(all. 2 - art. 1)
                    Dichiarazione congiunta n. 1
    In  considerazione della recente istituzione del comparto e della
necessita'  di  individuare  con precisione le componenti retributive
rilevanti  ai  fini della determinazione dei parametri di riferimento
per la definizione degli incrementi contrattuali, le parti danno atto
della   necessita'  che  per  il  prossimo  biennio  economico  venga
istituito  uno  specifico  tavolo  tecnico  presso  l'ARAN al fine di
effettuare  opportune  ed  approfondite  verifiche  al  riguardo, che
        dovranno concludersi prima dell'avvio del negoziato.
                    Dichiarazione congiunta n. 2
    Le  parti  ribadiscono  la  necessita' di esaminare, nel prossimo
quadriennio  2006-2009,  le  problematiche relative alla decurtazione
dell'indennita'  di  Presidenza  nei  periodi di assenza per malattia
inferiore ai quindici giorni.
                    Dichiarazione congiunta n. 3
    Le  parti,  tenuto  conto  degli effetti dell'art. 6 del presente
Contratto  collettivo nazionale del lavoro, danno atto che le risorse
utilizzate  nella  contrattazione integrativa al fine di incrementare
il   valore   economico   del  buono  pasto  si  rendono  disponibili
nell'ambito del fondo per altre finalita'.
                    Dichiarazione congiunta n. 4
    Nell'ottica  della  valorizzazione  del personale con particolare
riguardo  al  supporto  per lo svolgimento delle funzioni di impulso,
indirizzo  e  coordinamento  svolte  dalla  Presidenza, le parti, nel
prossimo  quadriennio  2006-2009, verificheranno la sussistenza delle
condizioni  per l'eventuale trasferimento di quote di risorse fisse e
continuative,  aventi  carattere  di certezza e stabilita', dal Fondo
unico di Presidenza all'indennita' di Presidenza.

                           NOTA A VERBALE
    La  RdB/CUB  P.I.  valutando  complessivamente negativo l'accordo
raggiunto  per  il  rinnovo  del  2°  biennio economico del contratto
collettivo nazionale del lavoro comparto Presidenza del Consiglio dei
Ministri,  diretta conseguenza dell'accordo del 27 maggio tra Governo
e  sindacati  (aspramente  criticata  e  non  sottoscritta dalla sola
RdB/CUB),   non  sottoscrive  l'ipotesi  di  accordo  e  promuove  la
consultazione  di  tutte  le  proprie  strutture,  delle  RSU  e  dei
lavoratori del compatto Presidenza del Consiglio dei Ministri.
    La   RdB/CLIB   P.I.,   in   merito   alla  trattativa,  denuncia
l'inadeguatezza  assoluta degli incrementi stipendiali a disposizione
e  l'opportunita'  che  si  e' persa non volendo risolvere, in questa
tornata   contrattuale,  le  annose  problematiche  che  gravano  sul
comparto,  quali:  l'indennita'  di amministrazione tuttora decurtata
per malattia e la stabilizzazione di una quota del salario accessorio
in  una  voce stipendiale fissa e continuativa, malgrado la pressante
richiesta  dei  lavoratori  manifestata  attraverso  una  raccolta di
firme.
    Unica  nota positiva, per la quale RdB/CUB P.I. rivendica fino in
fondo  il risultato, e' l'aumento del valore del buono pasto a 7 euro
sebbene si intervenga limitandone la contrattazione decentrata.
    Roma, 13 aprile 2006
                        p. Coordinamento nazionale P.I.: Stramaccioni

