(all. 1 - art. 1)
                                                             Allegato
DISCIPLINARE  DI  PRODUZIONE  DELLA  INDICAZIONE  GEOGRAFICA PROTETTA
                  «LIMONE FEMMINELLO DEL GARGANO».

                               Art. 1.
                            Denominazione
    L'indicazione geografica protetta «Limone Femminello del Gargano»
e'  riservata ai limoni prodotti in un'area specifica del Promontorio
del  Gargano,  nella  regione  Puglia,  completamente  maturati sulla
pianta  e  prodotte  per  il  consumo fresco e la trasformazione, che
rispettano  le  condizioni  e  i  requisiti  stabiliti  nel  presente
disciplinare.
                               Art. 2.
                    Caratteristiche del prodotto
    L'indicazione geografica protetta «Limone Femminello del Gargano»
e' riservata alle cultivar di limoni, cosiddetti «nostrani» o locali,
e   cioe'   tipi   stabilizzati  della  varieta'  Femminello  Comune,
storicamente e commercialmente distinti in:
    1) limone  a  scorza gentile (Citrus limonium tenue Riss.), detto
anche  Lustrino.  Peduncolo  di medio spessore e lunghezza, forma del
frutto  sferoidale, buccia giallo-chiaro, particolarmente liscia e di
spessore  molto  sottile.  Diametro equatoriale minimo di 50 mm, peso
non  inferiore  a  80  g  circa. Flavedo ricco di oli essenziali e di
profumi molto intensi; 8-11 segmenti per frutto. Polpa e succo giallo
citrino,  con  numero ridotto di semi; succo non inferiore al 35% del
peso del frutto e acidita' superiore a 3,5 gr/100 ml;
    2)  limone  oblungo  (C. limonium oblungum Riss.), volg. fusillo.
Peduncolo  di medio spessore e lunghezza, forma del frutto ellittica,
dimensioni  medio-grandi,  diametro equatoriale minimo di 60 mm, peso
non  inferiore  a  100  g; buccia giallo citrino intenso, di spessore
medio,  piu'  o  meno  liscia.  Flavedo ricco di oli essenziali e con
profumi molto intensi; 8-11 segmenti per frutto. Polpa e succo giallo
citrino;  succo  non  inferiore al 30% del peso del frutto e acidita'
superiore a 3,5 gr/100 ml.
                               Art. 3.
                         Zona di produzione
    Per «Limone Femminello del Gargano», s'intende il frutto prodotto
e  confezionato  in  un'area  che  interessa  i territori di Vico del
Gargano,  Ischitella  e  Rodi  Garganico  e  precisamente  il  tratto
costiero - subcostiero del Promontorio del Gargano che va da Vico del
Gargano a Rodi Garganico, fin sotto Ischitella.
    L'area  e' identificata dai seguenti confini naturali: a nord, la
linea   di  spiaggia  compresa  nel  tratto  contrada  Calenella-Foce
torrente  Romondato,  ad  ovest  il  tracciato del torrente citato, a
sud-ovest,    il    tratto    strada   provinciale   frazione   Isola
Varano-Ischitella  e il tracciato del torrente Pietrafitta, a sud-est
i  tracciati  dei tratturi Canneto e San Nicola, ad est il limite del
territorio  del  comune  di  Vico  del  Gargano  rappresentato  dalla
contrada Calenella.
                               Art. 4.
                  Elementi che comprovano l'origine
    Ogni  fase  del processo produttivo viene monitorata documentando
per  ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli output (prodotti in
uscita).  In  questo  modo,  e  attraverso  l'iscrizione  in appositi
elenchi,  gestiti  dalla struttura di controllo, dei produttori e dei
confezionatori e' garantita la tracciabilita' e rintracciabilita' del
prodotto.
    La  prova  dell'origine,  inoltre,  e'  comprovata  da  specifici
adempimenti  cui  si sottopongono gli agrumicoltori, quali il catasto
di tutti i terreni sottoposti alla coltivazione di «Limone Femminello
del  Gargano», nonche' la tenuta di appositi registri di produzione e
la  denuncia  alla  struttura  di controllo delle quantita' prodotte.
