(all. 1 - art. 1)
  SCHEDA RIEPILOGATIVA REGOLAMENTO (CEE ) N. 2081/92 DEL CONSIGLIO
        «Melannurca Campana» nazionale del fascicolo: 3/2001
                              (N. CE: )
                         DOP( ) - I.G.P. (X)

    La  presente  scheda  costituisce  una  sintesi  redatta  a scopo
informativo.  Per  un'informazione  completa,  gli  interessati  e in
particolare  i produttori dei prodotti coperti dalla IGP in questione
sono  invitati  a  consultare  la versione integrale del disciplinare
presso  i servizi o le associazioni nazionali oppure presso i servizi
competenti della Commissione europea.
1. Servizio competente dello Stato membro.
    Nome: Ministero delle politiche agricole e forestali.
    Indirizzo: via XX Settembre, 20 - 00187 Roma.
    Recapito   telefonico:   06/4819968,   fax  06/42013126,  e-mail:
QTC3@politiche agricole.it
2. Associazione richiedente.
    2.1. Nome:
      a)  Associazione  produttori  ortofrutticoli  e  Mela  Annurca»
(A.P.O.M.A.);
      b) Associazione    produttori   ortofrutticoli   Irpino-Sanniti
(A.P.O.I.S.).
    2.2. Indirizzo:
      a) via G. Pica, 62 - 80142 Napoli, tel. 081/266244;
      b) via XXIV Maggio, 22 - 84100 Benevento, tel. 0824/316556
    2.3. Composizione: produttori/trasformatori (x) altro ( ).
3. Tipo di prodotto.
    classe   1.6   ortofrutticoli   e  cereali  allo  stato  naturale
o trasformati.
4.  Descrizione  del  disciplinare (riepilogo delle condizioni di cui
all'art. 4, paragrafo 2).
    4.1 Nome: Melannurca Campana.
    4.2   Descrizione:   all'atto   dell'immissione  al  consumo,  il
prodotto,  allo stato fresco, ammesso a tutela deve avere le seguenti
caratteristiche:
Per la varieta' Annurca:
      forma:  frutto appiattito-rotondeggiante o tronco conico breve,
simmetrica o leggermente asimettrica;
      dimensioni:  60  mm  di  diametro  ed un peso di 100 g a frutto
(valori minimi ammessi); nel caso sia prodotto su Franco e ammesso un
diametro  di  55  mm  ed  un  peso  di  80  g a frutto (valori minimi
ammessi);
      buccia:  di  medio spessore o spessa, di colore, alla raccolta,
giallo-verdastro  con  striature  rosse sul 50-80% della superficie e
con  sovraccolore  rosso sul 90-100% della superficie dopo il periodo
di  arrossamento  a terra; nel caso sia prodotto su Franco e' ammessa
una  buccia  di  medio  spessore  o  spessa, di colore, alla raccolta
giallo-verdastro  con  striature  rosse sul 40-70% della superficie e
con    sovraccolore   rosso   sull'85-95%   della   superficie   dopo
l'arrossamento a terra;
      epidermide:  liscia, cerosa, con piccole lenticelle numerose ma
poco  evidenti,  mediamente  rugginosa  in  particolare nella cavita'
peduncolare;
      polpa:    bianca,   molto   compatta,   croccante,   mediamente
dolce-acidula,  abbastanza  succosa, aromatica e profumata, di ottime
qualita' gustative;
      resistenza alle manipolazioni: ottima;
      durezza:  (al  penetrometro con puntale di 11 mm) alla raccolta
non  inferiore  a 8,5 kg e a fine conservazione non inferiore a 5 kg;
nel   caso   sia  prodotto  su  Franco  e'  ammessa  una  durezza  al
penetrometro  alla  raccolta  di  9  kg  e  a fine conservazione 5 kg
(valori minimi ammessi);
      residuo  refrattrometrico:  alla  raccolta  di 11,5° Bx, a fine
conservazione 12,° Bx (valori minimi);
      acidita'   titolabile:   alla  raccolta  non  inferiore  a  9,0
meq/100 ml di succo; a fine conservazione non inferiore a 5,6 meq/100
ml di succo.
