(all. 1 - art. 1)
                               Art. 1.
  Nel  titolo III (Vigilanza), capitolo 3 (Adeguatezza patrimoniale e
contenimento  del  rischio)  e'  aggiunta  la  seguente  sezione  XII
(Modelli  interni  per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte
dei rischi di mercato):
                             SEZIONE XII
            Modelli interni per il calcolo dei requisiti
             patrimoniali a fronte dei rischi di mercato
1. Premessa.
    Le  SIM  possono  calcolare  i  requisiti patrimoniali previsti a
fronte  del  rischio  di  posizione  in  titoli  sul  portafoglio non
immobilizzato  (1), di cambio e di posizione in merci utilizzando, in
alternativa  o  in  combinazione  con  la  metodologia standardizzata
descritta  nelle  precedenti  sezioni del presente capitolo, i propri
modelli  interni,  purche'  questi  soddisfino le condizioni indicate
nelle presenti disposizioni.
    L'utilizzo   di  un  modello  interno  ai  fini  della  vigilanza
sull'adeguatezza   patrimoniale   e'   in   ogni   caso   subordinato
all'esplicito riconoscimento della Banca d'Italia.
    Ai  fini  del riconoscimento, la Banca d'Italia tiene conto delle
caratteristiche   del   modello  di  misurazione  del  rischio  (cfr.
paragrafo  3)  e  dell'idoneita' dell'assetto organizzativa della SIM
(cfr.  paragrafo  4). La possibilita' di utilizzare i modelli interni
ai  fini  del  calcolo  del  rischio specifico e' oggetto di apposito
riconoscimento,   subordinatamente  alle  condizioni  illustrate  nel
paragrafo 7.2.
    Una  volta  che il modello interno sia stato riconosciuto, la SIM
determina  le  coperture  patrimoniali  secondo  quanto  disposto nei
paragrafi 7 e 8.
    La  Banca  d'Italia,  oltre  a  controllare  l'affidabilita'  del
modello  prima  del  riconoscimento,  verifica  periodicamente che il
modello   sia   in  grado  di  fornire  un'adeguata  rappresentazione
dell'esposizione    al   rischio   della   SIM,   anche   richiedendo
all'intermediario  un  periodo  di  sperimentazione  "in  loco"  e di
provare  il  modello  simulando una situazione di forti perturbazioni
sui mercati.
    Nel  caso  in cui la SIM non rispetti i criteri previsti all'atto
del riconoscimento, la Banca d'Italia puo' revocare il riconoscimento
del  modello  interno  e  impone  all'intermediario  di  calcolare  i
requisiti patrimoniali sulla base della metodologia standardizzata.
2. Definizioni.
    Ai fini della presente sezione, si definiscono:
      "test  retrospettivi",  i  test che confrontano i risultati del
portafoglio con le misure di rischio prodotte dai modelli;
      "valore  a  rischio"  (VaR), la misura della perdita potenziale
massima che risulterebbe da una variazione di prezzo avente una certa
probabilita', lungo un determinato orizzonte temporale.
3. Caratteristiche del modello di misurazione del rischio.
    3.1. Fattori di rischio.
    Il  modello  interno di misurazione del rischio tiene conto di un
numero  sufficiente  di  fattori di rischio, a seconda del livello di
attivita'  della  SIM  nei rispettivi mercati. In particolare, devono
essere rispettate le seguenti disposizioni minime.
    Per  quanto riguarda il rischio di tasso di interesse, il sistema
di misurazione del rischio incorpora i fattori di rischio relativi ai
tassi  di  interesse  di  ciascuna  valuta nella quale la SIM detenga
posizioni,  iscritte  in bilancio o fuori bilancio, che costituiscano
un'esposizione  al  tasso di interesse. La SIM definisce la struttura
per  scadenze  dei  tassi  di interesse servendosi di uno dei modelli
generalmente  accettati.  Per  esposizioni  sostanziali al rischio di
tasso  d'interesse sulle valute e nei mercati principali, la curva di
rendimento  e'  divisa in almeno sei segmenti di scadenza. Il sistema
di  misurazione  del rischio deve inoltre tenere conto del rischio di
movimenti   non  perfettamente  correlati  fra  curve  di  rendimento
diverse.
    Per   quanto  riguarda  il  rischio  di  cambio,  il  sistema  di
misurazione  incorpora  i  fattori di rischio corrispondenti sia alle
singole  valute  in  cui  sono  denominate le posizioni della SIM sia
all'oro.
    Per quanto riguarda il rischio sui titoli di capitale, il sistema
di  misurazione  impiega  un  fattore  di rischio distinto almeno per
ciascuno  dei  mercati  mobiliari  nei quali la SIM detiene posizioni
significative.
    Per  quanto  riguarda  il  rischio  sulle  posizioni in merci, il
sistema  di misurazione impiega un fattore di rischio distinto almeno
per   ciascuna   merce   nella   quale   la   SIM  detiene  posizioni
significative.  Il  sistema  di  misurazione  deve  cogliere anche il
rischio di movimenti non perfettamente correlati tra merci simili, ma
non  identiche  e  l'esposizione alle variazioni dei prezzi a termine
risultante  da  scadenze  non  coincidenti.  Esso deve inoltre tenere
conto delle caratteristiche dei mercati, in particolare della data di
consegna  e del margine di cui dispongono gli operatori per liquidare
le posizioni.
    Il modello deve riflettere accuratamente, all'interno di ciascuna
delle  categorie  generali  di rischio, gli specifici rischi connessi
con le opzioni.
