione  di  un  bagno
turco comprenda una  sauna,  si  applicano  i  requisiti  di  cui  al
paragrafo 2.1, a prescindere dalla  collocazione  del  generatore  di
vapore. 2.2.5. Tutti  gli  spazi  all'interno  del  perimetro  devono
essere protetti da un impianto di rivelazione e allarme antincendio e
un impianto a "sprinkler" automatico. 2.2.6. In caso di installazione
a bordo di friggitrici professionali dovra' essere tenuto  in  debito
conto quanto prescritto a  proposito  dell'impianto  antincendio  nei
requisiti  della  SOLAS  II-2/10.6.4   per   quanto   riguarda   tali
apparecchiature (circolare IMO - Deep Fat Fryers). 3. Piani controllo
antincendio. 3.1. In tutte  le  navi,  per  guida  del  Comandante  e
dell'equipaggio,  devono  essere  permanentemente  esposti  i   piani
generali  di  controllo  antincendio.  I  piani  devono  indicare   e
descrivere chiaramente i principali dispositivi e  materiali  per  la
prevenzione e protezione antincendio. Nei  limiti  del  possibile,  i
simboli usati sui  piani  devono  essere  conformi  ad  uno  standard
internazionale riconosciuto: il piano di controllo  antincendio  puo'
essere un Piano integrato incendio  e  sicurezza.  Il  contenuto  del
piano deve indicare i punti di stivaggio dei mezzi di  salvataggio  e
antincendio. 3.2. Per ciascun  ponte,  i  piani  devono  indicare  la
posizione delle stazioni  di  controllo  e  comando,  le  varie  zone
tagliafuoco delimitate da divisioni di classe "A" e di classe "B"; la
posizione di stoccaggio di fluidi infiammabili (vedi  paragrafo  1.);
particolari  e  posizione  di  allarmi   antincendio,   impianti   di
rivelazione  e  segnalazione  di  incendio,  impianto  di  estinzione
incendi a "sprinkler", mezzi per l'estinzione degli incendi  fissi  e
portatili; equipaggiamenti da vigile del fuoco; mezzi  di  accesso  e
sfuggita dai compartimenti e ponti; ubicazione e comandi di  impianti
ed aperture che devono essere chiusi in un'emergenza  incendio.  3.3.
Il piano di cui al paragrafo 3.1 deve essere sempre aggiornato.  Ogni
modifica deve essere apportata a tutte le  copie  del  piano  con  la
massima sollecitudine possibile. Ciascun piano  deve  comprendere  un
elenco delle modifiche e la data in cui sono state applicate. 3.4. Un
duplicato dei piani antincendio deve essere permanentemente sistemato
in un locale chiuso, stagno  alle  intemperie  e  segnalato  in  modo
facilmente visibile, per ausilio al personale  di  terra  addetto  al
servizio antincendio. 3.5. Istruzioni valide per  la  manutenzione  e
funzionamento di tutte le apparecchiature ed impianti  antincendio  a
bordo  devono  essere  tenute   in   un   raccoglitore,   prontamente
disponibile e conservato in luogo accessibile. PROTEZIONE STRUTTURALE
CONTRO L'INCENDIO A) NAVI DI STAZZA INFERIORE A 500  TONNELLATE  A.1.
Principi fondamentali. A.1.1 I termini usati  nel  presente  capitolo
hanno lo stesso significato loro assegnato nella  convenzione  SOLAS.
La  Tabella  A.1.1  e'  una  linea  guida  dei  principali  requisiti
contenuti  nel  presente  Capitolo.  La  Tabella  serve  a  fini   di
consultazione e non deve essere usata come unico riferimento  per  la
progettazione della sicurezza antincendio. Tabella A.1.1 _E'  ammesso
l'impiego di acciaio o _altro materiale equivalente o _alternativo, a
condizione che Struttura (vedi §B.2) _ottemperi ai requisiti imposti.

    
    
---------------------------------------------------------------------
Protezione       passiva       _Vedi        relativi        paragrafi

    
    
---------------------------------------------------------------------
Mezzi        di        sfuggita        (vedi        §B.2.12)        _

    
    
---------------------------------------------------------------------
-    Locali    macchine    di    categoria    _    'A'    _2    (due)

    
    
---------------------------------------------------------------------
-            Alloggi,            ecc.            _2             (due)

    
    
---------------------------------------------------------------------
Impianto di rivelazione d'incendio_ (vedi §B.2.15)  _  -  Nei  locali

    
 
macchine
---------------------------------------------------------------------
 - Nei locali di servizio, stazioni  di controllo e comando e  locali
di  alloggio 
    
---------------------------------------------------------------------
Impianti antincendio in Locali _ macchine di categoria "A' _  -  Come
da                          SOLAS                           11-2/10.5

    
    
---------------------------------------------------------------------
Impianto automatico a "sprinkler" _ o equivalente (vedi §B.2.14)  _Su
tutte le navi

    
    



Tutte le navi devono conformarsi a quanto segue: B.2.1 Struttura
B.2.2 Scopo
Lo   scopo  fondamentale  del  presente  capitolo  e'  evitare  la
propagazione di un focolaio di incendio al di fuori del locale in cui
esso  si  e'  originato.  A  tal fine si devono soddisfare i seguenti
principi:
- divisione  della  nave con delimitazioni aventi la resistenza
meccanica e termica specificata nel presente capitolo;
- l'isolamento  termico  dei  divisori  deve tenere debitamente
conto  del rischio d'incendio del locale in cui l'incendio si origina
e dei locali adiacenti;
- la resistenza al fuoco delle divisioni deve essere preservata
anche in presenza di aperture e passaggi.
B.2.2.1  Scafo, sovrastruttura, paratie strutturali, ponti e tughe
possono essere costruite di acciaio o altro materiale equivalente.
B.2.2.2  Tuttavia, nei casi in cui una parte delle strutture e' in
lega di alluminio, si applicano le disposizioni seguenti:
.1 la coibentazione degli elementi di divisioni di classe "A" e
"B"  di  lega  di  alluminio, ad eccezione di quelle strutture che, a
giudizio   dell'Amministrazione   o   dell'organismo   tecnico,   non
sopportano  carico,  deve  essere  tale che la temperatura del nucleo
strutturale  non  superi  di  200°C  la temperatura ambiente in alcun
momento   durante   l'esposizione  nella  prova  standard  del  fuoco
prescritta.  Tale  coibentazione  deve essere applicata su entrambi i
lati, salvo i lati superiori dei ponti e l'esterno della nave.
.2   Particolare   attenzione   deve   essere   riservata  alla
coibentazione  degli  elementi  in  lega  di alluminio quali colonne,
puntelli o altri elementi strutturali supportanti le zone di ricovero
e messa a mare delle imbarcazioni e zattere di salvataggio, e le zone
di  imbarco  su di esse, come pure alla coibentazione delle divisioni
di classe "A" e "B" in modo da assicurare che:
(a)   nel   caso   di   elementi  che  sostengono  zone  per
imbarcazioni  e  zattere di salvataggio e divisioni di classe "A", la
limitazione  d'incremento  della  temperatura indicata nel precedente
punto 1 si applichi alla fine di un'ora;
(b)  nel caso di elementi che sostengono divisioni di classe
"B",  la  limitazione  d'incremento  della  temperatura  indicata nel
precedete punto 1 si applichi alla fine di mezz'ora.
.3  I  componenti  in lega di alluminio di divisioni che devono
essere equivalenti all'acciaio (identificati con un * nelle tabelle 1
e 2), devono essere isolati con 25 mm di lana di roccia approvata per
l'uso  in  divisioni  di  classe  A o con un isolante equivalente che
soddisfi l'Amministrazione o l'organismo tecnico.
B.2.2.3 Nel caso in cui la struttura sia di un materiale composto,
la coibentazione deve essere tale che la temperatura del laminato non
superi  la  temperatura minima di flessione sotto carico della resina
in alcun momento durante l'esposizione nella prova standard del fuoco
prescritta.  La  temperatura  di  flessione  sotto carico deve essere
stabilita in conformita' ad uno standard internazionale riconosciuto.
Tale  coibentazione deve essere applicata su entrambi i lati, salvo i
lati superiori dei ponti e l'esterno della nave.
.1 Particolare attenzione deve essere riservata alla coibentazione
dei  componenti  composti  di  colonne,  puntelli  o  altri  elementi
strutturali  supportanti  le  zone  di  ricovero e messa a mare delle
imbarcazioni  e  zattere  di  salvataggio, e le zone di imbarco su di
esse,  come  pure  alla coibentazione delle divisioni di classe "A" e
"B" in modo da assicurare che:
(a) nel caso di elementi che sostengono zone per imbarcazioni e
zattere  di  salvataggio,  e  divisioni di classe "A", la limitazione
d'incremento  della  temperatura  indicata  nel precedente punto 1 si
applichi alla fine di un'ora; e
(b)  nel  caso  di  elementi che sostengono divisioni di classe
"B",  la  limitazione  d'incremento  della  temperatura  indicata nel
precedete punto 1 si applichi alla fine di mezz'ora.
Particolare  attenzione deve essere prestata al fissaggio di telai
di porte tagliafuoco nelle paratie di materiale diverso dall'acciaio.
E'  necessario  che  siano  sistemate  in modo che la temperatura dei
dispositivi  di fissaggio quando la porta e' esposta alle fiamme, non
si  innalzi  oltre  alla temperatura a cui la paratia stessa perde la
propria resistenza.
B.2.2.4  Ponti  cielo  e  cofani di locali macchine di categoria A
devono  essere  divisori  A60  e le eventuali aperture in essi devono
essere  disposte  e  protette  in  modo  da  impedire la propagazione
dell'incendio.
B.2.2.5  La  coibentazione delle strutture a contatto con acqua di
mare  deve estendersi, come minimo, 300 mm al di sotto della linea di
galleggiamento nelle condizioni di minimo dislocamento.
B.2.2.6   Le   divisioni   tagliafuoco   realizzate  in  materiale
equivalente  all'acciaio, o altre forme di costruzione possono essere
accettate  se  e'  possibile  dimostrare  che  il  materiale, per sue
proprieta'  o  per suo isolamento, ha proprieta' equivalenti a quelle
di classe A o B richieste.
B.2.2.7La  coibentazione  di  cui al paragrafo B.2.2.6 deve essere
tale che la temperatura del nucleo strutturale non superi il punto in
cui la struttura perde la propria resistenza in alcun momento durante
l'esposizione  nella  prova  standard  del  fuoco  prescritta  per le
divisioni  di  classe  'A', l'esposizione applicabile e' 60 minuti, e
per le divisioni di classe B l'esposizione applicabile e' 30 minuti.
B.2.3 Zone verticali principali e zone orizzontali
B.2.3.1  Lo  scafo, le sovrastrutture e le tughe che costituiscono
locali  di  alloggio  e  di servizio, devono essere suddivisi in zone
verticali  da  divisioni  di  classe "A". Tali divisioni devono avere
valori di isolamento conformi alle tabelle 1 e 2.
B.2.3.2  Per  quanto  possibile,  le  paratie  delimitanti le zone
verticali  principali  al  di  sopra  del  ponte delle paratie devono
essere in prosecuzione delle paratie stagne situate immediatamente al
di  sotto  del ponte delle paratie. La lunghezza e la larghezza delle
zone  verticali principali possono essere estese fino a un massimo di
48m  al  fine  di  far  coincidere le estremita' delle zone verticali
principali con le paratie stagne di compartimentazione o per disporre
di  un  ampio  locale  pubblico che si estenda per l'intera lunghezza
della  zona  verticale principale, purche' la superficie totale della
zona  verticale  principale  non  sia  maggiore  di 800 m² su ciascun
ponte.  Per lunghezza o larghezza di una zona verticale principale si
intende  la  massima distanza fra i punti piu' distanti delle paratie
che la delimitano.
B.2.3.3  Per  quanto  possibile, le paratie che delimitano le zone
verticali  principali  devono  essere  in  prosecuzione delle paratie
stagne ed estendersi da ponte a ponte e da murata a murata.
B.2.3.4   Quando  una  zona  verticale  principale  e'  suddivisa,
mediante  divisioni  di  classe  "A",  al  fine di creare un'adeguata
barriera  tra  zone  della  nave  protette  con impianto automatico a
"sprinkler" e le zone non protette in tal modo, tali divisioni devono
essere  coibentate  in  modo da rispettare i gradi di coibentazione e
resistenza al fuoco prescritti nelle tabelle 1 e 2.
B.2.4 Paratie in una zona verticale principale
B.2.4.1  Tutte le paratie nei locali di alloggio e di servizio per
le  quali  non  sono  prescritti  requisiti della classe "A", devono,
essere  divisioni  almeno  di  classe "B " o "C", come indicato nelle
tabelle 1 e 2 .
B.2.4.2  Tutte  le suddette divisioni possono essere rivestite con
materiale combustibile.
B.2.4.3  Tutte  le  paratie  dei  corridoi  per  le quali non sono
prescritti i requisiti della classe "A", devono, essere di classe "B"
e devono estendersi da ponte a ponte, eccetto che:
.1  quando  soffittature  o rivestimenti continui di classe "B"
sono  sistemati  da ambo i lati della paratia, la parte della paratia
situata dentro le soffittature o i rivestimenti continui, deve essere
di  materiale  che,  per  spessore  o  composizione,  sia considerato
accettabile  per  la  costruzione  di divisioni di classe "B", ma che
deve  soddisfare  il  grado  di  resistenza al fuoco della classe "B"
soltanto   in   misura   realizzabile   e   ragionevole   a  giudizio
dell'Amministrazione o dell'organismo tecnico;
.2 le paratie dei corridoi costruite con materiali della classe
"B"  possono  terminare  alla soffittatura del corridoio a condizione
che tale soffittatura sia costruita con materiale che, per spessore e
composizione,  sia  considerato  accettabile  per  la  costruzione di
divisioni  di classe "B". Tutte le porte e le intelaiature situate in
tali  paratie devono essere costruite e realizzate in modo da offrire
uno standard di classe "B".
B.2.4.4Tutte  le  paratie per le quali sono prescritti i requisiti
della  classe "B", eccetto le paratie di corridoio, devono estendersi
da  ponte  a ponte e da murata a murata, a meno che le soffittature o
rivestimenti  continui  di  classe "B" sistemati su ambo i lati della
paratia,  non  abbiano  la  stessa  resistenza al fuoco della paratia
stessa,  nel  qual  caso questa puo' terminare alla soffittatura o al
rivestimento continui.
B.2.5 Resistenza al fuoco di paratie e ponti
B.2.5.1  Oltre  a soddisfare i particolari requisiti relativi alla
resistenza  al  fuoco  delle  paratie  e ponti menzionati altrove nel
presente  capitolo, la minima resistenza al fuoco di tutte le paratie
e di tutti i ponti deve essere quella prescritta nelle tabelle 1 e 2.
B.2.5.2  Nell'applicazione delle tabelle si deve tener conto delle
seguenti disposizioni:
.1  Le  tabelle  1  e  2  si applicano alle paratie e ponti che
separano locali contigui.
.2  Per  determinare  i pertinenti gradi di resistenza al fuoco
prescritti per le delimitazioni fra locali contigui, tali locali sono
raggruppati  in  base  al  rischio  di  incendio che presentano, come
indicato  nelle  sottoelencate  categorie  da (1) a (9). Il titolo di
ciascuna  categoria  e' da considerarsi indicativo e non restrittivo.
Il  numero  tra parentesi che precede ciascuna categoria si riferisce
alla riga o colonne ad essa relativa.
(1) Stazioni di controllo e comando
- Locali   contenenti   sorgenti  di  emergenza  di  energia  e
illuminazione.
- Timoneria e sala nautica.
- Locali contenenti apparecchiature radio.
- Locali per l'estinzione degli incendi.
- Stazioni  antincendio  e  stazioni  per la segnalazione degli
incendi
- Postazione  di  comando  della  macchina  di  propulsione, se
situata fuori dal locale macchine di propulsione.
- Locali   contenenti   impianti   centralizzati   per  allarme
incendio.
(2) Atri e corridoi
- Atri e corridoi per passeggeri ed equipaggio.
(3) Locali di alloggio
- Cabine,  sale  da  pranzo,  atri,  uffici,  cambuse,  che non
contengono  alcun apparecchio da cucina (ad eccezione di attrezzature
quali forni a microonde e tostapane), e spazi affini.
(4) Scale
- Scale  interne,  ascensori  e scale mobili (diverse da quelle
situate interamente dentro i locali macchine) e relativi cofani.
- A   tale  riguardo,  una  scala  chiusa  in  cofano  in  solo
interponte  deve essere considerata parte del locale dal quale non e'
separata da un porta tagliafuoco.
(5) Locali di servizio (a limitato rischio)
- Depositi  e  ripostigli non sono destinati allo stoccaggio di
liquidi  infiammabili  e  con un'area inferiore a 4m' , lavanderie ed
essiccatoi.
(6) Locali macchine di categoria A,
- Locali cosi' definiti.
(7) Altri locali macchine
- Locali  cosi'  definiti, ad esclusione dei locali macchine di
categoria A.
- Locali   contenenti  impianti  automatici  a  "sprinkler",  a
cortina d'acqua o antincendio.
(8) Locali di servizio (a rischio elevato)
- Cucine,  cambuse  contenenti  apparecchi di cottura, depositi
pitture  e  fanali,  depositi  e  magazzini  di  superficie  uguale o
superiore  a  4m²,  locali  per il deposito di liquidi infiammabili e
officine  diverse  da  quelle  che  si trovano nel locale macchine, o
depositi di tali combustibili o riposterie per gas ad usi domestici.
(9) Ponti scoperti
- Ponti   scoperti   e  passeggiate  chiuse  senza  rischio  di
incendio.   Spazi   all'aperto  (situati  al  di  fuori  di  tughe  o
sovrastrutture).
B.2.5.3  Soffittature  o  rivestimenti  continui  di  classe  "B",
insieme  ai  relativi  ponti  o  paratie,  possono essere considerati
elementi  che  contribuiscono  in  tutto  o  in parte alla prescritta
coibentazione e resistenza al fuoco di una divisione.
B.2.5.4  Le delimitazioni esterne che e' previsto siano di acciaio
o   altro   materiale   equivalente  possono  essere  forate  per  la
sistemazione  di  finestre  e  portellini  di murata a condizione che
nessuna  norma  nella presente parte prescriva per tali delimitazioni
un  grado di resistenza al fuoco di classe "A". Analogamente, su tali
delimitazioni,  quando  per  esse non siano prescritti i requisiti di
classe  "A",  possono  essere sistemate porte costruite con materiali
combustibili, convenientemente irrobustiti.

