Allegato 6 NORME DI QUALITA' PER LE PATATE DA INDUSTRIA Fascia C Ogni fornitura deve essere costituita da prodotto: 1) della stessa varieta' e provenienza, se consegnato sfuso; con l'indicazione della varieta' e provenienza dei singoli lotti se consegnato in contenitori; 2) sano, mercantile, asciutto, privo di alterazioni patologiche e di malattie evolutive, nonche' di lesioni profonde; 3) con assenza di materiali estranei (zolle, sassi, terra, ecc.); 4) con residuo secco minimo del 19% piu' o meno 0,5% accertato con metodo idrometico. Per partite con valori inferiori si rimanda a possibili eventuali accordi fra acquirente e venditore, tenendo presente che un punto di sostanza secca corrisponde mediamente all'8/10% di peso; 5) esente da odori e sapori anomali e con residui chimici entro la norma. I limiti di accettabilita' dei punti 1), 2), 3) sono cosi' stabiliti: tuberi di cui al punto 1): 5% in peso; tuberi di cui al punto 2): 5% in peso; materiali estranei di cui al punto 3): 3% in peso. La sommatoria delle tolleranze di cui sopra non deve essere superiore all'8% in peso per ogni partita. La franchigia e' fissata al 3%. PROTOCOLLO AGGIUNTIVO PARTE INTEGRANTE DELL'ACCORDO INTERPROFESSIONALE PATATA 2002 Il giorno 17 gennaio 2002 presso il Ministero delle politiche agricole e forestali, le Unioni nazionali dei produttori di patate UNAPA e ITALPATATE, le Associazioni di categoria degli industriali (AIIPA) e ANICAV con la partecipazione delle organizzazioni professionali Coldiretti, CIA e Confagricoltura, hanno sottoscritto l'accordo interprofessionale per le patate destinate alla trasformazione industriale per la campagna 2002 nel quale viene fissato un obiettivo di trasformazione di 130.000 tonnellate, nei limiti delle quantita' ripartite dalle Unioni nazionali tra le associazioni produttori aderenti. In ordine a quanto sopra e al fine di permettere l'applicazione delle azioni previste dal piano nazionale di intervento nel settore pataticolo ed in particolare le azioni relative all'adeguamento delle infrastrutture, alla razionalizzazione della fase commerciale, al miglioramento tra fase produttiva ed industriale, nonche' al potenziamento dell'associazionismo, il MIPAF corrispondera' alle Unioni: a) Per finanziare le attivita' delle Associazioni dei produttori e del CEPA: la somma di Euro 20,14/ton. per le produzioni situate nel nord Italia e di Euro 23,24/ton. per le produzioni situate nel centro-sud Italia al fine di garantire l'applicazione dell'accordo per i quantitativi sopra riportati e migliorare le caratteristiche qualitative del prodotto attraverso un'assistenza diretta alla produzione; la somma di Euro 8,78/tonn come sostegno ai centri di raccolta e sosta temporanea del prodotto in attesa della consegna all'industria; la somma di Euro 0,52/tonn per finanziare l'attivita' dell'osservatorio economico del Centro di documentazione per la patata (CEPA) prevista all'art. 5 dell'accordo interprofessionale. Tali contributi saranno versati dalle Unioni alle associazioni dei produttori e al CEPA entro trenta giorni dall'incasso. b) Per finanziare l'attivita' delle Unioni: la somma di Euro 3,10/tonn per l'attivita' di contrattazione e per il coordinamento dell'accordo interprofessionale relativo alla cessione di patate alle industrie di trasformazione; la somma di Euro 2,07/tonn per l'attivita' di certificazione di conformita' all'accordo nazionale, dei contratti stipulati tra le Associazioni dei produttori e le industrie di trasformazione. Disciplinare per l'attuazione dell'accordo interprofessionale - campagna 2002, per le patate destinate alla trasformazione industriale Art. 1. Obiettivi di trasformazione e modalita' di contrattazione L'accordo interprofessionale per la campagna 2002 per le patate destinate alla trasformazione industriale, stipulato in data 17 gennaio 2002, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, produce i propri effetti dalla citata data del 17 gennaio 2002, pertanto, per quanti lo hanno sottoscritto, assume valore giuridico e dispone, tra l'altro, le seguenti regole base: 1) il presente accordo interprofessionale rappresenta la prima annualita' del programma triennale 2002/2004; 2) l'obiettivo di trasformazione per la presente campagna e' quantificato in 130.000 tonnellate; 3) l'istituzione di un fondo