(all. 1 - art. 1)
             ALLEGATO 1: MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE
             DELLE ACQUE IN FUNZIONE DEGLI OBIETTIVI DI
                         QUALITA' AMBIENTALE

Il  presente  allegato  stabilisce,  ai sensi degli articoli 4 e 5, i
criteri  per individuare i corpi idrici significativi e per stabilire
lo stato di qualita' ambientale di ciascuno di essi.

Il  presente  allegato  sostituisce  l'allegato  1 della delibera del
Comitato dei ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento del
4  febbraio 1977 per la parte relativa ai criteri per il monitoraggio
quali quantitativo dei corpi idrici.

                    1 CORPI IDRICI SIGNIFICATIVI

Sono  corpi  idrici  significativi quelli che le autorita' competenti
individuano  sulla  base  delle  indicazioni  contenute  nel presente
allegato  e  che  conseguentemente vanno monitorati e classificati al
fine del raggiungimento degli obiettivi di qualita' ambientale.

Le  caratteristiche  dei corpi idrici significativi sono indicate nei
punti 1.1 e 1.2. Sono invece da monitorare e classificare:
a) tutti   quei  corpi  idrici  che,  per  valori  naturalistici  e/o
    paesaggistici  o  per  particolari  utilizzazioni  in atto, hanno
    rilevante interesse ambientale.

b) tutti  quei  corpi  idrici  che,  per il carico inquinante da essi
    convogliato,  possono  avere una influenza negativa rilevante sui
    corpi idrici significativi.

                    1.1 CORPI IDRICI SUPERFICIALI

1.1.1 CORSI D'ACQUA SUPERFICIALI

Per  i  corsi  d'acqua  che  sfociano  in  mare il limite delle acque
correnti  coincide  con  l'inizio  della zona di foce, corrispondente
alla  sezione  del  corso d'acqua piu' lontana dalla foce, in cui con
bassa marea ed in periodo di magra si riscontra, in uno qualsiasi dei
suoi  punti, un sensibile aumento del grado di salinita'. Tale limite
viene identificato per ciascun corso d'acqua.

Vanno  censiti, secondo le modalita' che saranno stabiliti, stabilite
nel  decreto  di  cui  all'articolo  3 comma 7, tutti i corsi d'acqua
naturali aventi un bacino idrografico superiore a 10 kmq.

Sono significativi almeno i seguenti corsi d'acqua:

- tutti  i  corsi  d'acqua  naturali  di  primo  ordine (cioe' quelli
  recapitanti  direttamente  in  mare) il cui bacino imbrifero, abbia
  una superficie maggiore di 200 kmq;
- tutti i corsi d'acqua naturali di secondo ordine o superiore il cui
  bacino imbrifero abbia una superficie maggiore a 400 kmq.

Non  sono significativi i corsi d'acqua che per motivi naturali hanno
avuto portata uguale a zero per piu' di 120 giorni l'anno, in un anno
idrologico medio.

1.1.2 LAGHI

Le  raccolte  di  acque  lentiche  non  temporanee.  I laghi sono: a)
naturali  aperti  o chiusi, a seconda che esista o meno un emissario;
b) naturali ampliati e/o regolati se provvisti all'incile di opere di
regolamentazione idraulica.

Sono  significativi  i laghi aventi superficie dello specchio liquido
pari a 0,5 kmq o superiore. Tale superficie e' riferita al periodo di
massimo invaso.

1.1.3 ACQUE MARINE COSTIERE

Sono  significative  le  acque  marine  comprese entro la distanza di
3.000 metri dalla costa e comunque entro la batimetrica dei 50 metri.

1.1.4 ACQUE DI TRANSIZIONE

Sono  acque di transizione le acque delle zone di delta ed estuario e
le acque di lagune, di laghi salmastri e di stagni costieri.

Sono significative le acque delle lagune, dei laghi salmastri e degli
stagni   costieri.   Le  zone  di  delta  ed  estuario  vanno  invece
considerate come corsi d'acqua superficiali.

1.1.5 CORPI IDRICI ARTIFICIALI

Sono  i  laghi  o  i  serbatoi,  se  realizzati mediante manufatti di
sbarramento,  e  i  canali  artificiali  (canali  irrigui o scolanti,
industriali,   navigabili,   ecc.)   fatta   esclusione   dei  canali
appositamente  costruiti  per  l'allontanamento  delle  acque  reflue
urbane ed industriali.

Sono   considerati  significativi  tutti  i  canali  artificiali  che
restituiscano  almeno  in  parte  le  proprie  acque  in corpi idrici
naturali  superficiali e aventi portata di esercizio di almeno 3 mc/s
e i serbatoi o i laghi artificiali il cui bacino di alimentazione sia
interessato  da  attivita' antropiche che ne possano compromettere la
qualita'  e  aventi superficie dello specchio liquido almeno pari a 1
kmq  o  con  volume  di  invaso  almeno  pari a 5 milioni di mc. Tale
superficie e' riferita al periodo di massimo invaso.

                    1.2 CORPI IDRICI SOTTERRANEI

1.2.1 ACQUE SOTTERRANEE

Sono  significativi  gli  accumuli  d'acqua  contenuti nel sottosuolo
permeanti  la  matrice  rocciosa,  posti  al  di sotto del livello di
saturazione permanente.

Fra  esse ricadono le falde freatiche e quelle profonde (in pressione
o  no)  contenute  in formazioni permeabili, e, in via subordinata, i
corpi  d'acqua  intrappolati  entro formazioni permeabili con bassa o
nulla velocita' di flusso. Le manifestazioni sorgentizie, concentrate
o diffuse (anche subacquee) si considerano appartenenti a tale gruppo
di   acque   in   quanto   affioramenti   della  circolazione  idrica
sotterranea.

Non  sono  significativi gli orizzonti saturi di modesta estensione e
continuita'  all'interno  o  sulla  superficie  di  una litozona poco
permeabile   e  di  scarsa  importanza  idrogeologica  e  irrilevante
significato ecologico.

                 2 OBIETTIVI DI QUALITA' AMBIENTALE

                    2.1 CORPI IDRICI SUPERFICIALI

Lo  stato  di  qualita'  ambientale  dei corpi idrici superficiali e'
definito  sulla  base dello stato ecologico e dello stato chimico del
corpo idrico.

2.1.1 STATO ECOLOGICO

Lo  stato  ecologico  dei  corpi idrici superficiali e' l'espressione
della  complessita' degli ecosistemi acquatici, e della natura fisica
e  chimica  delle  acque  e  dei sedimenti, delle caratteristiche del
flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando
comunque prioritario lo stato degli elementi biotici dell'ecosistema.

Gli elementi chimici che saranno considerati per la definizione dello
stato  ecologico  saranno,  a  seconda  del corpo idrico, i parametri
chimici  e  fisici di base relativi al bilancio dell'ossigeno ed allo
stato trofico.

Al  fine  di  una valutazione completa dello stato ecologico dovranno
essere  utilizzati opportuni indicatori biologici; oltre all'utilizzo
dell'indice biotico esteso (I.B.E.) per i corsi d'acqua superficiali,
sara'  necessario  utilizzare  i  metodi  per  la  rilevazione  e  la
valutazione  della  qualita'  degli  elementi  biologici  e di quelli
morfologici  dei  corpi  idrici  che  dovranno  essere  definiti  con
apposito  decreto  ministeriale  su proposta dell'ANPA in particolare
per le acque marine costiere, le acque di transizione ed i laghi.

2.1.2 STATO CHIMICO

Lo  stato  chimico  e'  definito  in  base  alla presenza di sostanze
chimiche pericolose.

Ai  fini  della  prima  classificazione,  la  valutazione dello stato
chimico dei corpi idrici superficiali e' effettuata in base ai valori
soglia riportate nella direttiva 76/464/CEE e nelle direttive da essa
derivate,  nelle  parti riguardanti gli obiettivi di qualita' nonche'
nell'allegato  2  sezione  B; nel caso per gli stessi parametri siano
riportati   valori   diversi,   deve   essere   considerato  il  piu'
restrittivo.

Alla  successiva  tabella  1  sono  riportati i principali inquinanti
chimici  gia' normati dalle direttive comunitarie. Per la definizione
dello  stato  chimico  la  selezione  dei  parametri  da ricercare e'
effettuata  dalla  autorita' competente, in relazione alle criticita'
presenti sul territorio.

L'aggiornamento dei valori per i parametri indicati nella tabella 1 e
la definizione di quelli relativi ad altri composti non inclusi nella
tabella,  pubblicato  con  successivi decreti, sara' effettuato sulla
base  dei  risultati  relativi  alle LC50 o EC50, risultanti dai test
tossicologici   su  ognuno  dei  tre  livelli  trofici,  ridotti  con
opportuni  fattori  di  sicurezza  e in base alle indicazioni fornite
dalla Unione Europea.

Al  fine  di  una  valutazione  completa dello stato chimico dovranno
essere  definiti,  con  apposito  decreto  ministeriale  su  proposta
dell'ANTA,  metodi per la rilevazione e la valutazione della qualita'
dei  sedimenti,  e  metodi per la valutazione degli effetti provocati
sulle  comunita' biotiche degli ecosistemi dalla presenza di sostanze
chimiche pericolose, persistenti e bioaccumulabili.

Tali  metodi  dovranno  integrare  i  criteri di determinazione dello
stato   chimico  gia'  adottati  per  i  corpi  idrici  superficiali,
soprattutto  per  quanto riguarda le acque marine costiere o quelli a
basso ricambio come i laghi.

