Art. 2. Competenze 1. Il Dipartimento e' la struttura di supporto di cui il Presidente del Consiglio dei Ministri si avvale, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, per l'attivita' inerente all'attuazione delle politiche comunitarie generali e settoriali e degli impegni assunti nell'ambito dell'Unione europea nonche' per le azioni di coordinamento nelle fasi di predisposizione della normativa comunitaria e dell'Unione europea, ai fini della definizione della posizione italiana da sostenere, d'intesa con il Ministero degli affari esteri, in sede di Unione europea. 2. In particolare il Dipartimento provvede agli adempimenti riguardanti: a) il coordinamento, nella fase di predisposizione della normativa comunitaria e dell'Unione europea, delle amministrazioni dello Stato competenti per settore, delle regioni e province autonome, degli operatori privati e delle parti sociali interessate, al fine della definizione della posizione italiana da sostenere, d'intesa con il Ministero degli affari esteri, in sede di Unione europea; b) l'espletamento dell'attivita' funzionalmente necessaria allo svolgimento delle competenze attribuite al CIACE ed al Comitato tecnico permanente, provvedendo agli adempimenti preliminari e conseguenti alle riunioni dei due predetti comitati; c) le attivita' necessarie ad assicurare, durante il procedimento normativo comunitario e dell'Unione europea, il costante monitoraggio del processo decisionale anche al fine di consentire il regolare aggiornamento delle posizioni italiane; d) l'istruttoria degli affari relativi alle questioni europee di propria competenza per le determinazioni del Consiglio dei Ministri, verificandone l'attuazione; e) il coordinamento delle azioni da adottare in attuazione della Strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione da parte delle amministrazioni dello Stato, delle Regioni e delle Province autonome, delle parti sociali e degli operatori pubblici e privati; f) la cura dei rapporti con gli Uffici della Commissione europea per la trattazione degli affari europei di propria competenza; g) le attivita' connesse allo svolgimento della sessione comunitaria della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-citta' ed Autonomie locali di cui agli articoli 17 e 18 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, in coordinamento con gli uffici di segreteria delle predette Conferenze, nonche' al coordinamento delle attivita' delle Regioni e Province autonome in sede comunitaria, in collegamento con il Dipartimento per gli affari regionali; h) la preparazione, d'intesa con le Amministrazioni interessate, delle riunioni del Consiglio Competitivita', per la parte relativa al mercato interno, nonche' delle riunioni delle altre formazioni del Consiglio dei Ministri dell'Unione europea, ad esclusione del Consiglio affari generali e relazioni esterne, relative a singole questioni per le quali occorra garantire la presenza del Governo e il cui oggetto non rientri nelle competenze di altri dicasteri; i) le attivita' di informazione e comunicazione previste dagli articoli 3 e seguenti della legge 4 febbraio 2005, n. 11; j) la predisposizione della relazione annuale al Parlamento; k) la predisposizione, l'iter parlamentare e l'attuazione della legge comunitaria annuale, nonche' la promozione, in collaborazione con le amministrazioni interessate, dei procedimenti di adeguamento dell'ordinamento interno alle norme comunitarie e dell'Unione europea; l) il coordinamento, la vigilanza ed il monitoraggio per la corretta e tempestiva attuazione delle norme comunitarie e dell'Unione europea da parte delle amministrazioni pubbliche e delle Regioni e Province autonome; m) l'attuazione delle azioni necessarie per prevenire il contenzioso dinanzi agli organi giurisdizionali dell'Unione europea, per assicurare in fase di contenzioso, fatte salve le competenze proprie del Ministero degli affari esteri, le condizioni di una adeguata difesa delle posizioni nazionali e per adempiere tempestivamente alle pronunce dei suddetti organi giurisdizionali; n) la promozione delle candidature dei cittadini italiani presso le istituzioni dell'Unione europea; o) la formazione di operatori pubblici e privati, il dialogo interculturale con riferimento ai temi ed ai problemi europei e alle altre iniziative di sostegno alle politiche europee, sia a livello nazionale che, d'intesa con il Ministero degli affari esteri, dei Paesi candidati e terzi a vocazione europea, promuovendo anche strumenti di formazione a distanza e gemellaggi; p) la diffusione delle notizie relative alla normativa di adeguamento dell'ordinamento interno alle norme comunitarie, che conferiscono diritti ai cittadini dell'Unione europea o ne agevolano l'esercizio, in materia di libera circolazione delle persone e dei servizi.