nazionale alimentato volontariamente dalla parte agricola e finalizzato alla realizzazione di programmi strategici per il settore; 4) la determinazione ad ogni campagna dei prezzi minimi e di riferimento per le varie "fasce"; 5) le patate oggetto del presente accordo sono prodotte sul territorio nazionale per la trasformazione industriale e non semplicemente compravendute, in quanto l'industria si colloca nella fase di trasformazione di un processo produttivo che e' iniziato con la semina e terminera' con la commercializzazione di prodotti finiti derivati dalle patate conferite dai soci e la cui individuazione risulta dalle denunce di produzione sottoscritte dai produttori stessi; 6) il pagamento del prodotto da parte delle imprese acquirenti dovra' avvenire mediante assegno circolare non trasferibile o bonifico bancario e dovra' essere effettuato in un'unica soluzione entro sessanta giorni dal momento della consegna. Art. 2. Centri di raccolta I centri di raccolta saranno gestiti dalle associazioni di produttori al di fuori degli impianti industriali. Qualora si tratti di impianti di trasformazione direttamente gestiti da associazioni o cooperative di produttori, tali centri potranno essere istituiti anche all'interno degli stabilimenti. I centri suddetti debbono essere forniti di bilico possibilmente automatico per le operazioni di pesatura ed opportunamente dislocati in modo da favorire al massimo le operazioni di raccolta ed avvio all'industria del prodotto. Le associazioni di produttori pataticoli sono incaricate a esercitare nei centri di raccolta le operazioni specificate nel successivo art. 3 e devono notificare alle regioni competenti per territorio, l'ubicazione dei centri di raccolta ed il giorno di apertura. Art. 3. Operazioni demandate alle associazioni di produttori Per le operazioni relative all'attivita' del centro di raccolta, le associazioni di produttori dovranno istituire apposito registro di carico e scarico, vidimato dalla regione competente per territorio, riportante in entrata, le indicazioni relative alle generalita' del socio, alle quantita', alla varieta' del prodotto conferito, nonche' gli estremi del documento probante del trasporto (d.d.t.). Le partite di patate, che sono avviate dai centri di raccolta alle industrie trasformatrici e registrate sullo scarico del predetto registro, devono essere accompagnate dal documento di trasporto previsto dalla normativa fiscale vigente (d.d.t.) su cui deve essere obbligatoriamente riportato la varieta' e la fascia. Una copia del documento di trasporto cosi' redatto sara' riscontrata da un responsabile dell'impresa stessa e consegnata al vettore per la restituzione al centro di raccolta. Art. 4. Accertamento dei conferimenti e delle trasformazioni Al fine di verificare il corretto andamento delle contrattazioni e della consegna del prodotto alle industrie utilizzatrici, le regioni interessate istituiranno specifici gruppi di accertamento incaricati di esercitare, nel corso della campagna, con cadenza da valutarsi a seconda delle esigenze locali per singole regioni e per le necessita' che riterranno opportune, presso le imprese di trasformazione e i centri di raccolta, gli opportuni controlli sul conferimento della materia prima e su ogni altra attivita' connessa alla contrattazione de quo ed alla relativa trasformazione. Allo scopo di favorire l'attivita' di controllo da parte degli organismi regionali, le industrie dovranno istituire un registro sul quale saranno annotati i quantitativi di prodotto acquistato nonche' i quantitativi di prodotto finito ottenuto. Le risultanze degli accertamenti effettuati dagli organismi regionali nei centri di raccolta dovranno essere trasmesse al MIPAF e alle Associazioni dei produttori interessate, da parte delle regioni competenti, entro trenta giorni dalla chiusura dei centri. Gli organismi regionali dovranno accertare il quantitativo di patate entrate nelle varie industrie di trasformazione nonche' la tipologia ed il quantitativo del prodotto ottenuto da tale trasformazione e trasmettere entra trenta giorni dall'avvenuta trasformazione, al MIPAF ed alle associazioni di produttori interessate, i risultati degli accertamenti. Nel caso in cui la Regione non dovesse espletare la suddetta verifica entro quindici giorni dalla richiesta, l'Associazione