(Parte V - Allegato VIII)
ALLEGATO VIII 
 
Impianti di distribuzione di benzina 
 
1. Definizioni 
  Ai fini del presente allegato si intende per: 
  a) efficienza del sistema di recupero: il rapporto percentuale  tra
il peso dei vapori di benzina recuperati e il peso degli  stessi  che
risulterebbe rilasciato  nell'ambiente  in  assenza  del  sistema  di
recupero; 
  b) pompa di erogazione macchina idraulica atta all'estrazione della
benzina dall'impianto di deposito  verso  il  distributore,  ai  fini
dell'erogazione; 
  c) rapporto V/L: rapporto tra il volume di  vapori  di  benzina  ed
aria recuperati (V) e il volume di benzina erogato (L); 
  d) testata contometrica: dispositivo per l'indicazione e il calcolo
delle quantita' di benzina erogata, la cui adozione  e'  obbligatoria
per  distributori  inseriti  in  un  impianto  di  distribuzione  dei
carburanti in rapporto con il pubblico; 
  e) pompa del vuoto: componente del sistema di recupero  dei  vapori
costituito da una macchina idraulica atta a  creare  una  depressione
che facilita il passaggio dei vapori di  benzina  dal  serbatoio  del
veicolo verso l'impianto di deposito; 
  f) circolatore idraulico: componente del sistema  di  recupero  dei
vapori costituito da un dispositivo atto a creare una depressione che
facilita il passaggio dei vapori di benzina dal serbatoio del veicolo
verso l'impianto di deposito; 
  g) ripartitore: componente  del  sistema  di  recupero  dei  vapori
costituito da un dispositivo atto a separare la linea  di  erogazione
del carburante dalla linea di recupero dei  vapori,  dal  quale  tali
linee si dipartono distintamente; 
  h) tubazione di erogazione: componente del sistema di recupero  dei
vapori costituito  da  un  tubo  flessibile  per  l'erogazione  della
benzina; 
  i) tubazione coassiale: componente  del  sistema  di  recupero  dei
vapori costituito da  un  tubo  flessibile  costituito  da  due  tubi
concentrici per il passaggio rispettivamente della benzina erogata  e
dei vapori recuperati; 
  l) tubazioni gemellate: componente  del  sistema  di  recupero  dei
vapori costituito da due tubi flessibili distinti  per  il  passaggio
rispettivamente del carburante erogato e dei vapori recuperati; 
  m) pistola erogatrice:  componente  del  sistema  di  recupero  dei
vapori costituito da un apparecchio per il controllo del  flusso  del
carburante durante una operazione di erogazione. 
  2. Requisiti di efficienza del sistema di recupero dei vapori. 
  2.1. Ai fini dell'omologazione, l'efficienza media del  sistema  di
recupero dei vapori non deve essere inferiore all'80%, raggiunto  con
un valore medio del  rapporto  V/L  compreso  tra  0,95  e  1,05.  Il
rapporto  V/L  del  sistema  deve  sempre   mantenersi   entro   tale
intervallo. Il  raggiungimento  di  tale  valore  di  efficienza  del
sistema di recupero deve essere comprovato da una prova effettuata su
prototipo. 
  2.2 Nelle more dell'emanazione di una specifica  norma  tecnica  da
parte dei competenti enti di normazione, l'efficienza del sistema  di
recupero e' determinata misurando le perdite  di  vapori  di  benzina
globali, incluse quelle  degli  sfiati  degli  impianti  di  deposito
interrati, attraverso apposite prove effettuate con sistemi di misura
che utilizzano il metodo volumetrico-gravimetrico del TUV  Rheinland,
ovvero  altro  metodo  equivalente.  L'equivalenza  del  metodo  deve
risultare da apposite prove. 
  2.3 La certificazione comprovante  l'efficienza  del  prototipo  e'
rilasciata da un laboratorio accreditato secondo le norme UNI CEI  EN
ISO/IEC 17025. Per laboratorio accreditato si intende un  laboratorio
accreditato da un organismo riconosciuto  dall'European  Co-operation
for accreditation. 
  3. Requisiti costruttivi e di installazione. 
  3.1 Il presente paragrafo si applica  fino  all'emanazione  di  una
specifica norma tecnica da parte dei competenti enti di normazione. 
  3.2 I sistemi di recupero dei vapori sono classificati, sulla  base
del principio di funzionamento, in sistemi di recupero dei  vapori  a
circolazione naturale e sistemi di recupero dei vapori a circolazione
forzata, come definiti dai punti 3.3. e  3.4,  i  quali  stabiliscono
altresi' i requisiti tecnici di carattere generale di tali impianti. 
  3.3. Sistemi di recupero dei vapori  a  circolazione  naturale.  In
tali sistemi la pressione esistente nel serbatoio del  veicolo  e  la
depressione che si crea nell'impianto di deposito quando si estrae il
carburante determinano il passaggio  dei  vapori  dal  serbatoio  del
veicolo verso l'impianto di deposito durante il  rifornimento,  senza
l'impiego di pompe a vuoto, aspiratori o  altri  dispositivi  atti  a
facilitare la circolazione dei vapori. 
  3.4 Sistemi di recupero dei vapori  a  circolazione  forzata.  Tali
sistemi prevedono l'impiego di  dispositivi  che,  in  aggiunta  alla
differenza di pressione che si determina tra il serbatoio del veicolo
e l'impianto di deposito, facilitano  il  passaggio  dei  vapori  dal
serbatoio  del  veicolo   all'impianto   di   deposito   durante   il
rifornimento. In base al tipo di dispositivo impiegato  tali  sistemi
sono classificati 
  a) Sistemi assistiti da pompe. Tali sistemi prevedono l'impiego  di
una o piu' pompe del vuoto atte a creare una depressione che facilita
il passaggio dei vapori stessi dal serbatoio del  veicolo  verso  gli
impianti di deposito. Sulla base  del  numero  e  della  disposizione
delle pompe a vuoto impiegate, tali sistemi vengono classificati in: 
  - sistemi dedicati. Tali sistemi prevedono l'impiego di almeno  una
pompa del vuoto installata nel corpo di ciascun distributore, e messa
in funzione all'atto dell'erogazione del carburante. Il sistema  deve
avere requisiti tali da garantire la proporzionalita' del  volume  di
vapore recuperato in  funzione  del  volume  di  carburante  erogato,
secondo quanto indicato al punto 2.1. La pompa del vuoto deve  essere
dotata di idonei  dispositivi  tagliafiamma  posti  sulla  mandata  e
sull'aspirazione; il motore della pompa del vuoto deve avere un grado
di protezione adeguato alla zona di pericolo in cui e' ubicato. 