Tutte  le  persone,  fisiche  o  giuridiche,  iscritte  nei  relativi
elenchi,  sono  assoggettate al controllo da parte della struttura di
controllo,  secondo  quanto disposto dal disciplinare di produzione e
dal relativo piano di controllo.
                               Art. 5.
                        Metodo di ottenimento
    Il  «Limone  Femminello  del  Gargano» e' ottenuto in una realta'
agrumaria  «storica»  con  una  tecnica consolidata nella tradizione,
idonea ad ottenere limoni con specifiche caratteristiche di qualita'.
5.1. I terreni.
    I   terreni   sono   orograficamente  inquadrabili  nella  fascia
perimetrale   del   Promontorio   modellata  in  valli  e  vallecole.
Geomorfologicamente  si  tratta di piccole valli calcaree con terreni
della  categoria «suoli rossi mediterranei» particolarmente ricchi di
potassio e microelementi.
5.2. Il portainnesto.
    Il  portainnesto,  come da tradizione agronomica, e' il Melangolo
(citrus mearda), certificato come tale dalla normativa vigente.
5.3. Impianto e sesto d'impianto, forme di protezione.
    L'impianto del limoneto e' fatto nel pieno rispetto dei peculiari
caratteri  orografici  e  podologici  che  caratterizzano la zona; su
quelli  in  pendio  si  deve  procedere alla sistemazione a terrazzo,
quali   muretti  a  secco  e  ciglionamenti.  Il  limoneto,  come  da
tradizione,  e'  consociabile  con  alberi  di  «Arancia  Bionda  del
Gargano».
    La  protezione  dai venti, ove necessaria, deve essere assicurata
da  frangivento  vivi  di  leccio,  alloro  ed altre essenze agrarie,
ovvero da canneti e reti. Il sesto d'impianto e' quello tradizionale,
a quinconce, e in ogni caso, con una densita' d'impianto compresa tra
250 e 400 piante per ettaro.
    Le  specie  e  le  varieta'  da  coltivare  sono  quelle definite
all'art. 2.
5.4. L'allevamento.
    La forma da dare all'albero di limone e' quella tipica della zona
e  precisamente  una  semisfera  schiacciata,  localmente  denominata
«cupola  squarciata»; l'impalcatura della stessa e' costituita da due
branche  principali e due secondarie facendo in modo che la chioma si
sviluppi  secondo  un  cerchio  inscritto in un quadrato. Pertanto la
cupola  internamente  e'  cava,  per  favorire  l'arieggiamento  e le
operazioni di raccolta.
5.5. Le cure colturali.
    Nel periodo che va da maggio ad ottobre, le piante di limone sono
irrigate.
    Le  lavorazioni al terreno si limitano alle zappature primaverili
e alle concimazioni, generalmente ancora con letame ovino-caprino; in
alternativa   si   ricorre  a  concimazioni  a  base  di  perfosfati.
Sistematiche  potature  primaverili,  prima della ripresa vegetativa,
modellano  costantemente  la «cupola» e, soprattutto, garantiscono il
necessario equilibrio tra attivita' vegetativa e produttiva.
    Le  cure  colturali  continuano  con la difesa, sia da avversita'
atmosferiche,  fronteggiate  anche con i frangivento, sia da attacchi
parassitari,  principalmente  cocciniglie,  causa  del problema delle
fumaggini.
    Le   colture   utilizzanti  processi  di  natura  biologica  sono
assoggettate alla specifica normativa.
5.6. Le rese.
    La  produzione di limoni non devono superare le 35 tonnellate per
ettaro.
5.7. L'epoca di raccolta.
    Date  le  particolari  condizioni  pedoclimatiche  e le peculiari
caratteristiche  che  senza  forzatura  alcuna garantiscono una lunga
persistenza  del  frutto  sull'albero,  l'epoca  di raccolta e' tutto
l'anno. La raccolta e' fatta manualmente e con l'ausilio di forbici.
