(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato A
                   PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI
                 DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
                           E DEI TRASPORTI
                               PARTE I
                         I - 1. Prescrizioni
1. Progettazione   definitiva   integrata  nell'ambito  dei  corridoi
infrastrutturali.
    Si  prende  atto  che il progetto preliminare della AV depositato
non  tiene  conto della presenza della affiancata prevista autostrada
direttissima  «Milano-Brescia» in quanto il relativo progetto non era
all'epoca   disponibile,   tiene   conto  dell'affiancamento  con  il
«Raccordo  autostradale  tra il casello di Ospitaletto (A4), il nuovo
casello  di  Poncarale (A21) e l'aeroporto di Montichiari» secondo il
relativo progetto di livello preliminare.
    La  nuova infrastruttura ferroviaria AV/AC deve essere progettata
al   livello   definitivo  in  modo  unitario  ed  integrato  con  le
infrastrutture  autostradali  in  corso  di  progettazione  quali  il
«Raccordo   autostradale  diretto  Brescia-  Milano»  («Direttissima»
Milano-Brescia) l'ex s.s. 11 - 1° lotto, ed il «Raccordo autostradale
tra  il  casello  di  Ospitaletto (A4), il nuovo casello di Poncarale
(A21)      e      l'aeroporto      di      Montichiari»     (Raccordo
Ospitaletto-Montichiari) avendo a riferimento lo stato di definizione
ed il livello autorizzativi raggiunto dai rispettivi progetti.
    Per  le menzionate infrastrutture stradali e per l'infrastruttura
esistente  autostrada  A4  Torino-Venezia, nei tratti in parallelismo
con  la ferrovia AV, il progetto definitivo della AV dovra' garantire
la  definizione puntuale e congruente di tutte le opere viarie, delle
opere   connesse   e  complementari  e  delle  opere  di  mitigazione
ambientale.
    Deve  essere  condotta  una verifica coordinata delle interazioni
plano-altimetriche    della   linea   AC/AV   con   la   direttissima
Milano-Brescia   che  persegua  gli  obiettivi  generali  di  massima
integrazione   delle   due   infrastrutture,  una  risoluzione  delle
criticita'   connesse   alla  viabilita'  provinciale  interferita  e
un'ottimizzazione     dell'inserimento     ambientale    delle    due
infrastrutture,  con  particolare riferimento alle aree intercluse di
risulta.   Per  tali  aree  dovra'  essere  redatto  un  progetto  di
riqualificazione ambientale cosi' come indicato nei punti «paesaggio»
e «opere di mitigazione ambientale e paesistica».
    Il   soggetto  aggiudicatore  resta  impegnato  ad  acquisire  il
progetto  delle  opere viarie autostradali - esistenti o pervenute ad
un livello di progettazione che consenta l'elaborazione di un modello
previsionale attendibile - al fine di redigere la stima degli impatti
estesa  non  solo al tracciato ferroviario in senso stretto, ma anche
alle  opere  connesse e complementari ed alle interconnessioni con le
altre infrastrutture citate.
    La  realizzazione  delle  infrastrutture  ricadenti  nel medesimo
corridoio deve avvenire con la contestuale realizzazione di tutti gli
interventi  necessari  a  garantire  il minore impatto ambientale, la
continuita'  della  rete  viaria  provinciale,  comunale  e poderale,
l'accessibilita'   ai  fondi  agricoli,  la  continuita'  della  rete
irrigua.  Il  soggetto aggiudicatore garantira' l'ottemperanza a tale
indicazione  sia  mediante sottoscrizione di appositi accordi con gli
enti  gestori  delle infrastrutture autostradali, sia avviando taluni
lavori  con opportuno anticipo secondo le indicazioni contenute nella
relazione istruttoria.
    Nel  corso  della procedura istruttoria il soggetto aggiudicatore
ha  prodotto dossier integrativi relativi al rapporto tra la linea AC
e  le  altre  infrastrutture  in  progetto che andranno ad attestarsi
nell'ambito  del corridoio infrastrutturale. Nel corso dello sviluppo
della  progettazione  definitiva  le  attivita'  e  le  problematiche
individuate   nelle   integrazioni   saranno   oggetto  di  specifica
attuazione compatibilmente con gli sviluppi dei progetti BreBeMi e ex
s.p. 19 nei frattempo esauritisi.
Studi e piani d'area.
    Con  riferimento  alle  interferenze fra il tracciato della linea
AC/AV  con  la  viabilita'  in  progetto ed in particolar modo, per i
tratti  di collegamento Ospitaletto-Brescia est in affiancamento alla
«ex  s.s.  11 1° lotto» e per i tratti di stretto parallelismo con il
tracciato  del  «Raccordo  autostradale tra il casello di Ospitaletto
(A4),   il   nuovo  casello  di  Poncarale  (A21)  e  l'aeroporto  di
Montichiari»  (prolungamento  s.p.  19)  per  la  zona industriale di
Capriano   del  Colle  e  il  centro  abitato  di  Flero  si  ritiene
indispensabile   la  redazione  di  specifici  piani  di  inserimento
territoriale    e   mitigazione   ambientale   delle   infrastrutture
affiancate,  da  redigersi  in  forma coordinata fra TAV Spa e l'Ente
gestore del progetto stradale, per approfondire le tematiche relative
agli specifici ambiti territoriali.
    Il collegamento ferroviario AV/AC con l'aeroporto di Montichiari,
variante  di  tracciato descritta nel successivo paragrafo A.4.2.1, e
la relativa interferenza con il progetto definitivo del prolungamento
della  s.p.  19  saranno  oggetto  di  uno  studio  pianificatorio di
adeguata scala, quale il piano d'area di Montichiari, gia' in fase di
elaborazione e al quale si ritiene fondamentale rapportarsi.
2. Varianti di tracciato.
    Le varianti plano-altimetriche di tracciato richieste riguardano:
      1)  aeroporto  di  Montichiari  (Reg.  Lombardia  Allegato  A -
Prescrizione A.4.2.1:);
      2) affiancamento alla autostrada direttissima Milano-Brescia in
territorio  di  Chiari  (Reg.  Lombardia  -  Allegato  A Prescrizione
A.4.2.2. c);
      3)  interconnessione  di Brescia Ovest in comune di Ospitaletto
(Reg. Lombardia - Allegato A Prescrizione A.4.2.2. d);
      4)  affiancamento  alla  linea storica tra Sona e Sommacampagna
(Regione Veneto).
    Le varianti altimetriche riguardano:
      A)   viadotto   Caravaggio   (Reg.   Lombardia   -  Allegato  A
Prescrizione A.4.2.2.a);
      B) attraversamento del fiume Oglio.
    Altre varianti sono invece relative a:
      a) spostamento   del  posto  di  movimento  e  manutenzione  da
Pozzolengo a Montichiari.
2.1. Aeroporto di Montichiari.
    La  Regione Lombardia sottolinea l'importanza della previsione di
uno   sviluppo   dell'attuale  aeroporto  di  Montichiari  a  livello
nazionale,  con  la previsione di una stazione ferroviaria AC, la cui
localizzazione  «...  dovra'  essere  effettuata  in  accordo  con le
indicazioni contenute nel piano d'area della zona».
    Il  soggetto aggiudicatore sviluppera' un tracciato, proposto dal
Ministero  delle  infrastrutture  e  descritto  nel testo - Parte E -
avente una velocita' di progetto di almeno 250 km/h.
    Il  progetto  della  tratta  AV/AC  includera'  esclusivamente la
stazione  ferroviaria  strettamente  dimensionata per l'esercizio dei
treni  AV,  sia  nelle dotazioni impiantistiche che di accessibilita'
(parcheggi, luoghi commerciali, etc.); resta esclusa la realizzazione
di  una  stazione  - hub la cui progettazione e realizzazione sara' a
carico del progetto dell'aeroporto.
    Si  auspica  che  il  progetto integrato dell'area di Montichiari
preannunciato  dalla  Regione  Lombardia  giunga  tempestivamente per
assicurare  una ulteriore verifica della decisione ora rappresentata,
non  potendosi  escludere  che  da  tale verifica nasca una ulteriore
soluzione  ottimizzata che risponda in modo anche piu' esaustivo alle
logiche progettuali indicate.
    Qualora quanto auspicato non si attuasse nei tempi congruenti con
la   presente   fase  autorizzativa  sara'  consentito,  in  sede  di
approvazione   di   progetto   definitivo,   apportare  le  migliorie
conseguenti  alle  verifiche  ed  approfondimenti  anzidetti. A dette
migliorie  potranno corrispondere solo correzioni a ribasso del tetto
di spesa definito nella presente istruttoria.
    Il  soggetto aggiudicatore dovra' assicurare la realizzazione del
posto   di   movimento   lungo  il  tracciato  cosi'  da  ottemperare
all'indicazione regionale di cui al punto A.4.2.2h
2.2. Affiancamento  alla  autostrada  direttissima  Milano-Brescia in
territorio di Chiari e Castrezzato.
    Il  soggetto aggiudicatore sviluppera' la soluzione descritta nel
testo - Parte E - nell'ambito del progetto definitivo alle condizioni
di seguito riportate.
      b) la   soluzione   prescritta   dovra'   essere  coerentemente
assegnata alla direttissima Mi-Bg-Bs;
      c) in  relazione  ai  delicati  problemi  tecnici relativi alla
presenza   della   trincea   autostradale   a   fianco  del  rilevato
ferroviario,  considerato  che  gli  stessi potranno essere esaminati
solo  nell'ambito del progetto autostradale nel momento in cui questo
sara'  sottoposto  alla procedura di LO di cui al decreto legislativo
190/02,   si  evidenzia  che  la  soluzione  complessiva  individuata
(«trincea  autostradale  e rilevato medio ferroviario») dovra' essere
confermata  o  meno,  per  quanto  riguarda la direttissima, in esito
all'esame   di   tali   aspetti  da  parte  dei  soggetti  competenti
nell'ambito  della procedura autorizzativi relativa a quell'opera. Il
corpo ferroviario, e' comunque invariante rispetto alle soluzioni che
il progetto autostradale assumera' a fronte dei suddetti problemi;
      d) l'ANAS  dovra'  garantire  la  sicurezza e la stabilita' del
rilevato  ferroviario  rispetto  alle  criticita'  emerse  nel  corso
dell'istruttoria.  A  tale  fine,  le  soluzioni  ai  detti  problemi
progettate   per   la   Direttissima   dovranno   essere   sottoposte
all'approvazione di TAV/RFI, per un parere di ammissibilita';
      e) gli  attraversamenti  viari,  idraulici e di servizi saranno
realizzati  a  spese del soggetto in corrispondenza del cui sedime le
opere vengono realizzate.
    Per quanto attiene il coordinamento dei lavori e l'armonizzazione
dei progetti si rinvia a quanto detto nelle prescrizioni di carattere
generale.
    Si prescrive, inoltre, l'accoglimento della variante planimetrica
al  tracciato  della  linea  AC  con  spostamento verso sud dell'asse
ferroviario  tra  la  pk  63  e la pk 65 circa, al fine di facilitare
l'inserimento della barriera di Castrezzato del progetto stradale.
2.3. Ospitaletto - Interconnessione di Brescia Ovest.
    L'interconnessione  di  Brescia  Ovest  si sviluppera' secondo la
proposta alternativa descritta al punto 1.2.6 della Parte E, che vede
l'interconnessione  di  Brescia  Ovest affiancarsi alla linea storica
piu'  ad  ovest  di  circa  1  km  rispetto al tracciato del progetto
preliminare,  aggirando  a nord e ad ovest l'insediamento della Onlus
«Comunita' Fraternita» mediante una leggera modifica planimetrica.
    Si  prescrive  che il soggetto aggiudicatore dovra' sviluppare il
progetto  definitivo  con approfondimento degli aspetti idraulici, in
accordo   anche   con   le   autorita'   consortili   di   bacino,  e
paesaggistiche,    in    virtu'    della    presenza   dell'emergenza
architettonica costituita dal Santuario della Madonna di Lovernato.
    Dovranno  essere previsti interventi, nell'ambito dell'area della
ONLUS  Fraternita',  atti  a  preservare  le strutture esistenti ed a
compensare  gli  eventuali  impatti sull'area; dovra' altresi' essere
previsto  di  mettere  a  disposizione  della ONLUS per l'ampliamento
delle  attivita' produttive le eventuali aree reliquari che dovessero
risultare   come   conseguenza  dell'acquisizione  del  sedime  della
ferrovia   AV.  Debbono  restare  comunque  garantite  le  condizioni
generali  per  l'effettuazione  degli  espropri  ed il riconoscimento
degli   indennizzi  dei  danni  gia'  richiamati  nelle  prescrizioni
generali.
    Con la presente prescrizione si considerano superate le richieste
contenute   nel   parere   della   Regione  Lombardia  relative  alle
interferenze  viarie  comuni con il progetto dall'ingresso in Brescia
della s.s. 11.
2.4.  Affiancamento alla linea storica tra Sona e Sommacampagna.
    Si  prescrive  che il soggetto aggiudicatore sviluppi il progetto
definitivo  con  un  tracciato  in  affiancamento  a  sud della linea
storica  esistente,  quest'ultima restando invariata, previa verifica
dei diritti di terzi interessati allo spostamento del tracciato, come
richiesto  nella  lettera 8343/45.01 dell'11 agosto 2003 della giunta
regionale - Regione Veneto, ed alla risoluzione delle interferenze.
    Il    soggetto    aggiudicatore   provvedera'   al   mantenimento
dell'attivita'   produttiva   della   ditta  ANCAP  assicurandone  la
tempestiva  rilocalizzazione  in  anticipo  rispetto al programma dei
lavori depositato.
2.5. Viadotto Caravaggio.
    Si  prescrive  che il soggetto aggiudicatore sviluppi il progetto
definitivo  recependo  la  richiesta  di  abbassamento  del  viadotto
Caravaggio  mediante  sostituzione  dell'impalcato  in  cap a quattro
cassoncini  con  un  impalcato  a  solettone  in corrispondenza dello
scavalco  della  linea  ferroviaria  Treviglio-Cremona,  al  fine  di
ottenere  un  abbassamento del viadotto di circa 1 m ed una riduzione
della lunghezza complessiva dello stesso da 1097,80 m a 872,80 m.
2.6. Attraversamento del fiume Oglio.
    Si  prescrive  che il soggetto aggiudicatore sviluppi il progetto
definitivo recependo la richiesta di abbassamento del viadotto Oglio,
finalizzata   a  ridurre  l'impatto  sul  territorio  e  lo  sviluppo
dell'opera  d'arte  di  attraversamento,  mediante  abbassamento  del
profilo  longitudinale  tra  la  pk  52+000  e  la pk 55+800 circa, e
riduzione della quota d'imposta del viadotto «Oglio».
    Per  la  determinazione della quota del viadotto sul fiume Oglio,
che comporta anche la riduzione del rilevato di approccio al viadotto
stesso,  non  si  condivide  il  criterio di scendere fino alla quota
prevista  dalla  prevista  infrastruttura  autostradale «Direttissima
Mi-Bs»   (in  quanto  non  ancora  nota),  bensi'  si  prescrive  che
l'abbassamento  avvenga  a  quote  compatibili  con  le  prescrizioni
idrauliche.
2.7. Spostamento  del posto di movimento e manutenzione da Pozzolengo
a Montichiari.
    Si  prescrive  che il soggetto aggiudicatore sviluppi il progetto
definitivo  recependo  la richiesta formulata dalla Regione Lombardia
di  eliminazione del PM di Pozzolengo, a condizione che il successivo
sviluppo  progettuale  e gli accordi con gli enti locali in relazione
al  piano  d'area  citato  al capitolo 1 - Varianti di tracciato, non
impedisca   di  inserire  il  previsto  nuovo  PM  a  Montichiari  in
prossimita'   della  nuova  stazione  a  servizio  dell'aeroporto  di
Montichiari di cui alla prescrizione par. 2.1.
3. Viabilita'.
    Si   prescrive  che  il  soggetto  aggiudicatore  preveda,  nello
sviluppo  del  progetto definitivo, la realizzazione degli interventi
di  adeguamento  della  viabilita'  interferita  come  dettagliata al
seguente paragrafo.
    Per  la  viabilita'  di  cantierizzazione, interessante anch'essa
viabilita' provinciale esistente o di progetto, si rimanda al punto 4
seguente.
3.1 Autostrada direttissima Milano-Brescia (Soc. BreBeMi).
    In   sede   di  progetto  definitivo  il  soggetto  aggiudicatore
sviluppera'  - in accordo con il progettista dell'autostrada stessa -
la  risoluzione  delle interferenze viarie in comune con l'affiancata
autostrada direttissima Milano-Brescia (BreBeMi) una volta definito e
conosciuto   il  tracciato  dell'autostrada  stessa.  In  particolare
ottimizzera'  le  richieste  valutate  come condivisibili relative ai
punti:
      b) svincolo di Caravaggio;
      c) aree di servizio Caravaggio;
      f) tratto fiume Serio;
      k) variante Castrezzato;
    Inoltre  per il punto d) Interconnessione di Treviglio Est, oltre
a  quanto sopra riportato, si prescrivere il mantenimento della quota
attuale.
    Per i punti relativi a futuri svincoli autostradali, ad eccezione
dello svincolo di Caravaggio di cui sopra, quali:
      a) svincolo di Treviglio: pk 32+000,
      e) svincolo di Bariano: pk 41+000,
      g) svincolo di Romano di Lombardia: pk 46+000,
      h) svincolo di Calcio e Antenate: pk 53+000,
      l) variante stradale di Rovato, pk 64+500 - pk 68+000,
si  prescrive di intervenire in via preferenziale sull'infrastruttura
stradale  in  quanto piu' flessibile dell'infrastruttura ferroviaria,
cio' anche a vantaggio della economicita' dell'intervento.
    Si rimanda infine ai capitoli specifici per i punti i) j) e m).
      i) viadotto sul fiume Oglio: compreso nella prescrizione di cui
al punto A.4.2.2.c riportata cap 2.6.
      j) comuni di Chiari, Castrezzato e Rovato: cap 2.3.
      m) svincoli   di   Cazzago   e   Travagliato:   compreso  nella
prescrizione  di  cui  al punto A.4.2.2 d «variante plano-altimetrica
nel comune di Ospitaletto» riportata nel cap 2.2.
3.2. Raccordo   autostradale   Ospitaletto-Poncarale-Montichiari  (ex
s.p. 19 - Soc. ACP).
    Il   soggetto  aggiudicatore  sviluppera'  la  risoluzione  delle
interferenze   viarie   in   comune   con  il  raccordo  autostradale
Ospitaletto-Poncarale-Montichiari  di  Autostrade Centro Padane, gia'
presentato   a   codesto   Ministero  per  l'approvazione  a  livello
definitivo  e  per il quale e' in corso la Conferenza dei servizi, in
sede  di  progetto  definitivo,  in  maniera  coordinata  tra  le due
infrastrutture.
