(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

PROTOCOLLO   OPERATIVO   SINTETICO   DELLA  RETE  SENTINELLA  PER  LA
       SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E VIROLOGICA DELL'INFLUENZA

Premessa.
    Il  piano  per  fronteggiare  un'eventuale  pandemia  influenzale
prevede  la messa a punto di un sistema di sorveglianza sistematica e
tempestiva  dell'influenza  e dei ceppi virali circolanti nei periodi
interpandemici.
    Il   sistema  di  medici  sentinella  per  la  raccolta  di  dati
sull'incidenza  dell'influenza,  operante da tempo in alcune aree del
nord  e  del  centro  del  paese,  non  era  in grado di fomire stime
riferibili  all'intera  popolazione italiana, circa l'incidenza della
malattia.
    Per  questo motivo e' risultato opportuno organizzare una rete di
medici  sentinella  dislocati  su  tutto  il territorio nazionale che
rilevassero settimanalmente l'andamento della sindrome influenzale.
    Per  la stagione 1999-2000 la sorveglianza e' stata articolata in
due  emireti  coordinate una dall'istituto superiore di sanita' (ISS;
Flu-ISS)   e   l'altra   dal   centro   intervesuviano   di   ricerca
sull'influenza costituito tra il dipartimento di scienze della salute
dell'Universita' di Genova e l'istituto di virologia dell'universita'
di  Milano (CiRI). L'ISS ha coordinato le seguenti regioni: Piemonte,
Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Sardegna,
Campania   e   Basilicata.   Il   CIRI   ha   coordinato   Lombardia,
Friuli-Venezia  Giulia,  Liguria,  Toscana,  Umbria, Marche, Abruzzo,
Puglia, Calabria e Sicilia.
    Le  esperienze  maturate incoraggiano il passaggio del sistema di
sorveglianza  dell'influenza  dalla fase sperimentale e di ricerca ad
una fase istituzionale che dia garanzie di continuita' nel tempo.
    1. Obiettivi
      costituire  una  rete  di  medici  di  medicina  generale  e di
pediatri  sentinella  in grado di rilevare l'andamento dell'influenza
in   ambiti   geografici   rappresentativi  di  tutto  il  territorio
nazionale;
      descrivere  in  termini  di  spazio,  tempo e persona i casi di
influenza osservati da un campione di medici;
      stimare i tassi di incidenza dell'influenza nel tempo;
      verificare,  in  periodi  interpandemici,  la  circolazione dei
diversi  ceppi  di virus influenzali mediante esami di laboratorio in
un ristretto numero di campioni, identificando la settimana di inizio
e il periodo di massima circolazione virale;
      fornire agli organismi internazionali (OMS, agenzia europea del
farmaco  -  EMEA)  dati  utili  all'aggiornamento  della composizione
vaccinale,  verificando  il  grado di omologia antigenica tra i ceppi
circolanti nella popolazione e ceppi vaccinali;
      disporre,  in situazioni di emergenza pandemica, di una rete di
medici  sentinella,  distribuiti  su tutto i territorio nazionale, in
grado  di  fronteggiare  la  diffusione  della  pandemia influenzale,
identificando  tempestivamente  e  circoscivendo  i  primi focolai di
infezione.
    2. Articolazione del sistema di sorveglianza
      Sorveglianza epidemiologico-clinica;
      Sorveglianza virologica.
    3. Metodi
    3.1 Organizzazione regionale
      La  gestione locale del sistema di sorveglianza dell'influenza,
analogamente  a  quanto avviene per gli altri sistemi di sorveglianza
delle malattie infettive, e' affidata alle regioni.
    Le  regioni  assicurano  la  definizione e la gestione della rete
locale dei medici sentinella, la rilevazione settimanale dei dati, la
loro   immissione   nel   data-base   che  alimenta  il  sito  curato
dall'Istituto   superiore   di   sanita',   la   comunicazione  delle
informazioni  a  livello regionale, la predisposizione di un rapporto
regionale annuale.
    Per  la  gestione  del  sistema ogni regione individua un proprio
referente.
    La  individuazione  dei  medici  sentinella,  la  raccolta  e  la
immissione  dei  dati  nel database curato dall'Istituto superiore di
sanita',  puo'  essere effettuata direttamente da ciascuna regione, o
tramite  di organizzazioni di cui le regioni decidono di avvalersi, o
essere affidata all'Istituto superiore di sanita'.
    3.2 Popolazione sotto sorveglianza
      Assistiti   dei   medici   partecipanti:   complessivamente  la
popolazione  da  sorvegliare  dovrebbe  rappresentare in media l'1,5%
della  popolazione  di  ogni  regione, con distribuzione omogenea per
territorio e per classi di eta' (0-14, 15-64, oltre 64 anni).
    3.3 Attivita' del medici sentinella
      I  dati ILI andrebbero raccolti a partire dall'inizio della 42a
settimana  dell'anno  fino  all'ultima  settimana  del mese di aprile
dell'anno successivo.
    La definizione clinica del caso ILI e' la seguente:
      affezione  respiratoria  acuta  ad esordio brusco ed improvviso
con  febbre maggiore di 380C, accompagnata da almeno un sintomo tra i
seguenti sintomi generali:
        cefalea,   malessere   generalizzato,  sensazione  di  febbre
(sudorazione,  brividi), astenia e da almeno uno dei seguenti sintomi
respiratori:
        tosse, faringodinia, congestione nasale.
