(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

Disciplinare  di  produzione  della denominazione di origine protetta
                        "Bella della Daunia"

                               Art. 1.
    La  denominazione  d'origine  protetta  "Bella  della  Daunia" e'
riservata  alle  olive  da mensa di colore verde e di colore nero che
rispondono  ai  requisiti  ed  alle condizioni stabilite dal registro
(CEE) n. 2081/92 e dal presente disciplinare di produzione.
                               Art. 2.
    La denominazione di origine protetta "Bella della Daunia" designa
le  olive  da  mensa  di colore verde e di colore nero prodotte nella
zona  delimitata  al  successivo  art.  3  del  presente disciplinare
ottenute dalla varieta' di olivo la "Bella di Cerignola".
                               Art. 3.
    La zona di produzione della D.O.P. "Bella della Daunia" di cui al
presente  disciplinare,  comprende  in provincia di Foggia, parte dei
territori comunali di Cerignola, Orta Nova, Stornarella e Trinitapoli
e gli interi agri di San Ferdinando e Stornara.
    Il  confine  che  delimita il territorio idoneo alla coltivazione
dell'oliva  da  mensa  "Bella  della Daunia" s'estende da ovest verso
l'estremo sud:
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 176 "Canosa di Puglia" IV S.O.
    Partendo  da ovest il confine dell'area interessata inizia con la
delimitazione  del  fiume  Ofanto  e prosegue verso il "Ponte Romano"
situato  sulla  SS.  n. 98 e verso Cerignola sino all'incrocio con la
strada   provinciale   "Ciminiera",   deviando  a  sinistra  fino  al
raggiungimento della localita' "Casalini".
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Madonna di Ripalta" I S.E.
    Attraverso la strada "Ciminiera" raggiunge la SS. n. 529 Ofantina
da dove prosegue verso sinistra lungo la suddetta stradale.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Villaggio Gaudiano" II N.E.
    Dalla  masseria Catenaccio s'estende lungo la SS. n. 529 Ofantina
sino al km 13, devia a destra sino alla masseria Moschella.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "S. Carlo" II N.O.
    Dalla masseria Moschella la delimitazione continua sino al limite
dell'agro di Cerignola, prosegue lungo detto limite fino all'incrocio
della  strada  S.  Leonardo-Topporusso,  devia  a destra, percorre la
stessa  strada  sino  a  800  ml circa oltre la masseria Posta Barone
Grella.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Borgo Liberta'" I S.O.
    Il  confine  segue la strada S. Leonardo-Topporrusso dal km 13,00
sino al km 11,00 circa.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Madonna di Ripalta" I S.E.
    Dal  km 11,00 circa la delimitazione si estende sino al quadrivia
della  strada  Pozzo  Terraneo,  devia a sinistra e prosegue lungo la
strada Pozzo Monaco-Pozzoterraneo.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Borgo Liberta'" I S.O.
    Prosegue  lungo  la  strada  Pozzo  Monaco-Pozzoterraneo  sino al
quadrivia  di  S. Giovanni in Fonde distante 5 km circa dal comune di
Stornara  e devia dapprima verso sinistra sino al km 11,3 e poi verso
destra  percorrendo  la  strada  comunale  che  conduce  al comune di
Stornarella.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Orta Nova" I N.O.
    Seguendo  la  strada  sopra  descritta,  raggiunge  il  comune di
Stornarella   e   da   qui   prosegue   attraverso   la   provinciale
Stornarella-Ascoli  Satriano  sino al limite dell'agro di Stornarella
(confinante con il canale "La Pidocchiosa").
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Corleto" IV S.E.
    La delimitazione prosegue poi fino al limite costituito dall'agro
comunale di Stornarella.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Ordona" IV N.E.
    Dall'agro del Comune di Stornarella il confine s'estende lungo la
strada  provinciale  Orta Nova-Ascoli Satriano fino al comune di Orta
Nova.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Orta Nova" I N.O.
    Dal  comune di Orta Nova attraverso la SS. n. 161 Orta NovaNapoli
il  confine  s'estende  fino  al  "Passo  d'Orta", da qui devia verso
sinistra con la SS. n. 16 Cerignola-Foggia in direzione del capoluogo
di provincia, fino al limite dell'agro di Orta Nova.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 164 "Stazione di Orta Nova" II S.O.
    Il  confine  continua  lungo  la SS. n. 16 in direzione di Foggia
costeggiando  l'agro di Orta Nova fino al raggiungimento della SS. n.
544 Foggia-Trinitapoli.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 164 "Tressanti" II S.E.
    La   delimitazione   prosegue   poi   lungo   la   SS.   n.   544
Foggia-Trinitapoli.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 165 "Stazione di Candida" III S.O.
    Il confine continua lungo la SS. n. 544 Foggia-Trinitapoli.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 165 "Trinitapoli" III S.E.