    E' vietata la maturazione artificiale dei frutti.
    Il  confezionamento  del  prodotto  IGP  «Limone  Femminello  del
Gargano»  puo'  avvenire  esclusivamente  nella zona di origine cosi'
come  indicata all'art. 3 del presente disciplinare di produzione, al
fine di garantire la tracciabilita' e il controllo del prodotto e per
non deteriorare le caratteristiche qualitative del prodotto.
                               Art. 6.
          Elementi che comprovano il legame con l'ambiente
    La  presenza  del  limone nel Gargano e' strettamente legata alla
zona  cosiddetta  dei «Giardini d'agrumi», e piu' precisamente ad una
precisa area, unica in tutta la fascia Adriatica, nella quale oltre a
favorevoli condizioni climatiche vi e' una naturale disponibilita' di
acqua.
    Questa  e'  l'unica  zona del Gargano che si caratterizza per una
straordinaria  e alquanto suggestiva concentrazione di sorgenti, che,
grazie  ad  un canale di presa e ad una rete di canalette secondarie,
arrivano ad ogni singola pianta di limone.
    La  presenza  del  «Limone  Femminello del Gargano» nella zona di
origine   e'  inquadrabile  anche  sul  piano  geo-pedoclimatico,  di
microambienti,   in   ognuno   dei   quali,   grazie   all'esperienza
tradizionale  e secolare dei contadini della zona, si sono sviluppati
fin  dal passato limoni le cui caratteristiche qualitative sono cosi'
palesi  da  essere  richiesti,  fin dall'antichita', anche da mercati
esteri.
    Grazie  allo  studio continuo da parte degli uomini della zona di
produzione  per  migliorare e proteggere i limoneti del Gargano dalle
gelate o dai freddi venti nordici, sono stati individuati i siti piu'
propizi  al migliore sviluppo del «Limone Femminello del Gargano», ed
e'  per  questo motivo che gran parte degli impianti si sviluppano su
versanti  esposti  a  sud,  sud-est. Inoltre sono stati adottati vari
sistemi  di  frangivento  per  difendere  le  piante dai freddi venti
marini,  uno  dei  nemici  piu'  terribili del «Limone Femminello del
Gargano»:  esistono  lunghi  ed  alti  muri  in fabbrica interrotti a
distanze  regolari  da  grandi  finestroni, chiusi con graticciate in
canne  durante  l'inverno;  oppure,  come  nei  limoneti  di  Rodi, i
frangivento  sono  «vivi»,  costituiti  cioe' da leccio ed alloro. In
alternativa  si  realizzano  i  cosiddetti  «canneti»: lunghe file di
canne  secche,  infilzate  nel  terreno,  e  tenute insieme con canne
trasversali.
    L'agrumicoltura  del  Gargano e' ancora una forma di «agricoltura
tradizionale»,  con  lavori  manuali,  in  cui  maestro  e' ancora il
potatore; quella del Gargano si delinea come una forma di agricoltura
che  nel  corso  del  tempo  ha  maturato un patrimonio di conoscenze
agronomiche tramandatasi di generazione in generazione.
    Grazie  alla qualita' ambientale del contesto, inquadrabile da un
punto  di  vista  pedoclimatico  nella  «Regione  litoranea»  e nella
«Fascia  subumida a clima mediterraneo» del promontorio garganico, il
«Limone  Femminello del Gargano» e' rinomato per la sua genuinita' e,
soprattutto   per   l'alto   contenuto   in   vitamina  C  e  per  la
particolarita' dei profumi che questa IGP presenta rispetto ai limoni
prodotti  nelle altre regioni italiane. Tali caratteristiche derivano
dalle  condizioni  pedologiche  della  zona,  in cui la piovosita' e'
particolarmente   concentrata  nel  periodo  autunnale-invernale  con
precipitazioni annue comprese tra mm 600 e 650 e, di conseguenza, con
aridita'  estiva.  Sul  piano  piu'  propriamente  termico, l'area di
produzione  del  «Limone Femminello del Gargano» rientra nella fascia
del  Gargano  classificata  come  «temperata  senza inverno» o «caldo
temperata», con andamento termico caratterizzato da temperature medie
superiori    ai    10°C   per   almeno   otto   mesi.   Il   rapporto
precipitazioni/temperature   da'  valori  intorno  a  40.  L'area  si
caratterizza,  inoltre,  per  un  clima particolarmente mite, dato il
sistema  di dolci colline «degradanti a mare». Geomorfologicamente si
tratta  di  piccole valli calcaree con terreni della categoria «suoli
rossi  mediterranei»  che su un piano fisico-chimico si presentano di
medio  spessore, poveri di fosforo ed azoto ma particolarmente ricchi
di potassio e microelementi (ferro, manganese, zinco).