Tabella  1  -  Resistenza  al fuoco delle paratie che separano locali
contigui


    
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
    


Note: da applicarsi alle tabelle 1 e 2, come appropriato.
a)  Per chiarimenti su quale applicare, vedi capitolo 8, paragrafi
B.2.4 e B.2.7.
b)  Quando  locali  contigui  sono  inclusi nella stessa categoria
numerica  e compare il pedice b, e' prescritta la sistemazione di una
paratia o ponte della classe indicata nelle tabelle soltanto quando i
locali  contigui  hanno una diversa utilizzazione, come per es. nella
categoria (9). Nel caso di una cucina contigua ad un'altra cucina, la
paratia  non e' prescritta, mentre nel caso di una cucina contigua ad
un  deposito  di pitture, e' prescritta l'istallazione di una paratia
di classe "A-0".
c)  Le  paratie  che  separano  tra  loro  la timoniera, e la sala
nautica possono essere di grado "B-0".
e)  Ai  fini  dell'applicazione di B.2.3.1, i gradi "B-0" e "C" in
tabella 1 devono essere letti come "A-0".
f)  Per  i  locali  macchine  della  categoria  (7) che abbiano un
rischio  di  incendio basso o nullo a giudizio dell'Amministrazione o
dell'organismo   tecnico,  e'  possibile  omettere  la  coibentazione
tagliafuoco.
*)  Dove  appare  un  asterisco  nelle  tabelle, la divisione deve
essere di acciaio o altro materiale equivalente, ma non e' necessario
che sia di classe "A".
Ai  fini  dell'applicazione  di  B.2.3.1 l'asterisco in tabella 2,
salvo per la categoria (9), deve essere letto come "A-0".