    Per  quanto  riguarda  la  viabilita'  interferente  con il PM di
Travagliato  il  soggetto aggiudicatore recepira' in sede di progetto
definitivo la richiesta di spostamento del sottovia, introducendo due
gallerie  artificiali  e riducendo lo sviluppo della rampa di accesso
al raccordo autostradale ex-SP19 a carico di ACP.
    Per  quanto  riguarda  la  variante  planimetrica di Capriano del
Colle,  la  stessa  non  modifica  il tracciato ferroviario proposta;
pertanto   il   soggetto   aggiudicatore   recepira',   in   sede  di
progettazione  definitiva  integrata  con  ACP,  il  diverso sviluppo
planimetrico  della  sede  autostradale, e produrra' lo studio d'area
richiesto   dagli  enti  locali  sempre  in  maniera  coordinata  con
Autostrade centro padane.
    Per  quanto riguarda la variante altimetrica nel Comune di Flero,
prescritta  al  fine  di  risolvere  l'interferenza  con  lo svincolo
omonimo  e  valutata non condivisibile, si prende atto che Autostrade
centro  padane,  nel  corso  della propria Conferenza dei servizi del
24-09-03  per  il  raccordo  autostradale  Ospitaletto-Montichiari ha
proposto  una  soluzione descritta nel testo - parte E - che e' stata
condivisa,  in  tale  sede,  dalla  regione  Lombardia.  Il  soggetto
aggiudicatore sviluppera' il progetto definitivo su tale proposta.
    Per  quanto  riguarda  l'area  dell'aeroporto  di Montichiari, la
progettazione  definitiva  andra'  rivista  con regione, provincia di
Brescia,  e  Societa'  Autostrade centro padane nell'ambito del piano
d'area di Montichiari citato al presente cap. 1 - studi d'area.
3.3. Autostrada  A4  Milano-Brescia  (Soc.  Autostrade  per  l'Italia
S.p.a.).
    Il  soggetto  aggiudicatore sviluppera' nel progetto definitivo i
provvedimenti  richiesti dalla societa' concessionaria per la fase di
esecuzione  lavori  riportati  al  punto E, in particolare per quanto
concerne  la  sicurezza  e  la  regolarita' di esercizio autostradale
durante  la  fase  di  costruzione  della  linea  ferroviaria  AC. In
particolare saranno sviluppati le modalita' costruttive, le modalita'
di   smaltimento   dell'acqua  della  piattaforma  stradale  in  fase
provvisoria  e  le  modalita'  di  sistemazione, in fase provvisoria,
della viabilita' poderale che si affianca alla linea storica.
3.4. Autostrada A4 Brescia-Verona-Padova (Soc. Autostrade BSPD).
    Il   soggetto  aggiudicatore  sviluppera'  la  risoluzione  delle
interferenze   viarie   in   accordo  con  ANAS  Spa  e  la  societa'
autostradale  concessionaria  in sede di progetto definitivo, secondo
le indicazioni fornite dalla medesima societa' autostradale.
    Per quanto riguarda la richiesta della regione Lombardia circa la
predisposizione  della  quarta  corsia,  per  la  quale  non  risulta
un'analoga   richiesta   da  parte  di  ANAS  Spa  e  della  societa'
autostradale concessionaria, si prescrive che nel progetto definitivo
non  dovranno  essere  modificati  i  confini dell'attuale proprieta'
dell'autostrada definita dalla recinzione.
    Il  soggetto aggiudicatore sviluppera' nel progetto definitivo, i
provvedimenti    richiesti   dalla   societa'   concessionaria   come
prescrizioni  in  fase  di esecuzione lavori riportati al punto E, in
particolare  per  quanto  concerne  la  sicurezza e la regolarita' di
esercizio  autostradale  durante  la  fase di costruzione della linea
ferroviaria AC.
3.5. Viabilita' provinciale esistente.
    Per  quanto riguarda la variante alla s.s. 498 nei comuni di Covo
e  di  Antegnate,  oggetto  di  specifica prescrizione da parte della
regione  Lombardia,  il soggetto aggiudicatore recepira' la richiesta
di  un  nuovo  posizionamento  del  cavalcaferrovia  lungo la «Gronda
Ovest» di Antegnate subito ad ovest della C.na Ortaglie e lo scavalco
della   linea   AC   alla   pk   48+887  circa.  La  rampa  nord  del
cavalcaferrovia si chiude sulla ex s.s. 498 in comune di Calcio circa
200 m piu' a nord rispetto alla rotatoria prevista dalla provincia.
    Per  quanto  riguarda  la  viabilita' provinciale interferita, il
soggetto   aggiudicatore  sviluppera'  la  progettazione  secondo  le
indicazioni  riportate  nel  parere  della regione, adottando, per le
opere  di  scavalco, ove possibile, pendenze delle rampe inferiori al
5%  non  potendo  pero'  escludere la necessita' di adottare pendenze
superiori in situazioni singolari ove questo si renda necessario.
    Non   si   valuta   condivisibile   la  richiesta  relativa  alla
manutenzione  degli  impalcati,  dei  manufatti  e  degli impianti in
quanto  non possono essere messi in carico del soggetto aggiudicatore
la  manutenzione ordinaria e straordinaria degli appoggi, dei giunti,
delle   impermeabilizzazioni,   delle   strutture,   dei  sistemi  di
sicurezza,  dell'impiantistica  elettrica  dei  manufatti  insistenti
sulla  viabilita' interferita. Nel merito si adotteranno tra le parti
criteri  e  convenzioni  analoghi  a  quelli  gia' in essere su altre
tratte AC.
    Il soggetto aggiudicatore sviluppera', a livello di progettazione
definitiva,  la  risoluzione  delle  interferenze  viarie  secondo le
piattaforme  stradali  come  definite al punto E; cio' in accordo con
gli enti locali interessati ANAS Spa e le societa' concessionarie dei
vari raccordi autostradali interferiti, siano essi raccordi esistenti
o di progetto.
4. Cantieri.
4.1 Viabilita' di cantierizzazione.
    In   via   generale,   per   quanto   concerne   il  progetto  di
cantierizzazione  ed  i  relativi  interventi  di  adeguamento  della
viabilita',  il  progetto  definitivo  prevedera'  il mantenimento in
esercizio della viabilita' attuale.
    La  viabilita'  di  cantiere  fissata nel progetto preliminare e'
stata  sviluppata  tenendo  conto delle criticita' di attraversamento
delle aree urbanizzate e delle necessita' effettive e reali del piano
di cantierizzazione.
    Si  prescrive che il soggetto aggiudicatore sviluppi nel progetto
definitivo la viabilita' indicata nel progetto preliminare per quanto
previsto  nella  regione  Lombardia  e  nella  regione  Veneto con le
seguenti modalita':
      A)  Regione  Lombardia:  il  soggetto aggiudicatore realizzera'
come    intervento    funzionale    alla    cantierizzazione,   nelle
caratteristiche  geometriche  ed  estensione descritte nella delibera
della regione Lombardia, la seguente viabilita':

=====================================================================
N°|                           Descrizione
=====================================================================
4 |ex SS 591 variante di Banano e Morengo
---------------------------------------------------------------------
5 |ex SS 11 variante all'abitato di Sola e Isso
---------------------------------------------------------------------
6 |ex SS 498 variante di nord di Romano di Lombardia
---------------------------------------------------------------------
9 |ex SS 11 variante sud di Calcio
---------------------------------------------------------------------
11|Variante est di Urago d'Oglio
---------------------------------------------------------------------
  |Riqualificazione strada Ghedi-Borgosatollo (solo tratto di nuova
14|viabilita' di 1,5 km)

    Per  la realizzazione di tale viabilita' la regione dovra' curare
il  coordinamento  delle  attivita' degli EELL e di terzi interessati
finalizzato  all'ottenimento  di  tutte  le autorizzazioni necessarie
alla cantierabilita' ed esecuzione dell'opera. Il tutto dovra' essere
reso disponibile alla TAV in tempo coerente con il programma generale
dell'opera.  Diversamente  TAV  sara' autorizzata ad utilizzare senza
alcun onere e restrizione la viabilita' corrente. Si condivide che la
viabilita'  destinata  alla  cantierizzazione debba essere realizzata
anticipatamente  cosi' da poter essere funzionale fin dall'inizio dei
lavori. Pertanto valuta positivamente l'inserimento di tali opere tra
le  attivita'  di  cui anticipare l'esecuzione. Si prescrive altresi'
che  la  viabilita'  venga messa a disposizione degli enti competenti
con   un   anno  di  anticipo  rispetto  l'attivazione  della  tratta
ferroviaria, e comunque previa verifica tra il soggetto aggiudicatore
ed   il  realizzatore  dell'opera  dell'ammissibilita'  del  traffico
promiscuo (traffico ordinario e di cantiere) sulla stessa.
    Quanto  alla  seguente  viabilita',  posta  a carico dal soggetto
aggiudicatore a titolo di compensazione:

=====================================================================
N°|                           Descrizione
=====================================================================
1 |Variante ex SS 472 da Arzago d'Adda al nuovo casello di Treviglio
---------------------------------------------------------------------
2 |Tangenziale Ovest di Caravaggio (Nuova viabilita)
---------------------------------------------------------------------
3 |Adeguamento ex SS 11 in corrispondenza di Mozzanica
---------------------------------------------------------------------
7 |ex SS 498 variante sud di Antenate
---------------------------------------------------------------------
8 |ex SS 11 variante comune di Antenate
---------------------------------------------------------------------
10|ex SS 498 variante ovest di Antenate
---------------------------------------------------------------------
  |Riqualificazione strada Ghedi-Borgosatollo (tratto di adeguamento
14|in sede)

    Il  soggetto  aggiudicatore  paghera'  alle due provincie, per la
totalita'  degli  interventi  menzionati,  le  somme omnicomprensive,
fisse  e  invariabili,  che  saranno  valutate  a parte ed in maniera
distinta  rispettivamente  per  la  provincia  di  Bergamo  e  per la
provincia di Brescia. Il pagamento verra' erogato direttamente da TAV
a ciascun ente provinciale nelle seguenti modalita':
      10%   a   titolo  di  anticipo  all'approvazione  del  progetto
definitivo dell'opera ferroviaria;
      30% all'aggiudicazione del primo bando di gara;
      30%  al raggiungimento del 50% dell'avanzamento complessivo dei
lavori;
    25%  al  raggiungimento  del 80% dell'avanzamento complessivo dei
lavori;
      rimanente 5% al collaudo dell'ultimo tratto di viabilita'.
    Per  quanto  riguarda la ex SS 472 (viabilita' n. 1 Prov. BG), si
prescrive  che l'esecuzione del ramo nord come di sopra definito, dal
casello  di  Treviglio  alla  SS  11,  possa  essere  assegnata dalla
provincia  alla  TAV  in  quanto  funzionale  alla  cantierizzazione,
riducendo in proporzione il contributo da TAV alla Provincia:
      B)  Regione  Veneto:  il soggetto aggiudicatore realizzera', in
parte  come  intervento  funzionale  alla cantierizzazione e in parte
come  intervento di compensazione, la variante della ex S.S. 11 nelle
caratteristiche  geometriche  ed  estensione descritte nella delibera
della regione Veneto.
    Si raccomanda che il soggetto aggiudicatore pervenga a concordare
con  la  regione  e  la  provincia  di  Verona che la progettazione e
l'esecuzione  dell'asse  viario in oggetto venga attuata a cura della
provincia  stessa dietro contribuzione della TAV che sara' valutato a
parte. Le modalita' di pagamento saranno simili a quelle definite con
la regione Lombardia per le province di Bergamo e Brescia.
4.2. Piano di cantierizzazione.
    Il progetto definitivo produrra' un piano particolareggiato della
cantierizzazione  con  l'approntamento,  la  gestione, la mitigazione
comprensiva  della  sistemazione  finale delle aree da utilizzare, la
viabilita' di accesso e il cronoprogramma dei lavori.
    In particolare il progetto definitivo conterra':
      A)  l'ubicazione e sistemazione delle aree di cantiere rispetto
ai   pozzi  per  uso  potabile,  alle  zone  di  tutela  assoluta  la
pianificazione   della   viabilita'   di   cantiere   al  fine  della
minimizzazione  delle  interferenze con la viabilita' esistente; solo
dove  necessario e coerentemente con il piano di cantierizzazione, al
fine   di  evitare  l'attraversamento  dei  centri  abitati,  saranno
previste varianti stradali;
      B)    l'identificazione   della   vegetazione   da   sopprimere
temporaneamente  e  da  ripristinare  a  fine  lavori  rispettando le
ubicazioni originarie;
      C) la progettazione del recupero delle aree di cantiere e delle
relative  mitigazioni in relazione a specifiche esigenze territoriali
e in accordo con le amministrazioni locali e gli enti parco;
      D)  le indicazioni atte a garantire l'assenza di contaminazioni
nei terreni occupati dai cantieri e, se necessario, la bonifica prima
della sistemazione finale;
      E)  uno  specifico  studio  che  valuti  la  qualita' dei corsi
d'acqua  limitrofi  alle  aree di cantiere, le disponibilita' idriche
prelevabili  nei  diversi mesi dell'anno in funzione del mantenimento
della  vita  acquatica  e  delle  altre  esigenze  di  prelievo,  con
particolare   riferimento   sia  ai  periodi  di  magra  che  all'uso
consistente  per  fini  irrigui  in  agricoltura, specie nel semestre
estivo. I prelievi dovranno comunque essere concordati con i relativi
enti competenti;
      F) l'analisi dei sistemi di mitigazione in fase di cantiere con
la   localizzazione  delle  vasche  di  decantazione  e  le  aree  di
stoccaggio di oli e carburanti;
      G)  la  stima  di  massima dell'entita' dei rifiuti prodotti in
fase di cantiere, identificando gli impianti di destinazione;
    Per    quanto   riguarda   al   richiesta   di   dettagliare   la
cantierizzazione si osserva che:
      a) nell'ambito  della progettazione definitiva, laddove le aree
dedicate  alla cantierizzazione saranno consolidate e meglio definite
per  quanto  riguarda le attivita', le lavorazioni e gli impianti ivi
allocate,    saranno   prodotte   le   relazioni   ambientali   della
cantierizzazione  con  il  progetto  delle  opere  di  mitigazione da
allestire.
      b) Il  cantiere  operativo  n.  32, ubicato alla progressiva di
linea   120+500  circa,  e'  destinato  alle  funzioni  operative  di
realizzazione di due opere importanti:
        galleria  artificiale  realizzata  con  scavo  a cielo aperto
Santa Cristina;
        galleria  artificiale  con  tratto  di  scavo in naturale del
Frassino.
    Alla  luce  dell'importanza  strategica  del  cantiere,  pur  nel
rispetto  del  contenimento  dell'impatto  che  tale cantierizzazione
comporta  sul  territorio,  risulta  necessario il mantenimento della
collocazione   proposta   nel   progetto   preliminare.  In  sede  di
progettazione  definitiva  dovra'  essere  perseguito  l'obiettivo di
minimizzare   il   disturbo   all'ambiente  circostante  mediante  un
ridimensionamento  della  attuale  superficie. Tale ridimensionamento
sara'  quantificato  in  funzione  della  necessita' di assicurare la
massima  condizione di sicurezza nello svolgimento delle attivita' di
costruzione  nonche'  limitando al massimo la presenza di strutture e
impianti all'interno dell'area.
    Per quanto riguarda la richiesta di realizzare le strutture fisse
di  cantiere  esterne  ai  centri  abitati  e  sviluppare  i relativi
interventi   di   mitigazione,  si  prevede  che  lo  sviluppo  della
progettazione   definitiva   dovra'  portare  all'individuazione  di'
soluzioni tecniche idonee e di maggiore dettaglio.
    Le  misure  per  l'abbattimento  delle  polveri, in particolare a
tutela  delle  aree  agricole  (vini  DOC  e  aree pregiate), saranno
oggetto   di   ulteriore  dettaglio  nel  corso  della  progettazione
definitiva,  attraverso  il consolidamento delle scelte localizzative
delle  aree  di  cantiere  e all'approfondimento del carico specifico
rispetto alle lavorazioni previste.
4.3 Esecuzione lavori.
    Il  soggetto  aggiudicatore sviluppera' il progetto definitivo ed
il   piano  di  monitoraggio  ambientale  recependo  le  prescrizioni
contenute  nella  delibera della regione Lombardia, allegato B, punto
16,  fermo  restando  l'impostazione  ed  i  contenuti  del  progetto
preliminare, in accordo con gli enti territorialmente interessati ove
richiesto dalla prescrizione stessa.
    Per  quanto riguarda la richiesta di limitare la fase di cantiere
al  periodo  novembre-febbraio  in  adiacenze  alle  aree a parco, la
stessa non e' accoglibile in quanto comporterebbe una dilatazione dei
tempi di costruzione dei viadotti fluviali con allungamento dei tempi
a  vita intera dell'opera. Si prescrive che il soggetto aggiudicatore
si impegni ad ottimizzare e minimizzare l'occupazione di aree site in
ambiti  parco, destinate alla cantierizzazione dei viadotti fluviali,
e  cio'  sia  dal punto di vista dell'occupazione di suolo, che della
durata  temporale  del cantiere stesso, nello spirito della richiesta
formulata dalla regione Lombardia.
5. Cave e discariche.
    Il soggetto aggiudicatore, nello sviluppo del progetto definitivo
terra' conto delle seguenti prescrizioni:
      a) la programmazione dei flussi di materiale inerte (prelievo e
smaltimento)   tendera',   per   quanto  possibile,  a  soddisfare  i
fabbisogni  mediante  le  risorse  disponibili  nei singoli territori
provinciali;
      b) sara'  verificata  la distribuzione delle risorse rispetto a
quanto  in  corso  di  definizione  per  il piano cave provinciale di
Brescia,  riferita a porzioni di A.T.E. individuati dal piano cave di
prossima  approvazione,  o,  per  soli  casi  particolari, a porzioni
territoriali  limitrofe  agli ambiti stessi, in relazione al rapporto
gia'  noto tra disponibilita' e fabbisogno, si ritiene che non potra'
essere  evitata  l'apertura  di  nuove cave in porzioni di territorio
diverse  dagli  ATE  gia' individuati dal piano, come richiesto dalla
prescrizione,  e  per  le  quali  si  procedera'  ad  uno  studio  di
compatibilita' ambientale.
      c) sara'  condotta  la  valutazione  della  disponibilita'  dei
materiali  nei  vari  siti  di  cava,  distinguendo  il  quantitativo
estraibile  autorizzato  in  fase  di approvazione di piano cave e la
quantita' residua di giacimento;
    Posto  quanto  sopra,  il  soggetto aggiudicatore dovra' comunque
approvvigionarsi  negli ambiti piu' facilmente accessibili al fine di
limitare i costi ed evitare turbative di mercato. Inoltre, per quanto
attiene la selezione, l'approvazione da parte di terzi e la qualifica
delle  cave autorizzate, si esprime la preoccupazione connessa con il
rischio di indurre ritardi sul progetto. Pertanto si ritiene che tale
attivita'  debba,  compatibilmente  con le cifre messe a disposizione
dal  CIPE  per  la  totalita'  delle  attivita'  anticipate  e con le
priorita'  delle  stesse,  essere  anticipate al fine di contenere il
rischio di allungamento della durata dei lavori.
