(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

                   Al Presidente della Repubblica
    Il  consiglio  comunale  di  Pompei (Napoli) e' stato sciolto con
decreto  del  Presidente  della Repubblica in data 11 settembre 2001,
registrato  alla  Corte  dei  conti in data 13 settembre 2001, per la
durata   di  mesi  diciotto,  ai  sensi  dell'art.  143  del  decreto
legislativo  18  agosto  2000,  n.  267,  essendo  stati  riscontrati
fenomeni   di   infiltrazione   e   condizionamento  da  parte  della
criminalita' organizzata.
    Per  effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e'
stata  affidata  ad  una  commissione straordinaria che ha perseguito
l'obiettivo  del  ripristino  della legalita' operando in un ambiente
che,  a  causa  della  permanente  e condizionante influenza negativa
esercitata  dalla  locale malavita organizzata, stenta ad affrancarsi
dal radicato sistema di diffusa arbitrarieta'.
    Dalle  risultanze  degli interventi effettuati, come rilevato dal
prefetto  di Napoli con relazione in data 12 febbraio 2003, emerge la
necessita',  nonostante i pur soddisfacenti risultati conseguiti, che
venga completato il processo di risanamento e di consolidamento della
legalita' avviato dalla commissione straordinaria soprattutto in quei
settori  ove  maggiormente si erano registrate ingerenze ed interessi
della criminalita' organizzata.
    Significativa  e'  l'acquisizione al patrimonio indisponibile del
comune  di  una  villa bunker di proprieta' della famiglia di un noto
capocamorra.  In tale contesto appare necessario portare a compimento
anche ulteriori atti sanzionatori in materia di abusivismo edilizio.
    Analogamente,   nel   contrasto   al   fenomeno   dell'abusivismo
commerciale,  per  il quale la commissione straordinaria ha istituito
un'apposita  unita'  di  intervento con la partecipazione delle forze
dell'ordine,  e'  indispensabile  che  vengano  completate durante la
gestione  commissariale  le  verifiche  tecniche  e amministrative di
conformita' degli esercizi commerciali.
    Per verificare la regolarita' delle pratiche afferenti la materia
commerciale, e' stato istituito anche un apposito nucleo di controllo
interno  i  cui  risultati  hanno  fatto emergere attivita' del tutto
abusive  anche  nel  settore  della  somministrazione  di  alimenti e
bevande,  per  le  quali  sono  state inoltrate denunce all'autorita'
giudiziaria.
    Il  buon  esito  delle  attivita'  svolte  dal predetto organo di
controllo   interno   ha  indotto  la  commissione  straordinaria  ad
estendere   gli   accertamenti   anche  su  tutte  le  autorizzazioni
rilasciate   dalle  precedenti  amministrazioni  per  eliminare  ogni
ulteriore eventuale anomalia.
    Nella  considerazione  che  il  piano commerciale precedentemente
vigente  aveva  formato  oggetto  di  particolare attenzione sotto il
profilo di possibili speculazioni ed interessi di ambienti criminali,
e'  necessario dare definitiva attuazione a quello ora proposto dalla
commissione.
    Emerge,   altresi,   l'esigenza  di  consentire  la  prosecuzione
dell'attivita' di ripristino della legalita', sin qui posta in essere
nel  settore degli appalti, delle forniture, dei lavori e dei servizi
e segnatamente in quello della manutenzione ordinaria e straordinaria
degli  impianti  della  pubblica  illuminazione,  in ordine al quale,
essendo  state rilevate ipotesi di gravi irregolarita' sia nella fase
di  espletamento  della gara che nella fase gestionale, sono in corso
indagini  di  polizia  giudiziaria  e  le  procedure  per l'eventuale
risoluzione contrattuale.
    Un   intervento  incisivo  attiene  al  delicato  servizio  della
raccolta  e  smaltimento  dei  rifiuti  solidi urbani affidato ad una
societa',  di  cui  il  comune  di Pompei e' socio. In ordine a detto
servizio  sono  state  avviate  le procedure previste dalla normativa
antimafia  per  la  rescissione  del contratto e l'annullamento degli
atti di affidamento del servizio.
    La  rilevanza  e  la  organicita'  dei  vari  interventi posti in
essere, segnatamente in materia di abusivismo edilizio e commerciale,
nonche'  il  completamento  delle procedure relative al settore degli
appalti  e  forniture,  richiedono  per  la  loro complessita', per i
connessi  tempi  tecnici  di  attuazione  e  per  le  cautele  che si
impongono   per   scongiurare   il  pericolo  di  possibili  illecite
interferenze,   un   ulteriore   lasso   di  tempo  che  consenta  il
perfezionamento  delle  misure  di  risanamento ed ammodernamento dei
settori  strategici  dell'ente,  la  cui mancata definizione potrebbe
riproporre logiche speculative e anomale ingerenze.
    Come   evidenziato   nella   citata  relazione  prefettizia,  che
recepisce  anche  quanto concordemente rappresentato sia dalle locali
forze  dell'ordine  che  dal  Comitato  provinciale per l'ordine e la
sicurezza  pubblica  nella riunione svoltasi in data 4 febbraio 2003,
la  situazione riscontrata nel comune di Pompei richiede un ulteriore
intervento   dello   Stato   per   assicurare   il   buon   andamento
dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa
affidati,  mediante  l'applicazione dell'istituto della proroga della
gestione   commissariale,  finalizzata  a  garantire  la  rispondenza
dell'azione   amministrativa  alle  esigenze  ed  alle  attese  della
collettivita'  e la fattiva tutela degli interessi primari, nonche' a
consentire  alla  comunita'  locale  di  esprimere  la propria libera
determinazione  ed  il  programma  di  rinnovamento  al  di  fuori di
possibili condizionamenti malavitosi.
    La  valutazione  della  situazione  in  concreto  riscontrata  in
relazione  alla  persistenza  dell'influenza criminale, forte del suo
consolidato   insediamento,   nella   prospettiva   di   evitare   la
riproposizione   di   iniziative   tese   ad  incidere  negativamente
sull'imparzialita'  ed  il  buon andamento dell'azione amministrativa
del   comune  di  Pompei,  rende  necessario  prorogare  la  gestione
commissariale di ulteriori sei mesi.
    Ritenuto,    pertanto,    che   ricorrano   le   condizioni   per
l'applicazione  dell'art.  143,  comma  3, del decreto legislativo 18
agosto  2000,  n.  267,  vista  la  citata  relazione del prefetto di
Napoli,  che  si  intende  qui  integralmente  richiamata, si formula
rituale  proposta  per la proroga della durata dello scioglimento del
consiglio comunale di Pompei (Napoli) per il periodo di sei mesi.
      Roma, 6 marzo 2003
                                     Il Ministro dell'interno: Pisanu