    La  delimitazione prosegue lungo la SS. n. 544 Foggia-Trinitapoli
e raggiunge la periferia del comune di Trinitapoli sino ad incrociare
la  strada  comunale "Mandriglia". Da li' prosegue fino a raggiungere
il  "Vecchio  derivativo  Ofantino".  Devia poi verso destra lungo il
limite dell'agro comunale di Trinitapoli sino al fiume Ofanto.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 176 "Canne della battaglia" IV N.E.
    Il  confine  prosegue poi lungo il fiume Ofanto limite di confine
dell'agro comunale di Trinitapoli.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 176 "S. Ferdinando di Puglia" IV N.O.
    Prosegue  ancora  lungo il fiume Ofanto limite dell'agro comunale
di S. Ferdinando di Puglia.
      Carta I.G.M. 1:25.000 n. 176 "Canosa di Puglia" IV S.O.
    Il  confine s'estende lungo il fiume Ofanto e raggiunge il "Ponte
Romano" situato sulla SS. n. 98 Cerignola-Canosa.
    Carta I.G.M. 1:25.000 n. 175 "Cerignola" I N.E.
    Il  territorio  di  Cerignola  descritto  all'interno della carta
I.G.M.  n.  175  "Cerignola"  I  N.E. risulta essere compreso entro i
confini precedentemente delimitati.
                               Art. 4.
    Il  sistema  di  coltivazione deve essere quello tradizionalmente
adottato   nella  zona,  fortemente  legato  ai  peculiari  caratteri
orografici e pedoclimatici.
    Il  sistema  di potatura annuale, le forme di allevamento e sesti
d'impianto sono quelli tradizionali della zona, con un numero massimo
di piante/Ha 420, anche consociate.
    La raccolta delle olive avviene direttamente dalla pianta, per le
olive verdi va eseguita dal 1o ottobre al 20 novembre, nel momento in
cui la pellicola inizia a virare dal verde foglia al verde paglierino
con lenticelle ben pronunciate, per le olive nere deve aver luogo dal
25 ottobre al 10 dicembre, quando le olive sono invaiate o mature con
colorazione rosso-vinoso.
    Per  evitare il contatto delle olive con il terreno devono essere
usati dei teli.
    L'irrigazione  deve  terminare  10/15 giorni prima della raccolta
per  non  danneggiare  le  drupe  (ammaccature)  che risultano troppo
turgide e delicate.
    Il  trasporto  deve essere fatto in modo idoneo per evitare danni
al  frutto.  A  tal  fine  devono essere impiegate idonee cassette di
plastica.
    La  produzione  massima  consentita  d'olive per ettaro ammessa a
tutela  non  deve  superare  i 110 q.li/Ha in coltura specializzata o
promiscua (in tal caso si intende la produzione ragguagliata).
    Le  olive  verdi  "Bella  della  Daunia"  a  D.O.P.  subiscono un
processo  di  trasformazione  Sistema Sivigliano che viene di seguito
descritto:
      le  olive  dopo  la  calibratura sono trattate con soluzione di
liscivia alcalina (idrossido di sodio), le concentrazioni variano dai
2 ai 4o Baume', secondo la maturazione delle olive della temperatura,
della  qualita'  dell'acqua.  Il  trattamento  si fa in recipienti di
capacita'  variabile  badando  che  la  soluzione  copra totalmente i
frutti  ed  interrotto  quando la liscivia sia penetrata ai 2/3 circa
dello  spessore  della  polpa.  Questa fase di lavorazione dura da un
minimo  di  otto  ore  ad  un  massimo di dodici ore. Le olive devono
essere costantemente coperte di acqua per evitare ossidazioni.
    Dopo  il  trattamento  con la liscivia alcalina vengono fatti dei
lavaggi  con  acqua  per  eliminare  la  soluzione  sodica.  Segue la
fermentazione  30-60 giorni in recipienti adeguati nei quali le olive
devono essere sempre coperte con salamoia che inizialmente deve avere
una  concentrazione iniziale del 9-10% che scende rapidamente intorno
al  5%  per  l'alto  contenuto  d'acqua  scambiabile  dell'oliva.  E'
necessario  successivamente  l'aggiunta  di  sale macinato in modo da
stabilizzarla  tra  l'8  ed  il  10%.  Dopo la fermentazione le olive
vengono  confezionate  in  contenitori  di  vetro  o di latta con una
salamoia  al  3% circa e con pH=4,6 circa; segue la pastorizzazione o
la sterilizzazione.
    Le olive nere "Bella della Daunia" a D.O.P. subiscono un processo
di   trasformazione   Sistema   Californiano  che  viene  di  seguito
descritto:
      le  olive  sono  calibrate  e messe in contenitori con salamoia
salma concentrata dal 2,5 al 10% in ragione inversa della grossezza e
al  riparo  dell' aria nell'attesa d'essere lavorate. Successivamente
e'  sostituita  la  salamoia  con  una  prima  soluzione  di liscivia
(idrossido  di  sodio)  al  2%  circa,  per  essere  poi direttamente
arieggiate o immettendo aria compressa nell'acqua.