    Si prescrive inoltre che:
      d) la localizzazione di eventuali cave di prestito in territori
consortili,  dovra'  essere preventivamente concordata con i consorzi
di bonifica;
      e) per  ciascuno dei siti individuati dovra' essere redatto uno
specifico  progetto,  corredato  di indagini geologiche e geotecniche
finalizzate   ad   accertare  la  disponibilita'  e  l'idoneita'  dei
materiali inerti, ad al progetto di recupero delle aree ad intervento
estrattivo terminato;
      f) al  fine  di limitare l'escavazione del materiale vergine il
soggetto  aggiudicatore,  nella  salvaguardia  delle  caratteristiche
tecniche  atte a soddisfare gli standard prestazionali del capitolato
per  la  realizzazione delle linee ferroviaria AC/AV, utilizzera' per
quanto  possibile  inerti provenienti da recupero, in particolare per
la realizzazione di rilevati stradali.
    Per   quanto   riguarda   la   variante   planimetrica   relativa
all'aeroporto  di  Montichiari  si  rimanda  al  punto  specifico del
presente allegato.
6. Elettrodotto ed elettromagnetismo.
    Il  progetto  definitivo  sara'  redatto  sulla base del progetto
alternativo  proposto  dal  soggetto  aggiudicatore  in risposta alla
prescrizione  della  regione  Veneto,  e  terra'  conto  di  tutte le
interferenze  e  dei  possibili  impatti  generati,  con  particolare
riguardo  alle condizioni di esposizione ai campi elettromagnetici ed
alle conseguenti misure di mitigazione necessarie.
    Il  progetto sara' rappresentato su una cartografia adeguatamente
rappresentativa  delle  distanze  limite dalle linee di alimentazione
elettrica  per  il  rispetto  dei  livelli  di campo elettromagnetico
ammissibili su tutto il percorso, nonche' dei ricettori in condizione
critica di esposizione.
    In   relazione   all'elevato  costo  dell'elettrodotto  interrato
rispetto   a   quello   di   un   elettrodotto  tradizionale,  ed  in
considerazione che non sono pervenute specifiche osservazioni in sede
istruttoria  alle varianti gia' previste nel progetto preliminare, si
prescrive  di evitare ulteriori varianti nel corso dello sviluppo del
progetto  definitivo.  Qualora  queste dovessero essere inevitabili a
motivo  degli  approfondimenti  da  espletare  e/o di modifiche della
normativa,  si  provvedera'  ad  esse nel modo meno impattante per il
territorio  e nei limiti consentiti dal limite di spesa del progetto,
eventualmente ricorrendo ad elettrodotto interrato.
    Il  progetto  degli  elettrodotti,  degli impianti trasmittenti e
delle  sottostazioni  elettriche  dovra' essere sviluppato in modo da
rispettare  i  valori  prescritti  dalla normativa di legge vigente e
dovranno  essere  adottati  accorgimenti tecnici idonei a minimizzare
l'esposizione della popolazione.
    In  fase di sviluppo del progetto definitivo, si dovra' procedere
ad  una  serie  di  misure  negli  edifici  posti  in  prossimita' di
elettrodotti  (di progetto) per verificare se le radiazioni non siano
superiori a quelle di legge.
    Dovranno  essere  individuati  gli elettrodotti interferiti dalle
linee di alimentazione previste a servizio dell'infrastruttura.
    Nello  specifico, per quanto riguarda la regione Veneto, la nuova
ipotesi  di  sistema di alimentazione della linea citata, permette di
eliminare     totalmente     gli    interventi    di    potenziamento
dell'elettrodotto  esistente  e le necessarie varianti individuate in
territorio  Veneto,  pur  confermando la nuova SSE di Sona, presso la
stazione di Sommacampagna.
7. Geologia, idrogeologia ed acquiferi.
    Il  tracciato  interessa  aree  caratterizzate  dalla presenza di
fontanili,  punti  di captazione destinati al consumo umano e zone ad
elevata vulnerabilita'; pertanto, in corrispondenza di questi ambiti,
dovranno   essere   effettuati   approfonditi   studi   idrogeologici
finalizzati,   tra  l'altro,  a  determinare  eventuali  interferenze
negative  in  termini  sia  di qualita' delle acque, sia di eventuali
variazioni indotte al regime delle falde sotterranee. Si' precisa che
nel  caso  di  accertata  interferenza  con  le  acque sotterranee il
progetto  dovra'  prevedere  tutti  gli  accorgimenti  tecnici atti a
garantirne la tutela.
    Dovra'  essere  garantito  il mantenimento dei fontanili presenti
nel  territorio.  In  via  generale  le teste e le aste dei fontanili
interessati dalla linea A.C. dovranno essere ricostruiti in vicinanza
di  quelli  soppressi,  conservando le dimensioni e la profondita' di
scavo  degli  esistenti,  mentre  le  relative sponde dovranno essere
rinaturate  con  specie  erbacee,  arboree  e arbustive tipiche degli
ambienti di fontanile.
    Particolare  attenzione  andra' posta alla presenza di falde e ai
possibili  problemi  connessi  al loro drenaggio in corrispondenza di
gallerie  e  trincee. Tali problemi, relativi alla parte di tracciato
ricadente   nell'arco  morenico  del  Garda,  possono  avere  effetti
negativi sull'alimentazione delle sorgenti e su eventuali fenomeni di
subsidenza.  Problematica  simile  la  si riscontra in corrispondenza
della vicinanza del tracciato al laghetto della Madonna del Frassino,
in  quanto  la  galleria  progettata nel tratto in questione potrebbe
creare interferenze con la capacita' del corpo idrico.
    Il  soggetto aggiudicatore sviluppera' il progetto definitivo con
particolare  attenzione  le interferenze che l'opera potra' avere con
il  suolo  e  sottosuolo  e  con  l'assetto  idrogeologico locale, in
particolare  per  la  presenza  di  falde  e per i possibili problemi
connessi  al  loro drenaggio in corrispondenza di gallerie e trincee.
Particolare   attenzione   sara'  posta  nelle  aree  critiche  sopra
richiamate,  relative  alla  parte  di  tracciato ricadente nell'arco
morenico   del  Garda,  ed  in  corrispondenza  della  vicinanza  del
tracciato al laghetto della Madonna del Frassino.
    Dovranno comunque essere effettuate tutte le indagini geologiche,
idrogeologiche  e geotecniche secondo le disposizioni di cui all'art.
16,  comma  4,  della  legge  11 febbraio  1994, n. 109 e del decreto
Ministeriale  11 marzo  1988  e  successiva circolare ministeriale n.
30483  del  24 settembre 1988, essenziali per verificare la validita'
delle  ipotesi  progettuali e per consentire la scelta delle migliori
soluzioni da adottare in fase di esecuzione dei lavori.
    Il  progetto  dovra'  essere  conforme  a quanto prescritto nelle
norme  tecniche  di  cui all'ordinanza della Presidenza del Consiglio
dei  Ministri  del  20 marzo  2003,  n.  3274, che definisce la nuova
classificazione sismica del territorio nazionale.
    Per  quanto riguarda le soluzioni per prevenire l'inquinamento di
falde   nelle  aree  di  cantiere  delle  gallerie  e  le  misure  di
abbattimento dei potenziali impatti, si prevede che lo sviluppo della
progettazione   definitiva   dovra'   portare  all'individuazione  di
soluzioni tecniche idonee e di maggiore dettaglio.
8. Acque superficiali.
    In   sede   di   progetto  definitivo,  per  le  nuove  opere  di
attraversamento (ivi comprese le opere in ampliamento) dei principali
elementi  del reticolo idrografico non oggetto di delimitazione delle
fasce fluviali nel PAI e del reticolo idrografico minore, individuato
dai  comuni  in  ottemperanza alle disposizioni di cui all'allegato B
della  D.G.R. 25 gennaio 2002, n. 7/7868, dovra' essere effettuata la
valutazione  di  compatibilita'  idraulica,  redatta conformemente ai
contenuti  della  «Direttiva  contenente i criteri per la valutazione
della  compatibilita'  idraulica  delle infrastrutture pubbliche e di
interesse  pubblico  all'interno  delle  fasce  A e B», approvata con
deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 dell'11 maggio 1999, in
ottemperanza  alle  disposizioni del PAI riportate all'art. 19, primo
comma,  delle  NdA e secondo le metodologie di studio contenute negli
Allegati 3 e 4 alla D.G.R. 29 ottobre 2001, n. 7/6645.
    Le  valutazioni  di  compatibilita'  idraulica di cui all'art. 38
delle  NdA  del  PAI  contenute  nello  studio  di  impatto, relative
all'attraversamento  delle  fasce  A  e B dei corsi d'acqua, dovranno
essere  sottoposte  a  specifico  parere  dell'Autorita' di Bacino ai
sensi  del  punto  1.3  della  «Direttiva  contenete i criteri per la
valutazione   della  compatibilita'  idraulica  delle  infrastrutture
pubbliche e di interesse pubblico all'interno delle fasce A e B».
    Per  l'attraversamento  dei  fiumi  Mincio e Tione, dovra' essere
ottenuto   il  necessario  provvedimento  autorizzativo  al  progetto
definitivo  da  parte  del  competente  ufficio  regionale  del Genio
Civile;  in  particolare l'attraversamento dovra' avvenire in modo da
minimizzare  le  interferenze  con il flusso idrico durante le piene.
Inoltre   dovra'  essere  redatta  una  relazione  di  compatibilita'
idraulica  ai  sensi  della  D.G.R.  n. 3637 del 13 dicembre 2002 che
valuti le interferenze dell'intervento con l'attuale regime idraulico
e  con  le  condizioni  di  rischio  idraulico  presenti  e individui
necessari  interventi  compensativi.  In  particolare,  dovra' essere
garantita la permeabilita' della struttura al naturale deflusso delle
acque   sia  superficiali  che  profonde  e  verificato  che  non  si
determinino   significativi   incrementi  dell'afflusso  delle  acque
meteoriche nella rete superficiale.
    Le  interferenze  irrigue ed i frazionamenti dei mappali dovranno
essere  identificati su supporto catastale oltre che restituiti nello
stato   di   fatto   in  opportuna  scala  (rilievo  planimetrico  ed
altimetrico);  dovra'  essere  redatto  uno  specifico progetto delle
opere  idrauliche-irrigue  necessarie  per  risolvere le interferenze
causate  dall'infrastrnttura.  Tale progetto, che dovra' soddisfare i
criteri   di   dimensionamento  impartiti  dalla  D.G.R.  7/7868  del
25 gennaio  2002  e  dall'Autorita'  di  Bacino  del Fiume Po, dovra'
prevedere:
      il  raccordo  delle  nuove  opere alla rete esistente, mediante
rivestimento esteso alla fascia di rispetto ferroviaria;
      il rivestimento in cls dei tratti di canale in sede nuova;
      l'esclusione di manufatti a Botte - Sifone, ove possibile;
      la  ricucitura  della viabilita' accessoria interferita al fine
di  garantire la possibilita' di ispezione e manutenzione delle opere
progettate e l'accesso ai fondi ed alla rete irrigua minore;
      la   realizzazione   di  sottopassi  o  sovrappassi  di  grandi
dimensioni  associati  ai  manufatti  idraulici  piu' importanti, per
costituire  passaggi  ecologici  e  collegamento  alla  viabilita' di
servizio della rete irriguo - idraulica;
      l'irrigazione dei terreni frazionati;
      le nuove opere di colo dei terreni e di collegamento necessarie
per evitare il ristagno delle acque;
      la  ricucitura  delle opere pluvirrigue interferite dalla Linea
AC  per  quei  comprensori  in  cui  l'irrigazione viene effettuata a
pioggia, al fine di ripristinare i collegamenti esistenti;
      le  necessarie  opere  di  ripiantumazione lungo gli argini dei
nuovi canali;
    Dovra'   essere   valutata,   di   concerto   con   i   consorzi,
l'opportunita'  di convenzioni che disciplinino la manutenzione delle
opere sottopassanti la nuova sede ferroviaria.
9. Agricoltura.
    Con  riferimento alle procedure di espropriazione e di indennizzo
per  le  aree agricole dovranno essere sottoscritti specifici accordi
con  le  associazioni  degli  agricoltori perche', nel rispetto delle
leggi  vigenti,  sia  data  adeguata  risposta alle istanze di tutela
delle singole realta' produttive.
    Il  progetto  definitivo  conterra'  la valutazione che l'impatto
indurra'  sulle  aziende  agricole,  con particolare riferimento alla
ricomposizione   delle  proprieta'  frammentate,  alla  difesa  della
produzione ed alla valorizzazione economico-agraria del comprensorio;
dovranno   essere  affrontati  i  molteplici  aspetti  connessi  alla
progettazione  delle  misure  di minimizzazione e compensazione degli
impatti quali:
      ridefinire,  in  forma coordinata, tipologie, quantita' e costi
complessivi  (inclusa  la manutenzione e la gestione) delle misure di
compensazione dei danni alle reti ecologiche, alle reti idrauliche ed
alle proprieta' fondiarie;
      elaborare  un  progetto  di  adeguato  dettaglio delle suddette
misure,  con  la collaborazione dei consorzi di bonifica e dei parchi
regionali,  per poter «ricucire» reti ecologiche e idrauliche in modo
idoneo al ripristino della piena efficienza funzionale;
      definire,  attraverso  specifici  capitolati,  le  modalita' di
esecuzione, manutenzione e monitoraggio delle misure;
    L'interferenza  con  le reti irrigue dovra' essere risolta con la
realizzazione  di manufatti che garantiscano la continuita' dei fossi
e canali esistenti.
10. Ambiente e paesaggio.
10.1. Gli ambiti a Parco.
    Il  progetto  definitivo,  per  le tratte che si sviluppano negli
ambiti  dei  parchi,  ed  in  particolare  nel  parco  del  Serio,  e
dell'Oglio,  dovra'  contenere  le  modalita'  attuative di tutti gli
interventi in aree interne a parchi, concordate con l'Ente Gestore.
    Il  progetto  definitivo non dovra' prevedere la realizzazione di
aree  di  cantiere  all'interno  delle  aree  a  parco, mentre dovra'
prevedere  opportuni  interventi  di miglioramento e riqualificazione
ambientale  delle  valli  fluviali, anch'essi da definirsi in accordo
con gli Enti Parco dei fiumi Serio ed Oglio.
    Il progetto definitivo dovra' inoltre contenere:
      la  programmazione  dei  lavori al fine di limitare, nei limiti
del  possibile  e  coerentemente  con  la tempistica di realizzazione
delle  opere, la fase di cantiere, o le lavorazioni piu' critiche, al
periodo  novembre-febbraio  al fine di ridurre il disturbo alla fauna
selvatica,  nelle  adiacenze  delle  aree  a  parco  regionale  ed in
prossimita' di riserve e oasi naturali;
      una  relazione  riferita  agli  ambiti  perimetrati a Parco che
evidenzi  le  previsioni  di conservazione e/o sviluppo delle diverse
aree  interessate  all'interno  del  perimetro  dei  parchi lo schema
riassuntivo  delle  interazioni  dell'infrastruttura  con  il sistema
Parco,  l'individuazione dei possibili impatti dell'infrastruttura su
eventuali «Riserve naturali» presenti in ambito significativo, seppur
non interferite.
10.2 Le opere di mitigazione ambientale e paesistica.
    Il  progetto  definitivo  conterra'  una  specifica progettazione
degli  interventi  di  mitigazione  finalizzate alla permeabilita' ed
alla  riduzione  del  rischio  per la fauna selvatica e l'avio-fauna,
prevedendo la realizzazione di fasce della larghezza media di 30m per
tutto lo sviluppo dell'infrastruttura, finalizzate alla formazione di
corridoi  di  interconnesssione  con  il  progetto  di rete ecologica
provinciale.
    Si   dovra'  prevedere  il  mantenimento  della  continuita'  dei
percorsi   pedonali  e  ciclabili  intercettati  dall'infrastruttura,
individuando il possibile sviluppo di nuovi tracciati di collegamento
con la rete di percorsi esistente.
    L'utilizzazione   di   specie  autoctone  risulta  gia'  previsto
nell'ambito  della  definizione  delle  soluzioni  tipologiche per le
opere  a  verde  e di inserimento paesistico-ambientale; nel Progetto
definitivo   si   prevede   di   definire   nello  specifico  sia  le
localizzazioni che i sesti di impianto.
    Gli   impatti   sui  beni  storico-architettonico  devono  essere
valutati tenendo conto, in fase di progettazione definitiva, dei loro
valori  «qualitativi»,  dei  rispettivi  «coni  di  visuale»  e sugli
ostacoli  che  la  linea  potrebbe  opporre al loro raggiungimento. I
criteri  di qualita' degli ambiti di tipo percettivo-visuale, nonche'
della  rilevanza  e caratteristiche dei beni storici, sono stati alla
base  della  elaborazione  del  progetto di mitigazione e inserimento
paesistico-ambientale  proposto dallo SIA. Nel corso dell'avanzamento
della progettazione di dettaglio saranno sviluppate e perfezionate le
proposte  contenute nello SIA al fine di garantire la fruibilita' dei
beni  sia  sotto il profilo dell'accessibilita' agli usi che sotto il
profilo della fruizione in termini panoramici ed estetico-visuali.
10.3 Il paesaggio.
    Il   progetto  definitivo  conterra'  interventi  di  mitigazione
paesistica  a norma dei redigendi piani territoriali di coordinamento
provinciali,  con  attenzione  sugli  ambiti territoriali particolari
evidenziati  al punto 1.2.8. Parte B relativa alle prescrizioni della
Regione  Lombardia,  per i quali dovra' essere sviluppato un progetto
di  dettaglio,  con  particolare  attenzione  alla  progettazione del
«Viadotto  Oglio».  per  la  quale si prescrive la definizione di una
soluzione   cromatica  idonea  a  permettere  l'adeguato  inserimento
dell'infrastruttura nel contesto ambientale.
    Si  segnalano  infine  i seguenti ambiti singolari lungo l'intera
tratta,   come   evidenziati  dal  Ministero  dei  Beni  e  Attivita'
Culturali:
      Comune di Peschiera del Garda: Si evincono vincoli afferenti al
Titolo  I del decreto legislativo n. 490/1999 - Complesso conventuale
di Madonna del Frassino; Forte Bacotto; Complesso edilizio Corte Mano
di  Ferro.  Al  fine di valutare compiutamente le eventuali modifiche
corografiche,   conseguenti   alla   realizzazione   delle   gallerie
artificiali,  si  prescrive  che  il progetto definitivo presenti nel
dettaglio   quote  extradossali  dei  manufatti  artificiali  atte  a
conservare  le attuali caratteristiche orografiche dei siti tutelati.