potra' far svolgere il controllo da un tecnico iscritto all'Albo. Le singole imprese di trasformazione informeranno, almeno dieci giorni prima dell'inizio della trasformazione, gli assessorati dell'agricoltura competenti per territorio. I verbali di accertamento redatti dalle Regioni devono contenere anche le indicazioni relative al centro di raccolta (ubicazione, tipo di pesa a bilico, notifiche delle associazioni), della tenuta dei registri previsti dal presente disciplinare per le associazioni e le industrie di trasformazione. Tali risultanze sono necessarie al fine dell'erogazione del contributo spettante alle associazioni dei produttori. Art. 5. C o n t r a t t i I contratti devono essere stipulati utilizzando il modello unico di contratto, parte integrante dell'accordo interprofessionale e debbono prevedere la vendita diretta del prodotto, dalle associazioni dei produttori alle industrie di trasformazione. Sono oggetto degli aiuti solo i contratti stipulati entro i termini previsti dall'accordo interprofessionale, che riguardano le associazioni dei produttori come risulta dal prospetto allegato all'accordo medesimo. Copie dei contratti e delle eventuali cessioni dovranno essere inviate, a cura delle associazioni venditrici, agli assessorati regionali competenti per territorio, alle associazioni nazionali di categoria delle aziende di trasformazione, sia privati che cooperative, alle Unioni nazionali riconosciute dei produttori. Art. 6. Dichiarazione delle associazioni dei produttori Le associazioni dei produttori dovranno comunicare alle Unioni di appartenenza, con cadenza mensile, i quantitativi di patate suddivisi per fascia di qualita', consegnati ad ogni singola industria. Inoltre le medesime associazioni dovranno inviare, a fine campagna, al MIPAF tramite le Unioni nazionali di appartenenza, una dichiarazione sostitutiva di notorieta', firmata dal legale rappresentante, che attesti il pagamento dei prezzi di cui all'art. 3 dell'accordo interprofessionale ai propri associati. Art. 7. Contenuto della domanda di concessione del contributo A fine campagna, dopo il completamento delle operazioni di trasformazione relative ai contratti con le industrie, le Unioni nazionali devono presentare al MIPAF, per conto delle proprie associazioni, la domanda di contributo corredata dai seguenti documenti: a) prospetto riepilogativo dell'aiuto, compilato sulla base di quanto stabilito dal protocollo aggiuntivo all'accordo interprofessionale; b) certificazione antimafia richiesta nei tempi e nei modi previsti per legge a cura degli interessati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 252 del 3 giugno 1998; c) certificato con il quale l'Unione attesta l'avvenuto pagamento del prezzo di cui all'art. 3 dall'associazione dei produttori ai propri associati; d) dichiarazione resa congiuntamente dalle due unioni, con la quale si attesta che il prodotto contrattato di fascia C non ha superato il 20% dell'obiettivo di trasformazione; e) certificato di iscrizione del'A.P. alla camera di commercio, attestante anche il pieno e libero esercizio dell'attivita' commerciale, con data di emissione non superiore ai sei mesi; f) dichiarazione regionale attestante la validita' del riconoscimento dell'associazione dei produttori; g) indicazione dei quantitativi di patate contrattati e consegnati alle varie industrie di trasformazione, suddivisi per fasce; h) copie delle fatture debitamente quietanzate dall'associazione venditrice, dalle quali risulti che la stessa abbia ottenuto un prezzo pari almeno a quelli indicati, a seconda della scelta contrattuale e della destinazione delle patate, di cui all'art. 3 dell'accordo interprofessionale; i) dichiarazione con la quale l'associazione attesta che l'industria di trasformazione ha eseguito i pagamenti entro i termini e con le modalita' stabilite dal presente disciplinare e che il prezzo pagato e' stato pari almeno ai prezzi definiti nell'art. 3 dell'accordo; j) i documenti di trasporto previsti nel precedente art. 3, debitamente controfirmati e timbrati dall'associazione e dall'industria; k) certificazione della regione in ordine alle risultanze dei controlli di cui all'art. 4 del presente disciplinare presso i centri di raccolta e l'industria trasformatrice. Disciplinare per la concessione di aiuti