Tabella  2  -  Resistenza  al  fuoco dei ponti che separano locali
contigui


    
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
    



B.2.6  Protezione  di  scale ed ascensori nei locali alloggio e di
servizio
B.2.6.1  Tutte  le  scale  devono  avere una struttura di acciaio,
tranne   dove   l'Amministrazione  o  l'organismo  tecnico  autorizzi
l'impiego  di altro materiale equivalente; esse devono essere situate
entro cofani formati da divisori di classe "A", aventi mezzi efficaci
di chiusura per tutte le aperture, salvo quanto segue:
.1  Non  e' necessario che una scala che mette in comunicazione
due  soli interponti sia racchiusa in un cofano, purche' l'integrita'
del  ponte  attraversato  dal  vano  della  scala  sia  garantita  da
divisioni di classe "B" e porte automatiche (s); e
.2  in  un  locale  pubblico, le scale possono essere sistemate
senza  alcuna  protezione,  purche'  esse  si  trovino  completamente
nell'interno di tale locale.
B.2.6.2  I cofani delle scale devono comunicare direttamente con i
corridoi   e  devono  racchiudere  un'area  sufficiente  per  evitare
imbottigliamenti,   tenuto   conto   del  numero  delle  persone  che
potrebbero  servirsene  in  caso  di  emergenza.  Detti cofani devono
contenere il minimo possibile di cucine, locali macchine, riposterie,
o altri spazi chiusi per lo stoccaggio dei combustibili e all'interno
dei quali possa avere origine un incendio.
B.2.6.3  I  cofani degli ascensori devono essere costruiti in modo
da impedire il passaggio di fumo e fiamme da un interponte all'altro,
e  devono  essere  provvisti di mezzi di chiusura tali da impedire il
tiraggio di aria e fumo.
B.2.7 Aperture nelle paratie di classe "A"
B.2.7.1  Ad eccezione delle aperture tra i locali per le provviste
e  le  bagagliaie,  e  tra  tali  locali e i ponti scoperti, tutte le
aperture devono essere provviste di mezzi di chiusura fissati in modo
permanente  che devono presentare una resistenza al fuoco almeno pari
a quella delle paratie su cui sono montate.
B.2.7.2   La   struttura  di  tutte  le  porte  e  delle  relative
intelaiature  nelle  paratie  di  classe "A", unitamente ai mezzi per
assicurare le porte medesime chiuse, devono offrire una resistenza al
fuoco  ed impedire il passaggio del fumo e delle fiamme in misura per
quanto  possibile equivalente a quella delle paratie che le ospitano.
Tali  porte e intelaiature devono essere costruite di acciaio o altro
materiale  equivalente.  Le  porte  a tenuta stagna non devono essere
coibentate.
B.2.7.3  Ogni  porta  deve poter essere chiusa o aperta da ciascun
lato della paratia ad opera di una sola persona.
B.2.7.4  Le  porte  tagliafuoco sulle paratie delle zone verticali
principali,  sulle  paratie  delle  cucina  e sui cofani delle scale,
diverse  dalle  porte  stagne  azionate  elettricamente  e  le  porte
normalmente chiuse a chiave, devono soddisfare i seguenti requisiti:
(a)  le  porte  devono  essere  del tipo automatico in grado di
chiudersi con un'inclinazione sfavorevole fino a 3,5°;
(b)   il   tempo   approssimativo  di  chiusura  per  le  porte
tagliafuoco  a  cerniera non deve essere superiore a 40 secondi e non
essere  inferiore  a 10 secondi dall'inizio del loro movimento a nave
dritta.  La  velocita'  uniforme approssimativa per la chiusura delle
porte tagliafuoco a scorrimento non deve essere superiore a 0,2 m/s e
non inferiore a 0,1 m/s a nave dritta;
(c)  le  porte,  salvo  quelle per cofani di fuga di emergenza,
devono  essere  dotate  di un dispositivo di sgancio a distanza dalla
stazione  di  comando  centrale  continuamente presidiata, azionabile
contemporaneamente  per  tutte  le  porte o per gruppi. Esse potranno
inoltre essere sganciate individualmente da una posizione su entrambi
i  lati  della  porta.  Gli  interruttori di sgancio devono avere una
funzione   "on-off"   atta   ad  impedire  il  ripristino  automatico
dell'impianto;
(d)  non  e'  permessa l'installazione di ganci di ritenuta che
non siano manovrabili da una stazione di comando centrale;
(e)  una  porta  chiusa  a  distanza  dalla stazione di comando
centrale  deve  poter  essere riaperta da entrambi i lati della porta
per  mezzo  di un comando locale. Dopo tale apertura locale, la porta
deve chiudersi nuovamente in maniera automatica;
(f  il  pannello  di  comando  dei dispositivi antincendio deve
indicare  nella  stazione  centrale  di  comando  presidiata  in modo
continuativo,  se  ciascuna  delle  porte  controllate a distanza sia
chiusa;
(g) il meccanismo di sgancio deve essere progettato in modo che
la  porta  si  chiuda automaticamente in caso di avaria al sistema di
comando o alla sorgente centrale di energia;
(h)  gli  accumulatori locali di energia per le porte a manovra
meccanica  devono  essere  sistemati  nelle immediate vicinanze delle
porte,  in  modo  da  consentire la manovra delle stesse almeno dieci
volte (apertura e chiusura completa), utilizzando i comandi locali in
caso  di  avaria dell'impianto di comando o della principale sorgente
di alimentazione;
(i)   l'avaria   dell'impianto  di  comando  o  della  sorgenti
principale  di  energia di una porta non deve compromettere il sicuro
funzionamento delle altre porte;
(j) le porte a scorrimento o ad azionamento meccanico manovrate
a  distanza devono essere provviste di allarme acustico che suoni per
almeno  5  secondi,  ma  non  piu'  di 10, dopo che la porta e' stata
azionata  dalla  stazione  di  comando  centrale e prima che la porta
cominci  a muoversi e che continui a suonare fino a chiusura completa
della porta stessa;
(k) una porta progettata per riaprirsi quando viene in contatto
con  un  oggetto  sul  suo  percorso deve riaprirsi di non piu' di un
metro dal punto del contatto;
(l)  le  porte  a  due  battenti  munite  di  un  dispositivo a
chiavistello  necessario per garantire la resistenza al fuoco, devono
essere  concepite  in  modo che il chiavistello venga automaticamente
attivato dalla manovra di sgancio della porta;
(m)  i  componenti dell'impianto di comando locale devono esser
accessibili per la manutenzione e la regolazione;
(n) le porte azionate meccanicamente devono essere provviste di
un  impianto di comando di tipo approvato che deve essere in grado di
funzionare  in  caso  di incendio conformemente alle disposizioni del
codice   delle   procedure  per  le  prove  antincendio  ("Fire  Test
Procedures Code"): l'impianto deve soddisfare i seguenti requisiti:
- l'impianto  di comando deve essere in grado di azionare la
porta  a una temperatura di almeno 200° C per un minimo di 60 minuti,
servito dall'alimentazione elettrica;
- l'alimentazione  di  tute  le  altre porte non interessate
dall'incendio non deve essere compromessa; e
- a  temperature  superiori  a  200°C, l'impianto di comando
deve  essere isolato automaticamente dall'alimentazione e deve essere
in  grado  di  mantenere  la  porta  chiusa fino a una temperatura di
945°C.
B.2.7.5  Quando  divisioni  di  classe A sono attraversate da cavi
elettrici,  tubolature,  cofani,  condotte, ecc. o sono forate per la
sistemazione  di  anguille,  bagli  o  altre strutture, devono essere
adottati  provvedimenti  atti ad assicurare che la loro resistenza al
fuoco non ne sia compromessa.
B.2.8 Aperture nelle paratie di classe "B"
B.2.8.1  Per le porte e i relativi telai sistemati su divisioni di
classe  "B",  come  pure  per  i dispositivi per tenerle chiuse, deve
essere   previsto  un  meccanismo  di  chiusura  che  garantisca  una
resistenza  al fuoco equivalente a quella delle divisioni sulle quali
sono sistemate. Nella parte inferiore di dette porte possono tuttavia
essere  praticate  aperture  per  la  ventilazione.  Se  una  di tali
aperture e' praticata su una porta o sotto di essa, la sua superficie
totale  netta  non  deve essere superiore a 0,05m². Tutte le aperture
per  la  ventilazione devono essere provviste di griglia di materiale
non   combustibile.   Le   porte   devono  essere  di  materiale  non
combustibile o costruzione robusta.
B.2.8.2  Quando  divisioni di classe "B" sono attraversate da cavi
elettrici,  tubolature,  cofani,  condotte, ecc. o sono forate per la
sistemazione    di   terminali   di   ventilazione,   apparecchi   di
illuminazione  e  altri  dispositivi  simili,  devono essere adottati
provvedimenti  atti ad assicurare che la loro resistenza al fuoco non
ne sia compromessa.
B.2.9 Finestrini e portellini (Vedi anche 5.4 e 5.5)
B.2.9.1 Tutti i finestrini e i portellini sulle paratie dei locali
alloggio,  di servizio e delle stazioni di controllo e comando devono
essere  costruiti  in modo da salvaguardare i requisiti di resistenza
al fuoco del tipo di paratie sulle quali sono sistemati.
B.2.9.2  Nonostante  le  disposizioni delle tabelle 1 e 2, tutti i
finestrini  e  i  portellini  sulle  paratie  che  separano locali di
alloggio,  di servizio e stazioni di controllo e comando dall'esterno
devono essere costruiti con intelaiature di acciaio o altro materiale
appropriato.  Il  vetro  deve essere fissato mediante un telaio o una
cornice  di  metallo  che  soddisfi  l'Amministrazione  o l'organismo
tecnico.
B.2.9.3 Non e' ammesso l'impiego di vetro come paratia di una zona
verticale principale o cofano di scala.
B.2.10 Particolari di costruzione
B.2.10.1  Nei  locali di alloggio e di servizio, nelle stazioni di
controllo e comando, nei corridoi e nelle scale:
.1 gli spazi d'aria racchiusi dietro soffittature, pannellature
o  rivestimenti  devono  essere  opportunamente  divisi  da diaframmi
tagliatiraggio, posti a non piu' di 14 metri l'uno dall'altro; e
.2  in  senso  verticale,  detti  spazi, compresi quelli che si
trovano  dietro  i rivestimenti di scale, cofani, ecc., devono essere
chiusi ad ogni ponte.
B.2.10.2 I diaframmi tagliatiraggio devono essere incombustibili e
formare   un   continuo  al  di  sopra  del  soffitto  della  paratia
sottostante  o  l'altro  lato della pannellatura o rivestimento della
paratia, nei limiti del possibile.
B.2.10.3  Nei  casi in cui e' necessario coibentare la struttura o
divisioni  di  classe  'A'  ,  e'  necessario  adottare provvedimenti
perche'  il  calore  di  un  incendio  non si trasmetta attraverso le
intersezioni  e  punti  terminali  delle  divisioni o attraversamenti
verso  compartimenti non coibentati. Nel caso in cui la coibentazione
realizzata  non  rispetti  il  suddetto requisito, si devono adottare
provvedimenti  per prevenire la trasmissione del calore coibentando i
divisori  orizzontali  e  verticali paratie o gli attraversamenti per
una lunghezza di 450 mm.
B.2.10.4  Senza che l'efficacia della protezione contro l'incendio
ne  sia  diminuita, la costruzione delle soffittature e delle paratie
deve   essere   tale   da   permettere,   alle   rotte  di  incendio,
l'individuazione  dell'origine di qualsiasi fumo proveniente da spazi
nascosti o inaccessibili.
B.2.10.5  Le  sistemazioni per lo stoccaggio, distribuzione ed uso
del  gas  ad  uso  domestico,  devono  essere  tali  da proteggere la
sicurezza  della  nave e delle persone a bordo dai rischi di incendio
ed esplosione che puo' comportare l'uso di tale combustibile.
In  particolare, le apparecchiature a fiamma libera per la cottura
di  cibi,  il  riscaldamento  o altri fini, devono essere conformi ai
requisiti   della   direttiva   CE   90/396/EEC   o   equivalente   e
l'installazione  di  apparecchiature  a  fiamma  libera  deve  essere
conforme alle disposizioni del paragrafo A.5.
B.2.11 Limitazioni all'uso di materiali combustibili
B.2.11.1  Fatta  eccezione  per  i  locali  dotati  di un impianto
automatico  a  "sprinkler"  e  di  un  impianto  fisso di rivelazione
d'incendio  conforme al paragrafo B.2.13.1.2, tutti i rivestimenti, i
loro  sostegni,  le  soffittature e le coibentazioni devono essere di
materiale incombustibile.
B.2.11.2  L'impiego  di materiali combustibili deve essere ridotto
al minimo.
B.2.11.3  Le  tubolature che attraversano divisori di classe 'A' o
'B'   devono   essere   di  materiali  approvati  in  funzione  della
temperatura che tali divisioni devono sopportare.
B.2.11.4  Le  tubolature  che  contengono  fluidi  infiammabili ed
attraversano locali alloggio e di servizio devono essere di materiali
approvati rispetto al rischio d'incendio.
B.2.11.5   Materiali   che   il  calore  puo'  rendere  facilmente
inefficienti  non  devono  essere utilizzati per ombrinali scaricanti
fuoribordo, per scarichi sanitari o per altri scarichi situati vicino
alla  linea di galleggiamento e in posizioni nelle quali il cedimento
del  materiale, in caso di incendio, potrebbe dar luogo a pericolo di
allagamento.
B.2.11.6  I  percorsi  di  sfuggita  non devono essere ostruiti da
mobilio  o  altri  ostacoli.  Inoltre, il mobilio lungo i percorsi di
sfuggita  deve  essere  fissato al suolo per evitare che si sposti in
caso di rollio o sbandamento dello yacht.
B.2.11.7 I sottofondi dei rivestimenti dei ponti, nell'interno dei
locali  di  alloggio,  di  servizio  e  delle stazioni di controllo e
comando,   devono   essere  di  materiale  approvato  non  facilmente
infiammabile, che non dia luogo a rischi di tossicita' o esplosione a
temperature elevate. Vedi anche Codice IMO "FTP", Allegato 1, Parti 2
e 6.
B.2.11.8  I rivestimenti impermeabilizzati e gli adesivi usati per
la  coibentazione, nonche' per la coibentazione degli accessori delle
tubolature  e degli impianti refrigeranti, non devono necessariamente
essere  incombustibili,  ma  il  loro  impiego deve essere ridotto al
minimo  e le loro superfici devono essere del tipo a debole potere di
propagazione di fiamma.
B.2.11.9  Salvo  il  caso  in  cui  sia  installato un impianto di
rilevazione   d'incendio  completamente  indirizzabile,  i  materiali
compositi delle tappezzerie (stoffa abbinata a qualsiasi materiale di
rinforzo o imbottitura) usati in tutta la nave devono essere conformi
al  Codice  IMO  FTP,  Allegato  1,  Parte  8  o standard equivalente
accettabile dall'Amministrazione o dall'organismo tecnico.
B.2.11.10  Salvo  il  caso  in  cui  sia installato un impianto di
rilevazione   d'incendio   completamente   indirizzabile,   lenzuoli,
cuscini,  materassi  e coperte devono essere approvati in conformita'
al  Codice  IMO  "FTP",  Allegato  1,  Parte 9 o standard equivalente
accettabile dall'amministrazione o dall'organismo tecnico.
B.2.11.11  Salvo  il  caso  in  cui  sia installato un impianto di
rilevazione   d'incendio  completamente  indirizzabile,  i  materiali
tessili  sospesi  quali  tende o drappi devono soddisfare i requisiti
del Codice IMO "FTP", Allegato 1, Parte 7, o uno standard equivalente
accettabile dall'Amministrazione o dall'organismo tecnico.
B.2.11.12  I  materiali  composti, effetti per i letti e materiali
tessili  sospesi  che  devono  essere  conformi  al  Codice IMO FTP o
standard  equivalente,  devono  essere  chiaramente  etichettati  dal
produttore  che  indichi  lo  standard  cui si conformano e qualsiasi
istruzione   di   lavaggio  o  pulizia  necessaria  a  mantenerne  la
resistenza al fuoco. Tali etichette non devono essere rimosse.
B.2.11.13  La  superficie della coibentazione nei locali in cui vi
sia  la  possibilita'  di  penetrazione  di prodotti oleosi, non deve
assorbire  gli  oli  ed i relativi vapori. I divisori isolanti devono
essere  sistemati  in modo tale da evitare l'immersione in versamenti
di olio combustibile.
B.2.12 Mezzi di sfuggita Scopo
Lo  scopo  del  presente paragrafo e' assicurare mezzi di sfuggita
che  consentano  alle persone a bordo di raggiungere in modo rapido e
sicuro  il  ponte  di  imbarco  sulle imbarcazioni e sulle zattere di
salvataggio.  In  particolare,  devono essere soddisfatte le seguenti
disposizioni:
- si devono prevedere percorsi di sfuggita sicuri;
- tutti  i percorsi di sfuggita devono essere sicuri e privi di
ostacoli; e
- si   devono   prevedere   gli  aiuti  necessari  a  garantire
l'accesso,   nonche'  la  presenza  di  indicazioni  chiare,  ed  una
progettazione adeguata alle situazioni di emergenza.
B.2.12.1  In  tutti  I  locali  per passeggeri ed equipaggio e nei
locali  in  cui  l'equipaggio  presta normalmente servizio, esclusi i
locali  macchine, devono essere sistemate scale e scalette in modo da
assicurare  un  mezzo  di sfuggita rapido per raggiungere il ponte di
imbarco  sulle  imbarcazioni  e  sulle  zattere  di  salvataggio.  In
particolare devono essere soddisfatte le seguenti disposizioni:
.1  Sotto  il  ponte  delle  paratie  per ciascun compartimento
stagno  o  locale  o  gruppo  di locali similmente delimitati, devono
essere   installati   due  mezzi  di  sfuggita,  di  cui  almeno  uno
indipendente  dalle  porte  stagne.  In  via eccezionale, puo' essere
tralasciato  uno  dei  mezzi  di  sfuggita,  tenuto conto del tipo ed
ubicazione  dei  locali  e  del  numero delle persone che normalmente
possono prestarvi servizio.
.2  Sopra  il  ponte delle paratie, per la sfuggita da ciascuna
zona  verticale  principale  o  da  ciascun locale o gruppo di locali
similmente delimitati, vi devono essere almeno due mezzi di sfuggita,
di  cui  almeno  uno  deve  dare  accesso  ad  un  mezzo  di sfuggita
rapidamente  accessibile  che assicuri una protezione continua contro
l'incendio  dalla  sua  base  fino al corrispondente punte di imbarco
sulle imbarcazioni di salvataggio.
.3  Da ciascuna zona verticale principale vi deve essere almeno
un  mezzo di sfuggita rapidamente accessibile costituito da una scala
chiusa  in  un  cofano,  che  assicuri una protezione continua contro
l'incendio,  dalla  sua  base  fino  al  ponte  delle imbarcazioni di
salvataggio  o  al  livello  piu' alto servito dalla scala, qualunque
livello   sia   quello  superiore.  La  larghezza,  il  numero  e  la
susseguenza  delle  scale  devono essere di soddisfazione in funzione
del numero di persone che e' probabile le usino.
.4 L'accesso dai cofani della scala alle imbarcazioni e zattere
di salvataggio deve evitare aree ad elevato rischio di incendio.
.5  Le  scale  che  servono solo uno spazio ed una balconata in
tale  spazio,  non  devono  essere  considerate come uno dei mezzi di
sfuggita previsti.
.6  Ove  una sala radio o stazione di governo non abbia accesso
diretto  al  ponte  scoperto, devono essere provviste di due mezzi di
sfuggita, di cui almeno uno puo' essere costituito da una finestra di
dimensioni sufficienti o altri dispositivi.
.7  Le  scale  senza  interposizione di pianerottolo non devono
avere un'altezza superiore a 3,5 m.
.8  Nel  caso  in  cui  l'accesso  diretto  al  ponte  scoperto
corrispondente  come  precisato  ai  precedenti  punti.1 e .2 non sia
praticabile,   un  mezzo  di  sfuggita  rapidamente  accessibile  che
assicuri  una  protezione  continua  contro l'incendio dalla sua base
fino al corrispondente ponte scoperto, con successivo accesso diretto
al  ponte  di  imbarco  puo'  essere  accettato a condizione che tale
percorso  di  sfuggita,  incluso  scale  esterne,  sia  provvisto  di
impianto di illuminazione di emergenza e superfici antisdruciolo.
.9  La protezione dell'accesso dai cofani delle scale alle zone
di  imbarco  delle  imbarcazioni  e delle zattere di salvataggio deve
essere  diretta  oppure  attraverso  percorsi interni protetti aventi
resistenza  al  fuoco  e  valore  di coibentazione per i cofani delle
scale determinati in base alle tabelle 1 e 2, come appropriato.
.10  Qualora locali pubblici contenenti materiali combustibili,
come  ad esempio mobili, e locali chiusi, si estendano per tre o piu'
ponti  aperti,  ciascun  livello  all'interno  del locale deve essere
dotato  di  due mezzi di sfuggita, uno dei quali deve dare accesso ad
una  via di fuga prontamente accessibile che assicuri riparo continuo
dal  fuoco dalla sua base fino al ponte di imbarco sulle imbarcazioni
di salvataggio.
B.2.12.2  Si  devono  prevedere  due mezzi di sfuggita per ciascun
locale  macchine.  In  particolare,  si devono rispettare le seguenti
disposizioni:
.1 I due mezzi di sfuggita devono essere costituiti da:
(a)  due gruppi di scalette di acciaio, separati quanto piu'
possibile   l'uno  dall'altro,  conducenti  a  due  porte  ugualmente
separate  e situate nella parte superiore del locale, dalle quali sia
previsto   un   accesso   ai  corrispondenti  punti  d'imbarco  sulle
imbarcazioni  e sulle zattere di salvataggio. Uno di tali gruppi deve
assicurare  una protezione continua contro l'incendio a partire dalla