    Le SIM possono stabilire in autonomia le modalita' di misurazione
del rischio delle posizioni individuali (a titolo di esempio: matrice
di  covarianza, metodo della simulazione storica, simulazione di tipo
Montecarlo),   comunicando   alla   Banca   d'Italia   i  criteri  di
aggregazione   dei  rischi  associati  alle  singole  componenti  del
portafoglio.
    3.2. Calcolo del valore a rischio.
    Il  calcolo  del  valore  a rischio (VaR) e' soggetto ai seguenti
requisiti ("criteri quantitativi"):
      a) calcolo del VaR su base almeno giornaliera;
      b) intervallo di confidenza unilaterale del 99%;
      c) periodo di detenzione pari a dieci giorni;
      d) periodo  storico  di  osservazione di almeno un anno, tranne
nel   caso   in  cui  un  periodo  di  osservazione  piu'  breve  sia
giustificato   da   un   aumento  improvviso  e  significativo  delle
volatilita'   dei  prezzi.  Per  le  SIM  che  impiegano  sistemi  di
ponderazione,  il  periodo  di osservazione puo' risalire ai sei mesi
precedenti in termini di media ponderata;
      e) serie  di  dati aggiornate con frequenza almeno trimestrale.
Le  SIM  procedono  ad  aggiornamenti piu' frequenti ogniqualvolta le
condizioni di mercato mutino in maniera sostanziale.
    Per  il  calcolo  del  VaR le SIM possono utilizzare correlazioni
empiriche  nell'ambito  della  stessa  categoria  di  rischio  e  tra
categorie  di  rischio  distinte.  La  Banca  d'Italia accerta che il
metodo  di  misurazione  delle  correlazioni delle SIM sia corretto e
applicato in maniera esaustiva.
4. Requisiti organizzativi.
    La  Banca  d'Italia  riconosce  validita'  al  modello  interno a
condizione  che  il  sistema  di  gestione  del rischio della SIM sia
concettualmente  corretto  e  applicato  con  integrita'  e che siano
rispettati,   in  particolare,  i  seguenti  requisiti  organizzativi
("criteri qualitativi"):
      a) il  modello  interno  di  misurazione dei rischi deve essere
strettamente integrato nel processo quotidiano di gestione dei rischi
della  SIM  e  in grado di fornire all'alta direzione le informazioni
sull'esposizione al rischio della SIM.
      In particolare, e' necessario che:
        1.  i requisiti patrimoniali si basino sul modello utilizzato
a   fini   gestionali   interni  e  non  su  specifiche  elaborazioni
finalizzate esclusivamente al calcolo degli obblighi di vigilanza;
        2.  il modello sia usato congiuntamente ai limiti operativi e
la  relazione  tra  i limiti e il modello sia stabile nel tempo e ben
conosciuta dagli operatori e dalla direzione;
        3.  i  risultati  del  modello  formino  parte integrante del
processo  di  monitoraggio  e di controllo della posizione di rischio
assunto dalla SIM;
      b)  la SIM deve disporre di unita' di controllo dei rischi, che
sia indipendente dalle unita' di negoziazione e risponda direttamente
all'alta   direzione.   L'unita   deve   essere   responsabile  della
progettazione  e  della  messa  in  atto  del sistema di gestione dei
rischi  della  SIM  ed elaborare e analizzare rapporti quotidiani sui
risultati del modello di misurazione dei rischi;
      c) il consiglio di amministrazione e l'alta direzione della SIM
devono  partecipare attivamente al processo di controllo dei rischi e
i  rapporti  quotidiani  dell'unita'  di  controllo dei rischi devono
essere  esaminati  da  dirigenti  di livello gerarchico tale da poter
imporre  riduzioni  sia delle posizioni assunte dai singoli operatori
sta dell'esposizione complessiva al rischio della SIM;
      d) la SIM deve disporre di personale specializzato nell'impiego
di  modelli  nell'area  della negoziazione, del controllo dei rischi,
della revisione interna e dei servizi di "back-office";
      e) la  SIM  deve  aver  stabilito  procedure  per  verificare e
imporre  l'osservanza  di una serie definita di politiche e controlli
interni sull'insieme del funzionamento del sistema di misurazione dei
rischi (2);
      f)  la  SIM  deve  mettere  in  atto frequentemente un rigoroso
programma  di  prove  di stress (cfr. successivo paragrafo 6), il cui
esito  viene  valutato  dall'alta  direzione  e tenuto presente nelle
politiche e nei limiti da essi stabiliti;
      g) la  SIM deve procedere ad un riesame dell'intero processo di
gestione dei rischi almeno una volta l'anno. Il riesame deve prendere
in considerazione:
        l'adeguatezza della documentazione del sistema e del processo
di gestione dei rischi e dell'organizzazione dell'unita' di controllo
dei rischi;
        l'integrazione   dei  risultati  del  modello  interno  nella
gestione  quotidiana  dei  rischi  e l'attendibilita' complessiva del
sistema informativo per l'alta direzione;
        le  modalita'  seguite per approvare i modelli di misurazione
dei  rischi  ed  i  sistemi  di valutazione che sono utilizzati dagli
addetti al "front-office" e al "backoffice";
        le  tipologie  dei  rischi di mercato individuati dal modello
interno  e  la  convalida  di  eventuali  modifiche  del  processo di
misurazione dei rischi;
        l'accuratezza  e  la completezza dei dati, l'accuratezza e la
congruita'  delle  ipotesi  di  volatilita'  e  di correlazione e dei
calcoli di valutazione e di sensibilita' al rischio;
        il  processo  di  verifica che la SIM impiega per valutare la
coerenza,  la  tempestivita'  e  l'affidabilita' delle fonti dei dati
utilizzati   per   i   modelli   interni,   anche  sotto  il  profilo
dell'indipendenza delle fonti stesse;
        il  processo  di  verifica  che la SIM impiega per valutare i
test retrospettivi.