Nel  caso  del  complesso  Mano  di  Ferro  si  rilevano  elementi di
criticita'. L'insieme delle soluzioni proposte nel SIA che correda il
Progetto  Preliminare  saranno successivamente approfondite nel corso
dello  sviluppo  della  progettazione  definitiva  considerando  come
ulteriore vincolo il contenuto della presente prescrizione.
      Vincoli  paesaggistici ex legge 1497 ed ex art. 146 del decreto
legislativo   n.   490/99   relativamente   al   fiume   Mincio.   In
considerazione  delle  particolari valenze paesaggistico - ambientali
dell'ambito  tutelato,  si  prescrivono  nel  progetto definitivo uno
studio  dettagliato  dei  criteri  progettuali  garanti delle valenze
paesaggistiche citate.
      Comune  di Sona (Verona) Vincolo paesaggistico ex legge 1497/39
decreto ministeriale 30 luglio 1974 e Fiume Tione ex art. 146 decreto
legislativo n. 490/99: Per tali ambiti, si richiede in considerazione
dell'attraversamento  del  Fiume  Tione  in viadotto, che il progetto
definitivo  sia  comprensivo  di  uno  studio dettagliato dei criteri
progettuali   garanti   delle   valenze  paesaggistico  -  ambientali
dell'ambito    interessato,    attraverso   simulazioni   grafico   -
fotografiche dell'opera.
      Comune  di  Sommacampagna  (Verona):  Ambito  tutelato ex legge
1497/39  decreto  ministeriale  7 marzo 1966. In considerazione delle
caratteristiche  agrarie  di questo territorio che puo' classificarsi
come  Paesaggio  agrario,  vista  la presenza di ampie coltivazioni e
nuclei  rurali  di  antica  origine,  nonche'  da  qualche  sporadico
episodio  di  pregevole  edilizia, in considerazione che il tracciato
proposto si sovrapporrebbe a tali nuclei rurali ed edili, si richiede
nella  stesura  della  fase  progettuale  definitiva  ed esecutiva il
rispetto di tali preesistenze.
    Riguardo le interferenze con ambiti tutelati ai sensi del decreto
legislativo  490/99 si prescrive uno Studio di dettaglio nel progetto
definitivo  riferito  alle  opere  del nuovo ecotunnel in prossimita'
dell'ospedale di Treviglio.
    Si prescrive inoltre che, preliminarmente al progetto definitivo,
venga   fornita  una  esauriente  documentazione  illustrativa  degli
immobili  tutelati  ai  sensi  dell'art. 5 del decreto legislativo n.
490/1999  segnalati dalla Soprintendenza per i Beni architettonici ed
il  Paesaggio  di  Milano,  con  particolare  riguardo per le edicole
votive  site  nel  comune  di  Calcio,  e  in  territorio di Barriano
(localita'  Cascinetta)  e  per  la  presenza  di  alcune  cascine  e
fabbricati rurali anche di antico impianto.
10.4 Le opere di mitigazione.
    Il  soggetto  aggiudicatore  dovra'  sviluppare  un  progetto  di
mitigazione  ambientale  che  prenda  in  considerazione un'area piu'
ampia  di  quella  strettamente  limitrofa al tracciato e che preveda
un'implementazione  della  rete  diffusa di siepi e di filari tale da
consentire  un miglioramento complessivo della diversita' biologica e
della  connettivita' ecologica diffusa. Il progetto, da redigersi con
riferimento   alle   recenti   direttive   della   regione  Lombardia
sull'Ingegneria  Naturalistica  (d.g.r. 29 febbraio 2000 n. 6/48740),
dovra' prevedere l'utilizzo di specie vegetali autoctone.
    Con  riferimento  alla  fascia  della bassa pianura costituita in
gran  parte  da terreni agricoli, che presentano segni evidenti della
centuriazione  di epoca romana, gli interventi di mitigazione possono
andare  a  confermare e sottolineare la trama storica o gli eventuali
tracciati  storici anche mediante il inserimento di strutture lineari
realizzate con piantumazione a filare.
    Le  opere  di mitigazione ambientale, con particolare riferimento
ai  tratti  in  corrispondenza  del  polo scolastico e ospedaliero di
Treviglio   («ecotunnel»),  degli  abitati  di  Fara  Olivana,  Covo,
Antegnate  e  Calcio,  dovranno  essere  concordate  fra  il soggetto
aggiudicatore  e gli enti territoriali interessati. Nella definizione
delle  opere di cui sopra dovranno essere previste anche le procedure
di   monitoraggio   dei   principali   parametri  ambientali  ante  e
post-operam.  Dovra'  altresi'  essere  garantita la realizzazione di
tutte  le opere con uno standard qualitativo elevato, come risultante
da interventi analoghi gia' realizzati in ambito europeo.
    Nell'ambito   della   tratta   di   affiancamento  tra  la  linea
ferroviaria  AC  ed il raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari,
sara'  redatto  di  uno specifico Piano di inserimento territoriale e
mitigazione  ambientale  delle  due  infrastrutture,  da redigersi in
forma   coordinata   con   la  soc.  Autostrade  Centro  Padane,  che
approfondisca  le  tematiche relative ai seguenti ambiti territoriali
specifici   quali   la   zona  industriale  di  Capriano  del  Colle,
l'attraversamento del centro abitato di Flero e l'attraversamento del
territorio   di   Montichiari,   con   particolare  riferimento  alla
necessita'  di  rapportarsi  a  quanto in corso di definizione per il
Piano  d'Area  di  Montichiari,  a  condizione  che tale Piano, i cui
contenuti dovranno essere affrontati in stretta collaborazione con la
regione  Lombardia  e  gli  enti  locali  interessati,  sia redatto e
perfezionato  in  tempi  compatibili  con l'approvazione del progetto
definitivo AC nell'ambito delle procedure di legge Obiettivo.
    Nell'ambito  del corridoio ecologico individuato nel «Progetto di
reti   ecologiche»   della  provincia  di  Brescia,  dovranno  essere
realizzati  gli attraversamenti polivalenti almeno ogni 5 km (verde +
piste  ciclopedonali),  le  fasce  verdi laterali di almeno 15 m (nel
caso di solo inserimento verde), le fasce verdi laterali di almeno 30
m  (nel  caso  di  verde  e piste ciclopedonali, l'applicazione delle
fasce  di  cui  ai  precedenti  punti  b)  e  c)  su almeno l'80% del
tracciato  ricadente  nel  territorio  provinciale, gli interventi di
mitigazione  dei  raccordi  tra viadotti e scarpate fluviali dovranno
essere  realizzati  in  accordo  con  gli enti territoriali e con gli
gestori  delle  aree  protette  (comuni,  Parco  del  Serio  e  Parco
dell'Oglio  Nord),  privilegiando  i  raccordi con la vegetazione dei
corsi d'acqua del pianalto e con le boschive di ripa. La scelta delle
specie  da  impiegare,  i  sesti  di  impianto  e  gli  interventi di
manutenzione  (da attuare per almeno tre anni dall'impianto) andranno
concordati con gli enti gestori delle due aree protette.
    In  sede  di  definizione  delle  «fasce di mitigazione» dovranno
essere prese in considerazione le diverse zone fitoclimatiche.
    Dovra'  essere  predisposto un piano delle manutenzioni dei nuovi
manufatti  idraulico-irrigui  identificando, se possibile, i soggetti
responsabili  delle  stesse  e  del  monitoraggio della funzionalita'
della rete ecologica.
    Le  opere  di mitigazione ambientale, con particolare riferimento
ai  tratti in corrispondenza di centri abitati, nuclei abitati sparsi
e  recettori sensibili in genere, dovranno essere oggetto di apposito
accordo  con le relative amministrazioni comunali che definisca anche
le  procedure  di  monitoraggio  dei  principali parametri ambientali
interferiti,     in     modo     da     permettere    il    confronto
ante-operam/post-operam.
    In generale, tutte le opere dovranno essere eseguite con standard
qualitativo  elevato,  derivato  dall'analisi  di analoghi interventi
gia'   realizzati  in  ambito  europeo;  i  progetti  di  inserimento
ambientale dovranno essere corredati da una stima delle previsioni di
spesa per la realizzazione e gestione delle opere ivi previste.
    Per  il  ripristino del terreno agricolo nelle tratte di gallerie
artificiali,   la   proposta   tipologica  del  progetto  preliminare
rispetta, mediamente, lo spessore del ricoprimento prescritto (50-100
cm).  Nel  corso dello sviluppo della progettazione di dettaglio tali
soluzioni saranno ulteriormente ottimizzate a livello specifico.
11. Rumore.
    Nell'ambito  del  progetto  definito  dovra'  essere approfondita
l'analisi  dei  livelli  di  rumore  previsti  in  corrispondenza dei
recettori   interessati   delle  emissioni  della  infrastruttura  in
progetto,  con  particolare  riguardo ai piani alti degli edifici. Le
simulazioni   di   approfondimento  andranno  condotte  con  e  senza
mitigazioni,  al  fine  di  valutare  l'efficacia  delle stesse, ed i
risultati  dovranno  essere  riferiti  a  punti rappresentativi della
posizione, anche in altezza, dei recettori.
    Le opere di mitigazione dovranno garantire almeno il rispetto dei
limiti di rumore previsti dal decreto del Presidente della Repubblica
n.  459/1998  in  corrispondenza  di  tutti  i  recettori.  Eventuali
ulteriori  interventi  mitigativi,  rispetto  a  quanto  indicato nel
progetto  preliminare,  che  risultassero  necessari  a seguito degli
approfondimenti  specifici per conseguire la conformita' ai limiti di
rumore,  andranno  definiti  e dimensionati Si dovra' approfondire in
fase   di  progettazione  definitiva  l'analisi  del  clima  acustico
generato dall'opera in corrispondenza dei ricettori citati al punto 4
Parte  E  relativo  alle prescrizioni del Ministero dell'ambiente, ed
individuare  per  gli  stessi  le  ulteriori  misure  di  mitigazione
necessarie al completo rispetto dei parametri di legge.
    Per  un  miglior inserimento paesaggistico dovra' essere valutata
la  possibilita'  di utilizzare, per la protezione acustica, elementi
naturali in luogo dei pannelli fonoassorbenti.
    Le  misure  di  mitigazione  atte  a ricondurre nell'ambito della
compatibilita'  ambientale  le componenti interferite, gia' delineate
nello  Studio di impatto ambientale, saranno ulteriormente verificati
-anche  mediante  la  concertazione con gli enti locali interessati -
nel corso dello sviluppo della progettazione definitiva.
    L'attenzione  segnalata  per quanto riguarda le successive scelte
relative all'utilizzo delle diverse tipologie di barriere anti-rumore
costituisce  elemento di successivo approfondimento da svilupparsi in
sede   di   progetto   definitivo   e   di  verifica  puntuale  delle
modificazioni  di  clima acustico in fase di costruzione ed esercizio
delle opere.
12. Vibrazioni.
    Nell'ambito   del  progetto  definito  dovranno  essere  eseguiti
approfondimenti  specifici  che  portino  all'individuazione puntuale
delle    criticita'    recettoriali,    con   analisi   anche   delle
caratteristiche    strutturali    dei    recettori.   Approfondimenti
modellistici  potranno  essere  effettuati con l'ausilio di misure di
taratura.  In  particolare,  ove  occorresse  un dimensionamento piu'
accurato  dovra'  essere  specificamente modellizzato l'effetto delle
mitigazioni, al fine di valutarne l'efficacia nelle varie situazioni.
    In  particolare dovra' essere condotta un'analisi specifica delle
soglie  di  rischio  per il danneggiamento strutturale degli edifici,
con  valutazioni  di  dettaglio  per ricettori particolarmente vicini
alla  linea,  in  base  alle caratteristiche di amplificazione e alla
tipologia costruttiva degli edifici stessi.
    Nell'ambito  degli approfondimenti svolti nello Studio di impatto
ambientale  per  il  progetto  preliminare,  i criteri, i valori e le
soglie   utilizzate   quale  riferimento  per  la  valutazione  delle
componenti di disturbo e impatto relativi alle vibrazioni, sono stati
derivati  dall'applicazione  delle  normative UNI 9614 e UNI 9616. Al
fine  di  sviluppare  una progettazione e una localizzazione puntuale
degli  interventi  di mitigazione, il progetto definitivo della Linea
sara'  supportato  dalla  elaborazione  di uno studio vibrazionale di
dettaglio in coerenza con i criteri della normativa UNI 9614.
13. Monitoraggio ambientale.
13.1 Prescrizioni generali.
    Nell'ambito  del  quadro  di  riferimento progettuale del SIA, e'
stato  predisposto un progetto di monitoraggio ambientale ante e post
operam,  con  l'elaborazione  delle  metodologie  di monitoraggio per
tutte   1e   componenti   ambientali   affrontate  nello  studio.  Le
metodologie,  articolate per componente e fasi di intervento, saranno
precisate  secondo  le  linee  guida  predisposte  dalla  commissione
speciale  VIA;  si procedera' quindi ad un aggiornamento del progetto
dal punto di vista della localizzazione e collocazione nel territorio
dei  punti  di monitoraggio, a valle del consolidamento delle ipotesi
progettuali  di  tracciato  e  della  relativa  cantierizzazione, che
saranno sviluppate nel corso del progetto definitivo.
    Si prescrive che il soggetto aggiudicatore sviluppi, analogamente
a  quanto  gia'  effettuato  per  la  realizzazione  di  altre grandi
infrastrutture,  i  progetti di monitoraggio ambientale, le metodiche
analitiche  che  si  prevede  di  utilizzare  per  la misurazione dei
parametri  ambientali nonche' le modalita' attuative e le tempistiche
delle  attivita'  di monitoraggio, secondo le linee guida predisposte
dalla  commissione  speciale  VIA  e  che  i  suddetti progetti siano
concordati  nel  dettaglio  con  i  settori  regionali  e provinciali
competenti per materia e con ARPA.
    Il  sistema di monitoraggio dovra' essere comunque orientato alla
valutazione degli impatti specifici e prevedibili per ogni attivita',
fase  di  lavorazione o tipologia di cantiere o insediamento e dovra'
inoltre  dare  conto dell'impatto complessivo per ambiti territoriali
significativi o omogenei.
    In  particolare  in  fase  di  progetto  definitivo dovra' essere
predisposto  un  dettagliato  programma  di monitoraggio per tutte le
componenti ambientali considerate.
13.2 Rumore e vibrazioni.
    In  fase  di  progetto  definitivo  dovra'  essere predisposto un
dettagliato   programma  di  monitoraggio  post  operam  dell'impatto
acustico  che  contenga  l'indicazione  di  tempi,  localizzazioni  e
modalita'  dei  rilievi fonometrici, al fine di valutare i livelli di
immissione  di  rumore  in  corrispondenza  dei  recettori.  Cio' con
specifica  attenzione  ai  ricettori  residenziali  e particolarmente
sensibili,  al  fine  sia  di  valutare  l'efficacia  delle  opere di
mitigazione  previste,  sia di consentire il dimensionamento, laddove
necessario, di ulteriori interventi mitigativi. I rilievi fonometrici
dovranno  essere  «progettati»  in modo da verificare sia il rispetto
dei  limiti  di  rumore  previsti  dal  decreto  del Presidente della
Repubblica  n.  459/1998  che  l'efficacia delle soluzioni mitigative
realizzate;  dovra'  essere  previsto  un piano di manutenzione delle
opere  di  mitigazione  acustica  previste,  in modo da assicurare il
perdurare nel tempo dell'efficacia dell'azione mitigante.
    Il   soggetto   aggiudicatore,   nel  corso  della  progettazione
definitiva,  dovra'  sviluppare  il  puntuale  dimensionamento  e  la
definitiva  collocazione degli interventi per la difesa dei ricettori
individuati  rispetto a valori limite di emissione acustica superiori
alle vigenti norme.
    Tra gli approfondimenti previsti rientra coerentemente con quanto
definito  e descritto nello SIA, una rilevazione aggiornata del clima
acustico rispetto alle aree individuate come maggiormente sensibili e
critiche.
    Anche   per   le  vibrazioni,  andra'  predisposto  un  piano  di
monitoraggio  in  fase  di  esercizio,  per  verificare  post  operam
l'efficacia  delle mitigazioni realizzate e l'eventuale necessita' di
ulteriori   opere   mitigative.   Si   dovra'   inoltre  approfondire
l'elaborazione  degli  interventi  di mitigazione delle vibrazioni al
fine di rientrare nei limiti della normativa UNI 9614.
    Negli  ambiti  caratterizzati  da  alta  densita'  di allevamenti
zootecnici  dovra'  essere  garantita  la  mitigazione  di  rumori  e
vibrazioni anche in prossimita' degli allevamenti esistenti.
13.3 Idrogeologia e acque superficiali.
    Il   progetto  definitivo  sviluppera'  la  pianificazione  della
campagna   di   monitoraggio  ante  e  post  operam  con  particolare
attenzione  le  interferenze  che l'opera potra' avere con il suolo e
sottosuolo  e  con  l'assetto  idrogeologico  locale. Nell'ambito del
progetto definitivo e delle attivita' di monitoraggio ambientale ante
e  post  operam,  saranno  predisposte  le  campagne  di monitoraggio
quantitativo  delle  falde  in  corrispondenza  dei  punti  sensibili
individuati nello SIA, al fine di dimensionare le opere di captazione
delle   falde   a  monte  delle  opere  in  galleria  e  trincea  con
restituzione  a  valle  delle  opere stesse; in particolare, andranno
monitorate tutte quelle zone di captazione per gli approvvigionamenti
idrici a scopo idropotabile.
    Il   soggetto   aggiudicatore  realizzera'  un  monitoraggio,  da
concordare  con  ARPAV,  di tipo qualitativo delle falde interessate,
prima, durante e dopo la realizzazione delle opere.
    Il  soggetto  aggiudicatore  sviluppera'  il  progetto definitivo
comprensivo  dei provvedimenti atti a minimizzare le interferenze con
il   flusso  idrico  durante  le  piene,  nonche'  una  relazione  di
compatibilita'  idraulica  che valuti le interferenze dell'intervento
con  l'attuale  regime  idraulico  e  con  le  condizioni  di rischio
idraulico presenti e individui necessari interventi compensativi.
    Il  progetto  definitivo dovra' essere autorizzato dal competente
Ufficio  regionale  del  genio civile per l'attraversamento dei fiumi
Mincio e Tione.
13.4 Qualita' dell'aria.
    Approfondimento  del monitoraggio e dei provvedimenti per la fase
di  cantierizzazione,  ed  alle  intersezioni  e/o attraversamenti di
strade.
14. Archeologia.
    Si   dovra'   prevedere   l'elaborazione   di   una   cartografia
archeologica  aggiornata,  basata su uno studio storico toponomastico
ed   uno  studio  geologico,  sedimentologico  e  dei  paleoalvei  ed
integrata  con  la  lettura delle fotografie aeree. Si dovra' inoltre
prevedere una ricognizione archeologica preliminare di superficie.
    In   corrispondenza   delle   aree   risultanti   con  criticita'
archeologica  si  dovranno  prevedere  saggi e scavi stratigrafici in
estensione.