parte  inferiore  del locale fino a un luogo sicuro situato fuori dal
locale.  Tale  cofano deve essere di acciaio o materiale equivalente,
se necessario coibentato, e dotato di una porta a chiusura automatica
nella  parte  inferiore.  Se e' dato accesso ad altri livelli ciascun
livello  deve  essere  dotato  di  una  porta automatica di acciaio o
materiale equivalente; o
(b)  una  scaletta  di  acciaio conducente a una porta dalla
quale  sia  previsto un accesso al ponte di imbarco e, inoltre, nella
parte  inferiore  del  locale  e  in  posizione  ben distante da tale
scaletta,  una  porta in acciaio, manovrabile da entrambi I lati, che
garantisca  un sicuro percorso di sfuggita dalla parte piu' bassa del
locale fino al ponte di imbarco.
.2 E' possibile non richiedere uno dei mezzi di sfuggita di cui
al  punto  B.2.12.2.1  sulle  navi  a  vela  con  locali  macchine di
dimensioni  ridotte,  a  condizione  che  una porta o una scaletta di
acciaio e passaggi forniscano un sicuro percorso di sfuggita verso il
ponte  di imbarco sui mezzi di salvataggio, tenuto conto della natura
e  dell'ubicazione  del  locale  e  del fatto che normalmente persone
prestino o meno servizio in quel locale.
.3  Devono  essere  predisposti  due mezzi di sfuggita da ciascuna
postazione di comando delle macchine situata all'interno di un locale
macchine.  Almeno  uno  di  tali mezzi deve assicurare una protezione
continua  contro  l'incendio  fino a un luogo sicuro fuori del locale
macchine.
B.2.12.3  In nessun caso, gli ascensori possono essere considerati
come mezzi di sfuggita.
B.2.12.4  Eccezionalmente  si  puo'  accettare un solo percorso di
sfuggita  da  locali  diversi  dagli  alloggi  in  cui  si entra solo
occasionalmente,  se il percorso di sfuggita non passa attraverso una
cucina, locale macchine o porta stagna.
B.2.12.5  Un'area  di ponte adeguata deve essere fornita nei punti
di  raccolta e aree di imbarco tenuto conto del numero di persone che
possono  servirsene.  Generalmente, i punti di raccolta devono essere
ubicati  nei  pressi  delle  stazioni  di  imbarco.  Ciascun punto di
raccolta devono avere spazio libero sufficiente per ospitare tutte le
persone che sono destinate a raccogliervisi, ma come minimo 0.35 m² a
persona.
B.2.12.6   Le   navi   devono   essere  dotate  di  apparecchi  di
respirazione  per  sfuggite  di  emergenza,  conformi  al  Codice dei
sistemi   antincendio   ("Fire   Safety  Systems  Code").  Almeno  un
apparecchio di respirazione per sfuggita di emergenza aggiuntivo deve
essere presente a bordo.
B.2.12.6.1  Tutte  le  navi  devono  essere  dotate  di almeno due
apparecchi  di  respirazione  di  emergenza  nei  locali  alloggio, e
ciascuna  zona  verticale principale deve essere dotata di almeno due
apparecchi di respirazione di emergenza.
B.2.12.6.2  All'interno  dei  locali macchine, pronti per l'uso in
luoghi  facilmente  visibili,  devono  essere sistemati apparecchi di
respirazione di emergenza, che possano essere raggiunti rapidamente e
facilmente  in  qualsiasi  momento  in caso di incendio. L'ubicazione
degli apparecchi di respirazione di emergenza deve tenere conto della
disposizione  del  locale  macchine  e  del  numero  di  persone  che
normalmente  vi  lavorano.  Il numero e ubicazione di tali apparecchi
deve essere indicati sul piano antincendio.
B.2.13 Impianti di ventilazione
B.2.13.1  Le  condotte di ventilazione devono essere costruite con
materiali  non  combustibili.  Tuttavia, piccoli tronchi di condotte,
non  eccedenti  di norma 2m di lunghezza e 0.02m2 in sezione, possono
essere  di  materiale  combustibile,  purche'  siano  soddisfatte  le
seguenti condizioni:
.1 devono essere di un materiale idoneo al rischio di incendio;
.2 la condotta sia utilizzata soltanto all'estremita' terminale
dell'impianto di ventilazione; e
.3  la  condotta  non  sia  sistemata a meno di 600mm, misurati
lungo  la sua lunghezza, da un attraversamento di divisione di classe
"A" o "B" ivi comprese le soffittature continue di classe "B".
B.2.13.2  Nel  caso  in  cui condotte di aerazione con una sezione
trasversale  netta eccedente a 0,02m2 attraversino paratie o ponti di
classe  "A",  l'apertura  deve essere contornata con una manicotto di
acciaio, ad eccezione del caso in cui le condotte che attraversano le
paratie  o  ponti  siano di acciaio in vicinanza dell'attraversamento
del  ponte o della paratia e i manicotti devono soddisfare i seguenti
requisiti:
.1  I  manicotti devono avere uno spessore di almeno 3mm ed una
lunghezza   di  almeno  900mm.  Nell'attraversare  le  paratie,  tale
lunghezza  deve  essere preferibilmente suddivisa in 450mm su ciascun
lato  della  paratia; tali condotte, o i manicotti che le contornano,
devono   essere   rivestiti   con   coibentazione   tagliafuoco.   La
coibentazione  deve  avere  almeno  lo  stesso grado di resistenza al
fuoco della paratia o del ponte attraversati dalla condotta;
.2 Le condotte aventi una sezione trasversale netta superiore a
0.075m²  devono  essere  provviste  di  serrande  tagliafuoco oltre a
rispondere  ai  requisiti  di  cui al precedente punto 1. La serranda
tagliafuoco  deve  essere  automatica  e  deve  poter  essere  chiusa
manualmente  da  entrambi  i  lati della paratia o ponte. La serranda
deve  essere  provvista  di  un indicatore che segnali se e' aperta o
chiusa.  Tuttavia,  le  serrande  tagliafuoco non sono prescritte nel
caso  in  cui  le  condotte  passino  attraverso locali delimitati da
divisioni  di  classe  "A",  senza  servire  tali  locali, purche' le
condotte  abbiano  lo  stesso  grado  di  resistenza  al  fuoco delle
divisioni attraversate.
B.2.13.3  Le  condotte di ventilazione che servono locali macchine
di  categoria  A,  cucine, locali per autoveicoli, o imbarcazioni con
carburante   nel   serbatoio,  o  riposterie  per  lo  stoccaggio  di
combustibili  liquidi,  non  devono attraversare locali alloggio e di
servizio  ne'  stazioni di controllo e comando, ad eccezione del caso
in  cui  esse  sono conformi alle condizioni specificate nei seguenti
punti da1a4o5e6:
.1  Siano  realizzate  in  acciaio  e  abbiano  rispettivamente
spessore  di 3 mm per condotte aventi lato maggiore o diametro fino a
300mm  e 5 mm per condotte oltre i 760mm inclusi. In caso di condotte
aventi  lato  maggiore  o  diametro  compresi  tra 300 mm e 760mm, lo
spessore deve essere ottenuto mediante interpolazione lineare;
.2 Siano adeguatamente sostenute e irrobustite;
.3  Siano  provviste di serrande tagliafuoco automatiche vicino
all'attraversamento delle paratie; e
.4  Siano  coibentate  conformemente  ai requisiti della classe
"A-60"  da  un  locale  motore  o  cucina  fino  ad almeno 5m da ogni
serranda tagliafuoco;
.5  Siano  costruite  di  acciaio  in conformita' ai precedenti
punti 1 e 2; e
.6  Siano  coibentate  in  conformita' allo standard "A-60" nei
locali alloggio, servizio o stazioni di controllo e comando; salvo la
condizione  che  gli  attraversamenti  di divisioni di zone verticali
principali  devono  soddisfare  anche le disposizioni di cui al punto
B.2.18.8.
B.2.13.4  Le condotte di ventilazione che servono locali alloggio,
di servizio o stazioni di controllo e comando non devono attraversare
locali  macchine  di  categoria  A,  cucine locali per autoveicoli, o
imbarcazioni  con  carburante  nel  serbatoio,  o  riposterie  per lo
stoccaggio di combustibili liquidi, ad eccezione del caso in cui esse
sono  conformi alle condizioni specificate nei seguenti punti da .1 a
.3 o .4 e .5: -
.1  Nel caso in cui attraversino un locale macchine di categoria A
o  una  cucina,  devono  essere costruite in acciaio in conformita' a
B.2.13.3.1 e .2;
.2  Devono  essere  installate serrande tagliafuoco automatiche in
prossimita' delle delimitazioni attraversate; e
.3  In  corrispondenza dell'attraversamento, deve essere mantenuta
la resistenza al fuoco;
.4  i  punti in cui le condotte attraversano un locale macchine di
categoria  A  o  cucina,  devono  essere  realizzati  in  acciaio  in
conformita' al punto B.2.13.3.1 e .2; e
.5  le  condotte  in  un  locale  macchine o cucina, devono essere
coibentate  in conformita' allo standard "A-60"; a condizione che gli
attraversamenti  di  divisioni verticali principali devono soddisfare
anche le disposizioni di B.2.13.8.
B.2.13.5   Le   condotte   di   ventilazione  aventi  una  sezione
trasversale netta eccedente 0,02m² che attraversino paratie di classe
"B" devono essere contornate, in corrispondenza dell'attraversamento,
con   manicotti   di  acciaio  aventi  lunghezza  di  900  suddivisi,
preferibilmente,  in  450mm  su  ciascun lato della paratia, salvo il
caso  in  cui  la  condotta  sia  di  acciaio  per  tutta la suddetta
lunghezza.
B.2.13.6  Devono  essere  adottati tutti i possibili provvedimenti
per  far  si' che nelle stazioni di controllo e comando situate fuori
dei  locali  macchine, la ventilazione, visibilita' e assenza di fumo
siano assicurate in modo che, in caso di incendio, le apparecchiature
ivi  esistenti  possano  essere  sorvegliate  e  possano continuare a
funzionare in modo efficace. Devono essere previsti mezzi alternativi
e  separati  per la mandata di aria in questi locali. Le prese d'aria
dei  due  mezzi  di  mandata  devono  essere disposte in modo tale da
ridurre   l'ingresso   di   fumo   da   ambedue   le   prese   d'aria
contemporaneamente.  Tali  disposizioni  possono non essere applicate
alle  stazioni  di  controllo e comando poste su un ponte scoperto, o
che  si  affaccino su un ponte scoperto, o nel caso in cui i mezzi di
chiusura abbiano un'efficacia equivalente.
B.2.13.7  Le  condotte  di  estrazione  dai  fornelli delle cucine
devono  essere  realizzati  con divisioni di classe "A" nelle zone in
cui  attraversano  spazi abitativi e/o spazi che contengono materiali
combustibili.  Oltre  ai  requisiti  di  cui  al  punto  B.2.13.3 una
condotta dei gas di scarico deve essere dotata di:
.1  un  filtro del grasso che possa smontarsi facilmente per la
pulizia;
.2  una  serranda  tagliafuoco situata all'estremita' inferiore
della condotta;
.3   dispositivi  azionabili  dall'interno  della  cucina,  per
arrestare i ventilatori di estrazione; e
.4  un  mezzo  fisso  d'estinzione  incendi  all'interno  della
condotta.
B.2.13.8  Quando,  per  necessita',  una  condotta di ventilazione
attraversa  una  divisione  di zone verticali principali, deve essere
installata  vicino  alla  paratia una serranda tagliafuoco a chiusura
automatica  di sicurezza in caso di avaria (fail-safe). Tale serranda
deve  anche  poter  essere chiusa con manovra a braccia da entrambi i
lati  della divisione. La posizione di manovra deve essere facilmente
accessibile  e marcata con colore rosso catarifrangente. Il tratto di
condotta  situato  tra  la  divisione  e  la  serranda deve essere in
acciaio   o   in   altro  materiale  equivalente  e,  se  necessario,
coinbentata  in  modo  conforme  alle disposizioni della regola SOLAS
I1-2/9.3.1.  La  serranda  deve  essere munita, almeno sul lato della
paratia,  di  un  indicatore visibile che mostri se la serranda e' in
posizione aperta.
B.2.13.9  Le prese e gli scarichi principali di tutti gli impianti
di  aerazione  devono  poter  essere  chiusi  dall'esterno dei locali
ventilati.
B.2.13.10  Gli  impianti  di  ventilazione meccanica dei locali di
alloggio  e  di  servizio,  stazioni  di controllo e comando e locali
macchine  devono  poter  essere arrestati da una posizione facilmente
accessibile  all'esterno  del locale servito. Tale posizione non deve
rischiare di essere resa inaccessibile
in  caso  di  incendio dei locali serviti. I comandi per arrestare
gli  impianti  di  ventilazione  dei  locali  macchine  devono essere
completamente  separati  dai  comandi  per  arrestare la ventilazione
degli altri locali.
B.2.13.11    Qualora    locali   pubblici   contenenti   materiali
combustibili,  come  ad esempio mobili, e locali chiusi, si estendano
per  tre  o  piu'  ponti  aperti,  tali locali pubblici devono essere
dotati  di  un  impianto  di estrazione dei fumi. Detto impianto deve
essere  attivato  dall'impianto  di  rivelazione  dei  fumi di cui al
paragrafo  3.3.15  e  deve  potere  essere  comandato  manualmente. I
ventilatori  devono  essere  dimensionati in modo che l'intero volume
compreso nel locale possa essere esaurito in 10 minuti o meno.
B.2.13.12   I   magazzini   che   contengono   prodotti  altamente
infiammabili   devono  essere  dotati  di  impianti  di  ventilazione
indipendenti.  La  ventilazione  deve  prevenire l'accumulo di vapori
infiammabili  negli  strati  bassi o elevati. Le prese e scarichi dei
ventilatori  devono  essere  posizionati  in  modo  da non aspirare o
immettere  aria  in  un'area  in  cui  si potrebbero originare rischi
inutili, e devono essere dotati di parascintille.
B.2.13.13  Gli  impianti  di  ventilazione  a  servizio  di locali
macchine di categoria 'A' devono essere indipendenti dagli impianti a
servizio di altri locali.
B.2.13.14 Tutti i locali chiusi che contengono serbatoi mobili del
carburante devono essere aerati in modo indipendente dagli impianti a
servizio di altri locali.
B.2.13.15   La   ventilazione   deve   prevenire   l'accumulo   di
concentrazioni pericolose di gas infiammabili emessi dalle batterie.
B.2.13.16 Sono permesse portine di ventilazione, nella parte bassa
delle  porte  delle  cabine  e locali pubblici, ma la loro superficie
totale netta non deve superare 0,05m².
B.2.13.17  Per  i  locali  contenenti  veicoli  o imbarcazioni con
serbatoi   del   carburante   o   riposterie  per  lo  stoccaggio  di
combustibile  liquido,  consultare  il paragrafo B.2. Per i requisiti
aggiuntivi  per  la ventilazione in presenza di gas ad uso domestico,
consultare il paragrafo B.2.20.
B.2.13.18   Le   condotte  per  la  ventilazione  meccanica  delle
lavanderie  devono  essere  dotate  di  aperture  per  la  pulizia ed
ispezione ubicate in modo adeguato.
B.2.13.19  Tutte le serrande tagliafuoco devono essere conformi al
Codice IMO "FTP", Allegato 1, Parte 3.
B.2.14  Impianti  fissi  di  rivelazione d'incendio e segnalazione
d'incendio  e  impianti  automatici  a  "sprinkler" con rivelazione e
segnalazione di incendi
Scopo
Lo  scopo del presente capitolo e' rilevare un incendio nel locale
in  cui  si  origina  e  fornire un allarme per una fuga e interventi
antincendio  sicuri.  A tal fine, e' necessario soddisfare i seguenti
requisiti funzionali:
- impianto  fisso  di  rivelazione  e  segnalazione  di incendi
installato e realizzato in modo da rilevare la presenza di incendi in
detti  locali, e il potenziale sprigionamento di fumo e gas; e devono
essere   installati  avvisatori  d'incendio  a  comando  manuale  per
assicurare una modalita' di segnalazione prontamente accessibile.
B.2.14.1  Deve  essere  installato  in ogni parte di ciascuna zona
separata  in tutti I locali di alloggio e di servizio fatta eccezione
per  i  locali che non presentano un sostanziale rischio di incendio,
quali  spazi  vuoti,  locali  igienici ecc., un impianto automatico a
"sprinkler",  un  impianto  fisso  con  rivelazione e segnalazione di
incendi  di tipo approvato e conforme ai requisiti di SOLAS, Parte C.
regola  11-2/7  e  il  Codice  IMO  "FSS",  Capitolo  8,  o  standard
equivalente  che  soddisfi  l'amministrazione  o l'organismo tecnico.
L'impianto   deve   essere   progettato  in  modo  da  permettere  il
funzionamento   simultaneo   di   tutti  gli  "sprinkler"  installati
nell'area   con   la   maggior   richiesta.   L'area  minima  per  il
funzionamento  simultaneo puo' essere assunta come il valore maggiore
tra  la  piu'  grande  area  delimitata  da divisioni di classe A15 e
l'ampiezza della nave elevata al quadrato. Inoltre, un impianto fisso
con   rivelazione  d'incendio  e  segnalazione  di  incendi  di  tipo
approvato  e  conforme  ai requisiti di SOLAS II-2/7 e del Codice IMO
"FSS",  Capitolo  9, installato e realizzato per rilevare la presenza
di  fumo  nei  corridoi,  nelle  scale  e  nei  percorsi  di sfuggita
all'interno dei locali di alloggio.
Ove   sia   previsto   un   impianto   di  rivelazione  d'incendio
completamente  indirizzabile,  non  si  applicano  le limitazioni sui
materiali combustibili di cui al paragrafo B.2.11.10-12.
B.2.15 Rivelatori d'incendio e allarmi
B.2.15.1  Si  devono  installare  avvisatori  d'incendio a comando
manuale conformi ai requisiti di SOLAS II-2/7 e del Codice IMO "FSS",
Capitolo 9.
B.2.15.2  Per  le  navi  con  una lunghezza di bordo libero pari o
superiore  a 85 m, a un impianto di informazione pubblica conforme ai
requisiti  di SOLAS 111/6.5 deve essere disponibile in tutti i locali
di  alloggio,  di  servizio,  stazioni di controllo e comando e ponti
scoperti.
B.2.16 Sistemazioni per gli oli combustibili
B.2.16.1   Le   sistemazioni   relative   allo   stoccaggio,  alla
distribuzione  e  all'uso del combustibile liquido devono essere tali
da ridurre al minimo il rischio di incendio o esplosione.
B.2.16.2 Per quanto possibile, i serbatoi del combustibile liquido
devono far parte della struttura della nave e devono essere sistemati
al di fuori dei locali macchine di categoria "A".
B.2.16.3  Qualora  tali  serbatoi,  ad eccezione di quelli facenti
parte  del  doppio fondo, dovessero necessariamente trovarsi dentro i
locali  macchine di categoria "A", o contigui agli stessi, almeno una
delle  loro paratie verticali deve essere contigua alle delimitazioni
del   locale   macchine;   essi  devono,  di  preferenza,  avere  una
delimitazione  comune  con  i  compartimenti  del  doppio  fondo e la
superficie  della loro delimitazione comune coni locali macchine deve
essere  ridotta  al minimo. Ove una paratia verticale di un serbatoio
direttamente  esposto  ad  un  locale  macchine  incontra il fasciame
laterale   della  nave  ad  angolo  acuto,  e'  ammessa  una  piccola
superficie  orizzontale  alla  base  del  serbatoio,  per  accogliere
considerazioni  pratiche  di  progettazione. Se la sistemazione delle
macchine  e'  tale  da rendere necessario un serbatoio con una grande
superficie  orizzontale  alla  base, si esaminera' la possibilita' di
realizzare un'intercapedine con adeguata ventilazione, per proteggere
la  base  del  serbatoio  in caso d'incendio del locale macchine. Nel
caso  in  cui tali serbatoi siano situati dentro le delimitazioni dei
locali   macchine   di  categoria  A  ,  essi  non  devono  contenere
combustibile  liquido  avente  un  punto di infiammabilita' inferiore
60°C. L'uso di serbatoi mobili per il combustibile liquido va evitato
ed  e'  proibito,  salvo  per  le nave costruite di materiale diverso
dall'acciaio, dove possono essere forniti serbatoi di acciaio.
B.2.17 Sistemazioni per l'olio lubrificante
Le  sistemazioni  relative  allo stoccaggio e alla distribuzione e
all'uso  dell'olio  lubrificante devono essere tali da minimizzare il
rischio di incendio o di esplosione.
B.2.18 Sistemazioni per altri oli infiammabili
Le  sistemazioni  relative  allo stoccaggio e alla distribuzione e
all'uso  di  altri  oli  infiammabili  sotto  pressione  usati  negli
impianti  di  trasmissione, comando e azionamento e negli impianti di
riscaldamento,  devono  essere  tali  da  minimizzare  il  rischio di
incendio o di esplosione.
B.2.19 Divieto di trasporto di oli e combustibili nei serbatoi dei
gavoni di prora
Non  e'  ammesso  il  trasporto  di  combustibile liquido, di olio
lubrificante  e  di altri oli infiammabili nei serbatoi dei gavoni di
prora.
B.2.20 Sistemazioni per gas ad uso domestico
Le sistemazioni per lo stoccaggio, distribuzione ed uso del gas ad
uso  domestico,  devono  essere tali da proteggere la sicurezza dello
yacht  delle persone a bordo dai rischi di incendio ed esplosione che
puo'  comportare  l'uso  di tale combustibile. L'impianto deve essere
conforme  ad  uno  standard nazionale o internazionale riconosciuto e
deve soddisfare i requisiti contenuti nel paragrafo A.S.
B.2.21 Radiatori elettrici
I  radiatori  elettrici,  se  installati  a  bordo,  devono essere
sistemati  e  costruiti  in  modo  da  ridurre  al minimo I rischi di
incendio.  Non  devono  essere  installati  radiatori  elettrici  con
elemento  riscaldante  esposto  in modo tale che panni, tende o altri
materiali simili possano essere bruciati o prendere fuoco a causa del
calore emesso dai radiatori stessi.