all'ammasso privato delle patate da consumo prodotte in Italia nel 2002 Art. 1 Al fine di ottimizzare l'immissione delle patate comuni da consumo sul mercato in funzione dell'effettiva domanda e per un opportuno sostegno dei prezzi sono concessi aiuti al magazzinaggio privato delle patate comuni da consumo a favore dei produttori italiani che abbiano sottoscritto gli impegni di ammasso di cui al successivo art. 3. Le associazioni dei produttori riconosciute, richiedenti tale aiuto debbono sottoscrivere ed inoltrare le istanze al MIPAF tramite le Unioni nazionali di appartenenza, entro il 30 giugno 2003. Art. 2. Oggetto dell'aiuto sono esclusivamente le patate comuni da consumo di qualita' sana leale e mercantile avente per destinazione l'uso umano diretto con esclusione della destinazione industriale nell'ambito dell'accordo interprofessionale e la vendita come patate da seme, prodotte in Italia nella campagna 2002; conservate in magazzini frigoriferi tecnologicamente attrezzati o comunque dotati di sistemi di circolazione forzata dell'aria, di controllo della temperatura e dell'ambiente onde garantire il mantenimento delle caratteristiche qualitative intrinseche del prodotto; ripartiti per regione o provincia autonoma, secondo i quantitativi che verranno stabiliti in accordo con le Unioni nazionali, tenuto conto della reale possibilita' di stoccaggio in magazzini aventi le caratteristiche di cui sopra e delle produzioni regionali. Il compenso dell'aiuto all'ammasso privato delle patate comuni da consumo e' stabilito per un importo massimo di Euro 7,23 tonnellata/ mese e per un periodo massimo di quattro mesi. Tale contributo si intende per prodotto frigoconservato. Nel caso di prodotto conservato con ventilazione forzata o ammassato in zone nelle quali non sia necessaria la frigoconservazione, tale importo e' ridotto del 20%. Il contributo mensile definitivo verra' stabilito dal MIPAF al termine della presentazione delle domande tenuto conto della quantita' effettivamente ammassata per cui i beneficiari dell'intervento dovranno presentare tutta la documentazione necessaria per l'erogazione del contributo tramite le Unioni nazionali di appartenenza, perentoriamente entro e non oltre il 30 giugno 2003, pena la decadenza del diritto dell'aiuto previsto. Qualora i fondi stanziati dal MIPAF non consentono l'erogazione del contributo nella misura massima prevista, il contributo sara' proporzionalmente ridotto. Art. 3. Beneficiari finali dell'intervento promosso dalle Unioni nazionali sono le associazioni dei produttori di patate riconosciute. I produttori, singoli o riuniti in cooperative, che non aderiscono ad associazioni riconosciute, possono usufruire dell'intervento a condizione che sottoscrivano con una delle associazioni aderenti alle unioni nazionali, un accordo con il quale si rendono disponibili ad assumere i medesimi obblighi ed a sottoporsi ai medesimi controlli dell'associazione di produttori, nonche' a pagare alla medesima il prezzo concordato per il servizio. Le associazioni che intendono beneficiare della misura, devono comunicare alla regione competente, prima dell'inizio delle operazioni, l'impegno di ammasso e le seguenti informazioni: a) decorrenza del periodo di stoccaggio; b) ubicazione e capacita' dei magazzini di deposito destinati all'ammasso, denominazione dei medesimi impianti, caratteristiche tecniche che li rendono idonei a garantire la buona conservazione del prodotto, modalita' seguita nelle operazioni di stoccaggio allo scopo di rendere identificabili i quantitativi immagazzinati ed agevolare il controllo degli stessi per la durata dell'ammasso; c) precisazione del quantitativo presunto di patate comuni da consumo costituenti oggetto dell'impegno di ammasso; d) dichiarazione che l'intervento interessera' esclusivamente le patate di produzione nazionale conferite dai soci o di esclusiva proprieta' dei produttori "appoggiati". Vengono rese obbligatorie le seguenti modalita' di svincolo: al termine del secondo mese, la quantita' inizialmente stoccata si ridurra' automaticamente del 15%, una ulteriore quota del 20% della quantita' inizialmente stoccata verra' svincolata nelle stesse modalita' al termine del terzo mese, salvo che tali quote non siano gia' state svincolate, tramite espressa richiesta e conseguente