    La  piu'  antica  testimonianza  di  dati  produttivi del «Limone
Femminello  del  Gargano»  si  puo' dedurre dalla nota Statistica del
Reame  di  Napoli  di G. Ricchioni (1811), il quale stima in 100 mila
ducati  il  valore della produzione agrumaria garganica. Dalla stessa
fonte  si  evince  che  oltre la meta' della produzione era destinata
all'esportazione;  cio'  a conferma della enorme reputazione che tale
agrume  aveva  acquistato  anche all'estero. Gia' nel 1884 era attiva
una prima rete commerciale con il continente americano (Canada, Stati
Uniti)  che  assorbiva quasi tutta la produzione agrumaria garganica.
Nei  mercati  piu'  importanti  del  mondo,  inoltre,  gli agrumi del
Gargano  ottengono  grandi  riconoscimenti, essendo apprezzati per le
loro uniche caratteristiche.
    La  tradizione  agrumaria  di  questi tre comuni e' frutto di una
ormai  ultra  secolare  pratica  che,  almeno  dalle  fonti  storiche
disponibili, e' fiorente gia' nel XI secolo. In un documento storico,
(Leone  d'Ostia)  si  documenta  che nel 1003 Melo, principe di Bari,
incontrandosi   con   alcuni  pellegrini  normanni  nell'atrio  della
Basilica  dell'Arcangelo  sul  Gargano, li invogliasse alla conquista
delle Puglie. E, per dar loro prova della ricchezza e della feracita'
di  quei  luoghi, spedi' in Normandia una scelta quantita' di frutti,
tra  cui  i  «pomi  citrini» del Gargano, corrispondenti al melangolo
(arancio  amaro),  il quale fino al 1500 era il tipo di agrume che si
coltivava in Europa.
    Fin  dall'antichita',  poeti,  illustri  viaggiatori  francesi  e
tedeschi  sono  rimasti  colpiti  dai  rilevanti  momenti economici e
paesaggistici  di  questa  superficie produttiva che ha rappresentato
«quanto  di  meglio  possa  desiderarsi  in  fatto  di  arboricoltura
intensiva,  veramente  progredita».  Sul  finire del '600, secondo la
preziosa  testimonianza  di  frate  Filippo  Bernardi,  in un Gargano
avvolto  in  una  coltre di oblio, si distinguono Vico, Rodi pieni di
«agrumi  che  rende  i paesani ricchi per il continuo traffico che vi
fanno  i  Veneziani  e gli Schiavoni i quali vengono a caricare vini,
arance,  limoni...;  a  Rodi  si  puo'  dire che vi sia una tirata di
giardini  per la qualita' di aranci e limoni che vi sono piante cosi'
sterminate che sembrano anzi querce che agrumi».
                               Art. 7.
                              Controlli
    Il  controllo  per  l'applicazione  del  presente disciplinare di
produzione  e'  svolto  da  un  organismo  privato  autorizzato  o da
un'autorita'  pubblica  designata,  conformemente  a quanto stabilito
dall'art. 10 del regolamento (CEE) n. 2081 del 14 luglio 1992.
                               Art. 8.
                            Etichettatura
    Possono  essere  commercializzati,  per  il  consumo  fresco e la
trasformazione,  i limoni con caratteristiche cosi' come definite nel
presente disciplinare di produzione.