    L'effettuazione  dei saggi e degli scavi dovra' essere effettuata
sotto  il  controllo  della  Soprintendenza archeologica del Veneto e
della Soprintendenza archeologica della Lombardia, con oneri a carico
del  richiedente. Tale assistenza dovra' essere garantita per tutti i
lavori  in sterro o di movimentazione delle terre sia di apertura del
tracciato che per le aree di cantiere e di elettrodotto.
    Al  fine  di valutare appieno l'impatto dell'Opera sul patrimonio
archeologico  si  e'  pertanto  valutato  di  inserire  le  attivita'
archeologiche  tra  le  prestazioni  da  iniziare immediatamente dopo
l'approvazione del CIPE.
15. Integrazioni progettuali in fase di progetto definitivo.
15.1 Industrie a rischio di incidente rilevante e discariche.
    Il  soggetto  aggiudicatore, in sede di progettazione definitiva,
definira'  le  procedure  di  emergenza  in  base  a quanto sara' nel
frattempo  stabilito dall'autorita' prefettizia ai sensi dell'art. 20
del   decreto  legislativo  n.  334/1999,  per  quanto  riguarda  gli
eventuali  incidenti  nell'industria  a  rischio,  sulla  base  delle
informazioni  sulla  pianificazione  dell'emergenza esterna di cui al
comma 2 dell'allegato IV al citato decreto legislativo n. 334/1999.
15.2 Santuario Madonna del Frassino.
    Per quanto riguardano gli interventi a salvaguardia del santuario
della Madonna del Frassino il progetto definitivo dovra' sviluppare e
contenere  tutti  i  provvedimenti necessari ad assicurare il massimo
grado di tutela del complesso.
    Il  soggetto  aggiudicatore  si  impegna  a  concordare  le opere
previste con il rettore del Santuario e con l'ente regionale:
      a) che sia garantita la continua accessibilita' al sito durante
le fasi di esecuzione dei lavori;
      b) che  i  lavori  siano eseguiti recintando preventivamente il
cantiere con opportune pannellature ad alto decoro estetico;
      c) che  l'estradosso  della galleria artificiale sia ricomposto
in corrispondenza del sito religioso con l'esecuzione di un pregevole
recupero ambientale da concordare con il rettore del Santuario;
      d) che  sia  realizzato  un  parcheggio  a  sud  del Santuario,
adiacente alla zona cimiteriale;
      e) che  si  provveda  al consolidamento statico delle strutture
della   parte   del   Santuario  prospiciente  la  linea  A.C.  e  al
consolidamento della pellicola pittorica ad affresco.
    Per  il  consolidamento  statico  delle strutture della parte del
Santuario  prospiciente  la  linea A.C. e per il restauro delle opere
pittoriche  della  facciata  sara'  predisposto  un  apposito  studio
nell'ambito   del  progetto  definitivo  per  l'analisi  dello  stato
dell'arte, da un punto di vista statico e conservativo, del portico e
opere   decorative   cosi'  come  individuate  e  classificate  dalla
competente sovrintendenza a Beni culturali.
15.3 Altre prescrizioni.
    Il progetto definitivo dovra' tenere conto che:
      gli  impianti  di  illuminazione  dovranno essere realizzati ai
sensi  della  legge  regionale  n.  17/00,  che persegue obiettivi di
riduzione e contenimento dell'inquinamento luminoso;
      dovranno  essere previsti adeguati sistemi di smaltimento delle
acque   meteoriche,  preferibilmente  mediante  condotte  fognarie  a
gravita',  ed identificati i ricettori superficiali giudicati idonei;
in  alternativa, ove la stratigrafia del terreno garantisca un'idonea
permeabilita',  lo  smaltimento  puo'  essere  previsto  mediante  la
realizzazione  di  pozzi disperdenti ispezionabili, planimetricamente
ubicati ad adeguata distanza dalla piattaforma ferroviaria;
      nell'area  interessata  dalla  Galleria  di Lonato, il progetto
definitivo  sara'  corredato da uno studio specifico finalizzato alla
individuazione,   caratterizzazione  e  bonifica  di  siti  inquinati
eventualmente  interferiti dallo scavo della galleria stessa, secondo
quanto prescritto dalla vigente normativa nazionale;
      il  soggetto  aggiudicatore  adottera'  un  sistema di gestione
ambientale  conforme alla ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE
761/2001);
      la  richiesta  di  utilizzare  diserbanti biodegradabili potra'
essere  accolta  nell'ambito  delle  successive fasi di progettazione
realizzazione delle opere.
                               PARTE I
     I - 2. Stralci della parte «e» della relazione istruttoria
                    richiamati nelle prescrizioni
(...Omissis).
1.2.2. Stazione AC a Servizio dell'aeroporto di Montichiari.
Prescrizione A.4.2.1.
    Il  parere  della regione Lombardia prescrive una «...variante di
tracciato  per  il  collegamento  ferroviario  AV/AC all'aeroporto di
Montichiari...» che posiziona la stazione AC di Montichiari a ridosso
della nuova aerostazione.
    La  prescrizione  viene  richiesta  al  fine  di servire la nuova
aerostazione prevista per l'aeroporto di Montichiari, ipotizzato come
Hub  internazionale,  con  una  stazione  sulla  linea  AC al fine di
garantire   una   rapida   accessibilita'  da  Milano  a  Verona.  La
prescrizione  indica  una soluzione plano-altimetrica, denominata D1,
che,  derogando  agli  strandard  AV/AC  posiziona  la stazione AC di
Montichiari a ridosso della nuova aerostazione.
    La   prescrizione   riporta  la  descrizione  della  variante  di
tracciato:  «...variante di tracciato... inizia alla pk 86+996 circa,
in  prossimita'  della spalla del viadotto Gardesana. Subito dopo, il
tracciato  si  abbassa  verso  sud  e  prosegue in rettilineo fino in
prossimita'  dell'aerostazione dove piega verso nord, determinando il
posizionamento  della  stazione  tangente  al  sedime aeroportuale di
Montichiari.  Il  tracciato  prosegue  verso  nord per poi curvare e,
sottopassata  l'autostrada A4, si inserisce nell'interconnessione Est
di  Brescia. Il tracciato, ripresa la configurazione planoaltimetrica
da  progetto  preliminare  depositato,  si  alza per sovrappassare in
viadotto  il  fiume  Chiese.  La  variante  termina  alla progressiva
chilometrica pk 101+280 circa.
    L'individuazione  dell'area  da  destinare a stazione ferroviaria
per  l'aeroporto  di Montichiari, dovra' essere effettuata in accordo
con le indicazioni contenute nel Piano d'area della zona».
1.2.3. Abbassamento livelletta del viadotto Caravaggio.
Prescrizione A.4.2.2. a).
    La  richiesta  di  abbassamento  del  viadotto  Caravaggio  viene
chiesta   per   ridurre   l'impatto  sull'area  urbana  di  Treviglio
comprendente   l'ospedale   ed  un  istituto  tecnico  superiore.  La
livelletta  del  viadotto  Caravaggio  e'  vincolata dal rispetto del
franco  verticale della sottostante linea FS Treviglio-Cremona che la
nuova  linea  AV/AC  sovrapassa.  Il  progetto preliminare depositato
prevede  lo  sviluppo  del  viadotto Caravaggio da pk 33+582,581 a pk
34+680,381.
    «La  prescrizione  consiste  nel  sostituire l'impalcato in cap a
quattro  cassoncini  con  un  impalcato a solettone in corrispondenza
dello  scavalco  della  linea  Treviglio-Cremona  che...  Permette un
abbassamento    del    viadotto    di    circa   1 m,   determinando,
conseguentemente,  una  riduzione  della  lunghezza complessiva dello
stesso da 1097,80 m a 872,80 m».
    Ulteriori   abbassamenti   saranno  da  prevedersi  solo  se  non
dovessero  causare  interferenze  con  la falda da parte della stessa
ferrovia o da parte della sottostante autostrada MI-BS.
(...Omissis).
1.2.5. Variante altimetrica nel comune di Chiari.
Prescrizione A.4.2.2. c).
    La  prescrizione  riguarda  il  tracciato  della  linea  AV/AC in
affiancamento   al   tracciato  del  «Raccordo  autostradale  diretto
Brescia-   Milano»  («Direttissima»  Milano-Brescia)  e  prevede  una
soluzione  altimetrica  che  dispone  la  «linea  AC  in rilevato con
un'altezza  dal piano campagna tale da consentire gli attraversamenti
della  viabilita'  interferita  Nord-Sud  a  raso mantenendo la quota
attuale della piattaforme stradali».
    L'ANAS  ha  posto  a  base  della  gara  di  concessione un corpo
stradale   che   si   sviluppa   in   trincea   profonda   con  varie
incompatibilita'  planimetriche  e altimetriche rispetto al tracciato
AV/AC  (sovrapposizioni  o  aree  intercluse). Per tutto il tratto in
argomento  la  linea  AV/AC  si  pone  in  affiancamento  a sud della
prevista  autostrada Direttissima. La prescrizione viene richiesta al
fine di compatibilizzare gli attraversamenti idraulici e viabilistici
senza modificare quanto previsto nel progetto posto in gara dall'ANAS
per l'autostrada direttissima Milano-Brescia.
    Gli attraversamenti sottopasseranno la linea AC a quota inferiore
al  piano campagna (quota - 1,5 dal p.c.), sovrapassando l'autostrada
posta in trincea profonda a quota - 9.00 dal piano campagna.
    «Si  prescrive  inoltre  per  il  medesimo  tratto lo spostamento
quanto  piu' possibile verso sud dell'asse ferroviario tra la pk 63 e
la  pk 65 circa al fine di facilitare l'inserimento della barriera di
Castrezzato del progetto stradale».
1.2.6. Comune di Ospitaletto.
Prescrizione A.4.2.2. d).
Variante plano-altimetrica nel comune di Ospitaletto
    Scopo  di questo variante e' quello di evitare l'interferenza con
l'area  di proprieta' della ONLUS «Gruppo fraternita» e di permettere
il   posizionamento   dell'interconnessione   di   Brescia  Ovest  in
affiancamento   complanare   alla   SS11.   La   nuova  soluzione  e'
caratterizzata  da uno spostamento planimetrico rispetto al tracciato
depositato   e   da   un   abbassamento   del  profilo  che  consenta
l'attraversamento  della  zona industriale di Travagliato in galleria
artificiale.
    La   nuova   soluzione   progettuale   inizia   alla   pk   1+234
dell'interconnessione  di  Brescia Ovest garantendo la configurazione
del  salto  di  montone  della  stessa,  il cui mantenimento e' stato
considerato vincolante per la prescrizione in oggetto. Subito dopo il
salto   di  montone,  la  linea  inizia  ad  abbassarsi  mantenendosi
planimetricamente  sul tracciato del progetto preliminare per entrare
in trincea in corrispondenza della pk 2+879 circa.
    Dall'inizio  della  trincea  fino  alla  pk 3+643, dove inizia la
galleria  artificiale,  la linea AV/AC si dispone in trincea tra muri
con  copertura  leggera  (galleria  parapioggia),  per  poi andare in
galleria artificiale e sottopassare alla pk 4 circa la SP 19 disposta
a  raso. Terminata la galleria artificiale alla pk 4+434, la linea si
mantiene in trincea profonda a 9 m circa con muri e copertura leggera
fino  al  km 5+189 dove inizia la galleria artificiale di Travagliato
necessaria per l'attraversamento dell'abitato di Travagliato.
    Dalla   pk   4+250   circa   la   linea   inizia   a  discostarsi
planimetricamente  dal  progetto preliminare depositato per andare ad
affiancarsi  alla  SS  11  in  progetto.  Le  due  infrastrutture  si
affiancano  in  corrispondenza  della zona industriale di Travagliato
che  viene  attraversata  in  galleria  artificiale. La necessita' di
sottopassare  il  canale  primario  della  Seriola Nuova, localizzato
lungo  via  Mulini, comporta il posizionamento del piano ferro ad una
quota  minima  pari a 129 m che corrisponde ad una profondita' pari a
circa  10-11  m  dal  piano  campagna  nella  zona  interessata dalla
galleria.  Nello  stesso  tratto,  il  piano  stradale della SS 11 in
progetto  e'  posizionato ad una quota pari a 132.70 m circa. Dopo la
fine  della galleria artificiale, prevista alla pk 6+158 circa, i due
tracciati  proseguono  in  affiancamento  fino alla pk 9+430 circa in
corrispondenza  del  quale  il  nuovo  tracciato  della  linea  AV/AC
sottopassa in galleria l'Autostrada A4 Torino-Venezia.
    In  questo  tratto  le due infrastrutture salgono per arrivare al
termine  della  trincea in corrispondenza della pk 6+847 circa per la
ferrovia  e  della  pk 6+500  circa per la SS 11. Nel tratto di linea
compreso tra la fine della galleria Travagliato ed il km 6+847 circa,
e' previsto l'inserimento di un'altra galleria parapioggia.
    Dopo  l'attraversamento  dell'autostrada  A4,  la  SS  11 si deve
alzare  per  andare  a  sovrapassare  alla  pk  10  circa,  la  linea
ferroviaria. La SS 11 si innesta in corrispondenza dello svincolo con
la tangenziale di Brescia che dovra' essere modificato in conseguenza
della variazione altimetrica della strada statale.
    La  variante di tracciato illustrata termina alla pk 10+480 circa
per una lunghezza di circa 6.2 km.
(Omissis...).
(...Omissis).
1.2.10 Posto di movimento di Pozzolengo.
Prescrizione A.4.2.2. h).
    La  prescrizione  della regione Lombardia prevede «l'eliminazione
del   fascio   binario   quale  posto  di  manutenzione  al  fine  di
salvaguardare... un'area agricola di pregio utilizzata a vigneti».
    La   prescrizione   viene   richiesta  al  fine  di  «minimizzare
l'occupazione  di suolo nel comune di Pozzolengo, in un'area agricola
occupata  da  aziende  vinicole  atte  alla  produzione  del vino DOC
«Lugana».
(...Omissis).
1.2.12. Variante altimetrica attraversamento fiume Oglio.
    La  prescrizione  prevede  che  «Tra  la pk 52+000 e la pk 55+800
circa,  al  fine  di  ridurre  l'impatto sul territorio e lo sviluppo
dell'opera d'arte di attraversamento, si prescrive l'abbassamento del
profilo   longitudinale  con  riduzione  della  quota  d'imposta  del
viadotto  «Oglio»  che  dovra' scendere fino alla quota gia' prevista
dall'infrastruttura  autostradale:  indicativamente  114,00 lato BG e
115,80 lato BS».
    L'abbassamento  del  viadotto  sul  fiume  Oglio avverra' a quote
compatibili  con  le  prescrizioni  idrauliche,  e  comporta anche la
riduzione del rilevato di approccio al viadotto stesso.
6. Soc. autostrade S.p.A Milano-Brescia.
    Con  lettera  prot. 009852  del  18 aprile  2003,  la societa' ha
trasmesso   le   proprie   osservazioni   da  recepire  nel  progetto
preliminare, di seguito cosi' riassunte:
      a) lungo i bordi dell'autostrada corrono i cavi in fibra ottica
e  cavi  7  bicoppie  di  cui dovra' precedersi la deviazione in fase
provvisoria ed il successivo ripristino;
      b) deve  essere  prodotta  la  planimetria di tracciamento e la
profilatura   dei  cigli  relative  alla  prevista  deviazione  delle
carreggiate   autostradali;  in  merito,  al  fine  di  contenere  le
ricariche della pavimentazione esistente necessarie per le variazioni
di pendenza trasversale, appare opportuno che in corrispondenza degli
innesti  della deviazione sulla sede dell'A4 venga previsto un raggio
minimo di 2000 m;
      c) e' necessario prevedere una corsia di emergenza di 3 m sulle
carreggiate  in  deviazione  o,  se  non  fosse  possibile,  percorsi
alternativi da utilizzare in caso di emergenza;
      d) la  pendenza trasversale in corrispondenza del raggio minimo
di 450 deve essere pari al 7%;
      e) sui  margini  laterali  dell'autostrada deve essere adottata
una  barriera  di  sicurezza  metallica  di  tipo  H2 o di tipo H4 in
corrispondenza  delle  opere  d'arte, in sostituzione al NJ previsto.
Inoltre,  in  corrispondenza  dello  spartitraffico  centrale  dovra'
prevedersi  un solo filare di NJ: i 60 cm che si recuperano in questo
modo  dovranno  essere  utilizzati  per  incrementare  i  franchi  in
sinistra  di  entrambe  le  carreggiate, portandoli da 40 cm a 70 cm.
Inoltre,  la  sezione  tipo  deve  prevedere  un  arginello  tale  da
garantire il funzionamento del dispositivo di ritenuta;
      f) devono   essere  evidenziate  le  dimensioni  del  manufatto
provvisorio previsto sulla linea storica.
    Nelle  successive fasi di progettazione e' necessario che vengano
evidenziate, tra l'altro, le seguenti indicazioni:
      modalita'   costruttive   dei  muri  prefabbricati  previsti  a
sostegno del rilevato della deviazione provvisoria;
      modalita'  di smaltimento dell'acqua della piattaforma stradale
in fase provvisoria;
      modalita'  di sistemazione in fase provvisoria della viabilita'
poderale che si affianca alla linea storica.
(...Omissis).
1.2.2. Variante AC a Servizio dell'aeroporto di Montichiari.
Prescrizione A.4.2.1
                  Osservazioni in fase istruttoria
    Le  richiesta  di una variante plano-altimetrica di circa 14,3 Km
non  si ritiene condivisibile sulla base di una serie di osservazioni
e considerazioni sia tecniche che di metodo.
    Considerazioni tecniche:
      la  soluzione  richiesta  dalla regione comporta un decadimento
degli  standard  progettuali,  in  quanto il tracciato e' compatibile
unicamente con velocita' massima di 230 km/h;
      la  posizione  del  tratto critico lungo la linea e' tale che i
230 km/h verrebbero a diventare la velocita' massima sull'intera MIVR
(con cio', tra l'altro, andando a vanificare investimenti economici e
di territorio connessi con il mantenimento dello standard AV in altre
parti   della   linea   e  autorizzando  la  discussione  sull'intero
tracciato);
      per l'inserimento dei binari di stazione si rende necessario un
quadruplicamento   in  linea  di  circa  3,8 km  con  il  conseguente
incremento dei costi e dell'impatto territoriale;
      la  soluzione  comporta  aumento  di  costo del progetto AV per
effetto  della maggiore lunghezza del tracciato, del quadruplicamento
avente  una  maggior  lunghezza  di 2,5 chilometri, per l'inserimento
della  stazione  e  non  delle fermate, per l'incremento dimensionale
della  costruzione  e delle aree funzionali a servizio della stazione
stessa   e   per  la  maggior  necessita'  di  aree  di  interscambio
indispensabili  ad  una stazione ferroviaria connessa/collegata ad un
polo hub;
      il tracciato intercetta:
        siti  di  cave  e  discariche,  come peraltro segnalato dalla
stessa  regione  Lombardia, dando origine a ulteriori prescrizioni da
parte  degli  stessi uffici di valutazione ambientale nell'allegato B
(vedi capitolo 1.3.5);
        l'area  industriale  di  Montichiari  di  recente  ed attuale
formazione,  comportando  maggiori oneri di esproprio e la necessita'
di  delocalizzare  attivita' industriali pienamente operative e sorte
di recente, ovvero in via di attivazione;
        l'area   del  nuovo  stadio  di  Brescia  e  delle  attivita'
commerciali connesse;
        per  tali siti, sono attese conseguenze rispetto ai costi del
progetto,  alla  fattibilita'  stessa  del tracciato ed all'eventuale
allungamento dei tempi di realizzazione delle opere.
      il  tracciato  va  a modificare la configurazione di un sistema
viabilistico (raccordo autostradale Ospitaletto-Poncarale-Montichiari
di  Autostrade centro padane) gia' presentato a codesto Ministero per
l'approvazione  a  livello  definitivo  e per il quale e' in corso la
Conferenza  dei  servizi ai sensi dell'art. 4, decreto legislativo n.
