(Allegato I)
                                                           Allegato I 
                                  (previsto dall'articolo 7, comma 6) 
 
CRITERI PER LA CARATTERIZZAZIONE  E  LA  VALUTAZIONE  DEL  POTENZIALE
  COMPLESSO DI STOCCAGGIO E DELL'AREA CIRCOSTANTE DI CUI ALL'ARTICOLO
  7, COMMA 6 
 
  La caratterizzazione e la valutazione del potenziale  complesso  di
stoccaggio e dell'area circostante di cui all'articolo 7, comma 6, si
articola in tre fasi secondo le  migliori  prassi  al  momento  della
valutazione e i  criteri  esposti  di  seguito.  Il  Ministero  dello
sviluppo economico ed il Ministero dell'ambiente possono  autorizzare
deroghe a uno o piu'  dei  criteri  stabiliti  a  condizione  che  il
gestore abbia dimostrato che la caratterizzazione  e  la  valutazione
che ne risultano consentano  di  determinare  gli  elementi  indicati
all'articolo 7. 
Fase 1: Raccolta dei dati 
  Devono  essere  raccolti  dati  sufficienti  a  creare  un  modello
geologico statico tridimensionale (3-D) e volumetrico per il sito  di
stoccaggio e il  complesso  di  stoccaggio,  compresa  la  roccia  di
copertura (caprock), e  per  l'area  circostante,  comprese  le  zone
collegate per via idraulica. I  dati  devono  riferirsi  almeno  alle
seguenti caratteristiche intrinseche del complesso di stoccaggio: 
    a) geologia e geofisica; 
    b) idrogeologia (in particolare,  esistenza  di  acque  freatiche
destinate al consumo); 
    c)  ingegneria   della   roccia   serbatoio   (compresi   calcoli
volumetrici del volume dei vuoti ai fini  dell'iniezione  di  CO 2  e
della capacita' di stoccaggio finale); 
    d) geochimica (tassi di dissoluzione, tassi di mineralizzazione); 
    e)  geomeccanica  (permeabilita',  pressione  di   fratturazione,
coefficienti di elasticita'); 
    f) sismicita' e movimenti del suolo; 
    g) presenza e condizione di vie naturali e  artificiali,  inclusi
pozzi  e  trivellazioni  che  potrebbero  costituire   vie   per   la
fuoriuscita di CO 2 . 
  Occorre   documentare   le   seguenti   caratteristiche   dell'area
circostante il complesso: 
    h) domini circostanti il  complesso  di  stoccaggio  che  possono
essere interessati dallo stoccaggio di CO 2 nel sito di stoccaggio; 
    i) distribuzione della popolazione nella regione che insiste  sul
sito di stoccaggio; 
    l) prossimita' a risorse naturali  protette  (in  particolare  le
aree della rete Natura 2000 di cui alla legge 11  febbraio  1992,  n.
157, relativa alle norme per  la  protezione  della  fauna  selvatica
omeoterma e per il prelievo venatorio ed al  decreto  del  Presidente
del Consiglio dei Ministri  27  settembre  1997  sulle  modalita'  di
esercizio  delle  deroghe  di  cui  all'articolo  9  della  direttiva
79/409/CEE  del  Consiglio  del  2  aprile   1979,   concernente   la
conservazione degli uccelli selvatici ed al  decreto  del  Presidente
della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, recante  attuazione  della
direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa  alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della  flora  e
della fauna selvatiche, acque freatiche potabili e idrocarburi ed  al
decreto del Presidente della Repubblica 12 marzo 2003, n.120, recante
modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della  Repubblica
8 settembre 1997, n. 357); 
    m) attivita' nell'area e nel sottosuolo circostante il  complesso
di stoccaggio e possibili interazioni con tali attivita' (ad esempio,
esplorazione, produzione e  stoccaggio  di  idrocarburi,  impiego  di
acquiferi a fini geotermici e uso di riserve idriche sotterranee); 
    n) vicinanza alla o alle possibili fonti  di  CO 2  (comprese  le
stime  della  potenziale  massa  complessiva  di  CO2  disponibile  a
condizioni economicamente vantaggiose ai fini dello stoccaggio)  e  a
reti di trasporto adeguate. 
