(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato
                   Al Presidente della Repubblica
    Il consiglio comunale di Niscemi (Caltanissetta) e' stato sciolto
con  decreto  del Presidente della Repubblica in data 27 aprile 2004,
registrato  alla Corte dei conti in data 5 maggio 2004, per la durata
di  mesi  diciotto,  ai  sensi  dell'art. 143 del decreto legislativo
18 agosto  2000,  n.  267,  essendo  stati  riscontrati  fenomeni  di
infiltrazione   e   condizionamento   da   parte  della  criminalita'
organizzata.
    Per  effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e'
stata  affidata  ad  una  commissione straordinaria che ha perseguito
l'obiettivo  del  ripristino  della legalita' operando in un ambiente
che,  a  causa del grave degrado in cui ha versato per tanto tempo il
territorio  e  della  indotta disaffezione della popolazione verso la
vita democratica e le istituzioni, stenta ad affrancarsi dal radicato
sistema di diffusa arbitrarieta'.
    Infatti,   come   rilevato  dal  prefetto  di  Caltanissetta  con
relazione   del   30 dicembre  2005,  cui  si  rinvia  integralmente,
nonostante  il notevole impegno profuso dall'organo commissariale per
il  recupero  del  prestigio  e  della  credibilita' dell'istituzione
comunale,  il  consolidato sistema d'influenza criminale e' ancora in
grado   di   esprimere   una   capacita'   di   interferenza   e   di
condizionamento,  che  rallenta l'azione protesa al completo recupero
dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di
buon andamento.
    In   particolare,   a   seguito  di  piu'  recenti  accertamenti,
emergerebbe   il   permanere   dei   contatti   tra  esponenti  della
criminalita'  organizzata  ed  appartenenti alla burocrazia comunale,
nonche'  un  tentativo  di  riorganizzazione degli stessi soggetti in
vista delle prossime consultazioni elettorali.
    Sono  ancora  al  vaglio  investigativo  le  indagini  mirate  ad
accertare  eventuali  azioni  strumentali  finalizzate  al  controllo
dell'ente  locale  da  parte di soggetti estranei all'amministrazione
comunale,  ovvero  a  scongiurare  il pericolo di episodi delittuosi,
gia' accaduti in occasione delle precedenti elezioni amministrative.
    Nel  difficile  contesto  delineato,  la  commissione  ha  dovuto
peraltro  fronteggiare  il  nodo  pregiudiziale  della  permeabilita'
dell'apparato    burocratico    dell'ente    locale    rispetto    ai
condizionamenti    della    criminalita'    organizzata,    adottando
un'articolata  strategia  diretta, da un lato, alla sensibilizzazione
del  personale  al  rispetto delle regole di buona amministrazione e,
dall'altro,  ad assicurare, nei settori strategici, la collaborazione
di   elementi   esterni,  facendo  ricorso  alle  procedure  previste
dall'art. 145 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
    L'organo  straordinario ha operato con particolare riguardo verso
alcuni  obiettivi  fondamentali,  quali l'affermazione di una cultura
della  legalita',  il  risanamento  delle  finanze  e delle attivita'
comunali,  mediante  la  messa  in  opera di strumenti quali il Piano
regolatore  generale,  il  Piano  di  insediamenti  produttivi  ed il
riassetto della disciplina della circolazione nell'abitato urbano.
    Fondamentali per l'attivita' amministrativa dell'ente, sono stati
l'approvazione   di   essenziali   modifiche   al   regolamento   per
l'erogazione   di   contributi,   l'adozione  del  nuovo  regolamento
cimiteriale  e del regolamento per il mercato ortofrutticolo, nonche'
l'elaborazione   del   regolamento   disciplinante  l'affidamento  di
incarichi ai professionisti.
    Di   particolare   rilievo,   sono   le  attivita'  propulsive  e
realizzative   intraprese   per   la  concretizzazione  dei  progetti
formativi,  finanziati  sia  da  questo  Ministero  che dalla Regione
siciliana, come pure l'istituzione, ai sensi del gia' richiamato art.
145,  della  consulta  cittadina  nel cui ambito dibattere importanti
questioni di interesse generale.
    La  rilevanza  e  l'organicita'  degli interventi posti in essere
necessitano   di   adeguate   garanzie   connaturate   alla  gestione
straordinaria  e richiedono, per la loro complessita', per i connessi
tempi  tecnici  di  attuazione  e per le cautele che si impongono per
scongiurare  il  pericolo  di  possibili  illecite  interferenze,  un
ulteriore lasso di tempo.
    Affinche'  venga  completato il processo di recupero del consenso
della  cittadinanza  verso  una  gestione  amministrativa  corretta e
confacente  ai  bisogni  della  comunita', e' necessario che l'organo
straordinario   di  gestione  porti  a  compimento  il  programma  di
risanamento intrapreso con tutti gli aspetti vantaggiosi di immediata
percettibilita' che esso comporta per la popolazione.
    Come  evidenziato  nella citata relazione prefettizia, anche alla
luce    degli    ulteriori    elementi    acquisiti    dagli   organi
investigativi-giudiziari,   che   configurano  obiettivi  aspetti  di
criticita'  sul  piano  dell'ordine  e  della  sicurezza pubblica, la
situazione   riscontrata   nel   comune   di  Niscemi  richiede,  per
consolidare  il  buon  andamento  dell'amministrazione ed il regolare
funzionamento   dei   servizi   ad   essa   affidati,  l'applicazione
dell'istituto  della proroga della gestione commissariale, a garanzia
degli   interessi   primari   della  comunita'  locale  e  delle  sue
prerogative di libera determinazione e di rinnovamento al di fuori di
condizionamenti malavitosi.
    La   valutazione   della  situazione  in  concreto  accertata  in
relazione  alla  persistenza  dell'influenza criminale, forte del suo
consolidato   insediamento,   nella   prospettiva   di   evitare   la
riproposizione   di   iniziative   tese   ad  incidere  negativamente
sull'imparzialita'  ed  il  buon andamento dell'azione amministrativa
del  comune  di  Niscemi,  rende  necessario  prorogare  la  gestione
commissariale di ulteriori sei mesi.
    Ritenuto,    pertanto,    che   ricorrano   le   condizioni   per
l'applicazione  dell'art.  143,  comma  3,  del  decreto  legislativo
18 agosto  2000,  n.  267,  viste la citata relazione del prefetto di
Caltanissetta,  che  si  intende  qui  integralmente  richiamata,  si
formula   rituale   proposta   per  la  proroga  della  durata  dello
scioglimento del consiglio comunale di Niscemi (Caltanissetta) per il
periodo di sei mesi.
      Roma, 23 gennaio 2006
                                     Il Ministro dell'interno: Pisanu