C) MEZZI DI ESTINZIONE - NAVI DI STAZZA INFERIORE A 500 TONNELLATE
Requisiti generali
C.1.1  Si  devono  installare mezzi antincendio di tipo approvato,
come minimo, nei limiti elencati nella Tabella 1 ed in conformita' ai
requisiti specifici di cui al punto C.2.
C.1.2  Eventuali  mezzi di estinzione aggiuntivi rispetto a quelli
previsti   dal   punto   C.1.1  devono  essere  di  tipo  accettabile
dall'Amministrazione o dall'organismo tecnico.
C.1.3  La  posizione  dei mezzi di estinzione nascosti deve essere
segnalata in modo chiaro.

Tabella  1  - MEZZI DI ESTINZIONE - NAVI DI STAZZA INFERIORE A 500
TONNELLATE

|EROGAZIONE DI GETTO D'ACQUA      |
|sufficiente a raggiungere        |
1|qualsiasi parte della nave       |                1
---------------------------------------------------------------------
|POMPA DA INCENDIO ELETTRICA -    |
|motore o alimentazione           |
2|indipendente                     |                1
---------------------------------------------------------------------
|POMPA DA INCENDIO AGGIUNTIVA     |
|INDIPENDENTE, SUA ALIMENTAZIONE E|
|COLLEGAMENTO AL MARE - non       |
|posizionata nello stesso spazio  |
3|del punto 2                      |                1
---------------------------------------------------------------------
|                                 |  Sufficiente a raggiungere il
|                                 |punto 1 con una sola lunghezza di
4|RETE e IDRANTI                   |         tubo flessibile
---------------------------------------------------------------------
|MANICHETTE FLESSIBILI - con getto|
|/ugelli a spruzzo, ciascuno      |
|dotato di un dispositivo di      |
5|arresto                          |                3
---------------------------------------------------------------------
|                                 |    1 ogni 10m all'interno di
|ESTINTORI - portatili (locali    | qualsiasi locale alloggio o di
6|alloggio e di servizio)          |            servizio
---------------------------------------------------------------------
|ESTINTORI - per locale macchine  |
|che ospita macchinari di tipo a  |
|combustione interna - le opzioni |
|sono:  (a) un impianto fisso di  |
|estintori antincendio conforme al|
|regolamento IMO Fire Safe Systems|
|; e  (i) 1 estintore portatile   |
|per incendi di idrocarburi per   |
|ciascun 74.6kw di potenza; o     |
| (ii) 2 estintori portatili per  |
|incendi di idrocarburi insieme   |
|con - estintore a schiuma -      |
|capacita'  1 estintore CO2 -     |
7|capacita' 16kg                   |           7 (max) 2+1
---------------------------------------------------------------------
|ABBIGLIAMENTO ANTINCENDIO - deve |
|includere due respiratori        |
8|approvati                        |               2¹
---------------------------------------------------------------------
|COPERTA ANTINCENDIO - nelle      |
9|cucine                           |                1

Note:
1 Devono essere presenti a bordo almeno due respiratori approvati.
Ove  cio'  non  sia  consentito  da  problemi di stivaggio, si devono
concordare  con  l'Amministrazione o con l'organismo tecnico proposte
per trasportare un singolo respiratore.