    Ripetuti  trattamenti  con  liscivie  diluite seguiti ciascuno da
aereazione,  facilitano  la  penetrazione  fino  al  nocciolo;  se e'
necessario le olive sono trattate con soluzione di gluconato di ferro
o  di  lattato  ferroso  alimentare  fino  a  150  mg/kg  d'olive per
l'annerimento  completo  del  frutto.  Successivamente  le olive sono
lavate,  sottoposte a vapore e confezionate in contenitori di vetro o
di  latta  con  una salamoia al 3% circa e con pH=4,6 circa. Segue la
pastorizzazione o la sterilizzazione.
                               Art. 5.
    Gli  oliveti  e le ditte di trasformazione idonee alla produzione
della  D.O.P.  "Bella  della  Daunia"  sono  iscritti  in un apposito
elenco,  attivato,  aggiornato e conservato dalla Camera di commercio
di Foggia.
    L'iscrizione   nell'elenco   dei  trasformatori  avverra'  previa
dimostrazione del possesso dei requisiti necessari per trasformare le
olive da mensa.
                               Art. 6.
    All'atto dell'immissione al consumo l'oliva verde da mensa D.O.P.
"Bella della Daunia" deve avere le seguenti caratteristiche:
      la  tonalita'  di  colore deve essere verde paglierino uniforme
con lenticelle marcate;
      forma  allungata, somigliante ad una susina, con base ristretta
ed apice acuto e sottile;
      delicatezza, sapore e consistenza piena e compatta della polpa,
quasi croccante, sottigliezza della pellicola;
      peso medio della drupa di 11 gr;
      resa in polpa > 80%;
      contenuto in grasso < 15%;
      tenore in zuccheri riduttori > 2,8%.
    All'atto  dell'immissione al consumo l'oliva nera da mensa D.O.P.
"Bella della Daunia" deve avere le seguenti caratteristiche:
      colore  deve  essere  nero  intenso  in tutto lo spessore della
polpa;
      forma  allungata, somigliante ad una susina, con base ristretta
ed apice acuto e sottile;
      delicatezza, sapore e consistenza piena e compatta della polpa,
sottigliezza della pellicola;
    peso medio della drupa di 11 gr;
    resa in polpa > 80%;
    contenuto in grasso < 18%;
    tenore in zuccheri riduttori > 2,4%.
                               Art. 7.
    L'immissione  al  consumo  della D.O.P. "Bella della Daunia" deve
avvenire secondo le seguenti modalita': il prodotto deve essere posto
in vendita in appositi contenitori di vetro, con peso da un minimo di
314   g  ad  un  massimo  di  5000  g,  sono  ammesse  confezioni  in
termoplastica  da  l00  g  in  su,  in latte verniciate interiormente
almeno  i duecoperchi da 1,5 a 20 kg, contenitori in plastica da 20 a
150   kg   (per   il  trasporto  delle  olive  dai  trasformatori  ai
confezionatori) che non alterino e non trasmettano alle olive odori o
sostanze  nocive.  Le  confezioni  in  vetro o in latte devono essere
sottoposte a pastorizzazione o sterilizzazione.
    Tutti  i  contenitori  devono  essere  provvisti di etichettatura
corrispondente  ai  requisiti  stabiliti  dalle varie disposizioni di
legge;  sull'etichetta saranno riportate a caratteri di stampa chiari
e leggibili delle medesime dimensioni le seguenti indicazioni:
      "Bella  della  Daunia" e "Denominazione di origine protetta" (o
la sua sigla D.O.P.);
      il   nome;   la   ragione   sociale,  l'indirizzo  dell'azienda
produttrice e confezionatrice;
      peso  netto  sgocciolato contenuto nella confezione espresso in
conformita' alle norme vigenti.
    Dovra'   figurare,   inoltre,   il   simbolo   grafico   relativo
all'immagine   artistica   del  logotipo  specifico  ed  univoco,  da
utilizzare  in  abbinamento  inscindibile  con  la  Denominazione  di
origine protetta
    Il  simbolo  grafico  e'  composto da una figura femminile che si
ispira alla tradizione iconografica vascolare presente anticamente in
Daunia  ed  e'  resa  "in  negativo", si tratta di una danzatrice che
nella  mano sinistra stringe un ramo di ulivo sollevato dalla figura.
Attorno  alla  figura si inserisce il titolo "Bella della Daunia" con
caratteri  classici  "graziati" (in maiuscolo). Nella cornice esterna
di  colore  oro  pantone  872  si inserisce superiormente la dicitura
"Oliva  da mensa D.O.P.", inferiormente viene riportato il nome della
cultivar: Varieta' "Bella di Cerignola".