    3.4 Modalita' di raccolta dati
      Per  ogni  paziente  con  diagnosi  di ILI vengono richieste le
seguenti informazioni:
        le  iniziali  del  cognome  e  del nome, il sesso, l'eta', la
classe di eta' di appartenenza, la situazione vaccinale.
    Per  consentire  una stima corretta dell'incidenza dell'influenza
si  richiede  di  utilizzare il metodo dello "zero reporting", vale a
dire  di  comunicare  anche  l'assenza  di casi ILI per una specifica
settimana.
    3.5 Modatita' di trasmissione
      Ogni  settimana  il numero aggregato dei casi osservati da ogni
medico,  raccolti  su  apposita modulistica va trasmesso al centro di
coordinamento  locale  o  nazionale  (a  seconda della organizzazione
della specifica regione).
    3.6 Conferma di laboratorio dei casi di ILI
      Le  regioni individuano un numero ristretto di medici, rispetto
a   quello   dei   partecipanti   alla   rete   per  la  sorveglianza
epidemiologica,  che partecipa al monitoraggio della circolazione dei
virus  influenzali  mediante  il  prelievo  di  appropriati  campioni
clinici,  a  partire  dalla  quarantaseiesima settimana dell'anno per
l'intero  periodo  di sorveglianza e compilando, per ciascun campione
prelevato,  un  modulo  dati  paziente,  contenente  le  informazioni
relative  alla data del prelievo, le iniziali del paziente, il sesso,
l'eta'  e  la sua situazione vaccinale. Ogni medico partecipante alla
sorveglianza virologica effettuera' il prelievo di un numero limitato
(massimo  3  per  settimana)  di  campioni  clinici  da  pazienti con
sintomatologia  influenzale  in  atto,  utilizzando  kit  diagnostici
forniti   dall'lSS   o   dall'eventuale  laboratorio  di  riferimento
regionale.
    3.6.1   Strutture   laboratoristiche   coinvolte  nelle  indagini
virologiche e ruolo dell'ISS.
      Le   regioni   individuano   strutture   laboratoristiche   che
effettuano le indagini virologiche sull'influenza, seguendo modalita'
operative  e  i  protocolli  tecnici concordati con il laboratorio di
virologia dell'ISS.
    4. Analisi dei dati
      I  dati relativi alla sorveglianza virologica vengono trasmessi
al  centro  nazionale  per  l'influenza presso l'ISS. La validazione,
l'analisi e l'elaborazione dei dati della sorveglianza epidemiologica
sul  piano  nazionale  vengono  effettuate  dal centro di riferimento
nazionale, presso l'Istituto superiore di sanita' (ISS):
        ogni  settimana:  descrizione  della distribuzione geografica
delle sindromi influenzali;
        alla   fine   del   periodo   di  studio:  descrizione  della
distribuzione  temporale  e  geografica  delle  sindromi influenzali;
descrizione  delle  caratteristiche  dei pazienti in termini di eta',
sesso   e   stato  vaccinale;  stima  dell'incidenza  delle  sindromi
influenzali,  totale  e  per fasce d'eta', calcolata utilizzando come
denominatore  il numero di assistiti dei medici sentinella. Inoltre i
dati aggregati saranno resi disponibili per l'integrazione con quelli
di altri sistemi di sorveglianza esistenti.
    Sia  i  dati relativi alla sorveglianza epidemiologica che quelli
relativi  alla  sorveglianza  virologica  vengono  trasmessi in tempo
reale  dall'Istituto superiore di sanita' al Ministero della sanita',
che li rende disponibili alle regioni sul proprio sito Web.
    5.Attivita' di coordinamento del Ministero della sanita'
    Il  Ministero  della sanita' coordina con le regioni le attivita'
relative alla sorveglianza dell'influenza, avvalendosi dell'ISS.
    Presso il dipartimento della prevenzione sono costituiti:
      il punto finale della rete di sorveglianza;
      il  centro  per  il  ritorno delle informazioni, sull'andamento
nazionale dell'influenza, tramite stampa e mezzi informatici, dirette
a:
        a) operatori;
        b) utenti;
        c) sistemi di sorveglianza europei ed internazionali.
    6. Comunicazione dei dati virologici a livello internazionale
    Come  negli  anni  precedenti,  i  risultati  della  sorveglianza
virologica  saranno  comunicati  settimanalmente  all'OMS di Ginevra,
nonche' ai Paesi facenti parte del network europeo EUROGROG.
    I dati relativi alle caratteristiche antigeniche dei ceppi virali
italiani  saranno  discussi  a  Ginevra  (OMS)  e a Londra (EMEA) per
l'aggiornamento  della  composizione  del  vaccino utilizzabile nella
successiva stagione 2001/2002.
    7 . Controllo del funzionamento e dei risultati
    Il  Ministero della sanita' istituisce un gruppo di lavoro con il
compito  di  monitorare  i risultati del sistema di sorveglianza, cui
partecipano  i rappresentanti di tutte le regioni e province autonome
e dell'Istituto superiore di sanita'.