(all. 1 - art. 1)
                                                           Allegato I

    La  West  Nile Disease (WND) e' una malattia esotica ad eziologia
virale,  trasmessa  da  artropodi vettori, manifestatasi per la prima
volta  in Italia nell'estate del 1998 nel territorio della zona umida
denominata Padule di Fucecchio in Toscana.
    I  recenti  episodi  verificatisi,  oltre che in Italia, anche in
Francia,  Oman,  Marocco  e  negli  Stati  Uniti,  rendono necessario
intervenire  nei confronti di questa malattia per meglio conoscere la
situazione epidemiologica sul territorio nazionale.
    Per  realizzare  dei piani di intervento e' importante verificare
l'esistenza   di   fattori   climatici   e   ambientali  che  possono
condizionare   la   presenza  dell'infezione.  E'  quindi  necessario
conoscere:
      l'ecosistema nel quale si deve intervenire;
      la  eventuale  presenza,  densita' e dinamica delle popolazioni
degli insetti vettori e degli ospiti recettivi;
      la  presenza  dell'agente eziologico nei vettori invertebrati e
nelle popolazioni dei vertebrati recettivi.
A. Obiettivi del piano.
    I.  Individuare e monitorare alcune aree del territorio nazionale
che per le loro caratteristiche ecologiche possono essere considerate
idonee per la presenza e la propagazione dell'agente eziologico.
    II.  Sperimentare  un  sistema  di  allerta rapido per rilevare e
comunicare  precocemente  la presenza del virus nelle aree a rischio,
al  fine  di  fornire  le  indicazioni  di  intervento. Il sistema di
allerta  rapido  e'  basato  sulla  sorveglianza  entomologica, sulla
istituzione  di  una  rete  di  animali sentinella, sul rafforzamento
delle  misure di sorveglianza sulle cause di mortalita' negli uccelli
selvatici,  sulla  istituzione di un sistema informativo telematico e
di mailing list.
    III.  Controllare  l'efficacia  dell'intero sistema attraverso il
controllo  sierologico della popolazione equina presente nelle aree a
rischio individuate.
B. Attivita' previste dal piano.
    I. Definizione e monitoraggio delle aree di intervento.
    II. Attivazione del sistema di allerta rapida, basato su:
      1.   sorveglianza  sulle  cause  di  mortalita'  degli  uccelli
selvatici;
      2.  istituzione  ed  utilizzo  di  un  sistema  di sorveglianza
entomologica;
      3. istituzione ed utilizzo di una rete di polli sentinella;
      4.  istituzione  di  un  sistema  informativo  telematico  e di
mailing  list.
    III.  Valutazione  dell'efficacia  dell'intero  sistema  mediante
monitoraggio dei cavalli, o su altre specie in assenza degli stessi.
C.  Obiettivo I - definizione e monitoraggio delle aree di intervento
sul territorio nazionale.
    I.  Sul  territorio nazionale sono state individuate alcune delle
aree  che,  in  base  alle  caratteristiche ecologiche, sono ritenute
particolarmente  idonee  per la presenza della WND. In tali aree deve
essere verificata la presenza/assenza dell'infezione.
    II.  Per  la  scelta  delle  aree  dove  effettuare  le attivita'
previste   dal   Piano  sono  state  considerate  le  caratteristiche
ecologiche  del  territorio  e  in  particolare si e' tenuto conto di
quelle  zone  che soddisfano criteri di valutazione standardizzati da
progetti   di   conservazione   della   Comunita'  europea.  Si  sono
identificate le zone umide in base:
      1)  All'importanza  specifica  dell'area derivata dal fatto che
accolga,   anche   se   stagionalmente,   piu'   dell'1%  dell'intera
popolazione  europea  di una data specie o che sostenga piu' di 20000
individui  di uccelli acquatici, risultato che si ottiene dalla stima
delle presenze nell'area considerata durante i censimenti invernali;
      2)  Per  le  regioni  dove  non e' stato possibile applicare le
metodologie  di  cui  al punto 1, si e' operata una scelta delle zone
idonee  da  monitorare  considerando i criteri suggeriti dal progetto
IBA   (Important   Birds  Areas)  basati  sulla  conservazione  delle
biodiversita' e sulla protezione di specie ed habitat;
      3)  I  dati  ottenuti,  sono  stati  integrati  e comparati con
l'elenco   delle   zone  umide  italiane  suddivise  per  «Unita'  di
rilevamento»  dell'avifauna  acquatica, adottato durante i censimenti
invernali, per identificare in maniera univoca i siti suggeriti.