    Nelle riproduzioni la figura e' nera con tratti bianchi su sfondo
bianco.  Essa  e'  inserita  in una doppia circonferenza profilata di
colore  oro pantone 872. La prima circonferenza mostra come sfondo il
colore bianco, la seconda a fondo colore oro pantone 872. Entrambe le
scritture  sono in nero. Il simbolo grafico sara' riprodotto su di un
bollino autoadesivo di tre dimensioni con diametro: cm 2, cm 3, cm 5.
                ---->   Vedere simbolo grafico  <----


              Regolamento (CEE) n.2081/92 del Consiglio
                  domanda di registrazione: art. 5
                           DOP (X) IGP ( )
                numero nazionale del fascicolo: 2/99

1. Servizio competente dello Stato membro:
    nome:  Ministero delle politiche agricole e forestali - direzione
generale  delle  politiche agricole ed agroindustriali nazionali - ex
divisione sesta.
    indirizzo:  via  XX Settembre, 20 - 00187 Roma, tel. 003964819968
Fax: 0039642013126.
    2. Associazione richiedente:
      2.1) nome: A.PROL. (Associazione produttori olivicoli);
      2.2)  indirizzo:  via di S. Giuliano, 4 - Villaggio Artigiani -
71100 Foggia;
      2.3) composizione: produttore/trasformatore (X ) altro ( ).
    3.  Tipo  di  prodotto:  olive verdi e nere da tavola in salamoia
classe 1.6.
    4. Descrizione del disciplinare:
    (riepilogo delle condizioni di cui all'art. 4, par. 2).
      4.1) nome: "La Bella della Daunia";
      4.2) descrizione: la sua denominazione dipende certamente dalla
forma  caratteristica  delle  drupe,  molto  somiglianti alle susine.
Cultivar  parzialmente  autocompatibile,  buoni  impollinatori le cv.
Sant'Agostino,  Biancolilla,  Termite  di Bitetto e Mele. Allegagione
dell'ordine  dello  0,20  -  0,40%.  I frutti di questa varieta' sono
molto   noti   per  la  loro  grossezza,  bellezza,  voluminosita'  e
consistenza   della  polpa,  resistenza  alle  manipolazioni  e  alla
conservazione;  principalmente  sono  destinate  alla  lavorazione in
verde,   in   quest'ultimo   periodo  data  la  forte  richiesta  dei
consumatori viene attuata la lavorazione delle olive invaiate e nere.
    Le  caratteristiche  merceologiche  dipendono molto dall'epoca di
raccolta  del  prodotto,  che  deve  essere eseguita quando il colore
dell'epicarpo  comincia  a  diventare  verde-giallognolo paglierino e
cio'  si  verifica normalmente dopo il 1o ottobre; in quel momento si
soddisfano    le   esigenze   del   produttore,   dell'industria   di
trasformazione e del consumatore. In tale periodo il numero medio dei
frutti  per  kg  e'  di  80-90 olive; il peso medio della drupa e' di
oltre 11 g con un max di 18 g Resa in polpa dell'85% circa.
    Olive  verdi:  contenuto  in  grasso  inferiore  al 15%, zuccheri
riduttori  maggiori  del 2,8%; olive nere: contenuto in grasso minore
del  18%,  zuccheri  riduttori  maggiori  del  2,4%.  Secondo recenti
indagini  "La  Bella della Daunia" proviene dalla varieta' originaria
"Oliva   di   Cerignola"   cv.   policlonale  che  presenta  un'ampia
variabilita'  dei  propri  caratteri  distintivi,  determinati  dalla
ricchezza  della  matrice  genetica,  dai fattori pedo-climatici, dai
portinnesti  e  dalla  evoluzione  della tecnica colturale. Da questa
varieta'  diffusa  nella Daunia (attualmente Tavoliere di Capitanata)
in  seguito  ad  una  mutazione  genetica  naturale  e attraverso una
costante   e   accurata   selezione  clonale  iniziata  dagli  stessi
coltivatori   e   dai  vivaisti  locali,  si  e'  ottenuto  un  clone
migliorativo  con  affinita' genetica simile alla cv. originaria, con
caratteristiche  merceologiche  superiori.  Detta  nuova  cultivar e'
stata   chiamata,  "Bella  di  Cerignola"  iscritta  nello  schedario
olivicolo italiano al n. 15;
      4.3)  zona  geografica:  i  comuni  di  Cerignola, Ortanova, S.