190/2002;  l'insorgere  di  una  variante, quale quella rispondente a
quanto  indicato dalla R.L., puo' avere impatto sui tempi e costi del
sistema complessivo integrato (AV+stazione+viabilita) per i necessari
rifacimenti progettuali atti ad integrare le opere.
    Considerazioni di metodo:
      non  sono  disponibili  i  documenti di piano d'area della zona
Montichiari;  pertanto  non e' possibile valutare i maggiori benefici
conseguenti alla soluzione prescritta dalla regione rispetto a quelli
ottenibili  con  la  soluzione  proposta  da TAV che si discosta, per
quanto  legato  alla  funzione di scambio, da quella della regione di
circa 1 km ponendosi piu' a Nord-Est;
      particolarmente  significativa  e'  l'assenza di certezze sulla
posizione della NATO (attuale concessionario dell'aera dell'aeroporto
militare  che  dovra'  divenire  parte  integrante del futuro hub), e
della  Commissione  europea  (che  dovra'  autorizzare  un  nuovo hub
nazionale);
      a  fronte  di  tale  mancanza  di  pianificazione  integrata  e
strutturata,  la  linea AV  viene  preventivamente  e permanentemente
penalizzata  nelle  sue  caratteristiche  infrastrutturali,  restando
anche  definitivamente  vincolate  e  limitate le sue caratteristiche
prestazionali e di servizio;
      tali  penalizzazioni  e limitazioni si traducono in altrettante
penalizzazioni  e  limitazioni per il progetto dell'aeroporto e delle
relative  infrastruttrazioni  e  logiche  distributive,  che dovranno
svilupparsi  con  presupposti predefiniti costituiti dalla stazione e
dalla   viabilita'   di   accesso,   e   con  rigidezze  di  servizio
invalicabili.
    La  prescrizione porta ad un incremento del limite di spesa, pari
a 155 milioni di euro del costo a vita intera della tratta MI-VR. Non
comporta un incremento dei tempi di costruzione, fatti salvi i rischi
connessi  con  eventuali  infattibilita'  che  dovessero emergere nel
corso  della  progettazione  della  variante  e della definizione del
piano d'area.
    La  redazione  nel  tempo  del  progetto  integrato  dell'area di
Montichiari,  e  l'acquisizione  nel  tempo  dell'area dell'aeroporto
militare  suggerirebbe  la  scelta  di  una  soluzione  con  stazione
equidistante   dalle   possibili   ubicazioni   di  futuri  terminals
(Montichiari  e  Ghedi),  con flessibilita' rispetto a possibili fasi
funzionali  di attivazione. Il tutto dovrebbe permettere l'ottimale e
rapido  sviluppo  dell'infrastruttura  AV conformemente agli standard
europei  prefissati  che  soli garantiscono la domanda ed il servizio
per  cui la linea e' stata voluta, l'attivazione del servizio AV come
da  programma  e  l'implementazione  con  la  stazione in linea ed il
servizio   dedicato   solo   in   tempi   coerenti  con  lo  sviluppo
dell'aeroporto.
    Alla  luce  delle  considerazioni suesposte, resta disponibile la
soluzione  presentata  da  TAV che prevede un tracciato con velocita'
pari  a  300 Km/h  ed  una  stazione  posta  a  1 Km  circa dall'area
destinata  dalla  regione  a  aerostazione;  tale soluzione ottempera
ragionevolmente   ai   desiderata   della   regione   Lombardia   con
significativa  riduzione  dei costi AV e nessuna penalizzazione della
linea AV.
Valutazione.
    Va  premesso  che  un  aeroporto  hub,  una  linea  AV/AC  ed una
viabilita'  autostradale  costituiscono  infrastrutture  di  primaria
importanza  per le quali e' doverosa l'integrazione e la sinergia sul
piano  trasportistico/funzionale, economico/finanziario e progettuale
con  necessita'  pertanto di operare attente scelte di pianificazione
territoriale.  Va premesso, altresi' che fin dall'inizio del processo
progettuale  e'  necessario  operare verso tale piena integrazione in
una  logica  unitaria  e di lungo respiro, ancorche' l'attuazione del
progetto  complessivo risulti evidentemente attuabile successive fasi
funzionali,  mediante  diversi soggetti proponenti, diverse procedure
formali  e diverse fonti di finanziamento. Infine, va premesso che se
esistono   opportunita'   importanti  sul  territorio  queste  vadano
approfondite  e  colte  e  non  inibite, con l'obiettivo di portare a
compimento i progetti piu' avanzati e maturi, ma operando nell'ottica
lungimirante  di  non  precludersi  soluzioni  progressive  verso  il
progetto complessivo.
    Premesso  quanto  sopra, si accolgono le considerazioni emerse in
fase  istruttoria  sia  relativamente al metodo che alla sostanza. La
richiesta  di  una  variante  plano-altimetrica  di circa 14,3 Km con
caratteristiche  di  tracciato di 230 km non si ritiene condivisibile
per  l'eccessiva penalizzazione alle funzioni ed all'esercizio di una
linea  che  e' chiamata a svolgere ruolo di primaria importanza nella
rete ferroviaria sopranazionale. Non si ritiene neppure condivisibile
la soluzione presentata da TAV che prevede un tracciato con velocita'
pari  a  300 km/h  ed  una  stazione  posta  a  1 km  circa dall'area
destinata  dalla  regione  a aerostazione, in quanto la posizione del
tracciato  e della stazione AV, sembra inibire progetti futuri di una
possibile integrazione intermodale.
    Valutato  quanto sopra, si ritiene di dover decidere la scelta di
un  tracciato caratterizzato da una velocita' di progetto di almeno i
250 km/h  (standard  qualitativo  minimo  per una linea facente parte
della   rete   europea  ad  alta  velocita).  La  soluzione  proposta
(allegato 11  c)  «Studio  stazione  AC al servizio dell'aeroporto di
Montichiari»).
    Si  distacca  dal tracciato di progetto preliminare al km 86+995,
volge verso sud restando sostanzialmente a livello di piano campagna,
fino  a  lambire  l'area  dell'attuale  aeroporto di Montichiari, ove
sara'  collocata  la  stazione  AV,  e  restando  al limite dell'area
militare,  per  poi  risalire  verso  nord  fino  al  convergere  sul
tracciato  di  progetto preliminare al km 101+107 ad est del viadotto
Chiese, dopo l'interconnessione di Brescia est.
    Nel corso dell'istruttoria e' stato peraltro accertato (Rif. Atti
della   seconda  seduta  -  Roma  24 settembre  2003  -  di  CDS  per
l'approvazione del progetto definitivo del «Raccordo autostradale tra
il   casello   di  Ospitaletto,  il  nuovo  casello  di  Poncarale  e
l'aeroporto  di  Montichiari»)  che tale soluzione e' approvata dalla
regione  Lombardia  come  sostitutiva  della prescrizione inserita al
punto  A4.2.1  del  parere  prot. 13714  del  18 luglio  2003.  Nella
medesima  riunione e' stata accertata l'esistenza di una soluzione di
tracciato  compatibile  per  la  viabilita' autostradale del raccordo
autostradale  medesimo,  e  tale  soluzione  e'  stata  approvata dai
soggetti competenti.
    Le   infrastrutture   in  argomento,  si  valutano  di  interesse
preminente  rispetto agli insediamenti, pianificati e/o preesistenti,
segnalati  in  istruttorie  (sito industriale, siti di cava, stadio e
opere  connesse),  cosi i medesimi saranno adeguati e/o rilocalizzati
in  conseguenza  dell'approvazione  della  localizzazione  dell'opera
ferroviaria.
    Si  decide  inoltre  che nel progetto della tratta AV/AC si debba
includere   esclusivamente   la   stazione  ferroviaria  strettamente
dimensionata  per  l'esercizio  dei  treni  AV,  sia  nelle dotazioni
impiantistiche  che di accessibilita' (parcheggi, luoghi commerciali,
etc.)  restando esclusa la realizzazione di una stazione - hub la cui
progettazione   e   realizzazione   sara'   a   carico  del  progetto
dell'aeroporto quando questo sara' giunto a maturazione.
    Cio'  deciso,  si  valuta  comunque  che la corretta decisione di
portare la stazione ferroviaria a coincidere con l'aerostazione dando
luogo  ad  un polo intermodale strategico, debba essere supportata da
un  quadro  infrastrutturale piu' ampio che veda entrambe le stazioni
ubicate  al meglio rispetto al progetto complessivo dell'aeroporto, e
cio'   tenuto   conto   di  successivi  e  scaglionati  potenziamenti
dell'aeroporto  stesso, del progetto dei terminal di partenza e delle
piste  di  decollo e di rullaggio, nonche' del progressivo e coerente
sviluppo  del  sistema  di  adduzione stradale e ferroviario rispetto
all'analogo  e  parallelo  sviluppo  dei  bacini di utenza acquisiti.
Cioe',  in  generale,  il  progetto  particolare della linea AV/AC va
inserito  nel  progetto  del  sistema  adduttivo  e distributivo, sia
interno  che  esterno,  dell'aeroporto  nell'assetto  finale  e negli
eventuali assetti intermedi.
    Si  auspica  pertanto  che  il  progetto  integrato  dell'area di
Montichiari    preannunciato    dalla    regione   Lombardia   giunga
tempestivamente per assicurare una ulteriore verifica della decisione
ora rappresentata, non potendosi escludere che da tale verifica nasca
una  soluzione  ottimizzata  che,  tenute ferme premesse ed obiettivi
sopra  enunciati,  che  risponda  in  modo  anche piu' esaustivo alle
logiche progettuali indicate.
    Qualora quanto auspicato non si attuasse nei tempi congruenti con
la  presente  fase  autorizzativa,  fermo  restando  che  il progetto
preliminare venga approvato nei tempi previsti dalla normativa, sara'
consentito  in  sede di approvazione di progetto definitivo apportare
le migliorie conseguenti alle verifiche ed approfondimenti anzidetti.
    La  soluzione comporta un extracosto che sara' valutato a parte e
non   comporta   un   incremento   dei   tempi   di  costruzione.  La
localizzazione  dell'opera e' quella sopra descritta (e rappresentata
nell'allegato),   che  modifica  quella  rappresentata  nel  progetto
preliminare tra il km 86+995 ed il km 101+107 circa.
(Omissis...).
(...Omissis).
1.2.5. Variante Altimetrica nel Comune di Chiari.
Prescrizione A.4.2.2. c).
                  Osservazioni in fase istruttoria
    a) La   richiesta   di   una   variante  altimetrica  si  ritiene
condivisibile.  La  richiesta  comporta  un rialzo medio del rilevato
ferroviario rispetto a quanto previsto in progetto preliminare di 2-3
metri,  con  altezza  massima pari a +6.00 dal piano di campagna. Gli
attraversamenti   viari   previsti   nel   progetto   preliminare  in
cavalcavia,  vengono  sostituiti  con altrettanti sottovia scatolari,
posti  in  trincea.  Tale  soluzione  e'  compatibile  con la attuale
proposta del progetto dell'autostrada Direttissima Mi-Bg-Bs che corre
in   affiancamento  alla  linea  AV/AC  in  trincea  profonda  e  con
viabilita' a raso.
    b) ANAS  dovra'  prevedere  nel  proprio  progetto  autostradale,
impegnando  a  cio'  anche  il  concessionario  dell'autostrada, ogni
intervento eventualmente necessario per assicurare la stabilita' e la
sicurezza del rilevato ferroviario in qualunque condizione della vita
delle  due infrastrutture. Si sottolinea, infatti, che la presenza di
una  trincea profonda nell'immediata vicinanza del piede del rilevato
ferroviario impone la necessita' di rendere stabile la scarpata della
trincea  autostradale  con  una  pendenza  opportuna  della  stessa e
garantire la sicurezza statica del rilevato ferroviario, nel rispetto
dei  cedimenti massimi ammessi per il rilevato stesso, sia durante la
costruzione  della trincea stradale che durante l'esercizio delle due
infrastrutture,   e  cio'  rispetto  alle  condizioni  idrogeologiche
transitorie e definitive, nonche' agli effetti del deflusso/drenaggio
delle  acque  meteoriche.  Tale  approfondimento  sara'  oggetto  del
progetto  definitivo  e  della  progettazione  coordinata  delle  due
infrastrutture.  Nei confronti di tali problematiche, dovranno essere
fornite   da   ANAS   adeguate   garanzie,  che  impegnino  anche  il
concessionario  dell'autostrada.  Allo  scopo i progetti preliminari,
definitivi  ed  esecutivi  degli  interventi  di  protezione dovranno
essere  preventivamente sottoposte all'approvazione preventiva di TAV
sia  durante  il  processo  autorizzativi della autostrada, che prima
della  costruzione  della stessa. I lavori dovranno essere effettuati
con la supervisione tecnica di TAV.
    c) Infine   la  richiesta  di  spostamento  verso  sud  dell'asse
ferroviario  tra  la  pk  63  e la pk 65 circa, al fine di facilitare
l'inserimento  della  barriera  di Castrezzato del progetto stradale,
riprende  il  tracciato  del  progetto  esecutivo  REV  2  del  1996,
modificato  a seguito di richieste di ottimizzazioni del tracciato da
parte degli enti locali, e come tale risulta tecnicamente fattibile.
    d) Viene  raccomandato  che  il  diverso avanzamento del progetto
AV/AC  rispetto  a  quello  autostradale (che attualmente deve ancora
iniziare la procedura autorizzativi) non costituisca causa di ritardo
sul progetto AV/AC.
    L'intervento,   che  non  prevede  un  incremento  dei  tempi  di
realizzazione  dell'opera  ferroviaria,  comporta  un  extracosto che
sara'  valutato  a parte, fatta salva la condizione espressa al punto
b),  e  non  modifica la localizzazione dell'opera come rappresentata
nel  progetto  preliminare, a meno del tratto tra la pk 63 e la pk 65
circa (barriera di Castrezzato).
                             Valutazione
    Considerato che:
      il  progetto  A.V.  sottoposto  alla procedura autorizzativi si
pone in rilevato «basso» avente altezza dal PC di circa 1-1.5 m e che
la viabilita' trasversale viene risolta mediante cavalcaferrovia;
      la  linea  ferroviaria  sara' affiancata dall'asse autostradale
direttissima Mi-Bs, il cui progetto, nel tratto in questione, prevede
una soluzione in trincea di circa 7 mt di profondita' con risoluzione
delle interferenze viarie ed idrauliche in sovrappasso;
      l'insieme  delle  due  soluzioni proposte definibile come «A.V.
rilevato  basso+BB  trincea»  non  e'  compatibile con la continuita'
della viabilita' e dei cavi idraulici;
      il  progetto A.V. per ragione di accettazione degli E.E.L.L, di
impatto  territoriali  e  di  bilancio inerti deve avere profilo piu'
basso  possibile  e comunque non superare l'altezza di 6 mt dal piano
campagna.
    Considerato    inoltre   che   l'eventuale   soluzione   con   le
infrastrutture complanari:
      in  rilevato  basso:  e'  caratterizzata  da un elevato impatto
territoriale  e visivo in considerazione dell'elevato numero di opere
di viabilita' trasversale che dovrebbero porsi in viadotto, soluzione
gia' valutata negativamente dalle amministrazioni locali interessate;
      in  trincea:  non  e' considerata come tecnicamente accettabile
per la infrastruttura ferroviaria;
      in  rilevato  alto:  e'  soluzione tecnicamente valida, sebbene
piu'  impegnativa  sul  piano  del fabbisogno dei materiali inerti, e
meritevole  di  non  essere  preclusa  totalmente nella presente fase
progettuale.
    Viene scelta la seguente soluzione complessiva:
      il  rilevato  A.V.  viene  alzato  fino  ad un massimo di 6,0 m
(rilevato «medio»),
      la  trincea  della  direttissima  viene  approfondita a circa 9
metri, comunque al di sopra della quota di falda ove possibile;
      le  interferenze  viarie ed idrauliche vengono risolte mediante
trincee sottopassanti il corpo ferroviario e sovrapassanti la trincea
della direttissima;
      la  stabilita' del rilevato ferroviario in ogni fase della vita
dell'opera  sara'  garantita  a  cura  e spese del realizzatore della
trincea,  mediante  opportune  opere di consolidamento. Dovra' essere
garantito  un  sistema  di  drenaggio che garantisca l'allontanamento
delle  acque dalla sede autostradale al fine di evitare che le stesse
possano   ristagnare   al  piede  del  rilevato  ferroviario,  e  non
pregiudicare quindi la stabilita' dello stesso rilevato;
      gli  attraversamenti  viari  ed  idraulici saranno realizzati a
cura  e  spese del soggetto in corrispondenza del cui sedime le opere
vengono realizzate.
    Le  detta  scelta complessiva viene quindi prescritta alla T.A.V.
perche'  ne tenga conto nel progetto definitivo e sara' coerentemente
assegnata alla direttissima Mi-Bg-Bs.
    Viene tuttavia considerato anche quanto segue:
      la  trincea  stradale  caratterizzata da notevole profondita' e
lunghezza puo' porre problemi di smaltimento acque, con necessita' di
adeguate   soluzioni   per  assicurare  la  sicurezza  dell'esercizio
stradale e ferroviario, evitare l'inquinamento delle falde;
      la  canalizzazione  dei cavi idraulici sovrapassanti la trincea
dovranno  essere  tali  da  assicurare  il  deflusso  delle  piene di
adeguato  ritorno e fornire garanzia circa l'assenza di turbativa del
regime  idraulico  a  monte ed a valle sia del tratto canalizzato che
del rilevato ferroviario;
      il  rilevato e la trincea potrebbero interferire reciprocamente
sul  piano  geotecnica  con  modalita'  non prevedibili in assenza di
adeguato  approfondimento progettuale. La necessita' di un intervento
di  consolidamento  della scarpata stradale, al fine di assicurare la
stabilita'   nel   tempo  del  rilevato  ferroviario,  dovra'  essere
verificata con particolare attenzione;
      i   due   ultimi   aspetti   potrebbe   rendere  necessario  un
allontanamento  planimetrico  della  infrastruttura stradale rispetto
alla ferrovia con ricadute negative sull'occupazione del territorio e
sull'uso del corridoio.