    E'  inoltre  necessario  che  vi  siano  verifiche periodiche del
sistema  di misurazione dei rischi, dell'attivita' svolta dall'unita'
di controllo e del rispetto delle procedure di gestione dei rischi da
parte delle unita' di negoziazione.
5. Test retrospettivi.
    La   SIM  controlla  l'accuratezza  e  i  risultati  del  modello
impiegato  mediante  un  programma  di  test  retrospettivi.  Il [est
retrospettivo  mette a confronto il VaR, calcolato secondo il modello
interno,  con  la  variazione  effettiva  del  portafoglio al fine di
verificare  se  le  misure  di  rischio  elaborate  dalla  SIM al 99o
percentile   coprono   effettivamente   il   99%  dei  risultati  del
portafoglio.  Tale  capacita' si ritiene raggiunta da un modello che,
su un campione di 250 giorni lavorativi, produca al massimo 4 casi in
cui  i  risultati  effettivi  del  portafoglio non sono coperti dalla
misura  del  rischio  ("scostamenti" (3)). Il test retrospettivo deve
essere svolto quotidianamente.
    La  SIM  deve  essere in grado, ove richiesto, di effettuare test
restrospettivi  sulla  base di variazioni ipotetiche del portafoglio,
calcolate mantenendo invariate le posizioni di fine giornata.
6. Prove di stress.
    Le  SIM  che  utilizzano  i  modelli interni devono dispone di un
rigoroso e completo programma di prove di stress.
    Gli  scenari  di  stress  devono  contemplare  un'ampia  gamma di
fattori  in  grado  di  generare  perdite e guadagni straordinari nei
portafogli  di negoziazione o rendere particolarmente difficoltoso il
controllo  dei  rischi.  Fra  tali  fattori  rientrano eventi a bassa
probabilita'  concernenti tutte le principali fattispecie di rischio,
ivi  incluse  le varie componenti dei rischi di mercato, di credito e
operativi.  Gli  scenari  di  stress devono poter mettere in evidenza
l'impatto  di  questi  eventi  sulle posizioni con caratteristiche di
prezzo  sia  lineari che non lineari (ad es., opzioni e strumenti con
comportamento analogo).
    Le  prove  di stress devono essere di natura sia quantitativa sia
qualitativa  e  contemplare  tanto  il  rischio di mercato quanto gli
effetti  di  liquidita'  generati  da turbative di mercato. I criteri
quantitativi  individuano  plausibili  scenari  di  stress cui le SIM
possono  trovarsi  esposte.  I criteri qualitativi mettono in risalto
due obiettivi delle prove di stress:
      a) la  valutazione  della capacita' del patrimonio di vigilanza
della SIM di assorbire ingenti perdite potenziali;
      b) l'individuazione  delle misure che la SIM puo' intraprendere
per ridurre il rischio e preservare il patrimonio.
    I  risultati  delle  prove di stress sono comunicati regolarmente
all'alta    direzione    e,    periodicamente,    al   consiglio   di
amministrazione.
    Le SIM combinano le prove di stress definite dalla Banca d'Italia
(cfr.  successivo  paragrafo  6.1)  con  quelle  da loro elaborate in
funzione  delle  caratteristiche di rischio proprie di ogni SIM (cfr.
successivo paragrafo 6.2).
    6.1. Richieste della Banca d'Italia.
      6.1.1. Comunicazioni delle SIM.
    Ai  fine  di  consentire  alla  Banca d'Italia di valutare quanti
giorni  di  perdite  massime  sarebbero coperti da una data stima del
valore  a rischio, le SIM comunicano alla Banca d'Italia i dati sulle
perdite  piu'  elevate  subite  durante  il  periodo di segnalazione.
Questi   dati  vengono  raffrontati  con  la  copertura  patrimoniale
derivante dal modello interno della SIM.
      6.1.2. Prove che richiedono simulazioni da parte delle SIM.
    Le   SIM,  sulla  base  delle  richieste  della  Banca  d'Italia,
sottopongono  i propri portafogli a vari scenari di stress simulati e
forniscono i relativi risultati alla Banca d'Italia.
    Un  primo  tipo  di  scenario  comprende periodi passati di forte
perturbazione  tenendo  conto  sia degli ampi movimenti di prezzo sia
della  forte  riduzione  della  liquidita'  che  si e' accompagnata a
questi eventi.
    Un    secondo   tipo   di   scenario   misura   la   sensibilita'
dell'esposizione  ai  rischi  di mercato a determinate variazioni nei
parametri  presuntivi  di  volatilita'  e  correlazione.  La prova di
stress  comporta  l'individuazione  dell'intervallo entro cui si sono
mosse  le passate variazioni delle volatilita' e delle correlazioni e
una  valutazione delle attuali posizioni della SIM a fronte di valori
estremi in tale intervallo storico.
    6.2. Prove di stress condotte dalle singole SIM.
    Al  fine  di  cogliere  le  specificita' del proprio portafoglio,
ciascuna SIM deve individuare ulteriori situazioni di stress rispetto
a  quelle  richieste dalla Banca d'Italia (cfr. paragrafo 6.1.2), che
essa considera massimamente sfavorevoli.