  -  sistemi  centralizzati.  Tali  sistemi  prevedono  l'impiego  di
un'unica pompa del vuoto centralizzata asservita a piu' distributori,
installata lungo la linea di ritorno dei vapori e messa  in  funzione
all'atto  dell'erogazione  del  carburante.  Il  sistema  deve  avere
requisiti tali da garantire la proporzionalita' del volume di  vapore
recuperato in funzione del  volume  di  carburante  erogato,  secondo
quanto indicato al punto 2.1. La pompa del vuoto deve  essere  dotata
di  idonei   dispositivi   tagliafiamma   posti   sulla   mandata   e
sull'aspirazione; il motore della pompa del vuoto deve avere un grado
di protezione adeguato alla zona di pericolo in cui e' ubicato. 
  b)  Sistemi  a  circolatore  idraulico.  Tali   sistemi   prevedono
l'impiego di un circolatore  idraulico  (pompa  a  getto,  aspiratore
Venturi o altro dispositivo) al fine di ottenere una depressione atta
a facilitare il passaggio dei vapori dal serbatoio del  veicolo  agli
impianti di deposito durante la fase del rifornimento. Il circolatore
idraulico puo' essere installato presso il distributore o  presso  la
pompa di erogazione del carburante, e deve avere  requisiti  tali  da
garantire la proporzionalita' del  volume  di  vapore  recuperato  in
funzione del volume di carburante erogato, secondo quanto indicato al
punto 2.1; la mandata del circolatore idraulico deve essere dotata di
idoneo dispositivo tagliafiamma. 
  3.5 Le pistole erogatrici (la impiegarsi nei distributori dotati di
sistema per il recupero dei vapori devono  avere  requisiti  tali  da
garantire l'esercizio dell'impianto in condizioni di sicurezza  e  di
efficienza. Esse devono essere provviste di un condotto separato  per
il passaggio dei vapori, di una  valvola  di  ritegno  per  mantenere
chiuso il circuito  dei  vapori  tra  due  successive  operazioni  di
erogazione  e  di  idonei  dispositivi  atti  a  garantire  l'arresto
dell'erogazione per serbatoio  pieno  e  per  caduta  a  terra  della
pistola. Se l'impianto e' dotato di sistema di recupero dei vapori di
benzina a circolazione  naturale  le  pistole  di  erogazione  devono
garantire una tenuta con il bocchettone di carico del  serbatoio  del
veicolo. 
  3.6 Nei distributori dotati di sistema per il recupero  dei  vapori
e'  consentito  l'impiego  di  tubazioni   flessibili   coassiali   o
gemellate.  La  lunghezza  massima  di  tali  tubazioni,  esterna  al
distributore, e' pari a 5,00 m. 
  3.7 Al fine di separare la linea di erogazione del carburante dalla
linea di recupero dei  vapori  e'  necessario  installare  un  idoneo
ripartitore coassiale, dal quale si dipartono distintamente la  linea
di erogazione del carburante e la linea di recupero dei vapori. 
  Se il distributore e' dotato di tubazioni flessibili  coassiali  il
ripartitore  coassiale   puo'   essere   installato   all'interno   o
all'esterno del corpo del distributore; se il distributore e'  dotalo
di tubazioni  flessibili  gemellate  il  ripartitore  coassiale  deve
essere installato sulla pistola erogatrice. 
  3.8 Il collegamento tra il distributore e  le  tubazioni  interrate
del sistema di recupero dei vapori di benzina puo' essere  costituito
da un tronco di tubazione flessibile o rigido. 
  3.9 Le linee interrate di ritorno dei vapori di benzina, nel tratto
compreso tra i distributori  e  gli  impianti  di  deposito,  possono
assumere le seguenti configurazioni: 
  a) linee dedicate (una per ogni distributore), le  quali  collegano
ciascun distributore ad un singolo impianto di deposito; 
  b) linee centralizzate (a servizio di piu' distributori), le  quali
collegano tutti i distributori ad uno o piu' impianti di deposito per
mezzo di una rete comune di tubazioni. 
  3.10. Sulla linea di ritorno dei vapori deve essere  installato  un
gruppo di controllo del funzionamento,  che  segnali  visivamente  le
anomalie del sistema di recupero dei vapori di benzina.  In  presenza
di tali anomalie il gestore  e'  tenuto  ad  assumere  gli  opportuni
provvedimenti. 
  3.11.  Econsentito  immettere  i  vapori  recuperati  nella   parte
superiore  degli  impianti   di   deposito,   senza   gorgogliamento.
All'ingresso della linea di ritorno dei vapori di ogni serbatoio deve
essere inoltre installato un idoneo dispositivo tagliafiamma.  Devono
essere installati idonei  dispositivi  al  fine  di  evitare  che  il
carburante rifluisca nella linea di recupero dei vapori  in  caso  di
sovrariempimento degli impianti di deposito.  Qualora  l'impianto  di
distribuzione di carburanti sia  asservito  ad  un  sistema  di  piu'
impianti di deposito, questi possono essere  collegati  fra  loro  in
corrispondenza  della  linea  di  ritorno  dei  vapori   tramite   un
collettore comune, a condizione che tutti  contengano  esclusivamente
benzina. 
