(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato

PRESCRIZIONI   E   RACCOMANDAZIONI   PROPOSTE   DAL  MINISTERO  DELLE
                   INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

I Prescrizioni.
  Il  soggetto  aggiudicatore, in sede di progettazione definitiva ed
esecutiva, dovra':
      1.  considerare  con  la  massima  attenzione, come riferimento
generale,  le  osservazioni  ed  indicazioni  formulate  dai Consigli
Comunali di Jesi, Falconara Marittima, Chiaravalle e Montemarciano;
      2.   effettuare   preliminarmente,   compatibilmente   con   le
condizioni  geomorfologiche del terreno, prospezioni geofisiche, onde
procedere successivamente ad indagini archeologiche mirate, a seguito
della valutazione dei risultati;
      3.  elaborare un progetto di Monitoraggio Ambientale secondo le
Linee Guida predisposte dalla Commissione Speciale VIA;
      4.  approfondire la caratterizzazione dello stato del paesaggio
nell'ambito  del  monitoraggio  ante  operam,  anche  con  un rilievo
fotografico esteso ad una fascia profonda almeno 100 metri dai limiti
delle aree:
        di particolare sensibilita' paesaggistica;
        di cantiere da ripristinare;
        interessate da misure mitigatrici;
        interessate da eventuali opere da dimettere;
      5.   approfondire  l'analisi  dell'intervisibilita'  dell'opera
riferendola  ai  gruppi  di percettori piu' significativi (residenti,
transitanti  sulle  infrastrutture di trasporto, fruitori degli spazi
agricoli,    spazi    panoramici)   per   consentire   una   adeguata
integrazione/modifica delle misure mitigatrici da prevedersi;
      6.  rivisitare,  in  sede  di progetto definitivo, la soluzione
dell'interferenza  con  la s.s. 16 Adriatica in modo da soddisfare le
condizioni  previste  per  le sezioni stradali tipo C (60 - 100 km/h)
dal   decreto   ministeriale  5 novembre  2001  ed,  in  particolare,
prevedere,  tenuto  conto  della presenza di traffico pesante, che la
pendenza  massima  assunta  non  sia  superiore al 4% in luogo del 7%
considerata come pendenza limite ed adottata nell'ipotesi proposta;
      7.  sviluppare  gli  interventi  di  mitigazione  e le opere di
compensazione, anche in fase di costruzione cosi' come proposti nello
Studio    d'Impatto   Ambientale   proposto   e   sue   integrazioni,
dettagliandone  la  localizzazione,  la  tipologia,  le  modalita' di
esecuzione  e i costi analitici da inserire nei documenti progettuali
relativi  agli  oneri contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttu
ra (capitolati d'appalto);
      8.  anticipare  nel  programma lavori, per quanto possibile, la
realizzazione  delle  opere di mitigazione e compensazione ambientale
rispetto  alla  realizzazione  delle  opere  in  progetto, a tal fine
predisponendo l'adozione, prima della data di consegna dei lavori, di
un  Sistema  di Gestione Ambientale dei cantieri secondo i criteri di
cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001);
      9.  definire la dislocazione delle aree operative e la relativa
logistica  del  cantiere, privilegiando aree interstiziali o prive di
vincoli  e  riducendo  comunque  al  minimo  l'occupazione di aree di
pregio ambientale;
      10.  predisporre  un piano di circolazione dei mezzi d'opera in
fase  di  costruzione che abbia valenza contrattuale e che contenga i
dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
        percorsi impegnati;
        tipo di mezzi;
        volume  di  traffico,  velocita' di percorrenza, calendario e
orari di transito;
        percorsi  alternativi  in caso di inagibilita' temporanea dei
percorsi programmati;
        percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate;
        messa  in evidenza, se del caso, delle misure di salvaguardia
degli edifici sensibili;
      11. dettagliare la qualita' e quantita' delle emissioni e degli
scarichi  in  fase  di  cantierizzazione,  e  le  misure proposte per
evitare il superamento dei limiti previsti dalla normativa vigente;
      12.  approfondire la valutazione sulla variazione del numero di
veicoli  che  affluiscono  all'interporto, nella situazione attuale e
futura  (senza  e  con  la realizzazione dell'opera) e delle relative
emissioni di inquinanti in atmosfera; cio' al fine di dettagliare gli
accorgimenti  ed  opere  di  mitigazione  da  adottare sia in fase di
costmzione che di esercizio;
      13.  prevedere  la  realizzazione di tutte le opere necessarie,
quali  l'attraversamento del corpo ferroviario e/o opere interferenti
con la linea ferroviaria, per la predisposizione del collegamento tra
la stazione Castelferretti e l'aeroporto di Falconara;
      14.  prevedere, per la fase di realizzazione delle opere d'arte
e/o laddove siano presenti falde superficiali, che:
        le attivita' di perforazione e di esecuzione delle fondazioni
di   pile  e  spalle  non  determinino  l'insorgere  del  rischio  di
diffusione   delle   sostanze   inquinanti   dovute   ai   fluidi  di
perforazione;
        l'utilizzazione  dei  fanghi  di  perforazione  non riduca la
permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate;
      15.  definire  compiutamente tutti gli interventi necessari per
la  messa  in  sicurezza  e  la  salvaguardia  delle aree ferroviarie
dismesse, nelle more della loro destinazione d'uso finale;
      16.   dettagliare  i  quantitativi  e  le  caratteristiche  dei
materiali di scavo, di quelli derivanti dalla demolizione delle opere
esistenti  nonche'  quelli  relativi  agli  armamenti  ferroviari  da
