(all. 3 - art. 1)
ALLEGATO  3: RILEVAMENTO DELLE CARATTERISTICHE DEI BACINI IDROGRAFICI
     E ANALISI DELL'IMPATTO ESERCITATO DALL'ATTIVITA' ANTROPICA

Per  la  redazione  dei  piani  di  tutela di cui all'articolo 44, le
Regioni   devono  raccogliere  ed  elaborare  i  dati  relativi  alle
caratteristiche  dei  bacini idrografici secondo i criteri di seguito
indicati.

A  tal  fine si ritiene opportuno che le Regioni si coordinino, anche
con  il supporto delle autorita' di bacino, per individuare, per ogni
bacino  idrografico,  un  Centro  di Documentazione cui attribuire il
compito  di  raccogliere,  catalogare  e  diffondere  le informazioni
relative  alle  caratteristiche  dei bacini idrografici ricadenti nei
territori di competenza.

Devono  essere  in  particolare  considerati gli elementi geografici,
geologici,  idrogeologici,  fisici,  chimici  e  biologici  dei corpi
idrici  superficiali  e  sotterranei,  nonche'  quelli socioeconomici
presenti nel bacino idrografico di propria competenza.

                        1 ACQUE SUPERFICIALI

            1.1 Acquisizione delle conoscenze disponibili

La fase iniziale, finalizzata alla prima caratterizzazione dei bacini
    idrografici, serve a raccogliere le informazioni relative a:

a) gli   aspetti  geografici:  estensione  geografica  ed  estensione
   altitudinale, latitudinale e longitudinale;

b) le   condizioni   geologiche:  informazioni  sulla  tipologia  dei
   substrati,  almeno  in relazione al contenuto calcareo, siliceo ed
   organico;

c) le  condizioni  idrologiche:  bilanci idrici, compresi i volumi, i
   regimi di flusso nonche' i trasferimenti e le deviazioni idriche e
   le relative fluttuazioni stagionali e, se del caso, la salinita';

d) le condizioni climatiche: tipo di precipitazioni e, ove possibile,
   evaporazione ed evapotraspirazione;

Tali  informazioni  sono  integrate  con  gli  aspetti relativi a: a)
caratteristiche     socioeconomiche    -    utilizzo    del    suolo,
industrializzazione dell'area, ecc.

b) individuazione e tipizzazione di aree naturali protette.

c) eventuale  caratterizzazione  fiumistica e vegetazionale dell'area
    del bacino idrografico;

              1.2 Archivio anagrafico dei corpi idrici

Per  ciascun  corpo idrico (nel caso di corsi d'acqua solo quelli con
bacino  superiore  a  10  kmq),  anche  se non significativo ai sensi
dell'allegato  1, dovra' essere predisposta una scheda informatizzata
che contenga:

a) i dati derivati dalle attivita' di cui al punto 1.1

b) le  informazioni  relative  all'impatto esercitato dalle attivita'
   antropiche  sullo  stato  delle  acque superficiali all'interno di
   ciascun  bacino  idrografico.  Tale  esame  dovra'  riguardare  in
   particolare i seguenti aspetti:

- stima  dell'inquinamento  da  fonte puntuale da effettuare in primo
  luogo   sulla  base  del  catasto  degli  scarichi,  se  questo  e'
  aggiornato  almeno al 1996. In mancanza di tali dati (o in presenza
  solo  di  informazioni  anteriori  al  1996) si dovranno utilizzare
  stime  fatte  sulla  base di altre informazioni e di indici di tipo
  statistico   (esempio:  dati  camere  di  commercio  relativi  agli
  insediamenti,  agli  addetti  per codice NACE e indici di emissione
  per codice NACE);
- stima dell'inquinamento da fonte diffusa;
- dati  sulla  estrazione delle acque (nel caso di acque dolci) e sui
  relativi  usi (in mancanza di misure saranno usate stime effettuate
  in base a parametri statistici);
- analisi delle alte incidenze antropiche sullo stato delle acque.

c)  per  i  corpi  idrici  individuati  come  significativi  ai sensi
dell'allegato 1 devono essere riportati i dati derivanti dalle azioni
di monitoraggio e classificazione di cui all'allegato stesso.