Tabella  1 - Principali inquinanti chimici da controllare nelle acque
dolci superficiali


-----------------------------------------------------------------


INORGANICI (disciolti) (1)             ORGANICI (sul tal quale)


-----------------------------------------------------------------
Cadmio                                 aldrin
Cromo totale                           dieldrin
Mercurio                               endrin
Nichel                                 isodrin
Piombo                                 DDT
Rame                                   esaclorobenzene
Zinco                                  esaclorocicloesano
                                       esaclorobutadiene
                                       1,2 dieloroetano
                                       tricloroetilene
                                       triclorobenzene
                                       cloroformio
                                       tetracloruro di carbonio
                                       percloroetilene
                                       pentaclorofenolo

(1)  se  e'  accertata l'origine naturale di sostanze inorganiche, la
loro  presenza  non  compromette l'attribuzione di classe di qualita'
definita dagli altri parametri.

2.1.3 STATO AMBIENTALE

Lo  stato ambientale e' definito in relazione al grado di scostamento
rispetto  alle  condizioni di un corpo idrico di riferimento definito
al successivo punto 2.1.4.

Gli  stati  di qualita' ambientale previsti per le acque superficiali
sono riportati alla tabella 2.

Tabella  2  -  Definizione  dello stato ambientale per i corpi idrici
superficiali


==================================================================
             Non si rilevano alterazioni da valori di qualità
             degli elementi chimico-fisici ed idromorfologici per
             quel dato tipo di corpo idrico in dipendenza degli
             impatti antropici o sono minime rispetto ai valori
             normalmente associati allo stesso ecotipo in
ELEVATO      condizioni indisturbate. La qualità biologica sarà
             caratterizzata da una composizione e un'abbondanza
             di specie corrispondente totalmente o quasi alle
             condizioni normalmente associate allo stesso ecotipo.
             La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di
             sintesi, è paragonabile alle concentrazioni di fondo
             rilevabili nei corpi idrici non influenzati da alcuna
             pressione antropica
-------------------------------------------------------------------
             I valori degli elementi della qualità biologica per
             quel tipo di corpo idrico mostrano bassi livelli di
             alterazione derivanti dall'attività umana e si
             discostano solo leggermente da quelli normalmente
BUONO        associati allo stesso ecotipo in condizioni non
             disturbate.
             La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di
             sintesi, è in concentrazioni da non comportare
             effetti a breve e lungo termine sulle comunità
             biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
-------------------------------------------------------------------
             I valori degli elementi della qualità biologica per
             quel tipo di corpo idrico si discostano moderatamente
             da quelli di norma associati allo stesso ecotipo in
             condizioni non disturbate. I valori mostrano segni di
             alterazione derivanti  dall'attività umana e sono
SUFFICIENTE  sensibilmente più disturbati che nella condizione di
             "buono stato".
             La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di
             sintesi, é in concentrazioni da non comportare effetti
             a breve e lungo termine sulle comunità biologiche
             associate al corpo idrico di riferimento.
-------------------------------------------------------------------
             Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli
             elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico
             superficiale, e le comunità biologiche interessate si
             discostano sostanzialmente da quelle di norma
SCADENTE     associate al tipo di corpo idrico superficiale
             inalterato.
             La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di
             sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a
             medio e lungo termine sulle comunità biologiche
             associate al corpo idrico di riferimento.
-------------------------------------------------------------------
             I valori degli elementi di qualità biologica del tipo
             di corpo idrico superficiale presentano alterazioni
             gravi e mancano ampie porzioni delle comunità
             biologiche di norma associate al tipo di corpo idrico
             superficiale inalterato.
PESSIMO      La presenza di microinquinanti, di sintesi, e non di
             sintesi, è in concentrazioni da gravi effetti a breve
             e lungo termine sulle comunità biologiche associate al
             corpo idrico di riferimento.
-------------------------------------------------------------------

2.1.3.1 Corpi idrici di riferimento

Il   corpo  idrico  di  riferimento  e'  quello  con  caratteristiche
biologiche,  idromorfologiche, e fisico-chimiche, tipiche di un corpo
idrico relativamente immune da impatti antropici.

I corpi idrici di riferimento sono individuati, anche in via teorica,
in ogni bacino idrografico, dalle autorita' di bacino o dalle Regioni
per i bacini di competenza.

Per  quanto  riguarda  i  corsi  d'acqua naturali ed i laghi dovranno
essere   individuati  almeno  un  corpo  idrico  di  riferimento  per
l'ecotipo montano ed uno per l'ecotipo di pianura. Tale ecotipo serve
a  definire  le  condizioni  di  riferimento  per lo stato ambientale
"Elevato"  e  per riformulare i limiti indicati nel presente allegato
per  i  parametri  chimici,  fisici  ed  idromorfologici  relativi ai
diversi stati di qualita' ambientale.

                    2.2 CORPI IDRICI SOTTERRANEI

Lo  stato  di  qualita'  ambientale  dei  corpi idrici sotterranei e'
definito  sulla  base dello stato quantitativo e dello stato chimico:
tale  classificazione  deve essere riferita ad ogni singolo acquifero
individuato.

Per  la classificazione quantitativa e chimica bisogna riferirsi alle
indicazioni riportate ai punti 4.4.1 e 4.4.2.

2.2.1 STATO AMBIENTALE

Per   le   acque  sotterranee  sono  definiti  5  stati  di  qualita'
ambientale, come riportato nella tabella 3.

Tabella   3  -  Definizioni  dello  stato  ambientale  per  le  acque
sotterranee.


==================================================================
ELEVATO      Impatto antropico nullo o trascurabile sulla qualità
             e quantità della risorsa, con l'eccezione di quanto
             previsto nello stato naturale particolare;
------------------------------------------------------------------
BUONO        Impatto antropico ridotto sulla qualità e/o quantità
             della risorsa;
------------------------------------------------------------------
SUFFICIENTE  Impatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti
             significativi sulla qualità tali da richiedere azioni
             mirate ad evitarne il peggioramento;
------------------------------------------------------------------
SCADENTE     Impatto antropico rilevante sulla qualità e/o quantità
             della risorsa con necessità di specifiche azioni di
             risanamento;
------------------------------------------------------------------
NATURALE     Caratteristiche qualitative e/o quantitative che pur
PARTICOLARE  non presentando un significativo impatto antropico,
             presentano limitazioni d'uso della risorsa per la
             presenza naturale di particolari specie chimiche o per
             il basso potenziale quantitativo.
------------------------------------------------------------------

        3 MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE: ACQUE SUPERFICIALI

                 3.1 ORGANIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO

Il  monitoraggio  si articola in una fase conoscitiva iniziale che ha
come   scopo   la  prima  classificazione  dello  stato  di  qualita'
ambientale  dei  corpi  idrici  ed  in una fase a regime in cui viene
effettuato  un  monitoraggio  volto  a  verificare  il raggiungimento
ovvero  il  mantenimento  dell'obiettivo  di  qualita' "buono" di cui
all'articolo 4.

3.1.1 FASE CONOSCITIVA

La  fase  conoscitiva  iniziale  ha  la  durata di 24 mesi ed ha come
finalita' la classificazione dello stato di qualita' di ciascun corpo
idrico;   in  base  ad  esso  le  autorita'  competenti  definiscono,
nell'ambito  del  piano  di  tutela,  le  misure  necessarie  per  il
raggiungimento   o   il   mantenimento   dell'obiettivo  di  qualita'
ambientale.

La  fase  conoscitiva  iniziale,  ha altresi' lo scopo di raccogliere
tutte  le  informazioni  necessarie  alla  valutazione  di  ulteriori
strumenti  di  valutazione  utili  alla  valutazione  degli  elementi
biologici  e  idromorfologici  utili a definire piu' compiutamente lo
stato  ecologico  dei corpi idrici superficiali, nonche' per valutare
le  informazioni  relative alla contaminazione da microinquinanti dei
sedimenti  e  del  biota, in particolare per quanto riguarda le acque
costiere e le acque di transizione ed i laghi.

Le  informazioni  pregresse  non  precedenti  il 1997, possono essere
utilizzate  -  se  compatibili  con  quelle  richieste  nel  presente
allegato  -  in  sostituzione  o  integrazione delle analisi previste
nella  fase  iniziale del monitoraggio per l'attribuzione dello stato
di  qualita'.  Se  da tali informazioni pregresse emerge uno stato di
qualita'  ambientale  "buono"  o  "elevato"  vale  quanto  detto  nel
successivo  punto 3.1.2 in relazione alla frequenza del campionamento
e al numero delle stazioni.

3.1.2 FASE A REGIME

Se  i corpi idrici hanno raggiunto l'obiettivo "Buono" o "Elevato" il
monitoraggio  puo'  essere  ridotto  ai  soli  parametri riportati in
tabella  4,  per  i  corsi d'acqua, in tabella 10, per i laghi, ed in
tabella  13,  per  le  acque  marino  costiere  e  per  le  acque  di
transizione.  L'autorita'  competente,  in relazione allo stato delle
acque  superficiali, puo' variare la frequenza dei campionamenti e il
numero delle stazioni della rete di rilevamento.

Le   autorita'   competenti   armonizzano   e  ricercano  la  miglior
integrazione  possibile  tra le diverse iniziative di controllo delle
acque  (monitoraggio  per  la balneazione, per la produzione di acqua
potabile,  per  la  vita dei pesci, ed altri), al fine di ottimizzare
l'impiego di risorse umane e finanziarie.

Deve  inoltre essere predisposto, presso ogni ARPA, o comunque presso
ogni  regione  in  attesa  che venga costituita l'ARPA, un sistema di
pronto  intervento  in  grado  di  monitorare gli effetti ed indagare
sulle  cause  di  fenomeni  acuti  di inquinamento causati da episodi
accidentali o dolosi.