  3.12. I requisiti costruttivi  delle  tubazioni  appartenenti  alle
linee  interrate  di  ritorno  dei  vapori  sono  identici  a  quelli
richiesti  per  le  tubazioni  per  l'adduzione  del  carburante;   i
materiali impiegati devono essere compatibili con le  caratteristiche
fisico-chimiche  dei  carburanti  immagazzinati  e  devono  possedere
un'adeguata capacita', robustezza e durata per  poter  sopportare  le
pressioni  di  esercizio,  lo  stato  di   tensione   strutturale   e
l'aggressione chimica a cui possono essere sottoposte; devono inoltre
assicurare un libero passaggio e nel  contempo  garantire  una  bassa
resistenza al flusso dei vapori. 
  3.13. Le tubazioni appartenenti alle linee interrate di ritorno dei
vapori  devono  seguire  il  percorso  effettivo   piu'   breve   dai
distributori agli impianti di  deposto,  con  una  pendenza  uniforme
minima del 2% verso gli impianti di deposito stessi. 
  3.14. Tutti gli  elementi  metallici  appartenenti  alla  linea  di
ritorno  dei  vapori  devono  essere  adeguatamente  protetti   dalla
corrosione. 
  3.15. Gli impianti elettrici negli  impianti  di  distribuzione  di
carburanti liquidi devono essere realizzati secondo quanto prescritto
dalla legge 1° marzo 1968, n. 186. Le tubazioni  e  tutti  gli  altri
elementi appartenenti alla linea di erogazione del carburante e  alla
linea di ritorno dei vapori, se di tipo non metallico, devono  essere
corredati di certificazione prodotta dal costruttore che  ne  attesti
l'antistaticita'. 
  4. Controlli periodici dei dispositivi di recupero dei vapori. 
  4.1.  Il  controllo  circa  la  funzionalita'  dei  dispositivi  di
recupero dei vapori e la verifica del rapporto V/L di  cui  al  punto
2.1, devono essere eseguiti con periodicita' annuale dal  gestore.  I
risultati devono essere riportati sul registro di impianto di cui al 
punto 5.4 
  5. Obblighi di documentazione. 
  5.1 Per il rilascio delle approvazioni di tipo  di  competenza  del
Ministero dell'interno ai sensi del decreto  ministeriale  31  luglio
1934, relative a distributori provvisti di un sistema di recupero dei
vapori omologato, devono  essere  osservate  le  modalita'  di  prova
contenute nell'appendice. 
  5.2. Gli impianti di distribuzione realizzati  sulla  base  di  una
concessione o di una autorizzazione  rilasciata  dopo  il  30  giugno
1996, ai sensi della  normativa  vigente  al  momento  del  rilascio,
installati o da installare su un sito precedentemente non  utilizzato
quale  impianto  di  distribuzione  di  carburante,   devono   essere
provvisti di: 
  a) omologazione o  riconoscimento  dei  dispositivi  componenti  il
sistema di recupero vapori, da parte del Ministero dell'interno; 
  b) approvazione di tipo del distributore provvisto di un sistema di
recupero dei vapori omologato, rilasciata dal Ministero  dell'interno
ai sensi del decreto ministeriale 31 luglio 1934 e nel rispetto delle
modalita' di prova contenute nell'appendice; 
  c) certificato di collaudo dell'intero  impianto  effettuato  dalla
commissione competente ai sensi della vigente normativa. 
  5.3 Gli impianti diversi da quelli  del  punto  5.2  devono  essere
provvisti di: 
  a) originaria approvazione di tipo del distributore  sprovvisto  di
un sistema per il  recupero  dei  vapori,  rilasciata  dal  Ministero
dell'interno ai sensi del decreto ministeriale 31 luglio 1934; 
  b) omologazione o  riconoscimento  dei  dispositivi  componenti  il
sistema di recupero vapori, da parte del Ministero dell'interno; 
  c)  certificazione,  rilasciata  dal  costruttore,  attestante   la
conformita' del sistema di recupero di vapori prodotto  in  serie  al
prototipo omologato. Tale certificato di conformita'  deve  attestare
la capacita' del sistema di recupero dei vapori prodotto in serie  di
rispettare, se correttamente installato, il valore di  efficienza  di
cui al punto 2.1 quando sia rispettato il valore V/L, con le relative
tolleranze, rilevate in sede di prova del prototipo omologato; 
  d)  dichiarazione  rilasciata  dall'installatore  del  sistema   di
recupero dei  vapori  al  titolare  dell'impianto  di  distribuzione,
attestante  che  l'installazione  del  sistema  e'  stata  effettuata
seguendo le istruzioni fornite  da  l  costruttore  e  che  le  prove
funzionali, con verifica del  rapporto  V/L  di  cui  al  punto  2.1,
eseguite all'atto della presa in carico  del  sistema  da  parte  del
titolare, hanno avuto esito positivo; 
  e) copia della notifica, da parte  del  gestore,  circa  l'avvenuta
installazione  del  sistema  di  recupero  dei  vapori,  completa  di
documentazione comprovante il rispetto del  decreto  ministeriale  31
luglio 1934. 
  5.4 Tutti gli impianti devono  essere  dotati  di  un  registro  di
impianto che deve essere custodito dal gestore. Nel  registro  devono
essere riportati tutti gli interventi  di  manutenzione  ordinaria  e
straordinaria effettuati sull'impianto ed i provvedimenti assunti  ai
sensi del punto 3.10. 
  5.5 A seguito di qualsiasi intervento che comporti una sostituzione
di componenti, l'installatore deve produrre una dichiarazione scritta
dalla quale risulti che  i  componenti  sostituiti  sono  conformi  a
quelli del tipo approvato; tale atto deve essere allegato al registro
di impianto e ne costituisce parte integrante. 
 
Appendice 
Modalita' di prova 
1. Esame costruttivo del distributore 
1.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata  all'individuazione  delle  caratteristiche
costruttive e funzionali del distributore in esame. 
  1.2. Contenuto dell'esame costruttivo 
  I dati caratteristici del distributore in esame  saranno  riportati
sulla scheda delle prove di laboratorio, e dovranno comprendere: 
  a) le dimensioni di ingombro del distributore (in millimetri); 
  b) la conformazione del distributore (singolo, doppio,  monofronte,
bifronte); 
  c) la configurazione del distributore (parallelepipedo,  cilindrico
ecc.); 
  d)  il  numero  delle  pistole  che  e'  possibile   collegare   al
distributore; 
  e) il tipo e lo spessore del fasciame del distributore. 