              USAE - UNIONE SINDACATI AUTONOMI EUROPEI
    La    confederazione    U.S.A.E.    valutando,   nel   complesso,
negativamente  il  contratto  relativo  al  2°  biennio economico del
Contratto collettivo nazionale del lavoro del comparto Presidenza del
Consiglio dei Ministri, non sottoscrive il contratto stesso.
    Come   avvenne  per  il  primo  contratto  della  Presidenza  del
Consiglio  dei  Ministri,  si persevera con le teorie omologative tra
due  comparti  (quello  della Presidenza del Consiglio dei Ministri e
quello  dei  Ministeri)  che,  invece  di  differenziarsi, proseguono
forzatamente appaiati nello sviluppo professionale ed economico.
    Questa forzata omologazione ha impedito, anche in questa fase, il
reale recupero del potere d'acquisto dei salari del personale.
    Oltre  ogni  alchimia  contabile  sulle  percentuali d'incremento
concordate  per  tutti  i  rinnovi  contrattuali, pesa soprattutto il
rapporto, insopportabilmente squilibrato, tra salario fondamentale ed
accessorio.
    Le  due  fonti  di  salario  sono vicine alla parita'. Il salario
accessorio   raggiunge,   mediamente,   il   43%  della  retribuzione
complessiva,  pur  riferendosi  a prestazioni lavorative di carattere
ordinario  e continuativo e che, quindi, dovrebbero essere retribuite
con salario fondamentale.
    Il  salario  fondamentale  non  e'  mai  incrementato  per la sua
interezza   poiche',   per   ragioni   «storiche»   (provenienze   da
amministrazioni  e  trattamenti  fondamentali diversi) il trattamento
tabellare  da  solo,  cui  si attribuisce l'incremento, non esaurisce
l'intera retribuzione fondamentale.
    Il   salario   accessorio   rimane  vittima  di  una  sostanziale
ambiguita',  con  un Fondo unico di Presidenza che continua ad essere
alimentato  sulla  base  del  contingente  di  ruolo,  mentre  poi e'
ripartito su una compagine di destinatari piu' ampia (almeno un terzo
in piu).
    Esposto   quanto   sopra,  risulta  ininfluente,  ai  fini  della
valutazione  complessiva  del contratto, l'adeguamento del valore del
buono  pasto  a  7  euro  (se  la logica e' omologativa, lo diamo per
scontato), mentre peggiorano il giudizio sia la mancata revisione del
trattamento  economico  in  caso  di  malattia  inferiore ai quindici
giorni,   sia   la   non   avvenuta   stabilizzazione,   sul  salario
fondamentale,   di   quote,   piu'  o  meno  rilevanti,  del  salario
accessorio.
    Infine,  le  dichiarazioni congiunte - che, al solito, sono prova
dell'incapacita'  di affrontare e risolvere problemi, ben conosciuti,
procrastinandone  nel  tempo  la  soluzione - prendono atto di «buone
intenzioni»  cui  daranno  seguito  parti contrattuali ben diverse da
quelle attuali.
    Roma, 13 aprile 2006
                                       Il Segretario nazionale: Guidi

                  INTESA PER L'AUTONOMIA SINDACALE
Dichiarazione  a verbale al Contratto collettivo nazionale del lavoro
Comparto  della  Presidenza del Consiglio dei Ministri per il biennio
                              2004-2005
    Federazione   Intesa   non   intende  sottoscrivere  il  presente
Contratto collettivo nazionale del lavoro in quanto la stessa risulta
ancora «ammessa con riserva».
    Si  ricorda  che  in  data 20 gennaio 2006 e' stata depositata la
sentenza   n.   220336/2004   che   conferma  la  riammissione  della
federazione  Intesa  tra le organizzazioni sindacali rappresentative.
Detta  sentenza,  come e' noto, e' provvisoriamente esecutiva, il che
determina  che  gli  accertamenti  in essa contenuti fanno stato fino
alla eventuale riforma in appello.
    Viceversa,  il  mantenimento della dicitura «ammessa con riserva»
crea confusione e disorientamento tra gli iscritti e il personale del
comparto  concretizzando, cosi', un danno ingiusto all'immagine della
federazione   Intesa   e   alle  sue  chanches  di  proselitismo.  La
federazione   Intesa   e'   disposta  a  sottoscrivere  il  Contratto
collettivo  nazionale  del lavoro solo se verra' esclusa la riserva a
lei ingiustamente imputata.