                          3.2 CORSI D'ACQUA

3.2.1 INDICATORI DI QUALITA' E ANALISI DA EFFETTUARE

Ai  fini della prima classificazione della qualita' dei corsi d'acqua
vanno  eseguite  determinazioni  sulla  matrice  acquosa e sul biota;
qualora ne ricorra la necessita', cosi' come indicato successivamente
nei  punti  relativi agli specifici corpi idrici, tali determinazioni
possono  essere  integrate  da  indagini  sui  sedimenti e da test di
tossicita'.

Le  determinazioni  necessarie per il sistema di classificazione sono
condotte  sui  campioni  e  con  le  frequenze indicate nella sezione
3.2.2.

3.2.1.1 Acque

Le  determinazioni  sulla  matrice  acquosa  riguardano due gruppi di
parametri, quelli di base e quelli addizionali.

I  parametri di base, riportati in tabella 4, riflettono le pressioni
antropiche  tramite  la  misura  del  carico  organico,  del bilancio
dell'ossigeno,  dell'acidita',  del  grado  di salinita' e del carico
microbiologico  nonche'  le caratteristiche idrologiche del trasporto
solido.  I  parametri  definiti  macrodescrittori  e indicati con (o)
nella  tabella  4  vengono  utilizzati  la classificazione; gli altri
parametri   servono   a  fornire  informazioni  di  supporto  per  la
interpretazione delle caratteristiche di qualita' e di vulnerabilita'
del sistema nonche' per la valutazione dei carichi trasportati.

La determinazione dei parametri di base e' obbligatoria.

I  parametri addizionali sono relativi ai microinquinanti organici ed
inorganici;   quelli   di  piu'  ampio  significato  ambientale  sono
riportati nella tabella 1.

La  selezione dei parametri da esaminare e' effettuata dall'autorita'
competente  caso  per  caso, in relazione alle criticita' conseguenti
agli usi del territorio.

Le analisi dei parametri addizionali vanno effettuate ove l'Autorita'
competente lo ritenga necessario e comunque nel caso in cui:

- a  seguito  delle  attivita'  delle  indagini  conoscitive  di  cui
  all'allegato  3  si  individuino  sorgenti  puntuali e diffuse o si
  abbiano  informazioni  pregresse  e  attuali su sorgenti puntuali e
  diffuse  che  apportino  una  o  piu' specie di tali inquinanti nel
  corpo idrico;
- dati  recenti  dimostrino  livelli contaminazione, da parte di tali
  sostanza,  delle  acque  e  del  biota  o segni di incremento delle
  stesse nei sedimenti.
            ----> vedere tabella a pag. 47 del S.O. <----


3.1.1.2 Biota

Le determinazioni sul biota riguardano due gruppi di analisi:

Analisi  di  base:  gli impatti antropici sulle comunita' animali dei
corsi  d'acqua  vengono  valutati  attraverso l'Indice Biotico Esteso
(I.B.E.).  Tale  analisi va eseguita obbligatoriamente con le cadenze
indicate al punto 3.2.2.2..

Analisi  supplementari:  non  obbligatorie,  da  eseguire  a giudizio
dell'autorita'  che  effettua  il  monitoraggio, per una analisi piu'
approfondita  delle  cause  di  degrado  del corpo idrico. A tal fine
possono   essere   effettuati   saggi   biologici   finalizzati  alla
evidenziazione  di effetti a breve o lungo termine. Tra questi in via
prioritaria si segnalano:

- test  di  tossicita'  su  campioni  acquosi  concentrati su Daphnia
  magna;
- test   di   mutagenicita'   e   teratogenesi  su  campioni  acquosi
  concentrati;
- test di crescita algale;
- test su campioni acquosi concentrati con batteri bioluminescenti;

In aggiunta si segnala l'opportunita' di effettuare determinazioni di
accumulo  di  contaminanti  prioritari  (PCB,  DDT  e  Cd) su tessuti
muscolari di specie ittiche residenti o su organismi macrobentonici.

3.2.1.3 Sedimenti

Le   analisi   sui   sedimenti  sono  da  considerarsi  come  analisi
supplementari  eseguite  per avere, se necessario, ulteriori elementi
conoscitivi  utili a determinare le cause di degrado ambientale di un
corso d'acqua.

Le autorita' preposte al monitoraggio devono, nel caso, selezionare i
parametri  da  ricercare, prioritariamente tra quelli riportati nella
tabella  5  e,  se  necessario,  includerne  altri,  considerando  le
condizioni  geografiche  ed  idromorfologiche  del  corso  d'acqua, i
fattori di pressione antropica cui e' sottoposto e la tipologia degli
scarichi immessi.

Le  determinazioni  sui  sedimenti  vanno  fatte  in  particolare per
ricercare  quegli inquinanti che presentano una maggior affinita' con
i sedimenti rispetto che alla matrice acquosa.

Qualora   sia   necessaria   un'analisi  piu'  approfondita  volta  a
evidenziare gli effetti tossici a breve o a lungo termine si potranno
effettuare  dei saggi biologici sui sedimenti. Gli approcci possibili
sono molteplici e riconducibili a tre soluzioni fondamentali:

- saggi su estratti di sedimento
- saggi sul sedimento in toto
- saggi su acqua interstiziale

Ogni soluzione offre informazioni peculiari e pertanto l'applicazione
congiunta  di  piu'  tipi di saggio spesso garantisce le informazioni
volute.  Possono  essere utilizzati organismi acquatici, sia in saggi
acuti che (sub)cronici. In via prioritaria si segnalano: Oncorhynchus
mykiss,  Daphnia  magna,  Cenodaphnia  dubia, Chironomus tentans e C.
riparius, Selenastrum capricornutum e batteri luminescenti.

Tabella 5 Microinquinanti e sostanze pericolose di prima priorita' da
ricercare nei sedimenti


=================================================================
Inorganici e Metalli        Organici (1)
Arsenico                    Policlorobifenili (PCB)
Cadmio                      Diossine (TCDD)
Zinco                       Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
Cromo totale                Pesticidi organoclorurati
Mercurio
Nichel
Piombo
Rame
-----------------------------------------------------------------

3.2.2 CAMPIONAMENTO

3.2.2.1 Criteri per la scelta delle stazioni di prelievo

Per  ogni  corso  d'acqua naturale viene definito un numero minimo di
stazioni  di  prelievo,  come indicato nella seguente tabella 6; tale
numero  e'  in  funzione  della  tipologia  del corso d'acqua e della
superficie del bacino imbrifero.

Le Autorita' competenti possono aumentare il numero delle stazioni in
presenza  di particolari valori naturalistici e/o paesaggistici o per
particolari  utilizzazioni  in  atto  o in tutte le situazioni in cui
questo sia ritenuto necessario.

Tabella 6 - Numero stazioni nei corsi d'acqua naturali


=================================================================
Area del bacino (kmq)    Numero stazioni


                         Corsi d'acqua         Corsi d'acqua
                         di 1° ordine          di 2° ordine
                                               o superiore
=================================================================
    200-400               1
    401-1000              2                     1
   1001-5000              3                     2
   5001-10.000            5                     4
 10.001-25.000            6                     -
 25.001-50.000            8                     -
>50.001                   10                    -
-----------------------------------------------------------------

Le  stazioni  di  prelievo sui corsi d'acqua sono in linea di massima
distribuite  lungo  l'intera  asta  del  corso d'acqua, tenendo conto
della presenza degli insediamenti urbani, degli impianti produttivi e
degli apporti provenienti dagli affluenti.
I punti di campionamento sono fissati a una distanza dalle immissioni
sufficiente  ad  avere  la garanzia del rimescolamento delle acque al
fine  di  valutare la qualita' del corpo recettore e non quella degli
apporti.
In ogni caso deve essere posta una stazione di prelievo nella sezione
di  chiusura di ogni corpo idrico significativo. La misura di portata
puo'  essere  effettuata in modo puntuale in corrispondenza del punto
di  campionamento  e contestualmente allo stesso o desunta dai valori
di portata rilevati in continuo presso stazioni fisse.

(1) Si consiglia la determinazione dei seguenti inquinanti organici:

Idrocarburi  Policiclici  Aromatici prioritari: Naftalene, Acenaftene
Fenantrene*,      Fluorantene,     Benz(a)antracene**,     Crisene**,
Benzo(b)fluorantene,     Benzo(k)fluorantene**,     Benzo(a)pirene**,
Dibenzo(a,h)antracene,   Benzo(g,h,i)perilene*,   Antracene,   Pirene
Indeno(1,2,3,c,d)pirene*,   Acenaftilene,  Fluorene.  (*)  indica  le
molecole  con  presunta  attivita' cancerogena, (**) quelle che hanno
attivita' cancerogena.

Composti  organoclorurati  prioritari: DDT e analoghi (DD's); Isomeri
dell'Esaclorocicloesano  (HCH's); Drin's; Esaclorobenzene, PCB (i PCB
piu'  rilevanti sotto il profilo ambientale consigliati anche in sede
internazionale  (EPA,  UNEP)sono:  PCB's; PCB 52, PCB 77, PCB 81, PCB
128, PCB 138, PCB 153, PCB 169).

Per  quanto riguarda l'analisi dei sedimenti i punti di campionamento
sono  individuati  prioritariamente  in corrispondenza delle stazioni
definite   per   l'analisi   delle   acque,  compatibilmente  con  le
caratteristiche granulometriche del substrato di fondo.

3.2.2.2 Frequenza dei campionamenti

Fase iniziale del monitoraggio

Acque:

La  misura  dei parametri chimici, fisici microbiologici e idrologici
di  base  e  di  quelli  relativi  ai  parametri  addizionali, quando
necessari,   deve   essere   eseguita  una  volta  al  mese  fino  al
raggiungimento dell'obiettivo di qualita'.