  2. Esame costruttivo dell'impianto elettrico 
  2.1. Scopo. 
  La prova e' finalizzata all'individuazione dei dati  caratteristici
di ogni singolo componente elettrico ed elettronico del  distributore
in esame, valutandone l'idoneita' all'impiego ai fini antincendi. 
  2.2. Contenuto dell'esame dell'impianto elettrico. 
  I dati caratteristici dei componenti  dell'impianto  elettrico  del
distributore in esame saranno riportati sulla scheda delle  prove  di
laboratorio, e dovranno comprendere: 
  a) le caratteristiche del motore della pompa  di  circolazione  del
carburante (tipo,  esecuzione,  custodia,  potenza,  n.ro  giri/min.,
estremi delle certificazioni acquisite); 
  b) le caratteristiche dell'interruttore del motore della  pompa  di
circolazione  del  carburante  (tipo,   esecuzione,   estremi   delle
certificazioni acquisite); 
  c) le caratteristiche del motore della pompa a vuoto  del  circuito
di recupero vapori, se presente (tipo, esecuzione, custodia, potenza,
n.ro giri/min., estremi delle certificazioni acquisite); 
  d) le caratteristiche dell'interruttore del motore  della  pompa  a
vuoto, se presente (tipo, esecuzione,  estremi  delle  certificazioni
acquisite); 
  e) le caratteristiche dell'elettrovalvola  di  intercettazione  del
carburante   (tipo,   esecuzione,   estremi   delle    certificazioni
acquisite); 
  f) le caratteristiche del sensore di  calore,  se  presente  (tipo,
esecuzione, estremi delle certificazioni acquisite); 
  g) le caratteristiche del sensore di pressione  (tipo,  esecuzione,
estremi delle certificazioni acquisite); 
  h)  le  caratteristiche  dell'impianto  di   illuminazione   (tipo,
esecuzione, custodie, grado di protezione, zona  di  posa  in  opera,
estremi delle certificazioni acquisite); 
  i)  le  caratteristiche  delle  scatole   di   connessione   (tipo,
esecuzione, grado di protezione, zona di posa in opera, estremi delle
certificazioni acquisite); 
  l) le caratteristiche delle morsettiere  (tipo,  zona  di  posa  in
opera); 
  m) le caratteristiche dei cavi elettrici e  dei  pressacavi  (tipo,
esecuzione, zona di  posa  in  opera,  estremi  delle  certificazioni
acquisite). 
  3. Esame dell'impianto idraulico 
  3.1. Linea di erogazione del carburante 
  3.1.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata all'individuazione dei dati  caratteristici
di ogni singolo componente della linea di erogazione  del  carburante
per il distributore in esame, valutandone l'idoneita' all'impiego  ai
fini antincendi. 
  3.1.2. Contenuto dell'esame dell'impianto idraulico 
  I dati caratteristici dei componenti della linea di erogazione  del
carburante saranno riportati sulla scheda delle prove di laboratorio,
e dovranno comprendere: 
  a) le caratteristiche della pompa di  circolazione  del  carburante
(tipo,   materiali,   prevalenza,   estremi   delle    certificazioni
acquisite); 
  b) le caratteristiche delle tubazioni (tipo,  diametri,  materiali,
estremi delle certificazioni acquisite); 
  c) le caratteristiche della pistola erogatrice  (tipo,  esecuzione,
numero delle posizioni  di  apertura,  estremi  delle  certificazioni
acquisite); 
  d) le caratteristiche dello sfiato del sistema di disarcazione,  se
presente (ubicazione, tipo  e  materiale  del  tagliafiamma,  estremi
delle certificazioni acquisite); 
  e)  le  caratteristiche  del  rivelatore   di   erogazione   (tipo,
materiale, ubicazione); 
  f) le caratteristiche  della  valvola  di  sicurezza  a  fusione  e
distacco (tipo, materiale, ubicazione, estremi  delle  certificazioni
acquisite), se presente. 
  3.2. Linea di recupero dei vapori 
  3.2.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata all'individuazione dei dati  caratteristici
di ogni singolo componente della linea di recupero dei vapori per  il
distributore in esame, valutandone l'idoneita'  all'impiego  ai  fini
antincendi. 
  3.2.2. Contenuto dell'esame dell'impianto idraulico 
  I dati caratteristici di ogni singolo  componente  della  linea  di
recupero dei vapori saranno riportati sulla  scheda  delle  prove  di
laboratorio, e dovranno comprendere: 
  a) la descrizione del principio di  funzionamento  (a  circolazione
naturale,  a  circolazione  forzata  mediante  pompa   a   vuoto,   a
circolazione forzata tramite eiettore idraulico, etc.); 
  b) le caratteristiche della pompa a vuoto del circuito di  recupero
vapori, se presente (tipo, materiale, prevalenza, ubicazione, estremi
delle certificazioni acquisite); 
  c) le caratteristiche  dell'iniettore  idraulico  del  circuito  di
recupero vapori, se presente (tipo, materiale, ubicazione); 
  d) le caratteristiche del ripartitore  coassiale  (tipo,  diametri,
materiali, ubicazione); 
  e) le caratteristiche delle tubazioni (tipo,  diametri,  materiali,
estremi delle certificazioni acquisite); 
  f) le caratteristiche  della  valvola  di  sicurezza  a  fusione  e
distacco (tipo, materiale, ubicazione, estremi  delle  certificazioni
acquisite), se presente; 
  g) le caratteristiche del sensore di pressione, se presente  (tipo,
ubicazione, estremi delle certificazioni acquisite). 
  4. Esame della testata contometrica 
  4.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata  all'individuazione  delle  caratteristiche
costruttive  e   di   funzionamento   della   testata   contometrica,
valutandone l'idoneita' all'impiego ai fini antincendi. 