                         2 ACQUE SOTTERRANEE

             2.1 Acquizione delle conoscenze disponibili

La  fase  conoscitiva  ha  come scopo principale la caratterizzazione
qualitativa degli acquiferi. Deve avere come risultato:

- definire  lo  stato  attuale delle conoscenze relative agli aspetti
  quantitativi e qualitativi delle acque sotterranee;
- costituire  una  banca dati informatizzata dei dati idrogeologici e
  idrochimici;
- localizzare  i punti d'acqua sotterranea potenzialmente disponibili
  per le misure;
- ricostruire  il  modello idrogeologico, con particolare riferimento
  ai rapporti di eventuale intercomunicazione tra i diversi acquiferi
  e tra le acque superficiali e le acque sotterranee.

Le  informazioni  da  raccogliere  devono essere relative ai seguenti
elementi:

- studi    precedentemente   condotti   (idrogeologici,   geotecnici,
  geofisici,  geomorfologici,  ecc)  con relativi eventuali elaborati
  cartografici    (carte    geologiche,    sezioni    idrogeologiche,
  piezometrie, carte idrochimiche, ecc);
- dati   relativi   ai   pozzi   e   piezometri,  quali:  ubicazione,
  stratigrafie, utilizzatore (pubblico o privato), stato di attivita'
  (attivo, in disuso, cementato);
- dati   relativi   alle   sorgenti   quali:   ubicazione,   portata,
  utilizzatore  (pubblico  o privato), stato di attivita' (attiva, in
  disuso, ecc.);
- dati relativi ai valori piezometrici;
- dati relativi al regime delle portate delle sorgenti;
- dati  esistenti  riguardanti  accertamenti analitici sulla qualita'
  delle acque relative a sorgenti pozzi e piezometri esistenti;
- reticoli di monitoraggio esistenti delle acque sotterranee.

Devono  essere  inoltre considerati tutti quegli elementi addizionali
suggeriti  dalle  condizioni  locali  di  insediamento antropico o da
particolari   situazioni  geologiche  e  geochimiche,  nonche'  della
vulnerabilita'  e  rischio  della  risorsa.  Dovranno  inoltre essere
valutate,  se  esistenti,  le  indagini relative alle biocenosi degli
ambienti sotterranei.

Le  azioni  conoscitive  devono  essere  accompagnate da tutte quelle
iniziative  necessarie  ad  acquisire  tutte  le  informazioni  e  le
documentazioni in materia presenti presso gli enti che ne dispongono,
i quali ne dovranno garantire l'accesso.

Sulla  base  delle  informazione  raccolte,  delle conoscenze a scala
generale  e  degli  studi precedenti, verra' ricostruita la geometria
dei  principali  corpi  acquiferi  presenti evidenziando la reciproca
eventuale   intercomunicazione   compresa   quella   con   le   acque
superficiali,   la   parametrizzazione  (laddove  disponibile)  e  le
caratteristiche idrochimiche, e dove presenti quelle biologiche.

La caratterizzazione degli acquiferi sara' revisionata sulla base dei
risultati  della  gestione  della  rete di monitoraggio effettuato in
base alle indicazioni riportate all'allegato 1.

La  ricostruzione  idrogeologica preliminare dovra' quindi permettere
la  formulazione  di  un  primo  modello  concettuale, intendendo con
questo  termine  una  schematizzazione idrogeologica semplificata del
sottosuolo  e una prima parametrizzazione degli acquiferi. In pratica
devono   essere   qui   riassunte   le   proprieta'   geologiche,  le
caratteristiche   idrogeologiche   del   sistema,   con   particolare
riferimento  ai meccanismi di ricarica degli acquiferi ed ai rapporti
tra  le  falde,  i  rapporti esistenti tra acque superficiali e acque
sotterranee,  nonche'  alle  caratteristiche  qualitative delle acque
sotterranee.  I  dati  cosi'  raccolti  dovranno  avere  un dettaglio
rappresentabile significativamente almeno alla scala 1:100.000.

              2.2 Archivio anagrafico dei punti d'acqua

Deve essere istituito un catasto anagrafico debitamente codificato al
fine  di  disporre  di  un  data-base  aggiornato  dei  punti d'acqua
esistenti  (pozzi, piezometri, sorgenti e altre emergenze della falda
come  fontanili,  ecc.) e dei nuovi punti realizzati. A ciascun punto
d'acqua dovra' essere assegnato un numero di codice univoco stabilito
in  base  alle modalita' di codifica che saranno indicate nel decreto
di cui all'articolo 3 comma 7.

Per  quanto  riguarda  le  sorgenti  andranno codificate tutte quelle
utilizzate  e  comunque  quelle  che  presentano  una  portata  media
superiore a 10 L/s e quelle di particolare interesse ambientale.