Ferdinando  di  Puglia,  Stornara, Stornarella, Trinitapoli (Foggia),
fanno  parte  del grande Tavoliere della Puglia che e' formato da una
parte  centrale,  che  ne  costituisce la massima superficie e di due
fasce   a   nord  e  a  sud  di  notevole  estensione  e  di  diversa
configurazione.  Nella  porzione  centrale  verso  la  zona  costiera
trovansi  i  comuni  innanzi  elencati. Questa zona e' caratterizzata
dall'avere una lieve pendenza verso il mare che e' presente al limite
orientale  del  territorio. L'altezza media e' di circa 100-150 metri
s.l.m., pertanto il tavoliere della Puglia deve considerarsi come una
delle  pianure  litoranee  italiane.  La  pendenza e' del 7 - 8 %. La
falda freatica si trova a livelli variabili a seconda delle zone, a m
25-50. Le falde artesiane sono anch'esse presenti a varie profondita'
a seconda della zona, ma gia' a 60-70 m sono buone dal punto di vista
delle portate.
    Superficie territoriale: Cerignola Ha 58.965, Ortanova Ha 14.393,
San  Ferdinando  di  Puglia  Ha 4.181, Stornara Ha 3.364, Stornarella
Ha 3.388,  Trinitapoli  Ha  14.755.  Totale  Ha  99.046. Le superfici
delimitate  dalla  D.O.P.  "La  Bella  della  Daunia"  presentano una
riduzione  del  30%  circa essendo state eliminare le zone che per le
loro   caratteristiche  pedo-climatiche  non  risultano  idonee  alla
coltivazione  delle  olive da mensa; attualmente sono coltivati circa
850  Ha.  Di  recente  con  gli  aiuti dell'Unione europea sono stati
impiantati 180 Ha;
      4.4)  prova  dell'origine:  la coltivazione della cv. "Oliva di
Cerignola"  o  "di  Spagna"  risale  ad  epoche immemorabili piu' per
soddisfare  le esigenze di famiglia che per fini commerciali. Secondo
alcuni  studiosi  fu  introdotta  intorno  al  1400  ed  era  diffusa
variamente  nelle  zone  delimitate dal disciplinare, ad eccezione di
quelle ove l'ambiente ha permesso lo sviluppo di colture piu' ricche.
Alcuni  autori  ritengono  che  questa  cultivar  derivi  dalle olive
"Orchites"  dei  romani,  altri dalla Spagna, comunque e' considerata
una varieta' autoctona.
  La produzione e il commercio di questa oliva da tavola hanno sempre
rappresentato  per  Cerignola,  uno  dei pochi comuni del centro-sud,
un'attivita'  di grande rilievo e bisogna dare atto agli operatori di
tutti i tempi fino ai nostri giorni, della volonta' e della diligenza
poste per una crescente affermazione sui mercati di consumo nazionale
ed  esteri  di  questa  varieta'  da  mensa. Le olive conciate furono
inviate  fin  nelle  lontane  Americhe,  nei caratteristici barili di
legno  "Vascidd", di capacita' variabile dai 50 a 100 kg e ancor piu'
nei   cosiddetti  "Cugnett"  tipici  recipienti  di  legno  di  forma
troncoconico  da 5-10 kg per la fornitura spicciola a carattere quasi
casalingo  e familiare, che aveva tuttavia il valore di una intensa e
convincente  propaganda.  E' stata introdotta anche in California nel
1925  quando  alcuni  emigranti  fecero  conoscere le olive conciate.
Prodotto tipico della dieta mediterranea utilizzabile come contorno e
pietanza, gustato con gli aperitivi, idoneo al consumo immediato. Dal
punto  di  vista  medico  ricordiamo come la presenza di acidi grassi
monoinsaturi,   si  ritiene  possa  avere  un  importante  ruolo  nel
prevenire  l'insorgenza  di  fenomeni  ateriosclerotici;  inoltre  la
gradevolezza  del  gusto,  l'immediata  utilizzazione  senza  cottura
previa,  la  buona  durata  nella  conservazione, fanno dell'oliva da
tavola   descritta   un   elemento  particolarmente  adatto  a  molte
preparazioni  rapide e digeribili che vanno dagli snack ed aperitivi,
all'arricchimento di pietanze e condimenti crudi e cotti, ai contorni
per   carni   e  formaggi.  Le  metodiche  di  conservazione  attuate
permettono di unire alle caratteristiche organolettiche dell'alimento
tradizionale   le  garanzie  igieniche  e  alimentari  delle  moderne
tecnologie.