    Le  SIM  forniscono  alla  Banca  d'Italia  una descrizione della
metodologia  impiegata per definire e testare gli scenari di stress e
dei risultati ottenuti.
    I  risultati  dei  test sono periodicamente riesaminati dall'alta
direzione  della  SIM  e trovano riflesso nelle linee operative e nei
limiti  di  esposizione  fissati  dalla  direzione e dal consiglio di
amministrazione.  Inoltre,  se  i  risultati delle prove indicano una
particolare vulnerabilita' di fronte a una data serie di circostanze,
la SIM adotta idonee misure per gestire adeguatamente questi rischi.
7. Modalita' di calcolo del requisito patrimoniale.
    7.1. Regole generali.
    Le   SIM   autorizzate   ad  utilizzare  modelli  interni  devono
soddisfare un requisito patrimoniale corrispondente al maggiore tra i
due importi seguenti:
      1. la misura del VaR del giorno precedente;
      2.  la  media  delle  misure  del  VaR giornaliero nei sessanta
giorni operativi precedenti, moltiplicata per un fattore di almeno 3,
eventualmente maggiorata  applicando  un  fattore  compreso tra 0 e 1
sulla  base  del  numero  di  scostamenti  degli  ultimi  250  giorni
lavorativi   evidenziati   dai   test  retrospettivi  della  SIM.  In
particolare,  in  funzione  del  numero  di scostamenti si applica il
seguente fattore di maggiorazione:
                 Tavola 7 - Fattore di maggiorazione

=====================================================================
      Numero di scostamenti      |     Fattore di maggiorazione
=====================================================================
            Meno di 5            |               0,00
                5                |               0,40
                6                |               0,50
                7                |               0,65
                8                |               0,75
                9                |               0,85
            10 o piu'            |               1,00

    La  SIM  notifica prontamente alla Banca d'Italia gli scostamenti
rilevati  dal programma di test retrospettivi e che hanno determinato
l'aumento del fattore di maggiorazione.
    La    SIM   puo'   chiedere   alla   Banca   d'Italia   l'esonero
dall'applicazione del fattore di maggiorazione qualora lo scostamento
sia  da imputare a fattori eccezionali. La Banca d'Italia comunica la
propria decisione entro trenta giorni dalla richiesta.
    Ove  gli  scostamenti  risultino numerosi, la Banca d'Italia puo'
imporre   le   misure   necessarie   per   assicurare  il  tempestivo
miglioramento  del  modello. Nel caso in cui, nonostante tali misure,
gli  scostamenti  persistano  la  Banca  d'Italia  puo'  revocare  il
riconoscimento del modello interno.
    7.2  Modalita'  di  calcolo  del  requisito patrimoniale: rischio
specifico.
    Allo  scopo  di calcolare i requisiti patrimoniali per il rischio
specifico  associato  alle  posizioni in titoli di debito e titoli di
capitale,  la  Banca  d'Italia riconosce validita' all'utilizzo di un
modello  interno  di  una  SIM  qualora  esso,  oltre a soddisfare le
condizioni previste nei paragrafi precedenti:
      spieghi la variazione storica dei prezzi nel portafoglio;
      rifletta la concentrazione del portafoglio (4);
      sia resistente ad una situazione sfavorevole (5);
      sia convalidato da test retrospettivi volti a verificare che il
rischio specifico sia valutato in modo adeguato.
    Inoltre,  la  SIM  deve  dimostrare  di  essere  in  possesso  di
metodologie   idonee,   in   base   alle   norme   internazionalmente
riconosciute,  a  valutare adeguatamente il rischio d'evento e quello
di  inadempienza  per  le  posizioni  in titoli di debito e titoli di
capitale.  Qualora non sia in grado di fornire tale dimostrazione, il
requisito  patrimoniale  dovra'  subire  una maggiorazione, che sara'
determinata effettuando un calcolo analogo a quello utilizzato per il
modello  per  il  rischio  generale  del  mercato  nel  caso  in  cui
quest'ultimo non abbia superato i test retrospettivi.
    Il  requisito  patrimoniale  complessivo calcolato con il modello
interno e' dato quindi dalla seguente formula:

               ---->  Vedere formula di pag. 52  <----

dove:
    C  in  base  t  =  requisito patrimoniale complessivo relativo al
giorno t;
    VaR  in  base t-1 = valore a rischio calcolato secondo il modello
interno riferito al giorno t-1;
    RSM in base t-1 = ammontare di capitale aggiuntivo destinato alla
copertura  del  rischio specifico (in caso di incapacita' del modello
di calcolare il rischio di evento e di inadempimento) con riferimento
al giorno t-1;
    VaR  in  base t-1 = valore a rischio calcolato secondo il modello
interno per il portafoglio detenuto al giorno t-i;
    RSM in base t-1 = ammontare di capitale aggiuntivo destinato alla
copertura  del  rischio specifico (in caso di incapacita' del modello
di calcolare il rischio di evento e di inadempimento) con riferimento
al giorno t-i;
    delta  in base t = fattore moltiplicativo da applicare alla media
dei VaR calcolato secondo il modello interno, non inferiore a 3 e non
superiore a 4 (cfr. paragrafo 7.1);
    beta  in  base t = fattore moltiplicativo riferito alla copertura
patrimoniale  aggiuntiva  a  fronte del rischio specifico (RSM). Esso
assume  valore  i nel caso di incapacita' del modello di calcolare il
rischio  di  evento  e di inadempimento o valore Ø nel caso in cui il
modello  interno  tiene  conto  anche  del  rischio  di  evento  e di
inadempimento.