C.2 Requisiti specifici
C.2.1 Erogazione del getto d'acqua
Come minimo, un getto d'acqua erogato da una manichetta in un solo
pezzo,  deve  poter  raggiungere  qualsiasi parte della nave di norma
accessibile  ai  passeggeri o all'equipaggio durante la navigazione e
qualsiasi parte di ogni locale da carico quando e' vuoto.
C.2.2 Pompe antincendio
C.2.2.1 La pompa da incendio a motore deve avere una portata di -
2.5x"1+0.066x(L(B+D))0"2 m3/ora
dove:
L e' la lunghezza
B e' la larghezza massima fuori ossatura maggiore
D e' l'altezza di costruzione misurata al ponte delle paratie a
meta' nave.
La  pompa  deve  essere in grado di mantenere una pressione di 0,2
N/mm²  in  ogni  presa  di incendio anche quando scarica alla massima
portata  attraverso  2  prese  di  incendio,  a  condizione  di poter
controllare la manichetta di incendio a tale pressione.
C.2.2.2  La  seconda  pompa da incendio deve avere una portata non
inferiore  all'80%  della portata totale prescritta da C.2.2.1 e deve
poter  alimentare  il  collettore  antincendio.  La pompa puo' essere
portatile, tuttavia e' necessario predispone un collegamento fisso al
mare.
C.2.3 Collettore e prese d'incendio
C.2.3.1 Tutte le navi devono essere provviste di un collettore, di
manichette e di prese d'incendio.
C.2.3.2  Il  collettore  e  i  collegamenti  delle  tubolature  di
erogazione  dell'acqua  alle  prese  devono  essere  dimensionati  in
funzione   della   portata   massima   della  pompa(e)  collegata  al
collettore.
C.2.3.3  Collettore, tubolature e prese devono essere costruiti in
modo tale da:
.1 Non essere resi inefficaci dal calore;
.2 Non corrodersi facilmente; e
.3 Non essere danneggiati dal gelo.
C.2.3.4  Nel  caso in cui un collettore sia alimentato da 2 pompe,
di  cui  1  nel  vano  macchine  e  1  altrove,  si  deve  predispone
l'isolamento  della  condotta antincendio nel locale macchine, e fare
in  modo  che la seconda pompa alimenti la rete e le prese esterne al
locale macchine. La valvola(e) d'intercettazione deve essere azionata
manualmente  e  sistemata  all'esterno  del  locale  macchine, in una
posizione facilmente accessibile in caso di incendio.
C.2.3.5  Il  collettore  antincendio  non  deve avere collegamenti
diversi  da  quelli  necessari per combattere l'incendio o erogare un
getto d'acqua.
C.2.3.6  Le  prese d'incendio devono essere posizionate in modo da
rendere  agevole  l'accoppiamento  con  le  manichette  da  incendio,
protette  da  possibili  danni  e  distribuite  in modo tale da poter
raggiungere  qualsiasi  parte  della  nave  con manichette in un solo
pezzo.
C.2.3.7  Le  prese  d'incendio devono essere dotate di valvole che
consentano  di  isolare  e disinnestare una manichetta d'incendio, se
una pompa antincendio non funziona.
C.2.4 Manichette da incendio
C.2.4.1  La  lunghezza  delle  manichette  da  incendio  non  deve
superare 18 metri e, in generale, il diametro di un tubo rivestito da
usare con una pompa a motore non deve essere inferiore a 45 mm.
C.2.4.2  Le  manichette  da  incendio devono, unitamente a tutti i
necessari accessori e dispositivi, essere pronte all'uso in posizione
visibile,  in  prossimita' delle prese da incendio o dei raccordi. Le
manichette  flessibili  alimentate da una pompa a motore devono avere
boccalini  a doppio uso (getto normale/getto a pioggia), provvisti di
dispositivo  di  arresto  e aventi un diametro di 19mm, 16mm o 12mm a
seconda  dell'impiego  antincendio  (per  i  locali  di alloggio e di
servizio, non e' necessario impiegare boccalini di diametro superiore
a  12mm.).  Per i locali macchine e gli spazi all'aperto, il diametro
dei  boccalini  deve  essere  tale  da  ottenere  la  massima portata
possibile  dai  due  getti  alla  pressione  indicata  nel  paragrafo
C.2.2.1, dalla pompa piu' piccola.
C.2.4.3 Le manichette devono essere permanentemente collegate alle
prese  da  incendio  o collegamenti nei locali interni della nave. Si
possono  prendere  in  considerazione  proposte di diametri inferiori
delle  manichette  e  boccalini  a  getto  normale/getto  a  pioggia,
destinati all'impiego nei locali di alloggio e di servizio.
C.2.4.4  Il  numero  di manichette da incendio e boccalini forniti
deve  corrispondere  ai  requisiti  antincendio ma, come minimo, deve
essere 3.
C.2.5  Estintori  portatili  da  usare nei locali di alloggio e di
servizio
C.2.5.1  Il  numero,  la  collocazione, le modalita', il tipo e la
capacita'  di estinzione devono essere scelti in funzione del rischio
d'incendio  previsto,  tuttavia, deve essere disponibile un estintore
portatile  entro  10  metri  da qualsiasi postazione a bordo. Si deve
prevedere  un  minimo  di  3  estintori  portatili.  Nei  limiti  del
possibile,   gli  estintori  portatili  devono  avere  una  modalita'
operativa  uniforme.  Gli estintori portatili devono essere di tipo e
capacita' approvati.
C.2.5.2 In generale, gli estintori portatili ad anidride carbonica
non  devono  essere  collocati o previsti per l'impiego nei locali di
alloggio.
C.2.5.3  In linea generale, ad eccezione degli estintori portatili
previsti  in  funzione  di  un  rischio specifico per l'impiego in un
locale armato (ad esempio una cucina), gli estintori portatili devono
essere  posizionati all'esterno, ma adiacenti all'ingresso del locale
(i)  in  cui  saranno  usati. Gli estintori devono essere stoccati in
postazioni facilmente accessibili e segnalate.
C.2.5.4 Devono essere fornite ricariche di ricambio per il 50% del
totale  di  ciascun  tipo di estintore a bordo. Per gli estintori che
non  possono  essere  ricaricati  a  bordo, invece delle ricariche di
ricambio,   devono   essere  forniti  altri  estintori  portatili  di
tipologia identica (o equivalente).
C.2.6 Estinzione degli incendi nei locali macchine
C.2.6.1  All'interno di un locale macchine che contiene macchinari
del  tipo  a  combustione  interna,  si devono prevedere attrezzature
antincendio entro i limiti di cui al punto 7 della Tabella 1 Mezzi di
estinzione.
C.2.6.2 All'interno di un locale macchine che contiene una caldaia
ad   olio   combustibile,   una   cassa   di  decantazione  dell'olio
combustibile  o un'unita' ad olio combustibile, si deve installare un
impianto antincendio fisso conforme alla regola SOLAS II-2/Parte A.
C.2.6.3  Si devono installare estintori portatili. Il loro numero,
la  loro  posizione,  il  tipo  di  materiale  estinguente  e la loro
capacita'  devono  essere  scelti  in funzione del rischio d'incendio
esistente  in  tale locale. (Si devono avere a disposizione ricariche
di ricambio o estintori di riserva come da paragrafo C.2.5.4.)
In   ogni  caso,  si  devono  prevedere  estintori  portatili  per
estinguere incendi da idrocarburi:
.1 in un locale caldaia - almeno 2;
.2  in  un  locale contenente qualsiasi parte di un impianto ad
olio combustibile - almeno 2; e
.3 in un vano bruciatore - almeno 1.

D)  MEZZI  DI  ESTINZIONE  - NAVI DI STAZZA PARI O SUPERIORE A 500
TONNELLATE
Tutte  le  navi devono essere conformi alla regola SOLAS II-2/10 e
relative modifiche e soddisfare i requisiti adeguati alla nave e alle
sue  apparecchiature.  Ai  fini  delle  regole SOLAS, si applicano le
norme per le navi da carico.
In  nessun  caso, gli standard applicati devono essere inferiori a
quelli previsti per le navi di stazza inferiore a 500 tonnellate.
La   posizione  dei  mezzi  di  estinzione  nascosti  deve  essere
segnalata in modo chiaro.

CAPITOLO 9 MEZZI DI SALVATAGGIO

Requisiti generali
1.1  La  nave  deve  essere  provvista  dei  mezzi  di salvataggio
specificati nella Tabella 1 - Mezzi di salvataggio.
1.2  Tutti  i  mezzi  di  salvataggio  devono  di  essere  di tipo
accettato  dall'Amministrazione  o  dall'organismo tecnico e conformi
alla  direttiva  MED  - Marine Equipment Directive e alla Risoluzione
IMO MSC.81(70).
1.3  I mezzi aggiuntivi devono essere conformi ai requisiti di cui
al paragrafo 1.2.
1.4  Si  devono  prendere  precauzioni  apposite perche' qualsiasi
abbigliamento   protettivo  personale  da  indossare  per  gli  sport
acquatici,  non  sia  scambiato  per  mezzi  di  salvataggio  in  una
situazione di emergenza.
1.5  Tutti i mezzi di salvataggio trasportati devono essere dotati
di  materiale  retroriflettente  in  conformita' alle raccomandazioni
della risoluzione IMO A.658(16) e relative modifiche.
1.6  Le  zattere  di  salvataggio  devono essere conformi a quanto
segue:
.1  deve essere predisposta una scala d'imbarco, se la distanza
tra il ponte d'imbarco e la parte superiore della camera d'aria della
zattera  di  salvataggio  supera  1 metro nelle condizioni di maggior
leggerezza  della  nave. Deve essere disponibile un mezzo per fissare
la scala che deve essere pronta all'uso in ogni momento.
.2  nel  caso  in  cui  la distanza tra il ponte d'imbarco e la
parte  superiore  della  camera  d'aria  della zattera di salvataggio
superi i 4,5 metri nelle condizioni di maggior leggerezza della nave,
deve  essere  presente  un  dispositivo  per  la  messa a mare di una
zattera ammainata da una gru, su ciascun lato della nave.
1.7  I  tiranti  per  i  dispositivi di messa a mare devono essere
conformi  al Codice IMO "Lifesaving Appliances Code". Nel caso in cui
i  tiranti siano di acciaio inossidabile, devono essere sostituiti ad
intervalli  non superiori alla durata raccomandata dal produttore, o,
nel  caso  in  cui tale durata non sia indicata, si deve applicare la
procedura riservata ai tiranti in acciaio zincato.
1.8  Ogni  battello  di  emergenza  di  tipo  gonfiabile  o rigido
gonfiabile,  imbarcazione gonfiabile, zattera di salvataggio e gancio
di  rilascio idrostatico, devono essere revisionati ad intervalli non
superiori  a 12 mesi, presso un centro di revisione approvato. Non e'
necessario  sottoporre alla revisione annuale i ganci idrostatici che
sono state approvati per una durata biennale e che saranno sostituiti
al termine di tale periodo.
1.9  La  manutenzione  delle  attrezzature deve essere eseguita in
conformita' alle istruzioni per la manutenzione a bordo.
1.10 Lo stivaggio ed installazione di tutti i mezzi di salvataggio
deve soddisfare l'Amministrazione o l'organismo tecnico.
1.11 Tutti i mezzi di salvataggio devono essere mantenuti in buono
stato  e pronti per l'uso immediato, prima della partenza e per tutta
la durata del viaggio.
1.12  Adeguate  precauzioni  devono  essere  prese  per  la sicura
evacuazione  della  nave per evitare possibili ingombri rappresentati
da alette stabilizzatrici o altre proiezioni sul lato della nave.
1.13  Si  devono  predisporre mezzi per prevenire scarico di acqua
fuori bordo nelle imbarcazioni di salvataggio.

Tabella 1- MEZZI DI SALVATAGGIO

====================================================================
DIMENSIONI DELLA NAVE    |Yacht a corto raggio |<500 GT|>500
T|>85m
=====================================================================
   IMBARCAZIONI DI        |                    |       |      |
SALVATAGGIO(vedi 2.1)     |                    |       |      |  SI
---------------------------------------------------------------------
   ZATTERE DI SALVATAGGIO |                    |       |      |
(vedi2.2)                 |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   SISTEMI RECUPERO UOMO  |                    |       |      |
IN MARE (vedi2.3.3)       |         SI         |       |      |
---------------------------------------------------------------------
   BATTELLI DI            |                    |       |      |
EMERGENZA(vedi 2.3)       |                    |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   CINTURE DI SALVATAGGIO |                    |       |      |
(vedi 2.4)                |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   MUTE DA IMMERSIONE     |                    |       |      |
(vedi 2.5)                |         SI         |  SI   |  SI  |SI/2/0
---------------------------------------------------------------------
SALVAGENTI (TOTALE)    |         4          |   4   |  8   |  8
---------------------------------------------------------------------
   SALVAGENTI CON LUCE E  |                    |       |      |
FUMO (vedi 2.6.1)         |         2          |   2   |  2   |  2
---------------------------------------------------------------------
SALVAGENTI CON LUCE    |                    |       |  2   |  2
---------------------------------------------------------------------
   SALVAGENTI CON CAVI DI |                    |       |      |
SICUREZZA GALLEGGIANTI    |                    |       |      |
(vedi 2.6.2)              |         2          |   2   |  2   |  2
---------------------------------------------------------------------
   DISPOSITIVI            |                    |       |      |
LANCIASAGOLE (4 cime piu' |                    |       |      |
4 cariche)                |         1          |   1   |  1   |  1
---------------------------------------------------------------------
   SEGNALE PIROTECNICO A  |                    |       |      |
PARACADUTE                |         6          |   6   |  12  |  12
---------------------------------------------------------------------
   APPARECCHI             |                    |       |      |
TRADIOTELEFONICI VHF      |                    |       |      |
RICETRASMITTENTI          |         2          |   2   |  2   |  3
---------------------------------------------------------------------
EPIRB (vedi 2.7)       |         1          |   1   |  1   |  1
---------------------------------------------------------------------
SART (vedi 2.8)        |         1          |   1   |  2   |  2
---------------------------------------------------------------------
   ALLARME GENERALE (vedi |                    |       |      |
2.9)                      |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   ILLUMINAZIONE          |                    |       |      |
(vedi2.10)                |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   CARTELLI E MANIFESTI   |                    |       |      |
CHE ILLUSTRANO            |                    |       |      |
IMBARCAZIONI, MEZZI DI    |                    |       |      |
SALVATAGGIO E ISTRUZIONI  |                    |       |      |
OPERATIVE                 |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   MANUALE DI             |                    |       |      |
ADDESTRAMENTO             |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   ISTRUZIONI PER LA      |                    |       |      |
MANUTENZIONE A BORDO      |         SI         |  SI   |  SI  |  SI
---------------------------------------------------------------------
   SEGNALI E CARTELLI DI  |                    |       |      |
SALVATAGGIO               |         SI         |  SI   |  SI  |  SI


    
 