  4.2. Contenuto dell'esame della testata contometrica 
  I dati caratteristici della testata contometrica saranno  riportati
sulla scheda delle prove di laboratorio, e dovranno comprendere: 
  a) il tipo (meccanica o elettronica); 
  b)  le  caratteristiche  della  custodia  (materiale,   esecuzione,
ubicazione, estremi delle certificazioni acquisite); 
  c) le caratteristiche del generatore d'impulsi  (tipo,  esecuzione,
grado  di  protezione,  ubicazione,  estremi   delle   certificazioni
acquisite). 
  5. Prova di funzionamento 
  5.1. Scopo 
  La   prova   e'   finalizzata   all'individuazione   dell'idoneita'
all'impiego ai fini antincendi e della regolarita'  di  funzionamento
del distributore in esame. 
  5.2. Apparecchiatura di prova 
  Il distributore in esame viene posizionato  su  apposito  banco  di
prova, simulante le effettive condizioni di esercizio, costituito dai
seguenti elementi: 
  - serbatoio di stoccaggio comprensivo di passo d'uomo e  indicatore
di livello, fissato a idonea struttura di sostegno; 
  - piattaforma per il posizionamento del distributore; 
  - dispositivo simulante il bocchettone e la tubazione di carico del
veicolo, compatibile con le pistole erogatrici utilizzate nei sistemi
di recupero vapore e  collegato  in  ciclo  chiuso  al  serbatoio  di
stoccaggio. 
  - Il liquido da impiegarsi nelle prove  dovra'  essere  compatibile
con  le  caratteristiche  del  circuito  idraulico  del  sistema   di
distribuzione. 
  5.3. Descrizione della prova 
  La prova deve essere eseguita secondo la seguente procedura: 
  a) collegare il distributore al circuito idraulico  ed  alla  linea
per l'alimentazione elettrica; 
  b) mettere in funzione il distributore simulando 10  operazioni  di
rifornimento per ciascuna delle posizioni di apertura  della  pistola
erogatrice,  per  un'erogazione  complessiva   di   1000   litri   di
carburante. 
  La prova si  considera  superata  se  durante  tali  operazioni  il
distributore ha mostrato un funzionamento regolare. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  6. Misura delle caratteristiche del circuito idraulico 
  6.1. Linea di erogazione del carburante liquido 
  6.1.1. Scopo 
  La prova e'  finalizzata  a  misurare  il  valore  delle  grandezze
idrauliche caratteristiche della linea di erogazione  del  carburante
per il distributore in esame, sia  durante  la  fase  dell'erogazione
stessa, sia negli istanti precedenti e successivi, durante i quali la
pistola erogatrice rimane chiusa. 
  6.1.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili coassiali: 
  a) collegare il distributore al circuito idraulico  ed  alla  linea
per l'alimentazione elettrica; 
  b) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione  flessibile
coassiale; 
  c) collegare l'estremita' libera  della  tubazione  coassiale  alla
linea di misura, costituita da un primo ripartitore coassiale, a  sua
volta collegalo a due lince distinte per  il  passaggio  del  liquido
carburante e dei vapori; sulla linea per  il  passaggio  del  liquido
carburante c installato un idoneo gruppo di misura delle pressioni  e
delle portate; 
  d) collegare le due linee per il passaggio del liquido e del vapore
ad un secondo ripartitore coassiale, a  sua  volta  collegato  ad  un
breve tronco di tubazione flessibile coassiale; 
  e) collegare la pistola di  erogazione  all'estremita'  libera  del
suddetto tronco di tubazione flessibile coassiale; 
  f) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del  carburante
al valore massimo consentito di portata; 
  g) introdurre la pistola di erogazione nel dispositivo di carico; 
  h) far  funzionare  il  distributore  simulando  10  operazioni  di
rifornimento per ciascuna delle posizioni di apertura  della  pistola
erogatrice. 
  Nel corso delle  operazioni  di  cui  al  punto  h)  devono  essere
rilevate le seguenti grandezze: 
  portata massima di erogazione a pistola  completamente  aperta  (in
litri/minuto); pressione di erogazione a pistola completamente aperta
(in bar); 
  pressione massima all'atto  della  chiusura  della  pistola  (colpo
d'ariete) (in bar); portata minima di erogazione (se  la  pistola  e'
dotata di piu' posizioni di apertura) (in litri/minuto). 
  Per ciascuna delle grandezze precedentemente elencate  deve  essere
effettuata la media  dei  valori  rilevati  nelle  10  operazioni  di
rifornimento, il valore  risultante  andra'  riportato  sulla  scheda
delle prove di laboratorio; 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili gemellate: 
  a) collegare il distributore al circuito idraulico  ed  alla  linea
per l'alimentazione elettrica; 
  b) rimuovere il ripartitore coassiale e la pistola erogatrice dalle
tubazioni flessibili gemellate; 
  c) collegare l'estremita' libera della tubazione di erogazione alla
linea  di  misura,  costituita  da  idoneo  gruppo  di  misura  delle
pressioni e delle portate; 
  d) collegare nuovamente il ripartitore coassiale e  la  pistola  di
erogazione all'estremita' libera della linea  per  il  passaggio  del
carburante in uscita dalla linea di misura ed alla linea di  recupero
dei vapori; 
  e) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del  carburante
al valore massimo consentito di portata; 
  f) introdurre la pistola di erogazione nel dispositivo di carico; 
  g)  far  funzionare  il  sistema  di  distribuzione  simulando   10
operazioni di rifornimento per ciascuna delle posizioni  di  apertura
della pistola erogatrice. Nel corso delle operazioni di cui al  punto
g) devono essere rilevate le seguenti grandezze: 
  portata massima di erogazione a pistola  completamente  aperta  (in
litri/minuto); pressione di erogazione a pistola completamente aperta
(in bar); 
  pressione massima all'atto  della  chiusura  della  pistola  (colpo
d'ariete) (in bar); portata minima di erogazione (se  la  pistola  e'
dotata di piu' posizioni di apertura) (in litri/minuto). 