autorizzazione, come dal seguente art. 5; per svincoli superiori ai parametri previsti in forma obbligatoria, il beneficiario dell'intervento comunichera' al MIPAF ed alla regione competente, a mezzo telefax, i quantitativi aggiuntivi. Al termine dell'impegno di ammasso e comunque non oltre il 31 marzo 2003, l'associazione e' tenuta pena la decadenza dell'aiuto, a richiedere all'autorita' regionale il controllo delle eventuali quantita' di patate residue. Il quantitativo minimo di patate da consumo oggetto dell'impegno di ammasso non puo' essere inferiore a 1.000 tonnellate. Le associazioni dei produttori d'intesa con le regioni potranno definire le quantita' minime ammassabili per ogni singolo magazzino di stoccaggio. Art. 4. L'organismo regionale di controllo che ha ricevuto le comunicazioni e le istanze previste al precedente art. 3 provvede, nei trenta giorni successivi, a verificare, la corrispondenza di tutti i dati dichiarati, tramite le modalita' ritenute piu' adeguate, accertando in particolare, le generalita' e la qualita' del dichiarante, l'ubicazione, l'idoneita' e la capacita' del magazzino di deposito, i quantitativi di patate comuni da consumo immagazzinate, la data di completamento delle operazioni di ammasso del prodotto oggetto della richiesta di aiuto e la campagna di produzione. I risultati degli accertamenti sono trasmessi al MIPAF ed all'associazione richiedente. Nel caso in cui la regione non dovesse espletare le suddette verifiche, come detto al precedente art. 3, l'associazione potra' far svolgere il controllo da un tecnico iscritto all'albo. Il rispetto del termine stabilito all'art. 1 e' condizione preliminare ed inderogabile per la concessione dell'aiuto. Art. 5. L'impegno di ammasso inizia il primo giorno del mese successivo a quello del completamento delle operazioni di magazzinaggio e al piu' tardi il 30 novembre 2002 e termina allo scadere del quarto mese ferme restando le scadenze previste all'art. 2. Allo scadere dell'anzidetto quarto mese termina in ogni caso la durata dell'impegno ed il prodotto si considera uscito dall'ammasso in pari data ed e' svincolato dopo la constatazione della sua esistenza, verbalizzata dall'organismo regionale di controllo che ha redatto la dichiarazione di cui al precedente art. 4, e l'attestazione che lo stesso prodotto e' di qualita' sana leale e mercantile predisposta dal soggetto che ha redatto l'attestazione di cui al precedente art. 3. La regione dovra' accertare, sempre alla fine dei quattro mesi, e per singola istanza, la giacenza di prodotto, il quantitativo di prodotto svincolato e regolarmente fatturato, gli eventuali cali; la somma di questi quantitativi dovra' corrispondere al quantitativo iniziale ammassato. L'ammassatore riprendera' la piena disponibilita' del prodotto stoccato per l'utilizzazione finale, successivamente alla compilazione e sottoscrizione delle attestazioni e dei verbali di cui al secondo comma del presente articolo. Il quantitativo di prodotto per il quale e' appurata la mancanza delle caratteristiche di qualita' sopraindicate non beneficera' dell'aiuto. L'associazione di produttori puo' chiedere al MIPAF, tramite le Unioni nazionali di appartenenza, inviando copia della richiesta anche all'organismo regionale di controllo, di essere autorizzata a svincolare dall'ammasso l'intera partita sotto contratto, ovvero una frazione di essa in aggiunta agli svincoli obbligatori di cui all'art. 3. Lo svincolo puo' riguardare solo prodotto che sia stato in ammasso per un periodo minimo di due mesi, salvo quanto previsto all'ultimo comma del presente articolo. Anteriormente alla scadenza del periodo minimo di due mesi, previsto nel precedente comma, non puo' darsi corso allo svincolo o all'uscita dell'intero quantitativo di patate o frazioni di esso in ammasso, tuttavia, su richiesta motivata dell'ammassatore, da presentare tramite le Unioni nazionali di appartenenza, il MIPAF puo' autorizzare l'uscita del prodotto, in tal caso l'ammassatore perde ogni diritto a percepire l'aiuto di cui all'impegno di magazzinaggio previsto dal primo comma del presente articolo. Lo svincolo e' autorizzato dal MIPAF mediante comunicazione inviata anche al predetto organismo regionale di controllo. L'autorizzazione si intende comunque concessa qualora il MIPAF, non abbia