   2 Requisiti per il trasporto dei mezzi di salvataggio 
   2.1 Imbarcazioni di salvataggio (navi  di  lunghezza  superiore  a
85m) 
   2.1.1  Ove  sia  richiesto  il  trasporto   di   imbarcazioni   di
salvataggio, e' necessario predispone dei dispositivi di stivaggio  e
messa a mare adeguati. 
   2.1.2 Nel  caso  in  cui  le  imbarcazioni  di  salvataggio  siano
distribuite equamente su ciascun fianco della nave,  le  imbarcazioni
su ciascun fianco devono avere una capacita' sufficiente ad  ospitare
il numero totale di persone a bordo. 
   2.1.3  E'  possibile  prendere  in   considerazione   disposizioni
alternative al trasporto di imbarcazioni di salvataggio come segue: 
      .1 sostituzione delle imbarcazioni di salvataggio  con  zattere
di salvataggio come da Paragrafo 2.2.3, a condizione che l'indice  di
suddivisione soddisfi la convenzione SOLAS 2 - compartment standard 
of subdivision; o 
      .2 sostituzione delle imbarcazioni di salvataggio con un numero
di  zattere  di  salvataggio  ammainabili  mediante  gru,   affinche'
nell'eventualita' che una  qualsiasi  zattera  vada  perduta  o  resa
inservibile, la capacita' totale residua su ciascun fianco della nave
sia sufficiente ad assicurare il salvataggio di tutte  le  persone  a
bordo. Inoltre, su ciascun fianco della nave, deve essere trasportato
un battello di emergenza . 
   2.1.4 Un'imbarcazione di salvataggio puo'  essere  considerata  un
battello di emergenza, a condizione che soddisfi  anche  i  requisiti
del Codice IMO, applicabili ad un battello di emergenza. 
   2.2 Zattere di salvataggio 
   2.2.1  Le  zattere  di  salvataggio  devono  essere   stivate   in
contenitori GRP e devono contenere la "dotazione di  emergenza".  Per
gli  Yacht  a  corto  raggio,  le  zattere  di  salvataggio   possono
equipaggiate con pacco dotazioni "SOLAS Pack tipo B ". Le zattere  di
salvataggio su tutte le altre navi  devono  essere  equipaggiate  con
pacco dotazioni "SOLAS Pack tipo A ". 
   2.2.2  L'approvazione  della  zattera   di   salvataggio   include
approvazione  dei  contenitori  di  stivaggio,   messa   a   mare   e
galleggiamento libero. 
   2.2.3 Per le navi di lunghezza inferiore a 85m, o quelle  conformi
al paragrafo 2.1.3, e' previsto  un  numero  sufficiente  di  zattere
autogonfiabili affinche' nell'eventualita' che una qualsiasi  zattera
vada perduta o resa  inservibile,  la  capacita'  totale  residua  su
ciascun  fianco  della  nave  sia  sufficiente   ad   assicurare   il
salvataggio di tutte le persone a bordo. Nel caso in cui  le  zattere
di salvataggio siano trasferibili, il presente requisito puo'  essere
soddisfatto se le zattere possono essere trasferite in 5 minuti e  se
si tratta di: 
      - Zattere di salvataggio con una capacita' di 6 - 15 persone 
che possono essere trasportate da 2 persone 
      - Zattere di salvataggio di capacita' superiore a  15  persone,
che possono essere trasportate da 4 persone. 
   2.2.4 Nel caso in cui siano previste imbarcazioni  di  salvataggio
in conformita' al paragrafo 2.1.2, devono essere previste zattere  di
salvataggio in numero sufficiente affinche' nell'eventualita' che  un
qualsiasi mezzo di salvataggio venga perduto o reso  inservibile,  le
zattere di  salvataggio  rimanenti  su  ciascun  fianco  abbiano  una
capacita' totale pari al numero di persone complessivo che la nave e'
autorizzata  a  trasportare.  Se  le  zattere  di  salvataggio   sono
trasferibili, il requisito puo' essere soddisfatto a  condizione  che
le zattere possano essere trasferite in 5  minuti,  come  specificato
nel paragrafo 2.2.3. 
   2.2.5 I contenitori GRP delle zattere di salvataggio devono essere
stivati sul ponte scoperto o in uno spazio  aperto  e  devono  essere
dotati di gancio idrostatico, in modo che le zattere  di  salvataggio
possano galleggiare liberamente e gonfiarsi automaticamente. 
   2.2.6 Le zattere di salvataggio possono fare parte  di  un  Marine
Evacuation  System  (MES).  Deve  essere  presente   un   numero   di
dispositivi sufficiente affinche', nell'eventualita' che un qualsiasi
dispositivo vada perso o reso inservibile, rimanga su ciascun  fianco
una capacita' totale sufficiente ad  imbarcare  tutte  le  persone  a
bordo. 
   2.3 Battelli di emergenza e recupero di persone in mare 
   Si devono predisporre mezzi per il recupero  di  persone  in  mare
dalla nave. Tali  mezzi  devono  permettere  il  salvataggio  di  una
persona in stato di incoscienza o non  in  grado  di  collaborare  al
salvataggio. Tale  requisito  e'  soddisfatto  dalla  conformita'  ai
seguenti paragrafi in funzione delle dimensioni della nave.  Ove,  al
fine di favorire il recupero di una persona incosciente in mare,  sia
stata prevista una scaletta di salita a bordo laterale o una rete  di
arrampicata, la scala o rete devono  estendersi  dal  ponte  scoperto
fino ad almeno 600mm al di sotto della linea d'acqua  operativa  piu'
bassa. 
   Tutti i  battelli  di  emergenza  devono  essere  equipaggiati  in
conformita' ai requisiti del Codice IMO "Lifesaving  Appliance"  Cap.
V/5.1.2. Inoltre, non e' necessario poter mettere a mare  i  battelli
di emergenza da entrambi i fianchi. 
   2.3.1 Navi di stazza pari o superiore a 500 tonnellate 
   Tutte le navi di stazza pari o superiore a 500  tonnellate  devono
essere dotate di un battello di emergenza che  soddisfi  i  requisiti
SOLAS. 
   I dispositivi per la messa in  mare  devono  essere  approvati  in
conformita' al Codice IMO "Lifesaving Appliance Code" salvo  il  caso
in cui sia presente una gru a motore, in grado di funzionare,  sia  a
mano, sia con una sorgente di alimentazione di emergenza per mancanza
dell'alimentazione  principale.  Il  percorso   dalla   sorgente   di
alimentazione  di  emergenza   deve   tenere   conto   di   possibili
galleggiamenti in caso  di  falla  e  attraversamento  di  locali  ad
elevato rischio di incendio. 
   2.3.2 Navi di stazza inferiore a 500 tonnellate 
   Le navi di stazza inferiore a 500 tonnellate devono essere  dotate
di un battello di emergenza  che  soddisfi  i  requisiti  di  cui  al
paragrafo 2.3.1 o quanto segue: 
   Un battello non approvato SOLAS,  ma  idoneo  al  salvataggio.  Il
battello deve avere una capacita' non  inferiore  a  4  persone,  una
delle quali coricata sul fondo o su una barella. Puo' essere  rigido,
rigido gonfiabile o gonfiabile. Le camere d'aria  di  un'imbarcazione
gonfiabile non SOLAS devono aver un  minimo  di  3  compartimenti  di
galleggiabilita' incorporati. Il colore dell'imbarcazione deve essere
molto visibile. Se stivata in una borsa, la  dotazione  del  battello
non deve essere permanentemente conservata a bordo. 
   I dispositivi di messa a mare devono essere di un tipo approvato o
conformi ai seguenti requisiti: 
      Il dispositivo deve essere  in  grado  di  mettere  a  mare  in
condizioni sfavorevoli di assetto longitudinale e sbandamento fino  a
7° entro 5 minuti. Nei casi in cui si usi come dispositivo di  lancio
una gru a motore, tale gru deve essere in grado di funzionare anche a
braccia o con un'alimentazione d'emergenza, in caso  di  mancanza  di
corrente. Il percorso della sorgente di  alimentazione  di  emergenza
deve  tenere  conto  di   galleggiamenti   in   caso   di   falla   e
attraversamento  di  locali  ad  elevato  rischio  di  incendio.   Il
dispositivo di messa  a  mare  ed  i  suoi  accessori  devono  essere
costruiti in modo da superare un collaudo statico non inferiore a 2,2
volte il carico massimo di lavoro. Fattori accettabili  di  sicurezza
sono 6 per cavi, ganci e pulegge, e 4 e 5 per il restante dispositivo
per la messa a mare. Il dispositivo ed i suoi accessori devono essere
sottoposti anche a collaudo dinamico a 1 volta il carico  di  lavoro.
Non esiste il requisito di recuperare l'imbarcazione di salvataggio a
condizione che i naufraghi e l'equipaggio possano  essere  recuperati
dalla nave in acqua. 
      Il progetto del sistema di tiranti  e  verricelli  deve  tenere
conto dei principi contenuti nel Codice IMO "Lifesaving Appliances 
"Cap. VI/6.1.2 
      Anche le navi a vela che intendono  adottare  manovre  correnti
devono soddisfare i requisiti suddetti. 2.3.3 Unita' in navigazione a 
corto raggio 
      Le navi che operano come unita' in navigazione a  corto  raggio
devono conformarsi ai requisiti di cui ai paragrafi 2.3.1 0 2.3.2,  o
a quanto segue: 
      La nave deve avere capacita' di movimento e manovrabilita' tale
per permettere il recupero delle  persone  dall'acqua.  Per  valutare
tale capacita' non  e'  considerato  accettabile  il  recupero  delle
persone dalla poppa della nave, o in  prossimita'  delle  eliche.  In
ogni momento,  il  punto  di  recupero  deve  essere  visibile  dalla
postazione di guardia, anche se cio'  puo'  essere  eseguito  con  un
comando a distanza, ove necessario. 
      La  nave  deve  essere  dotata  di  una   apparecchiatura   e/o
dispositivi per permettere il recupero delle persone senza che  altri
debbano entrare in acqua. 
   2.4 Cinture di salvataggio 
   2.4.1 Deve essere disponibile una cintura di salvataggio approvata
SOLAS per ogni adulto presente a bordo. Inoltre, si  deve  avere  una
riserva di cinture di salvataggio per adulti sufficiente al  10%  del
numero totale di persone a bordo, con  un  minimo  di  due.  Ciascuna
cintura  di  salvataggio  deve  essere  dotata  di  una  luce  di  un
fischietto.. 
   2.4.2 Il suddetto numero di cinture di salvataggio gonfiabili deve
comprendere un minimo di due cinture di salvataggio  approvate  SOLAS
ad uso dell'equipaggio di qualsiasi  imbarcazione  di  salvataggio  o
imbarcazione gonfiabile trasportata a bordo. 
   2.4.3 Si deve trasportare a bordo un numero sufficiente di cinture
di salvataggio per bambini in funzione di bambini portati a bordo. 
   2.5 Mute da immersione 
   2.5.1 E' necessario fornire una muta da immersione di tipo 
approvato per ogni persona a bordo. Tuttavia non sono necessarie se 
   (a) Sono previste imbarcazioni di salvataggio totalmente chiuse o 
parzialmente chiuse; o 
   (b) Le zattere di salvataggio sono lanciate da gru; o 
   (c) L'imbarcazione opera in acque la cui temperatura  superficiale
e' pari o superiore a 20°. 
   Ove sia prevista l'evacuazione a piedi asciutti di  cui  ai  punti
(a) o (b)  sono  sufficienti  mute  di  immersione  per  l'equipaggio
dell'imbarcazione di salvataggio  (vedi  paragrafo  2.3  BATTELLO  DI
EMERGENZA). 
   2.6 Salvagente 
   2.6.1 I salvagente devono essere trasportati  sul  lato  destro  e
sinistro, devono essere dotati di luci e fumogeni  e  devono  potersi
lanciare rapidamente dalla plancia. 
   2.6.2 I cavi di sicurezza galleggianti richiesti su  ciascuno  dei
due salvagente, devono avere una lunghezza minima di 30 metri. 
   2.7 EPIRB 
   Si deve installare un EPIRB approvato in una posizione  facilmente
accessibile, pronto ad essere rilasciato  manualmente,  in  grado  di
essere posto in  un'imbarcazione  di  salvataggio  o  di  galleggiare
liberamente se  la  nave  affonda.  Tutti  gli  EPIRB  devono  essere
approvati dall'Amministrazione o dall'organismo tecnico. 
   2.8 Radar Transponders (SART) 
   Un  transponder  radar  SART,  deve  essere  trasportato  in   una
posizione facilmente accessibile in modo tale da poter  essere  posto
in qualsiasi imbarcazione di salvataggio. Il SART deve  poter  essere
montato nell'imbarcazione di salvataggio ad un'altezza superiore ad 1
metro rispetto al livello del mare. 
   2.9 Allarme generale 
   2.9.1 Per una nave di stazza inferiore a 500 tonnellate  l'allarme
puo' essere costituito dal fischio  o  dalla  sirena  della  nave,  a
condizione che sia udibile in ogni parte della nave. 
   2.9.2 Per una nave  di  stazza  superiore  a  500  tonnellate,  il
requisito di cui al paragrafo 2.9.1  deve  essere  integrato  da  una
campana azionata elettricamente  o  un  impianto  claxon,  alimentato
dalla sorgente di energia elettrica principale della nave e da quella
di emergenza (vedi capitolo 7). 
   2.9.3 Per una nave di lunghezza pari o superiore a 85 m, oltre  ai
requisiti di cui al paragrafo 2.9.2, si deve predispone  un  impianto
di informazione  pubblica  o  altro  sistema  per  la  diffusione  di
messaggi. 
   2.10 Illuminazione 
   2.10.1 Corridoi, scale interne  ed  esterne  e  uscite  che  danno
accesso al punto di raccolta e stazione di imbarco devono essere  ben
illuminati. Per una nave di stazza pari o superiore a 500  tonnellate
l'illuminazione   deve   essere   alimentata   dalla   sorgente    di
alimentazione di emergenza (vedi capitolo 7). 
   2.10.2 Adeguata illuminazione deve essere prevista nei pressi  dei
mezzi di salvataggio, dispositivi per la messa a mare (ove  previsti)
e tratto di mare fuori bordo in  direzione  delle  posizioni  per  la
messa a mare. L'illuminazione deve essere alimentata  dalla  sorgente
di alimentazione di emergenza. 
   2.11 Segnali e cartelli di salvataggio 
   Nel caso in  cui  lo  spazio  nella  timoneria  sia  limitato,  e'
possibile esporre i 2 lati di un cartello SOLAS n. 2 (contenuto nelle
cassette in dotazione alle zattere di salvataggio) in sostituzione di
un poster SOLAS N. 1. 
 
