(all. 1 - art. 1)
Codice  di  buone  pratiche  vitivinicole per prevenire e limitare al
massimo la presenza d'ocratossina A nei prodotti derivati dalla vite.

Premessa.
    L'ocratossina  A,  di  seguito  denominata OTA, appartiene ad una
classe  di contaminanti naturali ambientali denominata «micotossine».
Le   micotossine   sono   metaboliti  secondari  prodotti  da  funghi
filamentosi  microscopici che possono essere presenti nell'ambiente e
nelle  derrate  alimentari.  In  particolare,  la  formazione  di OTA
sull'uva  e' dovuta principalmente alla contaminazione degli acini da
alcune   specie  di  muffe  e  alcuni  loro  ceppi  che  appartengono
essenzialmente  ai  generi Aspergillus (in particolare alle specie A.
carbonarius  e  in misura minore ad A. niger), che si puo' sviluppare
specie nella fase di maturazione delle uve.
    La  presenza  e  la  diffusione  di  tali  funghi  nei vigneti e'
influenzata  da  fattori  climatici e ambientali, dalle condizioni di
umidita'   notturna   dell'uva,   dalla  forma  dei  grappoli,  dalla
sensibilita'  delle  varieta'  di  vite, dal livello di arieggiamento
intorno  ai grappoli, dallo stato sanitario delle uve e dalle lesioni
degli  acini,  che  sono  la  principale  via  d'attacco  dei  funghi
produttori di OTA.
    Le  suddette raccomandazioni sono basate sulle conoscenze attuali
e  potranno  essere  aggiornate in funzione delle ricerche in corso o
future.
    Le  misure preventive sono principalmente effettuate nel vigneto,
mentre quelle in cantina hanno soltanto un effetto correttivo.
Interventi in vigneto.
    Si raccomanda di applicare, nelle regioni viticole con condizioni
climatiche  favorevoli  alla  formazione  di  OTA,  tutte  le  misure
preventive  al  fine  di ridurre i rischi che favoriscono la comparsa
delle muffe tossinogene sull'uva, nelle seguenti fasi di costituzione
e coltivazione del vigneto:
1. Impianto del vigneto.
    Favorire  l'impianto  del  vigneto in zone ben areate evitando le
situazioni ambientali piu' umide.
    Costituire  vigneti  con  una  disposizione  di  piantagione e un
sistema di allevamento adeguati al fine di:
      facilitare le operazioni colturali;
      predisporre adeguatamente i grappoli al di sopra dei suolo,
      assicurare una buona protezione fitosanitaria,
      limitare i rischi di scottature del sole sugli acini,
      favorire una maturazione uniforme dell'uva.
    Costituire  parcelle omogenee (varieta', cloni) per facilitare le
operazioni    colturali,    assicurare    una   migliore   protezione
fitosanitaria e ottenere una uniforme maturazione dell'uva.
2. Scelta del materiale vegetale.
    Scegliere  portainnesti  meno  vigorosi  e  varieta' di vite meno
sensibile allo sviluppo di muffe e di marciumi dell'uva.
    Scegliere,  tra le varieta', i cloni o i biotipi piu' adatti alle
condizioni  pedoclimatiche  delle  specifiche  zone di coltura e meno
sensibili allo sviluppo di muffe e di marciumi, in particolare quelli
che si caratterizzano per grappoli poco compatti.
3. Tecniche di coltura.
    Applicare  tecniche  agronomiche  utili  a favorire gli equilibri
foglie/frutta  della  vite  e  ridurre  gli  eccessi  di  vigore,  in
particolare evitando l'apporto non appropriato di concime azotato.
    Favorire  la  copertura  del suolo con erba o sostanze organiche;
evitare   lavorazioni   del   terreno  tra  l'inizio  della  fase  di
maturazione  delle uve e la vendemmia, per impedire che particelle di
terra e di funghi finiscano sull'uva.
    Favorire  una  disposizione  ordinata dei grappoli per evitare il
loro ammassamento.
