IL MINISTRO DELL'INTERNO
                    Delegato per il coordinamento
                       della protezione civile
  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto  l'art.  107,  comma 1 lettera c), del decreto legislativo 31
marzo 1998, n. 112;
  Visto  il  decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6
novembre  1999  di  dichiarazione dello stato di emergenza idrica nei
territori delle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e
Trapani;
  Visto  il  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14
gennaio  2002,  che  proroga  lo stato di emergenza in relazione alla
crisi di approvvigionamento idropotabile in atto nel territorio delle
province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani sino al
31 dicembre 2002,
  Vista  l'ordinanza  n.  3052  del  31  marzo 2000, pubblicata nella
Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica  italiana  n. 92 del 19 aprile
2000;
  Vista  l'ordinanza  n.  3059  del  30 maggio 2000, pubblicata nella
Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica  italiana  n. 130 del 6 giugno
2000;
  Vista  l'ordinanza  n.  3108 del 24 febbraio 2001, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 50 del 1 marzo 2001;
  Vista  l'ordinanza  n.  3114  del  19  marzo 2001, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 81 del 6 aprile 2001;
  Vista  l'ordinanza  n.  3128  del  27 aprile 2001, pubblicata nella
Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica  italiana  n. 103 del 5 maggio
2001;
  Vista  l'ordinanza  3160  del  27  novembre  2001  pubblicata nella
Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica italiana n. 280 del 1 dicembre
2001;
  Visto  il  quadro  comunitario  di  sostegno (QCS) 2000/2006 per le
regioni obiettivo 1 ed il programma operativo regionale (POR) Sicilia
2000/2006, approvati dalla commissione U.E., nonche' il completamento
di programmazione approvato dalla Regione siciliana;
  Considerato  che,  anche  a causa dalle condizioni meteoclimatiche,
perdura  la  situazione  di  emergenza  idrica  nei  territori  delle
province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani;
  Ritenuta  la  necessita'  di  realizzare gli interventi strutturali
previsti  nell'accordo  di  programma  quadro  risorse idriche per la
Regione  siciliana,  stipulato in data 5 ottobre 2001 e le successive
modifiche ed integrazioni;
  Ritenuta altresi' la necessita' di pervenire, in tempi rapidi, alla
costituzione  degli ambiti territoriali ottimali previsti dalla legge
n.  36/1994, cosi' come recepita dalla Regione siciliana con legge n.
10/1999 ed alla approvazione dei relativi piani d'ambito;
  Ritenuta inoltre l'urgenza di completare il programma di intervento
straordinario  di cui alla tabella "A" allegata all'ordinanza n. 3052
del 31 marzo 2000, cosi' come rimodulato dal commissario delegato con
ordinanza  n.  3108 del 24 febbraio 2001, nonche' di realizzare tutti
gli  ulteriori interventi che si rendessero necessari per superare lo
stato di emergenza nelle province siciliane sopra citate;
  Acquisita  l'intesa  del Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio;
  Acquisita   l'intesa  del  Ministero  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti;
  Acquisita  l'intesa  del  presidente della Regione siciliana l'art.
107,  comma  1  lettera c), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.
112;
  Su proposta del capo del dipartimento della protezione civile;
                              Dispone:
                               Art. 1.
  1. Il commissario delegato - presidente della Regione siciliana per
l'attuazione    degli    interventi    di   emergenza   nel   settore
dell'approvvigionamento  idropotabile  delle  province  di Agrigento,
Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, provvede all'attuazione degli
interventi  finalizzati  al  superamento  dell'emergenza  nel settore
dell'approvvigionamento,  dell'  adduzione,  della potabilizzazione e
della  distribuzione  delle  acque,  a  garantire  la  quantita' e la
qualita'  della  risorsa idrica necessaria per gli usi umani, nonche'
avviare  e  completare  gli interventi per assicurare il ritorno alle
normali condizioni di vita.
  2.  In  particolare  il  commissario  delegato  -  presidente della
Regione siciliana provvede, nelle province di cui al precedente comma
1, a:
    realizzare   gli  interventi  prioritari  e  strategici  previsti
nell'accordo  di  programma quadro stipulato in data 5 ottobre 2001 e
successive modifiche ed integrazioni;
    attivare,  nell'ambito  del  quadro finanziario programmato e nel
rispetto  delle  procedure per la rimodulazione previste nell'accordo
di  programma  quadro,  ogni  altro intervento ritenuto necessario al
superamento dello stato di emergenza;
    adottare  ogni  iniziativa  finalizzata  al  razionale  uso della
risorsa   idrica,   nonche'  alla  piena  operativita'  degli  ambiti
territoriali  ottimali, secondo le modalita' previste dal decreto del
presidente  della  Regione  siciliana  del  7 agosto 2001, ponendo in
essere, ove occorra, gli interventi sostitutivi in luogo dei soggetti
inadempienti;
    individuare,   ove   necessario,   i   soggetti  attuatori  degli
interventi;
    accelerare  l'attuazione  del programma straordinario di cui alla
tabella  "A"  allegata all'ordinanza n. 3052 del 31 marzo 2000, cosi'
come  rimodulata,  ai sensi del comma 4 dell'art. 2 dell'ordinanza n.
3108 del 24 febbraio 2001, dal commissario delegato di cui all'art. 1
della medesima ordinanza n. 3108 del 24 febbraio 2001;
    procedere,  per  il  superamento  dello  stato di emergenza, alla
riprogrammazione  degli interventi non ancora di cui alla tabella "A"
allegata   all'ordinanza  n.  3052  del  31 marzo  2000,  cosi'  come
rimodulata dal precedente commissario;
    prevedere  nuovi  interventi per fronteggiare l'emergenza idrica,
procedendo  alla  ulteriore  rimodulazione del piano straordinario di
cui  alla  tabella  "A"  allegato  all'ordinanza n. 3052 del 31 marzo
2000,   da  sottoporre  alla  presa  d'atto  del  dipartimento  della
protezione  civile,  del  Ministro  dell'ambiente  e della tutela del
territorio e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
    individuare, inoltre, nuovi punti di approvvigionamento idrico ed
attuare gli interventi necessari alla loro utilizzazione;
    acquisire,   altresi',  punti  di  approvvigionamento  esistenti,
mediante   provvedimenti  di  occupazione  d'urgenza  e  requisizione
temporanea.