    Tra  le  cultivar  di  olive  da mensa diffuse in Italia un posto
preminente   e  di  merito  spetta  alla  cv.  "Bella  di  Cerignola"
anticamente  conosciuta  con  il  nome di "Oliva di Spagna" "Oliva di
Cerignola" "Grossa di Spagna". Si e' molto discusso se prima del 1400
circa questa varieta' fosse stata introdotta dalla Spagna nel periodo
aragonese,  comunque  non  e'  stata mai presente tra le cv. indigene
delle  penisola  iberica  e  pertanto  puo' considerarsi una varieta'
autoctona.  Nel  1930  e'  stata  ritenuta da una commissione tecnica
preposta  per la individuazione delle migliori cv. da mensa italiane,
tra  le  piu'  pregevoli adatte alla produzione di olive verdi. Nella
Daunia questa varieta' da tavola, insieme a quelle da olio sono state
sempre  considerate  fonti importanti di ricchezza e di sopravvivenza
dei  nostri  avi,  che  ebbero sempre fede per queste piante e per le
magnifiche caratteristiche di docilita' di umilta', di longevita', le
diffusero  ovunque  possibile  riservando  alla  varieta'  da mensa i
terreni  migliori,  al  contrario  delle  varieta' da olio che furono
coltivate  nei  terreni  poco  adatti,  spesso  difficili e pietrosi,
offrendo  lavoro,  alimento  e  tutelando  l'ambiente.  Questo enorme
patrimonio  olivicolo  che  si  e'  ampliato sempre di piu' evidenzia
l'importanza   economica   e   sociale  che  riveste  in  Capitanata.
L'affermazione   della  coltivazione  da  "La  Bella  della  Daunia",
potrebbe  migliorare  lo  sviluppo olivicolo da tavola che e' uno dei
cardini  delle economie dei comuni delimitati dal disciplinare D.O.P.
svolgendo  un'importante funzione sociale, anche per l'elevato carico
di giornate lavorative necessarie per la coltivazione, trasformazione
e confezionamento della produzione.
    A  tutto  cio'  si aggiunga la funzione paesaggistica e di tutela
ambientale cui la cultura dell'olivo presiede.
    Ma  a  questo,  attraverso un segno apparentemente umile come una
componente   della   tradizione   gastronomica  locale,  si  potrebbe
aggiungere   un   richiamo   per  molti  al  valore  di  una  cultura
mediterranea  maturata  dalla  gente di tutti i comuni delimitati dal
D.O.P.,  che  lungi dal trascurare le proprie radici che devono molto
alle  ricchezze dell'agricoltura, le assume e le reinterpreta in base
alle moderne esigenze di scambio e di conoscenza tra realta' diverse.
    La "Bella di Cerignola" esprime tutto il valore di una produzione
derivante  dall'influenza dell'ambiente pedo-climatico, che determina
l'areale   ideale,   che  armonizza  e  completa  le  caratteristiche
tipologiche  e  qualitative  della  cultivar  da  tavola la "Bella di
Cerignola",   non   ripetibili   in   altre   zone,   nonche'   della
vocazionalita' delle zone interessate; al valore alimentare di questo
prodotto  si  aggiunge  la  storia,  la  gastronomia, la bellezza del
paesaggio  determinato  dalla enorme distesa degli alberi d'olivo, le
tradizioni, le abitudini, la cultura olivicola della gente di tutti i
comuni delimitati dal D.O.P.
    Nel   quadriennio   1927-30   furono  svolti  nel  territorio  di
Cerignola,   numerosi   rilievi   su   questa   varieta'   da  mensa,
impropriamente chiamata di "Spagna" o "a Prugna", perche' somigliante
ad una susina.
    Nel  1932 l'agronomo dr. Carlo Fratepietro di Cerignola pubblico'
alcune "Osservazioni sull'olivo di Cerignola".
    Nel  1937  la Federazione nazionale dei consorzi per olivicoltura
per contribuire alla conoscenza delle varieta' di olivo per frutto da
olio  e  da  tavola  coltivate  in Italia presento' un volume di alto
pregio  tecnico  che  comprendeva  tutte  le relazioni tecniche delle
Commissioni  costituite  dal Ministero dell'agricoltura e foreste per
lo  studio  delle  varieta'  di  olivo da mensa e da olio prodotti in
Italia.
    Il prof. L. Vivarelli con impareggiabile perizia tecnica elaboro'
tutta  una  serie di osservazioni e sperimentazioni sulle varieta' da
tavola:  Oliva  di  Cerignola  (a  Prugno), S. Agostino, S. Caterina,
Cucco, Peranzana e Limone.
    Nel 1926 a Roma, il prof. L. Vivarelli nel Congre's International
de   Oleviculture:  Les  olives  de  table  -  Istitut  International
d'Agricolture  presento'  il suo lavoro: Studio biometrico sull'oliva
di Cerignola, olivo a frutto edule noto anche con il nome di "Olivo a
Prugno", pubblicato dalla rivista L'Italia agricola nel 1932.
    Nel 1963 nel testo: Olive da tavola a cura di E. Baldini ed altri
dell'Edagricole   si  illustra  la  cultivar  da  tavola:  "Olivo  di
Cerignola".
    A  Cerignola,  il  12 dicembre  1969  nel seminario di studio sul
tema: "Olive da tavola nell'Olivicoltura" si discute ampiamente sulla
cultivar la "Bella di Cerignola".