inviato, entro il termine di dieci giorni dalla ricezione di richiesta di svincolo, alcuna comunicazione in merito. Durante il periodo di stoccaggio, l'ammassatore, previa autorizzazione della regione competente, potra' spostare il prodotto in altra unita' di conservazione aventi le medesime caratteristiche. Il periodo massimo di ammasso, stabilito in quattro mesi, e' frazionato, al fine della determinazione dell'importo complessivo dell'aiuto da erogare, in tre periodi, il primo di due mesi, gli altri di un mese ciascuno. Per le patate comuni da consumo per le quali la richiesta data di svincolo cade nella seconda meta' del mese, compreso il secondo mese del primo periodo d'ammasso, ai fini della concessione dell'aiuto, viene calcolato per intero il mese stesso, per le patate comuni da consumo per le quali la richiesta data di svincolo cade nella prima meta' del mese, tale mese non viene calcolato ai fini della determinazione dell'aiuto da erogare. Art. 6. Durante il periodo di ammasso delle patate oggetto dell'impegno l'ammassatore e' tenuto a registrare nell'apposito registro vidimato, di cui al terzo trattino del secondo comma del successivo art. 7, da tenersi conservato presso la propria sede amministrativa: a) nella parte relativa al carico, la data di inizio dell'impegno e le quantita' ammassate in magazzino; b) nella parte relativa allo scarico, la data di ciascuna uscita (svincolo) e le quantita' svincolate, nonche' gli estremi della corrispondente autorizzazione rilasciata dal MIPAF, ai sensi del precedente art. 5 e, in mancanza di essa, gli estremi della richiesta di svincolo. Prima dell'uscita del prodotto dall'ammasso, ai sensi del precedente art. 5, l'ammassatore non puo' mettere in vendita o vendere o altrimenti commercializzare o cedere, la partita, o frazione di essa sotto impegno, ne' sostituirla. Durante il periodo di ammasso, l'ammassatore e' tenuto a permettere in ogni momento, l'esecuzione dei controlli da parte, dei competenti organismi regionali, dei funzionari del MIPAF o di altri organi incaricati dal MIPAF stesso, dando all'uopo la propria collaborazione. Art. 7. Le associazioni che intendono ottenere l'aiuto al magazzinaggio debbono rivolgere al MIPAF tramite le Unioni nazionali di appartenenza, previ gli accertamenti di cui al precedente art. 4, da parte del competente organismo regionale di controllo, apposita istanza entro il termine perentorio previsto nel precedente art. 1. Qualora si riscontrasse una documentata impossibilita' ad attuare i controlli di seguito previsti da parte dell'organismo regionale di competenza, trascorsi quindici giorni dalla data della richiesta, l'ammassatore potra' rivolgersi ad un perito iscritto all'albo il quale depositera' una perizia giurata comprovante i controlli effettuati. L'istanza deve essere corredata da una attestazione delle associazioni dei produttori di patate riconosciute o dalle Unioni nazionali, comprovante che il prodotto oggetto dell'istanza e' la patata comune da consumo di qualita' sana leale e mercantile, prodotta dal richiedente nella campagna 2002. L'esatta provenienza delle patate oggetto della domanda sara' accertata mediante idonea fattura diretta di acquisto del seme oppure mediante idonea dichiarazione della cooperativa agricola che ha fornito il seme. Tale documentazione dovra' essere conservata dal soggetto che ha redatto l'attestazione di cui al precedente comma del presente articolo, per essere esibita al MIPAF tramite le Unioni nazionali di appartenenza dietro specifica richiesta. Copia dell'istanza di richiesta di pagamento tramite le Unioni nazionali di appartenenza inviata al MIPAF deve essere presentata anche al competente organismo regionale di controllo da parte dell'istante. Art. 8. L'importo dell'aiuto stabilito nel precedente art. 2, e' corrisposto dal MIPAF alle Unioni nazionali di appartenenza, che lo verseranno alle A.P. entro trenta giorni dall'incasso, ed e' calcolato in base ai quantitativi effettivamente commercializzati accertati secondo le modalita' previste nel precedente art. 5 e nel presente articolo. All'istanza delle associazioni presentata al MIPAF tramite le Unioni nazionali di appartenenza, dovranno essere allegati: a) il certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di iscrizione non anteriore a sei mesi, attestante