    Il prodotto, nel rispetto delle norme generali e metrologiche del
commercio ortofrutticolo, puo' essere commercializzato:
      1) sfuso  e  ogni  frutto  deve  riportare  il logo IGP «Limone
Femminello del Gargano»;
      2) in confezioni, ovvero con incarto, e almeno l'80% dei frutti
costituenti la confezione deve osservare analogo adempimento.
    Nel  caso di confezionamento, i contenitori devono essere rigidi,
con  capienza  da  un  minimo di 1 kg ad un massimo di 25 kg e devono
essere  costituiti  di  materiale  di origine vegetale, quali legno o
cartone.  Le  confezioni  commerciali  devono  riportare  le seguenti
indicazioni:
      Limone  Femminello  del Gargano, eventualmente seguite dal nome
del tipo commerciato quali Lustrino o Fusillo, loro sinonimi;
      il logo;
      la dicitura di IGP anche per esteso;
      il nome del produttore/commerciante, ragione sociale, indirizzo
del confezionatore, peso netto all'origine.
    I  prodotti  per  la  cui  preparazione  e'  utilizzata la I.G.P.
«Limone  Femminello  del  Gargano»,  anche  a  seguito di processi di
elaborazione  e  di trasformazione, possono essere immessi al consumo
in  confezioni  recanti il riferimento alla detta denominazione senza
l'apposizione del logo comunitario, a condizione che:
      il  prodotto  a  denominazione protetta, certificato come tale,
costituisca  il  componente esclusivo della categoria merceologica di
appartenenza;
      gli  utilizzatori  del  prodotto a denominazione protetta siano
autorizzati  dai  titolari  del  diritto  di proprieta' intellettuale
conferito  dalla  registrazione  della  I.G.P.  riuniti  in Consorzio
incaricato  alla  tutela  dal  Ministero delle politiche agricole. Lo
stesso  Consorzio  incaricato  provvedera'  anche  ad  iscriverli  in
appositi  registri ed a vigilare sul corretto uso della denominazione
protetta. In assenza di un Consorzio di tutela incaricato le predette
funzioni  saranno  svolte dal Mi.P.A.F. in quanto autorita' nazionale
preposta all'attuazione del regolamento (CEE) n. 2081/92.
    E'  fatto divieto di utilizzare nomi di specie e varieta' diverse
da quelle contemplate nel presente disciplinare. E' vietata, inoltre,
l'indicazione  di  qualsiasi  qualificazione del tipo prima qualita',
fine, extrafine e similari.
    E'  consentito,  infine,  ai produttori o confezionatori l'uso di
marchi  privati  o  di  particolari  indicazioni,  purche'  non siano
laudativi e non siano concepiti per trarre in inganno l'acquirente.
                               Art. 9.
                               Il logo
    Il  logo  di  «Limone  Femminello  del Gargano» e' l'immagine qui
riportata  e rappresenta una stilizzazione di due limoni, con rametto
fogliato,  all'interno  di  una  corona ellissoidale; sulla corona e'
riportata la dicitura «Limone Femminello del Gargano».
    Caratteristiche grafiche:
      dimensioni pixel 469\times 387;
      risoluzione 200 Dpi;
      la corona ellissoidale e' di color Pantone 5483 CVC;
      testo  «Limone  Femminello  del Gargano», carattere Arial black
tutto  maiuscolo,  dim.  37\times  54  pixel, di color giallo Pantone
3945 CVC contornato in color nero Pantone quadricromia CVC;
      i  limoni  sono  di  colore  giallo  pantone sfumato da Pantone
129 CVC fino a Pantone 1205 CVC, con sfumatura macchiettata in colore
giallo Pantone 1265 CVC;
      il  rametto  e'  in  colore verde Pantone 357 CVC, le foglie in
colore Pantone 3435 CVC e le nervature in verde Pantone 5767 CVC.

            ----> Vedere Logo a pag. 57 della G.U. <----