  Per ciascuna delle grandezze precedentemente elencate  deve  essere
effettuata la media  dei  valori  rilevati  nelle  10  operazioni  di
rifornimento, i valori risultanti  andranno  riportati  sulla  scheda
delle prove di laboratorio. 
  6.2. Linea di recupero dei vapori 
  6.2.1. Scopo 
  La prova e'  finalizzata  a  misurare  il  valore  delle  grandezze
idrauliche caratteristiche della linea di recupero dei vapori per  il
distributore in esame durante la fase dell'erogazione. 
  6.2.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili coassiali: 
  a) collegare il distributore al circuito idraulico  ed  alla  linea
per l'alimentazione elettrica; 
  b) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione  flessibile
coassiale; 
  c) collegare l'estremita' libera  della  tubazione  coassiale  alla
linea di misura, costituita da un primo ripartitore coassiale, a  sua
volta collegato a due linee distinte per  il  passaggio  del  liquido
carburante e dei vapori; sulla linea per il passaggio dei  vapori  e'
installato un  idoneo  gruppo  di  misura  delle  pressioni  e  delle
portate; 
  d) collegare le due linee per il passaggio del liquido e del vapore
ad un secondo ripartitore coassiale, a  sua  volta  collegato  ad  un
breve tronco di tubazione flessibile coassiale; 
  e) collegare la pistola di  erogazione  all'estremita'  libera  del
suddetto tronco di tubazione flessibile coassiale; 
  f) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del  carburante
al valore massimo consentito di portata; 
  g) introdurre la pistola di erogazione nel dispositivo di carico; 
  h) far  funzionare  il  distributore  simulando  10  operazioni  di
rifornimento per ciascuna delle posizioni di apertura  della  pistola
erogatrice. 
  Nel corso delle  operazioni  di  cui  al  punto  b)  devono  essere
rilevate le seguenti grandezze: 
  portata massima dei  vapori  a  pistola  completamente  aperta  (in
litri/minuto); 
  pressione dei vapori a pistola completamente aperta (in bar); 
  portata minima  dei  vapori  (se  la  pistola  e'  dotata  di  piu'
posizioni di apertura) (in litri/minuto); 
  depressione massima sulla linea di aspirazione dei vapori (in bar).
  Per ciascuna delle grandezze precedentemente elencate  deve  essere
  effettuata la inedia dei valori rilevati  nelle  10  operazioni  di
  rifornimento, i valori risultanti andranno riportati  sulla  scheda
  delle prove di laboratorio; 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili gemellate: 
  a) collegare il distributore al circuito idraulico  ed  alla  linea
per l'alimentazione elettrica; 
  b) rimuovere il ripartitore coassiale e la pistola erogatrice dalle
tubazioni flessibili gemellate; 
  c) collegare l'estremita' libera della tubazione  di  recupero  dei
vapori alla linea di misura, costituita da idoneo  gruppo  di  misura
delle pressioni e delle portate; 
  d) collegare nuovamente il ripartitore coassiale e  la  pistola  di
erogazione all'estremita' libera della linea di recupero  dei  vapori
in uscita dalla linea di misura e alla linea  per  il  passaggio  del
carburante; 
  e) regolare il by-pass della pompa di circolazione  del  carburante
al valore massimo consentito di portata; 
  f) introdurre la pistola di erogazione nel dispositivo di carico; 
  g)  far  funzionare  il  sistema  di  distribuzione  simulando   10
operazioni di rifornimento per ciascuna delle posizioni  di  apertura
della pistola erogatrice. Nel corso delle operazioni di cui al  punto
g) devono essere rilevate le seguenti grandezze: 
  portata massima dei  vapori  a  pistola  completamente  aperta  (in
litri/minuto); 
  pressione dei vapori a pistola completamente aperta (in bar); 
  portata minima  dei  vapori  (se  la  pistola  e'  dotata  di  piu'
posizioni di apertura) (in litri/minuto); 
  depressione massima sulla linea di aspirazione dei vapori (in bar).
  Per ciascuna delle grandezze precedentemente elencate  deve  essere
  effettuata la media dei valori  rilevati  nelle  10  operazioni  di
  rifornimento, i valori risultanti andranno riportati  sulla  scheda
  delle prove di laboratorio. 
  7. Rapporto V/L 
  ove: V e' il volume dei vapori recuperati durante il  rifornimento;
L e' il corrispondente volume del carburante erogato. 
  I valori di V e  L  vengono  calcolati  sulla  base  delle  portate
misurate nelle prove di cui ai punti 6.1. e 6.2. 
  Il rapporto V/L del sistema deve rientrare nei limiti stabiliti  al
punto 2.1. Se la misura viene effettuata aspirando aria nel  circuito
di recupero dei vapori, deve essere applicato un idoneo  coefficiente
correttivo. 
  8. Prove di tenuta in pressione del circuito idraulico 8.1. Linea 
di erogazione del carburante 
  8.1.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata alla verifica della tenuta  degli  elementi
costitutivi  della  linea  di  erogazione  del  carburante   per   il
distributore in esame, per una pressione  pari  almeno  a  1,2  volte
quella massima misurata all'atto  della  chiusura  della  pistola  di
erogazione  (media  dei  valori  riscontrati  su  10  operazioni   di
rifornimento), e comunque non inferiore a 5 bar. 
  8.1.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili coassiali: 
  a) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione  flessibile
coassiale; 
  b)  chiudere  l'estremita'  libera   della   tubazione   flessibile
coassiale  mediante  idoneo  tappo  metallico  filettato,  munito  di
valvola di sfiato per permettere la  fuoriuscita  dell'aria  presente
all'interno; 
  c) collegare la linea di erogazione  del  carburante  a  monte  del
distributore ad  una  pompa  di  idonee  caratteristiche,  dotata  di
strumento per la misura delle pressioni,  posta  in  aspirazione  sul
serbatoio di stoccaggio contenente il liquido di prova; 
  d) far fuoriuscire  l'aria  presente  all'interno  della  tubazione
flessibile coassiale agendo sulla suddetta valvola di sfiato; 
  e) inviare, tramite la pompa di cui al  punto  c),  il  liquido  di
prova  nella  linea  di  erogazione  del  carburante,   incrementando
gradualmente la  pressione  fino  al  valore  massimo  prefissato,  e
mantenere la pressione a questo valore per 10 minuti primi. 