    Se   e'   necessario  irrigare,  farlo  nel  modo  piu'  regolare
possibile,  per  evitare  che  gli  acini  scoppino  e  che compaiano
fenditure  sulla  buccia,  fonti  di penetrazione e di sviluppo delle
muffe soprattutto nelle regioni calde.
    Fatte  salve  le norme in materia di prestazioni viniche, evitare
di  utilizzare la vinaccia contenente funghi tossinogeni come concime
nei vigneti.
4. Protezione fitosanitaria.
    Sfoltire  le  foglie della vite vicino ai grappoli, tenendo conto
del rischio di bruciature dal sole. Questa operazione deve permettere
di  aerare  al massimo i grappoli; essa e' particolarmente necessaria
in  condizioni  climatiche  calde  ed  umide  durante  la maturazione
dell'uva.
    Evitare  le  lesioni  sugli  acini  e le alterazioni della buccia
causate dalle malattie, insetti, fitotossicita', bruciature da sole.
    Applicare  piani  di protezione della vite che mirano a garantire
il  controllo delle malattie crittogamiche pericolose per la qualita'
dell'uva (oidio, marciume acido).
    Prevenire  gli attacchi delle tignole dell'uva, delle cocciniglie
e  delle cicaline pruinose che favoriscono lo sviluppo di muffe sugli
acini  danneggiati;  la  lotta  contro  questi  parassiti deve essere
condotta  in  base  alla  loro  biologia  e  i  rischi  epidemici; in
condizioni  di rischio d'attacco elevato, i trattamenti devono essere
effettuati  preventivamente  utilizzando prodotti specifici e tenendo
conto  delle  indicazioni  dei  servizi regionali di protezione delle
piante.
    Applicare  programmi adeguati e riconosciuti di protezione contro
i   marciumi   e   le  muffe  dell'uva;  trattamenti  specifici  sono
raccomandati  in  tutte  le situazioni favorevoli allo sviluppo delle
specie che producono tossine.
Interventi nella vendemmia.
    Premesso  che  solo  una  vendemmia  di  uve  sane garantisce una
qualita' e una sicurezza ottimale dei prodotti vitivinicoli e che, di
conseguenza,  solo  uve sane possono essere destinate direttamente al
consumo  umano  o  trasformate, si raccomandano le seguenti azioni di
prevenzione:
      le  uve  danneggiate  da  insetti  e  da muffe o contaminate da
polveri di terra devono essere eliminate prima della vendemmia o alla
vendemmia in funzione della tecnica di raccolta utilizzata;
      tutte  le uve devono essere selezionate allo scopodi scartare i
grappoli  o le parti di grappolo danneggiati. E' importante eliminare
le muffe nere;
      l'uva  raccolta  deve  essere  trasportata  il piu' velocemente
possibile  in  cantina  in  modo  da  evitare  la  attese  prolungate
soprattutto nel caso di uve con una abbondante formazione di succo;
      e'  importante  pulire bene i recipienti dopo ogni trasporto di
uva.
    Inoltre,   si   consiglia   di  stabilire  la  data  di  raccolta
considerando  il  livello  di  maturazione  dell'uva,  il  suo  stato
sanitario,  le  evoluzioni  climatiche  prevedibili  in  funzione del
rischio  epidemico.  Nelle  zone dove il rischio di OTA e' elevato si
raccomanda di anticipare la data della raccolta.
    Nel caso in cui l'uva sia contaminata in modo generalizzato ed in
particolare  per  la  presenza  di  muffe  nere, si raccomanda di non
utilizzarla  per  il consumo umano, ne' come uva fresca, ne' come uva
passa, ne' per la produzione di mosto concentrato, di succo d'uva, di
vino  o  di  aceto;  eventualmente limitare il suo utilizzo alla sola
distillazione.