Sedimenti:

Una volta all'anno, durante i periodi di magra (e comunque lontano da
eventi   di   piena),   ovvero  durante  i  periodi  favorevoli  alla
deposizione del materiale sospeso.

Biota: l'I.B.E. va misurato stagionalmente (4 volte all'anno);

I   test  biologici  addizionali  e  quelli  di  bioaccumulo,  quando
richiesti,  vanno  eseguiti nei periodi di maggiore criticita' per il
sistema

Fase a regime

La   frequenza  di  campionamento  si  mantiene  inalterata  fino  al
raggiungimento   dell'obiettivo   di   qualita'   ambientale  di  cui
all'articolo   4.   Raggiunto   tale   obiettivo,   la  frequenza  di
campionamento  puo'  essere  ridotta dall'autorita' competente ma non
deve  comunque  essere  inferiore  a  quattro  volte  all'anno  per i
parametri  di  base  di  cui  alla  tabella  4  e inferiore a due per
l'I.B.E..  Per  la  misura  di portata deve essere garantito per ogni
stazione  idrometrica un numero annuo di determinazioni sufficiente a
mantenere aggiornata la scala di deflusso.

3.2.3 CLASSIFICAZIONE

La   classificazione   dello   stato  ecologico  (tabella  8),  viene
effettuata incrociando il dato risultante dai macrodescrittori con il
risultato  dell'I.B.E., attribuendo alla sezione in esame o al tratto
da essa rappresentato il risultato peggiore tra quelli derivati dalle
valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori.

Per  la  valutazione del risultato dell'I.B.E. si considera il valore
medio  ottenuto  dalle  analisi eseguite durante il periodo di misura
per  la  classificazione.  Per il calcolo della media, considerata la
possibilita'  di  classi  intermedie  (es.  8/9  o  9/8), si segue il
seguente procedimento:

- per  la  classe 10/9 si attribuisce il valore 9,6 , per quella 9/10
  il  valore  9,4  per  9/8 il valore 8,6 , per 8/9 il valore 8,4 , e
  cosi' per le altre classi.
- per  ritrasformare  in  valori  di I.B.E. la media si procedera' in
  modo  contrario  avendo  cura di assegnare la classe piu' bassa nel
  caso di frazione di 0,5: esempio 8,5= 8/9, 6,5=6/7 ecc..

Il  livello di qualita' relativa ai macrodescrittori viene attribuito
utilizzando  la  tabella  7  e  seguendo  il  procedimento di seguito
descritto:
- sull'insieme dei risultati ottenuti durante la fase di monitoraggio
  bisogna  calcolare,  per ciascuno dei parametri contemplati, il 75o
  percentile  (per  quanto riguarda il primo indicatore il valore del
  75o  percentile va riferito al valore assoluto della differenza dal
  100%);
- si  individua  la  colonna  in  cui  ricade  il risultato ottenuto,
  individuando  cosi'  il  livello  di  inquinamento  da attribuire a
  ciascun parametro e, conseguentemente, il suo punteggio;
- si  ripete  tale  operazione di calcolo per ciascun parametro della
  tabella e quindi si sommano tutti i punteggi ottenuti;
- si    individua   il   livello   di   inquinamento   espresso   dai
  macrodescrittori  in  base  all'intervallo  in cui ricade il valore
  della  somma  dei  livelli  ottenuti  dai  diversi  parametri, come
  indicato nell'ultima riga della tabella 7.

Ai fini della classificazione devono essere disponibili almeno il 75%
dei risultati delle misure eseguibili nel periodo considerato.

Lo  stesso parametro statistico del 75o percentile viene usato per la
eventuale valutazione dello stato di qualita' chimica concernente gli
inquinanti chimici indicati in tabella 1.
            ----> vedere tabella a pag. 51 del S.O. <----


Tabella  8  -  Stato  ecologico  dei  corsi  d'acqua (si consideri il
risultato peggiore tra I.B.E. e macrodescrittori)


------------------------------------------------------------------
                 CLASSE 1   CLASSE 2   CLASSE 3  CLASSE 4  CLASSE 5
------------------------------------------------------------------
I.B.E.          >o=10       8-9        6-7       4-5       1,2,3
LIVELLO DI        480-560   240-475    120-235    60-115      <60
INQUINAMENTO
MACRODESCRITTORI
------------------------------------------------------------------

3.2.4 ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITA' AMBIENTALE

Al fine della attribuzione dello stato ambientale del corso d'acqua i
dati  relativi  allo  stato  ecologico andranno rapportati con i dati
relativi  alla  presenza degli inquinanti chimici indicati in tabella
1, secondo lo schema riportato alla Tabella 9:

Tabella 9 - Stato ambientale dei corsi d'acqua


=================================================================
Stato Ecologico  Classe 1  Classe 2  Classe 3  Classe 4  Classe 5
=================================================================
Concentrazione
inquinanti di cui
alla Tabella 1
--------------------------------------------------------------------
 Valore Soglia     SCADENTE  SCADENTE  SCADENTE  SCADENTE  PESSIMO
--------------------------------------------------------------------

Se  lo  stato  ambientale  da attribuire alla sezione di corpo idrico
risulta  inferiore  a  "Buono", devono essere effettuati accertamenti
successivi  finalizzati  alla  individuazione delle cause del degrado
alla definizione delle azioni di risanamento.

Tali  accertamenti, soprattutto se il risultato derivante dall'I.B.E.
e'  significativamente  peggiore  della classificazione derivante dai
dati  dei  macrodescrittori  e degli eventuali parametri addizionali,
devono includere analisi supplementari volte a verificare la presenza
di sostanze pericolose non ricercate in precedenza ovvero l'esistenza
di  eventuali  effetti di tipo tossico su organismi acquatici, ovvero
di fenomeni di accumulo di contaminanti nei sedimenti e nel biota.

L'eventuale  evidenziazione  di  situazioni  di  tossicita'  per  gli
organismi testati e/o evidenze di bioaccumulo sugli stessi portano ad
attribuire lo stato ambientale scadente.

                              3.3 LAGHI

3.3.1 INDICATORI DI QUALITA' E ANALISI DA EFFETTUARE

La definizione dello stato di qualita' ambientale dei laghi e' basata
sulle analisi effettuate sulla matrice acquosa

Qualora  ne  ricorra la necessita', come di seguito specificato, tali
analisi  vanno integrate con determinazioni sui sedimenti e sul biota
ovvero da saggi biologici a medio e lungo termine.

Tutte  le  determinazioni  necessarie  per la classificazione debbono
essere  condotte  sulle  stazioni  e  con le frequenze indicate nella
sezione 3.3.2

3.3.1.1 Acque

Le  determinazioni  sulla  matrice  acquosa  riguardano due gruppi di
parametri, quelli di base e quelli addizionali.

I  parametri  di  base sono riportati in tabella 10. Alcuni di questi
sono   relativi   allo   stato  trofico  e  sono  utilizzati  per  la
classificazione, altri servono a fornire informazioni di supporto per
l'interpretazione dei fenomeni di alterazione.

La determinazione dei parametri di base e' obbligatoria.

I  parametri addizionali sono relativi ai microinquinanti organici ed
inorganici;   quelli   di  piu'  ampio  significato  ambientale  sono
riportati nella tabella 1.

La  selezione dei parametri da esaminare e' effettuata dall'autorita'
competente  caso  per  caso, in relazione alle criticita' conseguenti
agli usi del territorio.

Le  analisi  dei  parametri addizionali ove l'Autorita' competente lo
ritenga necessario e comunque nel caso in cui:

-  a  seguito  delle  attivita'  delle  indagini  conoscitive  di cui
all'allegato  3  si  individuino  sorgenti  puntuali  e  diffuse o si
abbiano  informazioni  pregresse  e  attuali  su  sorgenti puntuali e
diffuse  che apportino una o piu' specie di tali inquinanti nel corpo
idrico;

-  dati  recenti  dimostrino livelli contaminazione, da parte di tali
sostanza,  delle acque e del biota o segni di incremento delle stesse
nei sedimenti.
            ----> vedere tabella a pag. 52 del S.O. <----


3.3.1.2 Sedimenti

Valgono   per   i   sedimenti  le  stesse  indicazioni  e  le  stesse
considerazioni svolte per le acque correnti al punto 3.2.1.3.

3.3.1.3 Biota

Per  quanto  riguarda  il  biota,  in  attesa  di  nuove  indicazioni
predisposte  come  indicato  al  precedente  punto  2.1.2, valgono le
stesse indicazioni e le stesse considerazioni svolte al punto 3.2.1.2
per le analisi supplementari nei corsi d'acqua.

3.3.2 CAMPIONAMENTO

3.3.2.1 Criteri per la scelta delle stazioni di Prelievo

Corpi  d'acqua  di  superficie  inferiore a 80 kmq: un'unica stazione
fissata nel punto di massima profondita'.

Corpi d'acqua di superficie maggiore di 80 kmq o di forma irregolare:
il  numero delle stazioni va individuato caso per caso, tenendo conto
delle  zone  di  maggior  interesse  (rami  ciechi,  grandi baie poco
profonde, fosse isolate).