    Il  prof.  Alessandro Morettini nella sua pubblicazione. Olive da
tavola  nel  1971 (Ramo Editoriale degli Agricoltori - Roma), discute
l'Oliva di Cerignola che gia' e' chiamata anche "Bella di Cerignola".
    Nel  1976 il prof. Michele Vitagliano, direttore dell'Istituto di
industrie  agrarie  dell'Universita' di Bari presenta un lavoro su di
un  nuovo  tipo  di  olive  da  mensa  la  "Bella di Cerignola" nera,
elaborato da un biennio di sperimentazione. Da tali lavori emerge che
trattasi  di prodotto veramente pregiato che non ha riscontri sia sul
mercato italiano che su quello mondiale.
    La  rivista  Frutticoltura  n.  11  del 1984 pubblica una ricerca
effettuata   nell'ambito   del   progetto   finalizzato   del  C.N.R.
"Miglioramento  delle  produzioni  vegetali  per  fini  alimentari ed
industriali mediante interventi genetici".
    Sottoprogetto  "Olivo  per  frutti  da  mensa".  Contributo  alla
conoscenza delle cultivar "Bella di Cerignola".
    La  Bella  di  Cerignola  rappresenta  tuttora una delle migliori
varieta'  per  la  produzione  di  olive  da  mensa.  Particolarmente
interessante  e' la costante elevata pezzatura delle drupe e le buone
caratteristiche qualitative se raccolte al momento opportuno.
    L'indagine   ha   preso   in   esame   anche  le  caratteristiche
differenziali  dei  due  cloni  principali  e  alcuni  aspetti  della
biologia  fiorale  che  hanno  evidenziato  un  discreto  livello  di
autocompatibilita';   Enrico   Ferrara,  Vito  Giorgio,  Alfio  Reina
(Istituto  di  coltivazione arboree) e Francesco Lamparelli (Istituto
di industrie agrarie Universita' degli studi di Bari).
    Nel gennaio  1991 l'Informatore Agrario, nell'articolo: "Le olive
da  tavola  in  Italia:  quali  prospettive"  di  Vincenzo  Marselio,
descrive  tra  le  piu'  importanti  cultivar  da  mensa la "Bella di
Cerignola".
    Il   prof.  Giuseppe  Fontanazza  nel  suo  testo:  "Olivicoltura
intensiva   meccanizzata"   edizione  1993  Edagricole,  illustra  la
cultivar da mensa la "Bella di Cerignola".
    La  cultivar  la "Bella di Cerignola" e' iscritta nello schedario
Oleicolo italiano, olive da tavola;
      4.5) metodo di ottenimento: le olive verdi sono lavorate con il
sistema  Sivigliano,  dopo  la calibratura le olive sono trattate con
soluzione di liscivie alcaline (idrossido di sodio), che deve coprire
i frutti per evitare ossidazione; le concentrazioni variano da 2 - 4o
Baume'. Il trattamento e' interrotto quando la liscivia sia penetrata
ai  2/3  circa  dello spessore della polpa (8 - 12 ore). Dopo vengono
fatti  lavaggi  con acqua per eliminare la soluzione sodica. Segue la
fermentazione  30 - 60 giorni in recipienti adeguati con salamoia che
inizialmente  deve  avere  una  concentrazione del 9 - 10% che scende
rapidamente   intorno  al  5%  circa  per  l'alto  contenuto  d'acqua
scambiabile  dell'oliva.  Successivamente e' necessario l'aggiunta di
sale   macinato  per  stabilizzarla  tra  l'8  ed  il  10%.  Dopo  la
fermentazione le olive vengono confezionate in contenitori di vetro o
di  latta  con  salamoia  al  3%  circa  e con pH 4,6 circa; segue la
pastorizzazione o la sterilizzazione.
    Olive  invaiate e nere sono lavorate con il sistema californiano:
dopo la calibratura le drupe sono trattate con una prima soluzione di
liscivia (idrossido di sodio) al 2% circa per essere poi direttamente
arieggiate   o   immettendo   aria   compressa  nell'acqua.  Ripetuti
trattamenti  con  liscivie  diluite  seguiti  ciascuno  da aerazione,
facilitano la penetrazione della liscivia fino al nocciolo abbassando
il  pH  fino  a  quasi  neutralizzarlo.  Se  necessario le olive sono
trattate  con  soluzione  di  gluconato di ferro o di lattato ferroso
alimentare  fino a 150 mg/kg di olive per il completo annerimento del
frutto.  Successivamente  le  olive sono lavate sottoposte a vapore e
confezionate  in  contenitori di vetro o di latta con una salamoia al
3%  circa  e  con  pH  =  4,6  circa.  Segue  la pastorizzazione o la
sterilizzazione;
      4.6) legame: i territori dei comuni di Cerignola, Orta Nova, S.