    Ai fini del calcolo della maggiorazione per il rischio specifico,
il  fattore moltiplicativo puo' essere applicato a una delle seguenti
misure  alternative  dell'ammontare  di capitale aggiuntivo destinato
alla copertura del rischio specifico:
      a) la  parte  di  rischio  specifico  della  misura del VaR che
dovrebbe  essere  isolata  in base alle norme di vigilanza; oppure, a
scelta della SIM (6);
      b) le  misure  del  VaR  di  "sub-portafogli"  di  debito  o di
posizioni in titoli di capitale che contengono un rischio specifico.
    Le  SIM  che  utilizzano  l'opzione b) devono individuare la loro
struttura  di  "subportafogli"  in  anticipo e comunicarla alla Banca
d'Italia.  La  SIM  che  intende  modificare  tale  struttura  chiede
l'autorizzazione  della  Banca  d'Italia, la quale si pronuncia entro
trenta  giorni dalla ricezione della richiesta; il termine e' sospeso
nel caso di richiesta di informazioni aggiuntive.
8. Combinazione di modelli interni con la metodologia standardizzata.
    Le  SIM  possono  utilizzare  una  combinazione  tra  metodologia
standardizzata  e modello interno a condizione che ciascuna categoria
generale  di  rischio  (ovvero  ciascuno  dei  rischi  per i quali e'
definito  uno  specifico  requisito  patrimoniale) sia valutata sulla
base  di un unico approccio (modelli interni o metodo standardizzalo)
e che tutti gli elementi del rischio di mercato siano misurati.
    Alla   parte   calcolata   sulla  base  dei  modelli  interni  si
applicheranno  i  alteri  indicati  nei  precedenti  paragrafi  della
presente Sezione.
    I   coefficienti   patrimoniali   calcolati  in  base  al  metodo
standardizzato   e  ai  modelli  interni  dovranno  essere  aggregati
mediante sommatoria semplice.
    Le  SIM  che  usano  modelli interni solo per alcune categorie di
rischio  dovranno  estendere  quanto  prima  i loro modelli a tutti i
rischi di mercato cui sono esposte.
    La  SIM  che  abbia  adottato uno o piu' modelli interni non puo'
chiedere di tornare a utilizzare la metodologia standardizzata per la
misurazione dei rischi gia' valutati mediante tali modelli.
    Le  SIM  possono  chiedere  alla  Banca d'Italia di modificare la
combinazione  dei due approcci solo nel senso di un maggiore utilizzo
del  modello interno. Qualora la Banca d'Italia non sollevi obiezioni
alla  modifica  nei sessanta giorni successivi alla comunicazione, la
SIM  puo'  utilizzare  la  nuova  combinazione  per  il  calcolo  dei
requisiti  patrimoniali;  il termine e' sospeso nel caso di richiesta
di informazioni aggiuntive.
9. Procedura per il riconoscimento dei modelli.
    La procedura di riconoscimento si struttura in tre fasi:
    1. Presentazione delta domanda di riconoscimento del modello.
    Le  SIM  interessate  al  riconoscimento  di  un  proprio modello
interno per il calcolo dei requisiti patrimoniali presentano apposita
istanza alla Banca d'Italia - Servizio vigilanza sull'intermediazione
finanziaria - Divisione analisi e interventi I.
    La  domanda  deve essere corredata delle risposte al questionario
di  cui all'Allegato N e di ogni informazione e documentazione che la
SIM ritiene utile per una agevole e completa valutazione del modello,
ivi  compresi  gli  organigrammi,  i risultati di test effettuati, le
evidenze statistiche.
    La  presentazione  della  domanda  e'  approvata dal consiglio di
amministrazione con apposita delibera.
    2. Esame del modello.
    La  Banca  d'Italia  esamina  il  modello  sulla base dei criteri
qualitativi e quantitativi esposti nei precedenti paragrafi.
    Nel  caso di SIM ricomprese in gruppi la Banca d'Italia valuta le
soluzioni  organizzative  adottate  per  il  rispetto  dei  requisiti
previsti dalle presenti disposizioni.
    Gli  aspetti  di  rilievo  emersi dall'esame della documentazione
verranno  approfonditi  con  gli  esponenti  aziendali  coinvolti nei
diversi aspetti del processo di misurazione e gestione del rischio.
    3. Comunicazione dell'esito della domanda.
    La Banca d'Italia comunica l'esito della domanda entro centoventi
giorni  dalla  ricezione della stessa; il termine e' sospeso nel caso
di richiesta scritta di informazioni aggiuntive.
    La  Banca  d'Italia,  ove  rigetti  la domanda, specifica le aree
nelle  quali  si  sono  individuate  le  lacune che hanno impedito il
riconoscimento del modello.
    La Banca d'Italia si riserva, anche in caso di riconoscimento del
modello,  di  indicare  gli  aspetti  non pienamente rispondenti agli
standard  richiesti  e  di  assumere le conseguenti determinazioni ai
fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.
    Il riconoscimento del modello da parte della Banca d'Italia viene
accordato qualora lo stesso sia ritenuto idoneo a un corretto calcolo
dei  requisiti  patrimoniali.  Resta  ferma  la responsabilita' degli
amministratori  in  ordine  alle  scelte di portafoglio e alle misure
organizzative   assunte  in  base  alle  informazioni  derivanti  dal
modello.