I campioni di acqua vanno prelevati lungo la colonna, con le seguenti
modalita':

-  i  laghi con profondita' fino a 5 metri: un campione in superficie
ed uno sul fondo;
-  laghi con profondita' fino ai 50 m: un campione in superficie, uno
a meta' della colonna d'acqua ed uno sul fondo;
-  laghi con profondita' superiore a 50 m: un campione in superficie,
a 25 m, a 50 m, a 100 m, a multipli di 100 m e uno sul fondo;
-  laghi  che  per  peculiarita'  ambientali o situazioni di influsso
antropico  necessitino di un maggior dettaglio per la colonna d'acqua
superiore: un campione in superficie, a 5 m, a 10 m, a 20 m, a 50 n a
100 m, a multipli di 100 m e uno sul fondo.

La  misura della clorofilla va eseguita su campioni d'acqua prelevati
nella sola zona fotica.

3.3.2.2 Frequenza dei campionamenti

I  campionamenti  devono  essere effettuati semestralmente, una volta
nel  periodo  di  massimo  rimescolamento ed una in quello di massima
stratificazione.

3.3.3 CLASSIFICAZIONE

Al  fine di una prima classificazione dello stato ecologico dei laghi
viene valutato lo stato trofico cosi' come indicato in tabella 11. La
classe  da attribuire e' quello che emerge dal risultato peggiore tra
i quattro parametri indicati.
            ----> vedere tabella a pag. 53 del S.O. <----


Per  la valutazione dei parametri relativi agli inquinanti chimici di
cui  alla  tabella  1  si  considera  la  media  aritmetica  dei dati
disponibili nel periodo di misura.

Al  fine  della  attribuzione dello stato ambientale, i dati relativi
allo   stato  ecologico  andranno  confermati  dagli  eventuali  dati
relativi  alla  presenza  degli  inquinanti  chimici  della tabella 1
secondo quanto indicato nello schema riportato in Tabella 12.
            ----> vedere tabella a pag. 54 del S.O. <----


Nel  caso  in  cui  alla sezione di corpo idrico venga attribuita uno
stato   ambientale  inferiore  a  "Buono"  devono  essere  effettuati
accertamenti  successivi  finalizzati alla individuazione delle cause
del degrado e alla definizione delle azioni di risanamento.

Tali  accertamenti,  soprattutto  se  dagli  elementi  conoscitivi in
possesso  dell'autorita'  non  si evidenziano scarichi potenzialmente
contenti  le  sostanze  indicate  in  tabella  1 e quelle indicate in
tabella  5, devono includere analisi supplementari volte a verificare
la  presenza  di  sostanze  pericolose  non ricercate in precedenza e
l'esistenza  di  eventuali  effetti  di  tipo  tossico  su  organismi
acquatici,  ed  infine  di  fenomeni  di accumulo di contaminanti nei
sedimenti e nel biota.

L'eventuale  evidenziazione  di  situazione  di  tossicita'  per  gli
organismi testati e/o evidenze di bioaccumulo sugli stessi portano ad
attribuire lo stato ambientale "Scadente".

                      3.4 ACQUE MARINE COSTIERE

3.4.1 INDICATORI DI QUALITA' E ANALISI DA EFFETTUARE

Per  la  prima  classificazione  della  qualita'  delle  acque marine
costiere vanno eseguite determinazioni sulla matrice acqua.

Al fine di ottenere elementi di valutazione che concorrano a definire
il  giudizio  di  qualita' alle indagini di base sulle acque andranno
associate indagini sui sedimenti e sul biota.

Le  determinazioni  necessarie  per  il  sistema  di  classificazione
debbono  essere  condotte  secondo  le  indicazioni  riportate  nella
sezione 3.4.2.

Il  monitoraggio del biota e dei sedimenti deve essere effettuato per
rilevare  specifiche  fonti  di  contaminazione e per indicazioni sui
livelli   di   "compromissione"  del  tratto  di  costa  considerato.
L'autorita' competente, ove necessario, integra i parametri riportati
nelle  specifiche  tabelle  possono  essere  integrati,  con indagini
"addizionali"  ovvero  provvede a sostituirli con altri che risultino
essere   piu'   significativi   rispetto   alle   specifiche  realta'
territoriali,  in funzione delle caratteristiche del bacino afferente
e/o   dei   diversi  usi  della  fascia  costiera,  cosi'  da  mirare
attentamente le analisi ambientali.

L'eventuale  incremento giudicato significativo, tra una analisi e le
successive, della concentrazione degli inquinanti nei sedimenti e nel
biota deve comportare l'approfondimento delle iniziative di controllo
sugli  apporti  (insediamenti  costieri  civili  e produttivi, bacini
idrografici  affluenti).  Tali  controlli  devono riferirsi, in prima
approssimazione, alla valutazione dei carichi inquinanti:

-  veicolati  al  mare  da corsi d'acqua da scarichi diretti di acque
reflue e da emissioni atmosferiche;
-  contenuti in materiali solidi utilizzati in opere a mare (dragaggi
ripascimenti, barriere artificiali, ecc.).

Inoltre,  dovranno  essere  presi  in  considerazioni le modalita' di
dispersione  in  mare  degli inquinanti, il bilancio depurativo della
fascia  costiera  e  quant'altro  possa  essere  significativo per la
caratterizzazione  dei  fenomeni  di  alterazione  delle acque marine
costiere.

La  frequenza  dei  campionamenti  delle  acque,  dei sedimenti e del
biota,  indicata  negli  specifici  paragrafi,  puo'  essere  variata
qualora le Autorita' competenti lo ritengano necessario.

3.4.1.1 Acque

I  parametri  da analizzare nelle acque sono quelli di base riportati
nella  tabella  13; i parametri definiti macrodescrittori ed indicati
con  (o)  nella stessa tabella sono utilizzati per la classificazione
di  cui  alla tabella 17. Gli altri parametri forniscono informazioni
di  supporto per la interpretazione delle caratteristiche di qualita'
e  vulnerabilita'  dell'ambiente  marino  analizzato  nonche'  per la
valutazione dei carichi trasportati.

Per temperatura, salinita' e ossigeno disciolto dovra' essere fornito
il profilo verticale su tutta la colonna d'acqua.

Qualora  si  ritenga necessaria un'analisi piu' approfondita volta ad
evidenziare  gli  effetti tossici a breve o lungo termine , ovvero si
ritenga  opportuno  integrare il dato chimico nella valutazione della
qualita'  delle acque, si potranno condurre saggi biologici a breve o
lungo  termine,  su  specie selezionate appartenenti a diversi gruppi
tassonomici, in particolare su specie autoctone o quelle per le quali
esistano dei protocolli standardizzati.
            ----> vedere tabella a pag. 55 del S.O. <----


3.4.1.2 Biota

Per  la  caratterizzazione dello stato degli ecosistemi marini, anche
ai  fini  della  formulazione  del  giudizio di qualita' ecologica ed
ambientale  delle  acque  marine  costiere,  dovranno essere eseguite
indagini  sulle  biocenosi  di maggior pregio ambientale (praterie di
fanerogame, coralligeno, etc.) e su altri bioindicatori.

Allo scopo di individuare particolari situazioni di criticita' dovute
alla  presenza  di  sostanze  chimiche  pericolose presenti in tracce
nelle acque e di concorrere alla definizione del giudizio di qualita'
chimica  sul  biota  dovranno  essere eseguite analisi di accumulo di
metalli  pesanti  e  composti  organici,  indicati in tabella 14, nei
mitili (Mytilus galloprovincialis) stabulati.

Le  Regioni  possono integrare i parametri indicati in tabella 14, in
funzione  delle esigenze di approfondimento delle conoscenze rispetto
a specifiche situazioni locali.

Tabella 14 - Determinazione da eseguire nei mitili


-----------------------------------------------------------------
Metalli pesanti bioaccumulabili
-----------------------------------------------------------------
Idrocarburi Policiclici Aromatici - IPA (*).
-----------------------------------------------------------------
Composti organoclorurati (PCB o pesticidi) (*)
-----------------------------------------------------------------
(*) Si consiglia la determinazione dei seguenti inquinanti organici:

Idrocarburi  Policiclici Aromatici prioritari: Naftalene, Acenaftene,
Fenantrene(*),     Fluorantene,     Benz(a)antracene**,    Crisene**,
Benzo(b)fluorantene,      Benzo(k)fluorantene**,     Benzo(a)pirene**
Dibenzo(a,h,)antracene,   Benzo(g,h,i)perilene*,   Antracene,  Pirene
Indeno(1,2,3,c,d,)pirene*,   Acenaftilene,   Fluorene.(*)  indica  le
molecole  con  presunta  attivita' cancerogena, (**) quelle che hanno
attivita' cancerogene.

Composti  organoclorurati  prioritari: DDT e analoghi (DD's); Isomeri
dell'Esaclorobenzene  (HCH's);  Drin's;  Esaclorobenzene,  PCB (i PCB
piu'  rilevanti sotto il profilo ambientale consigliati anche in sede
internazionale  (EPA,  UNEP) sono: PCB's; PCB 52, PCB 77, PCB 81, PCB
129, PCB 138, PCB 153, PCB 169).

3.4.1.3 Sedimenti

Le  determinazioni  sui sedimenti riguardano tipi di indagini di base
ed  addizionali.  Sono  considerate  di  base e quindi prioritarie le
analisi dei parametri indicati nella tabella 15.

Qualora   le   autorita'   ritengano   necessaria   un  analisi  piu'
approfondita  volta  a  evidenziare  gli  effetti tossici a breve o a
lungo  termine,  ovvero ritengano opportuno integrare il dato chimico
nella  valutazione  della  qualita'  del  sedimento,  potranno essere
effettuate  indagini  addizionali,  quali saggi biologici condotti su
specie   selezionate   appartenenti  a  diversi  gruppi  tassonomici,
privilegiando  le specie autoctone o quelle per le quali esistano dei
protocolli standardizzati.