    Considerato che tali delicati aspetti progettuali potranno essere
esaminati  sono  nell'ambito del progetto autostradale nel momento in
cui  questo  sara'  sottoposto alla procedura di LO di cui al decreto
legislativo  n.  190/2002,  si evidenzia che la soluzione complessiva
sopra individuata «trincea autostradale e rilevato medio ferroviario»
dovra' essere confermata o meno, per quanto riguarda la direttissima,
in  esito  all'esame  di  tali  aspetti.  Il  corpo  ferroviario come
descritto   restera'   invariato  anche  nella  eventualita'  che  la
direttissima,  in  conseguenza  dei richiamati problemi, debba essere
resa complanare con la A.V.
    Si rinvia a quanto detto nelle prescrizioni di carattere generale
per quanto attiene il coordinamento dei lavori e l'armonizzazione dei
progetti.
    In  conclusione,  si valuta favorevolmente la richiesta formulata
dalla  regione Lombardia a condizione che ogni e qualsiasi intervento
necessario a garantire la sicurezza del rilevato ferroviario rispetto
alle  criticita'  emerse  nel corso dell'istruttoria sia realizzato a
cura  e  spese dell'ANAS, e che il relativo progetto venga sottoposto
preventivamente  per approvazione a TAV/RFI, con riserva, da parte di
TAV/RFI stesse, di valutarne la ammissibilita'.
    Si valuta favorevolmente anche lo spostamento verso sud dell'asse
ferroviario  tra  la  pk  63  e la pk 65 circa, al fine di facilitare
l'inserimento della barriera di Castrezzato del progetto stradale.
    L'intervento non prevede un incremento dei tempi di realizzazione
dell'opera  ferroviaria,  comporta un extracosto che sara' valutato a
parte,   fatta  salva  la  condizione  espressa  al  punto  b)  delle
osservazioni  in  fase  istruttoria;  non  modifica la localizzazione
dell'opera  come  rappresentata  nel progetto preliminare, a meno del
tratto tra la pk 63 e la pk 65 circa (barriera di Castrezzato).
1.2.6. Comune di Ospitaletto.
Variante plano-altimetrica nel comune di Ospitaletto.
Prescrizione A.4.2.2. D).
                  Osservazioni in fase istruttoria
    Le  richiesta  non  si  ritiene  condivisibile; la soluzione, che
comporta  una  variante planoaltimetrica di 9 km, ancorche' fattibile
dal  punto di vista tecnico e ferroviario, risulta non gradita per le
criticita'   evidenziate  sia  nella  costruzione,  sia  in  fase  di
esercizio della linea. In particolare si evidenziano:
      problemi  nella  risoluzione delle interferenze idrauliche, non
escludendo  la  necessita'  di  utilizzo  dei  sifoni attualmente non
consentiti dallo standard di esercizio della rete ferroviaria;
      problemi  nello  smaltimento  delle  acque  meteoriche,  con la
necessita' di impianti di sollevamento e dispositivi parapioggia agli
imbocchi delle gallerie per una lunghezza di 2.5 km complessivi;
      difficolta'  nelle  attivita'  di  manutenzione  e di sicurezza
d'esercizio delle nuove gallerie artificiali;
      problemi  di  difficile  valutazione,  allo  stato  progettuale
disponibile,  connessi  con la soluzione di infrastrutture stradali e
ferroviarie in affiancamento in trincea. Sono infatti da approfondire
gli aspetti geotecnici di stabilita' e di interazione tra i due corpi
stradali,  il  sistema delle acque profonde, il drenaggio delle acque
meteoriche;
      la  necessita'  di  modificare  il tracciato planimetrico della
SS11, progetto della provincia di Brescia gia' in fase esecutiva;
      Impatto  visivo rilevante dovuto alle due gallerie parapioggia,
con  necessita'  di progettare interventi di mitigazione ed ulteriore
aggravio dei costi.
    L'intervento tecnico prevede un incremento dei tempi realizzativi
(fatto salvo il superamento delle problematiche di cui sopra connesse
con gli espropri), pari ad almeno 4 mesi; la prescrizione porta ad un
incremento  pari  a  220  milioni di euro del costo a vita intera. La
localizzazione  dell'opera  diverrebbe  quella  sopra  descritta, che
modifica   quella  rappresentata  nel  progetto  preliminare  tra  il
km 1+230 circa ed il km 10+480 circa dell'interconnessione di Brescia
ovest.
                             Valutazione
    Le  osservazioni  relative agli aspetti tecnici, alla tempistica,
con l'allungamento dei tempi di costruzione, ed alla stima economica,
con   rilevanti   maggiori  oneri,  comportano  una  valutazione  non
favorevole  all'accettazione  della richiesta formulata dalla regione
Lombardia.  Tenuto  conto  che  la proposta della regione nasce dalla
necessita'  di  preservare  la attivita' produttiva della cooperativa
Onlus  «Comunita'  Fraternita»  e  di limitare l'impatto sulla chiesa
della Madonna di Lovernato, si ritiene di poter individuare soluzione
parimenti efficaci a tale obiettivo e decisamente piu' valide sotto i
profili economico e territoriale.
    Si  propone,  quindi  in  alternativa sia al progetto preliminare
depositato   che   alla  prescrizione  della  regione,  la  soluzione
rappresentata  in  allegato che e' rispettosa dei vincoli richiamati.
Tale soluzione e' cosi' caratterizzata: dalla progressiva 5+200 circa
dell'interconnessione  di  Brescia ovest del progetto preliminare, la
nuova  coppia  di  binari prosegue piu' decisamente verso nord-est e,
con  una leggera modifica planimetrica, si aggira, a nord e ad ovest,
l'insediamento della Onlus «Comunita' Fraternita» per reinserirsi sul
tracciato  di  progetto  preliminare  alla progressiva 8+030 circa in
affiancamento alla linea storica esistente. Altimetricamente la linea
recupera  il  tracciato plano-altimetrico gia' proposto, disponendosi
in   rilevato   in  corrispondenza  della  chiesa  della  Madonna  di
Lovernato.   In   sede   di   progettazione  definitiva  il  soggetto
aggiudicatore l'opera dovra' provvedere alla realizzazione, a propria
cura  e  spese,  di  mitigazioni  paesaggistiche  con  attrezzaggio e
riqualificazione  delle  aree  immediatamente  a ridosso della chiesa
medesima. Dovra' inoltre essere prevista l'utilizzazione di eventuali
aree reliquari da mettere a disposizione dell'Onlus per l'ampliamento
delle attivita' produttive, restando comunque garantite le condizioni
generali  per  l'effettuazione  degli  espropri  ed il riconoscimento
degli   indennizzi  dei  danni  gia'  richiamate  nelle  prescrizioni
generali p.to 1.2.1.
    L'intervento,   che  non  prevede  un  incremento  dei  tempi  di
realizzazione  dell'opera  ferroviaria,  comporta  un  extracosto che
sara' valutato a parte; la localizzazione dell'opera viene modificata
come  sopra  descritto nel tratto tra la pk 5+200 e la pk 8+030 della
interconnessione ovest di Brescia rispetto a quanto rappresentata nel
progetto  preliminare  (allegato  11  a)  «Studio variante IC Brescia
ovest nel comune di Ospitaletto»).
(Omissis...).
(...Omissis).
1.2.9. Variante altimetrica nel comune di Flero.
Prescrizione A.4.2.2. g).
                  Osservazioni in fase istruttoria
    Le  richiesta  non  si ritiene condivisibile in quanto si ritiene
che   l'interferenza  possa  essere  risolta,  in  sede  di  progetto
autostradale, con una diversa geometria degli svincoli.
    L'intervento  richiesto comporta un allungamento di 650 metri del
viadotto  ed  un rialzo medio del rilevato adiacente di 1,5 metri per
una  lunghezza  di  circa 800 metri. Il maggiore costo ed il maggiore
impatto  territoriale e visivo si ritiene possa essere evitato con un
approfondimento del progetto definitivo autostradale.
    L'intervento  prevede  un  incremento  dei tempi di realizzazione
della  tratta,  ed  un  extracosto che sara' valutato a parte. Non vi
sono  modifiche  della localizzazione dell'opera rispetto al progetto
preliminare.
                             Valutazione
    Le  osservazioni  pervenute nel corso dell'istruttoria comportano
una valutazione non favorevole alla richiesta formulata dalla regione
Lombardia.
    Si  propone una soluzione migliorativa, da svilupparsi in sede di
progettazione  autostradale, che vede lo sdoppiamento della rotatoria
mediante  il  posizionamento  di  una rotatoria a nord e di una a sud
delle due infrastrutture; le due rotatorie sono tra loro collegate da
un attraversamento che consente di mantenere invariato il profilo del
progetto  AV  (allegato  11  b) «Studio  variante  svincolo comune di
Flero»)
    Nel corso dell'istruttoria e' stato peraltro accertato (Rif. Atti
della  seconda  seduta  -  Roma  24 settembre 2003 - di Conferenza di
Servizi  per  l'approvazione  del  progetto  definitivo del «Raccordo
autostradale  tra il casello di Ospitaletto (A4), il nuovo casello di
Poncarale  (A21) e l'aeroporto di Montichiari») che tale soluzione e'
approvata  sia dalla ACP che dalla regione Lombardia come sostitutiva
della prescrizione inserita al punto A4.2.2 g).
    L'intervento  come  qui  prescritto  e  raffigurato nell'allegato
citato,  non  comporta  variazione  dei  tempi di realizzazione della
tratta,   ne'   del  valore  del  costo  a  vita  intera,  ne'  della
localizzazione dell'opera rispetto al progetto preliminare.
1.2.10. Posto di movimento di Pozzolengo.
Prescrizione A.4.2.2. h)
                  Osservazioni in fase istruttoria
    Le  richiesta  si ritiene condivisibile, a condizione di inserire
un  nuovo  PM  a Montichiari nell'ambito degli interventi previsti al
punto  A.4.2.l  delle  prescrizioni  della  regione  Lombardia  ed al
relativo punto 1.2.2 del presente documento.
    L'intervento,   che  non  prevede  un  incremento  dei  tempi  di
realizzazione della tratta, porta ad una riduzione del costo dato dal
decremento  per eliminazione del fascio di Manutenzione di Pozzolengo
(armamento  ed  espropri)  pur  mantenendo i binari di precedenza del
posto di movimento.
                             Valutazione
    Si valuta la richiesta, condivisibile.
    Poiche'  e'  stata accertata la fattibilita' dell'inserimento del
posto  di  movimento  e manutenzione completo come sopra descritti (e
comunque come da requisiti tecnico-impiantistici dettati dal soggetto
aggiudicatore  l'opera)  nella  soluzione  proposta dallo scrivente a
soluzione  della  prescrizione  A4.2.  1  (paragrafo  1.2.2),  si da'
indicazione  che  il  medesimo  PM  venga inserito lungo linea a lato
della  nuova  stazione  a  servizio dell'aeroporto di Montichiari (v.
punto 1.2.2).
    L'intervento   non   comporta   un   incremento   dei   tempi  di
realizzazione  della  tratta; porta una riduzione del costo che sara'
valutato  a parte; la localizzazione dell'opera viene modificata come
descritto rispetto a quanto rappresentata nel progetto preliminare.
(Omissis...).
(...Omissis).
1.2.14.  Affiancamento  autostrada  A4 Torino-Venezia (Serenissima) -
tratta Brescia - Padova.
Prescrizione A.4.3.4.
                  Osservazioni in fase istruttoria
    Come  riportato  in  prescrizione,  «per l'esecuzione delle opere
dovra'  essere  concordata  a livello di progettazione definitiva con
ANAS S.p.a. e la Societa' autostradale concessionaria».
    Le  richieste  relative  al  tratto  autostradale  Brescia-Padova
contenute  nel  parere  espresso dalla regione Lombardia si ritengono
condivisibili. Circa la richiesta relativa alla predisposizione della
4  corsia, occorre precisare che questa e' recepibile nel presupposto
che  i  lavori  di  ampliamento dell'autostrada avvengano all'interno
dell'attuale  proprieta'  dell'autostrada  definita dalla recinzione,
gia' predisposto allo scopo.
    Peraltro,  si  segnala che ANAS S.p.a. e la Societa' autostradale
concessionaria,  nelle loro prescrizioni contenute ai punti 5 e 6 del
presente  documento,  ed  espresse  in  qualita' di enti interferiti,
cosi'   come   nei  pareri  espressi  nella  Conferenza  dei  servizi
istruttoria  del dicembre  2002  non  prevedono, negli sviluppi della
propria attivita', l'esecuzione di quattro corsie di marcia.
    L'insieme  degli interventi, non comporta un incremento dei tempi
di  realizzazione della tratta, ne' una modifica della localizzazione
dell'opera come rappresentata nel progetto preliminare, in assenza di
una  accordo  di  principio,  eventuali  variazioni  del costo a vita
intera  non  sono valutabili. Si condivide la necessita' che i lavori
alla  viabilita'  trasversale  debbano avvenire con il minimo impatto
sull'esercizio   dell'autostrada  e  senza  pregiudizio  del  normale
deflusso   del   traffico   veicolare.   Tale   indicazione  comporta
l'assunzione  di  vincoli  temporali alla realizzazione tali da porre
una  criticita'  dal  punto  di  vista  del  rispetto  del  programma
temporale generale dei lavori e della data di attivazione dell'opera.
                             Valutazione
    Le  interferenze viarie saranno concordate in dettaglio a livello
di   progettazione   definitiva   con   ANAS  S.p.a.  e  la  Societa'
autostradale  concessionaria,  pertanto  le indicazioni della regione
Lombardia   sono  valutate  condivisibili.  La  richiesta  che  venga
lasciato  tra  i  due corpi stradali e ferroviario spazio sufficiente
per l'eventuale futuro inserimento di una quarta corsia, per la quale
peraltro  non risulta un'analoga richiesta da parte di ANAS S.p.a. ne
della   Societa'   autostradale   concessionaria,   non  risulterebbe
condivisibile    qualora   comportasse   lo   scostamento   dell'asse
ferroviario;  e'  invece automaticamente rispettata qualora la corsia
in   questione   possa   essere   realizzata   all'interno  dell'area
dell'attuale proprieta' autostradale.
    Onde  evitare  criticita'  connesse  con  l'esigenza  di limitare
l'impatto  sull'esercizio  dell'autostrada, si raccomanda di studiare
il  programma  di  cantierizzazione  distribuendo  gli  interventi di
risoluzione delle interferenze nel tempo senza pregiudicare la durata
complessiva  dei  lavori,  anche  eventualmente  anticipando l'inizio
degli stessi rispetto al programma depositato.
    L'insieme  degli interventi, non comporta un incremento dei tempi
di  realizzazione della tratta, ne' una modifica della localizzazione
dell'opera come rappresentata nel progetto preliminare, in assenza di
un'accordo di principio, eventuali variazioni del costo a vita intera
non sono valutabili.
1.2.15. Viabilita' locale interferita.
Prescrizione A.4.3.5.
                  Osservazioni in fase istruttoria
    Come  indicato  nella  prescrizione  «Nello sviluppo del progetto
definitivo  la  posizione e l'andamento plano-altimetrico di tutte le
opere  di  scavalco  o sottopasso per la continuita' della viabilita'
locale  dovranno  essere  concordati con gli enti locali interessati,
ANAS  e  le  societa'  concessionarie  dei vari raccordi autostradali
interferiti siano essi raccordi esistenti o di progetto.
    Per quanto riguarda le specifiche prescrizioni si osserva che:
      a) per   le   opere  di  scavalco  le  richieste  si  ritengono
condivisibili con le seguenti osservazioni:
        in generale si osserva che il decreto ministeriale 5 novembre
2001  al  punto  5.3.1. diversifica la pendenza massima adottabile in
funzione del tipo di strada indicando anche pendenze superiori al 5%.
Pertanto,  si  cerchera',  ove  possibile, di adottare pendenze delle
rampe  inferiori  al  5% non potendo pero' escludere la necessita' di
adottare  pendenze  superiori  in  situazioni  ove  questo  si  renda
necessario;
        cavalcaferrovia:  lo  stesso  decreto  ministeriale, al punto
5.3.1,  prevede  che  il  marciapiede,  di larghezza 1,5 m, comprenda
anche   il   dispositivo  di  ritenuta.  Pertanto,  la  progettazione
definitiva  dei  cavalcavia  verra'  sviluppata  in  accordo a questa
norma;
        sottovia:  la  prescrizione  si ritiene accoglibile solamente
per  i  sottovia  facenti  parte delle categorie previste dal decreto
ministeriale    5    novembre    2001,    escludendo,    quindi,    i
sottovia/sottopassi poderali;
      b) stratigrafia   pavimentazione   stradale:  le  richieste  si
ritengono  condivisibili  e  saranno approfondite in sede di progetto
definitivo,  osservano che la stratigrafia sopra elencata deve essere
applicata  sulle  sole  viabilita' classificate come SP e SP ex SS e,
per   quanto   riguarda  i  relativi  tratti  in  cavalcavia/sottovia
solamente sulle rampe e non sull'impalcato;
      c) manutenzione  impalcati. manufatti ed impianti: la richiesta
si  ritiene non accoglibile. TAV non prevede oneri di esercizio nella
manutenzione  degli  impalcati  fatto  salvo  per  quanto  attiene la
sicurezza   ferroviaria;   sono   quindi   previsti  negli  oneri  di
manutenzione  di  TAV la manutenzione ordinaria e straordinaria degli
appoggi  dell'impalcato  ricadente  sulla  linea,  mentre non possono
essere   previsti  a  carico  di  TAV  la  manutenzione  ordinaria  e
straordinaria    dei    rimanenti    appoggi,   dei   giunti,   delle
impermeabilizzazioni,  delle  strutture  (pile,  spalle, impalcati da
ponte,  muri andatori o di continuita' ecc), dei sistemi di sicurezza
(parapetti,   barriere  guardrail,  reti,  ecc.),  dell'impiantistica
elettrica   (illuminazione,   pompaggi,   semaforica,  ecc)  e  della
sovrastruttura di proprieta' dell'ente gestore della strada;
      d) piattaforme  stradali:  la  richiesta  della regione risulta
condivisibile  seppur  comporti,  rispetto  a  quanto  presentato  in
progetto preliminare, le seguenti modifiche:

          ---->  Vedere tabella alle pagg. 50 - 51   <----

    L'insieme  degli  interventi,  che non comporta un incremento dei
tempi di realizzazione della tratta, comporta un extracosto che sara'
valutato  a  parte;  la  prescrizione  non comporta la modifica della
localizzazione    dell'opera    come   rappresentata   nel   progetto
preliminare.
                             Valutazione
  Le   interferenze   viarie   saranno   concordate   a   livello  di
progettazione definitiva con gli enti locali interessati ANAS S.p.a e
le societa' concessionarie dei vari raccordi autostradali interferiti
siano   essi  raccordi  esistenti  o  di  progetto  e  sono  valutate
condivisibili.
