Allegato al capo I A. Valutazioni preliminari. Il progetto contiene obbligatoriamente i seguenti elementi di valutazione: 1) individuazione della tecnica esecutiva e dei materiali costitutivi del manufatto da replicare; 2) stato di conservazione dell'originale nel suo complesso (stabilita' strutturale e di superficie) e valutazione della presenza di eventuali materiali applicati in precedenti interventi di restauro (consolidanti, adesivi, protettivi, rifacimenti, stuccature, integrazioni - anche pittoriche, patinature); presenza di depositi coerenti e incoerenti; 3) stress fisico-meccanico nella fase di sformatura in relazione alla configurazione volumetrica dell'opera ed ai materiali da impronta che si intende impiegare; 4) rischio connesso al rilascio di sostanze estranee sul manufatto a seguito dell'impiego dei materiali per il calco; in particolare il calco non deve causare alterazioni di tipo chimico (rilascio di prodotti dannosi per l'oggetto da replicare), fisico (danni meccanici, alterazioni cromatiche o danni indotti da reazioni termiche), biologico (sviluppo di organismi biodeteriogeni) sul manufatto; 5) descrizione degli interventi necessari per riportare il manufatto nelle condizioni precedenti all'operazione di replica. B. Sequenza delle principali operazioni di calco. Il progetto prevede di norma le seguenti fasi e modalita' operative: 1. Protezione superficiale del manufatto. Il materiale protettivo (come resine acriliche, resine siliconiche, cere) deve essere reversibile e facilmente rimovibile. Il protettivo puo' essere applicato in uno o piu' strati, ed e' finalizzato alla riduzione della eventuale porosita' del materiale costitutivo originario, isolandone cosi' la superficie dai materiali (olii siliconici, coloranti, frazioni non polimerizzate dei materiali da impronta) che si prevede di applicare successivamente. La riduzione della porosita' a seguito del trattamento con materiale protettivo e' altresi' finalizzata ad impedire l'adesione del materiale per il calco all'originale e quindi a favorire le successive operazioni di sformatura in condizioni di sicurezza. Di norma detto materiale non deve essere solubile nei solventi contenuti nei prodotti previsti per la realizzazione del rilievo dell'impronta. 2. Impiego di un distaccante. Il distaccante ha la funzione di ridurre lo sforzo meccanico necessario per separare la matrice siliconica dal manufatto da replicare. Generalmente vengono o sono stati in passato impiegati come distaccanti: oli, grassi, vaselina, cere, tensioattivi, saponi, emulsioni, polimeri macromolecolari di sintesi (generalmente fluorurati o siliconi), eteri di cellulosa. Nel campo della riproduzione di manufatti di valore storico-artistico alcuni materiali tradizionali (oli, grassi, saponi) sono da evitare. 3. Impiego di un «agente barriera». Si considera «agente barriera» il materiale che viene applicato con la precisa funzione di impedire la diffusione di residui e di olii siliconici contenuti nei materiali usati per il rilievo dell'impronta. Generalmente esso e' costituito da un polimero macromolecolare che viene polimerizzato in situ (polisilossani, fluorurati), o un derivato della cellulosa (eteri di cellulosa), e alcoli polivinilici. L'agente barriera deve essere rimosso dopo la sformatura del calco (vedi al punto 6). 4. Applicazione della gomma siliconica sul manufatto (impronta). L'applicazione della gomma siliconica deve seguire le indicazioni fornite dal produttore e descritte nella scheda tecnica. Al fine di limitare la diffusione di olii e prodotti non polimerizzati, che possano migrare sulla superficie del manufatto anche attraverso gli strati dei protettivi e degli «agenti barriera», il tempo di contatto della gomma sulla superficie deve essere ridotto al minimo. Per i criteri di scelta delle gomme si rinvia a quanto indicato al successivo punto D. E' inoltre opportuno limitare gli spessori della gomma e ricorrere all'allestimento di tasselli per la riduzione dei sottosquadri. 5. Allestimento della forma rigida (madre-forma/controforma) e sformatura. La forma rigida deve essere progettata in modo tale da minimizzare i traumi e le sollecitazioni meccaniche che possono essere trasferite al manufatto durante le operazioni di sformatura. Si intende con sformatura la rimozione della madre-forma e della matrice in gomma siliconica dal manufatto. 6. Rimozione dei residui. A1 termine delle operazioni di calco, dopo la sformatura della matrice in gomma e della relativa forma rigida, si dovra' procedere alla rimozione: dei materiali applicati con funzione di distaccanti; degli agenti barriera; degli eventuali protettivi. Le operazioni di pulitura devono essere eseguite con materiali e prodotti idonei, nel rispetto dell'integrita' del manufatto. 7. Conservazione delle matrici. Le matrici e le relative controforme rigide, fino al loro deposito presso l'Istituto che ha in consegna il bene, devono essere conservate in modo e in luogo idoneo, al fine di evitare alterazioni e deformazioni che ne rendano impossibile la riutilizzazione. 8. Professionalita' degli operatori. Ciascuna delle fasi del procedimento di calco prevede l'intervento di un restauratore-conservatore di beni culturali. C. Relazione tecnica. Al progetto e' allegata la relazione tecnica corredata di copia delle schede tecniche, fornite dal produttore, di tutti i prodotti o materiali che si intendono utilizzare. Nelle schede tecniche devono essere disponibili tutte le informazioni sulle sostanze che compongono i prodotti o materiali, fornite dall'azienda produttrice e necessarie per il loro corretto impiego. D. Criteri di scelta dei materiali. I prodotti o materiali devono essere applicati con procedure in grado di ottimizzare le loro prestazioni, minimizzando eventuali interferenze ed effetti indesiderati sul manufatto. I prodotti o materiali selezionati possono essere preventivamente testati su provini simulanti il substrato da cui occorre trarre il calco o su piccole porzioni del manufatto da replicare, in modo da valutare se la sequenza operativa ed i materiali risultino idonei all'operazione di replica. Tali materiali non dovranno sviluppare reazioni chimiche dannose per il manufatto (reazioni acido-base e/o ossido riduttive); inoltre la fase di polimerizzazione non dovra' sviluppare significative reazioni esotermiche. Il materiale per il rilevamento dell'impronta deve seguire fedelmente la forma del manufatto da calcare, mantenendo un'adeguata elasticita', con una trascurabile variazione dimensionale dovuta alla messa in opera, sufficientemente stabile sia chimicamente, sia fisicamente. I materiali comunemente in uso sono siliconi RTV (Room Temperature Vulcanizing), che consentono la vulcanizzazione del prodotto a temperatura ambiente. In via generale e' opportuno scegliere gomme siliconiche (elastomeri) con adeguato livello di fedelta', e ritiro non eccessivo. Inoltre le gomme siliconiche devono avere una forte resistenza a trazione e una buona elasticita', tale da consentire che le operazioni di sformatura avvengano senza esercitare sforzi a trazione troppo forti nei sottosquadri. E' opportuno che il materiale impiegato per la produzione della copia sia sufficientemente durevole e stabile nel tempo, in relazione anche alla destinazione e all'impiego della copia stessa.