Fase 2: Creazione del  modello  terrestre  geologico  tridimensionale
  statico 
  Sulla scorta dei dati rilevati nella fase  1,  si  deve  creare  un
modello o una serie di modelli geologici  statici  e  tridimensionali
del complesso di stoccaggio da selezionare,  compresa  la  roccia  di
copertura  e  le  aree  collegate  per  via  idraulica  e  i  fluidi,
utilizzando simulazioni numeriche 3D  della  roccia  serbatoio.  Tali
modelli devono caratterizzare il complesso in termini di: 
    a) struttura geologica della trappola fisica; 
    b) caratteristiche geomeccaniche, geochimiche e di  flusso  della
roccia serbatoio, carico litostatico (copertura, strati impermeabili,
orizzonti porosi e permeabili) e formazioni circostanti; 
    c) caratterizzazione del sistema di fratturazione e  presenza  di
eventuali vie di fuoriuscita antropogeniche; 
    d)  superficie  ed  estensione   verticale   del   complesso   di
stoccaggio; 
    e) volume dei vuoti (compresa la distribuzione della porosita'); 
    f) distribuzione dei fluidi nelle condizioni di riferimento; 
    g) altre caratteristiche rilevanti. 
  L'incertezza associata a  ciascuno  dei  parametri  utilizzati  per
creare il modello  deve  essere  valutata  elaborando  una  serie  di
scenari per ciascun parametro e calcolando i limiti di confidenza del
caso. E' necessario valutare anche l'eventuale  incertezza  associata
al modello in se'. 
Fase  3:   Caratterizzazione   del   comportamento   dinamico   dello
  stoccaggio, caratterizzazione della sensibilita',  valutazione  del
  rischio 
  Per la caratterizzazione e la valutazione si  utilizza  un  modello
dinamico, comprendente varie simulazioni dell'iniezione di  CO 2  nel
sito di stoccaggio a vari intervalli di tempo utilizzando il  modello
geologico  statico  tridimensionale  del  complesso   di   stoccaggio
costruito nella fase 2. 
Fase 3.1: Caratterizzazione del comportamento dinamico di stoccaggio 
  Devono essere presi in esame quanto meno i seguenti fattori: 
    a) possibili portate e caratteristiche dei flussi di CO 2 ; 
    b) efficacia dell'interazione  accoppiata  dei  diversi  processi
(vale a dire le modalita' di interazione dei singoli processi  nel  o
nei simulatori); 
    c) processi reattivi (ossia le modalita' in cui  le  reazioni  di
CO 2 iniettato con i minerali in situ sono integrate nel modello); 
    d) tipo di simulatore  della  roccia  serbatoio  utilizzato  (per
convalidare  alcuni  risultati  possono   essere   necessarie   varie
simulazioni); 
    e) simulazioni a breve e a  lungo  termine  (per  determinare  il
destino e il comportamento  di  CO 2  nei  decenni  e  nei  millenni,
compreso il tasso di dissoluzione di CO2 in acqua). 
  Il modello dinamico  deve  consentire  di  determinare  i  seguenti
elementi: 
    f) pressione e temperatura della formazione di  stoccaggio  quale
funzione del tasso di iniezione e del totale cumulativo di  iniezione
nel tempo; 
    g) superficie e diffusione verticale di CO 2 rispetto al tempo; 
    h) natura del flusso di CO 2 nella roccia serbatoio, compreso  il
comportamento di fase; 
    i) meccanismi e tassi di  intrappolamento  di  CO 2  (compresi  i
punti di fuoriuscita e gli strati impermeabili laterali e verticali); 
    l) sistemi di confinamento secondari nell'ambito del complesso di
stoccaggio globale; 
    m) capacita' di stoccaggio e gradienti di pressione nel  sito  di
stoccaggio; 
    n) rischio di fratturazione della(e) formazione(i) geologica(che)
di stoccaggio e della copertura; 
    o) rischio di penetrazione di CO 2 nella copertura; 
    p) rischio di fuoriuscite dal sito di stoccaggio (ad esempio,  da
pozzi abbandonati o non chiusi adeguatamente); 
    q) tasso di migrazione (in serbatoi aperti); 
    r) tassi di impermeabilizzazione delle fratture; 
    s) cambiamenti  nella  chimica  dei  fluidi  delle  formazioni  e
reazioni conseguenti (ad  esempio  modifica  del  pH,  formazione  di
minerali) e applicazione del  modello  reattivo  per  la  valutazione
degli effetti; 
    t) spostamento dei fluidi di formazione; 
    u)  aumento  della  sismicita'  e  deformazione  a   livello   di
superficie. 