Per la varieta' Rossa del sud:
      forma:  frutto appiattito-rotondeggiante o tronco conico breve,
simmetrica o leggermente asimmetrica;
      dimensioni:  non  inferiori  a 60 mm di diametro, ed un peso di
100 g a frutto;
      buccia:  di  medio  spessore, di colore giallo con sovraccolore
rosso sul 90-100% della superficie;
      epidermide:  liscia, cerosa, con piccole lenticelle numerose ma
poco  evidenti,  con  tracce  di  rugginosita',  in particolare nella
cavita' peduncolare;
      polpa:  bianca, compatta, croccante, mediamente dolce-acidula e
succosa, aromatica e profumata, di buone qualita' gustative;
      resistenza alle manipolazioni: ottima;
      durezza:  (al  penetrometro con puntale di 11 mm) alla raccolta
non inferiore a 8,5 kg, a fine conservazione non inferiore a 5 kg;
      residuo   refrattrometrico:   alla  raccolta  120  Bx,  a  fine
conservazione 12,50 Bx (valori minimi);
      acidita'  titolabile. alla raccolta non inferiore a 7,7 meq/100
ml  di  succo, a fine conservazione non inferiore a 5,0 meq/100 ml di
succo.
    4.3. Zona geografica.
    La   zona   di  produzione  della  I.G.P.  «Melannurca  Campana»,
comprende  i  territori  di alcuni comuni ricadenti nelle province di
Avellino,  Benevento,  Caserta,  Napoli  e  Salerno,  individuati nel
disciplinare di produzione.
    4.4. Prova dell'origine.
    Ogni   fase   del  processo  produttivo  deve  essere  monitorata
documentando  per ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli output
(prodotti  in  uscita).  In questo modo, e attraverso l'iscrizione in
appositi   elenchi,   gestiti   dall'organismo   di   controllo,  dei
produttori,   delle  particelle  catastali  sulle  quali  avviene  la
coltivazione, dei trasformatori e dei confezionatori, e' garantita la
tracciabilita' e la rintracciabilita' (da valle a monte della filiera
di  produzione) del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche,
iscritte  nei  relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da
parte  dell'organismo  di  controllo,  secondo  quanto  disposto  dal
disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo. Qualora
l'organismo  di controllo verifichi delle non conformita', anche solo
in  una  fase della filiera produttiva, il prodotto non potra' essere
commercializzato  con  l'indicazione  d'origine  protetta «Melannurca
Campana».
    4.5. Metodo di ottenimento.
    Il  disciplinare di produzione prevede tra l'altro che nella fase
di  coltivazione,  l'allevamento delle piante avvenga a vaso «a pieno
vento», anche se sono ammessi i nuovi sistemi di potatura purche' non
modifichino le caratteristiche peculiari del prodotto. Il portinnesto
piu'  diffuso risulta ancora il franco, ma sono ritenuti idonei anche
i  portinnesti  clonali.  Il numero di piante per ettaro puo' variare
fino  ad  un  massimo  di  1.200  piante/ha.  La  produzione  massima
consentita,  pur  con  le variazioni indotte dall'andamento climatico
stagionale,  e'  fissata  in 35 t/ettaro. L'acqua di irrigazione deve
presentare valori di salinita' non superiore a 1,1 E.C.W. La raccolta
dei  frutti dalla pianta e' effettuata a mano. E' tradizionalmente in
uso,  da  tempo  immemorabile,  l'arrossamento a terra dei frutti nei
cosiddetti  «melai».  Le  mele  sono poste su piccoli appezzamenti di
terreno,  sistemati  «a porche» per evitare ristagni di acqua, su cui
sono  stesi strati di materiale soffice vario. I frutti sono disposti
su  una-due  file  esponendo  alla  luce  soprattutto  la  parte meno
colorata, e cio' si realizza rigirandoli periodicamente.
    Le  operazioni  di  coltivazione,  produzione  e  condizionamento
devono essere effettuate, all'interno del territorio gia' definito al
punto 4.3, al fine di garantire la tracciabilita' ed il controllo del
prodotto.