    III.  Elenco  delle  aree  di  studio  (zone umide) suddivise per
regione (le coordinate sono in gradi sessagesimali):
      1) Ogni area di studio e' definita dall'insieme delle celle, di
cui  al  Piano  di  sorveglianza  della Blue Tongue, ricomprese in un
raggio  di  20  km  a  partire  dai  punti stabiliti dalle coordinate
geografiche sotto indicate (figura 1):
        Abruzzo: foce del fiume Vomano (Teramo) 42° 39'N - 14° 02'E.
        Basilicata:  lago  di  San  Giuliano  (Matera) 40° 38'N - 16°
30'E.
        Calabria: foce del fiume Neto (Crotone) 39° 12'N - 17° 08'E.
        Campania: Serre Persano (Salerno) 40° 33'N - 15° 08'E.
        Emilia-Romagna:  valli  di Comacchio (Ferrara) 44° 37'N - 12°
08'E.
        Friuli-Venezia Giulia: laguna di Grado e Marano (Gorizia) 45°
44'N - 13° 14'E.
        Lazio: lago di Sabaudia (Latina) 41° 15'N - 13° 02'E.
        Marche: Sentina (Ancona) 43° 28'N - 13° 38'E.
        Molise: foce del Biferno (Campobasso) 42° 58'N - 15° 02'E.
        Puglia: Manfredonia (Foggia) 41° 23'N - 16° 02'E.
        Sardegna:  stagno  di S'Ena Arrubia (Oristano) 39° 49'N - 08°
34'E.
        Sicilia:  stagni  costieri di Vendicari (Siracusa) 36° 47'N -
15° 05'E.
        Toscana: Padule di Fucecchio (Pistoia) 43° 49'N - 10° 47'E.
        Umbria: lago Trasimeno (Perugia) 43° 11'N - 12° 08'E.
        Veneto:  Valle  Averto  - Laguna Sud di Venezia (Venezia) 45°
21'N - 12° 12'E.
D. Obiettivo 2 - sistema di allerta rapido
    I.   Sorveglianza   sulle   cause  di  mortalita'  degli  uccelli
selvatici.
      1)  La  sorveglianza  effettuata  sugli uccelli rinvenuti morti
costituisce  uno  dei sistemi piu' sensibili e precoci per mettere in
evidenza  la presenza del virus della WND. Pertanto, tramite una rete
di  collaborazione  che  coinvolga,  oltre ai servizi veterinari, gli
agenti  di  polizia provinciale, gli agenti del Corpo forestale dello
Stato,  l'Istituto  nazionale  per  la  fauna selvatica, il Centro di
referenza  nazionale  per  le  malattie  dei selvatici e le autorita'
locali, gli esemplari di uccelli che nel periodo a rischio (primavera
-  estate  -  autunno)  vengono  rinvenuti morti nelle aree di studio
devono  essere  inviati  agli  istituti  zooprofilattici sperimentali
competenti  per  territorio  che  provvedono  ad  Centro di referenza
nazionale per le malattie esotiche (CESME) per la diagnosi di WND.
    II.  Istituzione  ed  utilizzo  di  un  sistema  di  sorveglianza
entomologica.
        1)  Nelle aree di studio devono essere effettuati monitoraggi
entomologici  al  fine  di  evidenziare  i  siti di riproduzione e la
densita'  degli insetti vettori, nonche' per determinarne la dinamica
di popolazione nel corso dell'anno.
    III. Istituzione ed utilizzo di una rete di animali sentinella.
      1)  Per il raggiungimento dell'obiettivo, si prevede l'utilizzo
di  gruppi  di  polli (Gallus gallus) quali animali sentinella. A tal
fine  in  ciascuna cella compresa nelle aree di studio e' individuata
almeno una stazione di rilevamento in cui devono essere posti i polli
sentinella. In ogni stazione sono posti venti soggetti, singolarmente
identificati   mediante   anello   alla  zampa  e  suddivisi  in  due
sottogruppi  di dieci ciascuno. Ciascun sottogruppo di dieci soggetti
e'  in  grado  di rilevare con il 95% di probabilita', la presenza di
infezione  se  questa  colpisce  almeno  il 25% dei soggetti. Ciascun
soggetto  deve  essere facilmente identificabile come appartenente ad
uno  dei  due  sottogruppi.  I  polli  sono  sottoposti a prelievi di
sangue,   con   cadenza  quindicinale,  per  effettuare  le  indagini
sierologiche e virologiche. Ad ogni data di scadenza per il prelievo,
sono salassati alternatamente i soggetti dei due sottogruppi.
    E'  possibile,  su parere del CESME, l'impiego di ulteriori altre
specie animali al fine di migliorare la sensibilita' del sistema.
      2) Qualora si riscontri una positivita' nei polli sentinella il
CESME  procede  all'individuazione  dell'estensione  territoriale del
fenomeno  mediante  l'esame  per  WND dei sieri di animali sentinella
prelevati  durante  l'attuazione  del Piano di sorveglianza nazionale
della Blue Tongue.