  Non si valuta condivisibile la richiesta relativa alla Manutenzione
degli  impalcati,  dei  manufatti  e  degli impianti in quanto non e'
possibile  porre  a  carico  del soggetto aggiudicatore tali oneri di
esercizio fatto salvo per quanto attiene la sicurezza ferroviaria.
  L'insieme  degli  interventi,  che  non  comporta un incremento dei
tempi di realizzazione della tratta, comporta un extracosto che sara'
valutato a parte; la stessa non modifica la localizzazione dell'opera
come rappresentata nel progetto preliminare.
  (Omissis).
4. Ministero dell'ambiente e del territorio.
4.1 Prescrizioni da attuarsi nel progetto definitivo.
                  Osservazioni in fase istruttoria
  Le  richieste si ritengono condivisibili e saranno sviluppate, come
indicato  dal  parere  del  Ministero  dell'ambiente,  nel  corso del
progetto  definitivo  come  ulteriore  sviluppo e dettaglio di quanto
gia'  contenuto  nel  progetto  preliminare.  Per  tali  richieste si
osserva:
    1)  Nell'ambito  del  SIA  sono  state  sviluppate  nel quadro di
riferimento   progettuale  le  misure  di  mitigazione  e  protezione
ambientale   atte   a  ricondurre  nell'ambito  della  compatibilita'
ambientale  le  diverse  componenti impattate dalle opere di progetto
sia  in  fase  di  costruzione  che  di  esercizio.  L'insieme  degli
interventi  e'  stato  predimensionato  e localizzato in funzione del
livello  della  progettazione  preliminare.  Nel corso dello sviluppo
della  progettazione  definitiva  delle opere, gli interventi saranno
ulteriormente dettagliati e verificati.
    2)  Nel corso dello sviluppo della progettazione definitiva delle
opere,  saranno ulteriormente dettagliati e verificati gli interventi
gia' individuati nei documenti di integrazione al SIA
    3)   Nel   corso   della   procedura   istruttoria   il  soggetto
aggiudicatore  ha  prodotto  dossier integrativi relativi al rapporto
tra la linea AC e le altre infrastrutture in progetto che andranno ad
attestarsi  nell'ambito  del  corridoio  infrastrutturale.  Nel corso
dello  sviluppo  della  progettazione  definitiva  le  attivita' e le
problematiche  individuate  nelle  integrazioni  saranno  oggetto  di
specifica  attuazione  compatibilmente  con gli sviluppi dei progetti
BreBeMi e ex-SP19 nel frattempo esauritisi.
    4)   per   quanto   riguarda   la  richiesta  di  dettagliare  la
cantierizzazione si osserva che:
      a) nell'ambito  della progettazione definitiva, laddove le aree
dedicate  alla cantierizzazione saranno consolidate e meglio definite
per  quanto  riguarda le attivita', le lavorazioni e gli impianti ivi
allocate,    saranno   prodotte   le   relazioni   ambientali   della
cantierizzazione  con  il  progetto  delle  opere  di  mitigazione da
allestire.
      b) Il  cantiere  operativo  n.  32, ubicato alla progressiva di
linea   120+500  circa,  e'  destinato  alle  funzioni  operative  di
realizzazione di due opere importanti:
        galleria  artificiale  realizzata  con  scavo  a cielo aperto
Santa Cristina;
        galleria  artificiale  con  tratto  di  scavo in naturale del
Frassino.
  Alla luce dell'importanza strategica del cantiere, pur nel rispetto
del  contenimento dell'impatto che tale cantierizzazione comporta sul
territorio,  risulta  necessario  il  mantenimento della collocazione
proposta   nel   progetto   preliminare.  In  sede  di  progettazione
definitiva  dovra'  essere  perseguito  l'obiettivo di minimizzare il
disturbo all'ambiente circostante mediante un ridimensionamento della
attuale  superficie.  Tale  ridimensionamento  sara'  quantificato in
funzione  della  necessita'  di  assicurare  la massima condizione di
sicurezza  nello  svolgimento  delle attivita' di costruzione nonche'
limitando  al massimo la presenza di strutture e impianti all'interno
dell'area.
    5)  Il  ripristino  del terreno agricolo nelle tratte di gallerie
artificiali,  e'  soluzione  gia'  compresa nelle proposte di opere a
verde  e  sistemazione  paesistico-ambientale, previste nel quadro di
riferimento    progettuale    del    SIA    -    («Localizzazione   e
predimensionamento  delle  misure di mitigazione», tipologici opere a
verde,  aree  di  approfondimento).  Nella definizione della proposta
tipologica, lo spessore del ricoprimento prescritto (50-100 cm) viene
mediamente  rispettato.  Nel corso dello sviluppo della progettazione
di  dettaglio  tali  soluzioni  saranno  ulteriormente  ottimizzate a
livello specifico.
    6)  Si  prevede  che  lo  sviluppo della progettazione definitiva
dovra'  portare  all'individuazione di soluzioni tecniche idonee e di
maggiore   dettaglio   rispetto   a  quanto  contenuto  nel  Progetto
preliminare.
    7)  la  problematica  relativa alle misure di salvaguardia per le
acque  del Laghetto del Frassino (area SIC) e' sviluppata nell'ambito
dello  SIA  in  funzione della identificazione dei potenziali impatti
nei  confronti  della  componente  «ambiente  idrico»,  laddove  sono
segnalate  le  possibili  ed  eventuali  interferenze  con  le  acque
sotterranee  e  sono  riportate indicazioni per l'identificazione, in
sede  di  progettazione  definitiva  e  di dettaglio, delle soluzioni
tecnologiche atte all'abbattimento degli impatti. Successivamente, in
corso  di  istruttoria  presso la commissione speciale di V.I.A. sono
stati prodotti due documenti integrativi specifici di approfondimento
dedicati    agli    «Aspetti    idrogeologici    in    corrispondenza
dell'attraversamento  in  corrispondenza del santuario della «Madonna
del  Frassino»  e  al «Passaggio nei pressi del santuario Madonna del
Frassino e del sito di importanza comunitaria del Lago del Frassino -
attraversamento del fiume Mincio».
    8)  Le soluzioni per prevenire l'inquinamento di falde nelle aree
di cantiere delle gallerie e le misure di abbattimento dei potenziali
impatti   sono   trattate   nell'ambito  del  quadro  di  riferimento
progettuale  del  SIA (aspetti ambientali della cantierizzazione). Si
prevede che lo sviluppo della progettazione definitiva dovra' portare
all'individuazione   di  soluzioni  tecniche  idonee  e  di  maggiore
dettaglio.
    9)  Le  misure di mitigazione atte a ricondurre nell'ambito della
compatibilita'   ambientale  le  componenti  interferite  sono  state
trattate  nello  studio  di impatto ambientale (quadro di riferimento
ambientale  -  componente rumore, quadro di riferimento progettuale -
misure  di  mitigazione),  dove  sono  riportati  gli  elementi  e le
caratteristiche  del progetto di mitigazione acustica contestualmente
sono   state   altresi'   individuate  ulteriori  interventi  che  si
configurano con caratteristiche di opere di compensazione ambientale.
Nel  corso  dello  sviluppo della progettazione definitiva, l'insieme
degli interventi di mitigazione e compensazione saranno ulteriormente
verificati  anche  mediante  la  concertazione  con  gli  enti locali
interessati.
  L'attenzione  segnalata  per  quanto  riguarda le successive scelte
relative all'utilizzo delle diverse tipologie di barriere anti-rumore
costituisce  elemento  (gia'  del  resto  segnalato nell'ambito dello
stesso  SIA)  di successivo approfondimento da svilupparsi in sede di
progetto  definitivo  e  di  verifica puntuale delle modificazioni di
clima acustico in fase di costruzione ed esercizio delle opere.
      10)  Nell'ambito  degli  approfondimenti svolti nello studio di
impatto ambientale per il progetto preliminare, i criteri, i valori e
le  soglie  utilizzate  quale  riferimento  per  la valutazione delle
componenti di disturbo e impatto relativi alle vibrazioni, sono stati
derivati  dall'applicazione  delle  normative UNI 9614 e UNI 9616. Al
fine  di  sviluppare  una progettazione e una localizzazione puntuale
degli  interventi  di mitigazione, il progetto definitivo della linea
sara'  supportato  dalla  elaborazione  di uno studio vibrazionale di
dettaglio in coerenza con i criteri della normativa UNI 9614.
      11)  L'utilizzazione  di specie autoctone risulta gia' previsto
nell'ambito  della  definizione  delle  soluzioni  tipologiche per le
opere  a  verde  e  di  inserimento  paesistico-ambientale (Quadro di
riferimento  progettuale  - Localizzazione e predimensionamento delle
opere  di mitigazione ambientale). Nel progetto definitivo si prevede
di  definire  nello  specifico  sia  le localizzazioni che i sesti di
impianto.
      12)  Gli  impatti sui beni storico-architettonico devono essere
valutati tenendo conto, in fase di progettazione definitiva, dei loro
valori  «qualitativi»,  dei  rispettivi  «coni  di  visuale»  e sugli
ostacoli  che  la  linea  potrebbe  opporre al loro raggiungimento. I
criteri  di  qualita' degli ambiti di tipo percettivo-visuale nonche'
della  rilevanza  e caratteristiche dei beni storici, sono stati alla
base  della  elaborazione  del  progetto di mitigazione e inserimento
paesistico-ambientale  proposto dallo SIA. Nel corso dell'avanzamento
della progettazione di dettaglio saranno sviluppate e perfezionate le
proposte  contenute nello SIA al fine di garantire la fruibilita' dei
beni  sia  sotto il profilo dell'accessibilita' agli usi che sotto il
profilo della fruizione in termini panoramici ed estetico-visuali.
      13)  In  relazione all'analisi delle discariche per la Galleria
di  Lonato  si  osserva che il progetto definitivo sara' corredato da
uno     studio    specifico    finalizzato    alla    individuazione,
caratterizzazione  e  bonifica  di  siti  inquinati,  secondo  quanto
prescritto dalla vigente normativa nazionale.
      14) Per quanto riguarda la richiesta di realizzare le strutture
fisse  di  cantiere esterne ai centri abitati e sviluppare i relativi
interventi di mitigazione. Tali misure di abbattimento dei potenziali
impatti   sono   trattate   nell'ambito  del  quadro  di  riferimento
progettuale  del  SIA (aspetti ambientali della cantierizzazione). Si
prevede che lo sviluppo della progettazione definitiva dovra' portare
all'individuazione   di  soluzioni  tecniche  idonee  e  di  maggiore
dettaglio.
      15) verifica della possibilita' di modificare l'attraversamento
della  SP  18  e  del  fondo Piccinelli in maniera non impattante per
altri fondi.
      16)  Nell'ambito del quadro di riferimento progettuale del SIA,
e'  stato  predisposto  un progetto di monitoraggio ambientale ante e
post operam, con l'elaborazione delle metodologie di monitoraggio per
tutte   le   componenti   ambientali   affrontate  nello  studio.  Le
metodologie,  articolate per componente e fasi di intervento, saranno
precisate  secondo  le  linee  guida  predisposte  dalla  commissione
speciale  V.I.A.;  si  procedera'  quindi  ad  un  aggiornamento  del
progetto  dal  punto di vista della localizzazione e collocazione nel
territorio  dei  punti  di  monitoraggio,  a valle del consolidamento
delle   ipotesi   progettuali   di   tracciato   e   della   relativa
cantierizzazione,  che  saranno  sviluppate  nel  corso  del Progetto
definitivo.  Tenuto conto che il monitoraggio ante operam del tipo di
quello  richiesto  ha  una durata non inferiore a dodici mesi, questa
prescrizione  pone una criticita' dal punto di vista del rispetto del
programma  temporale  di  esecuzione  dei  lavori  e  della  data  di
attivazione dell'opera.
    Inoltre il parere riporta altre prescrizioni:
      17)  Il  soggetto  aggiudicatore  predisporra'  un  sistema  di
gestione  ambientale  conforme  alla  ISO  14001  o  al  sistema EMAS
(regolamento CE 761/2001).
      18)  Le misure per l'abbattimento delle polveri, in particolare
a  tutela  delle  aree  agricole  (vini  DOC  e  aree pregiate), sono
proposte   nell'ambito   dello  SIA  (quadro  progettuale  -  Aspetti
ambientali  della  cantierizzazione).  Nel  corso della progettazione
definitiva,  attraverso  il consolidamento delle scelte localizzative
in  riferimento  alle aree di cantiere e l'approfondimento del carico
specifico  rispetto  alle  lavorazioni  previste tali misure potranno
essere oggetto di ulteriore dettaglio e localizzazione.
      19)  Le  fasi  di  successivo  avanzamento  delle  attivita' di
progettazione  definitiva  della linea e delle relative opere nonche'
delle   fasi  realizzative,  saranno  sviluppate  in  funzione  delle
prescrizioni contenute nelle prescrizioni della regione Veneto cui si
rimanda.
      20)  Pari  richiesta  e'  contenuta  nelle  prescrizioni  della
Regione  Veneto,  cui  si  rimanda,  ove  si  prevede  che in sede di
progettazione  definitiva  vengono  di norma definite le procedure di
emergenza  piu'  opportune da porre in atto in fase di costruzione ed
esercizio in presenza di aziende a rischio rilevante.
      21) La richiesta di utilizzare diserbanti biodegradabili potra'
essere  accolta  nell'ambito  delle  successive fasi di progettazione
realizzazione delle opere.
  Le  prescrizioni,  da sviluppare nel corso del progetto definitivo,
non comportano ad un incremento dei tempi di realizzazione dell'opera
per  quanto  non  gia'  contenuto  in prescrizioni specifiche, cui si
rimanda,  non  sono  valutabili gli incrementi di spesa a vita intera
della tratta MI-VR.
                             Valutazione
  Si  valutano  le richieste condivisibili, in quanto le prescrizioni
del Ministero dell'ambiente sono costituite da richieste di ulteriore
sviluppo  delle  analisi  e  delle  relative  mitigazioni  in sede di
progetto  definitivo,  riconoscendo la coerenza del SIA rispetto allo
sviluppo del livello progettuale presentato (progetto preliminare).
  Costituiscono verifica progettuale i punti:
      4b) spostamento di un cantiere;
      15) attraversamento di SP).
  Sono  gia'  comprese  nelle  prescrizioni della regione Veneto (1/2
2.B) i punti 19) (Madonna del Frassino) e 20) (procedure di emergenza
in  presenza  di  aziende a rischio rilevante), cui si rimanda per le
relative osservazioni e valutazioni.
  Le  prescrizioni,  da sviluppare nel corso del progetto definitivo,
non comportano ad un incremento dei tempi di realizzazione dell'opera
per  quanto  non  gia'  contenuto  in prescrizioni specifiche, cui si
rimanda,  non  sono  valutabili gli incrementi di spesa a vita intera
della tratta MI-VR.
                               PARTE I
             I - 3. Stralcio prospetto mit di confronto
          prescrizioni regione Lombardia - Indicazioni mit

               ---->  Vedere tabella di pag. 54  <----

                              PARTE II
                           Raccomandazioni
  In  conformita'  alle  raccomandazioni  formulate dalla commissione
V.I.A.  istituita  ai  sensi  dell'art. 19 del decreto legislativo n.
190/2002, si raccomanda:
    a) di   assicurarsi   che   il  realizzatore  dell'infrastruttura
acquisisca,  per le attivita' di cantiere, dopo la consegna di lavori
e  nel  piu' breve tempo, la certificazione ambientale ISO 14001 o la
registrazione di cui al Regolamento CE 761/2001;
    b) che  il  progetto  definitivo  scelga  le  caratteristiche  di
ciascuna misura di mitigazione dell'impatto ambientale coordinando la
tutela  della  componente  ambientale  cui  essa  e' prioritariamente
destinata con la tutela delle altre componenti ambientali;
    c) per il generale miglioramento dell'inserimento paesaggistico -
ambientale dell'opera di:
      a) preferire,   per  i  ponti  ed  i  viadotti,  l'utilizzo  di
strutture continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
      b) qualora  siano  previste  opere  di  protezione  dal rumore,
studiare  la  possibilita'  di inserirle nella struttura portante, ad
esempio mediante impalcati e via inferiore;
      c) prestare  particolare  cura  alle forme ed alle superfici di
pile   e   spalle   ed  alla  loro  naturalizzazione  (piantumazione,
mascheramenti);
      d) verificare  ed  omogeneizzare  le  sezioni  delle  pile  dei
viadotti  al fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta o
di  piena fluviale e di favorire l'inserimento paesaggistico di tutti
i viadotti;
      e) prevedere  che  le  opere  di  sostegno  siano  a  paramento
inclinato  con  coronamento  continuo  e  rivestite con pietra locale
tagliata a mano;
      f) prevedere  che  gli  imbocchi  delle gallerie siano tagliati
secondo  la  pendenza  del  terreno  attraversato  e  raccordati  con
continuita' alle opere di sostengo all'aperto.»
  La commissione V.I.A. raccomanda infine di «esperire ogni mezzo per
risolvere,  in  modo  congiunto  o almeno coordinato, ai realizzatori
delle  altre  c.d.  «infrastrutture  di  corridoio» previste (SP 19 e
collegamento autostradale Mi-BS), le problematiche relative a»:
    scambio di informazioni, cooperazione e coordinamento reciproco;
    viabilita'  nuova  ed  esistente  (il  soggetto  che realizza gli
attraversamenti  deve  progettarli  anche  in  funzione  dei cantieri
impiegati  dai soggetti che realizzano le altre infrastrutture e deve
consentirne l'uso da parte di questi ultimi);
    programmazione  dei lavori in base a un cronoprogramma indicante:
a) l'articolazione funzionale coordinata di dettaglio dei lotti e dei
programmi  delle  attivita';  b)  la  cantierizzazione  coordinata in
relazione alla occupazione temporale dei suoli, alle dimensioni ed al
posizionamento  reciproco  delle  aree  di  cantiere  e  dei relativi
servizi,  all'esecuzione  coordinata delle opere a verde, delle opere
di   protezione   dall'inquinamento  acustico,  delle  opere  per  la
salvaguardia  del  regime  idraulico  delle  aree  attraversate delle
infrastrutture  di  corridoio,  dei c.d. «tombini» per lo spostamento
della fauna e, in genere, degli interventi di mitigazione ambientale;
d)  la  soluzione  delle  interferenze  stradali  per  evitare che lo
sfalsamento  temporale  della  realizzazione  delle  stesse  provochi
disagi ingiustificati sulla rete viabilistica locale;
    scelta ed utilizzo dei siti di cava e discarica;
    sistemazione  aree intercluse, anche in riferimento alle opere di
sicurezza  necessarie  ed  alle modalita' che saranno adottate per il
migliorarne l'inserimento ambientale;
    rapporti  tra  le  infrastrutture  al  fine  del loro inserimento
ambientale e paesaggistico.