Tabella 15- Determinazione da eseguire nei sedimenti


-----------------------------------------------------------------
Analisi granulometrica per la           Carbonio Organico
determinazione delle principali
classi granulometriche (ghiaie;
sabbie; limi; argille)
-----------------------------------------------------------------
Idrocarburi Policiclici Aromatici       Composti organoclorurati
- IPA - (vedi nota (*) Tabella 14)      (PCB e pesticidi) (vedi
                                        nota (*) Tabella 14)
-----------------------------------------------------------------
Metalli pesanti bioaccumulabili         Composti organostannici #
-----------------------------------------------------------------
Saggi biologici
-----------------------------------------------------------------

#  Lo screening dei composti organostannici puo' essere limitato alle
aree in prossimita' di porti.
3.4.2 CAMPIONAMENTO

3.4.2.1 Criteri per la scelta delle stazioni di prelievo

Le  Autorita'  competenti  dovranno  elaborare ed attuare un piano di
campionamento  che,  sulla  base  delle  conoscenze  dell'uso e della
tipologia  del tratto di costa interessata, permetta di rappresentare
adeguatamente,  nello  stesso  tratto  di costa, le zone sottoposte a
fonti   di   immissione,  quali  porti,  canali  fiumi,  insediamenti
costieri,  e  le  zone scarsamente sottoposte, a pressioni antropiche
(corpo idrico di riferimento).

In  ogni  caso,  la  strategia  di  campionamento dovra' garantire un
idoneo  livello  conoscitivo, propedeutico alla definizione dei piani
di  risanamento  o  di tutela e comunque seguire i criteri di seguito
riportati.

Acque

Ai  fini del campionamento vengono identificate tre diverse tipologie
di   fondale,   per   ciascuna   delle   quali   viene  stabilito  il
posizionamento  di  tre  stazioni  di  prelievo per transetto; questi
vanno sempre posizionati ortogonalmente alla linea di costa.

Le tre tipologie di fondale sono:

-  Fondale alto e' quello che a 3000 m dalla costa ha una batimetrica
superiore a 50 m.
-  Fondale medio e' quello che a 200 m dalla costa ha una batimetrica
superiore a 5 m e a 3000 m dalla costa una batimetrica inferiore a 50
m.
-  Fondale basso e' quello che a 200 m dalla costa ha una batimetrica
inferiore ai 5 m.
- Il posizionamento delle stazioni e' fissato come segue:


==================================================================
ALTO FONDALE


   I Stazione             II Stazione              III Stazone


A 100 m da costa   In posizione intermedia       non oltre la
                   fra la 1° e la 3° stazione    batimetrica dei
                   la distanza tra dette         50 m
                   stazioni è maggiore a 1000
                   m. Se invece la distanza è
                   inferiore o uguale a 1000
                   m. i prelievi e le misure
                   vengono effettuati solo
                   nella 1° e nella 3° stazione
-----------------------------------------------------------------
MEDIO FONDALE:


   I stazione             II Stazione              III Stazione


200 m da costa     1000 m da costa               a 3000 m da costa
-----------------------------------------------------------------


BASSO FONDALE:


   I stazione             II Stazione              III Stazione


500 m da costa     1000 m da costa               a 3000 m da costa
-----------------------------------------------------------------

Sedimenti

Le  stazioni di prelievo devono essere fissate nella fascia costiera,
in  modo tale da rappresentare le diverse tipologie di immissione che
insistono  nell'area (eventuali apporti industriali o civili, apporti
fluviali,  attivita'  portuali), nonche' aree scarsamente soggette ad
apporti antropici (come corpo idrico di riferimento).

Dovranno essere considerate le porzioni superficiali di sedimento. La
definizione  dello  strato  da  considerare  potra' essere variato in
funzione  delle conoscenze sulle caratteristiche sedimentologiche, ed
in particolare dei tassi di sedimentazione, dell'area indagata.

Biota

Le  stazioni  di  campionamento dei mitili indicati al punto 3.4.1.2.
devono   essere  fissate  in  modo  tale  da  rappresentare  l'intera
"tipologia"  costiera  (eventuali  fonti  di immissione industriali o
civili,  apporti  fluviali,  attivita'  portuali, aree "indisturbate"
etc.)

Devono  inoltre  essere  identificate  stazioni  piu' rappresentative
delle  biocenosi  di  maggior pregio ambientale presenti nell'area in
studio  alfine della realizzazione di una cartografia biocenotica con
scala adeguata.

3.4.2.2 Frequenza dei campionamenti

Acque:  e'  prevista  una  frequenza  di campionamento stagionale per
tutti  i  parametri  descritti in tabella 13. E' prevista inoltre una
frequenza  di  campionamento  quindicinale  nel  periodo compreso fra
Giugno  e  Settembre  nelle  aree  interessate da fenomeni eutrofici,
quelle  cioe' in cui l'indice trofico (calcolato in base alla tabella
16  e 17) sia maggiore di 5 per l'Alto Adriatico dalla foce del fiume
Adige  al  confine  meridionale  del comune di Pesaro e di 4,5 per le
restanti   acque   marine  costiere  per  due  campionamenti  mensili
successivi.

Sedimenti:  e'  prevista  una  frequenza di campionamento annuale. Il
campionamento  dovra'  essere  effettuato sempre nello stesso periodo
dell'anno  e corrispondere al periodo di minor influenza degli eventi
meteo-marini (si consiglia il periodo estivo).

Biota:  e'  prevista  una  frequenza  semestrale  per  le  analisi di
bioaccumulo  (indicate in tabella 14); per l'esame delle biocenosi di
maggior  pregio  ambientale, anche al fine della realizzazione di una
cartografia   biocenotica  di  dettaglio,  e'  prevista  una  cadenza
triennale.

3.4.3 CLASSIFICAZIONE

3.4.3.1. Stato ambientale delle acque marine costiere

In  attesa  della  definizione  di  un  approccio  integrato  per  la
valutazione   dello   stato   di   qualita'   ambientale   la   prima
classificazione delle acque marine costiere viene condotta attraverso
l'applicazione  dell'indice  trofico riportato in tabella 16, tenendo
conto  di  ogni  elemento utile a definire il grado di allontanamento
dalla  naturalita' delle acque costiere. Tale classificazione trofica
sara' integrata dal giudizio emergente dalle indagini sul biota e sui
sedimenti  allorche' sara' disponibile il criterio di classificazione
dello  stato  ambientale  complessivo  che  dovra' essere definito ai
sensi del precedente punto 2.

Ai  fini  della  classificazione  dovra' essere considerato il valore
medio  dell'indice  trofico, derivato dai valori delle singole misure
durante  il  complessivo  periodo  di  indagine (24 mesi per la prima
classificazione e 12 mesi per le successive).
            ----> vedere tabella a pag. 58 del S.O. <----


I   risultati   derivanti  dall'applicazione  dell'indice  di  trofia
determineranno  l'attribuzione  dello  stato  ambientale  secondo  la
seguente  tabella  17,  valutato  anche  alla  luce  delle condizioni
indicate nella stessa tabella 17.

Tabella 17 - Classificazione delle acque marine costiere in base alla
scala trofica


=================================================================
  Indice      Stato ambientale           Condizioni
di trofia
=================================================================
2-4           Stato ELEVATO     Buona trasparenza delle acque


                                Assenza di anomale colorazioni
                                delle acque


                                Assenza di sottosaturazione di
                                ossigeno disciolto nelle acque
                                bentiche
-----------------------------------------------------------------
4-5           Stato BUONO       Occasionali intorbidimenti delle
                                acque


                                Occasionali anomale colorazioni
                                delle acque


                                Occasionali ipossie nelle acque
                                bentiche
-----------------------------------------------------------------
5-6           Stato MEDIOCRE    Scarsa la trasparenza delle acque


                                Anomale colmorazioni delle acque


                                Ipossie e occasionali anossie delle
                                acque bentiche


                                Stati di sofferenza a livello di
                                ecosistema bentonico
-----------------------------------------------------------------
6-8           Stato SCADENTE    Elevata torbidità delle acque


                                Diffuse e persistenti anomalie
                                nella colorazione delle acque


                                Diffuse e persistenti
                                ipossie/anossie nelle acque bentiche



                                Morie di organismi bentonici



                                Alterazione/semplificazione delle
                                comunità bentoniche


                                Danni economici nei settori del
                                turismo, pesca ed acquacoltura
-----------------------------------------------------------------

Ai  sensi  di  quanto  disposto  dall'articolo  5 del decreto, per il
tratto  costiero  compreso  fra  la foce del fiume Adige e il confine
meridionale  del comune di Pesaro viene considerato obiettivo-trofico
"intermedio",  da  raggiungere entro il 2008, un valore medio annuale
dell'indice trofico non superiore a 5.

L'eventuale  evidenziazione  di  situazione  di  tossicita'  per  gli
organismi  testati  e/o  evidenze  di  bioaccumulo  oltre alle soglie
previste  dalle  normative  esistenti  (allegato 2 sez C; norme sugli
alimenti,  e  altre  norme  sanitarie) portano ad attribuire lo stato
ambientale "Scadente".

                      3.5 ACQUE DI TRANSIZIONE

3.5.1 PREMESSA

Lo stato delle conoscenze e delle esperienze di studio riguardanti le
acque  di transizione non sono sufficienti per definire compiutamente
i  criteri  per  il  monitoraggio  e  per  l'attribuzione dello stato
ecologico in cui si trova il corpo idrico.

Le  indicazioni  che  seguono  sono  quindi  in  parte sperimentali e
propedeutiche ad una futura migliore definizione in base ai risultati
di una prima fase di monitoraggio e studio.