    Nel  caso  particolare  di  produzione  di  uva  passa  e  di uve
destinate   a  produrre  vini  passiti,  si  raccomandano  le  azioni
seguenti:
      utilizzare materiali micoresistenti per assicurare l'igiene dei
recipienti destinati alla raccolta e/o all'appassimento delle uve;
      utilizzare  soltanto  uve  non  danneggiate  da  insetti  e non
contaminate da muffe;
      selezionare   le   uve   eliminando  gli  acini  danneggiati  e
contaminati;
      disporre  le  uve  da  far  seccare  o far appassire in un solo
strato, evitando la sovrapposizione dei grappoli;
      favorire  l'essiccazione  progressiva  ed  uniforme di tutte le
parti del grappolo;
      prendere  le  misure  necessarie  per evitare lo sviluppo delle
drosofile;
      per  le  condizioni particolari d'essiccazione all'aria aperta,
si  raccomanda  di  coprire  le  uve  durante la notte per evitare la
condensazione dell'umidita';
      in  condizioni di essiccazione naturale o forzata effettuata in
ambienti  chiusi si raccomanda di favorire la ventilazione in modo da
evitare ristagni di umidita'.
    Si  raccomanda di non destinare prodotti derivati e sottoprodotti
della  vinificazione  alla  produzione di «Integratori» alimentari in
mangimi  e/o  in  prodotti  destinati  al  consumo  umano nel caso di
contaminazione da OTA.
Interventi in cantina.
    Nei  casi  in  cui  si  valuti  che  possa esistere un rischio di
contaminazione  delle uve da vinificare, si raccomanda di determinare
il contenuto di OTA nei mosti destinati alla vinificazione.
    In ogni caso, si raccomanda di effettuare in cantina, le seguenti
operazioni di prevenzione.
1. Nella fase di pre-fermentazione.
    Evitare la macerazione delle bucce in caso di vendemmie a rischio
elevato di OTA o, al massimo, praticare una macerazione breve;
    valutare  la  possibilita'  di  vinificare  in rosato nel caso la
contaminazione riguardi le uve rosse;
    adattare  l'intensita'  della  pressatura  allo  stato  sanitario
dell'uva;   in  caso  di  contaminazioni  fungine,  effettuare  brevi
pressature  con  deboli  pressioni e piccoli volumi; evitare i torchi
continui;
    evitare  l'utilizzo  di  enzimi pectolitici' per le operazioni di
chiarifica o di macerazione. E' preferibile la chiarificazione rapida
con filtrazione del mosto, centrifugazione e flottazione, nel caso di
uve contaminate;
    evitare   i   trattamenti  di  riscaldamento  del  pigiato  e  le
macerazioni intense e prolungate.
    In  caso di presenza di OTA, e' consigliabile trattare i mosti ed
i  vini  nuovi  ancora  in  fermentazione  con  basse dosi di carbone
enologico  e,  comunque,  entro  i  limiti  imposti  dalla  normativa
vigente, al fine di evitare eventuali perdite di composti aromatici e
polifenolici.  In  via  sperimentale,  sono  risultate  efficaci dosi
comprese tra i 10 ed i 20 gr/hl.
2. Nella fase di vinificazione.
    Realizzare  per quanto possibile la fermentazione e l'affinamento
in recipienti facilmente igienizzabili;
    utilizzare  prodotti  di  chiarificazione  che forniscono livelli
d'efficacia  molto  variabile  sulla  riduzione  dei  quantitativi di
ocratossina A, tenendo conto che:
      o il carbone enologico e' il piu' efficace;
      o  alcune cellulose ed il gel di silice associato alla gelatina
permettono solo una riduzione parziale.
    Prima   di  ogni  utilizzazione,  informandosi,  preventivamente,
sull'efficacia   del   prodotto   utilizzato   e  sulle  tecniche  di
applicazione:
      dopo  la  fermentazione  e' consigliato di svinare quanto prima
possibile.
    In  ogni  caso,  nel  corso delle operazioni di vinificazione, si
verificano i seguenti eventi che favoriscono la riduzione di OTA:
      durante  le  fermentazioni alcoliche o malolattiche, si ricorda
che  e'  possibile  avere  una riduzione per assorbimento da parte di
lieviti e batteri;
      i  lieviti secchi attivi o i lieviti inattivi possono aiutare a
ridurre il livello di OTA.
      l'affinamento  su  feccia  puo' aiutare a diminuire il tasso di
OTA.  Devono  essere  valutati  i  rischi  che  questa  tecnica  puo'
comportare sulle qualita' organolettiche dei vino.