anche il pieno e libero esercizio dell'attivita' commerciale; b) certificazione antimafia richiesta nei tempi e nei modi previsti per legge a cura degli interessati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 252 del 3 giugno 1998; c) per tutti i richiedenti, una copia del registro di carico e scarico, conservato presso la propria sede, delle quantita' di prodotto indicato in domanda. A tal fine il richiedente deve sottoporre a vidimazione del competente ufficio regionale un apposito registro di carico e scarico, riferito alle quantita' di patate oggetto della richiesta di aiuto, nel quale dovranno essere registrati il carico e gli svincoli del prodotto, ai sensi del precedente art. 5; d) attestazione che il prodotto giacente, alla fine del quarto mese, e' di qualita' sana leale e mercantile, predisposta dal soggetto che ha redatto l'attestazione di cui al penultimo comma del precedente art. 3; e) verbale di constatazione dell'esistenza del prodotto, di accertamento del quantitativo svincolato ed eventuali cali da parte dell'organismo regionale di controllo; f) elenco delle fatture di vendita, verificato e vidimato dall'organismo regionale di controllo. Per i controlli di cui alle lettere e) ed f), nel caso in cui la regione non dovesse espletare le suddette verifiche, l'associazione potra' far svolgere il controllo da un tecnico iscritto all'albo. La dimostrazione dei quantitativi usciti dall'ammasso a seguito delle autorizzazioni del MIPAF, sara' fornita dall'ammassatore esclusivamente tramite fatture di vendita, a giustificazione cronologica degli svincoli, per destinazione uso umano diretto. L'elenco delle fatture anzidette, verificato e vidimato dall'organismo regionale di controllo o da perito iscritto all'albo, secondo quanto riportato al precedente art. 3 secondo comma, viene trasmesso al MIPAF tramite le Unioni nazionali di appartenenza, mentre le copie delle fatture devono essere conservate presso l'ammassatore per essere esibite su richiesta del MIPAF stesso. Art. 9. Se l'associazione di produttori non adempie le obbligazioni che gli incombono in virtu' dell'impegno di ammasso e del presente atto, l'aiuto non e' corrisposto. In caso di inadempimento per causa di forza maggiore, l'associazione di produttori, tramite le Unioni nazionali di appartenenza e' obbligato a dame immediata comunicazione al MIPAF, che determina le misure necessarie in relazione alle circostanze giustificative addotte dall'ammassatore. Art. 10. Alle Unioni nazionali delle associazioni dei produttori di patate, nel quadro delle competenze loro attribuite e in riferimento a questo provvedimento vengono demandati i seguenti compiti: promozione e diffusione presso le associate e le regioni interessate del provvedimento; applicazione delle norme contenute nel provvedimento stesso; verifica in accordo con il MIPAF, e al termine della presentazione delle istanze, delle quantita' complessive effettivamente ammassate ed eventuali revisioni degli obiettivi nazionali e di ripartizione regionale; controllo preventivo sulla documentazione da presentare al MIPAF. Per tali compiti il MIPAF riconoscera' alle Unioni nazionali un contributo di lire 6.000/tonn Euro 3,10. Appunto al signor Direttore generale Oggetto: Campagna pataticola 2002 - Accordo interprofessionale e misure di sostegno. L'accordo interprofessionale 2002 relativo alle patate oggetto di traformazione industriale e' stato siglato tra le parti interessate in data 17 gennaio 2002 e nella sostanza ricalca il precedente accordo relativo all'anno 2001. Il relativo protocollo aggiuntivo, che individua la natura e l'importo degli aiuti a favore della parte agricola, si differenzia da quello dell'anno precedente per non prevedere il sostegno all'attivita' di sperimentazione e moltiplicazione di varieta' specifiche, in quanto tale attivita' e' finanziata con altri progetti. Il disciplinare relativo ai predetti aiuti, nonche' quello concernente il sostegno all'attivita' di ammasso delle patate da consumo fresco, sono stati modificati rispetto ai testi precedentemente utilizzati dall'AGEA, al fine di renderli piu' funzionali al ruolo ed alle procedure adottate da questo Ministero. Le modifiche apportate sono state concordate con le Regioni e con le Unioni nazionali delle associazioni dei produttori di patate.