       CAPITOLO 10 - SCARICHI GRANDI MASSE - IMPIANTI DI SENTINA 
 
   1 Gli standard per i dispositivi per scarico d'acqua devono essere
conformi alla Convenzione LL66, nei limiti di quanto  ragionevole  ed
applicabile. 
   In ogni caso, lo scopo e' garantire  uno  standard  di  sicurezza,
come minimo, equivalente allo standard LL66. 
   Nell'applicare i requisiti della Convenzione LL66 per le  aperture
per scarico d'acqua, si deve adottare la seguente correzione all'area 
prescritta:- 
 
 

              Parte di provvedimento in formato grafico

 
 
 
   2 In casi singoli, se l'Amministrazione ritiene  che  i  requisiti
della   Convenzione   LL66   non    possano    essere    soddisfatti,
l'Amministrazione  puo'  prendere  in  considerazione   e   approvare
sistemazioni  alternative  per  raggiungere  standard  di   sicurezza
adeguati. I dispositivi per lo scarico d'acqua possono  tenere  conto
di una permeabilita' e volume del pozzo ridotti, rispetto  all'intera
capacita' dello stesso. 
   Nel prendere in esame il singolo  caso,  l'Amministrazione  terra'
conto delle precedenti prestazioni della nave, delle  aree  operative
dichiarate e di qualsiasi altra condizione  che  limita  l'uso  della
nave in mare, registrate sul certificato di bordo  libero  rilasciato
alla nave. 
 
   3 Recessi 
   3.1 Qualsiasi recesso praticato sul ponte di coperta  deve  essere
stagno alle intemperie e deve essere autovuotante in tutte le normali
condizioni di sbandamento e assetto della nave. 
   Una piscina scoperta deve essere considerata un recesso. 
   3.2 I dispositivi di drenaggio previsti devono poter funzionare in
modo efficace quando la nave e' sbandata ad un angolo di 10° nel caso
di nave a motore, (vedi paragrafo A.2), e 30° in caso di nave a vela. 
   I dispositivi di drenaggio devono avere la capacita' di drenare il
recesso (completamente pieno di acqua), entro 3 minuti, con  la  nave
dritta e all'immersione di bordo libero. Si devono  predispone  mezzi
per prevenire il riflusso di acqua di mare nel recesso. 
   3.3 Quando non e' possibile realizzare un  drenaggio  conforme  ai
requisiti del paragrafo 3.2, si possono sottoporre sistemi 
alternativi all'approvazione dell'Amministrazione 
   dove 
   o dell'organismo tecnico. Qualora i requisiti  precedenti  per  un
rapido  drenaggio  non  possano   essere   soddisfatti,   si   devono
considerare gli effetti sulla stabilita' a nave integra o danneggiata
comprendendo nel calcolo la  massa  d'acqua  e  l'effetto  della  sua
superficie libera. 
 
   A) NAVI DI STAZZA INFERIORE A 500 TONNELLATE 
   A.1 Requisiti generali 
   Gli impianti  di  sentina  e  la  loro  installazione  devono,  in
generale,  soddisfare  i  requisiti  di   un   Ente   di   classifica
riconosciuto. La  nave  deve  essere  classificata  o  e'  necessario
fornire all'Amministrazione una dichiarazione di  conformita'  emessa
da una delle Societa'. 
   Nel  caso  in  cui  i  suddetti  requisiti  non   possano   essere
soddisfatti su una nave esistente,  l'Amministrazione  o  l'organismo
tecnico  puo'  dover  prendere   in   considerazione   ed   approvare
sistemazioni  alternative  per  raggiungere  standard  di   sicurezza
adeguati. 
   A.2 Tutte le navi devono essere dotate di almeno due  pompe  fisse
indipendenti a motore,  con  tubolature  di  aspirazione  di  sentina
sistemate  in  modo  tale  da  poter  prosciugare  efficacemente   il
compartimento a nave sbandata fino a  10°.  Per  gli  Yacht  a  corto
raggio, la seconda pompa  e  le  tubolature  di  aspirazione  possono
essere di tipo portatile. 
   A.3 I branchetti  di  distribuzione,  i  rubinetti  e  le  valvole
relativi all'impianto di sentina devono essere sistemati in modo che,
in caso di allagamento  di  ciascun  compartimento  possa  funzionare
almeno una delle pompe di sentina per evitare il progressivo  travaso
in altri compartimenti. 
   A.4 Ogni tubolatura di aspirazione di sentina devono essere dotata
di un filtro efficiente. 
   A.5 Nel caso di una nave sulla quale e'  possibile  che  i  locali
macchine non siano sempre presidiati, e'  necessario  predisporre  un
allarme di livello di sentina. L'allarme  deve  emettere  un  segnale
sonoro e luminoso nella cabina  del  Comandante  e  nella  timoneria.
L'allarme luminoso e sonoro puo' essere  ubicato  anche  in  un'altra
posizione, se ritenuta piu' idonea. 
   A.6 Le  pompe  e  tubolature  di  sentina  in  cui  si  potrebbero
raccogliere carburante  ed  altri  oli  infiammabili,  in  condizioni
normali o di avaria, non devono essere sistemate nei pressi di locali
di alloggio e devono essere separate dagli impianti di sentina  degli
alloggi. Tali sentine devono essere dotate di allarmi del livello  di
sentina che ottemperino ai requisiti di cui al paragrafo A.5. 
 
   B) NAVI DI STAZZA PARI O SUPERIORE A 500 TONNELLATE 
   Le pompe di sentina e la  loro  installazione  su  tutte  le  navi
devono, come minimo, soddisfare gli standard per le  navi  da  carico
delle regole SOLAS II-1/Part B "Subdivision and stability" Regulation
21. 
   L'obiettivo deve sempre essere quello di raggiungere uno  standard
di  sicurezza  come  minimo  equivalente  allo  standard  SOLAS.   E'
possibile  raggiungere  l'equivalenza   includendo   requisiti   piu'
restrittivi per compensare eventuali carenze  e  garantire  cosi'  lo
standard di sicurezza complessivo. 
   E' necessario predisporre un minimo di 2 pompe. La portata delle 
pompe e il diametro interno del collettore principale  di  sentina  e
dei branchetti di aspirazione, devono soddisfare i requisiti  per  le
navi passeggeri contenuti in SOLAS. Inoltre, devono soddisfare i 
 
requisiti per le navi di stazza inferiore a 500 tonnellate  contenuti
nella precedente sezione A. 
 
  CAPITOLO 11 - RADIOCOMUNICAZIONI - APPARECCHIATURE DI NAVIGAZIONE 
 
   1. RADIO 
   1.1. Tutte le navi devono essere conformi ai requisiti al Sistema 
 
SOLAS IV GMDSS (Global Marine Distress and Safety System) per le Aree
di  mare  Al,  A2,  A3  o  A4,  in  funzione  dell'area  di   viaggio
interessata. 
 
   2. LUCI, SAGOME E SEGNALI SONORI DI NAVIGAZIONE 
   2.1. Ogni nave  deve  conformarsi  ai  requisiti  del  Regolamento
internazionale per la prevenzione delle collisioni in  mare,  1972  e
relative modifiche. 
   2.2.  Tutte  le  luci  di  navigazione  devono  essere  dotate  di
alimentazione elettrica principale e di emergenza. 
   2.3. E' possibile soddisfare il requisito della duplicazione delle
luci da esporre durante la navigazione, dotandosi di una  lampada  di
riserva che puo' essere montata rapidamente, in un tempo  massimo  di
tre minuti, tenendo conto dell'accessibilita' della stessa. 
 
   3. STRUMENTI DI NAVIGAZIONE 3.1. Ogni nave deve essere dotata  dei
seguenti strumenti: 
   3.1.1. Una bussola magnetica adeguatamente regolata o altri  mezzi
per determinare  la  prora  della  nave,  indipendenti  da  qualsiasi
sorgente di alimentazione elettrica. 
   3.1.2. Su una nave d'acciaio, deve essere possibile correggere la 
bussola per i coefficienti B, C e D ed errore di sbandamento 
   3.1.3. La bussola magnetica,  o  una  ripetitrice,  devono  essere
posizionate in modo da risultare chiaramente leggibili da  parte  del
timoniere presso la postazione principale di governo.  Devono  essere
dotate di una luce elettrica. L'alimentazione deve essere del tipo  a
conduttore bipolare. 
   3.2.  Ogni  nave  deve  essere  dotata  dei   seguenti   strumenti
aggiuntivi: 3.2.1. un ecoscandaglio. 
   3.2.2. un ricevitore per un sistema  di  sistema  globale  per  la
navigazione satellitare (GNSS) o sistema di radionavigazione a terra,
o altri mezzi disponibili in ogni momento e per l'intera  durata  del
viaggio   previsto,   al   fine   di   determinare   ed    aggiornare
automaticamente la posizione della nave; 
   3.2.3. un solcometro per misurare la distanza; 
   3.2.4. una bussola giroscopica o cuffia della bussola; 3.2.5. un 
assiometro; e 
   3.2.6. un radar 9 GHz. 
   3.3. Per le navi di stazza pari o superiore a 300 tonnellate,  gli
strumenti di cui al  paragrafo  3.1  e  3.2  devono  essere  di  tipo
approvato. 
   3.4. Devono esistere mezzi per eseguire  rilevamenti  quanto  piu'
vicino possibile  su  un  arco  dell'orizzonte  di  360  gradi.  Tale
requisito puo' essere soddisfatto montando un grafometro  o,  su  una
nave non in acciaio, una bussola portatile. 
   3.5. Per  le  navi  di  stazza  inferiore  a  300  tonnellate,  il
requisito di cui al  paragrafo  3.2.4  puo'  essere  soddisfatto  con
l'impiego di una bussola a induzione terrestre, a condizione di avere
a disposizione una sorgente di energia  elettrica  di  emergenza  che
alimenti la bussola in caso di avaria della sorgente principale.  Nel
caso in cui la bussola suddetta abbia la possibilita' di misurare  la
deviazione  magnetica  eseguendo  una  routine  di  taratura,   e   a
condizione che lo strumento registri i dati della deviazione, non  e'
necessaria la tabellina delle deviazioni bussola. 
   3.6. Quando si naviga nelle Regioni polari (ad esempio a  nord  di
70° N, o a sud di 70° S),  si  deve  fare  attenzione  agli  influssi
magnetici sulle bussole magnetiche, incluso le  bussole  a  induzione
terrestre. 
   3.7. Tutte le navi di stazza pari o  superiore  a  300  tonnellate
devono essere dotate di un sistema automatico di identificazione  AIS
(Automatic Identification System), in conformita' a SOLAS Capitolo V,
entro e non oltre la fine del dicembre 2004. L'AIS dovra': 
   3.7.1.   fornire   automaticamente   alle   stazioni    a    terra
opportunamente attrezzate,  informazioni  su  altre  navi  ed  aerei,
incluso identificativi delle navi, tipo, posizione, rotta, velocita',
stato di navigazione ed altre informazioni legate alla sicurezza; 
   3.7.2. ricevere in automatico le suddette informazioni dalle navi 
dotate dello stesso sistema 3.7.3. monitorare e localizzare navi; e 
   3.7.4. scambiare dati con strutture a terra. 
 
   4. VISIBILITA' DALLA POSTAZIONE DI GOVERNO 
   4.1. La  visibilita'  dalla  postazione  di  governo  deve  essere
conforme a SOLAS Capitolo V. Le navi di lunghezza inferiore  a  45  m
devono conformarsi nei limiti di quanto ragionevole ed applicabile. 
   4.2. Le  finestre  possono  essere  inclinate  rispetto  al  piano
verticale, a condizione  che,  ove  necessario,  si  prendano  misure
appropriate per evitare riflessi avversi dall'interno. 
   4.3. Non si devono montare vetri  polarizzati  o  azzurrati  sulle
finestre nella posizione di navigazione (vedi Capitolo  2,  paragrafo
5.5). E' possibile predispone schermi azzurrati portatili per  alcune
specifiche finestre. 
 
   5. DOTAZIONI VARIE 5.1. Pubblicazioni nautiche 
   Ogni nave deve trasportare  carte  e  pubblicazioni  nautiche  per
pianificare e rendere graficamente la rotta della nave nel corso  del
viaggio intrapreso,  nonche'  tracciare  e  monitorare  la  posizione
durante tutto il viaggio. 
   Il requisito delle  carte  da  trasportare  a  bordo  puo'  essere
soddisfatto con un sistema di cartografia elettronica. Per le navi di
stazza pari o superiore a 300 tonnellate, il sistema deve  essere  di
tipo approvato (ECDIS). 
   Nel  caso  in  cui  la  suddetta  funzione  sia  parzialmente,   o
completamente, affidata a  mezzi  elettronici,  si  devono  prevedere
soluzioni di back up. 
   5.2. Strumenti di misurazione 
   Ogni nave deve trasportare un barometro. Ogni  nave  a  vela  deve
trasportare un anemometro e un inclinometro. 
   5.3. Lampada per segnalazioni 
   Ogni nave deve trasportare una lampada per segnalazioni diurne,  o
altro dispositivo di comunicazione diurno  o  notturno  basato  sulla
luce, alimentato da una sorgente di energia elettrica che non dipenda
esclusivamente dalla  sorgente  di  alimentazione  della  nave.  Tale
lampada puo' essere il proiettore di cui al punto 5.4. 
   5.4. Proiettore 
   Ogni  nave  deve  trasportare  un  proiettore  fisso  o  portatile
efficiente, adatto alla ricerca di uomo in mare e alle operazioni  di
salvataggio. 
 
   6. CAVI, ANCORE E DISPOSITIVI PER IL RIMORCHIO 6.1. Attrezzatura 
   6.1.1. La dotazione delle  navi  sara'  considerata  adeguata,  se
conforme agli standard fissati per le  suddette  attrezzature  da  un
Organismo tecnico. 
   6.1.2. L'Amministrazione puo' prendere in considerazione navi  non
conformi  al  paragrafo  6.1.1,  a  condizione  che   siano   fornite
informazioni esaurienti ai fini dell'approvazione. 
   6.1.3. Tutte le navi devono avere almeno 2 ancore, una delle quali
deve essere pronta all'uso in  ogni  momento.  Qualsiasi  sistema  di
spiegamento automatico deve  essere  collegato  ad  una  sorgente  di
alimentazione di emergenza o essere manovrabile a braccia. 
   6.2. Navi a vela 
   6.2.1. Il dimensionamento dei cavi ed ancore  delle  navi  a  vela
deve tenere conto del carico aggiuntivo della superficie  esposta  al
vento degli alberi e delle vele.