  La prova si considera superata se durante le operazioni di  cui  al
punto e) nessun elemento della linea di  erogazione  del  carburante,
compresa la tubazione flessibile coassiale, ha mostrato  trafilamenti
del liquido di prova o abbassamenti di pressione. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio; per distributori che impiegano  tubazioni  flessibili
gemellate: 
  a) rimuovere il ripartitore coassiale e la pistola erogatrice dalle
tubazioni flessibili gemellate; 
  b) chiudere  le  estremita'  libere  di  ciascuna  delle  tubazioni
flessibili  gemellate  mediante  idoneo  tappo  metallico  filettato,
munito di valvola di sfiato per permettere la  fuoriuscita  dell'aria
presente all'interno; 
  c) collegare la linea di erogazione  del  carburante  a  monte  del
distributore ad  una  pompa  di  idonee  caratteristiche,  dotata  di
strumento per la misura delle pressioni,  posta  in  aspirazione  sul
serbatoio di stoccaggio contenente il liquido di prova; 
  d) far fuoriuscire  l'aria  presente  all'interno  delle  tubazioni
flessibili gemellate agendo sulle  valvole  di  sfiato  presenti  sui
tappi filettati; 
  e) inviare, tramite la pompa di cui al  punto  c),  il  liquido  di
prova  nella  linea  di  erogazione  del  carburante,   incrementando
gradualmente la  pressione  fino  al  valore  massimo  prefissato,  e
mantenere la pressione a questo valore per IO minuti primi. 
  La prova si considera superata se durante le operazioni di  cui  al
punto e) nessun elemento della linea di  erogazione  del  carburante,
compresa  la  tubazione  flessibile  di   erogazione,   ha   mostrato
trafilamenti del liquido di prova o abbassamenti di pressione. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  8.2. Linea di recupero dei vapori 
  8.2.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata  a  verificare  la  tenuta  degli  elementi
costitutivi della linea di recupero dei vapori per il distributore in
esame, per una pressione pari a 1,2 volte quella massima fornita  dal
dispositivo del vuoto, e comunque non inferiore a 1 bar. 
  8.2.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili coassiali: 
  a) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione  flessibile
coassiale; 
  b)  chiudere  l'estremita'  libera   della   tubazione   flessibile
coassiale  mediante  idoneo  tappo  metallico  filettato,  munito  di
valvola di sfiato per permettere la  fuoriuscita  dell'aria  presente
all'interno; 
  c)  collegare  la  linea  di  recupero  dei  vapori  a  valle   del
distributore ad  una  pompa  di  idonee  caratteristiche,  dotata  di
strumento per la misura delle pressioni,  posta  in  aspirazione  sul
serbatoio di stoccaggio contenente il liquido di prova; 
  d) far fuoriuscire  l'aria  presente  all'interno  della  tubazione
flessibile coassiale, agendo sulla valvola  di  sfiato  presente  sul
tappo metallico filettato; 
  e) inviare, tramite la pompa di cui al  punto  c),  il  liquido  di
prova nella linea di recupero dei vapori, incrementando  gradualmente
la pressione fino  al  valore  massimo  prefissato,  e  mantenere  la
pressione a questo valore per 10 minuti primi. 
  La prova si considera superata se durante le operazioni di  cui  al
punto c) nessun elemento della linea di recupero dei vapori, compresa
la tubazione  flessibile  coassiale,  ha  mostrato  trafilamenti  del
liquido di prova o abbassamenti di pressione. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio; per distributori che impiegano  tubazioni  flessibili
gemellate: 
  a) rimuovere il ripartitore coassiale e la pistola erogatrice dalle
tubazioni flessibili gemellate; 
  b) chiudere  le  estremita'  libere  di  ciascuna  delle  tubazioni
flessibili  gemellate  mediante  idoneo  tappo  metallico  filettato,
munito di valvola di sfiato per permettere la  fuoriuscita  dell'aria
presente all'interno; 
  c)  collegare  la  linea  di  recupero  dei  vapori  a  valle   del
distributore ad  una  pompa  di  idonee  caratteristiche,  dotata  di
strumento per la misura delle pressioni,  posta  in  aspirazione  sul
serbatoio di stoccaggio contenente il liquido di prova; 
  d) far fuoriuscire  l'aria  presente  all'inferno  delle  tubazioni
flessibili gemellate agendo sulle  valvole  di  sfiato  presenti  sui
tappi metallici filettati; 
  e) inviare, tramite la pompa di cui al  punto  c),  il  liquido  di
prova nella linea di recupero dei vapori, incrementando  gradualmente
la pressione fino  al  valore  massimo  prefissato,  e  mantenere  la
pressione a questo valore per 10 minuti primi. 
  La prova si considera superata se durante le operazioni di  cui  al
punto e) nessun elemento della linea di  erogazione  del  carburante,
compresa  la  tubazione  flessibile  di   erogazione,   ha   mostrato
trafilamenti del liquido di prova o abbassamenti di pressione. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  9. Prova di tenuta in depressione della linea di recupero dei 
vapori 
  9.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata  a  verificare  la  tenuta  degli  elementi
costitutivi della linea di recupero dei vapori per il distributore in
esame, per una depressione pari a 1,2 volte  quella  massima  fornita
dal dispositivo  del  vuoto,  e  comunque  non  inferiore  in  valore
assoluto a 300 millibar. 