Per le nuove opere e' fatto obbligo all'Ente competente di verificare
all'atto della domanda di ricerca e sfruttamento della risorsa idrica
sotterranea, l'avvenuta assegnazione del codice.

In  assenza di tale codice i rapporti di prova relativi alla qualita'
delle   acque,   non   potranno   essere   accettati  dalla  Pubblica
Amministrazione.

Inoltre  per  ciascun  punto  d'acqua  dovra'  essere predisposta una
scheda   informatizzata   che   contenga   i   dati   relativi   alle
caratteristiche     geografiche,     anagrafiche,     idrogeologiche,
strutturali,   idrauliche   e   funzionali   derivate  dalle  analisi
conoscitive di cui al punto 1.

Le  schede  relative  ai  singoli punti d'acqua, assieme alle analisi
conoscitive  di  cui  al  punto  1  ed  a  quelle che potranno essere
raccolte   per  ciascun  punto  d'acqua  dovranno  contenere  poi  le
informazioni relative a:

a) le   caratteristiche   chimico   fisiche   dei  singoli  complessi
   idrogeologici e del loro grado di sfruttamento, utilizzando i dati
   a  vario  titolo  in  possesso  dei  vari  Enti  (analisi chimiche
   effettuate  dai  laboratori  pubblici,  autodenunce  del sollevato
   etc.)  nonche'  stime delle direzioni e delle velocita' di scambio
   dell'acqua   fra   il   corpo  idrico  sotterraneo  ed  i  sistemi
   superficiali connessi.

b) l'impatto esercitato dalle attivita' umane sullo stato delle acque
   sotterranee all'interno di ciascun complesso idrogeologico.

Tale esame dovra' riguardare i seguenti aspetti:

1.  stima dell'inquinamento da fonte puntuale (cosi' come indicato al
punto relativo alle acque superficiali);
2. stima dell'inquinamento da fonte diffusa;
3. dati derivanti dalle misure relative all'estrazione delle acque;
4. stima del ravvenamemo artificiale;
5. analisi delle altre incidenze antropiche sullo stato delle acque.

     3 MODALITA' DI ELABORAZIONE, GESTIONE E DIFFUSIONE DEI DATI

Le  Regioni  organizzeranno  un  proprio Centro di Documentazione che
curera'   l'accatastamento  dei  dati  e  la  relativa  elaborazione,
gestione e diffusione.

Tali dati sono organizzati secondo i criteri stabiliti nel decreto di
cui  all'articolo 3 comma 7 e devono periodicamente essere aggiornati
con  i  dati  prodotti dal monitoraggio secondo le indicazioni di cui
all'allegato 1.

Le  misure  quantitative  e  qualitative  dovranno essere organizzate
secondo   quanto   previsto   nel  decreto  attuativo  relativo  alla
standardizzazione  dei  dati.  A  tali  modalita'  si  dovranno anche
attenere  i  soggetti tenuti a predisporre i protocolli di garanzia e
di qualita'.

L'interpretazione  dei  dati  relativi  alle  acque sotterranee in un
acquifero   potra'  essere  espressa  in  forma  sintetica  mediante:
tabelle,  grafici, diagrammi, serie temporali, cartografie tematiche,
elaborazioni statistiche, ecc.

Il  Centro  di  documentazione annualmente curera' la redazione di un
rapporto     sull'evoluzione    qualiquantitativa    dei    complessi
idrogeologici  monitorati  e  rendera'  disponibili tutti i dati e le
elaborazioni effettuate, a tutti gli interessati.

Compito  del  Centro  di documentazione sara' inoltre la redazione di
carte  di  sintesi  delle aree su cui esiste un vincolo riferito alle
acque  sotterranee,  carte  di  vulnerabilita'  e rischio delle acque
sotterranee.

Una  volta  ultimata  la  presentazione  finale dei documenti e degli
elaborati grafici ed informatizzati del prodotto, saranno individuati
i  canali  piu' idonei alla sua diffusione anche mediante rapporti di
sintesi   e  seminari,  a  tal  scopo  verra'  predisposto  un  piano
contenente modalita' e tempi dell'attivita' di diffusione.

Allo   scopo   dovra'   essere   prevista  da  parte  del  Centro  di
documentazione   la   disponibilita'  degli  stessi  tramite  sistemi
geografici informatizzati (GIS) disponibili su reti multimediali.

La  scala  delle  elaborazioni  cartografiche dovra' essere di almeno
1:100.000 salvo necessita' di superiore dettaglio.