    4.6. Legame.
    La  coltura  della  Mela  Annurca  ha da sempre caratterizzato il
paesaggio  campano, grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli,
che  ne  hanno permesso la diffusione laddove i terreni o per matrice
pedologica o per azione delle piogge (6000-7000 m3/ha dalla primavera
all'autunno)  hanno  una profondita' utile alle radici maggiore di 80
cm,  presentano  valori  di  calcare  inferiore  a 10 e una salinita'
espressa  in  mS/cm minore di 2. La Mela Annurca inizia a fiorire e a
germogliare tardi sfuggendo cosi' le conseguenze negative delle basse
temperature coincidenti con la fioritura ed il germogliamento. L'area
interessata alla produzione della I.G.P. e' caratterizzata da un buon
drenaggio;   il   terreno   si   distingue  per  la  media  tessitura
(franco-limosa), nonche' per Ph compreso nell'intervallo 6,5-7,5,. Il
fattore   umano   che   accompagna  attentamente  l'intero  ciclo  di
produzione  della  Mela  Annurca  e' fondamentale dalla coltivazione,
alla  raccolta,  fino  alla  costruzione  dei melai e alla tecnica di
arrossamento.   Il   rapporto   dell'Annurca   con   la  Campania  e'
antichissimo,  un legame che, partendo dall'epoca romana e dalla zona
flegrea,   e'   andato   consolidandosi   nei   secoli   e   che   ha
progressivamente coinvolto molte altre zone del territorio regionale;
zone  che,  per  selezionarsi  in funzione dell'idoneita' ambientale,
hanno  richiesto secoli di laboriosa e paziente opera degli operatori
agricoli  locali.  Da  tempo  immemorabile  e  in  tutti  i testi che
trattano la materia, dire Mela Annurca e' dire Campania.
    In  Campania,  definita  dai  Romani  Campania  felix  per la sua
straordinaria   posizione   geografica,   esiste   da   millenni  una
frutticoltura estremamente composita e ricca; in questo quadro assume
primaria  importanza  la Mela Annurca definita, a ragione, la «regina
delle  mele». Scoprire le radici dell'Annurca, significa ripercorrere
elementi  di alta memoria storica, visto che essa e' riconoscibile in
alcuni  dipinti pompeiani ed in particolare in quelli della «Casa dei
Cervi» ad Ercolano. Cio' fa supporre che gli antichi abitanti di tali
zone  fossero  gia  consumatori  di  tali  mele. Plinio il Vecchio le
descrisse  per  primo  nella  sua monumentale enciclopedia «Naturalis
Historia».
    4.7. Struttura di controllo.
    Nome: IS.ME.CERT.
    Indirizzo:  via  G.  Porzio centro direzionale Isola G1 scala C -
80143 Napoli
    4.8. Etichettatura.
    Le  indicazioni  riportate  in  etichetta,  a caratteri chiari ed
indelebili, sono:
      1)   la   dicitura   I.G.P.   «Melannurca   Campana»,   seguita
dall'indicazione varietale «Annurca» o «Rossa del Sud»;
      2)  il  nome,  la  ragione  sociale  e l'indirizzo dell'azienda
produttrice;
      3)  la  quantita'  di  prodotto  effettivamente contenuta nella
confezione;
      4)  il  logo della I.G.P., una mela stilizzata su fondo bianco,
il cui bordo inferiore ed il superiore sinistro sono rossi, mentre il
superiore destro e' verde.
    I  prodotti per la cui preparazione e' utilizzata la «Melannurca»
I.G.P.   anche   a   seguito   di   processi  di  elaborazione  e  di
trasformazione,  possono  essere  immessi  al  consumo  in confezioni
recanti  il  riferimento  alla  detta  indicazione  geografica  senza
l'apposizione del logo comunitario, a condizione che:
      i  frutti  utilizzati  siano  esclusivamente quelli conformi al
presente  disciplinare  ad  eccezione  dei valori di calibratura e di
residuo  refrattometrico  che  possono  essere inferiori a quelli del
punto  4.2  della  scheda,  ma  mai  al  di  sotto  dei  50 mm per la
calibratura e dei 10,5° Bx per il residuo;
      sia esattamente indicato il rapporto ponderale tra la quantita'
utilizzata  della  I.G.P.  Melannurca Campana e quantita' di prodotto
elaborato ottenuto;
      venga  dimostrato  l'utilizzo  della  I.G.P. Melannurca Campana
mediante  l'acquisizione  delle ricevute di produzione rilasciate dai
competenti organi;
      gli  utilizzatori  del prodotto a indicazione geografica tipica
siano   autorizzati   dai   titolari   del   diritto   di  proprieta'
intellettuale  conferito  dalla registrazione della I.G.P. riuniti in
consorzio  incaricato  alla  tutela  dal  Ministero  delle  politiche
agricole.   Lo  stesso  consorzio  incaricato  provvedera'  anche  ad
iscriverli  in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della
indicazione  geografica  tipica. In assenza di un consorzio di tutela
incaricato  le  predette  funzioni saranno svolte dal Mipaf in quanto
autorita'  nazionale  preposta  all'attuazione  del regolamento (CEE)
2081/92.
    4.9.   Condizioni   nazionali:   ....   (parte   riservata   alla
Commissione)
    N. CE
    Data di ricevimento del fascicolo integrale.