Fase 3.2: Analisi di sensibilita' 
  Sono necessarie varie simulazioni per determinare  la  sensibilita'
della valutazione rispetto  alle  ipotesi  formulate  su  determinati
parametri. Le simulazioni si basano  sull'alterazione  dei  parametri
nel modello geologico statico e sulla modifica delle funzioni e delle
ipotesi di base durante  la  modellizzazione  dinamica.  In  caso  di
notevole sensibilita' la valutazione dei rischi deve tenerne conto. 
Fase 3.3: Valutazione dei rischi 
  La valutazione dei rischi deve comprendere, tra l'altro, i seguenti
elementi: 
  3.3.1. Caratterizzazione dei rischi. 
  La  caratterizzazione  dei  rischi  e'  effettuata   valutando   la
potenziale fuoriuscita dal complesso di stoccaggio, come  determinato
attraverso il modello dinamico e la caratterizzazione della sicurezza
descritta in precedenza. Tra i vari elementi  da  considerare  devono
figurare i seguenti: 
    a) possibili vie di fuoriuscita; 
    b) potenziale entita' delle fuoriuscite per le  vie  identificate
(tassi di flusso); 
    c) parametri critici che incidono sulle possibili fuoriuscite (ad
esempio pressione massima nella roccia serbatoio,  tasso  massimo  di
iniezione, temperatura, sensibilita' alle varie  ipotesi  del  o  dei
modelli terrestri geologici statici); 
    d)  effetti  secondari  dello  stoccaggio  di  CO 2  compreso  lo
spostamento di fluidi di  formazione  e  le  nuove  sostanze  che  si
formano con lo stoccaggio di CO2 ; 
    e) altri fattori che potrebbero rappresentare un pericolo per  la
salute umana o  per  l'ambiente  (ad  esempio  le  strutture  fisiche
associate al progetto). 
  La caratterizzazione dei pericoli  dovrebbe  comprendere  la  gamma
completa delle potenziali condizioni di esercizio, al fine di testare
provare la sicurezza del complesso di stoccaggio. 
  3.3.2. Valutazione dell'esposizione - la valutazione  deve  basarsi
sulle caratteristiche ambientali e sulla  distribuzione  e  attivita'
della popolazione umana che vive sopra il complesso di stoccaggio  in
relazione al potenziale  comportamento  e  alla  destinazione  finale
della CO 2 che  puo',  in  parte,  fuoriuscire  dalle  possibili  vie
individuate nella fase 3.3.1. 
  3.3.3. Valutazione degli effetti - la valutazione deve tener  conto
della sensibilita' di specie,  comunita'  o  habitat  particolari  in
relazione alle fuoriuscite possibili individuate nella fase 3.3.1. Se
opportuno,  deve   comprendere   gli   effetti   dell'esposizione   a
concentrazioni elevate di CO 2 nella biosfera, compresi  i  suoli,  i
sedimenti marini e le acque bentoniche (asfissia, ipercapnia) e  alla
riduzione del pH in tali ambienti a seguito della fuoriuscita di  CO2
. La valutazione deve esaminare anche gli effetti di  altre  sostanze
eventualmente presenti nei flussi di CO2 che  fuoriescono  (impurita'
presenti nel flusso di iniezione o sostanze nuove che si formano  con
lo stoccaggio di CO2 ). Tali effetti devono essere esaminati a  varie
scale temporali e spaziali ed essere associati a fuoriuscite  di  CO2
di diversa entita'. 
  3.3.4.  Caratterizzazione  del   rischio:   la   valutazione   deve
comprendere la sicurezza e l'integrita' del sito a breve  e  a  lungo
termine, compresa la valutazione  del  rischio  di  fuoriuscita  alle
condizioni di utilizzo proposte, e gli impatti su ambiente  e  salute
nello  scenario  peggiore.  La  caratterizzazione  del  rischio  deve
basarsi sulla valutazione  dei  pericoli,  dell'esposizione  e  degli
effetti e deve comprendere una valutazione delle fonti di  incertezza
individuate durante le fasi di caratterizzazione  e  valutazione  del
sito  di  stoccaggio  e,  ove  fattibile,   una   descrizione   delle
possibilita' di ridurre l'incertezza.