    Qualora  la  SIM  decida  di apportare modifiche di rilievo ad un
modello gia' riconosciuto, ne da' preventiva comunicazione alla Banca
d'Italia, la quale verifica che le modifiche proposte non inficino le
condizioni  previste  per  il  riconoscimento.  La  Banca d'Italia si
pronuncia  entro sessanta giorni dalla ricezione della comunicazione;
il   termine   e'  sospeso  in  caso  di  richiesta  di  informazioni
aggiuntive.
                               Art. 2.
    Nel  titolo III (Vigilanza), capitolo 3 (Adeguatezza patrimoniale
e  contenimento  del  rischio)  e'  aggiunto  il  seguente allegato N
(Questionario sui modelli interni):
                                                           Allegato N
                  QUESTIONARIO SUI MODELLI INTERNI
1. Premessa.
    Il  questionario  di  cui  al  presente  allegato rappresenta una
traccia  utile  per  fornire alla Banca d'Italia una base informativa
per  la  valutazione  della rispondenza delle strutture interne della
SIM  ai  criteri  qualitativi, indicati alla sezione XII del presente
capitolo   e  la  capacita'  del  modello  di  soddisfare  i  criteri
quantitativi   indicati   alla  medesima  sezione  XII  del  presente
capitolo.
    Le  indicazioni  fornite  sulla  base  del  presente questionario
consentono  alla  Banca d'Italia di venire in possesso degli elementi
informativi  minimi  per  avviare  la procedura di riconoscimento del
modello  interno.  Ove ritenuto necessario, pertanto, potranno essere
richieste  ulteriori  informazioni  al  fine  di approfondire aspetti
particolari  della organizzazione della SIM e/o delle caratteristiche
tecniche del modello.
2. Aspetti qualitativi.
    I. Le strutture.
A. Consiglio di amministrazione e alta direzione.
    1)  Descrivere  le  linee  guida  generali  sul tipo di attivita'
(prodotti,  mercati,  funzioni)  che  vengono svolte e sulle relative
politiche  di  controllo  del rischio. Descrivere le modalita' con le
quali  vengono comunicate all'interno dell'azienda. Qualora esista un
documento contenente le linee guida, allegarne copia.
    2) Descrivere il sistema delle deleghe in materia di assunzione e
gestione  dei  rischi  connessi  alla  gestione  del  portafoglio  di
negoziazione.
    3)  Indicare  gli organi aziendali che partecipano alla decisione
di entrare in nuovi mercati o in nuovi prodotti.
    4)  Indicare  il  tipo  di  informazioni fornite al CdA, all'alta
direzione e agli altri dirigenti responsabili e la periodicita' delle
comunicazioni  fornite  dalle  unita'  addette alla negoziazione e da
quelle addette al controllo. Allegare copia dei reports prodotti.
    5)  Indicare  se  il  CdA  prende  in  esame  i  risultati  delle
simulazioni sui movimenti delle principali variabili di mercato.
B. Unita' di controllo del rischio.
    1)  Indicare  la  posizione dell'unita' organizzativa preposta al
controllo  del  rischio  nell'organigramma  e i responsabili ai quali
risponde.
    2) Descrivere le risorse professionali di cui dispone.
    3)  Descrivere quali tra le seguenti attivita' viene svolta dalla
unita'   di   controllo   del   rischio,  precisando  il  livello  di
responsabilita' e la frequenza degli interventi:
      a) progettazione del processo di controllo del rischio;
      b) progettazione del modello;
      c) monitoraggio e reporting sul livello di rischio;
      d) verifica  del  rispetto  dei  limiti  assegnati  e  relativi
interventi;
      e) verifica  delle  formule  impiegate nel calcolo dei prodotti
finanziari piu' complessi;
      f) manutenzione   e   aggiornamento   dei  sistemi  informativi
utilizzati per il funzionamento del modello;
      g) valutazione  dei rischi connessi con lo svolgimento di nuove
attivita';
      h) effettuazione di test retrospettivi;
      i) effettuazione di prove di stress.
    4)  Descrivere  gli  strumenti  analitici  e  informativi  di cui
dispone.
    5)  Indicare  se viene predisposta apposita manualistica relativa
alle  procedure  di controllo del rischio. In caso positivo allegarne
copia.
C. Internal Auditing.
    1)  Indicare  la  collocazione  all'interno dell'organigramma e i
responsabili a cui risponde.
    2)  Descrivere  i  compiti  attribuiti all'ispettorato interno in
materia di verifica del sistema di controllo del rischio.
    3) Descrivere le risorse professionali di cui dispone la funzione
di ispettorato interno.
    4)  Descrivere  gli  strumenti  analitici  e  informativi  di cui
dispone.
    5)  Descrivere  il  tipo  di controlli effettuati nel corso della
realizzazione del modello e nella fase di prima applicazione.
    6)  Indicare se sono stati richiesti ai revisori esterni rapporti
sulla  validita' e sul funzionamento del modello. In caso affermativo
allegarne copia.
D. Dealing Room.
    1) Descrivere l'organizzazione delle sale operative.
    2)  Descrivere  le principali tipologie di attivita' svolte dalle
unita' di negoziazione per strumenti e mercati.
    3)  Descrivere  le  modalita'  del coordinamento tra le unita' di
negoziazione.
    4)  Indicare  le  informazioni  di cui dispone il trader circa la
posizione  di  rischio  calcolata  sulla  base del modello. Indicare,
inoltre, la frequenza dell'aggiornamento.