dismettere;  per  lo  smaltimento  di  quelli di esubero, definire il
Piano  di  deposito temporaneo e di smaltimento, individuando le aree
di   stoccaggio   definitivo;  prevedere  altresi'  le  modalita'  di
conservazione per la coltre vegetale da riutilizzare;
      17.  prevedere,  per  le  aree ferroviarie da dismettere (scalo
merci  attuale  e  relativi  fasci  di  binari)  una riqualificazione
urbanistica ed ambientale, in accordo con le previsioni del comune di
Falconara  Marittima,  tale da compensare gli impatti residui indotti
dalla   realizzazione   del   nuovo  tracciato  in  ambito  urbano  e
perturbano;
      18. prevedere interventi atti al miglioramento degli accessi ai
fondi e alle proprieta' private interrotti dalla linea ferroviaria su
nuova sede, assicurandone la continuita' urbanistica e territoriale;
      19.   dettagliare   le  misure  proposte  per  evitare  che  la
realizzazione   e   l'esercizio  della  infrastruttura  in  argomento
influisca in modo percepibile:
        sulla qualita' delle acque superficiali e sotterranee;
        sul regime idraulico;
        sull'ecosistema   proprio   della   porzione   del   reticolo
idrografico interessato;
      20.  assicurare  corridoi  protetti  di  attraversamento  della
fauna, in numero, forma e dimensioni adeguati;
      21.   prevedere,   per  quanto  riguarda  il  ripristino  della
vegetazione,  con particolare riferimento alla continuita' di relitti
di   vegetazione   e  alla  rinaturalizzazione  di  aree  dismesse  o
intercluse,  l'impiego  di  specie appartenenti alle serie autoctone,
raccogliendo   eventualmente   in  loco  il  materiale  per  la  loro
propagazione   (sementi,  talee,  ecc.)  al  fine  di  rispettare  la
diversita'  biologica  e  di  consentire  la  produzione di materiale
vivaistico;
      22.  sviluppare le opere di sistemazione a verde, di ripristino
ambientale  e  di  maturazione  previste  in  progetto, applicando le
tecniche dell'ingegneria naturalistica;
      23. procedere ad una attenta progettazione architettonica delle
opere  d'arte  onde pervenire ad una armonizzazione dimensionale e ad
una  omogeneizzazione  tipologica  delle loro componenti strutturali,
integrata  da  un'opportuna scelta dei materiali: in particolare, per
il  ponte sul fiume Esino, si prescrive specificamente l'eliminazione
della  pila centrale in alveo anche in conseguenza della opportunita'
di minimizzame l'interferenza in ambito fluviale;
      24.  improntare  a  criteri  di  massimo  mimetismo le opere di
sistemazione  dei  suoli  attraverso  la  riproposizione di modalita'
esecutive   di   analoghe   opere   gia'   presenti  sul  territorio,
privilegiando le gia' citate tecniche naturalistiche;
      25.  specificare la localizzazione, la tipologia e le modalita'
di  realizzazione  delle opere di mitigazione acustica, assicurandone
l'inserimento  paesaggistico  e  privilegiando l'adozione di barriere
acustiche    integrate   con   barriere   a   verde,   anche   previo
approfondimento  del  modello  di analisi previsionale del rumore sui
ricettori;
      26. approfondire l'elaborazione degli interventi di mitigazione
delle  vibrazioni  cosi'  da  garantire  il rispetto dei limiti delle
norme UNI 9614;
      27.  attivarsi,  in  sede  di  progettazione definitiva, con le
competenti   Autorita'   (Ministero   della  difesa)  al  fine  della
risoluzione della interferenza con la caserma Saracini;
      28.   verificare,  in  fase  di  progettazione  definitiva,  il
coordinamento  dei  piani  di  ripristino  delle  aree  dismesse,  di
riqualificazione  ambientale  - valorizzazione delle aree situate tra
la  linea ferroviaria e la raffineria Api, di riqualificazione urbana
delle aree e dei fabbricati coinvolti nella demolizione degli edifici
lungo   viaNazionale   a  via  della  Repubblica,  in  ossequio  alle
indicazioni  fornite  dagli Enti preposti, integrandole, se del caso,
con  quanto  gia'  previsto nel preliminare, con assunzione a proprio
canco  dei soli oneri esecutivi rientranti nell'ambito dell'ordinario
ripristino delle aree interessate.
II Raccomandazioni.
    Si   raccomanda   che  il  soggetto  aggiudicatore,  in  sede  di
progettazione definitiva ed esecutiva, si adoperi per:
      1. assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga
o,  in  mancanza, acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo
la  consegna  dei  lavori  e  nel  piu'  breve  tempo  possibile,  la
Certificazione  Ambientale  14001  o  la  registrazione  ai sensi del
Regolamento CEE 761/2001 (EMAS);
      2. privilegiare l'impianto di formazioni alberate di estensione
adeguata per ripristinare la continuita' dei relitti di vegetazione e
per rinaturalizzare le aree dismesse e quelle intercluse;
      3.   scegliere   le  caratteristiche  di  ciascuna  mitigazione
verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali;
      4.    per    il    generale    miglioramento   dell'inserimento
paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti:
        preferire   l'adozione   di  strutture  continue,  a  sezione
variabile e con forme arrotondate;
        verificare la possibilita' di inserire le opere di protezione
dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a
via inferiore;
        definire  con  particolare  cura il disegno delle forme delle
superfici  delle  pile  e  delle spalle e della loro naturalizzazione
(piantumazioni e mascheramenti);
        verificare  ed  omogenizzare  le sezioni delle pile dei ponti
anche al fine di minimizzare le alterazioni dinamiche di rotta e/o di
piena fluviale.