      3)  Qualora  si riscontri una positivita' nei polli sentinella,
nelle  celle  interessate dal fenomeno, si procede alla cattura di un
numero  di passeriformi pari ad almeno 148 esemplari. Tale sistema e'
in  grado  di  rilevare  con  il  95% di probabilita', la presenza di
infezione   se   questa   colpisce  almeno  il  2%  dei  soggetti.  I
passeriformi  sono sottoposti a prelievi di sangue e di tamponi orali
e cloacali per effettuare le indagini sierologiche e virologiche.
      4)  Nelle  aree  in  cui  e' stata evidenziata con le modalita'
suddette la circolazione virale si provvede affinche':
        sia  effettuato  un censimento dei punti di raccolta di acqua
esterni,  che  possono  favorire la riproduzione degli insetti e, ove
possibile, il loro prosciugamento;
        tutti  gli  equidi  presenti  nella  zona siano esaminati per
rilevare  l'eventuale  instaurarsi  di sintomatologia nervosa e siano
sottoposti  a  prelievo  di  sangue  per  le  indagini sierologiche e
virologiche;
        tutti  gli  equidi presenti nella zona siano ricoverati nelle
ore notturne, ove possibile, in locali di stabulazione o altri luoghi
protetti dal vettore;
        siano  effettuate  disinfestazioni  periodiche  dei locali di
stabulazione    secondo   le   indicazioni   fornite   dall'autorita'
competente.
    IV. Istituzione di un sistema informativo telematico e di mailing
list.
      1)   Per   il  raggiungimento  dell'obiettivo,  si  prevede  la
realizzazione  di  un  sistema informativo telematico che consenta la
consultazione  via  Internet  dello stato di avanzamento del Piano di
sorveglianza   e   l'elaborazione   di   mappe  tematiche  attraverso
l'integrazione con il sistema GIS.
      2)  Attraverso  la  creazione  di  mailing list ai vari livelli
istituzionali,  si intende garantire la rapida ed efficace diffusione
dei  risultati  scaturiti  dalle  attivita'  previste  dal sistema di
allerta rapido.
E.   Obiettivo   3   -  valutazione  dell'efficacia  del  sistema  di
sorveglianza.
    I.  Il  sistema  di cui all'obiettivo 2 e' finalizzato a rilevare
l'attivita'   virale   in   fase  precoce.  Attraverso  il  controllo
sierologico   dei   cavalli   si   intende   sottoporre   a  verifica
retrospettiva la sensibilita' del sistema di sorveglianza precoce che
e'  stato  realizzato.  Un  numero di cavalli, di eta' inferiore ai 5
anni,  tra  quelli  che  non  verranno movimentati nel periodo estivo
dalle  aree  di studio, calcolato secondo quanto riportato in tabella
1,  deve  essere  controllato  sierologicamente  per  WND mediante un
prelievo  di  sangue  nel  periodo primaverile e un altro nel periodo
autunnale.  In caso di rilievo di positivita' sierologica al prelievo
primaverile,  sui  soggetti  positivi  devono  essere  effettuate  le
necessarie  indagini  per verificare il significato epidemiologico di
tale  positivita'  e  deve  essere  effettuato  il  rintraccio  delle
movimentazioni  finalizzato  alla  individuazione  di eventuali nuove
aree di studio in base ai risultati ottenuti dagli esami dei sieri di
animali  sentinella  prelevati  durante  l'attuazione  del  Piano  di
sorveglianza  nazionale della Blue Tongue. I soggetti positivi devono
in  ogni  caso  essere esclusi dal sistema di sorveglianza in modo da
permettere  una  chiara lettura degli esiti dei prelievi autunnali. A
tal  fine, i soggetti risultati positivi devono essere sostituiti con
altrettanti soggetti sierologicamente negativi. In caso di rilievo di
positivita'   sierologica   al  controllo  autunnale,  devono  essere
effettuate  tutte  le indagini necessarie a verificare il significato
epidemiologico del fenomeno e le cause:
      della positivita' riscontrata;
      dell'eventuale fallimento del sistema di sorveglianza precoce.
    II. Qualora si riscontri una positivita' nei cavalli, nelle celle
interessate  dal  fenomeno,  si  procede alla cattura di un numero di
passeriformi  pari  ad almeno 148 esemplari. Tale sistema e' in grado
di  rilevare  con il 95% di probabilita', la presenza di infezione se
questa  colpisce  almeno  il  2%  dei  soggetti.  I passeriformi sono
sottoposti  a  prelievi  di  sangue e di tamponi orali e cloacali per
effettuare le indagini sierologiche e virologiche.

              ---->   Vedere figura 1 a pag. 43  <----

                                                            Tabella 1

               ---->   Vedere tabella a pag. 44  <----