    5)  Fornire  un  elenco  dei principali software utilizzati dalle
unita' di negoziazione.
    II) Il processo di controllo.
A. Deleghe e limiti.
    1) Descrivere l'articolazione delle deleghe all'interno della SIM
con   riferimento   alla  gestione  dei  rischi  del  portafoglio  di
negoziazione.
    2)  Descrivere  le  modalita' di definizione e di formalizzazione
dei  limiti  operativi  precisando la periodicita' con la quale viene
controllato  il  loro  rispetto  e  la frequenza con la quale vengono
rivisti.
    3)  Descrivere  le modalita' di definizione e di assegnazione dei
limiti tra le unita' di negoziazione sulla base delle indicazioni del
modello.  In  particolare,  descrivere  come  si  tiene  conto  delle
correlazioni  dei rischi assunti dalle singole unita' di negoziazione
nell'allocazione del capitale a rischio.
    4)  Indicare  se  vengono utilizzati anche limiti di negoziazione
infragiornalieri.
    5)  Fornire  la  documentazione  relativa  ai limiti assegnati ai
singoli responsabili operativi.
    6)  Descrivere la procedura che viene attivata e quali interventi
sono  previsti  in caso di superamento dei limiti assegnati. Indicare
se  e'  prevista  la  possibilita' di ricostruire ex-post l'eventuale
superamento dei limiti assegnati.
    7) Descrivere le procedure attraverso le quali la struttura delle
deleghe viene resa nota all'interno della SIM.
    8)  Descrivere i meccanismi di controllo previsti per la verifica
del rispetto delle deleghe.
B. Prove di stress.
    1) Descrivere il programma di prove di stress.
    2)  Descrivere quali scenari di stress sono stati elaborati dalla
SIM date le caratteristiche del proprio portafoglio.
    3)  Indicare  la  frequenza  con  la  quale  gli  scenari vengono
rivisti.
    4)  Indicare  i  soggetti ai quali vengono sottoposti i risultati
delle prove di stress.
    5)  Indicare  se  sono  state  individuate  specifiche  misure da
intraprendere    qualora    venisse   riscontrata   una   particolare
vulnerabilita' dell'azienda a situazioni di tensione.
    III) I Sistemi informatici.
A. Misure di sicurezza.
    1) Descrivere le misure di protezione degli accessi previste.
    2) Indicare se sono previste procedure di recovery.
    3)  Indicare  se  tali  procedure  sono state sottoposte a test e
fornire i relativi risultati.
B. Affidabilita' del sistema.
    1)  Descrivere  l'architettura dei sistemi informativi utilizzati
per il funzionamento del modello.
    2)  Descrivere le basi informative utilizzate distinguendo quelle
aziendali  da  quelle  esterne  (es. Reuters, Telerate, ecc.), quelle
statistiche da quelle di rilevazione della posizione.
    3) Descrivere la frequenza con cui vengono aggiornati i parametri
del modello.
    4)  Nel  caso  in  cui  vengano utilizzate piu' basi informative,
descrivere le procedure di integrazione delle informazioni.
    5)  Indicare  se esistono sistemi di controllo della qualita' dei
dati utilizzati.
    6)   Descrivere   le   procedure   che   vengono  utilizzate  per
l'estrazione dei dati dalle basi informative.
    7)  Indicare  se  esistono  inserimenti manuali nella procedura e
descriverli.
    8)  Descrivere  i controlli effettuati per valutare l'adeguatezza
del sistema informativo in vista dell'adozione del modello.
    9)   Indicare   se  esiste  una  documentazione  delle  procedure
utilizzate e dei risultati dei test effettuati.
    10)  Indicare  l'unita'  organizzativa  alla  quale  fa  capo  la
gestione delle basi dati del modello.
    11)  Indicare  se  sono  previste  modifiche  o  integrazioni dei
sistemi informativi, precisando quali e in che tempi.
3. Aspetti quantitativi.
    I) Informazioni sulla performance del modello.
A. Informazioni generali sul VaR.
    Fornire le seguenti informazioni:
      1)  valore  minimo,  massimo e medio del VaR giornaliero per un
periodo   non   inferiore  a  sei  mesi  disaggregando  il  risultato
complessivo per categorie di rischio o portafogli;
      2)  evoluzione  della  serie  giornaliera  dei profitti e delle
perdite  per  un  periodo di 3 mesi sul portafoglio di negoziazione e
del VaR giornaliero calcolato dal modello;
      3)   numeri   degli  scostamenti  tra  risultati  effettivi  di
negoziazione e valore a rischio;
      4)  eventuali aggiustamenti effettuati sulla base dei risultati
dei  test  retrospettivi.  Qualora siano usati criteri che richiedano
"preliminarmente"    un    adeguato    grado    di   liquidita'   e/o
diversificazione,  fornire  una ripartizione delle posizioni soggette
al rischio specifico (nei due comparti) tra "liquide e diversificate"
e  "altre"  e descrivere le modalita' con cui vengono trattate queste
ultime.
B. Prove di stress.
    1) Descrivere gli scenari di stress definiti dalla SIM.
    2)  Indicare  la  frequenza delle prove di stress e i destinatari
dei risultati.
    3)  Fornire  i risultati ottenuti per le prove di stress definite
dalla SIM.
    4) Descrivere gli eventuali interventi sulle posizioni di rischio
effettuati  a  seguito  di risultati considerati non favorevoli delle
prove di stress.
    II) Trattamento dei fattori di rischio.