Ferdinando  di  Puglia,  Stornara, Stornarella, Trinitapoli (Foggia),
sono  uniti  da comparabili caratteristiche pedologiche, climatiche e
idrogeologiche,  tali  da configurare un'area produttiva omogenea. Il
clima  e' tipicamente mediterraneo freddo umido in autunno - inverno,
caldo  arido  in estate. Le zone delimitate dal disciplinare sono tra
quelle  a  minore  piovosita'  in Puglia, nel decennio 1985 - 1994 si
sono  registrati  le  seguenti  precipitazioni:  min mm 395, media mm
446,5,  max  mm 505. Esse sono concentrate principalmente nel periodo
autunno - inverno, mentre sono scarse in primavera ed estate.
    Umidita'  dell'aria: presenta un'oscillazione tra i minimi diurni
(20  -  30%) e di massimi notturni (80 - 95%) indipendentemente dalla
stagione.
    Luce: insolazione media di 5 ore e 47 minuti, numero medio di ore
di  sole: aprile  l75, maggio  ore  233, giugno  ore  263, luglio ore
399, agosto ore 203, settembre ore 238.
    Temperatura:  l'esigenze  termiche della cv. "Bella di Cerignola"
sono  normalmente  soddisfatte;  temperature  minime  +3, -4o C circa
nell'inverno; temperatura massima 38-40o C in estate.
    Periodo  medio  soggetto  a  gelate 118 giorni; in aprile possono
aversi  delle  brinate  primaverili  che  danneggiano  la  fioritura.
L'escursioni diurne possono raggiungere 18o C.
    Vento:  queste  zone  sono  battute  da  venti  con alto grado di
frequenza  e  sovente  la  velocita' supera i 90 km/ora; i venti piu'
esiziali  per  la  violenza sono : la tramontana (N) e la bora (N-NE)
d'inverno, il maestrale (NO) e il favonio (S-SO). Lo scirocco o vento
del  Sud,  che  nel  versante  del  tirreno  arriva  umido ed apporta
pioggia,   nell'attraversare   la   catena   appenninica  si  spoglia
dell'umidita'  e  scende  come  vento  caldo  e asciutto nel versante
adriatico  e  ionico.  I  terreni  hanno  profondita'  variabile,  la
compattezza variabilissima, prevalgono i terreni di medio impasto. La
permeabilita'  in genere e' buona, i ristagni di acqua invernali sono
dovuti  alla  presenza a piccole profondita' di croste, cappellaccio,
ricchi  di  calcare  e  argilla sabbiosa. La reazione e' quasi sempre
sub-alcalina  o  neutra.  Questi terreni possono raggiungere un grado
buono  di  produttivita'  e  con  razionali  lavorazioni  offrono una
struttura fisica favorevole;
      4.7) struttura di controllo:
        nome: Agro Qualita' - Societa' a r.l.
        indirizzo: piazza Sallustio, 21 - 00187 Roma.
      4.8) Etichettatura: tutti i contenitori devono essere provvisti
di  etichettatura  corrispondente  ai requisiti stabiliti dalle varie
disposizioni  di  legge; sull'etichetta saranno riportate a caratteri
di  stampa  chiari  e leggibili delle medesime dimensioni le seguenti
indicazioni:  "La  Bella  della  Daunia"  e "Denominazione di origine
protetta"  (o  la  sua  sigla  D.O.P.);  il nome, la ragione sociale,
l'indirizzo  dell'azienda  produttrice  e confezionatrice; peso netto
sgocciolato  contenuto  nella confezione espresso in conformita' alle
norme  vigenti.  Dovra' figurare, inoltre il simbolo grafico relativo
all'immagine   artistica   del  logotipo  specifico  ed  univoco,  da
utilizzare  in  abbinamento  inscindibile  con  la  Denominazione  di
origine  protetta.  Il  simbolo  grafico  e'  composto  da una figura
femminile  che  si  ispira  ad  una tradizione iconografica vascolare
presente anticamente in Daunia ed e' resa in "negativo", si tratta di
una  danzatrice  che  nella  mano  sinistra  stringe un ramo di ulivo
sollevato  dalla  figura.  Attorno alla figura si inserisce il titolo
"La  Bella  della  Daunia"  con  caratteri  classici  "graziati"  (in
maiuscolo).  Nella  cornice  esterna  di  colore  oro  pantone 872 si
inserisce   superiormente   la  dicitura  "Oliva  da  mensa  D.O.P.",
inferiormente viene riportato il nome della cultivar: varieta' "Bella
di  Cerignola".  Il simbolo grafico sara' riprodotto su di un bollino
autoadesivo di tre dimensioni con diametro: cm 2, cm 3, cm 5;
      4.9) condizioni nazionali:
        N. CE: IT/00085/99.0303
    Data di ricevimento del fascicolo integrale: 1o giugno 1999