  9.1.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  per distributori che impiegano tubazioni flessibili coassiali: 
  a) rimuovere  la  pistola  erogatrice  dalla  tubazione  flessibile
coassiale; 
  b)  chiudere  l'estremita'  libera   dalla   tubazione   flessibile
coassiale  mediante  idoneo  tappo  metallico  filettato,  munito  di
valvola di sfiato per permettere la  fuoriuscita  dell'aria  presente
all'interno; 
  c)  collegare  la  lirica  di  recupero  dei  vapori  a  valle  del
distributore ad una pompa aspirante di idonee caratteristiche, dotata
di dispositivo per la misura delle depressioni; 
  d) far fuoriuscire  l'aria  presente  all'interno  della  tubazione
flessibile coassiale agendo sulla  valvola  di  sfiato  presente  sul
tappo metallico filettato; 
  e) mettere in depressione la linea di recupero dei  vapori  tramite
la  pompa  di  cui  al  punto  c),  incrementandone  gradualmente  la
depressione fino al valore prefissato. La prova si considera superata
se, dopo 10 minuti primi, nessun elemento della linea di recupero dei
vapori  ha  mostrato  variazioni  di  pressione  rispetto  al  valore
prefissato. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio; per distributori che impiegano  tubazioni  flessibili
gemellate: 
  a) rimuovere il ripartitore coassiale e la pistola erogatrice dalle
tubazioni flessibili gemellate; 
  b)  chiudere  l'estremita'  libera  di  ciascuna  delle   tubazioni
flessibili  gemellate  mediante  idoneo  tappo  metallico  filettato,
munito di valvola di sfiato per permettere la  fuoriuscita  dell'aria
presente all'interno; 
  c)  collegare  la  linea  di  recupero  dei  vapori  a  valle   del
distributore ad una pompa aspirante di idonee caratteristiche, dotata
di dispositivo per la misura delle depressioni; 
  d) far fuoriuscire  l'aria  presente  all'interno  delle  tubazioni
flessibili gemellate, agendo sulle valvole  di  sfiato  presenti  sui
tappi metallici filettati; 
  e) mettere in depressione la linea di recupero dei  vapori  tramite
la  pompa  di  cui  al  punto  c),  incrementando   gradualmente   la
depressione fino al valore prefissato. 
  La prova si considera superata se, dopo  10  minuti  primi,  nessun
elemento della linea di recupero dei vapori ha mostrato variazioni di
pressione rispetto al valore prefissato. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  10. Prove sulla pistola erogatrice 
  10.1. Prova di apertura spontanea 
  10.1.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata a verificare la  tenuta  della  valvola  di
ritegno del  carburante  interna  alla  pistola  di  erogazione,  per
pressioni crescenti. 
  10.1.2. Descrizione della prova. 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  a) collegare la linea di erogazione a monte del distributore ad una
pompa di idonee caratteristiche, dotata di strumento  per  la  misura
delle pressioni, posta in aspirazione  sul  serbatoio  di  stoccaggio
contenente il liquido di prova; 
  b) inviare, tramite la pompa di cui al  punto  a),  il  liquido  di
prova alla pistola erogatrice che viene tenuta chiusa,  incrementando
gradualmente la pressione fino ad un massimo di 20 bar. 
  La prova si considera superata se, durante le operazioni di cui  al
punto b), si verifica uno dei seguenti casi: 
  la pistola erogatrice rimane chiusa; 
  la pistola erogatrice si apre solo per un valore di  pressione  non
inferiore a 1,2 volte la pressione massima  misurata  all'atto  della
chiusura della pistola di erogazione (media dei valori riscontrati su
10 operazioni di rifornimento), e comunque non inferiore a 5 bar. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  10.2. Prova di caduta 
  10.2.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata a verificare la resistenza meccanica  della
pistola erogatrice. 
  10.2.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  la  pistola  erogatrice  deve  essere  lasciata  cadere  al   suolo
(pavimentazione stradale  asfaltata)  da  un'altezza  di  almeno  1,5
metri, per 5 volte consecutive. A seguito di esame visivo  effettuato
dopo  la  caduta,  la  pistola   erogatrice   non   deve   presentare
ammaccature, rotture o altre alterazioni  tali  da  pregiudicarne  il
corretto funzionamento. 
  A  tale  scopo  la  pistola  erogatrice  deve   essere   nuovamente
risottoposta alla prova di apertura spontanea descritta al punto 9.1. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  11. Prova di continuita' elettrica 
  11.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata alla verifica della  continuita'  elettrica
tra  la  pistola  di  erogazione  e  la   struttura   metallica   del
distributore in esame. 
  11.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  tramite l'utilizzazione di idonea strumentazione  di  misura,  deve
essere  accertata  la  continuita'  elettrica  tra  la   pistola   di
erogazione e la struttura metallica del distributore in esame. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio. 
  12. Verifiche sulla testata contometrica (se di tipo elettronico) 
  12.1. Scopo 
  La prova e' finalizzata alla verifica  del  corretto  funzionamento
della testata contometrica  per  il  distributore  in  esame,  e  del
relativo generatore di impulsi. 
  La testata contometrica, oltre alle funzioni di  indicazione  delle
quantita' erogate e, se l'impianto e' in rapporto con il pubblico, di
calcolo dei  relativi  importi,  svolge  funzioni  di  controllo  del
funzionamento del distributore e, in caso di mal funzionamento,  deve
provocare l'arresto dell'erogazione. 
  Le condizioni di arresto da verificare sono le seguenti: 
  - mancanza di alimentazione generale; 
  - mal funzionamento del  generatore  d'impulsi;  alimentazione  non
corretta del generatore d'impulsi; errore aritmetico; 
  - basso  livello  nella  cisterna  di  stoccaggio  del  carburante;
dispositivo di visualizzazione danneggiato; 
  - prezzo unitario nullo; 
  - mancata erogazione per 30 secondi; 
  - mancato funzionamento del  sistema  di  recupero  dei  vapori  se
interfacciato con la testata contometrica. 
  12.2. Descrizione della prova 
  La prova viene eseguita secondo la seguente procedura: 
  per il distributore in esame  devono  essere  simulate  altrettante
situazioni di  guasto  corrispondenti  a  ciascuna  delle  condizioni
elencate al punto 12.1. verificando di volta in volta  l'arresto  del
funzionamento del gruppo motore-pompa di erogazione. 
  L'esito della prova deve essere riportato sulla scheda delle  prove
di laboratorio.