A. Rischio di tasso di interesse.
    1)  Indicare  le modalita' di rappresentazione lungo la curva dei
rendimenti delle posizioni a tasso fisso e a tasso indicizzato, sopra
e  sotto  la  linea  (ad  es.:  metodo del valore attuale dei flussi,
metodo della duration).
    2) Descrivere il procedimento di aggregazione delle posizioni (ad
es.: vincoli imposti al clumping).
    3)  Indicare  il numero dei punti in cui viene scomposta la curva
dei tassi dal modello.
    4) Descrivere come si tiene conto del rischio di variazione degli
spread tra strumenti finanziari diversi.
    5) Indicare il numero delle valute considerate.
    6)  Precisare  se esistono valute che si ritiene di escludere dal
calcolo del VaR a motivo delle posizioni poco rilevanti assunte. Come
viene quantificato il "rischio residuale" in questo caso?
    7)  Descrivere  le  modalita'  di aggregazione delle posizioni in
valute diverse.
13. Rischio di cambio.
    1)  Descrivere  il metodo con cui viene calcolata la posizione di
rischio per ogni valuta, a pronti e a termine.
    2)  Precisare  se esistono valute che si ritiene di escludere dal
calcolo del VaR a motivo delle posizioni poco rilevanti assunte. Come
viene quantificato il "rischio residuale" in questo caso?
C. Rischio di variazione dei prezzi delle azioni.
    1) Descrivere le modalita' di calcolo delle posizioni all'interno
dei  diversi  mercati  (utilizzo  della volatilita' del mercato e dei
beta  collegati  all'indice di mercato, utilizzo dei beta settoriali,
utilizzo  delle  volatilita'  delle  singole  azioni);  descrivere le
modalita' di aggregazione delle posizioni tra i diversi mercati.
D. Rischio di variazione dei prezzi delle merci.
    1)  Descrivere  il metodo con cui viene calcolata la posizione di
rischio per ogni merce, a pronti e a termine.
E. Rischi non lineari e volatilita' delle opzioni.
    Descrivere i seguenti punti:
      1)  modelli  di pricing adottati per le principali tipologie di
opzioni;
      2) metodologie per il calcolo dei rischi;
      3)  modalita'  di aggregazione delle posizioni in opzioni (es.:
maturity e volatility ladder);
      4)  modalita' di aggregazione delle posizioni in opzioni con il
resto delle posizioni in portafoglio;
      5)  utilizzo  di  approcci  parametrici  ovvero  di  analisi di
scenario;
      6)  trattamento  delle  opzioni esotiche (se non sono di valore
trascurabile).
F. Rischio specifico.
    1)  Descrivere  la metodologia con cui viene calcolato il rischio
specifico nei due comparti.
III)  Metodologia  di stima del modello e criteri di aggregazione del
rischio.
    Fornire informazioni sui seguenti punti:
      1)  tipo  di  modello  in uso (ad esempio: varianza-covarianza,
simulazione storica, Montecarlo);
      2) periodo di detenzione delle posizioni utilizzato nel modello
e intervallo di confidenza utilizzato;
      3) ipotesi formulate sulla distribuzione statistica dei fattori
di rischio (normalita', fat tails, ecc.);
      4) lunghezza dell'intervallo temporale di osservazione;
      5)   modalita'   di   ponderazione  delle  osservazioni  (media
semplice, livellamento esponenziale, volatilita' condizionata, ecc.);
      6)  eventuali  disponibilita'  di  elaborazioni  basate su piu'
intervalli temporali;
      7)  metodologia di aggregazione delle esposizioni "all'interno"
e "tra" fattori di rischio (considerazione delle correlazioni);
      8)  eventuale  disponibilita'  di  test  sulla stabilita' delle
volatilita' e delle correlazioni utilizzate;
      9) periodicita' di aggiornamento dei parametri utilizzati.
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    1)  Al  riguardo si rammenta che per le SIM di negoziazione tutto
il  portafoglio e' considerato non immobilizzato.     2) E' opportuno
che  il sistema dei controlli sia documentato, ad esempio, tramite un
manuale  di  gestione  che  ne  descriva  i  principi  fondamentali e
fornisca  una spiegazione delle tecniche di misurazione dei rischi di
mercato.
    3)  Si  verifica uno "scostamento" quando la variazione effettiva
del  valore  del  portafoglio  supera  il  VaR  calcolato  secondo il
modello.
    4)  Il  modello  interno  della SIM deve risultare sensibile alle
variazioni  nella  composizione  del portafoglio in modo da prevedere
requisiti patrimoniali crescenti al crescere della concentrazione del
portafoglio.
    5)  Il modello deve poter segnalare un rischio crescente nel caso
di  situazione  sfavorevole,  incorporando  ad esempio nel periodo di
stima  un  intero  ciclo  economico  e  verificando l'accuratezza del
modello nella fase discendente del cielo o alternativamente simulando
situazioni statisticamente o storicamente peggiori (worst case).
    6)  In  particolare,  per  i  titoli  di  capitale, il sistema di
misurazione  dovrebbe  impiegare  un  fattore di rischio distinto per
ciascuno  dei  mercati  mobiliari  nei quali la SIM detiene posizioni
significative;   per   i   titoli  di  debito,  il  modello  dovrebbe
incorporare  i  fattori  di  rischio relativi ai tassi d'interesse di
ciascuna  valuta  nella  quale  la SIM detenga posizioni, iscritte in
bilancio  o  fuori  bilancio,  che  costituiscano  un'esposizione  al
rischio di tasso d'interesse.