A tal riguardo vanno acquisite informazioni su:

1. area del bacino scolante e sue caratteristiche;
2. portata dei principali corsi d'acqua afferenti;
3. stima dei carichi di nutrienti afferenti (Azoto e Fosforo);
4. cartografia con isobate dell'area indagata;
5. caratteristiche morfologiche delle bocche delle aree lagunari;
6. presenza di dighe, barriere, canali lagunari, ecc.;
7. individuazione delle aree a minore ricambio.

In  assenza di consistenti interventi o di altri fattori influenzanti
le  caratteristiche  idromorfologiche  in  tali  aree,  le suindicate
informazioni conoscitive vanno aggiornate con cadenza quinquennale.

3.5.2 INDICATORI DI QUALITA' E ANALISI DA EFFETTUARE

In attesa della definizione dei criteri di cui al punto 2.1.2, per le
matrici  acqua  e  sedimenti  sono da monitorare i parametri indicati
nelle precedenti tabelle 13 e 15 relativi alle acque marine costiere.

Per  quanto riguarda il biota vanno eseguite, sui bivalvi indicati al
punto  3.4.1.2.  misure  di  accumulo  di  metalli  e  di  inquinanti
organici, indicati in tabella 14.

E'  inoltre  consigliabile  integrare  le  analisi  su  indicate  con
indagini  sul fitoplancton (lista tassonomica e densita'), macroalghe
e  fanerogame  (lista  tassonomica  ed abbondanza per mq, cartografia
della  massima  superficie  coperta  (solo per ambienti lagunari) ) e
macroinvertebrati bentonici (lista tassonomica e densita').

I  parametri  riportati  nelle  tabelle  possono  essere  integrati o
sostituiti  da  altri  che risultino piu' significativi rispetto alle
specifiche realta' territoriali.

3.5.3 CAMPIONAMENTO

3.5.3.1 Stazioni di prelievo

Il  campionamento della matrice acqua sara' effettuato su un reticolo
di stazioni rappresentativo del bacino in esame.

I  campionamenti  saranno  effettuati in superficie e riguarderanno i
parametri  indicati nella tabella 13. Per profondita' superiori a 1,5
metri,  la  determinazione  di  temperatura,  salinita'  ed  ossigeno
disciolto sara' condotta anche sul profilo verticale.

In  ogni  caso,  la  strategia  di  campionamemo  dovra' garantire un
livello  conoscitivo  propedeutico  alla  definizione  dei  piani  di
risanamento o di tutela.

Per  quanto  riguarda  il  biota  e  i sedimenti, le stazioni saranno
scelte   preferenzialmente  in  prossimita'  delle  stazioni  per  il
monitoraggio  delle acque, in modo da ottenere una caratterizzazione,
omogenea e rappresentativa dell'ambiente in studio.

3.5.3.2 Frequenza di campionamento

Per  quanto  riguarda  la matrice acque la frequenza di campionamento
sara'  mensile.  Nelle  zone soggette a situazioni distrofiche (crisi
anossiche,  fioriture algali abnormi, elevate biomasse di macroalghe)
la frequenza sara' quindicinale nel periodo giugno-settembre. In tali
situazioni  parte  delle  misure  riportate  in  tabella 13 (ossigeno
disciolto,  temperatura,  salinita')  potranno  essere  rilevate  con
strumentazione in automatico ed in continuo.

Per il biota la frequenza di campionamento sara' almeno semestrale.

Per  i  sedimenti e' prevista una frequenza di campionamento annuale.
Il campionamento dovra' essere effettuato sempre nello stesso periodo
dell'anno  e corrispondere al periodo di minor influenza degli eventi
meteorologici (si consiglia il periodo estivo).

3.5.4 CLASSIFICAZIONE

Per  la classificazione delle acque lagunari e gli stagni costieri si
valuta  il  numero  di  giorni  di  anossia/anno(valori dell'ossigeno
disciolto  nelle  acque  di  fondo compresi fra 0-1.0 mg/L), misurata
nelle  acque di fondo, che interessano oltre il 30 % della superficie
del  corpo  idrico  secondo  lo  schema riportato in tabella 18. Tale
risultato  integrato  con  i  risultati  delle  analisi  relative  ai
sedimenti ed al biota.

L'esito positivo dei saggi biologici sui sedimenti o l'indicazione di
un  incremento  statisticamente significativo delle concentrazioni di
inquinanti nei sedimenti, o dell'accumulo negli organismi, pregiudica
l'attribuzione  dello  stato sufficiente. In tal caso il corpo idrico
in questione va classificato nello stato scadente.

Tabella  18  -  Stato  ambientale delle acque lagunari e degli stagni
costieri


-----------------------------------------------------------------
                                   Stato       stato       stato
                                   BUONO    SUFFICIENTE   SCADENTE


Numero giorni di anossia/anno      10
coinvolgono oltre il 30%
della superficie del corpo
idrico
-----------------------------------------------------------------

                    3.6 CORPI IDRICI ARTIFICIALI

Ai  corpi  idrici  artificiali  si  applicano  gli stessi elementi di
qualita'  e  gli  stessi  criteri di misura applicati ai corpi idrici
superficiali   naturali   che  piu'  si  accostano  al  corpo  idrico
artificiale in questione.

Il  numero e la localizzazione dei punti di campionamento, nonche' la
frequenza  delle  misure  sono  definiti a cura delle Regioni e delle
province  autonome, tenendo conto della rilevanza del corpo idrico in
questione rispetto al reticolo idrografico locale.

Gli  obiettivi  ambientali  fissati  per  questi  corpi idrici devono
garantire  il  rispetto  degli  obiettivi  fissati per i corpi idrici
superficiali  naturali ad essi connessi. Per quanto riguarda lo stato
ecologico,  tendenzialmente,  devono  avere  un  livello  qualitativo
corrispondente  almeno  a  quello immediatamente piu' basso di quello
individuato per gli analoghi corpi idrici naturali.

Per  quanto  riguarda  lo  stato  chimico  non devono comunque essere
superate  le  soglie  indicate per le sostanze pericolose prioritarie
nella precedente tabella 1.

Nel  caso  di  canali artificiali la classificazione va eseguita solo
sulla  base  dei  parametri riportati nella tabella 7 e del risultato
del  punteggio  ottenuto dai macrodescrittori secondo quanto indicato
in tabella 8.

         4 MONITORAGGIO E CLASSIFICAZIONE: ACQUE SOTTERRANEE

                 4.1 ORGANIZZAZIONE DEL MONITORAGGIO

Per  le attivita' di monitoraggio e classificazione dello stato di un
corpo  idrico  sotterraneo e' necessaria una preventiva ricostruzione
del modello idrogeologico, secondo le indicazioni di cui all'allegato
3, in termini di:

- individuazione e parametrizzazione dei principali acquiferi;
- definizione delle modalita' di alimentazione-deflusso-recapito;
- identificazione  dei  rapporti  tra  acque  superficiali  ed  acque
  sotterranee;
- individuazione dei punti d'acqua (pozzi, sorgenti, emergenze);
- determinazione delle caratteristiche idrochimiche;
- identificazione delle caratteristiche di utilizzo delle acque.

Il  modello idrogeologico deve essere periodicamente aggiornato sulla
base  delle  nuove  conoscenze  e delle attivita' di monitoraggio. La
rilevazione  dei  dati sullo stato quantitativo e chimico deve essere
riferita agli acquiferi individuati.

Il  monitoraggio  delle  acque  sotterranee e' articolato in una fase
conoscitiva iniziale ed una fase di monitoraggio a regime.

La  fase  conoscitiva iniziale e di base viene effettuata rispettando
le indicazioni riportate all'allegato 3.

Il monitoraggio si articola temporalmente in due fasi:

4.1.1 FASE CONOSCITIVA

La  prima di caratterizzazione sommaria, propedeutica alla sotto fase
successiva  e utile ad una conoscenza dello stato chimico delle acque
sotterranee,  e' finalizzata ad una analisi di inquadramento generale
attraverso  la  ricerca  di  un  gruppo ridotto di parametri chimici,
fisici    e   microbiologici;   cio'   che   consenta   tra   l'altro
l'individuazione   delle  aree  critiche,  di  quelle  potenzialmente
soggette  a  crisi  e  di  quelle  naturalmente  protette, secondo le
indicazioni riportate all'allegato 3.

Se  si  dispone  di  serie storiche continuative di dati, purche' non
antecedenti il 1996, queste possono essere utilizzate in sostituzione
o  ad  integrazione  delle  analisi  previste nella fase iniziale del
monitoraggio.

Per  la  successiva  sotto  fase,  sulla  base  dei  risultati  della
caratterizzazione   sommaria,   nonche'  delle  conoscenze  acquisite
durante tale fase sulla situazione idrogeologica e di antropizzazione
del  territorio,  l'Autorita'  competente  individua  i punti d'acqua
ritenuti  significativi ed effettua su di essi il monitoraggio per la
classificazione.  Sui  punti  d'acqua  d'interesse  locale  esegue il
monitoraggio  per  la  caratterizzazione  dell'acquifero  e comunque,
oltre  alle misure quantitative (livello, portata), esegue le analisi
dei "parametri di base" riportati nella Tabella 19.

4.1.1 FASE DI REGIME

Il  monitoraggio  nella  fase,  a  regime ha come scopo l'analisi del
comportamento  e delle modificazioni nel tempo dei sistemi acquiferi.
Sulla  base  dei  risultati della fase conoscitiva e delle conoscenze
accumulate   dovra'  essere  individua  una  rete  di  punti  d'acqua
significativi  e  rappresentativi  delle  condizioni  idrogeologiche,
antropiche,  di  inquinamento  in  atto,  delle azioni di risanamento
intraprese  su  cui  compiere un sistematico e periodico monitoraggio
chimico e quantitativo secondo i criteri indicati al punto 4.2.

Il  monitoraggio  quantitativo  va eseguito, per le acque utilizzate,
dal concessionario o dal gestore, che deve rendere disponibili i dati
su   opportuno   supporto   magnetico  per  l'autorita'  preposta  al
controllo.

         4.2 Indicatori di qualita' ed analisi da effettuare

4.2.1 FASE INIZIALE

4.2.1.1 Misure quantitative

Il  monitoraggio quantitativo ha come finalita' e quella di acquisire
le  informazioni  relative  ai  vari  acquiferi,  necessarie  per  la
definizione   del  bilancio  idrico  di  un  bacino.  Inoltre  dovra'
permettere  di  caratterizzare  i  singoli  acquiferi  in  termini di
potenzialita', produttivita' e grado di sfruttamento.

Questo  tipo  di  rilevamento  e'  basato  sulla  determinazione  dei
seguenti parametri fondamentali:

- livello piezometrico;
-   portate   delle   sorgenti   o  emergenze  naturali  delle  acque
sotterranee.

A  discrezione  delle autorita' competenti potranno essere monitorati
altri  parametri specifici, scelti in funzione della specificita' dei
singoli  acquiferi  e delle attivita' presenti sul territorio come ad
esempio i movimenti verticali del livello del suolo.

I  dati  desunti  dalle  attivita'  di  monitoraggio  dovranno essere
opportunamente   elaborati  dalle  Regioni  al  fine  di  definire  e
parametrizzare  i  seguenti indicatori generali, da utilizzare per la
classificazione:

- morfologia della superficie piezometrica;
- escursioni piezometriche;
- variazioni delle direzioni di flusso;
- entita' dei prelievi;
- variazioni  delle portate delle sorgenti o emergenze naturali delle
  acque sotterranee;
- variazioni dello stato chimico indotto dai prelievi;
- Movimenti  verticali  del livello del suolo connesse all'estrazione
  di acqua dal sottosuolo.

4.2.1.2 Misure chimiche

La  fase iniziale del monitoraggio dura 24 mesi ed ha la finalita' di
caratterizzare  l'acquifero.  Il rilevamento della qualita' del corpo
idrico  sotterraneo  e' basato sulla determinazione dei "parametri di
base"  riportati nella Tabella 19. I parametri di tabella evidenziati
con  il simbolo (o) saranno utilizzati per la classificazione in base
a quanto indicato in Tabella 20.

Le  autorita'  competenti  devono  analizzare i parametri addizionali
relativi a inquinanti specifici, individuati in funzione dell'uso del
suolo,  delle  attivita'  presenti  sul territorio, in considerazione
della  vulnerabilita'  della  risorsa e della tutela degli ecosistemi
connessi  oppure  di particolari caratteristiche ambientali. Un lista
di tali inquinanti con l'indicazione dei relativi valori di soglia e'
riportata nella Tabella 21.
            ----> vedere tabella a pag. 63 del S.O. <----


4.2.2 FASE A REGIME

Nella fase a regime sulla rete di monitoraggio individuata in base ai
risultati  della fase conoscitiva iniziale vanno proseguite le misure
sui parametri di base precedentemente utilizzati al punto 4.2.1.2. Si
ritiene  necessario considerare un periodo iniziale di riferimento di
almeno cinque anni per poter definire le tendenze evolutive del corpo
idrico.

Per  le misure chimiche vanno inoltre monitorati tutti quei parametri
relativi    ad   inquinanti   inorganici   o   organici   individuati
dall'autorita'  preposta  al  controllo,  in ragione delle condizioni
dell'acquifero e della sua vulnerabilita', dell'uso del suolo e delle
attivita' antropiche caratteristiche del territorio.

                             4.3 Misure

Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi, su un numero ridotto di
punti   significativi   appartenenti   alle   reti   di  monitoraggio
individuate, le misure dovranno essere eseguite con cadenza mensile e
sui  pozzi,  sui piezometri. Le misure sulle sorgenti dovranno essere
anche  piu'  ravvicinate  in  ragione  dei tempi di esaurimento della
sorgente stessa.

Per quanto riguarda le analisi chimiche dovranno essere eseguite, sia
nella  fase  iniziale che per quella a regime, con cadenza semestrale
in  corrispondenza  dei  periodi  di  massimo e minimo deflusso delle
acque sotterranee.

                         4.4 Classificazione

Lo  stato  ambientale delle acque delle acque sotterranee e' definito
in base allo stato quantitativo e a quello chimico.

4.4.1 STATO QUANTITATIVO

I  parametri  e  i  relativi  valori  numerici  di riferimento per la
classificazione   quantitativa  dei  corpi  idrici  sotterranei  sono
definiti  dalle Regioni utilizzando gli indicatori generali elaborati
sulla  base  del monitoraggio secondo i criteri che verranno indicati
con apposito decreto ministeriale su proposta dell'ANPA, in base alle
caratteristiche     dell'acquifero     (tipologia,     permeabilita',
coefficienti   di   immagazinamento)   e  del  relativo  sfruttamento
(tendenza piezometrica o delle portate, prelievi per vari usi).

Un  corpo idrico sotterraneo e' in condizioni di equilibrio quando le
estrazioni  o le alterazioni della velocita' naturale di ravvenamento
sono sostenibili per lungo periodo (almeno 10 anni): sulla base delle
alterazioni  misurate o previste di tale equilibrio viene definito lo
stato quantitativo.

Lo  stato  quantitativo  dei  corpi idrici sotterranei e' definito da
quattro classi cosi' caratterizzate:
            ----> vedere tabelle a pag. 64 del S.O. <----
            ----> vedere tabella a pag. 65 del S.O. <----



Se la presenza di inquinanti inorganici in concentrazioni superiori a
quelle  di  tabella  21  e'  di origine naturale verra' attribuita la
classe  0  per la quale, di norma, non vengono previsti interventi di
risanamento.

La  presenza  di  inquinanti organici o inorganici con concentrazioni
superiori a quelli del valore riportato nella tabella 21 determina la
classificazione in classe 4.

Se  gli inquinanti di tabella 21 non sono presenti o vengono rilevate
concentrazione al di sotto della soglia di rilevabilita' indicata dai
metodi  analitici  le acque il corpo idrico e' classificate a seconda
dei risultati relativi ai parametri di tabella 20.

Tranne  nel  caso della presenza naturale di sostanze inorganiche, il
ritrovamento  di  questi  inquinati  in  concentrazioni significative
vicine  alla  soglia  indicata  e'  comunque  un  segnale negativo di
rischio  per  gli  acquiferi interessati. Nei piani di tutela, devono
quindi  essere comunque adottate misure atte a prevenire un ulteriore
peggioramento  e  a  rimuovere  le  cause  di rischio. Devono inoltre
essere considerati gli effetti della eventuale interconnessione delle
acque  sotterrane con corpi idrici superficiali di particolare pregio
il cui obiettivo ambientale, a causa della persistenza e dei processi
di  bioaccumulo  di  alcuni  inquinanti, prevede per questi valori di
concentrazione piu' cautelativi.

4.4.3 STATO AMBIENTALE DELLE ACQUE SOTTERRANEE

In  base  alle  conoscenze prodotte attraverso le attivita' di cui al
punto  1  e  per  confronto  con  le classi di qualita' della risorsa
definite  con  le  Tabelle  20  e  21, verranno quindi classificati i
singoli corpi idrici sotterranei in base al loro stato ambientale.

La  sovrapposizione  delle  classi  chimiche (classi 1, 2, 3, 4, 0) e
quantitative  (classi  A,  B, C, D) definisce lo stato ambientale del
corpo  idrico  sotterraneo  cosi'  come  indicato  nella tabella 22 e
permette di classificare i corpi idrici sotterranei.

Tabella  22  Stato  ambientale  (quali-quantitativo) dei corpi idrici
sotterranei


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 Stato         Stato         Stato         Stato         Stato
elevato        buono      sufficiente    scadente     particolare
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1-A             1-B           3-A          1-C            0-A
                2-A           3-B          2-C            0-B
                2-B                        3-C            0-C
                                           4-C            0-D
                                           4-A            1-D
                                           4-B            2-D
                                                          3-D
                                                          4-D

In assenza di serie storiche significative di dati dal punto di vista
quantitativo  in una prima fase la classificazione sara' basata sullo
stato  chimico delle risorse, ipotizzando, per la parte quantitativa,
una classe C.

Qualora  i  corpi  acquiferi  individuati  presentino al loro interno
differenti  condizioni  dello stato si puo' procedere ad un ulteriore
suddivisione  che  individui  porzioni  omogenee  o  aree  discrete a
differente  stato di qualita' sempre sulla base di quanto indicato in
Tabella 22.

La   Regione,  procede  alla  classificazione  cartografica  ed  alla
zonazione  dei singoli corpi idrici sotterranei in base al rispettivo
"stato".  Sempre  in  base  alla  suddetta  classificazione  verranno
pianificate  le  eventuali  azioni  di  risanamento  da adottare. Per
quanto   riguarda   gli   acquiferi  che  hanno  uno  stato  naturale
particolare   pur   non   dovendo   prevedere  specifiche  azioni  di
risanamento,  deve  comunque  essere  evitato  un peggioramento dello
stato chimico o un ulteriore impoverimento quantitativo.

Tale   classificazione   ha   carattere   temporaneo   dovra'  essere
progressivamente   e   periodicamente   riaggiornata   in   base   al
raggiungimento  degli  obiettivi  verificato  tramite le attivita' di
monitoraggio previste al punto 4.1.